Il Comune e sei aziende firmano un’intesa per ridurre la puzza nell’aria a Faenza

Nel documento cinque punti per rendere la città più attrattiva. Primi risultati attesi fra tre anni

Ciminiere FumoSei aziende dell’area industriale di Faenza hanno firmato un protocollo d’intesa con il Comune, sotto la supervisione di Arpae, per mettere in campo una serie di interventi che riducano la puzza nell’aria. Le aziende che hanno sottoscritto l’accordo sono Caviro distillerie, Dister Energie, Enomondo, Tampieri, Faenza Depurazioni e Villapana. La firma arriva a conclusione di un percorso durato alcuni mesi. L’obiettivo è di ottenere i primi risultati entro tre anni.

«L’impatto olfattivo delle emissioni odorigene è causa di disagio nella popolazione – scrive il Comune in una nota –. Le indagini e la letteratura scientifica tendono a dimostrare che le emissioni, per il solo fatto di avere un impatto olfattivo, non generano problemi specifici per la salute dei cittadini ma è del tutto evidente che ogni miglioramento degli impatti odorigeni determina contestualmente un innalzamento della qualità della vita dei residenti e dei visitatori, così da favorire anche l’attrattività del territorio».

Cinque gli impegni sottoscritti dalle parti: 1) costituzione di un tavolo permanente sugli impatti odorigeni coordinato dall’assessore all’Ambiente aperto alla partecipazione anche di altre aziende che dovessero condividere gli obiettivi e le modalità degli interventi che saranno decisi congiuntamente; 2) un censimento dei punti di emissione odorigena all’interno di ciascuna azienda, secondo le metodologie indicate da Arpae-Ravenna; 3) individuazione di eventuali ulteriori interventi sostenibili di abbattimento delle emissioni odorigene, da condividere con l’amministrazione comunale e da effettuare in modalità coordinata; 4) comunicare con i cittadini sulle iniziative intraprese e sui risultati raggiunti, in maniera coordinata e condivisa; 5) fissare nel triennio la scadenza dei lavori del tavolo e l’orizzonte temporale mimino per conseguire risultati apprezzabili.

Il sindaco Giovanni Malpezzi: «La normativa italiana non prevede valori limite, né metodi o parametri idonei a misurare la portata delle emissioni in modo da determinare in maniera oggettiva l’eventuale molestia olfattiva. Nonostante ciò, come amministrazione comunale che ha a cuore sia i posti di lavoro ma anche il benessere dei cittadini, non potevamo rimanere a guardare. Le aziende coinvolte, le principali che operano tramite processi di combustione, si sono dimostrate sensibili e hanno prontamente condiviso l’avvio di questo percorso. Un punto di partenza che fa ben sperare».

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