martedì
09 Settembre 2025

Coronavirus, il bollettino: a Ravenna nessun morto e nessun nuovo caso di positività

In tutta la regione i contagiati nelle ultime 24 ore sono solo 53 in più

In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.929 casi di positività, 53 in più rispetto a ieri (11 maggio): fra gli aumenti giornalieri più bassi mai registrati finora. I test effettuati hanno raggiunto quota 239.178 (+4.559). Le nuove guarigioni oggi sono 274 (16.243 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -239, passando dai 7.040 registrati ieri agli odierni 6.801. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 9.442, fra i più alti nel Paese.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi (12 maggio) sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.694, -37 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 136 (-5). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-153).
Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 16.243 (+274): 2.318 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 13.925 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 18 nuovi decessi: 13 uomini e 5 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.885. I nuovi decessi riguardano 3 residenti nella provincia di Piacenza, 3 in quella di Modena, 6 in quella di Bologna (1 nell’imolese), 3 in quella di Forlì-Cesena (nel cesenate), 2 in quella di Rimini, 1 da fuori regione. Nessun decesso nelle province di Parma, Reggio Emilia, Ferrara e Ravenna.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.386 a Piacenza (11 in più rispetto a ieri), 3.317 a Parma (2 in più), 4.854 a Reggio Emilia (5 in più), 3.830 a Modena (7 in più), 4.415 a Bologna (20 in più), 390 le positività registrate a Imola (1 in più), 977 a Ferrara (lo stesso dato di ieri). In Romagna sono complessivamente 4.760 (7 in più), di cui 999 a Ravenna (lo stesso dato di ieri), 930 a Forlì (2 in più), 754 a Cesena (2 in più), 2.077 a Rimini (3 in più).

Lockdown: in marzo calo traffico 55-60 percento. Un sondaggio per la nuova mobilità

Il confronto tra lo stesso mese del 2020 e del 2019 con i dati raccolti in provincia di Ravenna dai portali della Regione per misurare i transiti dei veicoli. Sul raccordo A14 Bis la diminuzione è arrivata all’80 percento

Il lockdown imposto per contrastare la diffusione del coronavirus ha causato a marzo una riduzione del traffico sulle strade in provincia di Ravenna del 55-60 percento rispetto allo stesso mese del 2019. Con un picco dell’80 percento per l’A14 Bis. Questo è quanto emerge mettendo a confronto i dati raccolti dai varchi installati dalla Regione per conteggiare i veicoli in transito nei punti nevralgici della rete viaria e dei caselli delle Autostrade

Si tratta di strumenti con funzione solamente statistica: conteggiano i transiti (distinguendo tra veicoli pesanti e leggeri) e non fanno sanzioni. Attualmente nella nostra provincia ce ne sono 18 che in marzo hanno raccolto dati, un paio di questi non per tutto il mese. L’anno scorso erano invece venti. Prendiamo in esame marzo perché è il dato più aggiornato disponibile sul portale web.

Il punto più trafficato a marzo nella nostra provincia è sulla via Emilia tra Castel Bolognese e Faenza. In totale, conteggiando entrambe le corsie, 304mila veicoli (di cui il 5 percento pesanti): un anno prima in quello stesso punto erano stati 700mila (il 56 percento in più).

Nella graduatoria dei punti più trafficanti al secondo posto durante la quarantena troviamo la statale 16 all’altezza di Camerlona: 254mila veicoli (di cui il 10 percento pesanti). In questo caso non c’era la misurazione dodici mesi prima.

La diminuzione più consistente si è registrata sulla via Bollana (Sp71bis) all’altezza di Montaletto: da 394mila veicoli a 151mila, un calo del 61 percento.

A marzo del 2019 mezzo milione di transiti sulla provinciale 253 nei pressi dello svincolo A14 a Fornace Zarattini. Questanno il totale è sceso del 55 percento arrivando a 226mila. Un mezzo milione di veicoli anche sulla via Emilia l’anno scorso al confine provinciale tra Castel Bolognese e Imola: quest’anno solo 220mila.

