lunedì
07 Luglio 2025

Cooperative Agricole Braccianti: raccolta dei cereali a paglia positiva nel 2019

Dati in crescita rispetto a un 2018 deludente, si è passati dai 192mila quintali ai 240mila nella provincia di Ravenna

TrebbiaturaLa raccolta dei cereali a paglia per l’annata 2019 si chiude positivamente per le Cooperative Agricole Bracciantidi Ravenna, dopo che quella dell’anno scorso era stata invece deludente: 240.000 quintali rispetto ai 192.000 del 2018. Il risultato conferma la tendenza di crescita nel lungo periodo di quest’attività delle Cab, che si è cominciata a monitorare nel 1974. Un dato significativo riguarda un lieve incremento della superficie coltivata in regime di agricoltura biologica, che passa dai 525 ettari del 2018 (14% del totale) ai 576 ettari, oltre il 15 per cento del totale.
La nota dolente riguarda ancora una volta i prezzi, che non sono incoraggianti: per recuperare almeno i costi la speranza è che possano migliorare le quotazioni.
Nel frattempo occorre che la UE contrasti la concorrenza sleale internazionale e armonizzi i mercati interni.
In generale, rispetto al 2018 la produzione totale è aumentata di 48mila quintali, un incremento che è pari al 25 per cento. Per quanto riguarda l’utilizzo delle superfici, 3.720 ettari sono stati coltivati a cereali da paglia: 1.805 a grano tenero, 1.350 a grano duro, 521 a orzo e per la restante parte a cereali minori. Questo risultato è stato raggiunto nonostante le difficili condizioni meteorologiche: una piovosità eccessiva con ristagni idrici e abbassamenti termici ha influito negativamente sull’allegagione, mentre i temporali, anche con grandine e vento, dove hanno colpito hanno provocato  il piegamento a terra delle piante.
Per il frumento tenero in produzione integrata la media ottenuta è di 69 quintali all’ettaro, mentre quella in biologico, nonostante sia leggermente inferiore, si conferma importante con circa 65 quintali per ettaro. Stesso andamento positivo anche per il frumento duro con una produzione media in modalità integrata pari a 60 quintali e in biologico pari a circa 45 quintali per ettaro.
Note molto positive per l’orzo, che ha ottenuto produzioni inedite: la media in modalità integrata è pari a 80 quintali e per il biologico a 61 quintali per ettaro.
Tutte le produzioni sono di ottima qualità, sia nella produzione integrata che in biologico e i parametri qualitativi sono risultati buoni, così come le caratteristiche panificatorie e pastificatorie; stessa cosa vale per gli aspetti sanitari, con l’assenza di micotossine.

Approvato l’accordo per la Rocca: prevista una copertura estensibile e a scomparsa

Comune e Sovrintendenza insieme per un investimento da  5milioni di euro dal Ministero. Intanto arrivano 500mila euro da Palazzo Merlato

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La Rocca Brancaleone

La giunta ha approvato oggi, martedì 6 agosto, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, lo schema di accordo che formalizza i rapporti fra il Comune di Ravenna e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini per la progettazione e realizzazione dell’intervento di “Recupero e valorizzazione della Rocca Brancaleone” nell’ambito del “Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali 2019“.

Il progetto, portato avanti in sinergia fra i due enti e ancora in fase di sviluppo, si inserisce e amplia il percorso intrapreso da anni dall’amministrazione comunale, proprietaria del bene, per mettere in sicurezza, valorizzare e rilanciare l’intero spazio della Rocca Brancaleone.

Sono previsti il restauro dell’apparato murario del quadrilatero, la sua rifunzionalizzazione e valorizzazione attraverso interventi che, spiegano dal Comune «con una struttura evocativa dell’antico e perduto profilo connessa ad un velarium estensibile e a scomparsa, rendano possibili l’uso dello spazio aperto sottostante per spettacoli ed eventi culturali, la riqualificazione delle aree verdi interne ed esterne al complesso, nonché di tutte le strutture murarie difensive, grazie principalmente al finanziamento di 5 milioni di euro del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo inserito nel Piano Strategico “Grandi Progetti Beni culturali” – annualità 2019”, tra i quali rientra l’intervento di “Recupero e valorizzazione della Rocca Brancaleone di Ravenna””.

