Autorità portuale, si va verso l’incarico al comandante della Capitaneria

Per il dopo Di Marco, l’ipotesi più accreditata è il commissariamento fino a giugno. Intanto i traffici di gennaio segnano un +17 percento

Mentre arrivano i dati dei traffici relativi all’avvio del 2016 con gennaio in crescita rispetto a un anno fa, si è ormai al conto alla rovescia per la guida dell’Autorità portuale di Ravenna. Il mandato di Galliano Di Marco scade infatti il 2 marzo e se ancora non vi sono certezze ufficiali rispetto a cosa accadrà, la strada, dicono i ben informati, sembra ormai tracciata. Ap sarà commissariata e affidata, secondo una prassi diffusa e quindi con diversi precedenti, al comandante della Capitaneria di porto che qui è il contrammiraglio Giuseppe Meli per condurre l’ordinaria amministrazione fino alla nomina del nuovo presidente di Ap.

Una scelta dovuta a ragioni tecniche e politiche. Come noto infatti è stata approvata la riforma dei porti che entrerà però in vigore, si immagina, con tanto di decreti attuativi non prima di maggio. E a giugno ci sono le elezioni amministrative. Pare dunque intenzione del Ministero e della Regione, gli enti ai quali ora spetta la nomina del presidente di Autorità Portuale, attendere fino a dopo le amministrative. Un periodo troppo lungo per pensare a una proroga per l’attuale presidente Di Marco con cui, come noto, i vertici politici e l’amministrazione locale è entrata in forte conflitto nel corso degli ultimi mesi rispetto alle ipotesi di realizzazione del cosiddetto Progettone per l’approfondimento del canale Candiano. E per il quale dunque pare da tempo esclusa l’ipotesi di un secondo mandato, pur se tecnicamente possibile.

Intanto, nonostante tutto, Di Marco rende appunto noti i dati sui traffici di gennaio 2016 che appaiono decisamente positivi con +17 percento rispetto al gennaio 2015. In aumento del 20,6% (263 mila tonnellate) le merci secche e le rinfuse liquide (+5,9%). Positivo il segno anche delle merci unitizzate, delle quali risultano in aumento del 2,1% quelle in container e del 37,5% quelle su rotabili. L’incremento in valore assoluto più evidente è per i prodotti metallurgici, passati da 403 a 580 mila tonnellate (176 mila tonnellate in più) con un aumento del 43,7%. Il comparto agroalimentare (derrate alimentari solide e prodotti agricoli) ha registrato 361 mila tonnellate (+7,4%) con i semi oleosi e le farine in crescita. Tra le rinfuse liquide risultano in lieve calo i prodotti chimici (-10,9%), stabili i prodotti petroliferi e in aumento i prodotti alimentari liquidi (+33,6%), soprattutto oli vegetali. Per i container il risultato è stato leggermente negativo con 15.481 TEUs (454 in meno del gennaio scorso); la diminuzione è da attribuirsi integralmente ai contenitori vuoti (in allegato il comunicato con tutti i dati).

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