Di Maio (Iv): «Proroga blocco trivelle contraddice le parole del ministro a Ravenna»

Il deputato del partito renziano richiede un tavolo al Governo «per dare certezze al settore» dopo lo slittamento di sei mesi dello stop

«L’emendamento voluto nel decreto Milleproroghe da Movimento 5 stelle e Pd, mette a rischio gli investimenti nel settore oil&gas a Ravenna. Un testo che non abbiamo votato in commissione e a seguito del quale abbiamo chiesto al Governo di attivarsi immediatamente per porre rimedio». Lo afferma il deputato romagnolo di Italia Viva, Marco Di Maio, a proposito della proroga di ulteriori sei mesi (da agosto a febbraio) del blocco per le trivelle per l’estrazione di idrocarburi in mare. Di Maio è capogruppo della Commissione Affari costituzionali e ha seguito in prima persona tutto il decreto Milleproroghe.

«Abbiamo chiesto con un apposito ordine del giorno che ha avuto parere favorevole – spiega il deputato -, di convocare immediatamente tutti gli stakeholders interessati e in particolare gli operatori del settore upstream le cui attività risultano ulteriormente sospese nelle more dell’adozione del Pitesai. Le imprese e i lavoratori hanno bisogno di certezze: in ballo c’è il destino di migliaia di famiglie e battaglie ideologiche che strizzano l’occhio al falso mito della “decrescita felice” sono dannose e non rendono un buon servizio all’obiettivo che condividiamo della riconversione ecologica. Oltre a contraddire le manifestazioni pubbliche e gli impegni assunti recentemente anche dal dal ministro Gualtieri, in visita a Ravenna».

La richiesta di Italia Viva fa seguito al medesimo appello rivolto all’esecutivo dal presidente regionale Stefano Bonaccini, «a cui riconosciamo la coerenza di essersi sempre battuto in questa direzione, senza cedere alle tesi ideologiche anti-sviluppiste del Movimento 5 Stelle».

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