Il progetto, avviato nel 2022, ha richiesto un investimento di 286 mila euro
Con l’installazione dei nuovi arredi urbani di Piazza Farini (sotto il portico del Municipio) e Del Giardino della Rocca si è concluso nei giorni scorsi il progetto di riqualificazione del centro storico di Russi avviato 2022. Dopo i primi lavori in via Garibaldi e via Trieste fino all’incrocio con via IV Novembre, lo scorso ottobre nuove panchine, fioriere e portabiciclette erano già state collocate in Piazza Dante e Piazza Gramsci.
La riqualificazione complessiva (lavori più arredi) ha beneficiato di un finanziamento di 192 mila euro, che ha permesso di coprire oltre la metà dei costi complessivi del progetto (286 mila euro). Il tutto finalizzato a migliorare la fruibilità del centro storico e favorire l’attrattività degli esercizi commerciali limitrofi, che rappresentano una parte fondamentale dell’economia del territorio.
Nel dettaglio, sono state posizionate in totale 18 panchine, 4 fioriere (di cui 2 in piazza Dante dotate di sedute e abbellite con piante di mimose), 8 cestini (a cui si aggiungono 2 stazioni per la raccolta differenziata in piazza Dante e davanti al Mercato coperto), diversi portabiciclette, strutturati per essere accessibili anche agli anziani.
«Siamo soddisfatti di questo percorso – spiega la Sindaca Valentina Palli -, inserito all’interno di un accordo quadro con le Associazioni di categoria del territorio (Confcommercio Ascom sezione di Russi, CNA, Confartigianato della Provincia di Ravenna-Ufficio di Russi e Confesercenti di Ravenna-Cesena ndr) e funzionale alla progressiva riqualificazione del centro storico. Nel solco di questo progetto, abbiamo già finanziato la ritinteggiatura integrale del mercato coperto. Siamo in attesa del parere della soprintentenza e procederemo speditamente verso altri interventi di riqualificazione del nostro centro storico, in modo da renderlo sempre più gradevole ed accessibile alla fruizione di tutti e per tutti».
Quattro i nodi principali: l’ammontare delle risorse disponibili, l’avvio dei cantieri sul territorio, il controllo degli argini e l’eventuale delocalizzazione delle aree più a rischio
L’Amministrazione comunale di Faenza e i Comitati degli alluvionati hanno deciso di inviare una lettera al Commissario alla ricostruzione nei territori alluvionati Fabrizio Curcio e al Presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale. L’obiettivo, anche alla luce del confronto costante nei tavoli di lavoro sul tema, è quello di chiedere con urgenza risposte su alcuni temi prioritari riferiti all’alluvione. Oltre al sindaco di Faenza Massimo Isola, hanno sottoscritto la missiva i Comitati Alluvionati dell’Unione della Romagna Faentina, il Comitato Fluire, il Comitato Montone via Corleto e il Comitato Borgo Alluvionato.
«Esattamente il 28 gennaio scorso – scrivono sindaco e comitati – negli stessi momenti in cui era in corso la seduta del Consiglio regionale con la Vostra contestuale partecipazione, si è verificato l’ennesimo ingrossamento del fiume Lamone, causato dalle intense precipitazioni concentrate nella zona a monte, a Marradi. Di fatto, mentre si stava dibattendo sul piano d’azione tanto atteso per la messa in sicurezza idrogeologica nel prossimo futuro, abbiamo dovuto fare i conti, ancora una volta, con ciò che è invece diventato il nostro presente: l’apertura dell’ennesimo Centro operativo comunale, l’avvio delle procedure di preallerta e vigilanza nei luoghi più a rischio, il costante e compulsivo controllo dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua.
La fotografia di quella giornata è emblematica un po’ per tutti, istituzioni, comitati e cittadini, di una situazione che giorno dopo giorno, allerta dopo allerta, ci scopre ancora costantemente vulnerabili agli eventi meteorologici e in ritardo sulle opere di messa in sicurezza».
Dopo questa premessa, Comune e Comitati degli Alluvionati rivolgono un appello a tutti gli enti interessati, basandosi su quattro nodi principali da sciogliere nel più breve tempo possibile:
«1) Dopo l’approvazione del primo stanziamento di complessivi 90 milioni di euro di investimenti per gli interventi di massima urgenza per la messa in sicurezza del nostro territorio soprattutto nelle aree più vulnerabili (il cosiddetto primo stralcio dei Piani speciali), occorre definire urgentemente l’esatto ammontare delle risorse disponibili, l’elenco delle opere, le procedure e tempi certi di realizzazione.
2) In riferimento alle ordinanze 8 e 15 relative agli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione per le più urgenti necessità di difesa idraulica del territorio, riteniamo vadano riavviati su tutto il territorio nel più breve tempo possibile i cantieri ed i lavori attualmente sospesi e, in particolare, lungo l’asta del torrente Marzeno, per la pulizia da vegetazione, e vadano superate le difficoltà di reperimento di professionisti ed imprese, anche tramite procedure speciali.
