mercoledì
27 Agosto 2025

Il Comune cerca nuovi spazi e proposte per i servizi educativi estivi 3-13 anni

Fino al 3 giugno si possono presentare le candidature per completare l’offerta dell’estate 2020: occasioni di gioco, socializzazione e creatività, organizzate anche per poche ore al giorno

Il Comune di Ravenna cerca spazi e contesti per realizzare i servizi estivi educativi per i minori da 3 a 13 anni, non solo Centri ricreativi estivi (Cre) strutturati, ma anche occasioni ed esperienze ludico/ricreative. Fino al 3 giugno è possibile presentare la propria candidatura all’amministrazione comunale.

Le misure di contenimento del rischio da Covid-19 prevederanno l’accoglienza in ciascun servizio estivo di un numero limitato di bambini e ragazzi, quindi si è reso necessario individuare ulteriori e molteplici spazi e opportunità da offrire ai minori e alle loro famiglie per l’estate 2020. L’avviso pubblico è finalizzato alla rilevazione e alla mappatura di tutti i servizi estivi che potranno arricchire l’offerta ludico-ricreativa nel nostro territorio: occasioni di gioco, socializzazione e creatività, organizzate anche per poche ore al giorno e per alcuni giorni alla settimana, che l’intera comunità educante propone per l’estate 2020.

Con questa fase esplorativa si chiede ai soggetti interessati la disponibilità a fornire una adesione di massima, non vincolante per le parti, al progetto comunale “Oasi 31 – Spazi e contesti educativi per i minori da 3 a 13 anni per giocare nell’estate ai tempi del Covid 19” descrivendo quali risorse si intende mettere a disposizione in termini logistici e progettuali. Potranno essere attivate e sostenute solo le esperienze e i servizi che saranno rispettosi delle Linee guida per la gestione in sicurezza, come indicato dall’allegato 8 del Dpcm 17 maggio 2020, e delle disposizioni di sicurezza e contenimento del contagio che verranno emanate.

I gestori di Centri ricreativi estivi che hanno già partecipato al bando inerente al “Progetto per la conciliazione vita-lavoro: sostegno alle famiglie per la frequenza dei centri estivi” della Regione Emilia-Romagna in fase di accreditamento, verranno considerati già aderenti al progetto comunale, pertanto non devono presentare ulteriori candidature, salvo l’adeguamento alle disposizioni di sicurezza e contenimento del contagio che verranno emanate.

Chi aderisce al progetto, presentando la propria candidatura, si impegna a dare tutte le informazioni necessarie all’Amministrazione comunale per la realizzazione del portale informativo, nel quale le famiglie possono avere una visione completa di tutte le proposte. Le manifestazioni di interesse per l’adesione al progetto “Oasi 31”, tramite la compilazione di un modulo scaricabile, dovranno essere inviate all’indirizzo email oasi31@comune.ra.it entro il 3 giugno 2020. Per informazioni o richieste di chiarimenti: oasi31@comune.ra.it oppure 0544 482404/482205/482600 lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13, martedì e giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.

«La sharing economy si adatterà alle nuove regole di convivenza»

Originario di Conselice, da cinque anni il 39enne Andrea Piatesi lavora a Parigi per Blablacar, la piattaforma per chi vuole condividere viaggi in auto per spartire le spese: «Magari meglio in due in un veicolo piuttosto che sui mezzi pubblici affollati»

Blablacar Nalepka FRLa necessità di tornare alla normalità pur rispettando il distanziamento sociale per contrastare la diffusione del coronavirus potrebbe segnare un ulteriore (definitivo?) sviluppo delle tecnologie di connessione per soddisfare varie necessità, eppure per l’economia collaborativa (sharing economy), che proprio grazie alle reti è nata e si è sviluppata, sembra preannunciarsi un futuro più complicato a causa del metro di distanza da mantenere verso il resto del mondo. Come stanno reagendo le aziende che basano il proprio business sull’utilizzo degli stessi oggetti e spazi da parte di più persone diverse?

