Riaprono le terme di Cervia: «Valgono il 10 percento dei pernottamenti del comune»

L’acqua arriva direttamente dalle saline. Il direttore: «La novità è una piscina più salata del Mar Morto»

Terme CerviaDopo la pausa invernale riaprono il 20 aprile le Terme di Cervia, stabilimento con oltre sessant’anni di storia, tra piscine, idromassaggi, terrazze, massaggi e trattamenti sanitari ma anche estetici.

ALDO F (1)

Aldo Ferruzzi

Ne abbiamo parlato con il vicepresidente di Federterme, Aldo Ferruzzi, che ne è direttore dal lontano 1991. «Il nostro obiettivo è quello di caratterizzare questa destinazione turistica sempre più con il suo territorio. E quindi lavorare sul sale, non solo dal punto di vista alimentare, ma anche per la salute e il benessere». La caratteristica che identifica infatti lo stabilimento cervese è l’utilizzo di acque “madri”, ossia quelle che hanno generato il sale nelle vicine saline, trasportate grazie a un sistema di pompaggio alle terme, dove vengono utilizzate per cure inalatorie e bagni.

La principale novità di questo 2019 è legata proprio alla salinità dell’acqua: la piscina termale coperta è stata infatti completamente rinnovata creando tre ambienti, con profondità diverse, tra cui una vasca in cui la concentrazione di sali disciolti «è superiore a quella del Mar Morto, fino a circa dieci volte più del mare». Qui non ci si immerge ma si galleggia in sospensione, «condizione eccellente per la postura e le patologie reumatiche e ortopediche», dicono dalle Terme.

Altra novità è il “reparto” di dermatologia, con cure riconosciute dal Sistema Sanitario Nazionale per problemi dermatologici come psoriasi e dermatite atopica, anche attraverso l’utilizzo dell’altro ingrediente caratterizzante, i fanghi (il limo nero), provenienti sempre dalle saline, prelevati solo dopo che sono rimasti un anno coperti da acque salatissime. «Questo fango – spiega il direttore – si può applicare in strati sottili sulla pelle e può essere poi esposto al sole, nelle nostre terrazze, dove poi sono presenti altre vasche di acqua salata per un percorso che fa molto bene per le patologie reumatiche, post-operatorie, della pelle, le infiammazioni…».

Piscina Termale 1 Terme Di Cervia

Le Terme di Cervia registrano – ci dice Ferruzzi – circa 30mila utenti ogni anno, un numero sostanzialmente stabile da tempo, che non ha subìto gli effetti della crisi, anche se lontano dai numeri degli anni settanta, quando ancora era previsto dallo Stato un congedo straordinario per usufruire delle cure termali. «Complessivamente, considerando gli accompagnatori e una permanenza media piuttosto lunga – assicura Ferruzzi – le terme garantiscono circa il 10 percento delle presenze turistiche di Cervia, oltretutto molte in periodi di bassa stagione, visto che lavoriamo tanto soprattutto in giugno e dopo Ferragosto». Circa l’80 percento degli utenti pernotta in zona mentre il 70 percento si avvicina alle terme di Cervia per motivi curativi – ci rivela ancora il direttore, sottolineando anche come l’età media si stia abbassando –, in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale oppure in autonomia, e poi scopre la parte benessere o viceversa: «Sono tanti infatti anche quelli che vengono alle terme per svago e poi tornano per fare pure i trattamenti. Anche perché – chiosa Ferruzzi – è difficile forse dire “cosa fanno” le terme, ma in tanti ci lasciano testimonianze su quello che succede se non le fai: non fanno ammalare d’inverno, per esempio, ci raccontano molte famiglie, come una sorta di vaccino naturale…».

A pieno regime lavorano alle terme di Cervia (che fatturano grossomodo 5 milioni di euro l’anno) circa 120 persone, compresi i contratti stagionali e i medici da liberi professionisti. «In alcune giornate girano all’interno della struttura anche 2.500 utenti, senza contare gli accompagnatori», sottolinea Ferruzzi. «Continuiamo a investire per offrire sempre più servizi – conclude il direttore –: negli ultimi anni abbiamo la riabilitazione, nuovi cicli, la terrazza del sale dove è possibile stendersi al sole, ricoperti di sale, con effetto detossinante, drenante e antidolorifico… In generale poi la struttura ha bisogno di continui interventi di “micro-chirurgia” per mantenerne intatto il fascino».

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