Offshore, prorogato il blocca-trivelle: renziani ravennati contro Pd e 5 Stelle

«A parole sono tutti pro ma Lega e Dem si sono piegati alle logiche del M5S»

È stato approvato dalla commissione Affari costituzionali della Camera ieri, 13 febbraio, dopo un accordo tra Pd e Movimento 5 Stelle, l’emendamento per lo slittamento a febbraio 2021 del Pitesai (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee), la mappa che il ministero deve mettere a punto per indicare dove si potrà continuare a esplorare ed estrarre idrocarburi, con la conseguente proroga della moratoria del cosiddetto blocca-trivelle fino ad agosto 2021.

A denunciare pubblicamente l’accaduto, che potrebbe avere gravi ripercussioni nel comparto ravennate, sono i renziani di Italia Viva, dopo l’allarme lanciato nei  giorni scorsi dal coordinatore ravennate del partito Roberto Fagnani. «In un settore in cui il tasso di impiego risulta sempre più in crisi – si legge in una nota  – si pongono i presupposti per mettere in discussione anche la permanenza del gruppo Eni nella nostra città e il possibile ricollocamento dei lavoratori altrove. Le ricadute sull’indotto (trasporti, aziende collegate, attività commerciali) è già sotto gli occhi di tutti e il nuovo rinvio non può che peggiorare la situazione».

«Ci appelliamo al sindaco De Pascale e al neo eletto Presidente Bonaccini, perchè sciolgano le ambiguità del Pd su questa materia e si facciano promotori a livello nazionale di un intervento che garantisca il futuro energetico di questo paese e preservi un comparto d’eccellenza della nostra città. A parole sono tutti pro ma Lega e Pd in pochi anni, in barba a un referendum che si era espresso in senso opposto, si sono piegati alle logiche del M5S, sempre più isolato nel paese reale ma a quanto pare ancora decisivo nelle aule del palazzo».

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