AndreaPiatesi00100lPORTRAIT 00100 BURST20190914123504670 COVER
Andrea Piatesi, il 39enne di Conselice, con un dottorato di ricerca in filosofia, lavora a Parigi nel quartiere generale di Blablacar

Un punto di vista dall’interno del settore è quello di Andrea Piatesi: il 39enne di Conselice, con un dottorato di ricerca in filosofia, lavora da cinque anni a Parigi nel quartiere generale di Blablacar, la piattaforma online che mette in contatto sconosciuti per condividere tragitti in auto, soprattutto a lunga percorrenza, e spartire le spese. Oggi Piatesi è “Trust and Safety expert”: «Un ruolo all’incrocio tra la gestione della comunità e la sicurezza, sia per la piattaforma che per gli utenti». L’azienda è nata in Francia nel 2006: Oltralpe oggi conta 18 milioni di iscritti e tre milioni in Italia, nel 2019 ha fatto viaggiare oltre 70 milioni di persone nei 22 Paesi in cui è attiva. Con Piatesi abbiamo fatto una chiacchierata al telefono e abbiamo raccolto le sue opinioni espresse a titolo personale da addetto ai lavori.

Il ravennate non vede nubi all’orizzonte: «Non è detto che le nuove regole di convivenza negli spazi pubblici metteranno in crisi i sistemi di condivisione. Lo dico un po’ per necessario ottimismo – sorride – e un po’ per ragioni precise. Prendo l’esempio del carpooling di cui mi occupo: le persone ricominciano a spostarsi per ragioni di lavoro o anche per raggiungere altre persone. Dopo due mesi di confino, la mobilità è di nuovo una necessità per più persone e forse potrebbe essere preferibile un viaggio in auto con sole due persone capaci di scambiarsi informazioni prima della partenza potendo evitare luoghi affollati come le stazioni e mezzi pubblici con decine di persone di cui non sai niente».

Un ragionamento che troverà sicuramente terreno più fertile in Francia per ragioni messe in mostra dai numeri: «Qui quasi un terzo della popolazione è iscritto a Blablacar, il carpooling è considerato a tutti gli effetti una delle alternative da prendere in considerazione in caso di viaggi, al pari dei mezzi pubblici. È qualcosa di molto radicato nell’approccio dei francesi agli spostamenti». Proprio per questo, di fronte all’emergenza sanitaria, Blablacar ha messo tutti i suoi 400 lavoratori in telelavoro e ha deciso di reagire interpretando il suo ruolo come servizio per la comunità: «In alcuni dei Paesi (tra cui la Francia, ndr) è previsto il pagamento di una commissione da parte di chi prenota il passaggio. Per il periodo più critico invece è stato tolto il costo ovunque e abbiamo modificato alcune regole di utilizzo: un posto a disposizione per ogni auto e solo nei sedili posteriori, igienizzare l’abitacolo e il diritto a rifiutare il passaggio anche al momento dell’incontro in caso ci siano dubbi sullo stato di salute». Alcune nazioni invece, come ad esempio la Russia, hanno chiesto di sospendere la piattaforma temporaneamente.

Provando a ipotizzare gli scenari del futuro, l’expat vede anche la condivisione come un principio a favore della questione ambientale che andrà tenuta più in considerazione alla luce di quanto visto con il lock-down: «Il tema delle scelte ecologiche non può più essere secondario, viste anche alcune ipotesi sulle possibili correlazioni tra inquinamento da polveri sottili e diffusione del virus. Se passa il messaggio che l’unica soluzione sicura è spostarsi da soli con la propria auto, sarebbe ancora più invivibile di prima. Mi auguro proprio di no. L’ho visto a Parigi durante lo sciopero dei mezzi per due mesi: lo scenario era talmente caotico che era diventato impossibile anche spostarsi in bici. Mi auguro che le amministrazioni favoriscano il carpooling anche per gli spostamenti brevi e regolari da casa al lavoro (commuting, ndr), magari con corsie preferenziali in città e altri incentivi».

