Nel 2022 in provincia quasi gli stessi turisti registrati prima della pandemia

A Ravenna boom di tedeschi e (grazie alle crociere) americani. Pernottamenti record nella città d’arte. Cervia chiude con il 12 percento in più di presenze straniere. Boom degli agriturismi

Battistero ArianiIn provincia di Ravenna nel 2022 i turisti sono tornati quasi al livello pre pandemia. Lo dicono i dati Istat appena pubblicati dalla Regione.

In particolare, sono poco più di 1,5 milioni gli arrivi (ossia il numero di turisti che si sono presentati alle reception delle strutture ricettive), in crescita del 23,7 percento rispetto al 2021, ancora condizionato dalla pandemia, e in calo di solo il 2,3 percento rispetto ai dati del 2019, quando il Covid ancora da queste parti praticamente non esisteva.

Un risultato che peggiora (leggermente) per quanto riguarda invece le presenze (ossia il numero di pernottamenti), oltre 6,3 milioni nel 2022, in crescita del 16,8 percento rispetto al 2021 e in calo del 3,1 percento rispetto al 2019.

Il dato più significativo, però, è forse il ritorno degli stranieri, che complessivamente sono stati anche di più dell’anno pre pandemia (273mila per 1,3 milioni di pernottamenti, rispettivamente in crescita dell’1,6 e del 5,1 percento rispetto al 2019), grazie in particolare al boom registrato a Cervia.

RAVENNA. Il comune capoluogo, come noto, si divide con Cervia la quasi totalità dei flussi turistici della provincia (insieme contano, per capirci, circa 6 milioni dei 6.374.682 pernottamenti registrati nel 2022…).

Ma il dato, a Ravenna, è molto diverso tra città d’arte e mare. Il centro infatti chiude un 2022 da favola, con i pernottamenti che risultano in crescita del 7,6 percento rispetto anche al 2019, facendo registrare un record per il centro con oltre 536mila presenze, di cui 150mila da parte di turisti stranieri (+5,5 percento rispetto al 2019). Questo, nonostante un leggero calo rispetto al 2019 (anno in cui si registrò il record assoluto) per quanto riguarda gli arrivi (quasi 260mila, con gli stranieri in crescita e gli italiani in calo).

A far pendere verso il segno meno il dato complessivo comunale rispetto al 2019 (-4 percento per quanto riguarda i pernottamenti, a fronte di un calo dell’1,4 percento dei turisti) sono i numeri dei lidi, ben più pesanti rispetto a quelli della città d’arte: oltre 2 milioni di presenze, sulle 2,6 totali (+19 percento rispetto al 2021), sono del comparto mare, che segna un -6,6 percento per quanto riguarda i pernottamenti e un -1,1 percento nella tabella degli arrivi, 346mila in valore assoluto sui 606mila circa registrati nel comune (di cui 146mila stranieri, in crescita anche rispetto al 2019).

Dando un’occhiata alle provenienze, la metà dei turisti italiani continua ad arrivare dal resto dell’Emilia-Romagna e dalla Lombardia (con dati grossomodo stabili), mentre mancano (rispetto al 2019) alcuni punti percentuali da Lazio, Piemonte e Veneto, quasi compensati dal boom (ma su valori assoluti decisamente minori) di Calabria e Sicilia.
Per quanto riguarda gli stranieri – rispetto al 2019 – nel comune di Ravenna spicca il 10 percento in più di tedeschi, che rappresentano più di un quarto del totale, mentre fa segnare un pesante -18 percento il mercato francese. Ottimi risultati per Austria, Olanda e Svizzera, mentre balzano sopra a quota 8mila i turisti americani (+45 percento rispetto al 2019), grazie presumibilmente al rilancio delle crociere.

Cervia GiardinoCERVIA. La regina della provincia si conferma Cervia, con quasi 3,4 milioni di pernottamenti complessivi, in crescita del 14,6 percento rispetto al 2021 e in calo del 2,3 percento rispetto al 2019, ma con un sostanzioso contributo di turisti stranieri che hanno fatto registrare il 12 percento di pernottamenti in più rispetto all’anno pre pandemia (sono più di un quarto del totale, 577mila circa), nonostante gli arrivi dall’estero risultino in leggero calo rispetto al 2019.
Dando un’occhiata alle provenienze, i tedeschi rappresentano ancora la fetta più grande della torta (e nel 2022 sono cresciuti del 3,5 percento) ma spiccano le crescite a doppia cifra di turisti da Francia, Belgio, Olanda, Svizzera e Polonia, con un’ottima performance anche in questo caso dagli Stati Uniti.

FAENZA E GLI ALTRI. Tra gli altri comuni della provincia, Faenza la fa da padrona con 150mila pernottamenti (in crescita del 14,6 percento rispetto al 2021 e in calo del 4,2 rispetto al 2019) mentre spicca la performance di Lugo che con quasi 70mila pernottamenti migliora addirittura del 16,8 percento anche il dato del 2019 (unico comune a riuscirci in provincia insieme a Bagnacavallo e Cotignola, dove però i pernottamenti sono rispettivamente solo 16mila e 10mila all’anno).

Male i comuni termali, se confrontati con il 2019, con Brisighella e Riolo Terme in calo del 19 e del 17 percento con rispettivamente quasi 30mila e oltre 56mila pernottamenti.

LE STRUTTURE RICETTIVE. Infine, per quanto riguarda le strutture ricettive, il 2022 è stato un anno molto diverso in base alla tipologia. Gli esercizi alberghieri hanno infatti chiuso in calo del 3 percento rispetto al 2019 (a soffrire in particolare i 4 e 5 stelle e le strutture a 1 o 2 stelle) mentre va segnalato il 12,3 percento in più, sempre rispetto al 2019, fatto registrare dagli agriturismi, in buona compagnia con bed & breakfast (+4,1 sul 2019) e case vacanza in affitto (+7,9 percento rispetto all’anno pre pandemia).

Complessivamente, la permanenza media nelle strutture ricettive della provincia (considerate nel loro complesso) risulta essere la stessa del 2019, 4,2 giorni, in calo rispetto al 2021 quando era arrivata a 4,5.

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