sabato
23 Agosto 2025

Covid, 33 casi in un giorno in provincia di Ravenna, senza nuovi ricoveri

 

Sono 33 i nuovi casi di positività al coronavirus (su oltre 800 tamponi) registrati in 24 ore in provincia di Ravenna, senza nessun nuovo ricovero. Nessun nuovo decesso.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 12 SETTEMBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 417.795 casi di positività, 453 in più rispetto a ieri, su un totale di 24.764 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore (1,8%).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 531 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 389.354. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 15.033. Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.590 (-88), il 97% del totale dei casi attivi.

Rispetto a ieri resta sale sia il numero dei ricoverati in terapia intensiva (+2) che quello negli altri reparti Covid, che sono attualmente 398 (+8).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (invariati rispetto a ieri), 5 a Parma (invariato rispetto a ieri), 2 a Reggio Emilia (invariati rispetto a ieri), 6 a Modena (invariati rispetto a ieri), 11 a Bologna (+1), 2 a Imola (invariato), 6 a Ferrara (+1), 1 a Ravenna (invariato), 1 a Forlì (invariato), 7 a Rimini (invariati rispetto a ieri). Nessun ricovero in terapia intensiva a Cesena.

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 25.886 a Piacenza (+18 rispetto a ieri, di cui 12 sintomatici), 31.654 a Parma (+56, di cui 33 sintomatici), 50.482 a Reggio Emilia (+35, di cui 29 sintomatici), 70.690 a Modena (+127, di cui 73 sintomatici), 87.635 a Bologna (+36, di cui 55 sintomatici), 13.366 casi a Imola (+18, di cui 11 sintomatici), 25.303 a Ferrara (+33, di cui 15 sintomatici), 32.800 a Ravenna (+33, di cui 24 sintomatici), 18.207 a Forlì (+23, di cui 17 sintomatici), 21.158 a Cesena (+22, di cui 14 sintomatici) e 40.614 a Rimini (+42, di cui 16 sintomatici).

Dantephemera al via, tra menù storici, stendardi e torte salate

 

Ha inaugurato sabato “Dantephemera”, il progetto di cui parliamo a questo link, con la prima vetrina allestita dal collezionista e presidente dell’Associazione Internazionale Menù Storici Franco Chiarini e un aperitivo servito da Teodora Caffé con le torte salate “dantesche” di Angela Schiavina.

Sono anche stati affissi gli stendardi Danteplus lungo tutto il portico di via Corrado Ricci.

L’evento ha visto il coinvolgimento del comitato Spasso in Ravenna e del comitato RipensandoRavenna.

Appuntamento tra qualche settimana, in ottobre, con il cambio delle ‘ephemera’ in bacheca, che in poche ore ha già prodotto una lunga lista di espositori, e una nuova proposta gastronomica.

Primo confronto tra candidati a sindaco. Ma De Pascale è alle celebrazioni dantesche

A Camerlona, tra sport e forese. Assente anche Bertolino

Confronto CandidatiÈ andato in scena questa mattina (12 settembre) il primo confronto pubblico tra candidati a sindaco di Ravenna.

A organizzarlo, presso il centro sportivo locale, la polisportiva Camerlona, nell’ambito della festa di fine estate. E il tema al centro del dibattito è stato proprio lo sport, oltre al forese, considerato un po’ troppo abbandonato a se stesso dagli organizzatori.

Sono nove i candidati a sindaco che hanno partecipato, su 11. Non era presente il sindaco uscente Michele de Pascale, candidato del centrosinistra, impegnato nelle celebrazioni dell’Annuale dantesco. Non hapartecipato neppure Mauro Bertolino di Alleanza di Centro (che sui social lamenta di non essere stato invitato).

Presenti invece Filippo Donati del centrodestra, Veronica Verlicchi della Pigna, Alberto Ancarani di Forza Italia, Alvaro Ancisi del polo civico guidato da Lista per Ravenna, Emanuele Panizza del Movimento 3 V, Matteo Rossini di Riconquistare l’Italia e i tre candidati dell’estrema sinistra, Lorenzo Ferri (Pc), Alessandro Bongarzone (Comunisti uniti) e Gianfranco Santini (Potere al Popolo), tutti insieme nella foto.

