lunedì
11 Agosto 2025

«Il teatro è differenza, l’arte è diversità»

Intervista all’attore e regista Maurizio Lupinelli, che coinvolge in laboratori permanenti ragazzi che vivono esperienze di gravi patologie e forte marginalità.

Maurizio Lupinelli
Maruzio Lupinelli (al centro) durante un laboratorio di Nerval Teatro

Non è semplice restituire in poche righe il percorso artistico di un gruppo teatrale. C’è la storia – personale e professionale – dei suoi membri, ci sono gli studi, gli spettacoli, le collaborazioni, i luoghi, gli incontri, gli scambi. C’è una residenza, Rosignano Solvay. C’è un sito web naturalmente.
Il click su “chi siamo” recita “L’associazione Nerval Teatro nasce nel 2007, fondata da Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol. Si occupa di ricerca teatrale attenta alle drammaturgie e alle forme del contemporaneo, orientata ad indagare il ruolo sociale e relazionale dell’arte, la sua natura di confine, basata sulla costruzione di comunità interconnesse”. Ma soprattutto: “Il teatro è di tutti, è uno strumento per darsi delle risposte, per confrontarsi con i propri limiti e donarsi alla comunità”. C’è la gentilissima responsabile dei progetti, Ilenia Carrone, che ci permette di raggiungere il fondatore.

Lupinelli, Nerval Teatro ha residenza toscana ma a Ravenna si può dire che siete di casa
«Ho sempre avuto un legame profondissimo con Ravenna, è la mia città. Pur essendo stato lontano per lavoro, ho continuato a vivere qui e a farci ritorno nei momenti di pausa. Inoltre, quando l’esperienza del Laboratorio Permanente a Castiglioncello iniziava a prendere piede – era il 2010 – sono stato chiamato da Ravenna Festival per presentare in città il lavoro che era nato. Anche se la
compagnia è riconosciuta dal sistema dello spettacolo toscano, per me è naturale pensare che le nostre attività arrivino a Ravenna. Un paio di anni fa, il Comune di Ravenna e i Servizi Sociali mi hanno chiesto un progetto sulla diversità e sono stato felice di potere esportare l’esperienza toscana che portavamo avanti con persone diversamente abili.
Inoltre, come Nerval Teatro, assieme alle compagnie Galla e Teo e Lady Godiva Teatro abbiamo in affidamento lo spazio del Teatro dello Zodiaco al Villaggio Anic. E questa è una piccola casa. Insomma, Ravenna è nel mio Dna: lo è per quanto riguarda il mio futuro, ma anche il mio passato, lo è nella relazione che avevo instaurato con i tanti studenti delle scuole elementari e medie incontrati,
attraverso la non-scuola del Teatro delle Albe da cui provengo».

Il 19 novembre alle Artificerie Almagià è prevista la serata “Il teatro è differenza”. Un progetto d’inclusione che nasce…
«Nasce nel 2019, con un prologo al Teatro Rasi, poi il progetto si è fermato per via della pandemia, a giugno di quest’anno siamo ripartiti. La necessità di questo progetto sta negli stessi mondi rappresentati da questi ragazzi specialissimi: è proprio lì il fuoco! Sostengo che l’artista debba andare sempre in fondo, a pasticciare intorno alla propria ferita. Queste persone in qualche modo sono dei feriti. Nel momento in cui praticano questa esperienza, per loro è veramente un gioco, una necessità: vengono fuori cose importantissime e allo stesso tempo foriere di visioni e immagini. Hanno la possibilità di trovare degli sbocchi e anche delle illuminazioni rispetto all’oggetto dell’arte, dell’opera. Noi lo facciamo con il teatro, ma a volte i ragazzi sanno anticipare strade teatrali che io che sono un attore e un regista impiego più tempo a trovare. In questi anni ho visto come il risultato del loro lavoro abbia una sua identità precisa all’interno dell’arte. È molto semplice, più di tutte le mie parole».

