Il Beach Party di Jovanotti a Marina di Ravenna. Protestano gli ambientalisti

Un presidio in largo Firenze in occasione della presentazione ufficiale al palazzo dei congressi

Jova Beach Party CerveteriIl Jova Beach Party, il tour di concerti sulle spiagge italiane che vede protagonista Jovanotti con una serie di spettacoli collaterali, la prossima estate farà tappa anche a Marina di Ravenna.

L’annuncio ufficiale verrà dato nel corso della conferenza stampa in programma domani (venerdì 19 novembre) a Milano e che verrà trasmessa in diretta, in un incontro aperto al pubblico, anche al pala congressi di Ravenna, in Largo Firenze, a partire dalle 12.

Un’occasione che gruppi politici e svariate associazioni, ambientaliste e non (Associazione Naturista Ravennate; Clama; Collettivo Autonomo Ravennate, Comitato Sì Aboliamo la Caccia, Gruppo di Intervento Giuridico, Vivi Ravenna Verde, Italia Nostra, L’Arca, Legambiente Ravenna, Oipa e Potere al Popolo), vogliono cogliere al volo per protestare pubblicamente (con un presidio nei pressi di largo Firenze, dalle 11.30 alle 13.30).

«Non si può certo dire – si legge in una nota firmata congiuntamente dalle associazioni di cui sopra – che il Jova Beach Party abbia garantito una buona reputazione per la tutela dei luoghi, da Roccella Jonica a Marina di Cerveteri, da Torre Flavia a Castel Volturno, da Rimini a Lido degli Estensi, senza contare le tappe annullate di Vasto, Albenga, solo per citare alcuni dei momenti più disastrosi dal punto di vista ambientale del tour in giro per la nostra penisola nel 2019. Le coste italiane rappresentano un fragilissimo patrimonio pubblico di biodiversità da proteggere, già pesantemente compromesso da speculazioni, dissesti, inquinamento, cementificazioni selvagge, sfruttamento, erosione, subsidenza, cambiamenti climatici. Un patrimonio spesso ignorato di flora, fauna ed habitat, taluni rarissimi, che si trova a convivere con l’uso balneare, tradizione di accoglienza turistica ed eccellenza del nostro Paese. Ma a quale scopo acconsentire ad eventi di altissimo impatto, con migliaia e migliaia di persone, che ovviamente vengono ammassate nei luoghi più incontaminati? È questo il rispetto dell’ambiente che per un Paese come il nostro dovrebbe essere la priorità? Come possono le Istituzioni abdicare al loro ruolo di tutela, rispetto delle leggi e promozione della conoscenza e della cultura presso la popolazione?».

Le associazioni si danno appuntamento quindi per «un presidio informativo sui danni che un simile approccio consumistico porterà al nostro patrimonio comune. La natura non è un fondale, una “location” a costo zero da sfruttare e consumare a piacimento, ma la nostra casa comune, da proteggere per noi e per i nostri figli.  Chiediamo all’amministrazione comunale di riflettere attentamente sull’evento che si appresta a sposare, e di lanciare un vero segnale di rispetto del martoriato ambiente ravennate per le generazioni presenti e future».

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