La sezione di Coldiretti della provincia di Ravenna, associazione di categoria che tutela gli interessi delle imprese agricole, lancia l’idea della costituzione del primo “Albo degli imprenditori presidio”, una chiamata volontaria a monitorare, controllare e curare il territorio, mettendo in atto verifiche preventive e periodiche sullo stato di argini, torrenti, fiumi, così da poter poi segnalare con costanza e in report dettagliati la presenza di criticità, le necessarie manutenzioni e tutto ciò che risulti utile al fine di poter garantire la sicurezza idrogeologica del territorio.
«È quello che l’agricoltore fa da centinaia di anni – commenta il direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini –. Gli agricoltori sono da sempre i primi tutori dell’equilibrio ambientale e i primi custodi del territorio, la loro attività di osservazione, in una fase in cui il sistema dei nostri fiumi è palesemente in sofferenza è ancora più importante. Ci sono tantissimi associati che in quei momenti drammatici si sono messi a servizio delle proprie comunità, nel pieno spirito di Coldiretti, da sempre forza sociale del Paese».
Un esempio viene da Augusto Matteucci, agricoltore Coldiretti di Cotignola che nella terribile nottata del 17 settembre è intervenuto sulla sponda del Senio, lato Bagnacavallo, tamponando falle e fontanazzi che avrebbero potuto degenerare in un’ennesima devastante rottura arginale: «Insieme ad alcuni vicini di casa e colleghi stavamo monitorando la situazione. Essendo tutti cresciuti qui sappiamo, infatti, i problemi che può dare il fiume e a preoccuparci, in particolare, erano le condizioni dell’argine nei pressi del ponte autostradale, zona questa già indebolita dall’alluvione 2023. La situazione era davvero critica, abbiamo quindi avvisato gli enti preposti ma nel frattempo, anche utilizzando i nostri indumenti, terra di riporto e materiali di fortuna, siamo riusciti a tamponare le ferite arginali, forse scongiurando il peggio».