3) Riteniamo che vadano inoltre affrontati con decisione e metodo la valutazione e il monitoraggio continuo della sicurezza degli argini nonché la vigilanza idraulica professionale e strutturata in tutto il territorio, come peraltro richiesto anche recentemente dai Comitati con apposito documento.
4) Riteniamo infine necessario avviare da subito un serio confronto sul tema “delocalizzazioni”. Le criticità idrauliche di certe aree più a rischio che si verificano ripetutamente anche con eventi meteo non estremi, dimostrano che la necessità di eventuali delocalizzazioni non riguarda solamente le aree collinari messe a rischio dalle frane ma anche alcune aree di pianura. Anche in questo caso non possiamo più attendere: la realtà impone confronti tecnici e iter decisionali rapidi».
La missiva si conclude infine con un auspicio positivo: «Ringraziando per l’attenzione, confermiamo l’intendimento di collaborare, ciascuno per il proprio ruolo, per superare i nodi ancora da sciogliere al fine di ripristinare, in tempi brevi, le minime condizioni di sicurezza idraulica del territorio».
La holding italiana, leader nel settore energetico, oltre che immobiliare e informatico ha rilevato il locale per diversificare i rami aziendali: in programma una catena di alto livello con sedi a Dubai, Londra, Miami e New York
Cambio di gestione per lo storico ristorante “Al Caminetto”, tra i locali che hanno segnato la storia di Milano Marittima. Come menzionato nei principali quotidiani in edicola oggi (8 febbraio), il ristorante di viale Matteotti è stato venduto a Plt holding, gruppo italiano leader nel campo della energia eolica e solare, oltre che nei settori immobiliare e della intelligenza artificiale. Con questo acquisto, la holding intende rafforzare il processo di diversificazione del gruppo, lanciandosi nell’ambito food in alcuni luoghi internazionali, creando una catena di «alto valore» che coinvolgerà in breve tempo anche New York, Dubai, Miami e Londra.
“Al Caminetto” nasce nel 1970 dal recupero di una villa liberty. Negli anni ’90 fu distrutto da un incendio e spostato temporaneamente nel vicino viale Forlì, Poco dopo però il titolare Franco Mazzoni decise di ritrasferirlo in viale Matteotti, accanto alla vecchia sede, acquisendo maggiore popolarità e diventando un punto di riferimento nel panorama gastronomico del cervese. In un primo periodo, Mazzoni affiancherà lo staff di Plt per l’avvio della nuova gestione.
«Ringrazio il presidente di Plt, l’ingegner Tortora – commenta l’ex titolare sulle pagine del Corriere – per la fiducia accordatami. Sarà un privilegio collaborare per un primo periodo con questo gruppo nella nuova avventura che sta per iniziare. Sono dispiaciuto di avere ceduto il ristorante, lì c’è dentro tutta la mia vita, ma l’età non mi consentiva più di andare avanti».
Il commerciante esponeva suppellettili e mobili contraffatti, riportanti i monogrammi di noti nomi della moda come Chanel e Versace
Nel corso di un’indagine sugli illeciti economici del territorio, la Guardia di Finanza ha sequestrato in un’attività commerciale del lughese una serie di articoli per la casa contraffatti, da vasi con il logo di Chanel a tavoli, sedie e tappeti con il monogramma di Versace.
Il negoziante, interrogato sulla provenienza dei pezzi di arredo, non è stato in grado di fornire un’adeguata a documentazione contabile giustificativa. I finanzieri hanno richiesto dunque l’intervento dei periti, che hanno confermato la contraffazione dei prodotti sospetti. La merce (oltre 100 pezzi tra vasi, tappeti, tavoli e sedie da pranzo) è stata immediatamente sequestrata e sono partite le indagini per ricostruire “l’intera filiera del falso”. In virtù del prencipio di presunzione di innocenza, le eventuali responsabilità saranno assunte solo a seguito delle decisioni delle autorità giudiziarie.
«Il nostro intervento vuole testimoniare il costante impegno apprestato dal Corpo al fine di tutelare il Made in Italy e i diritti di autore e di proprietà industriale, nonché la libera concorrenza tra gli operatori rispettosi delle regole, anche nella prospettiva di salvaguardare gli interessi e la salute dei consumatori» commentano dal Comando provinciale di Ravenna.
Il benvenuto del sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia
«Siamo onorati di poter accogliere per la prima volta a Ravenna Re Carlo III e la Regina Camilla. Come annunciato da Buckingham Palace, i reali saranno in visita nella nostra città all’inizio di aprile, nell’ambito di un viaggio che toccherà anche Roma e il Vaticano, dove celebreranno il Giubileo. Si tratta di un evento storico per la nostra città e di un’importante occasione per consolidare le relazioni tra i nostri Paesi».