La settimana scorsa la giunta, nell’ ottica dell’intera riqualificazione del bene, ha intanto approvato un intervento sui parametri murari del lato orientale per un valore di 500 mila euro.

Si prevede, previa esecuzione di sondaggi archeologici finalizzati alla conoscenza stratigrafica dei paramenti murari, di eseguire la rimozione di erbe infestanti, arbusti, alberi e il consolidamento delle murature e dei parametri murari che presentano lesioni o cedimenti.

L’intervento sarà attuato nel rispetto degli elementi decorativi e strutturali e saranno impiegati materiali che ne garantiscano la conservazione senza eliminare la patina del tempo.

Il progetto rientra tra quelli previsti nel bilancio degli ultimi tre anni per gli interventi di massima urgenza legati alle parti murarie a rischio per un investimento di un milione e mezzo di euro.

 

Un bando per scegliere i volontari per EuRoPe 2019

I candidati devono avere tra i 18 e i 29 anni ed essere residenti o domiciliati nel territorio di Ravenna e provincia

Europa 690x450 Da qualche giorno è aperto il bando finalizzato alla selezione di 20/25 giovani interessati a svolgere esperienze di volontariato nell’ambito dei progetti 2019 promossi dall’assessorato Politiche europee e Cooperazione internazionale del Comune.

I volontari che verranno selezionati opereranno nell’ambito di tre team di EuRoPe 2019: il primo è quello definito degli Ambasciatori della Cittadinanza Europea (ACE), che si occuperà della progettazione e conduzione di 10 laboratori di educazione alla cittadinanza europea, in particolare rivolti a ragazzi di età compresa tra i 10 e i 18 anni; il secondo relativo alla Redazione EuRoPe Narratori dell’Europa supporterà la progettazione e la gestione di una campagna di comunicazione web (social e radio) in logica di ponte iner-generazionale e produzione di docu-film sui muri d’Europa; il terzo relativo a Il mondo intorno – Laboratorio di diritti si occuperà di un percorso di educazione alla pace rivolto a ragazzi di età compresa tra i 10 e i 14 anni in ambito scolastico. Quest’ultimo è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato in partenariato con il Campus di Ravenna dell’Università di Bologna – Dipartimento di beni culturali, la Fondazione Flaminia e Amnesty International.

Possono partecipare le giovani e i giovani di ogni nazionalità tra i 18 e i 29 anni, che non abbiano in corso con il Comune di Ravenna e gli enti partners rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualsiasi titolo ovvero che abbiano avuto tali rapporti nell’ anno precedente di durata superiore a tre mesi; siano residenti o domiciliati, anche temporaneamente, nel territorio di Ravenna e provincia.

La selezione/chiamata dei candidati avverrà a seguito di verifica della documentazione inviata ed eventuale colloquio singolo o collettivo.

La commissione procederà anche alla suddivisione nei tre team privilegiando una composizione multiculturale, multidisciplinare del singolo gruppo e una equa rappresentanza di genere.

La partecipazione al progetto verrà riconosciuta come credito formativo dal Dipartimento beni culturali dell’Università di Bologna per gli studenti del corso di laurea I-Contact e di altri corsi di laurea del Campus di Ravenna. Le attività si svolgeranno tra ottobre a dicembre e potrà essere data l’opportunità di proseguire la collaborazione durante il 2020 per iniziative analoghe di formazione, sensibilizzazione e comunicazione, co-progettate nell’ambito dei gruppi con i referenti di progetto.

La candidatura può essere presentata esclusivamente via mail a upe@comune.ra.it e pervenire entro e non oltre il 30 settembre 2019.