Ferita è una parola che usa spesso. Non a caso il libro pubblicato da Hoepli sul suo lavoro è intitolato La ferita dentro il teatro di Maurizio Lupinelli. Fare teatro è mettere a nudo una ferita?
«Fare teatro non è solo mettere a nudo una ferita, è costruire un mosaico che non c’è. Io sono un autodidatta che ha iniziato a lavorare senza avere né arte né parte: mi sono confrontato con qualcosa che avevo dentro e che mi diceva che qualcosa non andava. Allora mi sono fermato, ho cercato e ho incontrato il teatro. L’ho incontrato nelle periferie, nelle scuole, nella diversità, perché l’arte è diversità. È un mondo dove occorre addentrarsi e cercare la luce. Brecht diceva che l’arte è come essere dentro una stanza, chiudere la porta a chiave, buttare la chiave e trovare l’uscita. Mi rappresenta molto questo punto di vista e rappresenta perfettamente il mio percorso. Si deve andare alla ricerca della diversità e della ferita sapendo che in quello che si troverà non è mai tutto giusto, ma contiene sempre qualcosa di sbagliato».

A marzo tornate in città, all’Alighieri, con Le lacrime amare di Petra Von Kant di Fassbinder, che prima di essere il famoso film del ’72 era una pièce teatrale. Quanto è attuale il discorso di Fassbinder sui rapporti di potere nelle relazioni amorose? Come avete lavorato per il vostro allestimento?
«Oltre al percorso dedicato alla diversità, la compagnia ha sempre avuto uno sguardo verso la drammaturgia tedesca, in particolare Fassbinder. Sono vent’anni che attraverso questo autore e Le lacrime amare di Petra von Kant era uno di quei testi che da tempo volevo mettere in scena e ci sono riuscito, al di là della pandemia. Amo molto le connessioni che sa creare Fassbinder, quella tra potere e amore è stata la mia grande direttrice per questo spettacolo. Ho adottato uno sguardo interiore al femminile: non solo tutte le componenti del cast erano donne, ma mi interessava molto portare il mio terzo occhio verso una prospettiva femminile. La cosa che mi sono divertito a fare è stata quella di cercare di mettere tutto in un movimento fatto di sguardi ambigui e trattenuti, immerso in un’atmosfera fredda, gelida e misurata. Il mio immaginario, ovviamente, si rifà anche alla filmografia di Fassbinder: mi ha influenzato notevolmente rispetto alla messa in scena. Una cosa importante è che abbiamo lavorato tantissimo con le attrici: cosa vuole dire il rapporto odio-amore in Fassbinder? Dove sta? Nelle parole? Nel corpo? Negli sguardi? È questo il lavoro che abbiamo fatto, e ci abbiamo messo due anni».

Il vostro nome viene da Gérard de Nerval vero? Perché l’avete scelto?
«Gérard de Nerval ha scritto molto e ha avuto una vita molto particolare, è stato trovato impiccato nel giardino delle Tuileries a Parigi. Nonostante le sue difficoltà, è riuscito a scrivere molto e a scrivere anche per il teatro. Al pari di Jarry che andava in bicicletta nel suo appartamento, anche Nerval ha iniziato a fare teatro nel suo appartamento, dove invitava amici e spettatori per condividere le creazioni. Questa cosa ci ha sempre divertito. Nonostante fosse una persona difficile, aveva un rapporto con l’altro di grande apertura e sensibilità: sapeva di essere malato di nervi, ma cercava, come un altro grande del Romanticismo tedesco Hölderlin, di scrivere nonostante la malattia incombesse. Ecco perché Gerard de Nerval»

 

La presentazione il 19 novembre all’Almagià

Venerdì 19 novembre alle 18 all’Almagià (ingresso gratuito) sarà presentata alla città di Ravenna l’esperienza del laboratorio permanente “Il teatro è differenza”, progetto di inclusione sociale con persone diversamente abili, ideato e curato da Nerval Teatro. Sarà l’occasione anche per mostrare tre frammenti teatrali che vedono come protagonisti i tre gruppi di partecipanti ai laboratori che stanno seguendo un percorso ispirato al drammaturgo e scrittore Samuel Beckett.
A Ravenna, il progetto “Il teatro è differenza” ha preso avvio nello scorso giugno dalla convergenza e dall’impegno di diversi soggetti: oltre a Nerval Teatro va segnalato l’impegno del Comune di Ravenna e quello delle tre cooperative sociali San Vitale, Selenia e La Pieve.
Il progetto rappresenta, per la città di Ravenna, una sorta di “numero zero” che viene proposto a partire dal successo dell’edizione toscana che, nel corso di 15 anni di attività, è divenuta un’esperienza consolidata coinvolgendo oltre 250 persone del territorio della bassa Val di Cecina, proponendo laboratori e incontri che si protraggono a cadenza mensile, nel segno di un’attività stabile e duratura nell’anno.