E poi ad alimentare l’ottimismo del lughese c’è anche la consapevolezza che la sharing economy è in fin dei conti il risultato del lavoro di sviluppatori di tecnologie, capaci di adattare le proprie competenze alle necessità del momento. L’esempio l’ha vissuto in prima persona con i colleghi: «Due volte all’anno Blablacar organizza un hackathon riservato ai 400 dipendenti: divisi in gruppi, per 24 ore si lavora allo sviluppo di nuove idee anche slegate dall’attività principale. Nelle scorse settimane l’abbiamo fatto da remoto ed è nata Blablahelp». Una app che mette in contatto volontari e bisognosi di aiuto, di qualunque tipo, con la possibilità di entrare con il proprio profilo di Blablacar e quindi portandosi appresso il proprio rating e le valutazioni ottenute come conducente o come passeggero. Insomma il bagaglio di fiducia guadagnata che poi sta alla base della sharing economy. In sette giorni l’app era pronta ed è stata lanciata il 16 aprile in Francia, Germania, Spagna, Brasile, Russia e Ucraina: «In Francia ha già 20mila helper. Ad esempio un collega ha portato il gatto di un vicino dal veterinario per una esigenza urgente che il suo padrone non aveva modo di soddisfare».

Dal 3 giugno spostamenti liberi solo tra regioni con lo stesso livello di rischio?

Fondamentale sarà il report settimanale del monitoraggio del prossimo 29 maggio

Vacanze AutoDal 3 giugno, forse, non ci si potrà spostare davvero in tutta Italia, come previsto inizialmente anche dal premier Conte.

Il Governo, infatti, sta pensando di concedere il via libera agli spostamenti sulla base del numero di contagi registrati in ogni regione. Fondamentale sarà quindi il report settimanale del monitoraggio del prossimo 29 maggio.

Nei prossimi giorni – scrive il Corriere della Sera – si metteranno a punto i dettagli del percorso stabilito in base a una regola: non ci sarà alcun limite soltanto tra regioni che sono allo stesso livello di rischio.

L’assegnazione del livello avverrà elaborando i 21 punti del monitoraggio messo a punto dal ministero della Salute. In particolare le Regioni devono rendere noto l’Rt (il tasso di contagiosità che ha sostituito l’R0), il numero dei tamponi effettuati e una serie di dati relativi alla tenuta del sistema sanitario.

Incrociando queste informazioni si arriva al livello di rischio che può essere «basso», «moderato» o «alto». E questo consentirà al Governo di prendere il provvedimento.

Riapre il parco naturale di Cervia. Mascherina obbligatoria al bar e alle casse

Dal 23 maggio sarà operativo anche il punto ristoro e si potrà visitare la zona fattoria

Parco Naturale CerviaSabato 23 maggio a Cervia riapre il parco naturale, da sempre meta per una giornata all’aria aperta di tante famiglie della provincia e non solo.

Sarà possibile entrare tutti i giorni dalle 9 alle 20, con mascherina per adulti e bambini di età superiore ai 6 anni. Mascherina che non è obbligatoria all’aperto e non lo sarà quindi nemmeno all’interno del parco, se verrà mantenuta la distanza di un metro dalle persone non convinventi. Ma che diventa obbligatoria – ci spiegano dal parco – per accedere a tutti i servizi del parco (alle casse del bar e dell’area a pagamento per entrare in fattoria, che sarà come gli anni scorsi visitabile), quindi è necessario in ogni caso averla con sé.

Non si può accedere al parco con temperatura corporea superiore a 37,5 gradi e all’ingresso e all’uscita sarà a disposizione gel igienizzante.

Sabato 23 riapre anche il ristoro Binario 9 e 3/4 mentre il percorso CerviAvventura riaprirà il 30 maggio.

La musica in Italia riparte con il maestro Muti il 21 giugno alla Rocca Brancaleone

Confermato ufficialmente il primo appuntamento dell’edizione 2020 del Ravenna Festival. Con ministro e le telecamere della Rai

Attachment (73)L’Italia della musica riparte: lo fa da Ravenna Festival, che si apre domenica 21 giugno con il concerto diretto da Riccardo Muti alla Rocca Brancaleone.

Nello storico spazio all’aperto l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il soprano Rosa Feola si uniranno a Muti per il primo concerto con pubblico in Italia dopo il lungo e assordante silenzio imposto dalle misure per contenere l’epidemia; un appuntamento di grande portata simbolica – la cui ufficialità sarà sottolineata anche dalla presenza del Ministro Franceschini e dalla copertura televisiva di Rai – nello stesso giorno in cui ricorre la festa della musica.

