Oil&Gas, tutto il comparto in stato di agitazione fino all’incontro con il ministro

La decisione annunciata dai sindacati di categoria per contestare la proroga di sei mesi della moratoria su nuove trivellazioni entro le 12 miglia marine

Le sigle sindacali di categoria del settore oil&gas a Ravenna dichiarano lo stato di agitazione di tutto il comparto e si riservano di metter in campo tutte le azioni necessarie fino alla convocazione di un incontro con Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo Economico. La questione riguarda lo slittamento di altri sei mesi della fine del blocco delle attività estrattive (febbraio 2021 e non più agosto 2020) per consentire la stesura del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai).

«A Ravenna abbiamo un territorio ricco di gas e questa risorsa va utilizzata – scrivono Filctem, Uiltec e Femca –: abbiamo imprese e aziende di servizi di eccellenza, conosciute nel mondo come imprese ad alto valore tecnologico e ad alta sostenibilità ambientale che producono occupazione e che portano ricchezza al nostro territorio ma che oggi rischiano di sparire insieme ad un intero comparto e a migliaia di posti di lavoro. La decisione di prorogare il periodo di moratoria sulla effettuazione di nuove trivellazioni nelle acque nazionali entro le 12 miglia inevitabilmente creerà una situazione drammatica riguardo i livelli occupazionali e sul reddito di intere famiglie causa le inevitabili chiusure aziendali. L’intero comparto sta collassando, gli ammortizzatori sociali stanno esaurendosi e non possiamo accettare la messa in discussione di un intero comparto senza che vi sia un confronto su una seria politica energetica che permetta di cominciare quel percorso di transizione che ci porti verso un futuro sostenibile non solo a parole» .

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