venerdì
12 Settembre 2025

I rifugiati accolti nelle case dei ravennati: «Alla sera giochiamo a Monopoli…»

Avviata la terza convivenza sul territorio da parte del gruppo locale di Refugees Welcome. Le testimonianze

Nonostante l’emergenza sanitaria, Lo scorso 7 marzo il gruppo locale di Refugees Welcome Italia (RWI), in collaborazione con il Comune di Ravenna, ha avviato la terza convivenza sul territorio all’interno del progetto “Dalle esperienze al modello: l’accoglienza in famiglia come percorso di integrazione”.

A seguito dell’iter di incontri, profilazione e valutazioni previsto dalla metodologia di Refugees Welcome, la famiglia di Margherita De Punzio, Michele Muscillo e Francesco (10 anni) ha aperto le porte della propria casa a Mamadou Sow, 21 anni, originario della Guinea Conakry.

Il patto di convivenza stipulato prevede un’accoglienza semestrale, come da prassi dell’associazione, eventualmente rinnovabile per un periodo di ulteriori sei mesi, e mira a sostenere la persona ospitata nel proprio percorso verso il raggiungimento dell’autonomia. «L’accoglienza in famiglia – si legge in una nota dell’associazione – permette infatti al rifugiato di entrare a far parte di una comunità e conoscere più velocemente il contesto sociale e culturale del Paese ospitante, creare una rete di rapporti locali, migliorare la conoscenza della lingua, riattivare risorse umane e lavorative: riprendere a studiare, trovare un impiego, frequentare un corso di formazione professionale. Chi accoglie ha l’opportunità di conoscere una nuova cultura, aiutare una persona a costruire un proprio progetto di vita, diventare un cittadino più consapevole e attivo, creare nuovi legami».

I promotori sottolineano come non sia previsto nessun tipo di contributo economico a sostegno della famiglia ospitante; «qualora se ne presentasse necessità, però, i volontari del gruppo territoriale potrebbero intervenire a supporto tanto di chi ospita quanto della persona accolta, tramite l’organizzazione di raccolte fondi o campagne di crowdfunding mirate al raggiungimento di un obiettivo specifico».

«Ho deciso di aderire al progetto dopo aver letto un’intervista di un’esperienza simile – racconta Margherita De Punzio –. Ho agito istintivamente, come sempre, anche se era da un po’ che volevo muovermi con qualcosa di più concreto. Quando ho comunicato la scelta a Michele, il mio compagno, e Francesco, nostro figlio, hanno approvato con entusiasmo. So già che ci saranno critiche rispetto alla scelta, ma davvero non mi importa, anzi non faranno che confermarla. Non cambierò certe idee, sarebbe un traguardo fantastico certo, ma sapere che un mio amico pochi giorni dopo ha avviato lo stesso percorso è stata una grande soddisfazione, per questo è importante raccontare certe esperienze; la conoscenza, quella vera, è sempre la via giusta. Certo i dubbi sono stati tanti, questo periodo surreale poi ne ha aggiunto altri, ma posso confermare che ad oggi, nonostante il periodo duro per tutti, le perplessità si sono rivelate inutili e sono certa che tutto questo potrà solo arricchirci».

Durante il percorso di prima accoglienza all’interno di un Cas, Mamadou ha sempre dimostrato di essere un ragazzo attivo e volenteroso, intraprendendo esperienze lavorative sia come aiuto-cuoco che come carpentiere. «Mi piacerebbe seguire un corso di informatica o metalmeccanica, mi piace montare e assemblare le cose – racconta a una volontaria di RWI durante una lunga telefonata. Rispetto alle limitazioni imposte dall’emergenza Covid-19, Mamadou ammette: «Mi manca andare a correre. Con Francesco però giochiamo a basket a casa. Quando lui fa i compiti io chatto con i miei amici o leggo un libro. La sera guardiamo un film tutti assieme o giochiamo a Monopoli».

