domenica
21 Settembre 2025

In centro a Ravenna con bussola e cartina: una gara di “orientamento” aperta a tutti

Domenica 13 ottobre il tradizionale appuntamento organizzato dal Club Alpino Italiano

PlanetarioDomenica 13 ottobre alle 9, con partenza dal Planetario dei giardini pubblici di Ravenna, nell’ambito del XXXVI Meeting della Montagna, si terrà  la tradizionale gara di “Orienteering in città”, organizzata dalla commissione di alpinismo giovanile del Club Alpino Italiano di Ravenna , in collaborazione con l’assessorato all’Ambiente del Comune di Ravenna.

L’impostazione spiccatamente propedeutica consente a tutti, neofiti compresi, di partecipare e divertirsi mettendosi alla prova nei percorsi proposti.; l’iniziativa è aperta ai ragazzi dagli 8 ai 18 anni e agli adulti.

Il programma della prima parte della mattinata prevede la presentazione della gara  e una breve lezione di cartografia e orientamento.

I partecipanti saranno suddivisi in due categorie per fasce d’età, juniores e seniores.

La  gara  avrà come campo d’azione tutto il centro storico cittadino e si diramerà lungo due percorsi (juniores più breve, 9 controlli – seniores più lungo, 12 controlli) con partenza e arrivo al Planetario.

I partecipanti muniti di carta topografiche (appositamente redatte) e bussole, dovranno completare i percorsi assegnati nel minor tempo possibile toccando le varie stazioni di controllo, preventivamente installate e presidiate da membri dell’organizzazione, Le Lanterne.

Le classifiche finali saranno redatte con l’ausilio dei supporti informatici in tempo reale, quindi la premiazione e la chiusura della manifestazione avverranno verso le 12.30.

La partecipazione è gratuita e sono previsti gadget per i partecipanti.

Tutte le informazioni nel sito www.cairavenna.it

Teodora, è partita la missione playoff. Delorenzi: «Abbiamo gli ingredienti giusti»

Il presidente della squadra targata Conad punta molto su coach Bendandi: «Un romagnolo vero, ha il gruppo in mano». Per le ravennati è il terzo campionato in A2 (prima partita a Baronissi con vittoria 3-0 il 6 ottobre): l’obiettivo è essere in A1 per il 2021 quando in città ci sarà il nuovo palazzetto

Dominika Strumilo Paolo Delorenzi
Il presidente Paolo Delorenzi accoglie la belga Dominika Strumilo, nuovo acquisto dell’Olimpia Teodora

È una Olimpia Teodora molto rinnovata, ma con la base ben radicata nel recente passato, quella che domenica 6 ottobre si tufferà nel campionato di Serie A2, il terzo consecutivo, debuttando in trasferta contro le campane del Baronissi. La storica e gloriosa realtà ravennate nel corso dell’estate ha subìto importanti cambiamenti, con grandi novità che hanno riguardato i quadri dirigenziali, quelli tecnici e le giocatrici stesse, con un deciso ringiovanimento dell’organico. A rappresentare il trait d’union con la scorsa stagione sono però il main sponsor, che è sempre Conad, il nocciolo duro della squadra, con le conferme di capitan Bacchi, Rocchi, Torcolacci e alcune baby, e soprattutto il presidente, Paolo Delorenzi, vero e proprio cuore pulsante della società biancorossa.

Delorenzi, non siete stati certo fermi questa estate, giusto?
«Ci siamo dati un progetto preciso e in questo ritengo che Giorgio Bottaro (il nuovo direttore generale del club, ndr) sia la persona giusta nel posto giusto, il dirigente che può farci compiere il salto di qualità. Se è vero che nel 2021 a Ravenna ci sarà un nuovo palazzetto, il nostro obiettivo è quello di entrarci disputando la Serie A1. Ma questo è solo l’inizio…».

Olimpia Teodora Ph Roberta Casadei
Esordio vincente in campionato a Baronissi: 3-0 per la squadra di coach Bendandi

Si spieghi meglio.
«Bottaro sta lavorando su altri aspetti, tra cui quello primario è rappresentato dal settore giovanile. Il nostro sogno è quello di vedere delle giocatrici ravennati con la maglia della prima squadra in A1. Per riuscirci proveremo a coinvolgere tutta la città, attraverso le persone giuste. È chiaro che si tratta di un progetto ambizioso e tutt’altro che facile da realizzare, ma ci proveremo».

Come è cambiata la società con l’arrivo di Bottaro?
«Giorgio è un dirigente con tanta esperienza e grandi motivazioni. Sta ottenendo il massimo da tutti i componenti del suo staff e non c’è una persona nell’Olimpia Teodora che non sia orgoglioso di farne parte. Inoltre ha cominciato a intrattenere dei rapporti con alcune società a noi vicine, coinvolgendo una buona parte della Romagna. Un esempio viene dalla partecipazione alla Girl League della nostra Under 16, composta anche da ragazze del Riviera Rimini, che ha ottenuto un risultato insperato e sorprendente».

1D886DDD 910F 43F3 A690 8DB96B2CA42A
Conad è il main sponsor della pallavolo femminile a Ravenna

La prima squadra è pronta per il torneo in partenza?
«Abbiamo di sicuro fatto un buon pre-campionato, abbiamo l’entusiasmo di chi pensa in grande. Vedo un gruppo unito, con le ragazze pronte ad aiutarsi, e un grande entusiasmo in palestra. Di solito, quando c’è una bella atmosfera, le cose vanno per il meglio».

In questo quanto è importante il ruolo del tecnico Simone Bendandi?
«Mi sembra sempre sul pezzo. Sa quello che vuole, ha la squadra in mano ed è dotato di personalità e carattere: è un romagnolo vero. C’è grande fiducia sul suo lavoro».

Bce66b38 00e7 4404 B96f 331ac8b584ee
Dominika Strumilo, 23 anni: arriva a Ravenna dal Nancy

Anche quest’anno la stagione sarà divisa in due, forse tre, parti. Come giudica il girone in cui è stata inserita la Conad?
«Molto tosto, più difficile di quell’altro. Già la partita casalinga con Trento, che punta a salire di categoria, sarà un match molto indicativo. Sappiamo che dovremo soffrire, ma l’importante sarà giocare sempre per vincere. Si tratta di un raggruppamento complicato anche dal punto di vista logistico. La trasferta più vicina sarà a Macerata, mentre le altre tre realtà emiliano-romagnole sono state inserite nel girone A. Speriamo di fare il derby con San Giovanni in Marignano nella Pool Promozione».

Dopo che sono sfuggiti per due anni consecutivi, questa sarà la volta buona per i playoff?
«Speriamo, ma dipende da tanti fattori. Il primo auspicio è che non ci siano infortuni, un aspetto che nella passata stagione ci ha penalizzato parecchio. Molto dipenderà in che stato di forma arriveremo ai momenti decisivi. Quindi è meglio stringere i denti e guardare una partita alla volta. Abbiamo tutti gli ingredienti a posto per puntare in alto, da Bottaro, Bendandi e la squadra fino a un staff tecnico e medico di prim’ordine. Poi è ovvio che molto dipenderà dalla Dea bendata».

392eda87 2092 4ee2 A215 84c31ec777ceCome considera la rosa che è stata costruita?
«Molto bene, anche perché le giovani dietro alle cosiddette titolari hanno tutte una grinta incredibile e tanta voglia di emergere. Secondo me ognuna di loro può puntare a ritagliarsi un posto fisso in squadra. In più c’è Bacchi, che continua a rappresentare un punto di riferimento fondamentale fuori e dentro al campo».

Si aspetta più pubblico al PalaCosta?
«Negli eventi organizzati in queste settimane ho visto tanto calore e grande entusiasmo attorno a noi. Già nel primo test c’era molta gente nelle tribune e mi pare che si avverta molta attesa per l’inizio della nostra avventura. Avvertiamo una certa partecipazione e la stessa campagna abbonamenti sta andando abbastanza bene».

Nel 2021 appuntamento in Serie A1 nel nuovo palazzetto, quindi?
«Intanto ringraziamo per l’entusiasmo della città attorno a noi, con l’auspicio che porti a qualcosa di concreto anche dal punto di vista economico. Questo non lo dico per me, ma per Ravenna, con la speranza di ritrovare anche solo un po’ della realtà che anni fa ha scritto la storia della pallavolo. L’Olimpia Teodora appartiene alla città, che merita di avere una squadra in A1».

