venerdì
22 Agosto 2025

Covid: 87 nuovi casi in provincia, restano stabili i ricoveri in terapia intensiva

Quelli senza sintomi sono 53

Coronavirus Stress Trauma Ansia 1La provincia di Ravenna registra oggi, 26 ottobre, un aumento giornaliero di positività al Covid-19 tra i più alti da quando è iniziata la diffusione del virus Sars-Cov-2. I nuovi casi sono 87 (il totale arriva così a 2.461, di cui quasi 1.700 guariti e 93 deceduti): 53 sono asintomatici, 80 in isolamento domiciliare e 7 ricoverati. Nel dettaglio: 58 da contact tracing; 20 per sintomi; 1 rientro dall’estero (Nigeria); 4 per test volontari; 4 per test di categoria. Oggi non risultano comunicati decessi né guarigioni. Permane stabile a 4 il numero di ricoverati in terapia intensiva.

Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 47.877 casi di positività, 1.146 in più rispetto a ieri, su un totale di 12.083 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Dei nuovi positivi, sono 668 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente, tra i nuovi positivi 222 persone erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 302 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,2 anni. Le persone complessivamente guarite salgono a 27.544 (+199 rispetto a ieri).

La provincia con più contagi è quella di Bologna (267), a seguire Reggio Emilia e Modena (entrambe con 151 nuovi casi).

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 15.769 (944 in più di quelli registrati ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.860 (+880 rispetto a ieri), il 94,2% dei casi attivi.

Si registrano tre nuovi decessi: uno in provincia di Parma (una donna di 95 anni), due in provincia di Modena (due uomini, di 78 e 84 anni). Dall’inizio della pandemia, in Emilia-Romagna i decessi sono stati complessivamente 4.564.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 93 (+5 rispetto a ieri), quelli in altri reparti Covid 816 (+59).

Il sindaco di Ravenna: «Il Governo non ci ha coinvolto. La rabbia va compresa»

De Pascale non emette giudizi netti sulle nuove regole e assicura: «L’amministrazione farà la sua parte»

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De Pascale con la ministra Azzolina

«Non esistono attività essenziali e superflue, perché per ciascuno di noi il proprio lavoro è essenziale. Tutti i lavori hanno la medesima dignità e quindi non possiamo non essere solidali e non comprendere le ragioni anche della rabbia sociale e della disperazione di moltissimi nostri concittadini». Lo dichiara il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, che non prende nettamente posizione contro il nuovo Dpcm come il suo collega di Cervia, ma in una nota inviata alla stampa fa capire che le proteste sono comprensibili.

«Lo dico a tutti – continua De Pascale –, anche a chi è convinto sia giustissimo chiudere. È importante comprendere il disagio e il dramma di chi si trova a veder colpita la propria attività. Stiamo parlando di settori che incidono drasticamente sulla nostra qualità della vita: l’offerta culturale, le realtà legate allo sport, al fitness, ma anche attività come quelle di ristorazione e i bar che sono parte della nostra socialità, del nostro stare insieme. Non è una disquisizione sulla bontà della misura A o della misura B, ma è la comprensione che dobbiamo dare immediatamente aiuti fortissimi a queste categorie che sono allo stremo e anche capirne e comprenderne la rabbia sociale».

«Anche nell’orientare i nostri consumi cerchiamo di dare una mano, ciascuno nel suo piccolo, a queste attività. Ovviamente la parte più grande la devono fare le istituzioni, e il Comune lo farà. Dico anche, però, a chi protesta di stare attento a non venire strumentalizzato. La protesta è legittima, va garantita perché è uno degli elementi identitari di una democrazia, ma anche le contestazioni vanno fatte nel massimo del rispetto delle misure anticovid».

«Il Governo – continua il sindaco – deve riflettere in maniera puntuale sull’evitare chiusure indiscriminate e invece colpire duramente chi le regole non le ha rispettate e nel contempo definire aiuti economici immediati e significativi per settori che rischiano di sparire. Anche sull’offerta culturale cercheremo di mettere in campo più innovazione possibile per consentire al mondo della cultura di continuare a lavorare e a ciascuno di noi di fruire dell’offerta culturale; condividiamo, naturalmente, i tanti appelli del mondo della cultura che si sono alternati in queste ore, settore che, soprattutto in una fase difficile come questa, dà un contributo fondamentale alle nostre anime e allo spirito della nostra nazione».

Il sindaco assicura che «l’amministrazione ci sarà» e che «è pronta a fronteggiare questa seconda fase così difficile, ma facciamolo come una comunità coesa».

Il Governo, secondo De Pascale, «ha il compito e il dovere di assumersi le sue responsabilità. In questo caso lo ha fatto decidendo autonomamente, spesso riducendo al minimo anche la concertazione con le Regioni e con gli enti locali, ma è nei suoi diritti farlo».

«Non credo, e ci ho riflettuto a lungo, che in questo momento sia utile da parte di noi enti locali alternarci in un coro di “farei, si dovrebbe fare, io avrei fatto”. Non è quello che serve in questo momento né ciò che può aiutare. Quello che noi dobbiamo fare in questa fase, come abbiamo fatto anche nella fase della crisi più difficile, è da un lato informare i cittadini in maniera precisa e puntuale e dall’altro rimetterci in moto per offrire sostegni e aiuti, anche locali, alle categorie colpite. Io mi sento di poter dire che tanto abbiamo fatto in questo senso e tanto torneremo a fare. Perché a prescindere da quello che speriamo farà il Governo in termini di aiuto alle categorie economiche colpite, noi ci saremo e stiamo già studiando misure e provvedimenti».

I centri termali sono presìdi sanitari e possono restare aperti: «Accessi sicuri»

I rappresentanti del settore e l’assessore regionale elogiano la qualità dei servizi forniti

Terme Emilia RomagnaI ventiquattro centri termali dell’Emilia Romagna – tra cui Punta Marina, Cervia e Riolo in provincia di Ravenna – sono accessibili anche con le nuove disposizioni dell’ultimo Dpcm perché inquadrati come presìdi sanitari.

L’apertura è ribadita dall’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini e dal presidente del Circuito Termale dell’Emilia Romagna Lino Gilioli. Per Corsini «salute e sicurezza sono ancor più al centro oggi, in questi non facili mesi di pandemia, degli obiettivi di tutti i responsabili dei centri termali per mantenere sempre più alta la qualità dei servizi offerti». Per Gilioli «la qualità delle acque termali, la qualificazione del personale e dell’assetto organizzativo e la presenza continua dei medici sono un punto di forza dei centri».

Anche Federterme-Confindustria è intervenuta per ringraziare le scelte prese dalle istituzioni: «Hanno compreso l’importanza del sistema termale italiano in un momento drammatico per il Paese. Le terme italiane sono un punto di eccellenza e sicurezza al servizio della comunità».

Il Comune di Cervia contro la chiusura di ristoranti, cinema, teatri e palestre

Sindaco e giunta in una nota chiedono un confronto: «Servono più controlli e aiuti mirati»

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Massimo Medri

Il Comune di Cervia chiede un confronto con il Governo e lo fa in una nota inviata alla stampa e firmata in maniera congiunta dal sindaco Massimo Medri e dalla giunta intera.

Una nota, che qui pubblichiamo integralmente, redatta «dopo aver incontrato le associazioni di categoria e avere informato le organizzazioni sindacali».

«Ci rendiamo conto – si legge nel comunicato – dell’esponenziale aumento dei contagi e della necessità di ridimensionare i dati giornalieri dell’epidemia. Non possiamo rischiare di essere sopraffatti, anche per i danni che un aumento troppo forte dei contagi arrecherebbe comunque all’economia del nostro territorio, allo stesso tempo capiamo e approviamo la necessità di non poter rischiare chiusure totali a Natale. Perdere il mese a cavallo tra dicembre e gennaio, anche per il nostro territorio, vorrebbe dire rischiare di mettere in ginocchio la nostra economia».

«Pertanto – continua la nota – comprendiamo la necessità dell’Istituito Superiore di Sanità e del Governo di dovere percorrere una strada per salvaguardare economia e vite, quello che però non concepiamo sono alcune scelte, tra queste quella di chiudere i ristoranti alle 18. Non comprendiamo quale sarebbe il rischio effettivo all’interno dei locali di andare a cena con il proprio nucleo famigliare, congiunto o convivente. A Cervia ci sono attività che hanno già sofferto molto, e non possiamo permettere che rischino la chiusura a causa di nuove restrizioni».

«Allo stesso tempo non comprendiamo la chiusura di cinema, teatri e convegni, in questi luoghi le persone vengono ampiamente controllate già all’ingresso, qui viene misurata loro la temperatura ed è obbligatorio l’uso della mascherina, inoltre all’interno come da Dpcm vengono mantenuti tutti i distanziamenti. Per tali motivi crediamo che cinema e teatri non si possano considerare un luogo non sicuro, non meno di fiere e centri commerciali».

«In questi mesi inoltre – continua il comunicato di sindaco e giunta – le nostre palestre hanno investito per adeguare le proprie strutture a tutti i protocolli, e al momento non abbiamo avuto alcuna segnalazione di contagi all’interno di queste strutture, per questo non comprendiamo perché debbano essere penalizzate, se rispettano a pieno i protocolli dati e non vengono fornite evidenze sul rischio in questi luoghi. Salvaguardare sì la salute, ma non fare pesare ulteriormente la situazione su chi ha già sofferto molto».

Il Comune di Cervia chiede pertanto di essere ascoltato dal Governo: «Valutiamo quali sono i reali fattori di contagio, limitiamo l’accesso ai luoghi a maggior rischio, ma cerchiamo di mantenere intatta l’economia del nostro territorio. Inoltre chiediamo che siano incrementati i controlli, anche da parte del Ministero dell’Interno che ha le potenzialità e le capacità di monitorare il territorio».

«Ultima cosa – termina la nota – crediamo sia importante capire rapidamente come aiutare economicamente le attività penalizzate e già in difficoltà, con contribuiti mirati alle categorie ad oggi più deboli. Non lasciamo i cittadini soli, non rischiamo di alimentare la rabbia sociale, il Comune di Cervia è pronto ad aiutare il Governo ove possibile, nella gestione di bonus e quanto sia necessario, ma abbiamo la necessità di essere ascoltati e di percorrere una strada comune che non rischi di penalizzare alcune categorie più di altre».

Confcommercio e Confesercenti: «Al lavoro per ricorrere al Tar contro il nuovo Dpcm»

La lettera di Mambelli e Marchiani: «Il Governo vuole solo trasmettere paura e manderà all’aria interi settori economici»

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Nel giorno in cui entra in vigore il nuovo Dpcm che impone la chiusura totale delle palestre e alle 18 per i locali di ristorazione, le rappresentanze provinciali di Confcommercio e Confesercenti a Ravenna hanno portato sui rispettivi tavoli regionali la proposta di fare un ricorso al Tar per contrastare il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. «Siamo assolutamente contrari e determinati a combattere con ogni mezzo quanto previsto dall’ultimo Dpcm di Conte», affermano Mauro Mambelli, presidente Confcommercio provincia di Ravenna e presidente ristoratori Fipe Confcommercio, e Danilo Marchiani, responsabile provinciale Confesercenti Fiepet.

Le associazioni di categoria stanno organizzando manifestazioni in tutta Italia – a Ravenna alle 18 di oggi, 26 ottobre – dopo essersi battute affinché il governo non assumesse un provvedimento «così assurdo, che getterà nella disperazione imprenditori di tutti i settori economici».

I rappresentanti della ristorazione e del fitness puntano il dito verso i trasporti: «Ci hanno chiesto di adeguare le nostre attività alle linee guida, e lo abbiamo fatto, di organizzare il personale formandolo all’uso dei Dpi e lo abbiamo fatto, abbiamo anche osservato scrupolosamente quanto suggerito dalla comunità scientifica e dalle direttive ministeriali e regionali. Nel frattempo il Governo, anziché potenziare i trasporti e evitare le occasioni di assembramento che sarebbero state inevitabili con la ripresa delle attività, ha perso tempo a discutere di cose inutili, come i banchi con le rotelle e ha affossato qualsiasi segnale di ripresa che gli imprenditori stavano lentamente costruendo».

La nota scritta inviata alla stampa da Mambelli e Marchiani si conclude con alcuni dati ritenuti «emblematici per far capire come il governo stia sbagliando la sua azione». La Siae ha reso noto che nel periodo 15 giugno-10 ottobre su 2.762 spettacoli con 347.262 spettatori si è avuto un solo caso di contagio. Il virologo Giorgio Palù richiama alla ragione l’azione di governo quando cita il dato inconfutabile che il 94% dei contagiati è quasi asintomatico e che occorre smettere con l’isteria che sta caratterizzando tutta il contesto, tornando alla realtà.

La conclusione del comunicato è affidata a una citazione: «Come disse Seneca a Nerone “il tuo potere ha origine nella mia paura, se io non ho paura, tu perdi il potere”. Il messaggio ai governanti è molto chiaro».

Mirabilandia chiude senza festeggiare Halloween: «Ci vediamo nel 2021…»

Sospesa l’attività del parco della Standiana: «Ci dispiace»

Mirabilandia Halloween (3)Nel rispetto delle misure varate dal Governo con il Dpcm del 24 ottobre, i Parchi divertimento italiani dovranno restare chiusi fino al 24 novembre.

Pertanto, Mirabilandia non aprirà sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre per il week-end di Halloween, come invece previsto.

«Ci dispiace moltissimo per i tanti amici che avrebbero desiderato trascorrere con noi le ultime due giornate di apertura di Mirabilandia – commentano dal Parco – ma vi diamo appuntamento al 2021 per vivere insieme una nuova stagione di divertimento».

Dal Governo: stop beach tennis al chiuso, sì al calcio giovanile ma senza “contatto”

I chiarimenti dopo il nuovo Dpcm

Calcio Giovanile 696x462Come capita il giorno dopo quasi tutti i decreti anti Covid di questi mesi, è lo sport l’ambito su cui è necessario fare maggiore chiarezza, a causa dei numerosi distinguo e delle differenze tra varie discipline e all’interno della disciplina stessa.

E così anche in questo caso si è resa necessaria una nuova serie di risposte alle domande frequenti, le cosiddette “faq” pubblicate in queste ore dal Governo. Da cui si evince, per esempio, che le scuole calcio possono continuare con le loro attività, ma solo con allenamenti senza partite ed esercizi individuali. O che una tensostruttura in cui giocare a beach tennis è equiparata a un luogo al chiuso, e quindi al momento vietata.

Ecco il link con tutte le risposte del Governo alle domande frequenti.

L’appello del maestro Muti al premier: «Ridare vita ai teatri, la chiusura è grave»

Il direttore d’orchestra ravennate sul Corriere della Sera: «L’impoverimento della mente nuoce anche alla salute del corpo»

Riccardo Muti«Chiudere le sale da concerto e i teatri è decisione grave. L’impoverimento della mente e dello spirito è pericoloso e nuoce anche alla salute del corpo». Lo scrive il direttore d’orchestra Riccardo Muti in una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, pubblicata sul Corriere della Sera.

«Definire – scrive il maestro, ravennate d’adozione –, come ho ascoltato da alcuni rappresentanti del governo, come “superflua” l’attività teatrale e musicale è espressione di ignoranza, incultura e mancanza di sensibilità».

«Tale decisione – aggiunge il direttore d’orchestra – non tiene in considerazione i sacrifici, le sofferenze e le responsabilità di fronte alla società civile di migliaia di artisti e lavoratori di tutti i vari settori dello spettacolo, che certamente oggi si sentono offesi nella loro dignità professionale e pieni di apprensione per il futuro della loro vita».

L’appello dell’ex direttore musicale della Scala di Milano è quello di «ridare vita alle attività teatrali e musicali per quel bisogno di cibo spirituale senza il quale la società si abbruttisce. I teatri – fa notare Muti – sono governati da persone consapevoli delle norme anti Covid e le misure di sicurezza indicate e raccomandate sono state sempre rispettate. Spero che lei possa accogliere questo appello, mentre, fiducioso, la saluto con viva cordialità».

Palestre e imprenditori in piazza a Ravenna contro il nuovo Dpcm

L’appuntamento è in via di organizzazione, dopo l’annuncio del “semi Lockdown”

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I titolari di Ravenna Gym annunciano la protesta

A poche ore dalla firma del nuovo Dpcm che impone la chiusura, tra le altre cose, alle palestre, anche a Ravenna sta montando la protesta degli operatori del settore e non solo.

Tanto che si sta già organizzando una manifestazione di protesta. Lo staff di Ravenna Gym, in particolare, è tra i primi a dare appuntamento alle 18 di lunedì 26 ottobre in piazza del Popolo, a Ravenna, per una manifestazione nata spontaneamente, in attesa dell’autorizzazione definitiva della prefettura.

Già diverse palestre hanno aderito e anche altri imprenditori del settore della ristorazione. L’invito a partecipare è rivolto anche ai clienti, per protestare contro il nuovo, cosiddetto, semi-lockdown. «In maniera pacifica e rispettando distanziamenti e regole anti Covid».

L’epidemia insiste: 61 positivi nel Ravennate ma stabili (4) le terapie intensive

Preoccupante record di positivi in Emilia-Romagna (1.192) a fronte di circa la metà dei tamponi effettuati ieri

Test Covid 19In provincia di Ravenna oggi, domenica 25 ottobre, si sono registrati 61 casi: 33 maschi e 28 femmine; 26 asintomatici e 35 con sintomi; 60 in isolamento domiciliare e 1 ricoverato.
Nel dettaglio si tratta di 32 persone rilevate da contact tracing; 24 per sintomi; 2 da rientri dall’estero (Albania e Romania); 1 di rientro dalla Sardegna; 2 per test volontari.
Non sono stati rilevati decessi e neppure guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate, aggiornati alla mattinata di hanno raggiunto quota 2.374.

Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna si registra la quota record di  1.192 nuovi positivi, su oltre 9.600 tamponi, circa la metà di quelli effettuati ieri. Di questi casi 636 sono asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. Sono stati effettuati anche 3.030 test sierologici. Oltre il 94% dei casi attivi con sintomi lievi in isolamento a casa. 170 le persone già in isolamento al momento del tampone.
La provincia con più contagi è quella di Bologna (259), a seguire Reggio Emilia (235), Rimini (159) Modena (140), Piacenza (120), Ravenna (61), il territorio di Forlì (56), Ferrara (51), l’area di Cesena (44), Parma (42) e quella di Imola (25).
Sono quattro nuovi decessi rilevati: 2 nella provincia di Modena (una donna di 97 e un uomo di 80), 1 in provincia di Piacenza (un uomo di 88 anni) e 1 a Imola (un uomo di 87 anni).

Il teatro vive, così va in scena a Ravenna “Romeo e Giulietta non sono morti”

Recita straordinaria stasera al Rasi degli attori Caruso & Garante in risposta alle restrizioni del nuovo decreto anticovid che chiude i sipari

Caruso GaranteDoveva debuttare il 26 e 27 ottobre al Rasi la compagnia Caruso-Garante,  nell’ambito del prologo della stagione teatrale 2020/21 intitolata “Ravenna Viso-in aria”, sapientemente imbastita da Ravenna Teatro con una ricognizione e il diretto coinvolgimento– fra spettacoli e incontri – delle energie passate, presenti e future della scena teatrale ravennate.
Poi oggi è arrivato il decreto di chiusura dei palcoscenici, che vanifica e deprime mesi di impegno di artisti e organizzatori e le aspettative del pubblico.

Così, per onorare la resistenza dei teatranti e degli spettatori a questa nuova fase di divieto, stasera al Rasi è allestita la recita anticipata dello spettacolo di Caruso-Garante intitolata – il caso vuole – Romeo e Giuletta non sono morti, così come non può morire il desiderio e la necessità della comunità ravennate di ritrovarsi e condividere il rito vitale del teatro. Una messa in scena che è anche una simbolica chiamata a tutti i cittadini che amano e sostengono il mondo teatrale.

Di seguito pubblichiamo la videointervista ai due autori-attori napoletani, ravennati d’adozione, dove si parla anche del loro spettacolo, quarta puntata della serie realizzata da R&D/Reclam – in collaborazione con Ravenna Teatro e Les Bompart edizioni – per documentare la viva voce dei protagonisti dell’eccezionale rassegna “Ravenna Viso-in-aria”.
E che nonostante il confinamento a tacere dello spettacolo dal vivo continueremo a pubblicare.

Romeo e Giulietta non sono morti
di e con Salvatore Caruso e Tonia Garante

Domenica 25 ottobre, ore 21
Teatro Rasi-Ravenna

Romeo e Giulietta, scampati in una sorta di ucronia dal mortifero destino Shakespeariano, si ritrovano trentenni a Napolii, consapevoli di essere vittime di un destino tracciato: il fallimento reciproco. Quella libertà di amare si traduce in esasperata sopportazione; parole vomitate; silenzi e incomprensioni. Non è più la tragedia del sacro amore, quanto una tragedia familiare di due “deportati”, due identità spezzate vittime di un delitto sociale. I versi del loro autore cullano il presente come memoria del passato: l’amore che è l’idea di quel che fu.

Nuovo Dpcm: stop locali alle 18, chiusi teatri e cinema, palestre e piscine

Incremento nelle scuole superiori di didattica a distanza. Regole in vigore dal 26 ottobre al 24 novembre. Vedi testo integrale

Conte Firma DpcmÈ stato firmato stamattina dal premier Giuseppe Conte il nuovo DPCM antiCovid che pone ampie e notevoli restrizioni a diverse categorie e settori imprenditoriali e dei servizi pubblici e privati, comprese alcune raccomandazione sulla mobilità personale nei territori di residenza e a casa propri.

Ecco in sintesi le norme più significative in attesa della pubblicazione ufficle del documento e prossimante dei chiarimenti di applicazione

Bar, ristoranti, locali in genere: «Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5 fino alle 18… Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi… È consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitaria. È consentita fino a mezzanotte la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze».

Centri sportivi e benessere: «Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati».

Cinema, teatri, sale giochi: «Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto».

Congressi, convegni, conferenze: «Sono sospesi i convegni, i congressi e gli altri eventi, ad eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza. Nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza».

Limitazioni spazi pubblici in città: «Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».

Feste e cerimonie: «Vietati banchetti e ricevimenti dopo matrimoni, comunioni e battesimi. e in generale le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose».

Scuole aperte ma più didattica a distanza nelle superiori: «L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione – materna, elementari e medie – e per i servizi educativi per l’infanzia continuerà a svolgersi in presenza. Le scuole superiori adotteranno invece partiche di didattica a distanza pari al 75% delle attività e dunque un 25% in presenza su tutto il territorio nazionale, uniformando le ordinanze regionali… Per la presenza si prevede una gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle ore 9».

Il nuovo DPCM oltre agli obblighi prevede anche alcune raccomandazioni

Circolazione delle persone nel territorio: «È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune».

Abitazioni private: «Si invita a non ricevere in casa propria persone diverse dai conviventi, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza… È fortemente raccomandato l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all’interno
delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi».

Fonte: ilsole24ore.com

Ecco il testo integrale DPCM 24 Ottobre

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