venerdì
12 Settembre 2025

A Ravenna riapre il mercato: per entrare si passerà dai tornelli dello stadio

Dal 22 aprile, solo per le attività di vendita dei generi alimentari

Mer 1002Alle 8.30 di mercoledì prossimo, 22 aprile, sarà riaperto il mercato di piazza Zaccagnini/via Sighinolfi, a Ravenna, limitatamente alle attività di vendita di generi alimentari (e ad esclusione di quelle di somministrazione) nel rispetto delle prescrizioni regionali, che autorizzano i mercati alimentari solo qualora siano all’interno di strutture coperte o in spazi pubblici recintati e a condizione che l’accesso sia regolamentato in modo da consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro.

Per realizzare queste condizioni è stato deciso di allestire il mercato nell’area recintata all’interno dello stadio Benelli, precisamente nello spazio tra la recinzione e il retro delle tribune.

L’accesso dei clienti sarà regolamentato ai tornelli di ingresso allo stadio, lato piazza Zaccagnini/via Sighinolfi, in modo che non si creino assembramenti e vengano rispettate le distanze di sicurezza.

La prima giornata di riapertura sarà appunto mercoledì, mentre sabato 25 il mercato sarà chiuso. Si continuerà poi con le consuete aperture del mercoledì e del sabato.

«L’atto che formalizza la riapertura del mercato – dichiara il sindaco Michele de Pascale – sarà ufficialmente deliberato dalla giunta domani, martedì 21 aprile, ma nel frattempo, attraverso le rispettive associazioni di categoria, abbiamo informato i circa venti operatori interessati. Grazie alla collaborazione tra gli assessorati al Commercio e allo Sport è stato possibile giungere a questa soluzione, che ha sfruttato la felice vicinanza dello stadio Benelli, in grado di fornire le condizioni logistiche necessarie per la riapertura. Ringrazio gli operatori alimentari del mercato e le loro associazioni che, messi nelle condizioni opportune per farlo, tornano a offrire un servizio fondamentale per la cittadinanza. Se opportunamente gestiti, i mercati all’aperto possono addirittura garantire condizioni di maggiore sicurezza rispetto agli spazi al chiuso».

Lezioni online: 119 tablet o computer agli studenti di elementari e medie a Ravenna

Dispositivi acquistati dalle scuole grazie all’investimento del ministero. Per le consegne a domicilio si sono attivate le associazione di protezione civile e volontariato

Per seguire le lezioni scolastiche online in questa fase di emergenza coronavirus sono in consegna nel comune di Ravenna 119 dispositivi, tra tablet e computer portatili, ad altrettanti studenti di scuole elementari e medie. Si tratta dei dispositivi acquistati dalle scuole grazie all’investimento del ministero dell’Istruzione per sostenere l’attività didattica a distanza. Gli istituti scolastici hanno raccolto le richieste da parte delle famiglie per l’utilizzo di computer o tablet attraverso la formula del comodato d’uso gratuito ed ora è entrata nel vivo la fase di distribuzione. Per evitare di far spostare i genitori nei diversi istituti è stato chiesto supporto al Comune di Ravenna per la consegna a domicilio. Le prime consegne sono state fatte il 15 aprile, le ultime si concluderanno il 21.

L’ufficio Protezione civile del Comune, insieme al Servizio diritto allo studio, ha provveduto a creare un canale di comunicazione con gli istituti comprensivi che richiedevano aiuto nella gestione del servizio. Diverse le associazioni di volontariato che hanno iniziato la distribuzione: Guardia Costiera ausiliaria, Zarlot Cinofilia da soccorso e RC Mistral. Tutti si recano nelle abitazioni degli studenti con i necessari dispositivi di sicurezza e adottando tutte le attenzioni che il momento richiede.

L‘attività è iniziata mercoledì 15 aprile con le consegne dei dispositivi messi a disposizione dall’Istituto comprensivo del mare (20 consegne), giovedì 16 si è provveduto ad eseguire il servizio per l’Istituto comprensivo Novello (13 consegne), mentre oggi 20 aprile è stato consegnato un pc portatile da parte dell’Istituto comprensivo San Pier Damiano. Tra lunedì 20 e martedì 21 aprile la congegna di 85 tablet ad altrettanti studenti dell’Istituto comprensivo San Biagio. In totale 119 dispositivi.