Aly Pier CarloDue giorni dopo, il 9 marzo si è rinnovavata invece la convivenza tra Aly Doukoure (22 anni), guineano, e Pier Carlo Ghiselli, direttore amministrativo in pensione, che lo scorso autunno erano stati protagonisti della seconda accoglienza in famiglia avviata all’interno del progetto ravennate. L’imminente scoppio dell’emergenza sanitaria ha travolto anche la loro realtà, compromettendo l’intento di Pier Carlo di sostenere Aly nella ricerca di un percorso formativo che arricchisse la sua esperienza lavorativa; nonostante il momento di particolare difficoltà Pier Carlo afferma che «anche con il Coronavirus si può – organizzandosi bene – fare accoglienza». Fin dal primo momento Aly ha rispettato tutte le misure restrittive in maniera più che rigorosa, anche e soprattutto per tutelare la salute dei genitori molto anziani di Pier Carlo. Ad una domanda riguardo alla situazione sanitaria nella zona in cui vive attualmente la sua famiglia, in Liberia, Aly risponde «Al momento, ringraziamo Dio, stanno tutti bene. Mi chiamano tutti i giorni, soprattutto mia madre. Veramente, è un momento difficile. Insieme ce la faremo… facciamoci forza Italia!».

Fiorenza Gallo«Avere Gallo qui con me la considero una fortuna, fossi stata sola sarei affondata nella depressione. Per cercare di tenere impegnato lui, ci teniamo occupati con le pulizie, in cucina e prepariamo torte, piadina, pane… Mi aiuta sempre con la cena. È lui che aiuta me e non il contrario». Queste invece le parole di Fiorenza Campidelli che, sempre a discapito del contesto emergenziale, in data 25 marzo ha formalizzato (digitalmente, nel rispetto delle restrizioni ministeriali) la propria disponibilità a prolungare la convivenza con Gallo Ba, 21 anni, senegalese, per un periodo di altri sei mesi oltre a quelli già trascorsi. Gallo, che nel 2019 aveva lavorato principalmente in agricoltura, con l’anno nuovo aveva invece intrapreso un percorso di tirocinio semestrale in ambito ristorativo, successivamente interrotto a causa dell’avanzata della pandemia. «Ho anche perso il lavoro, Fiorenza mi ha aiutato tanto con questa emergenza. Sono molto felice che abbiamo rinnovato la convivenza. Stamattina abbiamo pulito la cucina. Almeno qualcosa da fare! Se dobbiamo stare a casa senza fare nulla, il tempo non passa» scrive all’attivista di Refugees Welcome con cui nei mesi ha mantenuto i contatti più stretti, raccontandole di come sfrutta il tempo libero studiando per l’esame teorico della patente di guida, oltre che guardando film e telegiornali con Fiorenza o preparando da mangiare, «sempre insieme».

Per offrire o chiedere ospitalità, diventare attivista o saperne di più sul progetto di Refugees Welcome Italia è possibile iscriversi al sito https://refugees-welcome.it/. Il gruppo territoriale di Ravenna è contattabile all’indirizzo email ravenna@refugees-welcome.it o tramite la pagina Facebook https://www.facebook.com/RefugeesWelcomeRavenna.

La regista a Hong Kong, dove il lockdown non esiste: «Bastano mascherine e distanza»

La ravennate Nicole Garbellini ha una compagnia teatrale nella città cinese da 7,5 milioni di abitanti dove secondo i numeri ufficiali il coronavirus finora ha fatto solo 4 morti. Scuole chiuse, al ristorante al in 4 e distanziati: «La pandemia ha fermato le proteste contro la governatrice Carrie Lam ma riprenderanno»