Per ogni altra informazione e/o approfondimento link a https://bit.ly/2MDBrsy

Calo delle imprese nel commercio, Ravenna maglia nera in Regione

La presidente provinciale di Confesercenti: “Si tratta di un triste primato, servono interventi strutturali”

Negozi“Al 30 giugno di quest’anno, le imprese attive del commercio al dettaglio, in Emilia-Romagna, sono 44.087; erano 48.259 al 30 giugno del 2010. In questi nove anni si è registrata una diminuzione complessiva di ben 4.172 imprese. Ancora più preoccupante il dato della Provincia di Ravenna, che registra il calo più consistente della Regione: -654 unità, pari al 13,8% contro un 8,6% in Regione”. Lo afferma Monica Ciarapica, presidente della Confesercenti provinciale di Ravenna, commentando i dati del settore pubblicati da Unioncamere Emilia-Romagna e Istat. “Si tratta di un triste primato – prosegue Ciarapica – che rende ancora più importante una riflessione nel nostro territorio poiché ad una crisi generale che colpisce tutti si affianca la nostra specifica difficoltà. Anche i dati sul movimento delle imprese nel primo semestre del 2019 denotano una situazione che stenta a volgere in positivo e che vede le imprese del settore alle prese ancora con forti elementi di criticità”. “In tale periodo, infatti – spiega Monica Ciarapica – per quanto riguarda la nostra provincia, assistiamo ad un saldo negativo di 105 imprese del commercio al dettaglio fra gennaio e giugno, con 83 nuove imprese e 188 cessate. Va detto che tutte le province, senza nessuna eccezione, presentano saldo negativo per un totale di 1.168 imprese”. “Servono interventi strutturali – conclude la Presidente della Confesercenti provinciale di Ravenna – in materia fiscale, sul costo del lavoro e di snellimento della burocrazia. Anche a livello locale possiamo studiare incentivi che aiutino a riportare la voglia di intraprendere la strada dell’impresa nel settore del commercio alle giovani generazioni oltre ad interventi che siano in grado di consolidare le imprese esistenti e abbiano come soggetti privilegiati le piccole imprese che contribuiscono in modo determinante a rendere così attrattivo nel mondo il tessuto sociale e urbano delle nostre città e dei nostri borghi”.

L’assessore allo Iat: Accoglienza rinnovata, soddisfatto del lavoro svolto

Giacomo Costantini in visita agli uffici gestiti da Ravenna Incoming, dove è disponibile la nuova maglietta con il logo di Dante 2021

19 08 05 Ass Costantini Allo Iat 2Agli inizi di agosto l’ufficio turismo del Comune (Iat, informazione e accoglienza turistica), in piazza San Francesco 7, gestito da Ravenna Incoming, ha ricevuto la visita dell’assessore al Turismo Giacomo Costantini, che ha voluto così esprimere la sua piena soddisfazione per il lavoro svolto e le numerose iniziative messe in campo nell’ambito dei servizi di accoglienza.
“Sono molto contento – ha sostenuto Costantini – dell’impegno prezioso svolto dagli Iat e quindi da Ravenna Incoming, in collaborazione con le guide turistiche e gli altri attori del territorio, che mi preme ringraziare. Si tratta di un’accoglienza rinnovata anche nelle proposte: ad esempio, tra le tante iniziative interessanti, sono stati confezionati pacchetti di visite guidate particolarmente attrattivi non solo dal punto di vista dell’offerta della città d’arte, ma che valorizzano anche l’aspetto naturalistico del Parco del Delta. Insieme, tra l’altro, stiamo costruendo un catalogo di esperienze anche cartaceo che ci accompagnerà nelle fiere e che dovrà essere punto di riferimento di alberghi e campeggi nel proporre l’offerta complessiva della città”.
“In particolare – conferma Francesca Ferruzzi di Ravenna Incoming – siamo soddisfatti della positiva attenzione che continuano a ricevere da parte di ospiti e turisti le visite guidate a partenza garantita, che si svolgono dal lunedì alla domenica, con inizio alle 10.30, dalla sede Iat di piazza San Francesco, e che finora non sono mai andate deserte, registrando prenotazioni in crescita anche online”.
Con l’occasione sono state presentate le nuove magliette di Ravenna Tourism, indossate dal personale Iat, con l’immagine del logo di Dante 2021.