Le percentuali del calo sono ancora più significative nel raccordo autostradale A14 Bis. Secondo i dati dei caselli nella nona settimana (24 febbraio-1 marzo) c’è stato un calo del 21,4 percento rispetto alla stessa settimana del 2019. Nella tredicesima settimana (23-29 marzo) il calo da un anno all’altro è stato addirittura dell’80 percento.

In tema di spostamenti, va segnalato che il gruppo di lavoro per la mobilità personale del Tavolo di Coordinamento provinciale per la sicurezza e la ripresa sta lavorando per una rimodulazione del trasporto pubblico locale e, in particolare, per predisporre l’avvio di quello scolastico quando ci sarà la riapertura delle scuole. Per capire l’orientamento della popolazione il Comune di Ravenna ha aderito, dando il proprio patrocinio, al sondaggio pubblico lanciato da un gruppo di società e di associazioni del settore dei trasporti e della mobilità. Un modo rapido per conoscere abitudini e opinioni di chi si sposta tutti i giorni per lavoro o per altre esigenze. È possibile partecipare, lo possono fare tutti, attraverso la compilazione di un breve questionario online al seguente link https://forms.gle/2eGm7tiNK7YihD7AA. Poche semplici domande per capire come le persone si muovevano prima del Coronavirus, come hanno deciso di farlo durante l’emergenza e come pensano in futuro di cambiare le proprie abitudini per gli spostamenti.

Auto con nascondigli, un revolver e tanta droga: ecco la banda del narcotraffico

La squadra mobile ha concluso un’indagine iniziata a settembre 2018: in totale sequestrati 23 kg di stupefacenti e 130mila euro in contanti. Ordinanza cautelare per undici persone: 8 sono in carcere

Avevano auto allestite con vani creati al posto degli airbag nei cruscotti per nascondere la droga, avevano una fitta rete di clienti a cui vendere la roba, avevano un revolver a portata di mano. Era una banda di narcotrafficanti ben organizzata. Per circa 9 mesi a cavallo tra il 2018 e il 2019 la squadra mobile della polizia di Ravenna ha indagato su di loro e oggi, 12 maggio 2020, è arrivato l’epilogo dell’inchiesta “Robbed Cheese”: a undici uomini (7 italiani, 3 albanesi e un marocchino tutti residenti in provincia) è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare (otto in carcere, uno con obbligo di dimora e due con obbligo di firma).

L’inchiesta prende nome da un episodio avvenuto a maggio dell’anno scorso. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali tramite cimici nelle vetture usate dagli indagati, gli investigatori si sono resi conto che in un boschetto nelle campagne di Mezzano era stata nascosta della droga. I poliziotti di notte hanno recuperato il pacchetto (580 grammi di cocaina per un valore di circa 20mila euro) ed è stato come se avessero sfilato il formaggio da sotto il naso ai malviventi. Tra la banda si è scatenato il panico: temendo di non ricordare più il punto esatto in cui era stata seppellita la droga, nei giorni seguenti hanno rivoltato tutta la terra per una vasta area nel boschetto alla ricerca dello stupefacente.

L’indagine era nata a settembre del 2018 quando due distinte operazioni avevano portato a cinque arresti e al sequestro di quantitativi importanti di droga. Due casi che non erano sembrati secondari e così l’Antidroga aveva iniziato alcune verifiche trovando punti in comune, sufficienti da alimentare un filone investigativo.

All’alba di oggi arresti e perquisizioni: sono stati sequestrati 25 grammi di cocaina, 70 di marijuana, Mdma liquida e anfetamine oltre a undicimila euro in contanti. Ma dall’inizio dell’operazione il totale della droga recuperata ammonta a 8 kg di cocaina, 15 kg di marijuana e 130mila euro in contanti.

Il 14 maggio tornano le mascherine gratuite in farmacie e parafarmacie di Ravenna

Sono il doppio rispetto alla prima distribuzione del mese scorso

Mascherina Sanitaria Chirurgica ImgDa giovedì, 14 maggio, saranno ritirabili gratuitamente dai cittadini le mascherine chirurgiche, arrivate dalla Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, in tutte le farmacie del comune di Ravenna e nelle parafarmacie elencate in fondo all’articolo.

