Sciopero al porto per il rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori

La protesta nazionale dei portuali interesserà anche i terminal ravennati, dal 3 al 5 aprile

Veduta aerea del porto di Ravenna (foto da pagina Facebook di Ap)

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Anche i lavoratori portuali di Ravenna parteciperanno allo sciopero dei porti indetto dai sindacati dal 3 al 5 aprile per il mancato rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre scorso.

La protesta agirà a livello nazionale vuole difendere l’unitarietà del contratto nazionale, messa in pericolo dalle ipotesi di riforma della legge 84/94 e dalle associazioni datoriali dei grandi gruppi armatoriali che, divenuti anche terminalisti, contrastano la normativa e il contratto unico che difende il lavoro portuale.

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Nel territorio di Ravenna, i lavoratori turnisti impiegati nelle aziende concessionarie che applicano il contratto collettivo nazionale dei lavoratori dei porti si asterranno dal lavoro i giorni 3, 4 e 5 aprile per le ultime due ore di ogni turno, mentre i giornalieri delle stesse aziende e i dipendenti dell’Autorità di Sistema Portuale si asterranno dal lavoro per l’intera giornata del 5 aprile.

Il 19 marzo, dopo 5 mesi di trattative e dopo la dichiarazione dello stato di agitazione, le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti hanno incontrato le controparti datoriali ricevendo una proposta di aumento salariale del 10%, pari a 180 euro, ancora troppo lontana dalla richiesta di aumento del 18%, richiesta dai sindacati. L’aumento salariale offerto dalla controparte sarebbe elargito in denaro solo per meno della metà dell’importo complessivo, il resto sarebbe erogato in welfare e in altri istituti contrattuali che non hanno effetti su indennità di turno e straordinario. Tra gli altri motivi di contrasto, anche la volontà da parte delle associazioni datoriali di ridurre il pagamento delle prime 3 giornate di malattia e l’introduzione, nel comparto crociere, del concetto di stagionalità per portare 44 ore settimanali l’orario di lavoro, oltre all’aumento del numero delle notti per il riconoscimento dell’h24 e l’aumento del il numero dei cambi turno.

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I contratti dei lavoratori somministrati delle banchine ravennati sono invece scaduti da 24 mesi. Dopo vari incontri le associazioni hanno comunicato di non voler proseguire il confronto. I sindacati sottolineano invece l’urgenza della ripresa della trattativa per il rinnovo del Ccnl, per dare risposta alle esigenze di aumento salariale, continuità occupazionale e di maggiori diritti e tutele alle migliaia di lavoratori del settore.

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