Bakkali vicesegretaria del Pd regionale: «Sappiamo offrire protezione ai cittadini»

La 33enne assessora ravennate nominata alla seconda carica del partito alla vigilia delle elezioni:  «Dobbiamo calare la campagna elettorale sui territori e vinceremo. Bibbiano non è l’Emilia-Romagna»

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Ouidad Bakkali, assessora all’Istruzione del Comune di Ravenna

Ouidad Bakkali, nota ai ravennati per essere al secondo mandato come assessora con delega a Infanzia, Istruzione e Politiche di genere, classe 1986, è diventata di recente il numero due del  Pd dell’Emilia-Romagna in uno dei passaggi storici più delicati. Siamo infatti alla vigilia di elezioni regionali in cui la vittoria  per il centrosinistra, che governa da tempi biblici, appare tutto fuorché scontata: alle ultime tornate elettorali la Lega si è assestata come primo partito.
Bakkali, al primo punto dell’agenda Pd regionale di questi mesi è facile immaginare che ci siano le elezioni, che si dovranno tenere al più tardi entro gennaio. Intanto, sappiamo la data? E quanto siete preoccupati?
«La data sarà resa nota dal presidente Bonaccini e a quel punto immagino si metteranno in moto anche le opposizioni che per ora non battono colpo (per la verità Salvini pare appoggiare la candidatura di Lucia Borgonzoni e Fdi avrebbe individuato la propria nello psicologo Alessandro Meluzzi, ndr.). Per noi ovviamente l’avversario da battere è la Lega e sappiamo che si tratta di una sfida complessa che arriva in un momento storico dove il Carroccio è molto forte. C’è da sperare che anche in questo caso gli elettori scindano il piano politico nazionale ed europeo da quello amministrativo. Noi dovremo essere capaci di calare queste elezioni sui territori, sui temi che riguardano direttamente le persone, e allora sono sicura che saremo premiati. È una sfida che possiamo vincere puntando sulla forza dei servizi che abbiamo saputo dare ai cittadini».
Tra i servizi fondamentali di competenza regionale c’è la sanità dove non tutto funziona come dovrebbe. Basta sentire i sindacati che parlano spesso di personale al collasso…
«La sanità è di certo uno dei temi prioritari. Noi dobbiamo essere capaci di rilanciare, consapevoli che abbiamo ancora la migliore sanità pubblica in Italia. Dobbiamo saper distinguere anche le responsabilità e fare pressioni al governo per quanto riguarda i trasferimenti di risorse e anche il numero dei medici».
Ma secondo lei c’è qualcosa in cui l’Amministrazione regionale in questi anni non è stata all’altezza della situazione? Qualcosa da correggere in futuro?
«La Regione ha operato nel contesto dato, in periodi di magra dal punto di vista delle risorse. Quello che possiamo rimproverarci è che forse abbiamo ritenuto il sistema più forte di quanto non fosse rispetto al vortice della crisi che ci stava intorno e di conseguenza rispetto ai bisogni dei cittadini, che sono cambiati e sono aumentati. Ci è mancata la nostra storica capacità di anticipare questi bisogni. Le persone chiedono protezione, hanno paura del futuro e noi siamo bravi a fare ciò che un’amministrazione può fare: offrire servizi forti e robusti».
Tra i servizi ci sono quelli sociali e per l’infanzia. Il caso Bibbiano sarà un leit motiv della prossima campagna che rischia di travolgervi anche perché le notizie che stanno uscendo sono davvero preoccupanti…
«Credo che la magistratura debba fare il suo corso e che debba emergere ogni minimo dettaglio sulla vicenda per individuare ovviamente le responsabilità ma anche per evitare che si ripeta. Ma Bibbiano non è l’Emilia-Romagna e credo che abbia avuto una così grande eco proprio perché è accaduto qui, in una Regione dove queste cose non accadono e ha una grande tradizione di ottimi servizi per l’infanzia».
E però qui è successo. La Regione poteva accorgersene? E come possiamo essere certi che in realtà non ci siano altre Bibbiano in giro?
«La commissione appena istituita in Regione ovviamente non si sovrappone alle indagini penali, ma serve proprio a capire dove ci possono essere state falle e inciampi. Uno degli obiettivi è approfondire come funziona l’applicazione, quali sono stati i passaggi interistituzionali tra i vari soggetti coinvolti. Credo che i vulnus individuati in quella particolare realtà potranno permetterci protezioni extra al sistema generale».
Il sistema elettorale regionale premia il primo arrivato, quindi ogni voto può essere determinante. Come si presenterà il Pd?
«La linea che ci stiamo dando è quella di una larga coalizione a chi si riconosce nell’identità di una Regione che protegge i propri cittadini attraverso servizi di qualità e siamo aperti ad altri partiti e a realtà della cosiddetta società civile».
Ma riuscirà intanto a restare unito il Pd? Che come sempre sembra vivere fibrillazioni interne pesanti…
«Credo si capisca da come è stata composta la segreteria regionale che la nostra volontà è quella di essere il più inclusivi possibile. Ravenna si è confermata un modello di lavoro e cooperazione tra varie aree e ha sempre saputo costruire alleanze che hanno tenuto e messo da parte le divisioni. Credo che questo debba valere ancora di più per le Regionali, non possiamo perdere cinque minuti in lotte tra correnti, non abbiamo tempo e non ne abbiamo voglia, ed è questo lo spirito che vedo in tutti i militanti e i dirigenti locali».
Cinque anni fa lei era candidata ma non fu eletta. Oggi in Regione ci sono tre consiglieri ravennati alla fine del primo mandato. Su questo fronte dobbiamo aspettarci quindi soprattutto conferme?
«Mi sembra prematuro parlare di candidature, ma posso dire che i nostri consiglieri hanno lavorato bene e hanno presidiato i temi del nostro territorio, ed è sicuramente da questo che dovremo partire».
Alla sua nomina, per cui non percepisce compenso dal partito, ha raccontato di aver ricevuto messaggi razzisti e sessisti. Del resto lei è giovane, donna, con un nome che lascia trasparire origini straniere, un vera “provocazione” di questi tempi.  Pensa di passare a denunce anche formali?
«Confermo, non percepisco compensi. Sul resto, sinceramente pensavo di essere passata di moda dopo sette anni come assessora, ma evidentemente non è così, anche perché intanto l’uso dei social è peggiorato drasticamente. La sensazione è che sia qualcosa che ormai parta in automatico e che alcuni profili fossero finti. Abbiamo segnalato alla campagna “Odiare ti costa” tutto ciò che abbiamo ritenuto sopra le righe e stiamo valutando una denuncia in tribunale per due commenti a sfondo sessuale».
A ottobre, in piena campagna elettorale, diventerà mamma per la prima volta. Come gestirà i mesi successivi?
«Si vedranno scene che faranno rabbrividire coloro che sono contrari all’allattamento in pubblico… sicuramente mi aspettano mesi di fuoco, ma sono fiduciosa di poter essere assolutamente attiva».

Ossa di Dante, Ivan Simonini: «Un no tombale? Per ora!»

