La provincia di Ravenna ancora senza locali stellati. Ma c’è un nuovo “Cappello”

Le principali guide premiano ancora una volta i sette ristoranti top della Romagna. Ma non mancano gli outsider

Giraldi Chef Fenicottero Rosa

Alessandro Giraldi, chef del Fenicottero Rosa

La provincia di Ravenna resta ancora l’unica in regione e non poter vantare neppure un locale stellato (22 invece quelli in Emilia-Romagna). Non ci sono sostanziali novità sulla guida Michelin 2024 per la Romagna, con la bibbia del mangiare bene che conferma le 2 Stelle al Magnolia (trasferitosi l’anno scorso da Cesenatico alle colline di Longiano) e 1 Stella agli altri sei ristoranti già premiati negli anni scorsi tra le province di Rimini e Forlì-Cesena. Si tratta di Guido e Abocar Due Cucine di Rimini, La Buca di Cesenatico, Il Povero Diavolo di Torriana (che ha appena annunciato la chiusura a fine febbraio 2024 per disaccordi con la proprietà del locale), DaGorini a San Piero in Bagno e Il Piastrino a Pennabilli, che ottiene anche l’unica “stella verde” in Romagna, quella per la sostenibilità ambientale.

Per quanto riguarda invece i Bib Gourmand – contrassegnati dalla faccia sorridente dell’Omino Michelin che si lecca i baffi, per indicare un ottimo rapporto qualità-prezzo – c’è una novità in Romagna (la nostra tra l’altro è la regione con più Bib Gourmand, 34), rappresentata dal Buca 18 di San Clemente, nel Riminese. Che si va ad aggiungere ai ristoranti tra le colline Da Marchesi (Novafeltria), La Campanara (Galeata) e Dei Cantoni (Longiano) e poi alla storica osteria De Borg in centro a Rimini, alle osterie Bartolini di Cesenatico e Milano Marittima e agli altri due soli locali premiati da un pittogramma sulla guida Michelin in provincia di Ravenna, ossia La Baita di Faenza e La Cucoma di San Pancrazio.

Dagorini

Lo chef Gorini con la moglie, che si occupa dell’accoglienza

Dalle Stelle ai Cappelli (da 1 a 5), quelli che caratterizzano la guida dei ristoranti de L’Espresso. Qui una novità c’è per il Ravennate, ed è rappresentata dal Cappello conquistato dal Fenicottero Rosa Gourmet di Faenza, l’unico della provincia (l’hanno perso invece Camì e Boca Barranca, segnalati comunque nel resto della guida). In Romagna non ce ne sono da 5, mentre l’unico ristorante con 4 Cappelli (tra i soli 30 di tutta Italia) è Gorini, sempre più apprezzato dalla critica, che fa meglio anche del bistellato Magnolia, che si ferma a 3, così come il Piastrino. Exploit della trattoria Da Lucio di Rimini che ne conquista invece 2 come Abocar Due Cucine, mentre gli altri stellati Guido, Il Povero Diavolo e La Buca si devono accontentare di 1 Cappello.

Passando ai Ristoranti d’Italia 2024, la nuova guida del Gambero Rosso, sono decine le segnalazioni in Romagna. Per quanto riguarda le eccellenze, in questo caso è possibile fare una classifica, essendoci il voto in centesimi (le Forchette, da 1 a 3, corrispondono a voti da 75 a 100). Risulta così che il miglior ristorante in Romagna è il “solito” Gorini di San Piero in Bagno con 2 Forchette e un 87 complessivo, quasi un 9 in pagella, davanti anche qui al Magnolia, che si ferma a 86 anche in questo caso al pari del Piastrino. Appaiati a 82 ci sono invece gli stellati Il Povero Diavolo e La Buca, ma in compagnia di “new entry” come Benso (Forlì) e Osteria dei Frati (Roncofreddo). Dietro, a 81, ecco invece gli stellati Guido e Abocar Due Cucine, insieme a un altro riminese in forte ascesa, il già citato Lucio. Scendendo a 80 (punteggio più basso delle 2 Forchette), si trovano Teverini di Bagno di Romagna e il Marè di Cesenatico. Con 1 Forchetta, appaiati a 78 ci sono il Tracina e la novità Veranda di Cesenatico, la Terrazza Bartolini di Milano Marittima e l’Onda Blu di San Mauro Pascoli. Si ferma a 77 invece Terre Alte di Longiano, mentre l’ultimo ristorante romagnolo a guadagnare la Forchetta, con 75 punti, è Le Ghiaine di Cervia. Sono diverse però, come detto, anche le segnalazioni senza punteggio, tra cui spiccano le eccellenze della Baita di Faenza (unico 3 Bottiglie – il simbolo per i wine bar – in Romagna, capace anche di ottenere il punteggio speciale per la miglior proposta al bicchiere) e della Sangiovesa di Santarcangelo, premiata con 3 Gamberi (simbolo utilizzato per le trattorie).

Chiudiamo infine con la guida di Slow Food che premia le migliori osterie d’Italia. Confermate le tre Chiocciole (il simbolo che certifica il top di gamma) in Romagna: i già citati La Baita, La Campanara e l’Osteria dei Frati.

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