Il quantitativo in distribuzione è il doppio rispetto alla prima volta, quindi 140mila. Di queste la metà andrà a farmacie e parafarmacie e le altre 70mila saranno così suddivise: ai pazienti diabetici, oncologici, dializzati e a chi fa radioterapia saranno consegnate attraverso le unità operative ospedaliere, in collaborazione con l’Ausl; ai cittadini non autosufficienti saranno recapitate direttamente al loro domicilio grazie a volontari; ai cittadini che usufruiscono dell’assistenza domiciliare del Comune verranno consegnate dagli operatori del servizio stesso; ai cittadini in carico ai servizi sociali comunali saranno consegnate nelle sedi del servizio sociale territoriale nelle occasioni di ricevimento.

Sono state preparate, come l’altra volta, in bustine da 5, una per famiglia, e per il ritiro si consiglia di evitare il più possibile gli assembramenti davanti alle farmacie, anche in virtù della raddoppiata disponibilità di mascherine.

«È anche con queste piccole, ma importanti azioni – commenta l’assessore alla Protezione civile, Gianandrea Baroncini – che le istituzioni cercano di rispondere ai cittadini in questi giorni complicati. Le nostre abitudini sono state profondamente modificate, in particolare, nei rapporti con gli altri e con gli affetti più cari. Questi dispositivi sono diventati importanti per proteggerci a vicenda dal Covid-19 e indossarle, anche in quei casi in cui non è un obbligo, diventa un segno di responsabilità e rispetto verso tutti».

Un particolare ringraziamento, da parte del sindaco, dell’assessore e di tutta la struttura comunale di Protezione Civile, va ai volontari dell’associazione RC Mistral che per diversi giorni hanno spacchettato e realizzato le confezioni da 5 mascherine ciascuna, e a Villaggio Globale per la consegna a domicilio. Tutti osservando le prescrizioni di sicurezza.

Elenco delle parafarmacie nelle quali saranno disponibili gratuitamente le mascherine:

Cesarea – Ravenna via Cesarea 205
Coop centro commerciale Teodora – Ravenna via Manlio Travaglini, 6,
Coop Faentina – Ravenna piazzale Pietro Nenni, 1
Dottoressa Salerno – Marina di Ravenna viale delle Nazioni 125 Marina
Darsena – Ravenna via Trieste 107
Elisir – Ravenna via A.Bozzi 43
FarmaCHL  – Ravenna via Rotta 65/A
Ipercoop ESP – Ravenna via M. Bussato, 86,
L’economica – Ravenna via Bassano del Grappa, 34/B
Montanari – Ravenna via Cassino, 71
Naturalmente – Ravenna Via dell’Aida, 15
Obiettivo Salute – Ravenna Via P. Pavirani 32/34/36
Ricci (c/o centro commerciale Gallery) – Ravenna viale Antonio Gramsci, 8

Anziano morto in ospedale dopo un formicolio a un piede: «Intossicato dai farmaci»

L’accusa dei parenti. Aperto un fascicolo d’indagine in procura a Ravenna

Ospedale Umberto Lugo
L’ospedale di Lugo

Un fascicolo di indagine è aperto in Procura a Ravenna in seguito alla denuncia dei familiari di un 82enne morto il 20 dicembre all’ospedale di Lugo.

L’esposto dei parenti, assistiti dall’avvocato Chiara Rinaldi, chiede il sequestro della documentazione clinica, lamentando ritardi nella diagnosi e una condotta attendista dei sanitari e sostenendo che il decesso sarebbe avvenuto per un’intossicazione da farmaci.

Le indagini sono dei carabinieri di Lugo, coordinati dal pm Marilù Gattelli.

Secondo quanto riferito dai familiari, l’anziano era stato ricoverato il 21 novembre, dopo una caduta per un formicolio a un piede. In pronto soccorso venne accertata un’insufficienza renale e il giorno dopo un un farmaco gastroprotettore gli avrebbe scatenato una reazione allergica. L’82enne da quel momento è rimasto ricoverato e le sue condizioni sono andate via via peggiorando, senza che fosse stata fatta una diagnosi precisa, sostiene la famiglia, e in particolare senza un accertamento cardiologico suggerito dagli stessi medici. (Ansa.it)

Le regole per il mare: racchettone in singolo, stop happy hour, 12 mq per ombrellone

Le linee guida dell’Emilia-Romagna per la stagione balneare 2020, al via il 18 maggio

MareUna superficie minima a ombrellone di 12 metri quadrati (indicativamente 4 e 3 metri tra paletti degli ombrelloni e delle file); 1,5 metri tra le attrezzature di spiaggia, come lettini e sdrai sulla battigia; numerazione e assegnazione delle postazioni o degli ombrelloni; stewart appositamente formati per accompagnare gli ospiti all’ombrellone o al lettino; pasti ordinati attraverso un servizio di delivery con consegna per la consumazione all’ombrellone-lettino, oppure in aree ristorazione in grado di garantire il distanziamento sociale; aree giochi per bambini delimitate e con un numero massimo di presenze consentite; servizi igienici, docce e cabine pulite e disinfettate ogni giorno e ad ogni cambio di clientela. E poi spiagge libere con la possibilità, da parte dei Comuni, di prevedere accessi contingentati.

Riparte dalla costa lunedì 18 maggio l’industria turistica dell’Emilia-Romagna post lockdown, con linee guida condivise e in grado di garantire in sicurezza la stagione balneare 2020. È infatti appena terminato l’incontro tra Regione, associazioni di categoria, sindacati, Comuni costieri e Direzione Marittima, con la condivisione di un documento che mette nero su bianco le regole da rispettare per l’estate post emergenza Coronavirus.

«Un lavoro concertato e che ha coinvolto in modo attivo tutte le realtà interessate – spiega l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini –. Siamo stati i primi in Italia a muoverci in questo senso e gli unici a fare tavoli di confronto, perché una cosa è certa: solo insieme, con senso civico e grande responsabilità individuale e collettiva, possiamo uscire da questa situazione e lasciarci alle spalle l’emergenza Covid-19. Grazie al grande lavoro di squadra che abbiamo messo in campo per la ripartenza e con la collaborazione di tutti riusciremo infatti a garantire anche in un anno così difficile, la vacanza al mare in sicurezza».

In pratica saranno quattro le parole chiave dell’estate 2020 al mare: informazione capillare sulle regole da tenere per scongiurare ogni forma di contagio; responsabilizzazione degli utenti della spieggia; distanziamento sociale tra personale, addetti e clienti per evitare rischi di assembramento; pulizia rigorosa e quotidiana di tutti gli spazi comuni e nella preparazione e somministrazione di cibi e bevande.

Le linee guida condivise

Si parte dall’arrivo in spiaggia con accessi allo stabilimento balneare che dovranno avvenire in modo ordinato, evitando assembramenti e nel rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro e, dove possibile con percorsi differenziati per l’ingresso e l’uscita dallo stabilimento. In caso di afflussi consistenti di persone, potranno essere previsti ingressi contingentati, anche su prenotazione telefonica o informatica fino ad esaurimento dei posti ombrelloni e posti lettini. I gestori potranno, anche in forma aggregata, utilizzare piattaforme online per le prenotazioni e per evitare code alle casse potranno promuovere sistemi di pagamento veloci (card contactless) o con carte prepagate o attraverso portali/app web.

Il personale addetto al ricevimento e all’accompagnamento dei clienti, in caso non sia possibile assicurare la distanza interpersonale di almeno un metro, dovrà essere dotato di dispositivi e attrezzature di protezione nelle postazioni di lavoro (es. mascherine o schermature) e dovrà fornire ai clienti tutte le informazioni relative alle disposizioni e ai comportamenti da rispettare all’interno dello stabilimento per prevenire i rischi.

Potranno essere previste la numerazione delle postazioni/ombrelloni e la annotazione per ogni postazione dei clienti, stagionali e giornalieri, anche per eventuali indagini di natura sanitaria; l’individuazione di modalità di transito da e verso le postazioni/ombrelloni e stazionamento/movimento sulla battigia; l’accompagnamento alla zona ombreggio da parte di personale dello stabilimento (stewart).

In caso di pioggia o cattivo tempo i clienti non potranno sostare nei locali dello stabilimento che non sia in grado di garantire le distanze consentite (sedute ristorante, bar, sale…).

In spiaggia, gli ombrelloni dovranno essere posizionati in modo da avere una superficie minima ad ombrellone di 12 metri quadrati (indicativamente ad una distanza tra i paletti di ombrelloni e file di 4 metri e 3 metri).

Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sdrai …) non sistemate sotto l’ombrellone, dovrà essere garantita la distanza minima di 1,5 metri.

Le uniche deroghe ammesse alle distanze interpersonali riguardano i componenti di uno stesso nucleo familiare o le persone che pernottano nella stessa stanza o unità abitativa di una struttura ricettiva del territorio regionale. In questo caso vale la responsabilità individuale.

Tutte le attrezzature di spiaggia in dotazione allo stabilimento balneare – sedie, sdraio, lettini, attrezzature galleggianti e natanti – dovranno essere pulite ogni giorno e disinfettate  periodicamente con soluzione igienizzante a base di cloro. La disinfezione dovrà comunque essere garantita ad ogni cambio di clientela.

Pulizia più volte al giorno per i servizi igienici – per clienti e personale – e disinfezione a fine giornata dopo la chiusura. Anche le docce, meglio quelle all’aperto, dovranno essere pulite con disinfezione a fine giornata. Per quanto riguarda le cabine vanno invece evitati gli usi promiscui (con le deroghe previste per nucleo famigliare o soggiornanti nella stessa camera), con disinfezione ad ogni cambio di clientela. Se si usano come spogliatoi occorre posizionare Kit con accessori per autopulizia come nei servizi igienici.

Per quanto riguarda il servizio di bar e ristorante si promuove da parte delle strutture balneari l’attivazione di un servizio di delivery su ordinazione, con consegna dei cibi e bevande all’ombrellone-lettino nel rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro e si suggerisce comunque di tenere all’aperto l’area di somministrazione. Proprio per questo i Comuni potranno consentire anche il posizionamento di tavoli nelle cosiddette aree polifunzionali.

Le aree gioco per bambini vanno delimitate e individuate, indicando il numero massimo di bambini -soggetti alla vigilanza dei genitori per il rispetto delle indicazioni previste – consentiti all’interno dell’area stessa. Al riguardo si potrà fare riferimento al protocollo sui centri estivi che la Regione sta licenziando. Le attrezzature presenti devono essere disinfettate periodicamente.

giochi da spiaggia e le attività sportive sono consentite esclusivamente negli spazi dedicati (aree polifunzionali) e sempre mantenendo il rispetto del distanziamento interpersonale. Sì agli sport individuali che si svolgono in spiaggia (racchettoni singolo) o in acqua (come nuoto, windsurf, sup e kitesurf) praticati sempre nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale, mentre per gli sport a coppie o in squadre (racchettoni, beach volley, calcetto, …) valgono le indicazioni fornite dal ministero dello Sport e dalle federazioni per la pratica sportiva, così come per lo svolgimento di eventuali tornei e competizioni.  Per quanto riguarda le piscine e aree benessere bisogna far riferimento alle norme di sicurezza che saranno indicate per la riapertura di queste attività, altrimenti occorrerà inibirne l’accesso e l’utilizzo.

Sono invece al momento vietati gli intrattenimenti danzanti e gli eventi musicali di qualsiasi genere, con la sola eccezione di quelli esclusivamente di “ascolto” con postazioni sedute che garantiscano il distanziamento interpersonale.

Vietata qualsiasi forma di aggregazione che possa creare assembramenti come, ballo, happy hours, degustazioni a buffet…, con conseguente divieto di pubblicità in qualsiasi forma.

Dal 18 maggio riaprono anche le spiagge. L’assessore: «Al lavoro per la sicurezza»

Corsini: «Ci stiamo attrezzando per ripartire con determinazione e coraggio»

Andrea Corsini Emilia Romagna Balneari«La nostra stella polare è garantire la salute delle persone. Ma sappiamo che una comunità non può bloccare a lungo la propria economia, senza rischiare gravi ripercussioni anche sul piano sociale. Per questo guardiamo con fiducia alle riaperture di molte attività economiche ora sospese a causa dell’emergenza covid-19. E stiamo lavorando affinchè tutto questo avvenga nelle condizioni di massima sicurezza per tutti».

È il commento di Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo, Commercio e Trasporti, alla decisione del governo di consentire una ripartenza differenziata delle attività economiche sulla base dell’andamento del contagio e dei dati epidemiologici nelle diverse regioni italiane.

Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, questo vuol dire riapertura, da lunedì 18 maggio, «di negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, tatuatori, mercati, spiagge, sempre rispettando norme di sicurezza», si legge nella nota inviata dalla Regione.

«Siamo al lavoro da giorni con i tecnici, con i sanitari, con le associazioni di categoria, per garantire la riapertura di diverse attività ancora sospese. In primo piano l’esigenza di garantire la sicurezza dei lavoratori e dei clienti, come dicevo, ma anche la consapevolezza di voler rimettere in moto -presto e bene- una macchina che garantisce una percentuale significativa della ricchezza dell’Emilia-Romagna».

In questi giorni termineranno i lavori dei tavoli tecnici chiamati a definire i protocolli di sicurezza per il riavvio delle diverse attività ora sospese, nel rispetto delle linee guida nazionali.

«Credo che ancora una volta l’Emilia-Romagna- conclude Corsini- con le proprie Istituzioni e le proprie rappresentanze economiche e sindacali, si sia fatta trovare pronta per affrontare la più grave crisi che dal dopoguerra ha colpito queste Paese. Attrezzandosi per ripartire, con determinazione, coraggio e rispettando le regole, perché non possiamo assolutamente permetterci che i contagi ripartano».

Il flautista suona nel cortile dell’ospedale per ringraziare gli infermieri

La performance organizzata da Cnai e Lions Club

12–05 2020 Ravenna; Emergenza Coronavirus. Ospedale Giornata Delle Infermiere Lions Dante Alighieri Ha Organizzato Insiema Alla Associazione Cnai Un Piccolo Concerto Dedicato Al Personale Tutto Dell’ospedale Di Ravenna . Il Concerto Del Flautista AIl flautista Alessandro Emiliani si è esibito (proponendo musiche di Bach e Mercadante) nell’area verde dell’ospedale di Ravenna per ringraziare gli infermieri.

Un omaggio nella Giornata degli Infermieri di oggi, 12 maggio, organizzato dall’associazione Cnai in collaborazione con il Lions Club Dante Alighieri.

Droga, arresti e perquisizioni all’alba: misure cautelari per 11 persone

Impegnati 50 agenti. L’operazione segue un’indagine partita quasi due anni fa

CocainaUndici persone, italiane e albanesi, sono state raggiunte all’alba da misure cautelari – otto in carcere, due con obbligo di dimora e una con obbligo di firma – emesse dal Gip del Tribunale di Ravenna su richiesta della Procura, nell’ambito di una operazione antidroga eseguita dalla polizia sul territorio ravennate con perquisizioni di abitazioni ed attività commerciali.

L’operazione, che vede impegnati 50 agenti tra questura di Ravenna-Squadra Mobile, reparto prevenzione crimine Emilia-Romagna orientale e unità cinofile di Bologna, nasce nell’ambito di una indagine sul traffico di droga nella provincia romagnola nel periodo settembre 2018 – maggio 2019 e che, nella sua fase operativa, aveva già portato alla denuncia di 16 persone, di cui 11 arrestate in flagranza, e al sequestro di 8 chili di cocaina e 15 di marijuana, di una pistola con munizioni, di un’auto e di 130 mila euro. (Ansa.it)

Due cuccioli di delfino ritrovati morti sui lidi ravennati nella stessa giornata

I biologi del centro Cestha hanno registrato i dati biometrici

Cestha Delfino SpiaggiatoDue cuccioli di delfino ritrovati morti sui lidi ravennati nella stessa giornata.

Lo rivela Cestha, il Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat di Marina di Ravenna.

Come capita spesso in occasione di mare grosso, le onde hanno restituito carcasse di animali, in questo caso due piccoli delfini morti, spiaggiati a Punta Marina e Lido di Savio.

Delfino Cestha«Purtroppo non c’è stato più nulla da fare – si legge sulla pagina Facebook del centro –, i nostri biologi hanno solo potuto registrare tutti i dati biometrici come da prassi in questi casi».

Lo scienziato e l’app che misura lo stress: «La tecnologia può migliorare la salute»

Originario di Alfonsine, Marco Altini negli ultimi undici anni ha vissuto tra California e Olanda e ha sviluppato un sistema che usa la fotocamera del telefonino come stetoscopio digitale: L’Università degli Studi di Milano sta usando l’applicazione per uno studio sugli effetti psicologici del lockdown

AppLo stress dovuto all’isolamento forzato per il lockdown l’abbiamo avvertito tutti, chi più e chi meno. Ma è misurabile? Si può fare una valutazione di quale impatto ha avuto sulle persone? Ci sta provando l’Università degli Studi di Milano con un progetto del dipartimento di Scienze biomediche per la Salute che usa anche una tecnologia elaborata da uno scienziato originario di Alfonsine. Il 35enne Marco Altini ha passato gli ultimi undici anni tra California e Olanda ed è il creatore dell’app HRV4Training (100mila download in tutto), la quale in estrema sintesi permette la misura dello stress fisiologico utilizzando solo la fotocamera del telefono, e quindi senza sensori esterni. Da Amsterdam, dove ora vive, Altini ci spiega il lavoro della Statale: «Lo studio vuole incrociare informazioni soggettive raccolte dai partecipanti, con questionari ad esempio sulla qualità del sonno, sullo stato emotivo e sull’ansia, con misurazioni oggettive del sistema nervoso, ed è su quest’ultimo aspetto che il professore Giampiero Merati mi ha coinvolto perché conosce da tempo il mio lavoro e la nostra è l’unica tecnologia validata scientificamente».

Lo scienziato alfonsinese si occupa di tecnologia per misurare lo stress fisiologico connesso alla variabilità cardiaca, principalmente in ambito sportivo: strumenti che danno la possibilità di apportare piccoli accorgimenti nell’allenamento e nello stile di vita dell’atleta per gestire al meglio lo stimolo dell’allenamento e migliorare la prestazione fisica. Ma il principio è valido anche per chi non fa sport: monitorando come cambia la fisiologia in base a stimoli e forme di stress esterne, si possono bilanciare le cose per migliorare la salute. «La misurazione della variabilità cardiaca (nota in ambiente medico con la sigla HRV dall’inglese heart rate variability, ndr) equivale a misurare lo stress fisiologico a prescindere dalla fonte. In questa situazione particolare in cui le persone sono in casa si può dedurre che le fonti esterne dipendano dalle condizioni di isolamento per la pandemia».

Altinimarco
Marco Altini

Con la app Camera Heart Rate Variability il telefonino diventa come uno stetoscopio digitale: la fotocamera misura il battito illuminando il dito con il flash e archivia i dati solo sull’apparecchio senza inviarli a server centrali. «È una tecnologia utile per una ricerca di questo tipo perché permette ai soggetti di prendere le misurazioni nella propria abitazione senza dover andare in laboratorio come altrimenti si dovrebbe fare per la validità della ricerca». La tecnologia è la stessa utilizzata in HRV4Training, quindi la comodità di utilizzo non sacrifica la precisione della misura.

Altini è in contatto anche con l’istituto Koch di Berlino, un’organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Germania, dove stanno elaborando una applicazione con un approccio più sperimentale a fini diagnostici. E anche in questo caso la tecnologia sviluppata dal ravennate è una fetta del lavoro: «L’esperienza del passato ci ha mostrato che in molti casi chi misurava con costanza la variabilità cardiaca notava un suo abbassamento uno o due giorni prima che si presentassero i primi sintomi di una malattia infettiva, magari anche una semplice influenza. Un abbassamento della variabilità cardiaca è un segnale molto chiaro che il corpo è sotto stress. Partendo da qui, l’istituto sta raccogliendo dati da volontari a cui garantisce la privacy e l’anonimato, per arrivare a sviluppare uno strumento a disposizione del cittadino che possa avere un margine di preavviso ulteriori sul possibile contagio». Mentre il primo studio con le Università di Roma e Milano utilizza la variabilità cardiaca nel contesto dello stress psicologico, per capire l’effetto del lockdown sul nostro sistema nervoso e quindi sulla nostra salute, questo secondo studio va ad investigare un aspetto più diagnostico: «In entrambi i casi, andiamo ad analizzare come il corpo sta rispondendo alle forme di stress a cui è sottoposto, sia fisiche che mentali, con uno strumento che viene utilizzato individualmente. Questo è tutto sommato l’obiettivo del nostro lavoro, fornire alle persone uno strumento facile da utilizzare che possa aiutarle a gestire al meglio lo stress, che nel bene o nel male, fa parte della vita di tutti».

