martedì
26 Agosto 2025

E in darsena si festeggerà il capodanno australiano: brindisi e festa alle 14

Si potrà così rispettare la chiusura delle 18, imposta dal nuovo Dpcm

Capodanno SydneyCon i ristoranti che chiudono alle 18 e il coprifuoco dalle 22, anche a Ravenna si inizia a immaginare un Capodanno “alternativo”.

Tra le proposte originali già messe in campo (sui social) ecco quella del Darsena Pop Up, lo spazio affacciato sul canale Candiano di Ravenna, che festeggia in collegamento virtuale con Sidney, in Australia, dove sarà mezzanotte alle 14 italiane.

Ecco quindi all’insegna dello slogan “Vieni a fare festa con chi vuoi perché poi la sera tu non puoi” una festa dalle 11 alle 18, con buffet e alle 14 il brindisi in piazzetta (dove funzionerà un sistema di riscaldamento mediante “funghi” a gas). Gli organizzatori invitano già i partecipatni a sincronizzare il cellulare con l’orario australiano, per un conto alla rovescia alternativo.

Posti limitati, prenotazione consigliata.

Covid, contagi in provincia ancora a quota 200. E la Regione comunica altri 12 morti

 

Si rialza il numero di nuovi casi giornalieri in provincia di Ravenna: nel bollettino di oggi, 4 dicembre, sono 198 (di cui 113 asintomatici) su 2.319 tamponi. Dieci dei nuovi contagiati sono stati ricoverati. Comunicati dalla Regione, inoltre, altri 12 decessi.

Il bollettino regionale del 4 dicembre. Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 130.009 casi di positività, 2.143 in più rispetto a ieri (di cui 1.017 asintomatici), su un totale di 17.667 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 12,1%.

Prosegue la discesa dell’Rt regionale, l’indice di trasmissibilità del virus, sceso sotto l’1: è infatti arrivato a 0,99 dall’1,11 della settimana scorsa.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 70.056 (-178 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 67.091 (-230), il 95,8% del totale dei casi attivi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.258 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 53.931.

Purtroppo, si registrano 63 nuovi decessi: 14 in provincia di Bologna (11 uomini di cui due di 86 anni e i rimanenti di 63, 71, 76, 81, 87, 88, 89, 94 e 98 anni e 3 donne di 89, 91 e 98 anni), 13 a Modena (9 donne di cui due di 82 anni e le rimanenti di 79, 84, 85, 89, 90, 95 e 96 anni e 4 uomini di 66, 70, 80 e 90 anni), 12 a Ravenna (10 donne di cui due di 90 anni e le rimanenti di 81, 84, 85, 86, 87, 88, 91 e 94 anni e 2 uomini di 88 e 92 anni), 9 a Piacenza (5 uomini di 56, 59, 75, 80 e 90 anni e 4 donne di 63, 78, 80 e 93 anni), 8 a Ferrara (6 uomini di 80, 82, 85, 86, 87 e 88 anni e 2 donne di 92 e 95 anni), 4 a Reggio Emilia (2 donne di 71 e 78 anni e 2 uomini di 88 e 90 anni), 2 a Rimini (1 donna di 82 anni e 1 uomo di 88 anni), 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 81 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 6.022.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 248 (+3 rispetto a ieri), 2.717 quelli negli altri reparti Covid (+49). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 14 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 17 a Parma (+1), 34 a Reggio Emilia (-2), 56 a Modena (+1), 61 a Bologna (invariato), 5 a Imola (invariato), 17 a Ferrara (-1), 14 a Ravenna (+2), 6 a Forlì (invariato), 2 a Cesena (invariato) e 24 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 12.969 a Piacenza (+90 rispetto a ieri, di cui 56 sintomatici), 10.826 a Parma (+142, di cui 73 sintomatici), 18.499 a Reggio Emilia (+292 di cui 126 sintomatici), 23.756 a Modena (+489, di cui 282 sintomatici), 25.221 a Bologna (+400, di cui 243 sintomatici), 3.867 casi a Imola (+123, di cui 45 sintomatici), 6.406 a Ferrara (+67, di cui 19 sintomatici), 8.696 a Ravenna (+198, di cui 85 sintomatici), 4.739 a Forlì (+48, di cui 29 sintomatici), 4.171 a Cesena (+78, di cui 53 sintomatici) e 10.859 a Rimini (+216, di cui 115 sintomatici).