La XXXI edizione di Ravenna Festival, ricreata ad hoc per un contesto senza precedenti, continuerà fino al 30 luglio con circa quaranta appuntamenti alla Rocca. Qui saranno applicate le norme di distanziamento sociale per la massima sicurezza degli artisti, del personale e dei 250 spettatori – per questi ultimi obbligatori mascherine e un sistema di ingresso a turni.

Il calendario dettagliato, insieme alle modalità di accesso agli eventi, sarà annunciato a breve.

Muti guiderà l’orchestra di 62 elementi in un programma quasi interamente mozartiano, ad eccezione della pagina che apre il concerto, Rêverie di Alexandr Nikolaevič Skrjabin. Seguiranno il mottetto Exultate, jubilate KV 165 e l’Et incarnatus est dalla Messa in do minore KV 427, entrambi affidati alla voce di Rosa Feola. Completa il programma la maestosa Sinfonia n. 41 in do maggiore KV 551, quella “Jupiter” che Mozart compone durante la difficile estate del 1788, segnata da crescenti difficoltà economiche e da un grave lutto familiare. Da un periodo fra i più bui della vita del compositore nasce una sinfonia la cui luminosità ancora una volta libra il genio di Mozart al di sopra delle avversità quotidiane e la cui solenne grandiosità ispira il soprannome “Jupiter” conferitole dall’impresario tedesco Johann Peter Salomon.

C’è tutta la storia, e tutto il futuro, di Ravenna Festival nel concerto di apertura di un’edizione, il cui destino è stato in bilico per settimane di fronte ai decreti che hanno chiuso le porte dei teatri e determinato la cancellazione di eventi in tutta la penisola. Con la scelta della Rocca Brancaleone, la fortezza del XV secolo dove nel 1990 lo stesso Muti diresse il concerto inaugurale della prima edizione, e il coinvolgimento della Cherubini, composta da musicisti under 30 provenienti da tutt’Italia, il Festival lancia un messaggio inequivocabile: «la ripartenza della musica – si legge nel testo inviato alla stampa dal Festival –, e più ampiamente della cultura, è possibile solo tendendo una mano alla nuova generazione di artisti, fra coloro che stanno pagando il prezzo più alto del prolungato silenzio in questo 2020 così alieno».

Rinviato il pagamento della prima rata dell’Imu. E slitterà anche la Tari

Lo annuncia il presidente della Provincia Michele de Pascale

Affitto Locatore Soldi
House XXL

«In una situazione di assoluta emergenza per effetto dell’epidemia da Covid-19 della fortissima ricaduta economica e sociale su famiglie ed imprese, e in assenza di una normativa nazionale che, purtroppo, non ha rinviato il termine di pagamento della prima rata Imu fissata per legge al 16 giugno prossimo, tutti i Comuni della provincia di Ravenna hanno deciso di consentire il pagamento della rata in scadenza a giugno entro il 16 ottobre 2020. I versamenti effettuati entro tale data saranno pertanto ritenuti tempestivi».

Lo dichiara il presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale.

«Tale misura – continua De Pascale – è di assoluta rilevanza e consente a tutti i cittadini di poter effettuare i conteggi ed i versamenti in tempi più ragionevoli, in linea con gli altri adempimenti fiscali (consegna modello 730, ecc.) le cui scadenze sono state prorogate al prossimo autunno».

Il saldo Imu 2020 dovrà invece essere corrisposto, come di consueto, entro il 16 dicembre 2020.

Per quanto riguarda la Tari, «posso già dire – termina De Pascale – che anch’essa verrà rinviata; proprio in questi giorni siamo al lavoro per rimodularla e ridefinire le scadenze, di cui verrà data tempestiva comunicazione».

Ecco come ottenere i bonus del Decreto Rilancio

Il vademecum dell’Agenzia delle Entrate

Cliccando a questo link è possibile consultare il vademecum realizzato dall’Agenzia delle Entrate che sintetizza tutte le principali misure fiscali del cosiddetto Decreto Rilancio.

Si va dal pagamento non dovuto dell’Irap per le aziende, fino al tanto atteso “bonus vacanze”.