Street In Hong Kong During The COVID 19 Pandemic
Le strade di Hong Kong

Con i suoi 6.500 abitanti per kmq, Hong Kong è al quarto posto nel mondo per densità di popolazione e al 20 aprile è arrivata a 1.030 casi di coronavirus (erano 149 un mese prima) e solo quattro morti, senza mai introdurre una serrata totale prolungata come quella che stiamo vivendo in Italia. Un paragone con la Lombardia: 422 residenti per kmq con 12mila decessi e 68mila positività. Per avere una testimonianza dalla regione amministrativa speciale della Cina, distante 900 km da Wuhan dove tutto cominciò, abbiamo raggiunto al telefono una ravennate che vive là da 15 anni. (a fine gennaio avevamo parlato con un altro ravennate nella stessa città).

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Nicole Garbellini

La 39enne Nicole Garbellini è un’attrice e regista teatrale, che ha fondato la compagnia Aurora Theatre nella città asiatica, e ci descrive così la quotidianità hongkonghese: «Tutti hanno la mascherina e l’avevano per abitudine già da prima del coronavirus, quando stanno poco bene restano a casa, spesso si lavano le mani o usano i gel disinfettanti, al ristorante sono permesse al massimo 4 persone per tavolo e distanziate, all’ingresso di molti luoghi pubblici viene misurata la temperatura corporea, a tutti viene consigliato di lavorare da casa più possibile e mantenere le distanze». Questo è bastato per contenere il contagio: «Personalmente non conosco nessuno che si sia ammalato». Il distanziamento sociale è richiesto fino all’inizio di maggio.

I media internazionali descrivono così come si è organizzata Hk. I medici possono ordinare tamponi per i pazienti sospetti basandosi esclusivamente sulle proprie valutazioni cliniche e la campagna di test è stata massiccia. I positivi sono ricoverati indipendentemente dalla gravità dei sintomi per evitare contagi familiari. I contatti ravvicinati degli infetti devono restare in quarantena domiciliare per due settimane e devono indossare un braccialetto elettronico collegato allo smartphone che fornisce informazioni sui propri movimenti. Lavorare da casa più possibile.

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Seduta al centro Nicole Garbellini: dal 2005 l’attrice e regista ravennate vive a Hong Kong dove ha fondato la compagnia teatrale Aurora Theatre. Nella foto con il cast di “Mussolini’s Mistresses”

Gli unici spazi chiusi sono le scuole che non hanno riaperto dopo il capodanno cinese e i centri sportivi che sono di proprietà dello Stato. «Un lockdown completo non c’è mai stato e penso che non ci sarà. Qualche attività ha chiuso comunque perché circolano meno persone. Adesso qualcuno sta avendo paura perché c’è stato un incremento di casi recente dovuto probabilmente a persone arrivate da fuori». E si è acceso qualche risentimento verso gli occidentali: «Sono quelli che mettono meno la mascherina perché non è nella nostra cultura e vengono visti male».

Finora Nicole non ha modificato la sua attività sul palcoscenico: «A inizio marzo avevamo uno spettacolo in programma e siamo riusciti a farlo perché era in un periodo in cui avevano allentato ogni restrizione». È stato invece necessario rivedere l’altra attività parallela fatta di lezioni di teatro e workshop con le scuole e con gli adulti: «Non c’è stato altro da fare che passare alle lezioni via computer. È stato stimolante dal punto di vista professionale perché non avrei mai immaginato che il teatro si potesse fare anche tramite uno schermo e invece ci riusciamo. Certo, abbiamo dovuto fare degli aggiustamenti ma usando una app come Zoom riusciamo a fare molte cose. Privilegiamo i monologhi ma anche i dialoghi si riescono a fare».

Unnamed
Lo skyline di Hong Kong

Gli echi delle notizie dall’Italia e dall’Europa hanno portato l’artista a modificare la sua routine: «Sono a Hong Kong e la vivo alla hongkonghese: protezioni, Amuchina, mascherina, distanza. Però nel weekend sono andata al ristorante».