Il sindaco lancia il progetto di una pista ciclabile tra Bologna e Ravenna

De Pascale: «Sarebbe un volano per il cicloturismo. 40 km di percorso esistono già, ora cercheremo i finanziamenti per i restanti 44»

Ciclabile Bologna RavennaC’è già il primo progetto che con tutta probabilità entrerà nel dibattito della campagna elettorale della prossima primavera. Il sindaco di Ravenna Michele de Pascale ha infatti lanciato l’idea di una pista ciclabile che colleghi Bologna a Ravenna.

De Pascale ne ha parlato durante una conferenza on line con l’assessore del Comune di Bologna Matteo Lepore, che ne condivide l’importanza.

«Si tratta di un collegamento ciclabile di 84 km tra Bologna e Ravenna – commenta De Pascale sui social –. Il percorso dovrebbe attraversare i comuni di Castenaso, Budrio, Medicina, MassaLombarda, Lugo, Bagnacavallo e Russi per arrivare a Ravenna. Circa 40 km di percorso sono già esistenti, mentre la restante parte è ancora da finanziare».

«Questo tragitto – conclude il sindaco – connetterebbe tutti questi territori e sarebbe un volano incredibile per il cicloturismo e la mobilità sostenibile, come elemento di grande interesse internazionale. I prossimi passi saranno il progetto preliminare e reperire i finanziamenti».

Negozi chiusi nei centri commerciali, la rabbia di Legacoop: «Concorrenza sleale»

Il divieto sarà in vigore nei weekend. Anche la Conad polemica: «Ci dicano almeno perché possiamo vendere il pane ma non la carta igienica»

New Esterno Bricofer MaiolicheMonta la protesta dei rappresentanti di categoria contro la chiusura imposta dal nuovo Dpcm ai negozi dei centri commerciali nel weekend, considerata una sorta di concorrenza sleale. Per fare un esempio concreto a Ravenna, Unieuro dovrà restare chiuso il sabato e la domenica fino a dopo l’Epifania, mentre la Comet o Mediaworld (non essendo all’interno di un centro commerciale), potranno restare aperti.

«La chiusura provoca una grave distorsione della concorrenza – sottolinea il presidente di Legacoop Romagna, il ravennate Giovanni Monti –, tanto più pesante nei mesi di dicembre e gennaio in cui si moltiplicano le festività, con conseguente moltiplicazione delle chiusure, e nei quali vi è maggiore propensione all’acquisto. Non si capisce – aggiunge – per quale ragione si attui questa discriminazione tra negozi delle stesse tipologie a seconda che siano situati dentro o fuori centri e gallerie commerciali. Il rischio concreto è quello di indurre alla chiusura tali attività con gravi contraccolpi sull’economia e sull’occupazione».

Sulla stessa lunghezza d’onda Luca Panzavolta, amministratore delegato del gruppo Cia-Conad, che aggiunge un ulteriore elemento di analisi. «Chiediamo di spiegarci – si legge in una nota inviata alla stampa – per quale motivo tra negozi della stessa tipologia non si possano vendere tutti gli articoli a disposizione dei clienti a seconda che i punti vendita siano all’interno o all’esterno dei centri commerciali. Non ci pare che questa disposizione francamente aiuti a difenderci meglio dalla pandemia. Anzi, genera una moltiplicazione delle presenze all’interno dei punti vendita creando disagi, malumori, inutili discussioni e — udite udite — aumento del rischio di assembramento. Se qualcuno rispondesse a questo quesito noi saremo in grado a nostra volta di spiegarlo ai tanti clienti che già provati, come tutti, dagli eventi di questo complicatissimo periodo, vedono solo aumentare i disagi e chiedono correttamente conto, esasperati, ai nostri operatori, a loro volta esausti, che sono costretti a spiegare il DPCM o l’ordinanza di turno che impedisce loro di acquistare insieme al pane o al latte, anche pannolini o carta igienica».