La (nuova) prima volta al ristorante: ecco come si mangia (e si ordina) in era Covid

La nostra esperienza all’agriturismo La Spagnera la sera del 18 maggio, primo giorno di riapertura

Image
Gel e termoscanner all’ingresso della Spagnera

«Mi conferma che siete della stessa famiglia, quindi tra voi non necessitate di distanziamento?». È la domanda a cui dovremo tutti abituarci a rispondere al momento di prenotare un tavolo al ristorante in epoca Covid.

A noi, in particolare, l’ha rivolta la titolare dell’agriturismo La Spagnera, a San Pietro in Vincoli, dove siamo stati la sera del 18 maggio, primo giorno di riapertura. Una sorta di test per capire cosa ci aspetterà da qui ai prossimi mesi.

Locale molto frequentato, in particolare da famiglie con bambini per il grande spazio esterno, alla Spagnera i lavori sono ancora in corso per rimodulare la propria offerta in vista dell’estate e per poter sfruttare il più possibile (come da ordinanza regionale) gli spazi esterni.

Al servizio di take away attivato nelle settimane di quarantena – e che prosegue tuttora con la possibilità di ritirare all’esterno del ristorante il proprio pranzo o cena d’asporto, direttamente senza dover scendere dall’auto – ora si aggiunge l’idea di allestire anche dei gazebo nel grande parco, dove i clienti, su prenotazione, possano consumare cibo da asporto da ritirare al ristorante. Una sorta di picnic in isolamento, all’aria aperta.

spagnera covidPer tutti gli altri, il ristorante si è già attrezzato (all’aperto e al chiuso) con una serie di accorgimenti previsti dalla normativa e che vanno anche oltre, per non rischiare alcun tipo di incidente.

Causa brutto tempo, noi siamo stati costretti a cenare all’interno. In una sala a uso praticamente esclusivo, per una famiglia di 4 persone conviventi e 2 adulti parenti, posizionati in un tavolino distanziato in modo da restare oltre il metro di distanza, ma comunque insieme.

L’ingresso e l’uscita dal locale sono separati e ben indicati, oltretutto dalla porta di uscita non è proprio possibile entrare.

Ai vari ingressi sono presenti gli ormai tanto diffusi (quando non obbligatori) gel di igienizzazione per le mani ed è disponibile (su richiesta dei clienti più intransigenti) anche un termoscanner per il controllo della temperatura (che non è però obbligatorio).

Una volta seduti al tavolo è possibile, come da norma nazionale, togliere le mascherine, obbligatorie invece non appena ci si alza dal tavolo, all’interno del locale.

Il menù arriva direttamente su Whatsapp, ma è presente una versione cartacea che poi verrebbe cestinata dopo l’utilizzo – ci viene detto – ma che preferiamo non “sprecare”.

Titolari e camerieri (tutti rigorosamente con mascherina) ci presentano un’altra novità, quella del tavolo di servizio, pensato (almeno all’interno, in attesa di capire esattamente su quali spazi si potrà contare all’esterno) per evitare qualsiasi contatto tra clienti e camerieri. In pratica le bevande e le portate vengono lasciate in un tavolo lasciato libero a fianco di quello in cui si mangia. Poi ci si alza per ritirarle, una volta arrivate. Così come, per agevolare il lavoro dei camerieri, si “sparecchia” appoggiando le stoviglie vuote nello stesso tavolo.

L’altra (piccola) novità a cui abituarsi è quella delle porzioni monodose, dal sale al parmigiano, un impegno in più per i ristoratori, che non modifica di certo l’esperienza del consumatore finale. Che termina con il pagamento alla cassa, “rinnovata” con una parete di plexiglass.

Test, insomma, ampiamente superato, tanto da poter consigliare, ai ravennati che possono, di tornare prima possibile ai tavoli del loro ristorante preferito.

Nel caso della Spagnera, l’unica incognita (come spesso è capitato e sta capitando anche in altri contesti in queste settimane di emergenza) è legata ai bambini, assidui frequentatori dell’agriturismo di San Pietro in Vincoli: le aree gioco, infatti, dovranno essere a numero chiuso, ma i titolari stanno pensando in parte di eliminarle per evitare problemi. D’altronde la fattoria offre altri motivi di svago e si può finire la serata, come capitato a noi, inseguendo semplicemente due lucciole nei campi…

Via libera agli spostamenti tra Emilia-Romagna e Toscana, nei comuni confinanti

I cittadini di Casola e Brisighella possono andare a Marradi e Palazzuolo sul Senio

BrisighellaCome permesso dalle ordinanze della Regione Toscana e della Regione Emilia-Romagna entrate in vigore lunedì 18 maggio, il presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, e il sindaco della Città Metropolitana di Firenze, Dario Nardella, con i sindaci dei comuni di Solarolo, Castel Bolognese, Brisighella, Riolo Terme, Casola Valsenio, Marradi e Palazzuolo sul Senio, hanno scritto ai Prefetti di Ravenna e Firenze comunicando di ammettere gli spostamenti degli abitanti dei comuni confinanti delle due province.

In particolare sono consentiti:
– lo spostamento dei cittadini dei comuni di Marradi e di Palazzuolo sul Senio da e verso i territori dei comuni di Faenza, Casola Valsenio, Riolo Terme, Brisighella, Solarolo e Castel Bolognese;
– lo spostamento dei cittadini del comune di Casola Valsenio da e verso il territorio del comune di Palazzuolo sul Senio;
– lo spostamento dei cittadini del comune di Brisighella da e verso il territorio dei comuni di Marradi e di Palazzuolo sul Senio.

«Si tratta di una decisione congiunta di assoluto buon senso – commenta il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale – analogamente resa possibile dalle ordinanze delle Regioni Emilia Romagna e Toscana, a partire dal fatto che storicamente e socialmente i comuni confinanti delle province di Ravenna e Firenze condividono relazioni quotidiane e profonde, che vanno aldilà dei semplici confini amministrativi».

Da lunedì possono riaprire anche palestre e piscine. Ecco tutte le regole

Nuova ordinanza della Regione con i protocolli approvati. Tutti a distanza di un metro

5238042 0904 PalestrePalestre e piscine, da lunedì 25 maggio si parte. Come previsto dall’ordinanza di domenica scorsa del presidente Stefano Bonaccini, sono infatti stati approvati i protocolli con regole e requisiti condivisi dal tavolo regionale che ha riunito le associazioni di categoria, i sindacati e i Comuni, documenti recepiti da una nuova ordinanza del presidente della Regione firmata nel pomeriggio di ieri, 21 maggio.

Il provvedimento formalizza anche la riapertura anticipata degli stabilimenti balneari da sabato 23 maggio.

Fra le misure previste, no all’assembramento dei clienti all’ingresso delle strutture, installazione di dispenser con gel igienizzanti per la pulizia delle mani e di apposita cartellonistica sulle regole di comportamento da seguire, rispetto del distanziamento di almeno un metro tra le persone sedute e delle regole di igiene e pulizia dei locali. Obbligo di mascherine per clienti e personale nelle palestre.

In entrambi i protocolli, tra le misure di carattere generale comuni a palestre e piscine, si insiste sulla responsabilizzazione da parte delle persone che frequenteranno gli impianti. Sarà necessario, infatti, adottare comportamenti rispettosi delle misure di sicurezza e prevenzione.

Di seguito, alcuni dei punti principali dei protocolli operativi.

Palestre

I gestori delle palestre sono tenuti ad informare clienti e personale addetto in merito a quanto prevedono le disposizioni in vigore, anche con cartelli esplicativi e depliant.

L’ingresso dei clienti deve evitare gli assembramenti e assicurare il distanziamento di almeno un metro tra una persona e l’altra.

Inoltre, specifica il protocollo, l’accesso alle strutture è consentito se protetti da mascherine chirurgiche (o analoghe mascherine consentite) che dovranno essere indossate anche durante la permanenza nelle aree comuni, tranne durante lo svolgimento dell’attività sportiva/motoria.

Questo vale anche per il personale addetto al ricevimento dei clienti, rispettando sempre il distanziamento sociale.

Potrà inoltre essere rilevata all’ingresso la temperatura corporea, tramite termometro digitale senza contatto, e anche sul versante delle norme igieniche, al di là di quelle basilari sulla sanificazione degli attrezzi e degli ambienti e sulla fornitura di dispenser di gel igienizzanti, i frequentatori delle palestre non potranno condividere cibo, bottigliette dell’acqua e vestiario.

Quanto ai servizi igienici e spogliatoi, si raccomanda di organizzare gli spazi per consentire il distanziamento, anche in questo caso di almeno un metro e di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti mettendo a disposizione dei sacchetti per riporre gli effetti personali.

Infine, sarà necessario garantire una aerazione adeguata dei locali, naturale e con impianti di ventilazione.

Piscine

Anche nel caso di questi impianti è necessario predisporre una adeguata cartellonistica, che informi delle norme di sicurezza che occorre rispettare.

È obbligatorio l’uso delle mascherine negli ambienti chiusi tipo reception, spogliatoi, servizi, bar, ecc… e negli ambienti all’aperto dove non è possibile mantenere il distanziamento di un metro (ingressi, percorsi, ecc.).

Deve essere assicurata la pulizia e disinfezione quotidiana dei locali, ambienti, sezioni, postazioni di lavoro.

Deve essere svolta, inoltre, una regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, attrezzature (sdraio, sedie, lettini, incluse attrezzature galleggianti, natanti, etc.).

Le attrezzature come ad esempio lettini, sedie a sdraio, ombrelloni etc. vanno disinfettati ad ogni cambio di persona o nucleo famigliare. Occorre anche garantire la disponibilità in vari punti di erogatori con soluzione disinfettante per l’igienizzazione delle mani.

Per garantire il corretto distanziamento tra le persone, occorre definire misure di distanziamento minime nelle vasche e aree pertinenti nonché nel solarium e tra le attrezzature disponibili, fermo restando che deve in ogni caso essere assicurato il distanziamento interpersonale di almeno un metro.

Per quanto riguarda gli ombrelloni nelle aree esterne, dovrà essere rispettato il limite minimo di distanza tra ombrelloni della stessa fila e tra file che garantisca una superficie minima ad ombrellone di 12 metri quadrati a paletto.

Per quanto riguarda gli spogliatoi e docce, occorre assicurare le distanze di almeno 1 metro. Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche se depositati negli armadietti; non è consentito l’uso promiscuo degli armadietti.

Per quanto riguarda servizi igienici e docce, occorre prevedere la pulizia più volte durante la giornata e la disinfezione a fine giornata dopo la chiusura. All’interno del servizio dovranno essere disponibili, oltre all’igienizzante per le mani, kit con accessori per autopulizia quali prodotti detergenti e strumenti usa e getta per la pulizia che ciascun cliente potrà fare in autonomia.

Le aree giochi per bambini vanno delimitate ed individuate, indicando il numero massimo di bambini consentiti all’interno dell’area.

Le piscine dedicate ai giochi acquatici devono essere convertite in vasche per la balneazione.

Spiaggia chiusa per il fratino, il sindaco: «Va indirizzato alla riserva naturale»

Alcuni bagni ancora non hanno potuto sistemare gli ombrelloni per la nidificazione di questa specie protetta. Ora emerge una soluzione che coniuga protezione ed economia

UnnamedLe ordinanze di chiusura delle spiagge per il coronavirus hanno allontanato gli uomini e riportato i fratini sulla sabbia di Marina di Ravenna. Tra gli effetti dell’emergenza Covid-19 c’è anche questo: l’uccellino in via di estinzione ha nidificato in questi mesi in un tratto che va dal bagno Peter Pan al bagno Paradiso. La legge impone di salvaguardare i nidi e sono state sospese per alcune settimane tutte le attività in spiaggia, che è recintata e interdetta. In quel tratto la duna invernale a protezione della spiaggia non è stata ancora livellata.

Per questi bagni, già alle prese con tutte le nuove misure anti-contagio necessarie per riaprire, questa è una complicazione che rischia di compromettere la già difficile ripartenza. Ed è nell’equilibrio tra legge, salvaguardia naturale ed esigenze economiche che si sta muovendo l’amministrazione comunale di Ravenna.

«Il nostro comune – spiega il sindaco Michele de Pascale – ha una riserva alla Foce del Bevano completamente interdetta alle attività antropiche proprio per permettere la nidificazione del fratino ed è lì che dobbiamo indirizzarlo, per il suo bene e per quello dell’economia. Ecco perché abbiamo chiesto che vengano recintate zone molte circoscritte dove già ci sono i nidi e permettere invece di procedere stendendo il resto della duna. Direi che davvero i bagnini quest’anno ne hanno avute abbastanza da affrontare».

E così, man mano che le uova si schiuderanno e i pulcini diventeranno autonomi, anche quel tratto di spiaggia a Marina tornerà a essere vivibile per gli esseri umani. Una soluzione che soddisfa Stefano De Ruvo, del bagno Peter Pan, che aprirà la prossima settimana (e un po’ stupito, per usare un eufemismo, per l’accelerazione sull’apertura delle spiagge con l’anticipazione al 23 maggio): «Serve un po’ di pazienza e di attenzione, ma mi pare si sia trovato il modo di fare le cose nel modo migliore. La spiaggia sarà comunque vivibile, si tratta di ritardare di qualche giorno l’arrivo degli ombrelloni, ma spero che anche i clienti saranno comprensivi. Chissà, magari la stagione si potrà poi allungare».

Del resto, un nido di fratini può essere anche considerato un valore aggiunto. Anche se difficilmente il valore aggiunto potrà compensare l’oggettiva perdita di questi bagni che, a differenza dei vicini che hanno già gli ombrelloni sistemati, stanno ora completando i lavori sulla spiaggia dove volontari ecologisti tengono d’occhio i nidi.

Confermati i festival Nightmare e Visioni Fantastiche, saranno anche online

Gli appuntamenti organizzati dalla coop Start Cinema si terranno al Palazzo dei Congressi ma saranno affiancati sul web da visioni parallele

1.sitobuio 0 0La cooperativa Start Cinema di Ravenna che organizza i festival “Nightmare” e “Visioni Fantastiche” aderisce all’appello #laculturanonsiferma e annuncia lo svolgimento delle kermesse per novembre 2020 con un’importante novità. Ci sarà infatti di una edizione online che proporrà tutto l’anno opere cinematografiche e contenuti originali, per poi rendere disponibili online i programmi delle manifestazioni durante il loro svolgimento a novembre.

Nei prossimi mesi gli spettatori potranno così vedere un’accurata selezione di film (in particolare cortometraggi) resi disponibili dagli autori che hanno partecipato alle ultime edizioni, mentre a novembre, quando i Festival avranno luogo al Palazzo dei Congressi di Ravenna, potranno accedere online al programma della 18ma edizione del Ravenna Nightmare e della seconda edizione di Visioni Fantastiche. I Festival avverranno quindi secondo una diversa modalità di partecipazione che affiancherà la presenza fisica degli spettatori in sala a nuove forme di streaming da remoto.

A inaugurare la Online Edition del Ravenna Nightmare è “Buio” di Emanuela Rossi, thriller apocalittico premiato all’ultima edizione del Festival del Cinema di Roma, che in questi giorni di quarantena assume una valenza profetica. Il film narra infatti la storia di una terribile Apocalisse, vista attraverso gli occhi innocenti di tre ragazze costrette a barricarsi in casa per sopravvivere. Il film è acquistabile fino al 31 maggio sul sito del Ravenna Nightmare (www.ravennanightmare.it), al prezzo di 4,90 euro.

Dal 21 al 27 maggio è disponibile gratuitamente Anacronte, il visionario cortometraggio di Raul Koler e Emiliano Sette, presentato all’interno del Concorso Internazionale Cortometraggi della scorsa edizione del Festival. Con la sua animazione dalle tinte dark e le sue atmosfere allucinate, Anacronte narra l’orrore della millenaria lotta degli uomini contro gli Stregoni del Male: un film distopico che ben rispecchia il mood del Nightmare film festival.

Visioni Fantastiche, il festival di cinema per le scuole sempre al Palazzo dei Congressi dopo il Ravenna Nightmare, inaugura la proposta della sua Online Edition con Gamba Trista, cortometraggio scritto, diretto e prodotto da Francesco Filippi, che nella prima edizione del Festival si è aggiudicato il Premio al Miglior Cortometraggio nel Concorso Internazionale 12+ con il mediometraggio Mani Rosse. Il film d’animazione, disponibile sul sito del Festival (www.visionifantastiche.it), è stato selezionato in più di 200 festival e ha vinto 80 premi, di cui 7 consegnati da giurie di bambini. Un corto in salsa bolognese che rappresenta un inno alla diversità, capace di emozionare bambini e adulti.

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi