Romagna Faentina si aggiudica un bando da 5,5 milioni contro la crisi climatica Seguici su Telegram e resta aggiornato Il progetto “AquaGreen” nasce a seguito dell’alluvione per mettere in sicurezza il territorio grazie a sistemi di allarme avanzati, infrastrutture fotovoltaiche e pavimentazioni innovative permeabili Quella che per l’Unione della Romagna Faentina appariva solo una speranza è diventata realtà: il progetto “AquaGreen (Acquiring Urban Resilience Against Floods and Droughts: a novel citizen-powered integrated Green& BlueSystem)” candidato al Bando europeo Eui per l’individuazione di soluzioni innovative in grado di prevenire gli eventi estremi legati al cambiamento climatico, è infatti risultato tra le proposte vincitrici, superando la concorrenza di numerosi e forti concorrente di tutto il continente. Il finanziamento ottenuto copre un budget complessivo di 5,5 milioni di euro e ha una durata di quattro anni, andando ad implementare (e non a sostituire) i progetti e i contributi per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio dal punto di vista idraulico, con soluzioni innovative di prevenzione e monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico. Il progetto è stato messo a punto da un team composto da Università di Bologna, Iuav-Università di Venezia, Hera Tech, Cate San Lazzaro, Con.Ami, Associazione Borgo Durbecco e il supporto tecnico di Asso, Agenzia per lo Sviluppo Sostenibile. Per rispettare la scadenza dello scorso 5 ottobre, gran parte del lavoro è stata svolta a pochi mesi dall’alluvione e in clima di emergenza, con il solo obiettivo di non perdere nessuna opportunità per migliorare le condizioni future di sicurezza e di qualità della vita sul territorio. In un contesto di scarsità di risorse economiche e di necessità di ripensare la città nel medio lungo termine, il progetto Aquagreen mira, infatti, a rendere l’area urbana di Faenza e dell’Unione della Romagna Faentina più resiliente al caos climatico destinato ad aggravarsi nei prossimi anni, potendo attingere a risorse economiche europee che diversamente non sarebbero state in alcun modo disponibili: tra le soluzioni innovative individuate dal progetto trovano spazio sistemi tecnologici più rapidi, moderni ed efficienti di allarme in prossimità di eventi meteo estremi e la creazione di infrastrutture verdi fotovoltaiche per consentire alle pompe idrauliche di operare anche con possibili blackout durante i nubifragi. Tra le iniziative più significative, la realizzazione di suoli urbani più permeabili grazie all’utilizzo di pavimentazioni innovative, in grado di evitare l’accumulo di acqua in superficie e un sistema integrato in grado di trattenerla, infiltrarla e convogliarla in un’area di accumulo appositamente rimodellata e riorganizzata nel “Parco Multifunzionale per la Resilienza”: un’area concepita come spazio pubblico in cui testare soluzioni di adattamento e verificare i vantaggi nel rendere più verde la città. Tutti i progetti e le soluzioni innovative verranno prima proposti, testati e condivisi con i cittadini in modalità Living Lab – laboratorio partecipato. e rappresenteranno azioni pilota replicabili in tutta l’Unione della Romagna Faentina a partire dalle aree più a rischio (grazie alla partecipazione del Con.Ami) oltre che nei territori di tre partner europei già identificati: il Comune di Michalovce (Slovacchia), il Comune di Slavonsky Brod (Croazia) e il Comune di Bielsko-Biala (Polonia). Total0 0 0 0 Forse può interessarti... La Regione stanzia 3 milioni per cittadini e imprese danneggiati da vento e grandine Ricostruzione post alluvione: la Bassa Romagna cerca 40 professionisti Completata la bonifica da ordigni bellici per la nuova rotonda sulla San Vitale Seguici su Telegram e resta aggiornato