Green pass obbligatorio per entrare nelle scuole o negli asili anche per i genitori

Le nuove norme riguardano in particolare la gestione dei più piccoli

Materne Scuole GenitoriAl momento fino al 31 dicembre – cessazione dello stato di emergenza – chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche “deve possedere ed è tenuto a esibire la certificazione verde Covid-19”.

È quanto prevede il decreto sul Green pass approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri.

L’obbligo di esibire il Pass vale per chiunque entri in una scuola ma non riguarda gli studenti e chi è esentato dal vaccino.

L’estensione vale anche per le università, i servizi educativi per l’infanzia (quindi anche nidi e materne, dove i genitori non potranno quindi accompagnare all’interno i figli senza green pass) e le scuole serali.

I controlli spettano ai dirigenti scolastici e nel caso di personale esterno alle scuole, anche ai rispettivi datori di lavoro. Previste sanzioni da 400 a mille euro sia per chi non ha il pass sia per i dirigenti e i datori di lavoro ai quali sono demandati i controlli.

Animali e simboli nella mostra di arte contemporanea all’ex convento di Bagnacavallo

Collettiva a cura di Magma, fino all’8 dicembre

Mostra Bagnacavallo MagmaSabato 11 settembre all’ex convento di San Francesco di Bagnacavallo è stata inaugurata la mostra Il rituale del serpente. Animali, simboli e trasformazioni, a cura di Viola Emaldi e Valentina Rossi. L’esposizione collettiva, promossa dal Comune di Bagnacavallo in occasione della Festa di San Michele 2021 e organizzata dal collettivo Magma, sarà visitabile fino all’8 dicembre.

Mostra Magma Ex Convento Bagnacavallo«Il rituale del serpente – spiegano le curatrici – nasce da alcune riflessioni intorno all’opera d’arte simbolo dell’identità culturale di Bagnacavallo: l’incisione San Girolamo nello studio di Albrecht Dürer, datata 1514 e conservata presso il Museo Civico delle Cappuccine, che raffigura il Santo insieme al leone che aveva portato con sé di ritorno dall’eremitaggio nel deserto, dopo averlo ammansito togliendogli una spina dalla zampa. Proprio da quest’opera parte la riflessione sulla mostra, per indagare attraverso l’arte contemporanea l’attualità della simbologia, se e quando è ancora presente, che accompagna il legame tra uomo e animali ed esplorare il modo in cui oggi gli artisti visivi sentono ed esprimono questo particolare rapporto di convivenza tra specie alla luce della “dominazione” consumistica e autodistruttiva dell’essere umano su cui è senza dubbio necessaria una riflessione».

Inaugurazione Rituale SerpenteSono presentati lavori inediti di Marta Pierobon, Luigi Presicce, Lorenzo Scotto di Luzio, Filippo Tappi, opere recenti di Mark Dion, Valentina Furian, Claudia Losi, Marco Mazzoni, Dana Sherwood, Davide Rivalta, Emilio Vavarella e un’opera site specific di Bekhbaatar Enkhtur.

La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita da Danilo Montanari Editore e con un testo del professor Fabrizio Lollini dell’Università di Bologna. Il volume verrà presentato il 14 novembre.

L’ingresso è gratuito. Per l’accesso valgono le regole del Green Pass.

Orari di apertura: venerdì ore 17-21, sabato e domenica ore 10-12 e 15-18. Nei giorni della Festa di San Michele: 24, 27 e 28 settembre ore 18-24, 25 e 29 settembre ore 10-12 e 15-24, 26 settembre ore 10-24.

Mentana e Mogol alla serata finale del festival Dante2021 – FOTO

Ultima serata della rassegna con i premi al giornalista e al paroliere

Si è concluso ieri sera (11 settembre) con i due volti più noti in cartellone il festival Dante2021, a Ravenna.