«Desidero ringraziare tutti i volontari impegnati nella consegna dei computer e dei tablet – dichiara il sindaco Michele de Pascale – agli studenti che ne erano sprovvisti. Una importante azione prevista dal decreto Cura Italia che permetterà di colmare il divario digitale e consentirà a sempre più ragazzi e ragazze lo svolgimento della didattica a distanza attivata a causa dell’emergenza legata al Coronavirus. L’istruzione, la conoscenza, il sapere devono raggiungere, anche e soprattutto in questa situazione così difficile, tutti. Solo attraverso una scuola diffusa e inclusiva, e per questo ringrazio tutto il personale docente e amministrativo, è possibile far crescere i nostri giovani nella consapevolezza di far parte di una comunità che non esclude nessuno».

«Chi percepisce il reddito di cittadinanza vada a lavorare nei campi»

La proposta rilanciata dal presidente della Regione Bonaccini e anche da Fratelli d’Italia

Lavoratori AgricoliLa proposta del lavoro nei campi per chi prende il reddito di cittadinanza era partita da Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza cooperative agroalimentari, e da Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura.

L’idea è quella di aiutare il settore agroalimentare in difficoltà già dai primi casi di contagio da Covid-19 con la fuga dei braccianti dalle campagne, facendo sì che chi percepisce il reddito di cittadinanza si dedichi al lavoro nei campi come anche chi è beneficiario di altri sussidi o ammortizzatori sociali.

Una proposta rilanciata in Emilia-Romagna dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, intervenuto nei giorni scorsi a “Quarantalks”, il format in diretta organizzato dalla Bologna Business School per riflettere sui temi più importanti di questo momento storico.

E ora arrivata in Regione anche in un’interrogazione di Michele Barcaiuolo, consigliere di Fratelli d’Italia.

Una proposta che però sta facendo discutere, e su cui non si è ancora espresso l’assessore al Lavoro, Vincenzo Colla.

Anziano ritrovato morto nel canale di via Cupa di Villanova, a pochi passi da casa

L’uomo, 73 anni, probabilmente è caduto mentre faceva lavori di manutenzioni sull’argine. Indagini dei Carabinieri

Morto Canale Via CupaDue ragazzi che portavano a passeggio il cane sull’argine del canale di via Cupa, nei pressi di Villanova di Ravenna, prima delle 19 di stasera, hanno notato un corpo riverso in acqua. Una volta lanciato l’allarme, sul posto sono intervenuti i Carabinieri, la Polizia, mezzi di soccorso del 118 e i Vigili del Fuoco con mezzi acquatici, ma una volta recuperato il corpo di un uomo ne hanno constatato la morte.
A quanto pare si tratta di un signore di 73 anni che abitava a pochi passi dal luogo della sciagura. Sembra che l’uomo si fosse recato sull’argine nel tardo pomeriggio per compiere con alcuni attrezzi dei lavori di manutenzione. Si ipotizza che sia scivolato nell’acqua, forse colto da un malore.
Le indagini sulle cause della morte sono affidate ai Carabinieri di Ravenna.

Alfonsine: 25enne si ferisce gravemente provando una moto nel cortile di casa

Il ragazzo è caduto rovinosamente e ha perso conoscenza. Trasportato in elicottero con codice di massima urgenza al Bufalini di Cesena

Incidente Moto AlfonsineStava provonda una moto KTM 400 nel cortile di casa quando ha perso il controllo del mezzo ed è caduto rovinosamente, perdendo conoscenza. È accaduto verso le 17 di oggi pomeriggio, in un’abitazione di via Raspona, ad Alfonsine. Una volta sopraggiunti i soccorsi del 118 con un’ambulanza e l’elicottero, visto che il ragazzo nonostante i tentavi di rianimazione restava incosciente, è stato stabilizzato e intubato poi caricato sull’elicottero e trasportato d’urgenza al Bufalini di Cesena. Sul posto per i rilievi di legge la polizia locale della Bassa Romagna.

Numeri confortanti nel ravennate: “solo” 5 nuovi contagi, nessun decesso

Due dei positivi sono ricoverati mentre si sono registrate 42 nuove guarigioni. Restano 300 le persone in quarantena

Woman Wearing Face Mask 3869390Sono appena 5 le positività comunicate oggi per il territorio ravennate, 2 donne e 3 uomini.
Due pazienti sono ricoverati mentre gli altri sono seguiti a domicilio. Sul fronte epidemiologico, si tratta di pazienti che hanno avuto contatti stretti con casi già accertati.
Oggi non si sono registrati decessi mentre si sono verificate ulteriori 42 guarigioni complessive più una guarigione clinica.
Sono circa 300 le persone in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall’estero.

Complessivamente i casi sono arrivati a quota 926, così distribuiti per Comune:
49 residenti al di fuori della provincia di Ravenna
419 Ravenna
124 Faenza
58 Cervia
65 Lugo
49 Russi
28 Alfonsine
31 Bagnacavallo
21 Castelbolognese
8 Conselice
11 Massa Lombarda
3 Sant’agata Santerno
15 Cotignola
9 Riolo Terme
18 Fusignano
6 Solarolo
10 Brisighella
2 Casola Valsenio

La pandemia continua rallentare in Emilia-Romagna: più 376 i positivi, 58 i morti

Aumentano le guarigioni (+350) e d’altra parte calano i ricoveri (-68) e i pazienti in terapia intensiva (-7)

Scientist Using Microscope 3938022In Emilia-Romagna oggi (aggiornamentoi alle ore 12) sono 376 in più rispetto a ieri i casi di positività al Coronavirus che così complessivamente ammontano a 22.560.
Aumentano le guarigioni350 le nuove registrate oggi. I test effettuati hanno raggiunto quota 124.916, 3.696 in più rispetto a ieri.

Complessivamente, 9.204 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (38 in più rispetto a ieri). 289 i pazienti in terapia intensiva: 7 in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-68).

Le persone complessivamente guarite salgono a 5.985 (+350): 2.168 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 3.817 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Si registrano 58 nuovi decessi: 28 uomini e 30 donne. Complessivamente in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.023. I nuovi riguardano 15 residenti nella provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 6 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 12 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ferrara, nessuno in provincia di Ravenna, 3 nella provincia di Forlì-Cesena (nessuno nel forlivese e 3 nel cesenate), 5 in quella di Rimininessun decesso di persone di fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.369 a Piacenza (70 in più rispetto a ieri), 2.813 a Parma (45 in più), 4.318 a Reggio Emilia (101 in più), 3.390 a Modena (50 in più), 3.385 a Bologna (60 in più), 355 le positività registrate a Imola (1 in più), 771 a Ferrara (12 in più). In Romagna sono complessivamente 4.159 (37 in più), di cui 926 a Ravenna (5 in più), 811 a Forlì (15 in più), 604 a Cesena (4 in più), 1.818 a Rimini (13 in più).

Appello congiunto del Consiglio comunale di Ravenna per la crisi dell’agricoltura

Dopo le gelate di fine marzo, il comparto frutticolo è gravemente compromesso. Servono rimborsi e risorse per salvare le aziende

Gelate alberi da frutto

Dal Comune di Ravenna arrviva un appello, a suo modo straordinario, firmato congiuntamente da tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale e dedicato alla grave crisi dell’agricolutra locale. Ecco il testo.

«Il comparto agricolo emiliano-romagnolo, e in particolare quelli della Provincia e del Comune di Ravenna, sono stati fortemente colpiti dalle gelate del 24 e 25 marzo scorso.
I danni sono stati ingenti e, nonostante i sistemi di difesa messi in campo, si valutano danni della produzione tra il 70% e il 90% per diverse colture, mentre altre addirittura rischiano il completo azzeramento.
Questo purtroppo in virtù del fatto che tali gelate sono avvenute dopo giornate calde che avevano indotto una fioritura anticipata, peraltro in un periodo in cui moltissimi agricoltori non avevano ancora sottoscritto polizze assicurative.
Ad alcune settimane dall’evento meteorologico, i danni risultano quindi ingentissimi per tutto il comparto frutticolo.
La situazione appare ancora più grave alla luce dalla concomitanza dell’emergenza Covid-19. Rischia di mettere in serio pericolo la sopravvivenza delle aziende agricole, se non si riescono a trovare, quanto prima, sostegni economici diretti.
Si tratta di un settore, quello agricolo, e in particolare il comparto ortofrutticolo, enormemente rilevante per il nostro territorio, anche e soprattutto sotto il profilo occupazionale. Le ricadute negative di questo evento destano pertanto grande preoccupazione.
Il tessuto economico del nostro territorio, che come altri sta già scontando le difficoltà connesse alla emergenza Covid-19, rischia un ulteriore colpo.
Pertanto riteniamo necessario che venga aperto con urgenza a livello sia regionale che provinciale un tavolo di crisi sull’Agricoltura per giungere il prima possibile alle condizioni necessarie affinché siano resi disponibili rimborsi per tutti gli agricoltori danneggiati e che non fossero ancora stati nelle condizioni di poter rinnovare le assicurazioni, con ricorso a forme straordinarie di compensazione in deroga al D.LGS 102/04, oppure ricercando altri strumenti e/o l’attivazione di ulteriori risorse nel quadro degli aiuti di Stato che potrebbero essere previsti in questa situazione, eventualmente giustificati, se necessario e se tecnicamente fattibile, con la dichiarazione dello stato di calamità».

Michele de Pascale Sindaco Comune di Ravenna
Livia Molducci Presidente del Consiglio Comunale di Ravenna
Massimiliano Alberghini Capogruppo Gruppo Alberghini
Alberto Ancarani Capogruppo Forza Italia
Alvaro Ancisi Capogruppo Lista per Ravenna
Michele Casadio Capogruppo Italia Viva
Michele Distaso Capogruppo Sinistra per Ravenna
Chiara Francesconi Capogruppo PRI
Samantha Gardin Capogruppo Lega
Mariella Mantovani Capogruppo ArticoloUNO
Massimo Manzoli Capogruppo Ravenna in Comune
Emanuele Panizza Capogruppo Misto
Daniele Perini Capogruppo Ama Ravenna
Fabio Sbaraglia Capogruppo PD
Samantha Tardi Capogruppo CambieRà
Veronica Verlicchi Capogruppo La Pigna

Spacciatore 33enne sorpreso in flagrante e arrestato a Lugo dalla Polizia

L’uomo era sotto controllo perché era stato sanzionato 10 volte per spostamenti senza motivi di necessità

Spaccio Droga LugoDopo aver trasgredito per ben dieci volte le norme di divieto di muoversi senza valdi motivi di necessità è stato beccato dalla Polizia di Stato come spacciatore. Gli agenti di Lugo hanno così arrestato A.S. 33enne cittadino albanese, residente in città, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’uomo, venerdì scorso,  è stato sorpreso in flagrante mentre consegnava a un tossicodipendente tre involucri termosaldati che contenevano 1,7 grammi di cocaina. Una successiva perquisizione personale, ha permesso ai poliziotti di rinvenire e sequestrare la somma di 230 euro.
Nella casa lughese dello straniero, che divide con la convivente 43enne R.A. gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato materiale per il confezionamento delle dosi di droga, una bilancia elettronica di precisione, e ulteriori 23 grammi di cocaina.

A.S. è stato quindi condotto negli uffici del Commissariato di P.S. di Lugo dove è stato arrestato e denunciato, alla Procura della Repubblica di Ravenna, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso con la convivente R.A..
Nella mattina di sabato, in video conferenza, il Giudice Unico presso il Tribunale di Ravenna ha convalidato l’arresto dell’uomo. disponendo il rinvio della celebrazione del processo al prossimo mese di luglio ed applicando nei confronti dell’’indagato l’obbligo di dimora a Lugo.

Le verifiche nei confronti di A.S. sono scaturite dai controlli effettuati periodicamente dalla Polizia di Stato attraverso il sistema “Selea”, dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, grazie al quale era emerso che lo straniero – che non svolge alcuna attività lavorativa – era transitato, anche in orari notturni, nel territorio lughese senza valido motivo ed era per questo stato sanzionato diverse volte per le violazioni delle prescrizioni finalizzate a ridurre il contagio da Covid-19.

Terremoto di magnitudo 2.8 all’alba sulla costa fra Ravenna e Rimini

Il sisma, lieve ma ben percepibile, ha avuto come epicentro il mare Adriatico a 4 km di profondità

Terremoto 19 4 2020Una scossa di terremoto di magnitudo 2.8, di lieve intensità ma chiaramente percepita, è avvenuta nell’area della costa Romagnola meridionale, fra Ravenna e Rimini,  in mare ad una profondità di 4 km., questa mattina alle 5 e 27 minuti. Il terremoto è stato localizzato dalla sala sismica dell’istituto geologico nazionale di Roma (fonte immagine “Il Messaggero”).

La Pigna: «Patuelli solleciti le banche ad erogare prestiti e anticipi dei salari»

Appello del gruppo di opposizione in consiglio comunale al presidente Abi: «si passi dalle parole ai fatti»

Sportello Bancario«Rivolgiamo un appello al Presidente dell’Abi Antonio Patuelli affinché si passi subito dalle parole ai fatti – scrive Verlonica Verlicchi della lista di opposizione in consiglio comunale a Ravenna La Pigna –.
I ravennati in cassa integrazione e gli imprenditori locali in difficoltà sono stanchi di aspettare i tempi della burocrazia.  Hanno necessità di liquidità ora. Ma nessuno di loro finora ha visto un euro nonostante le rassicurazioni più volte espresse pubblicamente dal Governo centrale».

14 09 2017 Ravenna Dante 2021 Sala Dantesca Biblioteca Classense , Antonio Patuelli E Maurizio Molinari
Il presidente Abi Antonio Patuelli

«Apprendiamo, peraltro, dalla stampa nazionale che gli anticipi ai lavoratori della cassa integrazione ordinaria e in deroga non verranno erogati nel mese di maggio in quanto sono previsti tempi di massimo 30 giorni dalla ricezione della domanda – continua la nota della Pigna –, ma le tempistiche di erogazione oggi più che mai fanno la differenza e rappresentano una misura fondamentale per alleggerire le difficoltà di tantissime famiglie ravennati. Molte di questo, non percepiscono lo stipendio dal mese di febbraio e riteniamo sia vergognoso che le banche non anticipino la cassa integrazione ordinaria e in deroga. Così come i prestiti alle aziende che vanno accelerati se davvero si vuole dare loro una minima possibilità di sopravvivenza. Sia per quanto riguarda i prestiti fino a 25.000 euro sia per quelli  di impiego superiore. E vanno evitati gli stratagemmi  per far ricadere le garanzie statali concesse per l’attuale crisi sui vecchi prestiti alle aziende, assommandolo col nuovo prestito previsto dal Decreto Liquidità».

«Non c’è più tempo da perdere e non ci sono più scuse: le banche con i costi di istruttoria, gli interessi e le garanzie concesse dallo Stato, hanno entrate sicure per i prossimi 6-8 anni – conclude il comunicato stampa –. Invitiamo, allora, Antonio Patuelli a dare indicazioni alle banche associate all’Abi di per velocizzare le erogazioni. Il sistema bancario deve fare la sua parte in questo momento di gravissima crisi economica e sociale e i tempi sono fondamentali. Ogni giorno di ritardo significa mettere a rischio chiusura sempre più imprese  ravennati ed esporre sempre più lavoratori alla perdita del proprio impiego».

A Bagnara il virus non c’è. Il sindaco la vede così: «Poche persone e case sparse»

Il borgo da 2.400 abitanti è l’unico comune dei 18 ravennati senza contagi. E Imola con 350 casi è a due passi. Tra i cittadini molti ricordano che la Madonna dei Camangi conservò il paese immune dalla peste nel 1631

Unnamed
La rocca di Bagnara di Romagna

Bagnara è l’unico dei diciotto comuni in provincia di Ravenna che non ha ancora registrato casi di Covid-19. Nei municipi confinanti con il piccolo borgo di 2.400 abitanti non mancano i malati: a Lugo sono 65, a Cotignola sono 15, nel comprensorio imolese sono 354. I pochi tamponi fatti finora tra i bagnaresi hanno dato esito negativo. Il sindaco Riccardo Francone incrocia le dita e prova a ipotizzare le ragioni dei zero pazienti dopo 50 giorni di epidemia in Romagna: «L’importante sarebbe restare a zero quando potremo dire che tutto questo è alle spalle. Per il momento è presto per dare spiegazioni ragionate, forse è un insieme di cause: le piccole dimensioni della comunità, la distribuzione delle case nelle campagne che già portava il distanziamento sociale, l’attenzione messa in campo dai nostri cittadini e di certo anche un po’ di casualità. Nessuno si sente di essere il più bravo».

Qualcosa che gli altri comuni non hanno però c’è. In paese è molto radicata l’attenzione verso la Madonna dei Camangi, un’immagine in terraccotta ritrovata nel ‘400 sul greto del fiume Senio da Antonio Camangi. Si narra che ai tempi della peste del 1631 i bagnaresi invocarono il suo aiuto e il paese rimase l’unico immune, proprio come sta accadendo ora. «Il ruolo di sindaco è laico e rappresenta sia chi crede che chi non crede. Però so che tanti nati e cresciuti in paese sono profondamente legati a questa devozione. Io sono per la linea “aiutati che il ciel t’aiuta”: facciamo tutto il possibile con il supporto della medicina e poi male non farà rivolgersi intanto anche ad altro».

In totale nella provincia di Ravenna le positività sono poco più di 900 (aggiornate alle 12 del 18 aprile). Facendo la media in base alla popolazione vorrebbe dire circa due-tre casi per Bagnara e infatti Sant’Agata e Casola, gli altri comuni simili per dimensione demografica, contano rispettivamente tre e due infetti. Al confine tra le province di Bologna e Ravenna, Bagnara ha rapporti sociali e logistici in entrambe le direzioni: è inserita nell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ma è anche raccolta molta immigrazione di imolesi che hanno preso casa in nuove urbanizzazioni bagnaresi. «Ho sentito qualcuno che ci ha accostato all’area ferrarese dove i casi sono molto contenuti – dice ancora il primo cittadino – ma credo che le differenze siano tante, dalla dimensione al contesto ambientale. Qualche riflessione seria si potrà fare a cose finite».

Riflessioni che dovranno partire da quanto è stato fatto. Ce lo dice Francone: «Beh, ad esempio, il bar del paese ha dimostrato grande sensibilità e ha chiuso prima ancora che ci fosse l’obbligo di farlo. Poi tutte le attività che potevano hanno fornito subito servizi a domicilio con uno sforzo meraviglioso. Paradossalmente ci siamo ritrovati ad avere più disponibilità di servizi in questo periodo perché eravamo coperti anche da fuori comune». Per quanto riguarda i dispositivi di protezione si è fatto come negli altri territori: una parte delle mascherine gratuite della Regione è stata recapitata porta a porta ai più bisognosi e più in difficoltà, il resto è stata distribuita dalla farmacia locale raccogliendo i nominativi delle famiglie. Altre 500, donate dall’Avis, verra distribuite nei prossimi giorni.

Per comunicare tutto questo e altro ai cittadini non c’è stata altra strada che usare i social network: «Con la gente chiusa in casa non si possono di certo fare manifesti in strada. Io stesso in prima persona ho dedicato molto più tempo e attenzione alle pagine Facebook ufficiali per rispondere più possibile alle domande, con la speranza che chi è sui social poi porti il messaggio anche in famiglia». Tra i residenti si contano 390 anziani over 70. Questi sono stati contattati uno per uno dai servizi sociali e per alcuni di loro sono stati attivati piani per la spesa a domicilio.

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