I “no vax” in piazza a Ravenna contro le «politiche restrittive» del Governo

Secondo i 3V le misure del Governo sono inutili contro un virus «ampiamente strumentalizzato da politica e media»

Movimento 3 V PiazzaIl Movimento 3V, impegnato in particolare nella battaglia contro l’obbligo vaccinale, organizza una manifestazione “statica” il 6 dicembre in piazza del Popolo, a Ravenna (dalle 15.30 alle 16.30).

Una manifestazione contro le politiche restrittive del Governo, «capace soltanto di imporre chiusure e lockdown assolutamente inutili a combattere questo virus così ampiamente strumentalizzato dalla politica e dai media – si legge nella nota postata sui social –, e che mettendo in seria difficoltà la maggior parte delle attività, genera disoccupazione, povertà e disperazione, imponendo alle persone di stare in casa, togliendo loro la possibilità di muoversi, di fare sport e di socializzare, aggravando così il loro stato di salute e il loro equilibrio psicofisico».

«Rispettando le norme vigenti (e con mascherina, ndr) ci riuniamo pacificamente per far risuonare il nostro inno alla vita», scrivono gli organizzatori.

Hanno aderito all’iniziativa anche R2020 fuoco di Ravenna, Romagna per la Scuola, Libera Scelta Emilia Romagna.

In provincia di Ravenna un sabato da allerta meteo, gialla e anche arancione

A Ravenna e Cervia a destare preoccupazione è lo “stato del mare”

OndeDalle 12 di oggi, venerdì 4 dicembre, e fino alla mezzanotte di domani è attiva nel territorio della provincia di Ravenna l’allerta meteo numero 94 emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna.

Si tratta di un’allerta “gialla” per criticità idraulica e criticità idrogeologica per i comuni di Russi, Faenza, Brisighella, Ravenna e Cervia (per questi ultimi due l’allerta è stata emessa anche per “stato del mare” e “criticità costiera”).

Per gli altri 13 comuni della provincia l’allerta diventa arancione, sempre per criticità idraulica e idrogeologica, mentre per il solo comune di Riolo Terme è attiva anche un’allerta arancione per temporali.

Le istituzioni raccomandano di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione,« fra le quali, in questo caso: prestare particolare attenzione allo stato dei corsi d’acqua ed evitare di accedere ai capanni presenti lungo gli stessi (se si allaga la golena il capanno deve essere evacuato); prestare attenzione alle strade eventualmente allagate e non accedere ai sottopassi nel caso li si trovi allagati; non accedere a moli e dighe foranee e prestare particolare attenzione nel caso in cui si acceda alle spiagge».

 

 

Ravenna Teatro destina circa 70mila euro ad artisti e compagnie «con meno tutele»

Si tratta del fondo di emergenza e dei finanziamenti previsti per attività non svolte. In programma anche residenze

Argnani Nonni
Alessandro Argnani, con Marcella Nonni, co-direttori di Ravenna Teatro

Il centro di produzione teatrale Ravenna Teatro annuncia di voler destinare «l’intero importo del fondo di emergenza e dei finanziamenti previsti per attività che non abbiamo potuto svolgere (circa 70.000 euro, oltre alle spese che sosterremo per l’apertura degli spazi) ad artisti, attrici, attori, compagnie, collettivi, teatri, con meno tutele della nostra».

«Avevamo programmato Ravenna viso-in-aria, una stagione al Teatro Rasi da settembre a dicembre, nella consapevolezza della gravità dell’emergenza in atto – ricorda Ravenna Teatro in una nota inviata alla stampa –. Il Dpcm del 25 ottobre ci ha fermati: abbiamo comunque voluto rispettare l’impegno con le compagnie coinvolte, riconoscendo loro i cachet pattuiti per gli spettacoli annullati».

«Ci siamo chiesti: come reagire ora a questa nuova sospensione? Aprendo il teatro, chiuso al pubblico, agli artisti e alla loro ricerca, quella ricerca che deve avere lo spazio e l’agio per sperimentare percorsi e opere. I teatri in questo momento hanno la potenzialità e la responsabilità di aprirsi a tutte le maestranze che possono prepararsi e allenarsi per quando si tornerà all’incontro con lo spettatore».

«Per settimane abbiamo pensato ad alcune direzioni del fare teatro. Abbiamo scelto gruppi di cui conoscevamo il lavoro e, compatibilmente con il fondo a disposizione, non siamo riusciti a raggiungere tutti quelli che avremmo voluto. Tra il Teatro Rasi e l’atelier-laboratorio Vulkano ospiteremo nei prossimi mesi diverse residenze. Metteremo a disposizione gli spazi con le strumentazioni tecniche e organizzative a chi spesso spazio non ha, insieme a un contributo che permetterà loro di lavorare in sicurezza». Si tratta degli artisti: Pietro Babina; Alessandro Berti; Collettivo La Corsa; Roberto Corradino; Valerio Malorni e Simone Amendola; Margherita Ortolani; teatroINfolle; Emanuele Valenti / Ker Théâtre Mandiaye Ndiaye.

Il progetto di residenze sarà condiviso con L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino (parte del Centro di Residenza Emilia-Romagna), per aprire un momento di riflessione comune sugli artisti, gli spazi e la creazione.

Ravenna Teatro ha poi scelto cinque realtà «per un contributo al loro operato, spazi teatrali generanti e necessari». Si tratta di Bottega degli Apocrifi (Manfredonia); Masque Teatro (Forlì); Progetto Demoni / Ultimi Fuochi (Spongano); Teatro della Contraddizione (Milano); Teatro Coppola (Catania).

«In questo periodo di restrizioni e sacrifici – commentano infine –, il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza sta soffrendo particolarmente gli effetti della pandemia. Abbiamo pensato un sostegno a alcune realtà che da tempo e con tenacia avvicinano il teatro alle nuove generazioni». Si tratta in quest’ultimo caso di: Capusutta (Lamezia Terme); IAC Centro Arti Integrate (Matera); Isola di Confine (Marsciano); Isola Teatro (Roma).

Natale ecologico: l’albero in piazza è fatto di cassette da frutta riutilizzate

Per il terzo anno il Comune propone un abete in versione sostenibile per promuovere abitudini green. E lancia anche un contest fotografico per una mostra

L'albero Di Natale Di Massa Lombarda (2)L’albero di Natale in piazza Matteotti a Massa Lombarda quest’anno sarà fatto di cassette da frutta in legno destinate al macero e recuperate dal Comune per sensibilizzare i cittadini al riuso anche durante le festività. L’alberò sarà così un omaggio alla storia del paese, notoriamente legato alla frutticoltura, con un messaggio green e corale: ogni cittadino ha potuto dare con creatività un contributo nella realizzazione. L’accensione avverrà martedì 8 dicembre insieme a quella delle luminarie del centro.

È il terzo anno consecutivo in cui l’amministrazione comunale decide di sensibilizzare al riuso e al riciclo anche in occasione delle festività: lo scorso anno, infatti, fu allestito in piazza un grande abete destinato al macero, mentre a dicembre 2018 il protagonista fu “Bobacchio”, un albero costruito riutilizzando delle bobine in legno, per destinare le risorse economiche previste per l’acquisto di abeti veri alla ripiantumazione di alberi nel Bellunese, devastato da un’alluvione che spazzò via milioni di alberi.

L'albero Di Natale Di Massa Lombarda (1)Insieme all’accensione di luminarie e albero, l’Amministrazione comunale lancia anche un nuovo concorso, l’iniziativa partecipativa dal titolo #tornerà: l’invito a tutta la comunità è di fotografarsi con l’originale albero, completare la frase “tornerà…” e postare sulla pagina Facebook del Comune di Massa Lombarda. Tutte le foto verranno raccolte in una mostra organizzata in occasione di San Paolo, patrono di Massa Lombarda.

Camion dei pompieri si ribalta in strada mentre rientra da un intervento, 3 feriti

Incidente in via Brisighellese a Errano nel giorno di Santa Barbara, patrona dei vigili del fuoco

camion pompieri faenza ribaltatoUn camion dei vigili del fuoco di Faenza si è ribaltato in via Brisighellese all’altezza della frazione di Errano mentre rientrava da un intervento in zona Brisighella. I tre pompieri a bordo sono rimasti feriti e soccorsi dal 118: nessuno di loro ha riportato gravi conseguenze ma sono stati accompagnati in ospedale per accertamenti.

Secondo le prime informazioni disponibili (i carabinieri si occuperanno dei rilievi) l’incidente è avvenuto nel tentativo di rimettersi in carreggiata dopo essere finiti con le ruote sul ciglio della strada.

L’incidente capita proprio nel giorno di Santa Barbara, patrona dei vigili del fuoco.

Tampone per tutti i dipendenti delle Poste: 550 addetti in 71 sedi in provincia

L’azienda ha contrattualizzato migliaia di operatori sanitari in Italia per eseguire i test anti-Covid

Poste Italiane Consegna PaccoPoste Italiane lancia una campagna di test anti Covid-19 sui suoi 130mila dipendenti. In provincia di Ravenna l’iniziativa riguarderà 550 addetti distribuiti fra 71 uffici e centri di recapito (in tutta la regione 950 sedi di lavoro e 8.270 dipendenti, 230 e 1.740 nella sola Romagna). L’azienda sta consegnando più di 200mila tamponi in Italia su tutto il territorio nazionale. Il 14 dicembre partirà la campagna

«Abbiamo contrattualizzato in tutta Italia migliaia di operatori sanitari abilitati per eseguire i tamponi – ha annunciato il condirettore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco –. Questa è una iniziativa a tappeto che non ha eguali, come tante altre che in questi mesi di pandemia abbiamo messo in campo. Resta ovvio che l’adesione al tampone sarà in forma volontaria. Inoltre, stiamo concludendo in queste ore per tutte le sedi operative sia uffici postali che centri logistici le installazioni dei rilevatori della temperatura».

La lettera dei senatori Pd: «Consentire gli spostamenti tra i comuni nei festivi»

Tra i firmatari anche il faentino Stefano Collina. Nelle nuove Faq i chiarimenti del Governo

Paganicollina
Da snistra: Collina, Barattoni (segretario pd) e Pagani

Anche il faentino Stefano Collina risulta tra i 25 firmatari della lettera in cui senatori del Pd chiedono di consentire lo spostamento tra Comuni nelle giornata del 25 e 26 dicembre e 1° gennaio, vietati invece dal nuovo Dpcm.

Alla missiva dei colleghi dem ha risposto il capogruppo Pd a Palazzo Madama Marcucci: «Mi rivolgo al Premier Conte: cambi le norme sbagliate inserite nel decreto sulla mobilità comunale del 25, 26 e 1° gennaio. Lo chiedono le Regioni e 25 miei colleghi senatori del Pd – ha affermato –. Non è una questione di poco conto, riguarda milioni di famiglie che abitano in zone limitrofe, divise soltanto dai confini del proprio Comune. Bisogna, a mio avviso, rendere possibile, nel rispetto delle norme, i ricongiungimenti familiari ed affettivi anche solo per poche ore. Servirebbe anche non discriminare tra attività economiche di città ed attività economiche di Paese».

«Riteniamo – si legge nella lettera firmata anche da Collina – che alcune misure come quella relativa al divieto di spostamento tra comuni nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021, debbano essere improntate non solo al necessario principio di precauzione ma anche ai principi di ragionevolezza e di equità. Ciò all’esclusivo fine della comprensione, condivisione e osservanza della norma da parte dei cittadini cui chiediamo sacrifici dal mese di marzo. Il profondo convincimento della necessità che le suddette misure – proseguono i senatori Pd- siano vissute e percepite dai cittadini non solo come necessarie, ma anche come giuste e ragionevoli, ci porta a chiederti di attivarti presso il Governo affinchè la possibilità che lo spostamento tra comuni nei ‘super festivi’ possa avvenire anche per consentire a persone che vivono in comuni medio-piccoli di ricongiungersi per poche ore con familiari che abitano in altri comuni».

«Ti sarà infatti evidente come questo problema non si pone, o si pone molto meno, per coloro che vivono nelle città o comuni più grandi dove, con ogni probabilità, sono presenti i familiari stretti con i quali quindi è possibile ritrovarsi per le festività natalizie. La norma in questione, così come formulata, rischia di essere inevitabilmente foriera di disparità di trattamento».

Il premier Giuseppe Conte avrebbe spiegato le ragioni della norma al centro delle contestazioni e annunciato le Faq (risposte a domande frequenti) che diranno in quali situazioni si potrà usare l’autocertificazione per uscire dal Comune nei giorni di Natale e spostarsi dalla Regione nel periodo che va dal 21 dicembre al 6 gennaio.

Scuola, ristoranti, spostamenti, negozi, hotel, cenone: tutte le novità del Dpcm

I centri commerciali resteranno chiusi nel weekend. In casa “raccomandati” solo conviventi

Rientro Scuola TorreLa novità del nuovo Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) è il ritorno della scuola in presenza dal 7 gennaio, al 100% per il primo ciclo, al 75% per le superiori.

Inizialmente nella bozza del provvedimento inviata alle Regioni era prevista ancora una Didattica a distanza (Dad) al 50% per i licei.

La modifica, con l’aumento della quota delle lezioni in classe, è stata introdotta su sollecitazione della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Tramonta dunque l’ipotesi di un ritorno a scuola prima delle festività di Natale.

Ecco le altre principali misure del Dpcm che entra in vigore oggi (4 dicembre), considerando che resteranno comunque in vigore le distinzioni in base ai colori delle regioni. Come sintetizzato in un’agenzia da Ansa.

SPOSTAMENTI TRA REGIONI – Sono vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio, salvo i casi di lavoro, necessità e salute e per fare ritorno a residenza, domicilio o abitazione. Ci si potrà spostare da una regione all’altra quindi fino al 20 dicembre, tenendo conto delle attuali fasce di colore, il cui sistema viene mantenuto.

SPOSTAMENTI TRA COMUNI – Vietati a Natale, il 26 e a Capodanno, salvo i casi di lavoro, necessità e salute o il rientro a residenza, domicilio o abitazione.

SECONDA CASA – Si può raggiungere se si trova nella stessa Regione, tranne che il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, quando saranno vietati anche gli spostamenti al di fuori del proprio comune.

SHOPPING – Fino all’Epifania i negozi resteranno aperti tutti i giorni fino alle ore 21 per diluire la presenza di acquirenti in più ore della giornata. I negozi dei centri commerciali resteranno invece chiusi nei fine settimana.

RISTORANTI – Saranno sempre aperti a pranzo, anche a Natale, Santo Stefano, a Capodanno e alla Befana, ma al tavolo non potranno sedere più di quattro persone. Restano la consegna a domicilio e l’asporto fino alle 22. I bar e gli altri locali di somministrazione saranno aperti dalle 5 fino alle 18 in zona gialla.

PRANZO E CENA DI NATALE – Si raccomanda di festeggiare solo con familiari conviventi e non è stato indicato un numero massimo di commensali.

COPRIFUOCO – Resta in vigore per tutte le festività il divieto di uscire senza giustificato motivo dalle 22 alle 5 del mattino seguente.

CAPODANNO – Il 1 gennaio invece il coprifuoco durerà fino alle 7 del mattino e non fino alle 5.

ALBERGHI – Gli hotel potranno restare aperti, ma i ristoranti all’interno delle strutture saranno chiusi la sera di Capodanno. Sarà possibile trascorrere il veglione solo in camera, ordinando la cena.

SCI – Gli impianti sciistici resteranno chiusi fino al 6 gennaio, si potrà tornare a sciare a partire dal 7.

CROCIERE – Sono sospese dal 21 dicembre al 6 gennaio.

VIAGGI – Dopo un viaggio all’estero resta la quarantena di 14 giorni al ritorno, dai Paesi per i quali è prevista.

MESSE – Le funzioni religiose della notte del 24 dicembre saranno svolte in orario da permettere ai fedeli di tornare a casa prima del coprifuoco. Inoltre verranno celebrate più messe a Natale per diluire la presenza di fedeli ed evitare assembramenti.

SPORT – Fino al 15 gennaio si potranno disputare solo incontri e gare di “alto livello”. L’attività sportiva e motoria individuale resta permessa, mantenendo la distanza.

CINEMA E TEATRI – Resteranno chiusi per tutte le festività.

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