Ai chiostri francescani sono infatti stati premiati il noto giornalista Enrico Mentana (a cui è stato assegnato il Premio Dante-Ravenna 2021) e Mogol, leggenda della musica italiana, a cui è stato assegnato appunto il Premio Parole e Musica (per l’occasione c’è stato spazio anche a un momento di spettacolo con l’artista Riccardo Cesari).

Un’occasione per parlare di Dante in modo meno convenzionale.

In luglio in provincia di Ravenna più turisti anche rispetto al 2019 pre Covid

Registrati però meno pernottamenti (e il 22 percento in meno di stranieri). A Cervia il 10,8 percento di arrivi in più rispetto a due anni fa

Tavolini Centro Ravenna Via NovembreI numeri ufficiali confermano un’impressione diffusa: lo scorso luglio è stato il primo mese in cui in provincia di Ravenna sono tornati a esserci gli stessi turisti dell’epoca pre Covid. Anzi, di più.

I dati Istat elaborati dalla Regione mostrano infatti una crescita degli arrivi (ossia il numero di turisti che arrivano e si registrano nelle strutture ricettive del territorio) non solo rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, ma anche di luglio 2019, quando ancora nessuno avrebbe potuto immaginare l’arrivo del Covid. Sono stati 293mila in provincia, il 26,3 percento in più rispetto al 2020 e il 7 percento in più rispetto al 2019 (nonostante un calo del 22 percento degli stranieri).

A fronte di un aumento degli arrivi, sono però rimasti più bassi del 2019 i pernottamenti (ossia il numero di notti complessive trascorse nelle strutture ricettive), complessivamente in luglio poco meno di 1,5 milioni, l’8,5 percento in meno dello stesso periodo di due anni fa (ma il 35,6 percento in più di luglio 2020).

I numeri migliori sia in termini percentuali che in valori assoluti li registra ancora una volta il comune di Cervia, che in luglio ha visto arrivare circa 170mila turisti (sui 293mila complessivi in provincia), addirittura il 10,8 percento in più rispetto allo stesso mese del 2019 (e il 20,5 percento in più rispetto al 2020). Anche in questo caso, i pernottamenti però restano meno di due anni fa (-4,9 percento, ma +38,6 rispetto al 2020), quasi 860mila.

Il comune di Ravenna invece ha chiuso il mese di luglio con oltre 109mila arrivi (il 33,2 percento in più rispetto al 2020 e il 2,9 percento in più rispetto al 2019) e 543mila pernottamenti (+30,4 percento sul 2020 e -13,7 percento sul 2019). La città d’arte, in particolare, ha chiuso luglio con il 2 percento dei pernottamenti in più rispetto a luglio 2019 (nonostante meno “arrivi”), mentre i lidi ravennati perdono il 15,2 percento rispetto allo stesso mese pre pandemia (a fronte invece di un aumento degli arrivi).

Faenza – terzo comune turistico in provincia, sebbene a distanze ovviamente siderali rispetto a Ravenna e Cervia – con 5.500 turisti ha chiuso luglio con il 15 percento degli arrivi in meno rispetto a due anni fa, ma con pernottamenti quasi allo stesso livello (-2,6 percento), in crescita invece addirittura del 65 percento rispetto a un anno fa.

 

Rubano bicicletta a 89enne in lacrime: due 13enni fermati poco dopo dai vigili

Intervento immediato della polizia locale che ha riconsegnato la bici all’anziano

Attachment (18)Aveva assistito al furto della sua bicicletta e malgrado avesse inseguito i ladruncoli non era riuscito a fermarli. Riconsegnata a tempo di record dalla Polizia Locale dell’Unione che ha denunciato due 13enni.

L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi quando un 89enne faentino, residente nei pressi di piazza Sant’Agostino, in pieno centro, dalla sua finestra si è accorto che due persone stavano armeggiando davanti alla sua bici. A quel punto l’anziano è sceso in strada ma i ladruncoli sono stati più lesti dileguandosi con l’unico mezzo che l’89enne aveva e usava in città per i suoi spostamenti.

L’anziano in lacrime è stato soccorso in strada da alcuni passanti che lo avevano visto disperato. Scattata la telefonata di segnalazione al centralino della Polizia Locale dell’Unione l’operatore di centrale ha immediatamente allertato una delle pattuglie in servizio che è intervenuta, in pochissimi minuti, in piazza Sant’Agostino.

Gli agenti hanno raccolto le testimonianze di alcuni passanti che hanno descritto in maniera dettagliata gli autori del colpo. Grazie alla descrizione fornita, gli agenti hanno messo sotto osservazione alcuni luoghi di ritrovo abitualmente frequentati dai giovani più turbolenti della città e dopo qualche ora hanno fermato due tredicenni residenti in città in sella alla bicicletta rubata.

Accompagnati al Comando entrambi i ragazzini sono stati segnalati alla procura dei Minori di Bologna e ai servizi sociali dell’Unione della Romagna faentina.

La bici rubata è stata riconsegnata all’anziano proprietario che non riusciva credere ai propri occhi quando la pattuglia si è presentata al suo indirizzo.

Le storie vere che diventano Storia, nell’originale podcast di Matteo Cavezzali

Lo scrittore ravennate con le musiche di Godblesscomputers e anche le voci di Enrico Ravaglia e Alessandro Luparini

A MORTE IL TIRANNO ROTELLA Min Scaled 264x264Alla fine, immaginiamo sarebbe potuta essere una raccolta di racconti, e invece è un podcast che esce a puntate. Lo scrittore Matteo Cavezzali questa volta ci mette direttamente la sua voce per raccontarci ancora una volta storie vere tratte dalla grande Storia nella serie “A morte il tiranno”.

Regicidi o attentati agli uomini di potere che spesso nei libri di scuola vengono ridotti a fatto di poche righe qui prendono vita e quei fatto assumono un rilievo allo stesso tempo narrativo e politico. Cavezzali dà loro nuova linfa con la penna dello scrittore che lo ha caratterizzato soprattutto nei “romanzi d’inchiesta” come Icarus (la vicenda di Raul Gardini) e Nero d’Inferno, sul primo attentato a Wall Street per mano di un romagnolo di simpatie anarchiche. E il primo episodio del podcast ci riporta intorno a quell’epoca: Gaetano Bresci era di simpatie anarchiche e tornò dagli Stati Uniti per assassinare re Umberto I nel 1900. Una mezz’ora per raccontarci non solo un fatto, ma anche un personaggio e un ambiente con quell’attenzione al dettaglio tipica del romanziere. La marca della macchina fotografica, il colore dei capelli della ragazza con cui Bresci trascorse l’ultima notte, la frase ad effetto alla dogana.

Nel secondo episodio, da poco on line, si torna invece al 1605, allo scontro tra protestanti e cattolici a Londra e quindi all’odierna Guy Fawkes’ night. Ma si comincia dall’oggi, con un tocco d’ironia, e dal V per Vendetta per poi passare ai dettagli quanto mai macabri della decapitazione di una regina, alle suggestioni shakespeariane fino al nome del pub in cui i congiurati si ritrovano. Pennellate di colore che danno spessore e tridimensionalità a una vicenda di cui conosciamo già la fine ma che riesce comunque a tenerci con il fiato sospeso grazie a una suspense sottolineata e magistralmente amplificata dalle musiche originali di Godblesscomputers. Il sound design è di Gianni Gozzoli, la copertina di Gianluca Costantini e oltre alla voce di Cavezzali sentiamo parlare anche lo psicologo Enrico Ravaglia, che ci fornisce un quadro di riferimento rispetto al quale collocare alcuni comportamenti umani, e Alessandro Luparini, storico, direttore della biblioteca Oriani e già coautore e interprete di quello che è stato una specie di (riuscito) esperimento teatrale: Storie di Ravenna.

Una squadra che ha in comune la territorialità: sono infatti tutti uomini di Ravenna e dintorni che Cavezzali ha riunito per dar vita a un progetto originale e riuscito che mentre ascoltiamo potremmo immaginare svolgersi in diretta sul palco di un teatro (del resto l’autore ha scritto anche per la scena in passato), oppure trasformarsi in un’appassionante serie tv o, come si diceva, in un’originale raccolta di racconti. E che in un certo senso è tutte queste cose messe insieme nel podcast.

