sabato
05 Luglio 2025
Infrastrutture

Ecco come si fa il dragaggio del porto In un video l’escavo dei fondali

Due mesi di operazioni all'imboccatura del Candiano per rimuoverei 216mila mc del dosso formatosi con la mareggiata di un anno fa

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In due mesi e mezzo ha rimosso 216mila metri cubi di materiale dal fondale all’imboccatura del porto per riportare la profondità della canaletta di ingresso a 11,5 metri consentendo quindi l’entrata a navi con un pescaggio fino a 10,5: le operazioni concluse il 20 gennaio a Ravenna dalla draga Gino Cucco, per cancellare il dosso formatosi con la mareggiata di febbraio 2015, sono mostrate da un video (vedi in fondo alla pagina) realizzato dalla ditta Dragaggi di Marghera che si era aggiudicata la gara d’appalto da circa 2,5 milioni di euro.

In termini tecnici la Gino Cucco (lunga 67 metri, larga 12, pescaggio a vuoto 2 metri) è una trailing suction hopper dredger (Tshd), una draga a strascico aspirante, auto-caricante, auto-refluente, dotata di una capienza lorda di tramoggia di 1.400 mc, all’interno della quale viene riversato il materiale dragato. È l’unica draga italiana di questa tipologia ed è simile a quella operativa nel porto di Rotterdam. In breve funziona così: «Il materiale prelevato dal fondo – leggiamo dal sito della società – è aspirato sotto forma di miscela acqua-sabbia; ne consegue che la frazione granulometrica sabbiosa, che si disporrà nel fondo della tramoggia, viene dilavata dalla componente più fine, contenente limi e argille, che resta sospesa e successivamente riversata a mare tramite sfioratori laterali».

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