Il Sars-Cov-2 ha avuto la forza di bloccare il clima di contestazioni popolari contro l’esecutivo di Carrie Lam: «La gente non è più in piazza perché c’è la paura del virus ma credo che le protesta siano solo sospese e non cancellate. Di recente la governatrice ha anche ricevuto un aumento di remunerazione da Pechino che in un altro momento avrebbe certamente scatenato violente manifestazioni. Io credo che appena passerà la tensione per la Covid i manifestanti torneranno in strada».

Ravenna, in fila allo stadio: il mercato ai tempi del coronavirus – LE FOTO

Sono tornate le bancarelle (ma solo di prodotti alimentari). Accessi regolamentati dai tornelli del Benelli

In tanti in fila fuori dallo stadio Benelli di Ravenna. Non per una partita di calcio, ovviamente, ma per la riapertura del mercato cittadino (con bancarelle esclusivamente di prodotti alimentari) in piena emergenza coronavirus.

Come annunciato, infatti, il mercato di piazza Zaccagnini/via Sighinolfi ha riaperto questa mattina (22 aprile) nell’area tra le tribune e i cancelli del Benelli. Per accedervi è necessario quindi attraversare i tornelli e gli accessi sono contingentati. Ecco quindi che si è formata una lunga fila di ravennati, in mascherina, con i vigili a controllare che tutto procedesse senza intoppi.

Sabato 25 aprile il mercato sarà chiuso ma poi riprenderà dalla prossima settimana con le consuete aperture del mercoledì e del sabato.

Anche due ravennati tra i cinquanta italiani bloccati dalla “quarantena” in Bolivia

Stanno bene ma non possono rientrare: nel Paese sudamericano gli aeroporti e le frontiere sono chiuse

Raffaello Guerrini
Raffaello Guerrini

Ci sono anche due ravennati tra i cinquanta italiani bloccati in Bolivia dalla “quarantena” forzata imposta dal governo, con controlli militari a ogni spostamento. Si tratta del 55enne Raffaello Guerrini – per cui a Ravenna il consigliere comunale del Gruppo Misto Emanuele Panizza chiede al sindaco di sollecitare la Farnesina – e del 28enne Simone Franceschelli, cervese.

Guerrini – ci racconta – ha vissuto per quattro anni e mezzo in Bolivia, aprendo con un socio una gelateria. La scorsa estate la decisione di tornare a Ravenna, per poi ripartire per un viaggio in Sudamerica in novembre e approfittarne per tornare in dicembre a salutare gli amici in Bolivia, dove (per la precisione a Santa Cruz) ora è bloccato. «Ma sto bene e rispetto agli altri italiani ho la fortuna di conoscere il posto e di avere amici che mi possono ospitare. Qui secondo i dati ufficiali, da prendere con le molle, si sono registrati 500 casi e una trentina di morti, ma la prova tampone e la sanità in generale sono molto deficitari. L’isolamento è totale e si può uscire solo una mattina alla settimana per comprare beni di prima necessità, che comunque non mancano». Guerrini avrebbe dovuto imbarcarsi su un aereo per Madrid (e poi per Bologna) il 17 marzo; volo rinviato inizialmente al 19 aprile e ora nuovamente cancellato. «Gli aeroporti sono stati chiusi, così come le frontiere terrestri. A questo punto dovremo aspettare la data di fine quarantena, al momento fissata al 30 aprile».

Simone Franceschelli
Simone Franceschelli

Anche perché, come ci dice invece Franceschelli, «dalla Farnesina e dall’Ambasciata nessuna notizia». Il ragazzo cervese è arrivato in Bolivia dal brasile a fine febbraio e dal 18 marzo è bloccato in un ostello a Copacabana (una cittadina sul lago Titicaca) insieme ad altri turisti («spagnoli, francesi, argentini soprattutto»). «Siamo fortunati – ci dice – perché i casi qui a Copacabana non sono molti e i controlli non troppo serrati».