Gli episodi si possono ascoltare su storielibere.fm a questo link e sulle principali piattaforme di streaming.

Covid, 30 nuovi casi in provincia. Calano ancora i ricoveri in Emilia-Romagna

 

Sono 30 i nuovi casi di positività (su oltre 1.200 tamponi) registrati in un giorno in provincia di Ravenna. Due i nuovi ricoveri (ma resta solo una persona in terapia intensiva), mentre non si registrano decessi.

IL BOLLETTINO REGIONALE DELL’11 SETTEMBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 417.342 casi di positività, 499 in più rispetto a ieri, su un totale di 36.357 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore (1,4%).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 404 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 388.823. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 15.111. Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.678 (+101), il 97,1% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano quattro decessi: 3 in provincia di Bologna (una donna di 88 anni e due uomini di 87) e una donna di 103 anni a Modena.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.408.

Rispetto a ieri resta invariato il numero dei ricoverati in terapia intensiva (43) e cala quello negli altri reparti Covid, che sono attualmente 390 (-10).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 5 a Parma (invariato rispetto a ieri ), 2 a Reggio Emilia (-1), 6 a Modena (+1), 10 a Bologna (invariato), 2 a Imola (invariato), 5 a Ferrara (invariato), 1 a Ravenna (invariato), 1 a Forlì (invariato), 7 a Rimini (+1). Nessun ricovero in terapia intensiva a Cesena.

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 25.868 a Piacenza (+36 rispetto a ieri, di cui 26 sintomatici), 31.598 a Parma (+47, di cui 23 sintomatici), 50.447 a Reggio Emilia (+58, di cui 45 sintomatici), 70.563 a Modena (+106, di cui 66 sintomatici), 87.589 a Bologna (+72, di cui 55 sintomatici), 13.348 casi a Imola (+14, di cui 8 sintomatici), 25.270 a Ferrara (+29, di cui 9 sintomatici), 32.767 a Ravenna (+30, di cui 21 sintomatici), 18.184 a Forlì (+20, di cui 15 sintomatici), 21.136 a Cesena (+16, di cui 12 sintomatici) e 40.572 a Rimini (+71, di cui 35 sintomatici).

Mascherina in classe, gli psicologi: «Sia raccontata come uno strumento magico»

I consigli dell’Ordine dell’Emilia-Romagna per i più piccoli. «E gli adolescenti si sentono a proprio agio»

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Francesca Cavallini

Lunedì 13 settembre in Emilia-Romagna riaprono le scuole con l’obbligo per gli studenti di indossare la mascherina in classe. Se molti bambini e ragazzi hanno già dimestichezza con l’utilizzo del dispositivo sui banchi, per gli iscritti al primo anno della scuola primaria l’uso continuativo dello stesso rappresenterà una novità.

«I bambini che provengono dalla scuola dell’infanzia hanno alle spalle un’esperienza di gioco senza mascherina – spiega Francesca Cavallini, coordinatrice del gruppo di lavoro di Psicologia Scolastica dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna -. Erano abituati a muoversi all’interno degli spazi senza impedimenti e potevano avere contatti fisici con gli amici e le maestre, anche se con le dovute precauzioni di lavarsi le mani, o di tossire nella piega del gomito. Per loro il passaggio all’uso del dispositivo rappresenta una novità che deve essere spiegata in modo tale da essere vista come positiva». Come? Con l’aiuto di fantasia e creatività. «Per esempio, gli insegnanti potranno inventare una storia in cui la mascherina è uno strumento magico che può proteggere dalle avversità. L’idea dell’oggetto, dunque, dovrebbe essere affiancata a elementi di gioco e di divertimento».