Il vocale di Nanni a Barbieri che per la procura dimostra la premeditazione

Riprodotto in aula l’audio di un messaggio Whatsapp inviato dall’ex marito della vittima a un amico due mesi prima del delitto

 

In corte d’assise a Ravenna stamani, 18 novembre, si è celebrata la quinta udienza del processo per l’omicidio di Ilenia Fabbri, uccisa il 6 febbraio 2021 nella sua abitazione di Faenza, ed è stato riprodotto in aula l’audio di un vocale inviato via Whatsapp da Claudio Nanni a Pierluigi Barbieri, marito della vittima e un’amico di questi, il 20 dicembre 2020. I due sono imputati, rispettivamente come mandante e sicario. Il secondo è reo confesso. «Una volta che esco dalla quarantena si fan tutte le cose che bisogna fare»: nelle parole finali di un messaggio di 50 secondi starebbe, secondo la procura (pm Angela Scorza) la dimostrazione che i due stavano premeditando l’omicidio.

L’interrogatorio dei due imputati è previsto per l’udienza del 20 dicembre, la settima del dibattimento. La sesta è in programma il 24 novembre. Il processo proseguirà nel 2022: già in calendario udienza per il 13, 19 e 26 gennaio.

Covid: in Emilia-Romagna picco di nuovi positivi, sono oltre 900 in un giorno

 

Sono 99 (su oltre 2.800 tamponi) i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in un giorno in provincia di Ravenna, dove si registra il decesso di un 95enne con il virus. Sono due invece i nuovi ricoveri, mentre restano due le persone in terapia intensiva in provincia.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 18 NOVEMBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 442.422 casi di positività, 929 in più rispetto a ieri (il dato più alto dallo scorso maggio), su un totale di 35.121 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,6%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 343 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 416.703. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 12.030 (+577). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 11.529 (+576), il 95,8% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 9 decessi: 2 in provincia di Piacenza (un uomo di 87 anni e un uomo di 81 anni residente fuori regione), 2 in provincia di Modena (un uomo di 80 anni e una donna di 74), uno a Bologna (un uomo di 78 anni), uno in provincia di Ravenna (un uomo di 95 anni), uno in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 90 anni), 2 a Rimini (2 uomini di 78 e 80 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.689.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 45 (+4 rispetto a ieri), 456 quelli negli altri reparti Covid (-3).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Piacenza (invariato rispetto a ieri); 4 a Parma (invariato); 4 a Reggio Emilia (-1); 4 a Modena (invariato); 14 a Bologna (+1); 4 a Imola (invariato); 8 a Ferrara (+3); 2 a Ravenna (invariato); 1 a Cesena (invariato); 2 a Rimini (+1). Anche oggi nessun ricovero in terapia intensiva a Forlì.

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 27.064 a Piacenza (+44 rispetto a ieri, di cui 27 sintomatici), 33.608 a Parma (+67, di cui 11 sintomatici), 52.379 a Reggio Emilia (+69, di cui 57 sintomatici), 73.962 a Modena (+86, di cui 36 sintomatici), 92.639 a Bologna (+145, di cui 74 sintomatici), 14.325 casi a Imola (+35, di cui 27 sintomatici), 26.634 a Ferrara (+80, di cui 44 sintomatici), 36.052 a Ravenna (+99, di cui 71 sintomatici), 20.051 a Forlì (+107, di cui 81 sintomatici), 22.785 a Cesena (+64, di cui 48 sintomatici) e 42.923 a Rimini (+133, di cui 69  sintomatici).

Saldi invernali, si torna alla normalità. In Emilia-Romagna partiranno il 5 gennaio

L’anno scorso iniziarono quasi un mese dopo

Saldi InizioDopo lo slittamento dell’anno scorso (quando iniziarono il 30 gennaio), in Emilia-Romagna i saldi della stagione invernale 2021-2022 inizieranno il 5 gennaio prossimo. Inoltre, nei 30 giorni antecedenti l’avvio delle vendite di fine stagione resta confermato il divieto di vendite promozionali di capi di abbigliamento e accessori, oltre a calzature, biancheria intima, pelletteria e tessuti per abbigliamento e arredamento.

«Superate le deroghe dello scorso anno che avevamo adottato per permettere alle imprese di recuperare la stagione autunno-inverno 2020 penalizzata dalle misure di contenimento della pandemia – spiega l’assessore regionale al Commercio, il ravennate Andrea Corsini-, si torna anche in questo settore alla normalità. Una decisione che abbiamo condiviso con le altre Regioni italiane, Federmoda e le associazioni di categoria del settore, visti i buoni risultati registrati in questa prima fase di ripartenza».

Il Beach Party di Jovanotti a Marina di Ravenna. Protestano gli ambientalisti

Un presidio in largo Firenze in occasione della presentazione ufficiale al palazzo dei congressi

Jova Beach Party CerveteriIl Jova Beach Party, il tour di concerti sulle spiagge italiane che vede protagonista Jovanotti con una serie di spettacoli collaterali, la prossima estate farà tappa anche a Marina di Ravenna.

L’annuncio ufficiale verrà dato nel corso della conferenza stampa in programma domani (venerdì 19 novembre) a Milano e che verrà trasmessa in diretta, in un incontro aperto al pubblico, anche al pala congressi di Ravenna, in Largo Firenze, a partire dalle 12.

Un’occasione che gruppi politici e svariate associazioni, ambientaliste e non (Associazione Naturista Ravennate; Clama; Collettivo Autonomo Ravennate, Comitato Sì Aboliamo la Caccia, Gruppo di Intervento Giuridico, Vivi Ravenna Verde, Italia Nostra, L’Arca, Legambiente Ravenna, Oipa e Potere al Popolo), vogliono cogliere al volo per protestare pubblicamente (con un presidio nei pressi di largo Firenze, dalle 11.30 alle 13.30).

«Non si può certo dire – si legge in una nota firmata congiuntamente dalle associazioni di cui sopra – che il Jova Beach Party abbia garantito una buona reputazione per la tutela dei luoghi, da Roccella Jonica a Marina di Cerveteri, da Torre Flavia a Castel Volturno, da Rimini a Lido degli Estensi, senza contare le tappe annullate di Vasto, Albenga, solo per citare alcuni dei momenti più disastrosi dal punto di vista ambientale del tour in giro per la nostra penisola nel 2019. Le coste italiane rappresentano un fragilissimo patrimonio pubblico di biodiversità da proteggere, già pesantemente compromesso da speculazioni, dissesti, inquinamento, cementificazioni selvagge, sfruttamento, erosione, subsidenza, cambiamenti climatici. Un patrimonio spesso ignorato di flora, fauna ed habitat, taluni rarissimi, che si trova a convivere con l’uso balneare, tradizione di accoglienza turistica ed eccellenza del nostro Paese. Ma a quale scopo acconsentire ad eventi di altissimo impatto, con migliaia e migliaia di persone, che ovviamente vengono ammassate nei luoghi più incontaminati? È questo il rispetto dell’ambiente che per un Paese come il nostro dovrebbe essere la priorità? Come possono le Istituzioni abdicare al loro ruolo di tutela, rispetto delle leggi e promozione della conoscenza e della cultura presso la popolazione?».

Le associazioni si danno appuntamento quindi per «un presidio informativo sui danni che un simile approccio consumistico porterà al nostro patrimonio comune. La natura non è un fondale, una “location” a costo zero da sfruttare e consumare a piacimento, ma la nostra casa comune, da proteggere per noi e per i nostri figli.  Chiediamo all’amministrazione comunale di riflettere attentamente sull’evento che si appresta a sposare, e di lanciare un vero segnale di rispetto del martoriato ambiente ravennate per le generazioni presenti e future».

Da lunedì gli over 40 potranno prenotare la terza dose: somministrazioni da dicembre

La Regione prevede di completare la vaccinazione all’intera platea entro giugno

CAMPAGNA VACCINALE PALA DE ANDRE' RAVENNAIn Emilia-Romagna da lunedì 22 novembre partono le prenotazioni per la somministrazione della dose cosiddetta “booster” di vaccino anti Covid ai cittadini di età compresa tra i 40 e i 59 anni, una ulteriore platea di oltre 1 milione e 100mila persone.