In provincia in 7 settimane 937 contagiati: 61 morti, 117 ricoverati, 480 guariti

Il quadro complessivo nel Ravennate. I decessi: l’età media sfiora 79 anni (47 persone erano over 70) e sette su dieci sono uomini

Foto DonazioneLa metà delle persone che in sette settimane si sono ammalate di Covid-19 in provincia di Ravenna sono guarite. È un dato diffuso dalla Provincia oggi, 21 aprile, per fare il quadro della situazione sul territorio dove il primo caso è stato riscontrato il 28 febbraio.

Per la precisione il dato dei guariti va diviso in due: ci sono 240 persone (di cui 153 nell’ultima settimana) che sono risultate negative a due tamponi consecutivi a breve distanza di tempo e quindi sono considerate guarigioni complete, altri 240 soggetti sono invece guariti clinicamente e cioè non presentano più sintomi ma sono ancora in attesa di sottoporsi ai test che confermino l’uscita dalla malattia.

Al netto dei 61 decessi (che comprendono anche ravennati morti fuori provincia e persone residenti fuori provincia ma decedute mentre erano ricoverate nelle strutture del territorio), al momento restano 395 casi ancora positivi: 117 sono ricoverati, 198 sono in isolamento domiciliare perché con sintomi lievi e 80 sono del tutto asintomatici ma in isolamento in quanto hanno un tampone positivo.

Per quanto riguarda i morti, al momento si può dire che 7 su dieci erano uomini e l’età media sfiora i 79 anni (gli over 70 sono 47 su 61).

Approvate ristrutturazioni in 5 scuole comunali per un valore di 338mila euro

Cantieri da completare entro fine agosto: miglioramenti energetici, messa in sicurezza interna, sostituzione infissi, nuova pavimentazione

Edili Operaio
Worker and the blurred construction against blue sky

Cinque edifici scolastici del Comune di Ravenna saranno interessati da lavori di ristrutturazione per un valore complessivo di 338mila euro. L’investimento è stato approvato dalla giunta, riunitasi in modalità telematica, nella seduta del 16 marzo.  Gli interventi riguardano la scuola dell’infanzia Sergio Fusconi a Borgo Montone, la scuola primaria Rodari a Mezzano, la scuola secondaria di primo grado Montanari a Ravenna, la scuola primaria Bartolotti a Savarna e la scuola secondaria di primo grado Guido Novello a Ravenna. Si prevede di concludere i lavori relativi a questi interventi entro la fine di agosto, salvo ritardi dovuti all’emergenza Coronavirus.

I lavori alla Fusconi di Borgo Montone, per una spesa di 150mila euro, riguardano l’intervento di bonifica e miglioramento energetico del manto di copertura. L’attuale sarà sostituito con lastre metalliche con sottostante isolamento termico.

Alla scuola elementare Rodari di Mezzano e alla media Montanari di Ravenna, per un importo di 8mila euro, saranno messi in sicurezza i parapetti di scale interne. Sempre nella scuola Montanari, per un impegno di spesa di 37mila euro, saranno eseguiti lavori di demolizione di una parete, sostituzione degli infissi e bonifica della pavimentazione dei locali della ex abitazione del custode al fine di adibirli ad archivio. Lo spostamento dell’archivio esistente nei nuovi locali permetterà di aumentare gli spazi a disposizione della scuola per le attività didattiche.

Alla scuola elementare Bartolotti di Savarna, per un importo di 48mila euro, saranno realizzati diversi interventi: ampliamento della pavimentazione esterna in lastre di ghiaia lavata, ripristino della pavimentazione esterna danneggiata, bonifica della cisterna di gasolio interrata, sistemazione in più punti dell’intonaco, ripristino della impermeabilizzazione del portico, installazione di presidi per l’allontanamento dei piccioni.

Alla scuola media Guido Novello i lavori riguarderanno la realizzazione di una nuova pavimentazione antistante la scuola – andando a costituire nel contempo un intervento di riqualificazione di piazza Caduti – l’eliminazione delle barriere architettoniche e la creazione di una rampa di accesso. L’intervento, per un importo di 95mila euro, consiste nella modifica della sagoma planimetrica dell’area esistente davanti alla scuola, con un raggio di curvatura più ampio e la modifica dei livelli stradali con una pendenza massima del 4 per cento. Questo consentirà di eliminare la barriera architettonica della scalinata di accesso alla scuola e contestualmente di valorizzare l’area con una nuova pavimentazione lapidea in pietra Giallo d’Istria, con finiture superficiali antisdrucciolo. Saranno inoltre posizionati nuovi dissuasori di sosta per le autovetture, di cui una parte movibile, per consentire l’accesso dei mezzi di soccorso. A completamento dell’opera saranno realizzati nuova canaletta grigliata per lo scolo delle acque meteoriche, nuova segnaletica orizzontale e verticale, opere di finitura inerenti sostituzione e convogliamento dei pluviali della scuola Guido Novello alla pubblica fogna.

Covid, l’aumento dei contagi sfiora zero: tre nuovi casi, non succedeva da 43 giorni

I numeri dell’epidemia in provincia divulgati dalla Regione. Si registrano anche altri tre decessi e il totale delle vittime arriva 61

Coronavirus MediciIl numero giornaliero di nuovi contagi da Covid-19 in provincia di Ravenna oggi, 21 aprile, sfiora zero. Sono infatti solo tre le persone positive al coronavirus in più rispetto a ieri: un numero così basso non si registrava dall’8 marzo, nelle fasi iniziali dell’epidemia (la prima positività sul territorio risale del 28 febbraio).

Sono in totale 937 le persone che hanno contratto la malattia: il numero comprende i guariti (qualche centinaia) e i morti. Per quanto riguardo il dato dei decessi, oggi se ne sono aggiunti tre e il totale diventa 61 (sono compresi ravennati morti fuori provincia e residenti fuori provincia morti in strutture sanitarie ravennati). I dati sono stati diffusi dalla Regione nel consueto bollettino quotidiano aggiornato alle ore 12.

In Emilia-Romagna il quadro complessivo è di 23.092 casi di positività, 225 in più rispetto a ieri: un aumento inferiore all’uno percento rispetto 24 ore prima, in valori percentuali fra i più bassi mai registrati. I test effettuati hanno raggiunto quota 134.878, 5.348 in più rispetto a ieri. Le nuove guarigioni sono 435, l’incremento maggiore in un giorno che si è avuto dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Le persone complessivamente guarite salgono a 6.701. Calano le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi: complessivamente arrivano a 9.019, 122 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 282: uno in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-99). Si registrano 68 nuovi decessi: 32 uomini e 36 donne (complessivamente in Emilia-Romagna 3.147).

Annullato lo spettacolo delle Frecce Tricolori previsto il 12 luglio sulla spiaggia

Per gli organizzatori non c’è la garanzia di un evento di qualità per le incertezze della pandemia: «Torneremo nel 2021»

FRECCE ZANI3670È stata annullata la quinta edizione di “Valore Tricolore”, manifestazione dedicata alle forze armate che si sarebbe dovuta svolgere sul lungomare di Punta Marina Terme nel weekend dell’11-12 luglio con l’ormai seguitissimo spettacolo delle Frecce Tricolori sulla spiaggia ravennate che attirava decine di migliaia di persone.

L’evento è organizzato dall’Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo in collaborazione con il Comune di Ravenna: «Visto il perdurare dell’emergenza per il Covid-19 e l’incertezza sulla situazione sanitaria nei prossimi mesi – si legge in un comunicato ufficiale inviato alla stampa – gli organizzatori hanno deciso di cancellare l’edizione in programma quest’anno».

Il presidente dell’Aero Club “Francesco Baracca” Oriano Callegati spiega questa decisione: «Deve essere un’occasione di festa e orgoglio nazionale che vogliamo celebrare con la spensieratezza che da sempre la caratterizza ma l’incertezza dovuta al persistere dell’emergenza e la preoccupazione che ancora coinvolge tutto il mondo non ci consentono di organizzare una manifestazione di qualità, in linea con le precedenti, dove centinaia di migliaia di persone vivevano l’intero fine settimana a stretto contatto con le forze armate e le forze di polizia del nostro Paese. Ci prendiamo allora una pausa di un anno, ma ci impegneremo per rivederci nel 2021 sempre sul lungomare di Punta Marina».

Briatore al telefono con il cantante faentino Ristori: «Lo fai un concerto per me?»

In streaming il 23 aprile sui profili Instagram dei locali del celebre imprenditore

Briatore RistoriAlessandro Ristori, il celebre cantante e “showman” faentino noto anche per essere particolarmente apprezzato dai vip (tra cui per esempio Diletta Leotta), giovedì 23 aprile terrà un concerto in contemporanea nei locali di Flavio Briatore.

Un concerto naturalmente in streaming, da casa propria, che verrà trasmesso appunto in diretta sui profili Instagram dei locali del celebre imprenditore, Twiga e Billionaire, da Montecarlo a Dubai, da Londra a Porto Cervo.

L’evento (in programma alle 19.30) è stato annunciato dagli stessi Ristori e Briatore durante una videochiamata pubblicata sui social.

Parte uno studio di Regione e Arpae sui rapporti tra lockdown e qualità dell’aria

La drastica riduzione di traffico e attività industriali offre uno scenario inedito da sfruttare per capire anche eventuali correlazioni tra pandemia e inquinamento

171956298 872f9396 122a 482f 8f63 037e1123079aLa drastica riduzione del traffico per effetto del lockdown contro la diffusione della Covid-19 che effetto hanno avuto sulla qualità dell’aria? Proverà a dare una risposta la ricerca avviata da Regione Emilia-Romagna e Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia (Arpae) coinvolgendo il bacino Nord-Adriatico, dalla Padania fino alla Slovenia come un grande laboratorio a cielo aperto. L’obiettivo è anche comprendere eventuali relazioni tra pandemia e inquinamento atmosferico, con un approccio epidemiologico complesso e non solo ambientale sulla popolazione esposta.

Le misure di contenimento dell’epidemia Covid-19 hanno portato ad una drastica limitazione del traffico (fino all’80 percento) e di molte attività produttive industriali; per questo offrono un’opportunità inedita di valutare sperimentalmente l’efficacia di queste misure sulla qualità dell’aria e di indagare, attraverso studi scientifici rigorosi, la possibile relazione tra pandemia e inquinamento atmosferico.

La Regione Emilia-Romagna ha, quindi, deciso di promuovere uno studio per estendere le conoscenze maturate nell’ambito del progetto europeo Prepair, incrociando i dati epidemiologici con quelli ambientali relativi alla concentrazione di inquinanti e alle variazioni delle emissioni in relazione ai consumi energetici, al traffico locale e autostradale e alle condizioni meteorologiche. Questi dati saranno utilizzati per valutare l’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici nelle condizioni precedenti e durante il lockdown.

I risultati saranno valutati da un comitato scientifico, appositamente costituito, e resi disponibili per altre indagini a livello nazionale e internazionale. Un lavoro che nel suo iter prevederà anche il coinvolgimento prima di tutto delle Regioni del bacino padano, delle principali istituzioni di ricerca, del centro meteo e del mondo associativo ambientalista.

«Lo studio servirà anche a mettere a punto, nella fase 3 (post Covid-19), una strategia condivisa per i nuovi piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto ai cambiamenti climatici, che dovranno tenere conto di un contesto socioeconomico completamente mutato», sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo.

A Faenza, Conselice e Castel Bolognese le biblioteche consegnano gratis a domicilio

Prenotazioni via email, distribuzione una volta a settimana con la rete di volontari già operativa

LibriLe biblioteche comunali “Giovanna Righini Ricci” di Conselice e “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese da giovedì 23 aprile faranno un servizio gratuito di prestito libri con consegna a domicilio entro i confini dei rispettivi comuni. Lo stesso servizio era già stato avviato dalla comunale manfrediana di Faenza dal 14 aprile

Qui Conselice. Gli utenti iscritti alla biblioteca possono richiedere il prestito inviando una email all’indirizzo righiniricci@sbn.provincia.ra.it oppure telefonando il giovedì mattina dalle 9 alle 13 al numero 0545-986930 indicando nome e cognome, data di nascita, titolo e autore del libro richiesto. Si possono richiedere massimo due libri (diversamente dai soliti quattro) per una durata di trenta giorni: la consegna verrà effettuata ogni venerdì. All’atto della consegna l’utente dovrà essere presente fisicamente. Per chi ha prestiti scaduti in corso sarà necessario prima prenotare il ritiro a domicilio, con le stesse modalità descritte per i prestiti. La consegna viene effettuata da volontari del Comune di Conselice nel rispetto delle norme anti-Covid19.

Qui Castel Bolognese. Tutti i residenti nel comune iscritti alla Rete Bibliotecaria di Romagna e San Marino potranno richiedere fino a un massimo di tre libri e tre dvd. I cittadini non ancora iscritti alla biblioteca potranno richiedere l’iscrizione scrivendo una e-mail all’indirizzo biblioteca@comune.castelbolognese.ra.it indicando nominativo, numero di tessera (o data di nascita) e indirizzo di consegna. I libri e dvd richiesti entro le 15 del mercoledì, saranno consegnati il giovedì pomeriggio. È possibile verificare la disponibilità dei prodotti desiderati a questo link.

Qui Faenza. Il servizio si avvale dei canali di consegna a domicilio già operativi, senza perciò gravare sugli spostamenti e il numero di persone in strada. Prevede la consegna direttamente a casa in busta chiusa di un massimo di tre libri e tre dvd a persona, mentre non è previsto il ritiro dei libri prestati che sarà a carico dei richiedenti dopo la riapertura al pubblico della biblioteca. Le richieste vanno inoltrate tramite email all’indirizzo manfrediana@romagnafaentina.it, mentre la consultazione, con le disponibilità in tempo reale, può essere effettuata sul catalogo e sulla app di Scoprirete della Rete bibliotecaria di Romagna e San Marino.

Obbligo di mascherine e distanziamento fino al vaccino. App solo su base volontaria

Il premier Conte ha presentato in Senato il piano di risposta sanitaria predisposto dal Governo

Conte, Firmato Dpcm Proroga Blocchi Fino Al 13 AprileL’obbligo di indossare mascherine e il distanziamento sociale dovranno essere mantenuti, seppure con alcune modifiche, fino a che non ci saranno vaccino o terapie efficaci. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella sua informativa al Senato.

Il premier ha inserito il provvedimento in una lista di cinque punti che sintetizzano il piano di risposta sanitaria predisposto dal governo.

Nell’elenco rientrano anche il rafforzamento dei servizi di prevenzione per evitare che si ripetano casi come quello dell’esplosione di contagi nelle residenze sanitarie per anziani; l’individuazione di strutture dedicate esclusivamente al trattamento del Covid-19, per ridurre i rischi di contagio per operatori sanitari e pazienti; un piano di indagine epidemiologica basato sui test sierologici (Conte ne annuncia 150 mila seguiti da altri 150 mila); e app di tracciamento Immuni che, ha precisato, sarà scaricata «solo su base volontaria» e non comporterà conseguenze o restrizioni per chi non vorrà utilizzarla.

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