«L’importante è che i genitori diventino consapevoli che le preoccupazioni sono più loro che dei bambini – continua Francesca Cavallini -. I bambini hanno una flessibilità cognitiva molto elevata e il cambiamento non li spaventa. È una reazione normale quella di allarmarsi di fronte ai piccoli disagi che il bambino può esprimere, anche perché l’inizio della scuola rimanda al pensiero del figlio che cresce e che vivrà un’esperienza di comunità diversa. Ma il consiglio è di porre l’attenzione sugli aspetti positivi, invitando i più piccoli a parlare di ciò che li fa stare bene».

L’utilizzo della mascherina, per esempio, ne ha tanti. «Da genitori tendiamo a focalizzarci su ciò che il dispositivo toglie, senza renderci conto di quello che dà – dice la psicologa -. Ad esempio, indossandola si impara il rispetto verso gli altri e la collettività e a osservare maggiormente gli sguardi».

Per i bambini che sono già abituati a utilizzarla, inoltre, la mascherina non rappresenta un problema. «I più piccoli hanno imparato a seguire i protocolli di sicurezza senza lamentarsi; sono incredibilmente forti. Inoltre, in adolescenza alcuni ragazzi si sentono a proprio agio con la mascherina perché nasconde imperfezioni della pelle a volte causa di imbarazzo. Gli adulti dovrebbero dunque provare a distinguere le loro preoccupazioni da quelle dei ragazzi, capire quali sono le proprie emozioni e riflettere su queste come esercizio di consapevolezza genitoriale».

Valle della Canna, dopo l’emergenza botulino iniziate le operazioni di riallagamento

Occorreranno alcune settimane per raggiungere i livelli ottimali di acqua

 ANG3153Sono iniziate ieri mattina le operazioni di riallagamento della Valle della Canna (o Valle Mandriole), mediante l’immissione di acqua dal fiume Reno. Durante le prime ore di deflusso sono state lasciate aperte le paratoie di scarico per far defluire le ultime acque rimaste nel canale principale allo scopo di mantenere in vita i pesci.

Le analisi richieste dai due Enti gestori (Comune e Parco del Delta), infatti, avevano permesso di verificare la presenza della tossina del botulino (di una tipologia che fortunatamente non colpisce i pesci) nelle acque residue, che andavano perciò scaricate.

Nella serata di ieri, quindi, dopo aver verificato l’avvenuto ricambio, le paratoie di scarico sono state chiuse ed è cominciato il riempimento della zona umida.

Occorreranno alcune settimane affinché l’acqua raggiunga i livelli ritenuti ottimali per il periodo; anche in natura (mutamenti climatici permettendo) le prime piogge di settembre permettono ai fiumi di aumentare la propria portata e riallagare le paludi perifluviali.

Le operazioni sono condotte dal Servizio Tutela Ambiente del Comune di Ravenna in stretta collaborazione con l’Ente Parco del Delta del Po.

L’acqua viene vettoriata dal fiume Reno attraverso la condotta di RSI (Ravenna Servizi industriali), grazie ad un accordo fra Regione Emilia-Romagna, Consorzio del Canale Emiliano-Romagnolo e Romagna Acque.

La zona umida di importanza internazionale per la conservazione della biodiversità e, in particolare, per gli uccelli acquatici, ricopre una superficie di circa 250 ettari ed è stata quasi interamente prosciugata lo scorso 17 agosto per scongiurare gli effetti di una contaminazione da botulino. Le prime due settimane di agosto, infatti, hanno fatto registrare temperature molto elevate, sia di giorno che di notte, causando in molte zone umide dell’Emilia-Romagna fenomeni di botulismo.

«Solo la tempestiva decisione e il risoluto intervento del Comune e del Parco – si legge nella nota inviata alla stampa -, che hanno deciso di prosciugare la valle per allontanare immediatamente gli uccelli acquatici e ossigenare i fondali, hanno permesso di scongiurare il pericolo».

Ora Valle della Canna sarà mantenuta a livelli elevati fino alla prossima tarda primavera e accoglierà migliaia di uccelli acquatici (soprattutto anatre), durante la migrazione e lo svernamento, come ogni anno accade in questa palude, che è una delle più importanti d’Italia e d’Europa per la conservazione dell’avifauna.

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