L’editore del Girasole ed ex Presidente del Parco Letterario delle Terre di Dante sul tema che sta facendo discutere la città

Annuale Di DanteSulla vicenda delle ossa di Dante e della proposta di portarle temporaneamente a Firenze in occasione del Settecentenario della morte, proposta che ha fatto molto discutere in città, interviene anche Ivan Simonini, editore de Il girasole ed ex presidente del Parco Letterario Terre di Dante. Pubblichiamo di seguito il suo intervento:
“Entrambi interpretando il sentimento oggi prevalente dei propri concittadini, il Sindaco di Firenze Nardella una settimana fa e il Sindaco di Ravenna De Pascale l’altro ieri hanno rilasciato dichiarazioni opposte sulla ventilata ipotesi di un estremo viaggio fiorentino delle ossa di Dante. Due uscite unilaterali ma che sembrano concordate: quella di Nardella ha infatti spianato la strada a quella di De Pascale. E non è un paradosso.
Per il Comune di Ravenna il buon rapporto collaborativo e diplomatico con la famiglia Muti è strategicamente essenziale: per De Pascale, anzi, entrambi, il Sommo Poeta e il Sommo Maestro, portano Ravenna nel mondo. Insomma per Ravenna Muti ha la stessa importanza che ebbe Dante per Guido Novello da Polenta.
Quando due mesi fa Cristina Mazzavillani ha proposto di portare le ossa di Dante a Firenze nel 2021 per qualche giorno contestualmente al concerto dantesco che Riccardo Muti sta preparando in segno di pace e di cultura, il nostro Sindaco si è trovato tra le mani una patata bollente di cui non poteva liberarsi da solo senza scottarsi ancora di più. A quel punto accorre oggettivamente in suo soccorso il Sindaco Nardella, che rivela che non c’è mai stata una “trattativa segreta” (non si svelano le trattative segrete a meno che non siano fallite prima di cominciare) togliendo al collega ravennate le castagne dal fuoco. Venendo dal solo Sindaco fiorentino, infatti, l’ok alla traslazione temporanea delle ossa ha così scatenato la protesta di molti ravennati che, edotti anche recentemente dagli storici sullo scherzetto da prete che Papa De Medici voleva fare a Ravenna intorno al 1520, sul tema “ossa di Dante”, si possono fidare della parola di un fiorentino come ci si può fidare del peggior nemico.
Le complesse problematiche “etiche e giuridiche”, solo accennate dal Sindaco di Ravenna, paiono argomenti assai deboli. La Chiesa, le reliquie dei suoi santi, una volta riconosciuti come tali, le sposta in ogni dove da sempre e nessuno ha mai sollevato la questione morale al Papa di turno. Ogni ostacolo giuridico poi, come noto, è giuridicamente superabilissimo quando c’è la volontà politica di superarlo. L’unico argomento politicamente convincente diventa perciò la “divisività” della proposta: non solo spacca i dantisti, ma spaccherebbe la Giunta, il Consiglio Comunale e la città. La quale, sembra dire il Sindaco, non è pronta per un sogno così bello, visto il “povero e triste dibattito” sviluppatosi sull’argomento. Con ciò dicendo anche, implicitamente, tra le righe, che se e quando la città sarà matura nulla di insormontabile vieterà di realizzare la proposta di Cristina Mazzavillani. Assieme a Firenze, per ora, Ravenna farà altre cose. La risposta del Sindaco non sembra perciò una pietra tombale, giacché le motivazioni contengono un aspetto culturalmente interlocutorio. Il no è sul metodo, non sul merito. Oggi serviva, in chiave elettorale, disinnescare la bomba.
In questo “triste e povero dibattito” c’è tuttavia un aspetto che il Sindaco non sembra cogliere e che è, a mio parere, molto positivo: tanti cittadini si sono stretti (emotivamente se non razionalmente) intorno a Dante solo per paura di perderlo. Non è novità di poco conto.”
Ravenna, 5 agosto 2019                                                                                                                                                              Ivan Simonini

Tragedia Corinaldo, l’imputato a Ravenna nega di aver usato lo spray al peperoncino

Un ventunenne è stato arrestato a Cervia e si trova ora a Port’Aurea, come i compagni nega il proprio coinvolgimento

Lanterna Azzurra CorinaldoSono in corso gli interrogatori ai membri della banda del Modenese arrestati perché sospettati di essere tra i colpevoli della strage di Corinaldo, dove in un locale hanno perso la vita sei persone dopo che gli imputati avrebbero spruzzato spray al peperoncino per derubare i presenti di gioielli e preziosi.