Arco Trasporti compie 45 anni: nuovi mezzi a metano e tavola rotonda sulla logistica

Il 12 ottobre nel nuovo stabilimento della cooperativa verranno presentati i veicoli alimentati a Gnl e si terrà un convegno con docenti universitari, politici e manager a confronto

Insegna ArcoLa cooperativa Arco Trasporti di Cotignola compie 45 anni e investe in una flotta di mezzi alimentati a Gnl, gas naturale liquefatto. «per fare la nostra parte per la sostenibilità ambientale – evidenzia Sauro Bettoli, direttore della coop – e andare incontro alle esigenze della committenza sempre più sensibile ai temi legati alla riduzione della emissioni di CO2 nell’ambiente». Si tratta di una soluzione tecnica che necessita di grandi investimenti ma «rende la nostra cooperativa competitiva e al passo con i tempi e le tendenze del mercato».

La presentazione dei nuovi mezzi avverrà il 12 ottobre dalle 10 nel nuovo magazzino di Fusignano in via dell’Artigianato. Nella mattinata si terrà anche l’evento «Sulle strade per un futuro sostenibile» promosso dalla stessa azienda per la ricorrenza dell’anniversario. Una tavola rotonda dal titolo «Una logistica più sostenibile, dal packaging al trasporto». Tra i relatori Claudio Trombini, professore del dipartimento di Chimica dell’Università di Bologna; Mirco Bagnari, consigliere regionale e vice-presidente Commissione Politiche Economiche; Roberto Maffi, direttore operation e logistica Conserve Italia; Gianpaolo Bassetti, direttore di produzione Caviro; Canonico Oberdan; amministratore delegato Smurfit Kappa. Modera il giornalista Maurizio Marchesi.

«Arco è nata nel 1974 a Cotignola dalla intuizione di undici soci che, non riuscendo più a rispondere singolarmente alle richieste di un territorio e di un mercato in continua espansione, decisero di unirsi in forma cooperativa – racconta il presidente Raffaele Langella -. Per tutti gli anni ’70 e ’80 la cooperativa è cresciuta nel più sano spirito pionieristico e oggi, dopo alcune fasi critiche che sono state superate anche grazie al sostegno delle associazioni territoriali di Confcooperative e Confartigianato, la nostra azienda è salda e ha avviato nuove attività che stanno portando lavoro ai soci e al territorio».

Anche a Milano Marittima l’Albero Falcone, un monumento per le vittime delle mafie

Alla piantumazione al parco “Gino Pilandri” attesi la sorella del magistrato assassinato e l’ex Presidente del Tribunale di Palermo

Maria Falcone
Maria Falcone in occasione della piantumazione dell’Albero Falcone a Ravenna

Sabato 12 ottobre alle 12 al parco pubblico “Gino Pilandri” di Milano Marittima verrà piantato “l’Albero Falcone”, un monumento per la memoria di tutte le vittime innocenti di ogni tipo di mafia. Sulle “ceneri” degli oltre 2.200 pini marittimi abbattuti dalla forza devastante della tromba d’aria che colpì Cervia lo scorso mese di luglio, Milano Marittima (dopo che un anno fa fu piantato anche a Ravenna) è pronta a ospitare un albero speciale, donato dalla famiglia Benzi, a 80 anni dalla nascita di Giovanni Falcone.

«Questo Albero – scrivono i promotori – è pronto a germogliare idee che si trasformeranno in progetti, mirati soprattutto ai più giovani, a quella “fetta” di popolo in cui poniamo il futuro di un Paese che ha voglia di ribellarsi al sistema mafioso, affinché l’Italia tutta sia unita sotto un’unica bandiera: quella della legalità».

Sarà Maria Falcone (sorella di Giovanni), presidente della Fondazione Falcone, a partecipare all’evento, insieme al segretario generale della stessa Fondazione, Leonardo Guarnotta (già Presidente del Tribunale di Palermo nonché colui che istruì il famoso maxiprocesso insieme a Falcone e Borsellino) e al procuratore generale presso la Corte di Appello di Bologna, Ignazio De Francisci.

“Solo uniti – si legge in una nota inviata alla stampa dai promotori – potremo far rivivere gli ideali e i valori per cui hanno sacrificato la propria vita, tutte le vittime innocenti di tutte le mafie».

Parteciperanno all’evento cervese anche vertici nazionali dell’Antimafia e della Magistratura, esponenti del Governo e autorità civili, militari e religiose.

L’evento è organizzato dall’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI) Sezione di Ravenna, insieme all’Hotel Rouge International di Milano Marittima.

I renziani di Italia Viva attendono la Leopolda per iniziare il tesseramento

I fedelissimi sul territorio ravennate dell’ex segretario Pd spiegano: «Organizzeremo un incontro dopo Firenze per illustrare a tutti le modalità di adesione»

RAVENNA 03/09/17. RENZI ALLA FESTA DELLÕ UNITAÕ DI RAVENNA
Matteo Renzi alla festa dell’Unità di Ravenna nel 2017 quando era segretario del Pd

Ancora non si sa esattamente che forma prenderà, ma per quanto leggera, avrà la struttura di un partito anche Italia Viva, il nuovo soggetto guidato da Matteo Renzi, che ha lasciato il Pd. Roberto Fagnani, assessore in giunta a Ravenna uscito dai dem per seguire l’ex segretario, ci spiega: «Al momento ci stanno contattando tante persone che non hanno mai voluto entrare in un partito. Noi certamente saremo diversi dai partiti tradizionali, ci sarà una piattaforma online per discutere e confrontarsi, che non sarà però come il Rousseau. E certamente vogliamo organizzare molti eventi con professionisti dei vari settori. Ma ci si potrà tesserare e saremo presenti sul territorio».

Per capire meglio bisogna ora aspettare l’appuntamento della Leopolda (18-20 ottobre), format di incontro inventato da Renzi stesso e che per la prossima edizione si concentrerà proprio sul nuovo soggetto politico. «Ci saranno tavoli di confronto – ci spiega Antonio Lazzari, altro ex Pd fuoriuscito, renziano di lunghissimo corso – e quando torneremo faremo un grande evento pubblico per spiegare cosa è stato deciso a Firenze».

In realtà proprio Lazzari è stato l’organizzatore di un primo incontro già fatto sul territorio. «È stato un momento conoscitivo, c’è molta curiosità, sono venute persone di diversa provenienza, ma fino alla Leopolda non potremo sapere, anche perché Renzi è giustamente molto abbottonato». Ma quindi sarà un partito “calato” da un capo che vi comunicherà modalità di adesione e partecipazione decise altrove? «Al contrario – ribatte Lazzari – la Leopolda sarà invece il luogo di confronto, dove molti tavoli saranno dedicati al nuovo partito».

RAVENNA 03/09/17. RENZI ALLA FESTA DELLÕ UNITAÕ DI RAVENNAIntanto comitati stanno nascendo anche in provincia, a Cervia e a Faenza, e soprattutto a Lugo dove tra le adesioni più illustri c’è quella dell’ex segretaria comunale Pd Sabrina Mondini, componente della segreteria e della direzione provinciale di Ravenna che ha spiegato: «È stata una scelta dolorosa, sofferta ma necessaria. Dopo anni di militanza attiva al Circolo di Voltana, a Lugo e a Ravenna le relazioni e le amicizie sono un patrimonio prezioso che rende la decisione ancora più difficile. Ma bisogna avere il coraggio di guardare avanti ed essere rispettosi con se stessi e con gli altri. È una scelta coerente con il mio percorso politico che mi convince e mi entusiasma. Un modo nuovo di fare politica, uno stile diverso e una forte determinazione alla valorizzazione del ruolo delle donne e dei giovani».

E il Comune invita al museo 282 coppie che festeggiano nozze d’oro, diamante e ferro

Succede al Mic di Faenza. Con tanto di ordinanza che vieta la sosta per un pomeriggio

Nozze Oro Mic
Un’edizione passata al Mic

Si rinnova a Faenza l’appuntamento con le nozze d’oro, di diamante e di ferro per le coppie che festeggiano, rispettivamente, 50, 60 e 70 anni di matrimonio. L’iniziativa – giunta quest’anno alla sua sesta edizione – avrà luogo sabato prossimo, 12 ottobre, al Museo internazionale delle ceramiche di Faenza (viale Baccarini 19) ed è promossa dall’Amministrazione comunale faentina con l’obiettivo di “sottolineare il grande valore della famiglia”.

La cerimonia prenderà il via alle 15, con l’accoglienza degli invitati, la consegna delle pergamene ricordo alle coppie partecipanti e il saluto del sindaco Giovanni Malpezzi. A seguire, alle 16, animazione, con musica della Metallurgica Viganò e il Melodic Duo; alle 17 un brindisi di augurio.

Le coppie invitate quest’anno sono 282: 210 festeggiano i 50 anni di matrimonio, 66 i 60 anni e sei i 70 anni.

Chi fra gli invitati fosse impossibilitato a partecipare potrà comunque ritirare nei giorni successivi la pergamena, direttamente alla Segreteria del Sindaco del Comune di Faenza, negli orari di ufficio.