È la dichiarazione del sindaco facente funzioni di Ravenna, Fabio Sbaraglia, sulla notizia confermata in queste ore. «Ci prepariamo a dare il benvenuto al Re e alla Regina – conclude -: Ravenna è felice e orgogliosa di accogliervi».
La deputata: «Una decisione che ignora la strategicità del nostro scalo e gli investimenti in corso»
La deputata Bakkali
«Non siamo soddisfatti della risposta ricevuta dal Governo, che di fatto conferma il declassamento dell’ufficio doganale di Ravenna. Una decisione che ignora la strategicità del nostro porto e gli investimenti in corso». Così l’onorevole ravennate del Pd Ouidad Bakkali, intervenendo alla Camera dei Deputati sull’interpellanza urgente relativa al declassamento dell’ufficio doganale di Ravenna dalla prima alla terza fascia.
L’interpellanza, sostenuta da un ampio fronte istituzionale e sindacale, ha evidenziato le gravi conseguenze che la riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli potrebbe avere sulla competitività e sull’operatività del porto ravennate. «Non si tratta di un’allucinazione collettiva, ma di una preoccupazione concreta espressa da sindacati, associazioni di categoria, Regione, Comune e Camera di Commercio», ha sottolineato Bakkali.
Il sottosegretario competente ha difeso la riorganizzazione dell’Agenzia, spiegando che la nuova classificazione deriva da un algoritmo di valutazione basato su criteri oggettivi. Tuttavia, non è stata data alcuna rassicurazione concreta sulle ricadute pratiche della misura, né sulla possibilità di una revisione in tempi brevi. Nella sua replica, Bakkali ha ribadito l’insoddisfazione per una risposta che di fatto conferma il declassamento, ignorando le criticità espresse dalle istituzioni e dagli operatori del settore.
«Abbiamo appreso che possa esserci una revisione, ma che questa avvenga ogni tre anni per noi è fuori tempo massimo. Il porto di Ravenna sta affrontando investimenti cruciali per il futuro e questa decisione non tiene conto della sua strategicità, in particolare in campo energetico. Chiediamo che il governo sospenda immediatamente questo provvedimento e lo riveda con criteri più adeguati alla realtà operativa».
«Da anni chiediamo un potenziamento del personale per un ufficio che opera in condizioni di sotto-organico, ma resta il nodo centrale: non conosciamo ancora gli effetti concreti di questo declassamento sulle attività doganali di Ravenna. Il governo non può ignorare il rischio che questa scelta penalizzi l’efficienza, la sicurezza e la competitività del nostro porto».
Nel programma della 18esima edizione anche un progetto con Rosella Postorino, un convegno sul soccorso in mare, un’installazione in piazza di Costantini, mostre, spettacoli, incontri…
“Culture migranti” alla Rocca Brancaleone
La diciottesima edizione del Festival delle Culture ha come titolo “Oltre il conflitto” e propone una riflessione partendo dalle parole di Eleanor Roosevelt: “Dove iniziano i diritti umani? In piccoli luoghi, vicini a casa, così intimi e concreti che non appaiono su nessuna mappa del mondo”. Perché la difesa della dignità delle persone – si legge in una nota degli organizzatori – parte dagli spazi abitati quotidianamente: i quartieri, le scuole, i luoghi di lavoro, le abitazioni.
L’obiettivo del festival – promosso dal Comune di Ravenna in collaborazione con istituzioni culturali, comunità migranti, associazioni, enti del terzo settore, cittadini, artisti e intellettuali – è affrontare i grandi temi interculturali, utilizzando i diversi linguaggi esistenti – letterario, musicale, artistico, teatrale, giornalistico – per rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità della convivenza civile.
LA MUSICA
KamilyaJubran
Quest’anno saranno potenziati gli eventi musicali, con un programma organizzato in collaborazione con Ravenna Festival e in particolare con il suo co-direttore artistico Franco Masotti (tra le altre cose, la seconda edizione della rassegna ecosostenibile e diffusa “Romagna in fiore” includerà uno speciale evento immaginato con il Festival delle Culture e all’insegna dell’inclusione).
«Nonostante il festival abbia fin dai suoi primi anni dato ampio spazio alle musiche del mondo mediterraneo, del medio e dell’estremo oriente – commenta lo stesso Masotti -, era rimasta una importante lacuna: quella della Palestina e del suo sfortunato popolo. Ora è grazie alla partnership con il Festival delle Culture che possiamo proporre la prima rassegna mai realizzata in Italia – e in un momento così tragico – dedicata alla diaspora palestinese, con quattro significativi artisti di diversa area stilistica. La musica darà voce alla nostalgia per la propria terra». Ne saranno espressione Rasha Nahas, che si esibirà sul palco del Teatro Rasi il 24 aprile alle 21, Kamilya Jubran (23 maggio ore 21 al Teatro Alighieri), i 47Soul (24 maggio ore 21 al Teatro Alighieri) e Bashar Murad (25 maggio ore 21 al Teatro Alighieri).
LA LETTERATURA E IL TEATRO
Sul piano letterario il percorso di lettura coinvolge quest’anno anche gli istituti comprensivi. È un format divenuto ormai un carattere distintivo del Festival delle Culture: inizia con la scelta di un libro che viene donato agli studenti, che lo leggeranno in orario scolastico ed extrascolastico, e si conclude in un incontro con l’autore. In due anni oltre 2.500 giovani, supportati dagli insegnanti, hanno letto testi di grande valore letterario e si sono confrontati su temi contemporanei con scrittori di rilievo internazionale come il premio Nobel Abdulrazak Gurnah, Maaza Mengiste, Kader Abdolah, Viola Ardone.
Quest’anno è stato scelto il romanzo “Mi limitavo ad amare te” della scrittrice Rosella Postorino, che racconta le vicende di un gruppo di ragazzi bosniaci accolti in Italia durante il conflitto dei Balcani. Il percorso di lettura delle scuole superiori, che coinvolge 900 ragazzi, si concluderà con l’incontro con l’autrice, che risponderà alle domande degli studenti il 23 maggio alle 10 al Teatro Alighieri.
Il percorso dedicato agli studenti delle scuole medie prevede invece la lettura del testo “Fortunatamente Nera. Il risveglio di una mente colonizzata” della giovane scrittrice italo senegalese Nogaye Ndiaye. Il tema è quello del razzismo interiorizzato, tra la negazione di una parte della propria identità, il bisogno di accettazione e il faticoso e spesso sofferto percorso di riappropriazione delle origini familiari. La scrittrice incontrerà gli studenti il 24 aprile alle 10 al Teatro Rasi e il 21 maggio alle ore 10 a Palazzo Grossi di Castiglione di Ravenna nell’ambito della Festa dell’incontro.
Per le giovani generazioni anche due nuovi appuntamenti: il workshop di danza Sabar previsto per l’8 e 9 febbraio al Residence Villa Marina a Marina di Ravenna e una due giorni di sport, laboratori e musica il 9 e 10 maggio al quartiere Darsena. Gli eventi sono in collaborazione con le associazioni Tumm e Lucertola Ludens.
Altri appuntamenti di approfondimento per gli studenti e la cittadinanza sono previsti alla sala Muratori della Biblioteca Classense: uno, già svoltosi il 23 gennaio, sulla dissoluzione della Jugoslavia e le cause della guerra nei Balcani con il professor Francesco Privitera, gli altri si terranno il 10 marzo alle 17.30 con la scrittrice Elvira Mujčić, autrice di “La buona condotta” che, partendo da un fatto realmente accaduto all’indomani dell’indipendenza del Kosovo, racconta una storia emozionante, mostrando come un futuro migliore possa sempre sorgere anche nelle condizioni più avverse, grazie all’impegno di singoli uomini e donne, nonostante la propaganda e le manipolazioni; il 14 marzo alle 10 con l’incontro “Ricordi di guerra, lezioni di pace” verrà proposto il racconto di testimoni diretti che quella drammatica esperienza l’hanno vissuta in prima persona, attraverso le parole del professor Emir Šehić. Infine lo spettacolo “1993: Ravenna città aperta” a cura di Ravenna Teatro, il 13 maggio alle 18 al Teatro Rasi, ultimo appuntamento della rassegna “Storie di Ravenna”, racconterà con il linguaggio del teatro una toccante storia di accoglienza della comunità ravennate.
IL SOCCORSO IN MARE
Ravenna è stata designata dal governo porto sicuro di sbarco e dal dicembre 2022 ad oggi ha gestito 16 sbarchi di naufraghi. Il 29 maggio alla sala Muratori della Biblioteca Classense alle 10 verrà affrontato il tema del soccorso in mare, con rappresentanti di ong e istituzioni, giornalisti e giuristi, con il convegno Mediterraneo oggi: libertà di muoversi, dovere di salvare sulla situazione attuale e sulle proposte per una migliore gestione del fenomeno, organizzato con il giornalista e scrittore Vittorio Longhi.
La Manica Lunga della Biblioteca Classense ospiterà la mostra della Life Support, la nave Sar (Search and rescue) di Emergency che opera nell’area del Mediterraneo centrale. I 20 scatti raccontano le fasi di avvistamento, soccorso e accoglienza vissute dallo staff di bordo e dai naufraghi. L’inaugurazione si terrà il 12 aprile alle 11 e la mostra sarà visitabile fino al 31 maggio. È Promossa da Emergency Ravenna in collaborazione con l’Istituzione Biblioteca Classense.
TUTTI I VOLTI DEL FESTIVAL
La mostra “Along the border” della fotografa Chiara Fabbro, che sarà esposta all’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 17 marzo al 18 aprile, costituisce una potentissima narrazione di quanto avviene ancora oggi lungo la rotta balcanica, le condizioni di vita delle persone, i respingimenti collettivi e a catena, di come stia cambiando la tutela dei diritti umani lungo i confini orientali dell’Unione Europea.
Sul tema del conflitto in Ucraina con l’associazione Malva sarà inaugurata il 1° marzo alle 16.30 alla Casa delle Culture la mostra fotografica “Check-point Kyiv. L’invasione dell’Ucraina raccontata sul campo”, del giornalista Pierfrancesco Curzi, che sarà visitabile fino al 23 marzo.
Centrale nella programmazione del Festival è anche l’evento “La forza del coraggio: diritti umani in Iran”, un dialogo tra l’attivista Taghi Rahmani e Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty International Italia. Taghi Rahmani, giornalista e scrittore iraniano, sposato con la premio Nobel per la Pace 2023 Narges Mohammadi, trattenuta ancora in Iran in libertà vigilata, è un professore universitario in esilio che ha dedicato la propria vita al riconoscimento dei diritti umani e delle libertà. Per questa sua attività ha trascorso quattordici anni in prigione e subito torture in Iran. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Università di Bologna.
Il 26 aprile alle 11 sarà inaugurata la mostra “In fuga” della pittrice Gabriella Costanzi, nello spazio espositivo PR2, visitabile fino all’8 maggio. I ritratti dei migranti richiamano con grande potenza espressiva l’altro volto del conflitto, quello dell’umanità, dei rifugiati, delle persone in fuga per la sopravvivenza.
Per la “Settimana contro il razzismo”, che celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in memoria delle vittime del massacro di Sharpeville del 21 marzo 1960, uccise mentre manifestavano in modo pacifico contro l’apartheid, il 20 e 21 marzo, alla sala Muratori alle 10, ci sarà l’incontro con i capi delle comunità Khoisan del Sudafrica orientale, che attraverso due documentari parleranno del loro processo di riappropriazione dell’identità culturale indigena. L’evento sarà in lingua inglese ed è organizzato in collaborazione con la Nelson Mandela University del Sudafrica.
L’installazione di Gianluca Costantini
Il Festival prosegue poi con l’installazione in piazza Kennedy dell’opera “Ci sono amori senza paradiso” dell’artista e attivista Gianluca Costantini dal 15 aprile al 22 maggio, opera di forte monito contro la violenza di genere, che sarà inaugurata alle 17 del 15 aprile.
Sempre sulla giustizia di genere, le disuguaglianze sistemiche, le barriere culturali e sociali che ancora oggi limitano le opportunità e la libertà di autodeterminazione sarà proposto agli studenti delle scuole superiori lo spettacolo “Un’ultima cosa” di e con Concita De Gregorio il 15 febbraio alle 10 al Teatro Alighieri in collaborazione con l’unità organizzativa Politiche di genere e Volontariato.
Il tema della tutela del lavoro viene affrontato il 13 marzo ricordando la strage della Mecnavi con lo spettacolo “In fondo a una nave” della compagnia Quarto Quinto Atto alle 10 al Teatro Rasi. Dall’11 al 13 marzo alla sala Muratori della Biblioteca Classense si svolgerà la spring school dal titolo “Sfruttamento del lavoro e caporalato: prevenzione, supporto alle vittime e risposta penale”. Per la prima volta tutti gli attori, nazionali e locali, coinvolti nelle diverse azioni di prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato, nonché di tutela delle vittime, si ritrovano per confrontarsi sugli scenari e su come migliorare l’efficacia e l’integrazione delle politiche. L’iniziativa è in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Prefettura di Ravenna, Università di Bologna, Ausl Romagna e associazione MondoDonna.
La rassegna “Scritture di Frontiera”, oltre agli incontri con le scrittrici Elvira Mujcić e Nadeesha Uyangoda, completa il proprio percorso il 16 aprile alle 17:30 con Nicoletta Verna, nella sala Muratori della Biblioteca Classense, che con il romanzo “I giorni di Vetro” affronta il ritratto di una figura femminile vittima di pregiudizi e violenza durante il fascismo.
Sempre sul tema del fascismo e del colonialismo il 19 febbraio alle 10 alla sala Muratori della Biblioteca Classense verrà celebrata la giornata dedicata al ricordo delle vittime del colonialismo italiano in Africa con la proiezione del documentario “Pagine nascoste” di Sabrina Varani e la partecipazione della regista e di Siid Negash. Il film riporta alla memoria l’attentato al viceré Rodolfo Graziani ad Addis Abeba, a cui seguirono selvaggi rastrellamenti, torture e atroci massacri della popolazione civile.
Diversi sono gli eventi in collaborazione con l’Associazione nazionale partigiani di Ravenna nell’ambito della rassegna “Esperienze di Resistenza”, tra i quali si segnalano: l’8 marzo alle 15 alla sala Ragazzini di largo Firenze la presentazione del libro “Non avendo mai preso il fucile in mano. Antifasciste italiane alla guerra civile spagnola 1936-1939”, con la partecipazione di Marco Puppini e Laura Orlandini, e il 3 maggio alle 17 alla sala Muratori della Biblioteca Classense il seminario “Dalla guerra di Spagna alla Resistenza in Romagna passando da Ventotene” con il racconto dell’esperienza di partigiani ravennati.
Il 7 e 8 giugno alla Rocca Brancaleone la cittadinanza è invitata alla seconda edizione di “Culture migranti alla Rocca”, un weekend all’insegna della convivialità e della partecipazione. Due giorni ricchi di musica, giochi, laboratori e buonissima cucina dal mondo, in collaborazione con l’associazione Italia Cuba, la Rete interculturale sui temi dell’immigrazione (Riti), le associazioni della diaspora e le comunità di migranti.
Infine il Festival collabora alla mostra dell’Istituzione Biblioteca Classense “Il Genio Vagante. Negri, Gessi e Matteucci: storie di viaggiatori tra Seicento e Ottocento” e sostiene anche quest’anno Cinespeyer, rassegna di film all’aperto presso i giardini Speyer, che affronta il tema dei respingimenti lungo la rotta balcanica, di chi subisce il conflitto e tenta di costruire un futuro migliore, nonché il progetto “Sottocasa” dell’associazione Sguardi in camera al quartiere Darsena.
Viene confermata la gratuità di tutti gli eventi per gli studenti e le studentesse delle scuole e del Campus di Ravenna, nonché per i ragazzi dei progetti di accoglienza.
Dati Istat, tabelle e grafici sui flussi 2024. Nel comune capoluogo pernottamenti (quasi) da record
Il turismo in provincia di Ravenna continua a crescere, stabilizzandosi attorno ai livelli del 2019, prima della pandemia. Una crescita in linea con quella regionale, con l’Emilia-Romagna che nel 2024 ha registrato oltre 40,5 milioni di “presenze” (ossia il numero dei pernottamenti) – in crescita del 3,6 percento rispetto all’anno scorso – a fronte di quasi 11,8 milioni di “arrivi” (ossia il numero effettivo di turisti-persone registrati negli esercizi ricettivi).
Ravenna si conferma la seconda provincia in regione per i pernottamenti (6.570.704, per l’esattezza nel 2024) dietro solo all’irraggiungibile Rimini (a quota 15 milioni) rispetto alla quale però cresce di più (+3 contro +1,9% rispetto al 2023). Considerando anche i 5,7 milioni di Forlì-Cesena e i 2,8 di Ferrara è evidente quanto la riviera e il turismo balneare impattino sul totale regionale.
Per quanto riguarda invece i turisti, indipendentemente dal numero di notti trascorse, la performance migliore è quella di Bologna, con oltre 2,6 milioni di arrivi nel 2024, in crescita del 6 percento rispetto all’anno precedente e addirittura dell’8,4 sul 2019. Rimini si deve invece accontentare di 3,7 milioni di arrivi, in leggera crescita rispetto al 2023 ma in leggero calo sul 2019. Al terzo posto in questo caso troviamo Ravenna, con 1.570.906 turisti registrati nelle strutture ricettive della provincia nel 2024 (+2,8 percento sul 2023 e +1,2 percento sul 2019).
Il boom è quello degli stranieri, mai così tanti: in regione sono 3,5 milioni su 11,8 totali (in crescita del 9,2 percento rispetto al 2023), mentre in provincia di Ravenna sono poco più di 1 su 5, 331mila circa, in crescita dell’8,9 percento rispetto al 2023 e addirittura del 23,3 rispetto al 2019 (a fronte di un calo invece del 3,5 percento sul 2019 degli italiani; in particolare sono mancati turisti da Lazio e Campania, mentre sono pressoché stabili o in leggera crescita i cinque principali mercati, nell’ordine, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Piemonte – vedi tabella qui sotto).
Tra gli stranieri in provincia (vedi tabella qui sotto) il boom è dei polacchi, in crescita addirittura del 23,5 percento rispetto al 2023, mentre il principale mercato resta quello di lingua tedesca con oltre 79mila turisti dalla Germania (+7,2 percento) e quasi 32mila da Svizzera e Liechtenstein (+4,9), davanti ai francesi (oltre 20mila, +7,6%) e americani, in crescita del 10 percento e che, grazie in particolare allo sviluppo delle crociere, sono arrivati a essere nel 2024 quasi 20mila.
Il Comune di Ravenna. Dando un’occhiata più nel dettaglio alle destinazioni provinciali, il comune capoluogo chiude il 2024 con uno dei migliori risultati di sempre per quanto riguarda le presenze: per tornare a un dato migliore delle 2.803.988 registrate nel 2024 bisogna risalire infatti al 2009 (vedi grafico qui sotto). Bene in particolare il comparto “Ravenna mare” in crescita del 4 percento con 2.219.214 pernottamenti, mentre la città d’arte ha chiuso in leggero calo il 2024. Male il risultato mensile di dicembre, con il programma natalizio che non riesce a fare il salto di qualità: arrivi e presenze sono in calo rispettivamente di 10 e 11 punti percentuali rispetto al 2023.
Anche nel comune di Ravenna ottimo il risultato degli stranieri che sono stati 182mila su 622mila turisti registrati nelle strutture ricettive nel 2024, in crescita del 5,6 percento (a fronte di un calo di 1,1 degli italiani).
Il Comune di Cervia. La città del Sale (e Milano Marittima) continua a essere la destinazione più importante della provincia. Con 3.388.126 pernottamenti (in crescita del 3,3 percento rispetto al 2023 ma in calo di 2,3 punti rispetto al 2019) è anche il quarto comune della regione, anni luce da Rimini (6,9 milioni) e di poco sotto invece a Cesenatico (3,6 milioni) e Riccione (3,4). Su 818mila arrivi complessivi registrati nel 2024, circa 120mila sono stranieri, in crescita addirittura del 13 percento rispetto al 2023. Anche qui, come a Ravenna, male il dato di dicembre.
Gli altri comuni della provincia. Come evidente, i soli comuni di Ravenna e Cervia rappresentano la quasi totalità dei flussi turistici della provincia (circa 1.440.000 su 1.570.000 arrivi e quasi 6,2 milioni di presenze sulle 6,6 totali) ma è interessante analizzare sommariamente anche i più importanti tra gli altri 16 comuni ravennati. A partire da Faenza, che è il terzo con 54.855 turisti registrati, in crescita del 7% rispetto al 2023 dell’alluvione ma ancora distante dai volumi pre pandemia (-12,8 sul 2019), mentre i pernottamenti restano più in linea con il passato, 152mila circa, con il 22 percento in più di quelli stranieri (quasi un terzo del totale), in crescita anche rispetto al 2019.
Boom di stranieri anche a Lugo – che è però l’unico comune (insieme al più piccolo Russi) in calo anche rispetto al 2023 (a Lugo i pernottamenti sono 62mila a fronte di 27.700 turisti) – e nei due collinari (gli ultimi due sopra quota 10mila turisti annui in provincia) Brisighella e Riolo Terme, che registrano rispettivamente 30mila e 58mila pernottamenti.
Cresce l’extra-alberghiero. Continua l’avanzata di campeggi, agriturismi e Bed&Breakfast: sui 6,5 milioni di pernottamenti in provincia di Ravenna nel 2024, infatti, oltre 2,2 sono stati registrati in esercizi extra-alberghieri, in crescita di oltre l’8 percento rispetto sia al 2023 che al 2019. Gli hotel classici, invece, sono stazionari rispetto al 2023 e in calo di quasi il 4 percento sul 2019.
Complessivamente la permanenza media nelle strutture della provincia è stabile rispetto al 2023 e anche al 2019, ossia 4,2 giorni (6,5 nelle strutture extra-alberghiere e 3,5 negli esercizi alberghieri).
L’iniziativa del Consorzio Solco con l’obiettivo di raccogliere almeno 10mila euro
“Una bella estate anche per me” è il titolo della raccolta fondi lanciata per dare continuità a un centro estivo per bambini e ragazzi autistici nelle colline faentine. Il progetto è promosso dal Consorzio Solco Ravenna in nome e per conto degli enti che fanno parte del Tavolo per l’Autismo dell’Unione della Romagna Faentina.
Obiettivo della campagna, presente su ideaginger.it a questo link, è raccogliere almeno 10.000 euro, le risorse necessarie per organizzare e gestire 3 settimane di Cre per 18 bambini e ragazzi. «Questo è il primo obiettivo, ma speriamo nel tempo di poter arrivare alla cifra di 40.000 euro che permetterebbe di garantire il centro estivo dal 9 giugno al 19 settembre, come fatto nel 2024» – sottolinea Antonio Buzzi, presidente di Solco Ravenna.
Il progetto fa parte di una programmazione già avviata dal Tavolo per l’Autismo e che aveva ricevuto un finanziamento ministeriale di durata triennale, ma che dopo il primo anno non è stato confermato: «Nel 2025 non ci sono risorse pubbliche a disposizione per l’organizzazione di questo centro estivo – continua Buzzi -. Da qui l’idea, insieme agli attori del Tavolo per l’Autismo, di lanciare la raccolta fondi per poter garantire almeno qualche settimana alle famiglie del territorio, che altrimenti potrebbero rimanere senza questo tipo di servizio».
Il centro estivo verrà allestito negli spazi della Maccolina, il centro socioriabilitativo diurno della cooperativa Educare Insieme che si trova a Tebano, nelle colline faentine: un centro già predisposto che ha a disposizione una grande area verde, la piscina, spazi per le attività con gli animali e 4 stanze polivalenti. Ogni settimana, dal lunedì al venerdì, sarà scandita da giornate con attività diverse, gestite da educatrici ed educatori formati in autismo. I partecipanti, nel corso di ogni giornata, saranno divisi in piccoli gruppi di lavoro per essere maggiormente seguiti e supportati in ogni momento.
Con i direttori artistici Marco Martinelli ed Ermanna Montanari. La messa in scena a fine giugno al Ravenna Festival
Mercoledì 19 febbraio, alle 20.30, al teatro Rasi di Ravenna, si terrà la prima “chiamata pubblica” per il Don Chisciotte ad Ardere opera in fieri 2025 di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, che vedrà cittadini andare in scena a fine giugno insieme agli attori delle Albe. Il progetto, che si inserisce all’interno della programmazione del Ravenna Festival, è co-prodotto da Albe / Ravenna Teatro, Ravenna Festival e Teatro Alighieri.
All’incontro – insieme a Martinelli e Montanari, che riprenderanno il lavoro con i cittadini portato avanti in questi anni – saranno presenti Matteo Marelli (FilmTV e Filmmaker Festival) e Fulvio Baglivi (Rai3 Fuori Orario Cose(mai)viste) per proseguire un percorso di visioni e dialoghi sul Don Chisciotte tra teatro e cinema che accompagnerà la creazione dell’opera dei due direttori artistici.
L’ingresso è libero. Per informazioni Ravenna Teatro tel. 0544 36239
Arrestati due 21enne per resistenza. Dovranno rispondere anche di porto di “armi e arnesi atti allo scasso”
Alla vista dei carabinieri hanno prima rallentato e poi fatto inversione. Una manovra che non ha potuto fare altro che insospettire i militari che si sono messi all’inseguimento di quell’auto di grossa cilindraa in via Magnapassi, in centro a Lugo, attorno alle 5 di giovedì mattina (6 febbraio). Una volta raggiunti, i due a bordo dell’auto sono scesi e hanno tentato una fuga a piedi, ma sono stati bloccati dai carabinieri poco dopo.
Tornati alla propria auto per la perquisizione, i due (poi dientificati come 21enni kossovari) hanno iniziato a strattonare, spingere e colpire i carabinieri, favorendo la fuga di una terza persona (nascosta ancora a bordo del veicolo). All’interno dell’auto sono stati recuperati passamontagna scuri, guanti da lavoro e arnesi atti allo scasso, in particolare un lungo cacciavite, considerato idoneo a forzare infissi e serramenti.
I due ragazzi sono stati arrestati per resistenza aggravata e denunciati per porto di armi e arnesi atti allo scasso.
Il direttore dell’Agenzia smentisce tutte le voci da parte di politici, sindacati e portatori di interesse a tutti i livelli: «Notizie infondate che derivano solo dalla riduzione della retribuzione del dirigente»
«L’Ufficio delle Dogane al porto di Ravenna continuerà a operare con status dirigenziale, senza alcuna “dequalificazione” del territorio e dei funzionari in servizio». L’Agenzia delle dogane e dei monopoli smentisce quindi gli allarmi, lanciati quasi quotidianamente da ormai due settimane, di istituzioni economiche e politiche di ogni livello per un presunto declassamento dell’ufficio ravennate. La comunicazione che smentisce le voci è stata resa pubblica con un post sulla pagina Facebook dell’Agenzia.
L’ente annuncia addirittura un rafforzamento del presidio dell’Agenzia nel porto: «Il personale in servizio, grazie alla riorganizzazione, passerà dalle attuali 63 unità a 72 e le posizioni organizzative di elevata responsabilità (Poer), grazie alla riforma del territorio, saranno addirittura raddoppiate. Nell’ambito dell’ultimo concorso pubblico rivolto ai futuri funzionari dell’Agenzia, la Direzione territoriale competente ha previsto l’assegnazione di oltre dieci unità di personale proprio all’Ufficio delle Dogane di Ravenna. Ciò a conferma dell’attenzione riservata a questa realtà portuale».
L’Agenzia prova a spiegare l’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate: «Derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137».
Il direttore dell’Agenzia, Roberto Alesse, spiega che l’istituzione di nuove posizioni organizzative ad elevata responsabilità potrà assicurare un ulteriore sviluppo dei controlli sul territorio: «Non c’è alcun “declassamento” o “riduzione” in atto, ma una semplice rimodulazione, prevista per legge, della retribuzione dirigenziale di parte variabile. Non credo che ciò possa oggettivamente rappresentare una minaccia per l’espansione del porto, per la valorizzazione del territorio e per gli sviluppi infrastrutturali ad esso connessi».