Come noto, uno di loro, il 21enne Souhaib Haddada, è stato arrestato mentre era in vacanza a Cervia e si trova nel carcere di Ravenna. Il giovane, si legge sulla stampa nazionale, avrebbe assunto la linea difensiva dell’altro accusato Moez Akari, dichiarando che a spruzzare lo spray sarebbero stati membri di un’altra banda.

Nelle carte dell’inchiesta si fa riferimento a diversi locali in cui la banda avrebbe agito con le stesse modalità compresi diversi locali romagnoli, i loro spostamenti li hanno visti in questi mesi a Milano Marittina, Marina di Ravenna e a Porto Fuori.

Uccide la moglie colpendola con un martello

Alle porte di Faenza un uomo di 87 anni ha ferito a morte la moglie di 79. Ad avvisare i soccorsi la figlia della coppia

25Tragedia questa mattina, lunedì 5 agosto, alle porte di Faenza. Un uomo di 87 anni ha infatti colpito la moglie, 79 anni, presumibilmente a martellate.

La donna è stata portata con codice di massima urgenza al Bufalini di Cesena, ma è deceduta per le ferite riportate. Ad avvertire i soccorsi la figlia della coppia allertata da un messaggio del padre in cui esprimeva l’intenzione di togliersi la vita.

L’uomo adesso è nella caserma dei Carabinieri di Faenza dove sarà ascoltato per capire le ragioni del gesto criminali ed è accusato di omicidio.

Il Concerto dell’Amicizia del Maestro Muti arriva sullo schermo di Rai 1

Appuntamento oggi 5 agosto alle 23.25. Nel video anche filmati e servizi da Atene che ha accolto il concerto in Grecia

Concerto Amicizia 2019 AtenePer chi se lo fosse perso dal vivo al Pala De André, anche quest’anno arriva sugli schermi di Rai 1 Le vie dell’Amicizia, il progetto curato da Ravenna Festival che il 9 luglio ha raggiunto l’Acropoli di Atene prima di riunire nuovamente artisti italiani e greci sotto la guida di Riccardo Muti al Pala De André di Ravenna l’11 luglio per l’esecuzione della Nona di Beethoven.

Lunedì 5 agosto, alle 23.35, il concerto di Ravenna sarà trasmesso in esclusiva, arricchito da filmati e immagini da Atene e dall’Odeon di Erode Attico che ha accolto il concerto in Grecia.
Si rinnova così la collaborazione con Rai, che da sempre percorre Le vie dell’Amicizia al fianco del Festival, sin da quell’ormai storico evento a Sarajevo nel 1997, prima tappa di un percorso che anno dopo anno ha visitato luoghi simbolo della storia antica e contemporanea con concerti diretti da Riccardo Muti e orchestre e cori italiani che accolgono fra le proprie fila musicisti delle città meta del viaggio.
La XXX edizione del Festival ha scelto Atene per meta, nella consapevolezza che Grecia e Italia sono “Paesi fondamentali – ha sottolineato Muti – per il mondo occidentale, per il contributo inestimabile con cui nei secoli ne hanno determinato il pensiero, l’arte, la filosofia”.

Tre serate al Lavatoio per un piccolo festival di narrazione

Appuntamenti nei mercoledì di agosto. Tra gli ospiti Alfonso Cuccurullo, Quartetto K, Nevio Galeati e Carlo Raggi

14 09 2015 Presentazione Giallo Luna Galeati Raggi
Nevio Galeati e Carlo Raggi

Nei primi tre mercoledì di agosto torna a Massa Lombarda il “Piccolo festival della narrazione” con in programma altrettante serate di parole, immagini e musica nella suggestiva cornice del vecchio lavatoio di via Imola. La rassegna è in programma il 7, 14 e 21 agosto a partire dalle 21.