Per consentire lo svolgimento della manifestazione è stata inoltre emessa un’ordinanza che vieta la sosta di tutti i veicoli – sabato 12 ottobre, dalle 14 alle 18.30 – in un tratto di circa settanta metri di viale Baccarini, sul lato destro dall’ingresso del Museo verso via Nuova.

Domus Nova, 4 nuove sale operatorie: alle pareti foto della natura per rilassarsi

La clinica privata nata 58 anni fa oggi conta 200 dipendenti, 200 medici libero professionisti, 267 soci: ottomila interventi chirurgici all’anno. Il presidente Grandi elogia il lavoro di squadra: «L’affiatamento è il valore aggiunto che ci viene riconosciuto in primis dall’Ausl dove siamo accreditati»

70960087 2801441386541385 6012258219244650496 O Attorno al lettino le più moderne tecnologie robotiche e mini invasive della medicina, alle pareti foto di scenari naturali per aiutare il rilassamento del paziente. L’ospedale privato Domus Nova di Ravenna, accreditato con il sistema sanitario pubblico, ha inaugurato a fine settembre quattro nuove sale operatorie nella sede di via Pavirani. Ogni anno le sale chirurgiche della clinica effettuano in media 900 interventi di protesi ortopediche su circa ottomila interventi totali. Domus Nova è nata nel 1961 e oggi conta 200 dipendenti, 200 medici libero professionisti, 267 soci e circa diecimila prestazioni dialitiche al 2018.

«Il nuovo blocco operatorio – si legge in una nota divulgata dall’ospedale – rappresenta non soltanto un’eccellenza tecnologica ed una particolare cura dell’accoglienza verso il paziente, ma anche il frutto del lavoro di aziende ed artigiani del territorio che, ancora una volta, insieme, hanno creato qualcosa di straordinario. Ogni nostro investimento viene sempre effettuato con un occhio rivolto alla città. Noi interagiamo con Ravenna, offrendo servizi sanitari di primaria qualità ma volendo anche essere un’eccellenza per tutto il territorio».

71385121 2801441159874741 6099136358146637824 NSull’ingresso del blocco operatorio (ampio e spazioso, di 6 metri) campeggia la scritta “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”: la frase è di Michael Jordan, «un campione di basket che inquadra benissimo il nostro spirito – spiega il dottor Stefano Grandi, presidente della Domus Nova – e cioè il lavoro di squadra che caratterizza anche la nostra attività. Nelle nostre quattro sale chirurgiche orbitano una cinquantina di professionisti che, pur lavorando con le più moderne tecnologie robotiche e mini invasive, fanno dell’affiatamento quel valore aggiunto che ci viene riconosciuto in primis dall’Ausl dove siamo accreditati».

Alle pareti di ogni sala operatoria c’è una gigantografia che richiama la pineta, l’area valliva del Parco del Delta, il mausoleo di Teodorico e altri scorci naturalistici. Immagini scattate anche dal dottor Alfredo De Zerbi, medico ortopedico di Domus Nova e ora, da pensionato, apprezzato fotografo. «Immagini che facilitano il rilassamento del paziente e il clima generale nel quale operano i professionisti».

72270952 2801441379874719 7851678612020264960 ODomus Nova ha cominciato la sua attività sanitaria 58 anni fa, quando alcuni medici decisero di dedicare la propria opera professionale e umana alla cura del prossimo, avviando un nuovo servizio che avesse come obiettivo la salute e l’accoglienza dei pazienti. In particolare, Vittorino Compagnoni, Olimpio Grandi e Antonio Roversi, già medici affermati, concentrarono la propria vita professionale unicamente verso la realizzazione di questo progetto.

Dalla Regione 25 milioni per i giovani che non studiano e non lavorano: info utili

Parte la nuova fase di Garanzia Giovani. Ecco come aderire

Novità Formative Nell’offerta Interaziendale A Catalogo 2018Orientamento specialistico, per analizzare in modo approfondito la propria esperienza di vita, capire i propri desideri e le strade per realizzarli; formazione mirata per l’inserimento e l’accompagnamento al lavoro, opportunità di tirocinio, e sostegno all’auto-imprenditorialità. In Emilia-Romagna prende il via, con 25 milioni di euro disponibili per il biennio 2019/2020, la nuova fase di Garanzia Giovani, il programma dell’Unione europea per assicurare ai ragazzi e alle ragazze che non studiano e non lavorano opportunità di acquisire nuove competenze e di entrare nel mercato del lavoro. Destinatari sono i giovani che non hanno ancora compiuto 30 anni, maggiorenni o, se minorenni, che abbiano assolto l’obbligo di istruzione/formazione.

Nella prima fase, avviata a maggio 2014, sono stati oltre 130mila i ragazzi che con Garanzia Giovani hanno realizzato un percorso personalizzato, grazie a circa 41 milioni di euro di risorse investite. E i risultati – si legge in una nota della Regione – si vedono: in Emilia-Romagna, infatti, i giovani tra i 15 e i 29 anni non occupati né inseriti in un percorso regolare di istruzione/formazione, i cosiddetti ‘Neet’, sono diminuiti del 25%, passando dal 20,6% del 2014 al 15,4% del 2018.

Come funziona
Si aderisce a Garanzia Giovani iscrivendosi al portale “Lavoro per te“, prendendo un appuntamento online con il Centro per l’impiego di riferimento del proprio comune di domicilio. Se si è già iscritti a “Lavoro per Te” si dovrà semplicemente entrare nel portale con le proprie credenziali e compilare il form di adesione.
A questo punto si deve scegliere con quale soggetto accreditato ai servizi per il lavoro realizzare il proprio percorso. Entro 30 giorni dall’adesione online, si verrà chiamati per fare il primo colloquio con un operatore del Centro per l’impiego per firmare un patto di servizio personalizzato e fissare un colloquio con il soggetto accreditato scelto. Nell’incontro un esperto aiuterà i giovani a scegliere quali delle opportunità sono più coerenti con le esperienze formative e professionali precedenti, più vicine alle aspettative del ragazzo e più utili per entrare nel mercato del lavoro.

Come aderire
L’elenco dei centri per l’impiego, dei soggetti della Rete Attiva per il Lavoro accreditati per Garanzia Giovani, suddivisi per aree territoriali e tutte le informazioni per aderire si trovano a questo link.

Strage di uccelli nella Valle della Canna, il Comune: «Situazione in miglioramento»

Pochi gli esemplari morti di specie protette. Venerdì 11 ottobre un nuovo sopralluogo

Fenicotteri Valle Canna
I fenicotteri nella Valle della Canna

Questa mattina (9 ottobre) si è riunito il tavolo tecnico per l’emergenza di Valle della Canna convocato in via straordinaria dall’amministrazione comunale per monitorare la situazione.

Presenti al tavolo tutti gli enti e gli attori a vario titolo coinvolti nelle fasi relative al conclamarsi di un episodio acuto di contaminazione da botulino di tipo C che ha causato la moria di migliaia di anatidi (Comune di Ravenna, Servizio agricoltura caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, Romagna acque, Ravenna servizi industriali, Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile – aree Romagna e Reno e Po di Volano, Parco delta del Po, Polizia provinciale, servizio Veterinario Ausl Romagna, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Carabinieri forestali, Guardie ecologiche volontarie, Guardie venatorie volontarie, Centro recupero animali selvatici, Sevizio aree protette della Regione Emilia-Romagna).

Dalla mattina di sabato 5 ottobre è stata fornita acqua in quantità pari a circa 65 mila metri cubi al giorno, e l’immissione proseguirà fino a domenica 13, portando il livello a un massimo di 10/15 centimetri e oltre in tutta la valle.

“La situazione è in miglioramento – si legge in una nota del Comune di Ravenna – e questo porta a ritenere che il picco della diffusione della contaminazione sembra ormai superato, ferma restando la necessità di attendere l’esito dei monitoraggi specifici previsti nei prossimi giorni”.

I dati raccolti venerdì 4 ottobre riportavano il recupero di circa 1.600 volatili morti e circa 200 convalescenti (in massima parte salvati grazie alle operazioni di somministrazione di antibiotico ad ampio spettro e di soluzione fisiologica da parte di volontari); nella quasi totalità si tratta di anatidi di specie non protette, mentre sono risultati pochi gli esemplari di specie protette (una quindicina). Martedì 8 ottobre sono stati recuperati circa 500 volatili morti e 21 vivi (nelle medesime proporzioni).

Per proseguire con il monitoraggio della situazione, in accordo con tutti gli enti, è stato convenuto un sopralluogo congiunto venerdì 11 ottobre di Polizia provinciale, Carabinieri forestali, Ispra, Parco del Delta e tecnici comunali al fine di valutare se la fase di emergenza possa considerarsi conclusa.

“Per quanto riguarda l’attività faunistico venatoria, Regione Emilia-Romagna e Parco del Delta – per le zone territoriali di rispettiva competenza – si muoveranno in maniera coordinata al fine di adottare gli atti idonei alla situazione emergenziale dovuta all’episodio”, termina la nota del Comune.

“La pietra e il silicio”: la materia posta al servizio dell’immaginazione

L’artista bolognese De Luca approda a Faenza con una mostra che celebra l’incontro tra il mosaico e l’arte contemporanea

Ascolta, Piove..., Cm 230x300x70 2011cm
L’opera intitolata “Ascolta, piove”

“RavennaMosaico2019” si espande al di fuori delle mura ravennati con la personale del mosaicista Marco de Luca, allestita a Faenza presso la Chiesa di Santa Maria dell’Angelo per iniziativa del Museo Diocesano. De Luca, le cui opere sono esposte in vari musei, istituzioni e collezioni private, sia in Italia sia all’estero, ha alle spalle una carriera artistica iniziata nel 1973 con il diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna e proseguita negli anni successivi con mostre incentrate principalmente sulla tecinca musiva, da lui intesa come bene sia culturale sia spirituale, e forma autonoma di espressione artistica.

Attraverso le sue opere artista intende riflettere sul valore stesso dell’arte, con una particolare attenzione al mosaico e all’arte contemporanea quale possibilità di dialogo con l’uomo di oggi. Le sue sono statue sono dotate di una forte carica trasfigurativa, oggetti solidi in cui la materia si riduce a puro mezzo per trasmettere un’idea, una “visione”, come osserva il giornalista e studioso d’arte Giovanni Gardini, curatore della mostra:«È una realtà trasfigurata quella che De Luca restituisce attraverso le sue opere, parole poetiche dette attraverso la solidità della pietra e il brillio degli smalti».

La Sposa Cm 195x68x15 2008
“La sposa”

Come nell’opera intitolata La sposa, un osso di seppia che si sviluppa verticalmente e che si erge nella sua maestosità simile a una «mandorla di luce», o ancora I cipressi,  «emblema dell’incontro/scontro tra le tenebre e la luce» e Ascolta. Piove, in cui il rumore della pioggia si solidifica.

La mostra, in collaborazione con il Comune di Faenza e il Comune di Ravenna,  non è che una delle numerose iniziative previste dal  programma della “Biennale del mosaico contemporaneo” che mirano all’interazione e al coinvolgimento del pubblico: concerti, conferenze sulla storia e l’attualità del mosaico – con una particolare attenzione ai mosaici del territorio – visite guidate e laboratori didattici indirizzati alle scuole.
Non resta che lasciarsi coinvolgere da questa temperie culturale e fruire delle novità che l’autunno e il nostro territorio portano con sè.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Manutenzione sull’argine del Senio: 40mila euro per il taglio della vegetazione

Lavori finanziati dal Comune sulla sponda destra tra la Chiusaccia e il ponte della ferrovia Faenza-Lavezzola. L’area è considerata sito di importanza comunitaria (Sic) e zona di protezione speciale (Zps), individuata come funzionale alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali e della flora e della fauna selvatiche

Il fiume Senio all’altezza di Cotignola in momento di piena a maggio 2019

Sono iniziati i lavori di taglio della vegetazione sull’argine destro del fiume Senio a Cotignola tra la Chiusaccia e il ponte della ferrovia Faenza-Lavezzola. L’area è considerata sito di importanza comunitaria (Sic) e zona di protezione speciale (Zps), individuata come funzionale alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali e della flora e della fauna selvatiche. L’intervento, finanziato dal Comune per un importo di 40mila euro, prevede il taglio totale della vegetazione in alveo e sulla bassa sponda del fiume e il taglio selettivo di quella presente sulle golene. L’intervento interesserà solo la sponda destra del fiume; i vincoli ambientali previsti per le aree Sic e Zps impongono infatti che il taglio della vegetazione presente sulle sponde non sia contemporaneo. L’intervento sull’altra sponda potrà essere effettuato solo trascorsi tre anni da quello in corso.

I lavori vanno a integrare gli interventi di manutenzione di tutto il tratto del fiume già programmati dal Servizio Area Reno e Po di Volano dell’Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. La competenza di questa manutenzione è infatti della Regione, che la attua attraverso i servizi dell’Agenzia. Il Comune di Cotignola, in ragione della specificità e particolarità dell’area, ha convenuto di finanziare il taglio selettivo in corso, stipulando un’apposita convenzione con l’Agenzia secondo la quale il Comune finanzia e segue gli aspetti amministrativi legati all’appalto, mentre il Servizio Area Reno e Po di Volano si occupa degli aspetti tecnici legati alla progettazione e alla direzione lavori.

«Abbiamo ritenuto non più rimandabile – spiega il sindaco di Cotignola Luca Piovaccari – questo intervento su un tratto di fiume che da troppo tempo non veniva sottoposto a manutenzione. Grazie a questi lavori e a tutti quelli che svilupperà la Regione nei mesi successivi miglioreremo sensibilmente le condizioni di sicurezza del nostro fiume. Questi interventi, oltre a migliorare la scorrevolezza delle acque, consentiranno soprattutto di tenere monitorate le sponde per individuare le tane di animali su cui eventualmente intervenire per consolidare gli argini. La presenza di tane rappresenta infatti l’elemento di rischio più elevato su cui mantenere alta l’attenzione, in quanto possono indebolire sensibilmente gli argini fino a provocarne la rottura in caso di piena».

La caduta di Fetonte in terra romagnola abita nel labirinto effimero

Alfonsine partecipa alla manifestazione “Ravenna Mosaico 2019” con un’opera d’arte sul figlio di Apollo.

 

Il Gruppo Di Lavoro Associazione Dis ORDINE

L’Associazione Dis-Ordine ha di recente inaugurato ad Alfonsine un’installazione dedicata al mito di Fetonte, il giovane discendente di Apollo che per tracotanza si procurò la morte cadendo dal carro paterno. L’evento, in collaborazione con lo studioso di storia locale Luciano Lucci, ha lo scopo di proporre un’ interpretazione dell’episodio mitologico attraverso il segno di un cerchio, una ruota del carro del Sole, dal quale si irradiano fasci luminosi in granoturco e tessere d’oro recanti all’estremità arti umani in gesso, a simboleggiare i resti dello sventurato semidio. L’opera, realizzata da Greta Tosi, Steven Bortolussi e Riccardo Mariotti con la supervisione di Mariella Busi, Elena Pagani, Marcello Landi e Federico Zanzi, è il frutto di un lungo lavoro di ricerca e preparazione di calchi anatomici combinati con frammenti di un carro agricolo di Maddalena Venturi. In particolare, per il calco di mani, piedi e facce sono stati coinvolti i giovani artisti del Dis-Ordine, giudicati un modello ideale per l’attinenza con l’età del personaggio.

Secondo le ricerche di Lucci, Fetonte sarebbe atterrato proprio sulle piatte terre alfonsine, le allora rive dell’antico Eridano, nel punto che oggi è il centro di un labirinto, unico al mondo, costituito da 30.000 canne palustri appese a un reticolato di filo in dialogo costante tra terra e cielo, un’opera di land art concepita da Carlo Galassi nell’omonima azienda: trattasi del Labirinto effimero sospeso dedicato a Dante – che pure  in più occasioni cita il mito di Fetonte all’interno della sua Commedia – da ora inserito dal Comune di Ravenna tra i luoghi delle celebrazioni dantesche in vista del 2021.

 

Fetonte cade giù attraversando il cielo come una stella cadente verso la foce dell’Eridano – leggenda narra nei pressi dell’attuale Alfonsine – a quei tempi selva di sterpi e canne palustri. Le Eliadi, sorelle di Fetonte, disperate per la perdita del fratello, saranno trasformate dal padre in pioppi e le loro lacrime in ambra.
L’Alfonsine di oggi si trova su quel territorio che in un tempo lontano era un intrico di dune sabbiose e vie d’acqua, dorsali ghiaiose e valli, un territorio povero di materiali che deve il suo destino, fin dal tempo delle migrazioni greche del 1500/1000 a.C., al passaggio commerciale dei traffici dell’ambra, sacra al dio Sole, e all’attività di caccia e pesca, contese prima dalle tribù celtiche che tentarono una prima bonifica poi, dopo secoli di vicissitudini, dall’antica Schola Piscatorum (oggi “Casa Matha”, ancora proprietaria di diversi fondi in zona) e in seguito da veneziani, padroni a Ravenna, dai Calcagnini di Fusignano e infine dagli Estensi di Ferrara. Un territorio che ancora oggi, con il suo bagaglio di storia, tradizioni e mito, è in grado di produrre bellezza e cultura.

 

 

 

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi