venerdì
19 Settembre 2025

Ravenna, apre una biblioteca di quartiere nelle case popolari di via Gulli

Con oltre 2mila libri, sarà aperta a tutti. L’inaugurazione l’11 novembre

Libridine

Dopo anni dalla prima idea e mesi di intenso lavoro, l’associazione Gullinsieme, presieduta da Mariangela Zannini, lunedì 11 novembre alle 16, taglierà il nastro di un progetto particolarmente innovativo e interessante, nato dal basso e che ha trovato il sostegno delle istituzioni: una biblioteca di quartiere. La sede è presso una sala dei condomini Acer fino a quel momento poco o male utilizzata e la gestione del servizio sarà affidata a Libridine, realtà della cooperativa San Vitale con una lunga esperienza nel settore libri che ha catalogato i volumi.

Ogni giovedì dalle 15 alle 18 quindi chiunque potrà recarsi in via Gulli 249/A dove riceverà una tessera personale per consultare e prendere in prestito i volumi per sessanta giorni, prestito che sarà ovviamente registrato informaticamente.

La scelta per i lettori è ampia e va dai classici della letteratura al fumetto, dalla narrativa contemporanea alla poesia, dalla saggistica ai libri per bambini. E proprio ai bambini sono dedicati gli appuntamenti di “Nati per leggere” (il prossimo è previsto il 7 novembre alle 17 e si replica il 5 dicembre alle 17).

Oltre 2mila i volumi a disposizione per il prestito, tutti frutto di donazioni di singoli, donazioni che sono ancora aperte, segno che la biblioteca è destinata a crescere per diventare luogo di incontro e cultura.

All’inaugurazione ufficiale saranno presenti l’assessore Valentina Morigi, la dirigente comunale Daniela Poggiali e la vipresidente di Acer Lina Taddei

Nuovo mercato coperto, già 230 richieste per 35 assunzioni. Ecco come candidarsi

La struttura riaprirà il 5 dicembre, restaurata da Coop Alleanza e Molino Spadoni

Mercatocop12Già 230 candidature per i 35 posti di lavoro che verranno creati grazie all’apertura, il 5 dicembre, del nuovo mercato coperto di Ravenna, targato Coop Alleanza e Molino Spadoni.

I numeri sono rivelati dal Carlino Ravenna in edicola oggi, 7 novembre, in cui a parlare è la responsabile dell’azienda MC, appositamente creata da Molino Spadoni per la gestione delle attività che apriranno all’interno. Oltre al piccolo supermercato Coop, infatti, saranno presenti punti vendita di gastronomia in cui poter acquistare prodotti e consumare sul posto, tra cui una macelleria con griglieria, una pescheria con pesce cotto al momento, bar, piadineria, birreria, gelateria e laboratori artigianali.

Si possono inviare le proprie candidature entro domani, venerdì 8 novembre, alla mail info@casaspadoni.it. I colloqui di lavoro si svolgeranno a partire da lunedì 11 novembre.

Le note di Mazzoli chiudono la mostra di De Luca a Faenza

Il 9 novembre alla chiesa di S. Maria dell’Angelo un concerto di flauto traverso in occasione del finissage di “La pietra e il silicio”

Filippo Mazzoli
Il musicista Filippo Mazzoli (foto di Cristiano Mazzoli)

Sabato 9 novembre, alle 17 il musicista, Filippo Mazzoli terrà un concerto di flauto traverso a conclusione della mostra del mosaicista Marco De Luca,”La pietra e il silicio”, allestita nella chiesa di Santa Maria dell’Angelo (in via Santa Maria dell’Angelo) a Faenza, che in queste settimane di apertura ha riscontrato un notevole successo di pubblico.

Mazzoli collabora in qualità di primo flauto con diverse realtà del panorama musicale, come l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Strumentista poliedrico, ha eseguito varie composizioni in prima assoluta di importanti autori che hanno scritto per lui. Dal 1997 si dedica all’insegnamento collaborando con varie istituzioni musicali come conservatori superiori e scuole di musica di alto perfezionamento.

A termine del concerto gli spettatori potranno accedere liberamente al buffet offerto da Ascom Servizi Scarl.

Nella giornata di sabato la mostra di De Luca sarà aperta dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30.

Ancora il Cesena al Benelli, ma senza sold out. Striscioni di sfottò in curva

Solo 1.600 spettatori per il derby più atteso, questa volta valido per la Coppa Italia

A pochi giorni dal tutto esaurito in campionato, allo stadio Benelli è andato di nuovo in scena il derby Ravenna-Cesena, questa volta valido per la Coppa Italia di serie C. E così, essendo una partita poco importante ai fini della stagione, il pubblico ha risposto in maniera meno entusiastica, facendo registrare poco più di 1.600 paganti, di cui circa 400 da Cesena.

È stata comunque l’occasione per i tifosi per organizzare i tradizionali sfottò, con striscioni in entrambe le curve: da una parte i ravennati hanno scherzato sul recente fallimento dei bianconeri, che di fatto sono rinati al posto del Romagna Centro di Martorano; dall’altra i cesenati, che hanno rimarcato il loro mini-corteo in trasferta di pochi giorni prima nella “nemica” Ravenna, in occasione del derby di campionato, archiviato senza tafferugli, oltre a fare dell’ironia su quale sarebbe davvero la Romagna calcistica (“Se la Romagna siete voi, Cicciolina è vergine”).

Per la cronaca, la partita è stata vinta 4-2 dal Cesena che si è qualificato così per gli ottavi di Coppa Italia, dove sfiderà il Piacenza.

Cinque anni fa in provincia di Ravenna c’erano oltre duemila bambini in più

Oggi sono il 12,7 percento della popolazione. Alfonsine, Brisighella, Casola e Cervia i comuni che ne hanno meno

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In provincia di Ravenna i bambini (considerando l’età pediatrica da 0 a 14 anni) rappresentano il 12,7 percento della popolazione, leggermente meno rispetto alla media regionale (13) e a quella nazionale (13,2).

Al 1° gennaio, in valori assoluti, erano oltre 49mila (con i maschi che sono circa 2mila in più delle femmine) su una popolazione complessiva di 389mila persone, grossomodo la metà rispetto ai cittadini che hanno invece oltre 65 anni, a conferma di un trend che vede la popolazione invecchiarsi di anno in anno. Nel 2014 erano 51.231, oltre 2mila in più.

I bambini fino a 4 anni compiuti sono invece solo il 3,7 percento della popolazione totale, 14.391 in tutto, quasi 3mila in meno di quelli che erano solo cinque anni fa, nel 2014.

Dando un’occhiata ai singoli comuni, il capoluogo Ravenna resta al di sotto della media provinciale con il 12,3 percento di bambini fino a 14 anni e solo il 3,5 percento se si considera quelli fino a 4 anni. A fare “peggio” sono Alfonsine, Brisighella, Casola Valsenio e Cervia, tutte sotto il 12 percento, con Brisighella che è anche il Comune con meno bambini 0-4 anni, il 3,1 percento della popolazione.

I comuni con più bambini sono invece Sant’Agata sul Santerno e Bagnara di Romagna, dove rappresentano oltre il 15 percento della popolazione.

Violenta lite agli Speyer: giovane sanguinante a terra, colpito con una catena

Denunciato un 22enne. Il ferito se la caverà in dieci giorni

Ha colpito in testa il suo contendente con una catena, al culmine di una violenta lite andata in scena ieri pomeriggio (5 novembre) ai giardini Speyer, vicino alla stazione di Ravenna.

L’aggressore, un ragazzo di 22 anni, nigeriano, residente a Ravenna, è stato quindi denunciato dai poliziotti per i reati di lesioni personali aggravate, porto d’armi o oggetti atti a offendere e violazione delle norme del Testo Unico dell’Immigrazione.

All’arrivo degli agenti il 22enne stava urlando contro la vittima, un suo connazionale seduto in terra con la testa sanguinante, poi sottoposto alle cure del pronto soccorso, dove gli sono stati diagnosticati 10 giorni di prognosi.

La scena è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza, ma restano misteriosi i motivi che hanno spinto il giovane a usare la catena.

Selvatico/Atlante tra Cotignola e Fusignano: 50 artisti anche in spazi recuperati

In esposizione opere tra disegno, scultura, ceramica, collage, fotografia e pittura

James Kalinda Dalla Serie Metanoia Courtesy Lartista
James Kalinda, dalla serie Metanoia, courtesy l’artista

Inaugurata domenica 27 ottobre alle 16 al museo civico Varoli di Cotignola la mostra “Selvatico/Atlante”. L’esposizione, che sarà aperta fino al 19 gennaio, si irradia a partire dal Museo civico, ramificandosi dentro a una serie di spazi recuperati per l’occasione, tra edifici storici, case vuote e negozi sfitti che si affacciano principalmente su corso Sforza, la via del museo, che ha sede nell’antica casa degli Attendoli, a pochi passi dal fiume Senio, teatro e argine quest’ultimo di una lunga battaglia che mise sotto assedio il paese durante la Seconda Guerra mondiale.

Qui sono trentuno artisti e cinque spazi espositivi per una mostra che ruota intorno al museo dedicato a Luigi Varoli (1889-1958). Nella tappa cotignolese espongono: Chris Rocchegiani, Thomas Scalco, Mattia Noal, Elena Hamerski, Ilaria Cuccagna, Elisa Bertaglia, Fabio Romano, Matteo Lucca, Francesco Geronazzo, Silvia Vendramel, CaCO3, Giorgia Severi, Chiara Lecca, Giulia Manfredi, Alice Padovani, Luca Piovaccari, Giovanna Sarti, Valentina D’Accardi, Federico Guerri, Giovanna Caimmi, James Kalinda, Manuela Vallicelli, Ettore Frani, Chiara Enzo, Alice Faloretti, Giacomo Modolo, Milena Sgambato, Maurizio Bongiovanni, Sarah Ledda, Barbara Fragogna, Elisa Muliere.

Il cuore della mostra è fatto da un dialogo tra due esposizioni e mostre differenti e complementari, che si snodano e prendono forma a partire dai musei di due paesi distanti tra loro pochi chilometri: Cotignola e Fusignano, nella Bassa Romagna, una specie di terra di mezzo che non è già più riviera e non ancora appennino, dove la campagna è una specie di industria. C’è poi una terza mostra che si muove in uno spazio nuovo per Selvatico, un ecomuseo, quello delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo.

A Fusignano (inaugurazione sabato 26 ottobre alle 18, apertura fino al 12 gennaio) la mostra è prevista dentro al Museo civico San Rocco con la partecipazione di undici artisti. All’ingresso, al primo piano, a mettere ordine e dispiegare in un solo colpo d’occhio quel che si troverà in mostra e nelle sale, c’è una parete su cui è allestita una quadreria composta da un disegno a testa per ciascun autore presente.

Infine, all’Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo (inaugurazione domenica 10 novembre alle 17, apertura fino al 12 gennaio) espongono otto artisti con un lavoro a testa per un dialogo diretto e incisivo con la densità e pienezza delle raccolte e delle sale.

Selvatico disegna così un percorso espositivo che, attraversando ed espandendosi tra le varie sedi e sezioni connesse tra loro, assume la forma complessa e frastagliata di un arcipelago, o di una ricca e articolata costellazione punteggiata da piccole personali, con molte risonanze e un esteso dialogo e confronto capace di abbracciare e coinvolgere cinquanta artiste e artisti tra disegno, scultura, ceramica, collage, ricamo, fotografia, incisione e pittura.

Info: www.museovaroli.it.

Il comitato cittadino organizza un’assemblea pubblica, ospiti tre assessori

Appuntamento il 7 novembre a Porto Corsini per affrontare i temi caldi del litorale

Il comitato cittadino Lidi Nord di Ravenna organizza un’assemblea pubblica per giovedì 7 novembre alle 20.30 nella sala riunioni della pro loco di Porto Corsini a cui parteciperanno le associazioni più rappresentative del territorio e gli assessori comunali Roberto Fagnani (Lavori pubblici), Giacomo Costantini (Turismo) e Gianandrea Baroncini (Ambiente). A presiedere i lavori la presidente del consiglio territoriale del Mare Roberta Mingozzi.

«Non c’è momento più importante per i nostri concittadini di partecipare e portare il proprio contributo alla serata e confrontarci tutti insieme con i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Ravenna – scrive il consiglio direttivo del comitato –. È un ulteriore motivo di soddisfazione avere la presenza di tre assessori a questa assemblea e gli argomenti non mancheranno di certo. Da giorni si susseguono sulla stampa locale notizie di grandi investimenti, una vera e propria pioggia di milioni di euro destinati al territorio comunale e dei lidi ravennati sia da parte della Regione che da parte del Comune di Ravenna. Ed è chiaro che tutto questo ha creato grande curiosità e ovviamente aspettative che non possono più essere disattese, anche perché non sono sempre e solo le grandi opere a contribuire alla riqualificazione e al  rilancio del territorio». Le associazioni del territorio invitano tutti a partecipare.

Storie “blu” per fare crescere bambini più “green”

Il documentario sul progetto dell’Istituto Darsena di Ravenna presentato a “Ecomondo” di Rimini

Darsena Blu
Un gruppo di studenti dell’ I.c. Darsena in compagnia dell’imprenditore ed economista Gunter Pauli

Nell’anno scolastico 2018-2019 l’Istituto Darsena di Ravenna ha preso parte a “Darsena in Blu”, un progetto che, attraverso le favole di Gunter Pauli, ideatore del concetto di blue economy, ha permesso agli alunni di avvicinarsi e approfondire le tematiche relative alla sostenibilità ambientale.

La blu economy è un modello economico di recente elaborazione che rappresenta uno sviluppo del concetto di economia verde: se quest’ultima infatti prevede una riduzione di CO2 entro un limite accettabile, l’economia blu prevede di arrivare ad emissioni zero.

Il progetto, che ha coinvolto tutto l’istituto dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria e secondaria di primo grado, è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Raul Gardini, nata nel 2013 con l’obiettivo di promuovere la ricerca nelle agro-biotecnologie e la formazione scientifica, culturale e sportiva dei giovani, secondo la visione del noto imprenditore ravennate.

Tre sono i filoni di interesse educativo individuati nelle favole di Pauli: le favole di Pauli indicano possibili percorsi eco-sostenibili e individuano sistemi produttivi che trasformano le sostanze di rifiuto in risorse da utilizzare per creare ricchezza. Gli alunni, attraverso la narrazione della storie, vengono sensibilizzati ad approcci alternativi rispetto agli attuali modelli di produzione e consumo, non più adeguati e sostenibili.
I racconti stimolano poi la creatività e il pensiero divergente in quanto non forniscono soluzioni già precostituite ma spingono gli alunni a farsi domande e a trovare soluzioni innovative; infine, enfatizzando la necessità che l’interesse personale sia sempre in linea con l’interesse globale, promuovono i valori della solidarietà e comunità.

Il progetto, raccontato in un documentario per la regia di Gianfranco Rosi, sarà presentato in questi giorni a “Ecomondo” di Rimini, la fiera dell’innovazione tecnologica sostenibile e dell’economia circolare.

Comico a Ravenna: si torna a ridere con Mannino, Papaleo, Rossi e Giusti

Presentato il pocker d’assi della stagione 2020. Novità di quest’anno: l’azzeramento degli abbonamenti all’edizione scorsa

TERESA MANNINO
Teresa Mannino

Il Teatro Comico torna a far ridere i ravennati con una nuova stagione teatrale. Quest’anno la rassegna organizzata da Accademia Perduta/Romagna Teatri ospita un poker d’assi all’insegna del comico d’autore: Teresa Mannino, Rocco Papaleo, Riccardo Rossi e Max Giusti calcheranno il palcoscenico dell’Alighieri in quattro appuntamenti tra febbraio e maggio 2020.

Gli spettacoli saranno improntati su temi d’attualità e faranno sorridere – ma anche riflettere – il pubblico, ironizzando su grandi temi e luoghi comuni della società del ventunesimo secolo.

Rocco Papaleo
Rocco Papaleo

Si parte giovedì 13 febbraio con Teresa Mannino, autrice e regista, oltre che protagonista, dello spettacolo Sento la terra girare. Nella messa in scena, Teresa vive chiusa in un armadio da mesi, anzi anni. Un giorno decide di uscire ma scopre che il mondo sta cambiando in modo radicale: il principe Harry si è sposato, l’asse terrestre si sposta a causa dello scioglimento dei ghiacci, nel mare ci sono più bottiglie di plastica che pesci, sulle spiagge più tamarri che paguri. Insomma, il mondo sta andando a rotoli – rotoli di carta igienica – ed è preferibile tornare dentro all’armadio. Se non fosse che anche quello non è più lo stesso…

A seguire, il 17 marzo, Rocco Papaleo guiderà gli spettatori in un viaggio Coast to Coast, affrontando il tema del movimento come desiderio di sentirsi stranieri, di ascoltare voci che non siano le nostre, anche a costo di non capirle. Un viaggio che non deve necessariamente avere una meta fisica, ma che può portare dal malessere all’allegria, dallo sgarbo alla gentilezza. Percorsi che non si misurano in chilometri, ma nella fatica necessaria per ricomporre il sentimento che ci separa dalle persone che non vogliamo perdere.

Riccardo Rossi
Riccardo Rossi

Il 6 aprile appuntamento con Riccardo Rossi e il suo W le donne, un tragitto tra le figure femminili della vita di un uomo: dopo la madre, la tata, la nonna, la prima amichetta, la maestra, la fidanzata, la moglie, la figlia, l’ex moglie – che si rivelerà essere un’altra persona – poi la seconda moglie (e si spera l’ultima) e così via, sempre con la consapevolezza della schiacciante superiorità delle donne e di una scomoda verità: come diceva Groucho Marx:«Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta».

Chiuderà la rassegna il one man show di Max Giusti, in programma il 4 maggio. Va tutto bene è un susseguirsi di monologhi e aneddoti di vita vissuta che mostrano come il nostro presente sia in continuo cambiamento. Un dialogo fra ieri e oggi sui temi del lavoro, del tempo libero e dei rapporti interpersonali.

Tutti gli spettacoli inizieranno alle 21 e i biglietti saranno acquistabili la sera stessa dell’evento a partire da un’ora prima dell’inizio. Non si effettuano prevendite nè vendite online.

Max Giusti
Max Giusti

Una delle più importanti novità di quest’anno, che coincide con il rinnovamento della platea del teatro Alighieri, è l’annullamento degli abbonamenti alla precedente edizione della rassegna. La decisione è stata presa per dare a tutti la stessa possibilità di assitere agli spettacoli del teatro comico, da sempre eventi di grande richiamo per la cittadinanza. I posti a sedere sono stati divisi equamente tra coloro che godono dello sconto CRAL e il pubblico alla biglietteria: saranno quattrocento quelli disponibili per ciascun gruppo.

La campagna abbonamenti si terrà da sabato 18 a sabato 25 gennaio (domenica 19 esclusa) dalle 10 alle 13, con rientro pomeridiano giovedì 22 gennaio dalle ore 16 alle 18.

Una Divina Commedia lunga 97 metri: «Vorrei finire il disegno alla Tomba di Dante»

Da quattro anni in Finlandia l’artista torinese Enrico Mazzone lavora sdraiato a terra con la matita su un foglio di quasi 400 mq. Ora sogna di tornare in Italia e completare il Paradiso, magari in occasione del Settecentenario della morte del Sommo Poeta

Enrico Mazzone 3

Illustrare la Divina Commedia con un disegno a mano su una striscia di carta alta 4 metri e lunga 97. È il progetto monumentale a cui sta lavorando Enrico Mazzone, artista torinese di 37 anni, tra paesaggi verdeggianti e casette di legno colorate in Finaldia: «Mi mancano gli ultimi 37 metri, mi piacerebbe venire a Ravenna per disegnare gli ultimi canti del Paradiso davanti alla tomba di Dante». Per rendere l’idea, piazza del Popolo è lunga circa cento metri.

A Rauma da quattro anni Mazzone procede in solitaria con ritmi di lavoro che variano dalle dieci alle dodici ore al giorno, sdraiato sulla pancia a incidere il foglio con una matita. Nel tempo l’opera è stata battezzata  in diversi modi, da Sistina di Rauma a KalevAlighieri, e secondo i piani del 37enne dovrebbe essere terminata alla fine del 2020, giusto in tempo per il settecentenario della morte del Sommo Poeta.

Ma come ci è finito un torinese in Filandia? Alla stregua di tanti giovani italiani, dopo aver conseguito la laurea in Belle Arti, nel 2014 Mazzone decide di andare via da Torino e di accettare un lavoro in Islanda, dove rimane per otto mesi a cucinare in un ristorante stellato. Si sposta poi in una residenza d’artisti finlandese, quindi in Groenlandia, per ritornare infine nella cittadina di Rauma, dove tutt’oggi risiede.

Mazzone, una bella avventura. Come le è venuta l’idea di realizzare un’opera monumentale sulla Commedia?
«Quando sono tornato a Rauma, ho iniziato a programmare il mio rientro in Italia e nel frattempo lavoravo come pittore di case. Un giorno ho scoperto tramite un collega l’esistenza di una cartiera locale, Upm, e ho ottenuto di poterla visitare. Arrivato al magazzino dell’edificio noto questi grandi rotoli di carta, degli scampoli, e mi informo sul loro prezzo. La persona che mi guidava ha deciso di donarmene uno. Mi sono guardato attorno per pensare a cosa avrei potuto farne. Un giorno, mentre favevo jogging nei dintorni e osservavo il paesaggio suggestivo che mi circondava, mi è venuta in mente la selva dei suicidi del XIII canto dell’Inferno; inoltre ho percepito un forte legame tra il concetto di selva e il supporto di cui mi sarei servito, essendo la carta una sorta di “scatola nera” delle foreste finandesi. Così e cominciato tutto».

Come procede nella realizzazione del disegno? Segue uno schema in particolare?
«Procedo per sensazioni, prendendo spunto dal luogo in cui mi trovo. La geografia che mi circonda mi permette di creare un dialogo di immagini e suggestioni tra quello che vivo e quello che trovo scritto nella Divina Commedia. Per le figure umane, ad esempio, mi ispiro ad alcune persone che vivono qua e che incontro nella mia quotidianità».

Nel descrivere la sua opera dice infatti di riprendere la Divina Commedia “dal punto di vista umano”…
«Esatto. Per quanto il taglio figurativo non sia iperrealista, mi piacerebbe che la mia opera trasmettesse un che di umano, anche solo per il modo in cui è stata realizzata. Io mi stendo letteralmente sul foglio di carta, ci entro dentro, e spesso muovendomi creo delle sbavature della grafite. Questo dà un’idea di approccio che è al di fuori della misura d’uomo. Mi piacerebbe che tutti quanti potessero sentirsi veri e propri protagonisti in quest’opera».

Si tratta di un progetto impegnativo che richiede tanto tempo ma anche mezzi adeguati. Chi la sostiene in questa impresa?
«Il disegno vero e proprio lo realizzo da solo, ma il Comune di Rauma mi ha aiutato in questi anni a livello pratico, fornendomi matite, fissativi e soprattutto spazi in cui stare. Ho cambiato tre studi, perché qui gli edifici vengono abbattuti e ricostruiti velocemente. Ora vivo in una piccola casetta. Inoltre, mi stanno aiutando molto le esposizioni dei miei bozzetti in alcune biblioteche in Finlandia e in Lapponia, che mi aiutano a far conoscere il mio lavoro».

A che punto è arrivato finora?
«Lavoro all’opera da quattro anni, ma ho dovuto fare una pausa di cinque mesi e mezzo per motivi personali… adesso mi mancano gli ultimi 37 metri».

Ravenna festeggerà nel 2021 il settecentenario della morte di Dante. Ha in progetto di visitare la città per completare la sua opera?
«Mi piacerebbe venire a Ravenna per disegnare gli ultimi canti del Paradiso davanti alla tomba di Dante. Ci sono stato di passaggio quindici anni fa, ma se la rivedessi adesso ne sarei molto facilmente impressionato. Da un po’ di tempo inoltre sono in contatto con Marco Miccoli (curatore della mostra Dante Plus a Ravenna e di altri progetti più o meno vicini alla street art, ndr) e devo molto al sostegno, anche pratico, che mi sta dando».

Possiamo darci appuntamento a Ravenna nel 2021 allora?
«Spero di sì. Il mio messaggio nella bottiglia è la richiesta di poter disporre di una piccola stanza in cui poter terminare l’opera e accogliere a porte a perte le persone interessate a vedere il mio lavoro. Dopo dieci anni all’estero, sento la mancanza del mio Paese».

«Invasione di cinghiali»: Coldiretti a Roma per sensilibizzare il governo

L’associazione: «Tra il 2012 e il 2017 in Emilia-Romagna sono 4.700 gli incidenti stradali causati da animali selvatici»

«Non è mai stato così alto in Italia l’allarme per l’invasione dei cinghiali e degli altri animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano greggi, assediano stalle, causano incidenti stradali nelle campagne ma anche all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli concreti per la salute e la sicurezza di agricoltori e cittadini»: a scriverlo in una nota stampa è Coldiretti Emilia-Romagna.

Giovedì 7 novembre per la prima volta gli agricoltori saranno davanti a Montecitorio e al loro fianco ci sarà il presidente della Regione  Stefano Bonaccini e numerosi sindaci delle zone collinari più colpite. Dal Ravennate partirà una nutrita delegazione guidata dal Direttore di Coldiretti Ravenna Assuero Zampini.

«In Emilia-Romagna – fa sapere Coldiretti – gli incidenti stradali causati da selvatici sono stati 4.700 fra il 2012 e il 2017, il 10% dei quali causato da cinghiali. Nella nostra provincia si conta una media di 5 incidenti stradali denunciati ogni anno, ma il numero è indubbiamente più elevato poiché molti automobilisti spesso, in caso di danni lievi, non denunciano l’accaduto. Senza dubbio più alto è il conto dei danni in campagna provocati dai cinghiali, animali che oltre a distruggere i raccolti mettono a repentaglio anche la tenuta idrogeologica del nostro territorio di collina e montagna, sempre più soggetto a frane e smottamenti».

 

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