Altini1Nel frattempo in Italia si sta sviluppando l’ormai nota app Immuni per il contact tracing: i telefoni di chi la installerà volontariamente conserveranno memoria di altri apparecchi con cui si sono trovati a distanza di possibile contagio e in caso di positività di un soggetto si potrà allertare gli altri a rischio. «Sinceramente sono contento di non dovermi trovare di fronte al bivio se installare o meno l’app. In Olanda non c’è nulla del genere anche perché qua il lockdown non è mai stato particolarmente stringente, si è da sempre fatto leva sul mantenimento delle distanze». Ma cosa lascia perplesso lo scienziato? «Io vedo sempre un rischio potenziale di uso inappropriato quando partecipi a qualcosa di centralizzato o che richieda il tracciamento dell’individuo. Intanto tutto è basato su ipotesi, non abbiamo prove che una app di questo tipo ci aiuti nel contrasto al problema. Ma sappiamo che per sperare di essere utile serve un’adozione da almeno il 60 percento della popolazione. E ci sono esempi come Singapore e l’Islanda dove c’erano tutti i presupposti per attendersi una buona adesione e invece non è andata così». Nell’approccio italiano, Altini vede una buona intenzione: «In altre nazioni il contact tracing è partito subito, con l giustificazione della pandemia, ma evidenziando abusi di potere preoccupanti come in Israele. Però in questo caso ci sono questioni etiche importanti che vengono prima delle possibilità tecnologiche e forse non solo questioni legate alla privacy: se pensiamo nuovamente allo stress psicologico, quali sono le implicazioni di questo tipo di tecnologia? E le implicazioni legate alle informazioni che riceviamo – o non riceviamo – da queste app? Nonostante sia convinto della possibilità di utilizzare la tecnologia per migliorare la nostra salute, il contact tracing mi lascia qualche dubbio».

Bar e ristoranti possono riaprire il 18 maggio. E i locali di Ravenna “sognano”…

Il Governo consentirà alle Regioni di dare il via libera anche a negozi, estetisti e parrucchieri. In città continua il dibattito sui tavolini all’aperto

Tra giovedì e venerdì, sulla base dei dati del monitoraggio, arriveranno le linee guida per consentire alle Regioni di riaprire dal 18 maggio commercio al dettaglio, bar e ristoranti, estetisti e parrucchieri. È quanto emerso, secondo quanto apprende l’Ansa, nel corso dell’incontro tra governo e Regioni. Le linee guida e i protocolli di sicurezza saranno indicati per ogni attività, viene spiegato, perché possano riaprire nella massima sicurezza.

«Inizia la fase della responsabilità per le Regioni», ha sottolineato il ministro delle Autonomie Francesco Boccia.

Le Regioni potranno riaprire in autonomia le attività a partire dal 18 maggio ma il governo avrà la possibilità di intervenire nel caso in cui, in base all’andamento dei dati sulla curva del contagio e dei criteri definiti dalla circolare del ministero della Salute, fosse necessario bloccare una nuova diffusione del virus.  Gli interventi saranno tempestivi, viene spiegato, in stretto contatto tra governo e regioni.

Via Diaz
La via Diaz post-virus immaginata dal Caffè Letterario

Intanto a Ravenna continua il dibattito sulla possibilità di ampliare lo spazio per tavolini all’aperto di bar e ristoranti. E dopo il fotomontaggio dell’Alighieri Caffè con le sedute affacciate sulla Tomba di Dante, ecco che su Facebook il Caffè Letterario si immagina una nuova via Diaz, con tanto di verde e tavolini a renderla più viva di come la conosciamo…

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