La macchina organizzativa è già in moto per rispettare richieste e tempi previsti dalla Struttura commissariale nazionale: dal 1^ dicembre partiranno le vaccinazioni di richiamo per le persone nate dal 1962 al 1981 che da almeno sei mesi hanno ultimato il ciclo primario.

Non solo, perché la Regione – con una circolare inviata nei giorni scorsi dall’assessorato alle Politiche per la salute – ha dato indicazioni alle Aziende sanitarie di procedere alla somministrazione della “terza” dose, in questo caso a prescindere dall’età, agli ospiti delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali (residenziali e semiresidenziali) dedicate a persone con disabilità, pazienti psichiatrici e delle dipendenze, nonché al personale che vi opera: si tratta di un ulteriore allargamento, visto che fino ad ora la dose aggiuntiva era limitata ai soggetti residenti o che operano nelle Cra e Rsa.

Terze dosi e richiami in corso

Al 18 novembre le terze dosi somministrate in Emilia-Romagna sono 317.241: per i cittadini con 60 o più anni la somministrazione della terza dose è in corso, e sono già 258.598 coloro che l’hanno ricevuta. I primi a partire con la dose aggiuntiva- secondo il calendario fissato a livello nazionale – sono stati, dal 20 settembre, i soggetti trapiantati e immunodepressi (e per questa platea è già stata superata la copertura del 90%); a seguire con il richiamo gli ultraottantenni, gli ospiti e gli operatori delle strutture per anziani – dalla prima metà di ottobre – e il personale sanitario, che adesso viene vaccinato a prescindere dall’età. Sempre a prescindere dall’età, la somministrazione della dose booster è in corso anche per chi ha ricevuto il vaccino Johnson e Johnson e per tutti coloro – la cosiddetta platea dei soggetti ad alta fragilità – che furono tra i primi ad essere convocati dalle Aziende sanitarie per la prima dose, a inizio anno.

Come si prenota

I canali di prenotazione, al fine di venire incontro alle diverse esigenze dei cittadini, sono per tutte le Aziende sanitarie, i seguenti: Cupweb, Cuptel, sportelli Cup, Fascicolo sanitario elettronico e inviti tramite sms rientranti in determinate categorie.

I tempi

In Emilia-Romagna le persone dai 40 anni in su (dai 18 anni in su se vaccinati con Johnson & Johnson) che hanno già completato il ciclo primario di vaccinazione e che devono ancora ricevere la terza dose sono esattamente 2.218.194.

Entro giugno 2022 si prevede di riuscire a concludere la somministrazione della terza dose per l’intera platea, considerando che va sempre rispettato l’intervallo minimo di sei mesi dal completamento del ciclo primario. Da qui a fine anno è prevista la vaccinazione di 693.616 persone, di cui 242.940 (al 17 novembre) hanno già prenotato.

Antonio Patuelli confermato per la quinta volta alla guida delle banche italiane

Il presidente della Cassa di Ravenna fu eletto al vertice dell’Abi nel 2013

Patuelli AbiIl comitato esecutivo dell’Abi, l’associazione bancaria italiana, ha di fatto già confermato il ravennate Antonio Patuelli presidente anche per il biennio 2022-2024. Si tratta del quinto mandato del presidente della Cassa di Ravenna alla guida della banche italiane, reso possibile solo grazie a una serie di modifiche statutarie.

Patuelli era stato eletto la prima volta infatti nel lontano 2013, d’urgenza, in seguito alle dimissioni di Giuseppe Mussari, che si era dimesso per la vicenda dei derivati Mps.

Nel 2016 il primo rinnovo, poi nel 2018 la modifica statutaria votata dall’associazione per poter garantire a Patuelli un terzo mandato, fino ad arrivare al quinto biennio da presidente che partirà il prossimo anno.

Tra i primi a complimentarsi per la nomina, il commissario della Camera di Commercio di Ravenna, Giorgio Guberti.

