Variazione del Psc: tornano agricoli 92 ettari di terreni residenziali e produttivi

Lo hanno chiesto i proprietari che non vedono all’orizzonte un’espansione edilizia e pagano tasse molto elevate

Erano stati convertiti in terreni residenziali o produttivi ma a causa della crisi, che ha bloccato l’espansione edilizia, e delle imposte i proprietari hanno chiesto che i  propri terreni tornino ad uso agricolo assai meno caro da mantenere dal punto di vista di Tari, Tasi e Imu. Così la variante in riduzione del Psc ha permesso a 92 ettari di terreno  (53 di residenziale e 39 di produttivo) di tornare  agricoli. Il Piano strutturale comunale, approvato nel 2007, ha visto negli anni seguenti un passaggio da un ciclo edilizio che ha fatto registrare valori di produzione più alti dal secondo dopoguerra, ad un ciclo che ha lentamente segnato un importante calo di investimenti a fronte della riduzione di compravendite, fino all’odierna stasi del mercato immobiliare.

La situazione si è ulteriormente aggravata anche nella direzione della proprietà privata con l’introduzione di imposte quali Tari, Tasi e Imu, a seguito delle quali l’amministrazione ha iniziato a ricevere richieste di cancellazione delle previsioni edificatorie dagli strumenti urbanistici a causa della forte incidenza della tassazione sulla proprietà privata.

Inoltre, le nuove tendenze urbanistiche, con particolare riferimento alla recente Legge urbanistica regionale, vanno tutte in direzione della riduzione del consumo di suolo, in favore del riuso di quello edificato, della rigenerazione urbana, privilegiando il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente finalizzato alla salvaguardia del territorio agricolo e della promozione dell’attività agricola, rispetto al modello urbano basato sull’espansione.

L’assessore all’Urbanistica Federica Del Conte afferma che «con l’approvazione della delibera di variante in riduzione al Piano strutturale comunale proseguiamo nella politica di riduzione del consumo di suolo, in favore del riuso del terreno edificato, della rigenerazione urbana, privilegiando il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente finalizzato alla salvaguardia del territorio agricolo e della promozione dell’attività agricola, rispetto al modello urbano basato sull’espansione».

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