Si comincia mercoledì 7 agosto con “La strada sotto le scarpe. Le tragicomiche avventure di Giufà, lo sciocco che si salva sempre”. Per l’occasione verranno proposti racconti in musica seguendo la rotta delle fiabe popolari della tradizione siciliana di Giuseppe Pitrè e riviste dalla penna di Ascanio Celestini. La serata è adatta a un pubblico di tutte le età e vedrà la partecipazione di Alfonso Cuccurullo, che si occuperà della narrazione, e di Federico Squassabia per quanto riguarda la musica

Mercoledì 14 agosto si continua con il Quartetto K e lo spettacolo “Gitani e Magiari” che proporrà un repertorio dall’area mitteleuropea, russa e balcanica. I paesi dell’Europa centrale, quell’area che un tempo costituiva il grande Impero austro-ungarico, hanno nella loro tradizione popolare un patrimonio musicale di grande fascino e bellezza a cui si sono ispirati da sempre i più grandi compositori del passato tra cui Brahms, Dvorak, Kodaly e Bartok. Il Quartetto K è composto da Stefano Martini (violino), Matteo Salerno (flauto), Egidio Collini (chitarra) e Nicola Domeniconi (contrabbasso).

Mercoledì 21 agosto ultimo appuntamento del festival con “Delitti (im)perfetti”, storie di veri delitti imperfetti nelle cronache dei giornalisti Carlo Raggi e Nevio Galeati, il racconto a due voci di vicende nere narrate dai giornalisti che seguirono le indagini. La serata vedrà una conversazione dei due giornalisti che prende le mosse dal loro libro Delitti (im)perfetti (Pa.Gi.Ne. Edizioni). Il volume ripercorre 33 anni di cronache ravennati, riassumendo 25 casi esemplari, 23 dei quali senza una vera soluzione. Entrambi i giornalisti hanno curato per L’Unità e Il Resto del Carlino le pagine di cronaca giudiziaria e cronaca nera per più di trent’anni.

Gli appuntamenti iniziano tutti alle 21, sono a ingresso gratuito e rientrano nella programmazione di “Massa Lombarda Città che Legge”. Il Festival è promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Massa Lombarda, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e della Provincia di Ravenna e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e di Bcc Credito cooperativo ravennate, forlivese e imolese.

Lavorava in casa da anni senza licenza: trovato tatuatore abusivo

L’uomo pubblicizzava i propri lavori su Facebook. Guardia di Finanza e Ausl hanno trovato il materiale necessario all’attività e due clienti da fuori provincia

TatuaggiMilitari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna hanno individuato un tatuatore completamente abusivo, che promuoveva la propria attività tramite il profilo Facebook, pubblicando le foto dei propri lavori.
I finanzieri della 1ª Compagnia di Ravenna e personale dell’Ausl Romagna hanno pertanto effettuato un accesso domiciliare presso l’abitazione del tatuatore, nel corso del quale hanno rinvenuto materiale per l’esercizio dell’attività senza i previsti requisiti di legge.
È stato individuato un vero e proprio laboratorio, al cui interno sono stati rinvenuti strumenti e materiali necessari all’attività quali pistole, lettino e inchiostri privi di tracciabilità, insomma tutto il materiale necessario per realizzare tatuaggi, tranne uno: la licenza.
Durante l’intervento il soggetto è stato sorpreso proprio mentre era intento a praticare tatuaggi nei confronti di due clienti provenienti da fuori provincia.
La successiva attività di polizia economico-finanziaria ha permesso alle Fiamme Gialle di Ravenna di accertare, mediante l’acquisizione di documentazione detenuta presso il domicilio, che il tatuatore esercitava la propria attività da alcuni anni, pur essendo completamente sconosciuto al Fisco.
Gli Ispettori dell’Ausl, accertato che il soggetto è risultato privo sia della Segnalazione Certificata Inizio Attività nonché dei requisiti igienico sanitari previsti dalla legge, hanno sottoposto a sequestro amministrativo il laboratorio ed effettuato gli opportuni rilievi tesi a quantificare ed elevare le conseguenti sanzioni.

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