Lo schianto mortale dopo l’aperitivo. Il bar dove lavorava “Mary” chiuso per lutto

Cordoglio ad Alfonsine e Argenta per la morte delle due ventenni. La terza amica è grave. Il ragazzo che stava frequentando: «Eri una persona pura»

Mary Sibilio
Mary Sibilio nel post su Instagram di Daniele, il ragazzo che stava frequentando da qualche mese

La comunità di Alfonsine è in lutto per la tragica scomparsa di Marialuisa Sibilio, per gli amici Mary, la giovane barista morta in un incidente nella serata di martedì ad Argenta.

La giovane stava rientrando da un aperitivo preso a Ferrara con altre due amiche, tra cui la coetanea Elisa Di Bona – che si trovava alla guida dell’auto e che ora è ricoverata in gravi condizioni – con cui lavorava in un bar di Alfonsine. È morta anche la terza occupante dell’auto, Paola Carrozza, 21enne di Argenta che si era da poco trasferita a Milano.

Sui social si susseguono i messaggi di cordoglio, mentre il bar Caffeino (dove lavora Elisa e lavorava Mary) ha deciso di restare chiuso per qualche giorno in segno di lutto.

Marialuisa Sibilio lascia i genitori e un fratello di 13 anni. Da qualche mese frequentava un ragazzo di Argenta che sui social la ricorda così: «So che sei credente e so che ti meriti solo il meglio perché eri una persona pura e perfetta, quel tipo di persona che è capace di dare amore; per questo spero un giorno, non so come, non so dove, di rincontrarti e finire di conoscerti, perché questa è l’unica cosa che vorrei, ma non mi è concessa. Ciao piccola».

Torna il cinema in prima visione a Conselice, nel weekend al teatro comunale

Oltre 50 proiezioni in tre mesi, grazie alla collaborazione con Cinemaincentro

CinemaDopo l’esperienza della “settimana del cinema all’aperto” che si è tenuta nell’Arena D’dri d’e’ Teàtar a fine agosto, sempre grazie alla collaborazione con Cinemaincentro, torna il cinema a Conselice. Ma la novità è che in proiezione andranno i film in prima visione che usciranno in questi mesi invernali.

Il periodo della rassegna sarà da venerdì 3 dicembre a domenica 27 febbraio, ogni fine settimana dal venerdì alla domenica sera.

Saranno 4 le proiezioni settimanali al teatro comunale con lo spettacolo unico alle 21 del venerdì e del sabato, mentre la domenica doppio spettacolo alle 17 e alle 20.30. Anche per i festivi e prefestivi come 7 e 8 dicembre, il weekend di Natale, il primo dell’anno e per l’epifania andrà di scena il cinema, per un totale di 53 proiezioni in tre mesi. Inoltre è già in previsione l’aggiunta al calendario di cartoni animati per i più piccoli in alcune domeniche con proiezione alle 15.

Si parte il primo weekend di dicembre con “E’ stata la mano di Dio”, film di Paolo Sorrentino, premiato con il Gran Premio della Giuria alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia e candidato dall’Italia agli Oscar come miglior film straniero.

Il teatro potrà contare anche su un nuovissimo proiettore cinematografico, uno schermo rinnovato e casse audio completamente nuove, per offrire una visione all’altezza delle grandi multisale. I biglietti costano 7 euro (ridotto 6).

Al museo inaugura il punto lettura di Classe. Quaranta volontari a disposizione

Due nuovi spazi, per adulti e bambini. L’iniziativa di comitato cittadino e Ravennantica

Punto Lettura Classis
L’allestimento del punto lettura

Sabato 20 novembre, alle 15, alla sala conferenze del Museo Classis Ravenna, verrà inaugurato il Punto lettura di Classe.

A seguire “Storie rime figure insieme”, letture per l’infanzia a cura di Alessia Canducci. Al termine è prevista una merenda per tutti i bimbi e le bimbe presenti.

Il punto lettura avrà sede negli edifici posti all’ingresso del percorso che conduce al museo Classis.

L’edificio più grande, collocato sul lato sinistro, sarà dedicato a punto lettura per adulti e spazio reception/polifunzionale del Parco Archeologico di Classe.
L’edificio di destra, più raccolto, sarà destinato ad attività e letture rivolte a bambini e bambine di età compresa tra gli 0 ed i 6 anni.

Turisti e visitatori avranno un ulteriore servizio di accoglienza, mentre la cittadinanza potrà disporre di nuovi luoghi di frequentazione.

Si tratta di un vero e proprio esperimento di cittadinanza attiva che, grazie all’attività del Comitato Cittadino di Classe e dell’ Associazione Amici di RavennAntica, vede l’adesione di oltre quaranta volontari disponibili ad impiegare il proprio tempo libero in questa attività.

Per informazioni e prenotazioni sull’iniziativa: tel. 0544 473678 oppure infoamici@ravennantica.org.

I genitori organizzano una gara di Lego per ricordare il figlio morto due anni fa

L’iniziativa a Russi, con l’incasso che sarà devoluto in beneficenza

Giacomo Tabanelli
Il piccolo Giacomo Tabanelli

Oggi pomeriggio, giovedì 18 novembre, al centro culturale di Russi, in via Cavour 21, va in scena dalle 17 una festa particolare.

Ci saranno a disposizione dei bambini una mostra di mattoncini e tanti Lego con cui giocare. Le costruzioni più originali verranno premiate.

Si tratta della festa organizzata da genitori e famiglia per ricordare Giacomo Tabanelli, morto nel maggio del 2019 quando non aveva ancora compiuto 9 anni a causa di un raro tumore. Oggi sarebbe stato il suo 11esimo compleanno e la famiglia ha deciso di invitare per l’occasione amici e non solo per ricordarlo con il suo gioco preferito, quello dei Lego.

L’ingresso è a offerta libera e l’incasso sarà devoluto all’associazione ravennate Solidarietà fattiva. Ci sarà una merenda per tutti i bambini.

Ravenna, novità in centro: in arrivo 20 street tutor per monitorare locali ed eventi

Via libera a un progetto da 120mila euro. Previsto anche il potenziamento dell’illuminazione e della videosorveglianza

Movida Caserta RissaImplementazione dei sistemi di videosorveglianza, potenziamento della pubblica illuminazione e introduzione sperimentale della nuova figura professionale dello street tutor. Sono tra i principali interventi previsti dal “Progetto di sicurezza integrata durante l’animazione e gli eventi del centro storico”, approvato dalla giunta del Comune di Ravenna, insieme all’accordo di programma con la Regione Emilia-Romagna, su proposta del vicesindaco e assessore con deleghe alla Sicurezza, Polizia locale e Centro storico, Eugenio Fusignani.

Il valore dell’intervento è di 121.934 euro di cui 97.400 euro finanziati dalla Regione.

Gli interventi del progetto prevedono la promozione sperimentale della nuova figura professionale dello street tutor in “attività di prevenzione dei rischi e di mediazione dei conflitti nello spazio, anche pubblico, adiacente ai locali e ai luoghi in cui si svolgono gli eventi”; la predisposizione del registro comunale delle persone autorizzate a svolgere attività di “street tutor”, che saranno muniti di pettorine e tesserini di riconoscimento; la pianificazione e l’organizzazione dei corsi di formazione per lo svolgimento di attività di street tutor in collaborazione con enti di formazione accreditati; lo sviluppo di un’adeguata strategia manutentiva del sistema di videosorveglianza cittadino; l’installazione di nuove telecamere ambientali nelle zone parcheggio di piazzale Torre Umbratica e via Bargigia; il potenziamento dell’illuminazione pubblica nelle zone del parcheggio di Torre Umbratica, via Bargigia, largo Giustiniano, piazza XX Settembre, piazza Einaudi e piazza Unità d’Italia.

«Per quanto riguarda i compiti dello street tutor – dice Fusignani – è bene puntualizzare che sono relativi a interventi di prevenzione dei rischi e di mediazione dei conflitti in spazi adiacenti ai pubblici esercizi e ai luoghi nei quali si svolgono eventi pubblici. Lo street tutor svolge servizio sul territorio, in sinergia e sotto stretto affiancamento della polizia locale; si tratta di un ruolo di sicurezza integrata e sussidiarietà che si esplica in un’attività di osservazione e monitoraggio, funzionali agli interventi operativi di polizia, che potranno essere attivati se si dovessero rendere necessari».

Sono previsti circa 20 street tutor (opereranno in 4 per ogni servizio), che frequenteranno un apposito corso di formazione presso la Scuola interregionale di polizia locale (Sipl) entro la fine di dicembre.

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