Un assessore tra gli ospiti della Festa dell’Unità non è certo una notizia. Lo diventa invece, forse, se l’assessore in questione non partecipa a un dibattito ma imbraccia una chitarra elettrica sul palco centrale, lo stesso che domani (4 settembre), tanto per dire, ospita Gino Paoli.
È il caso di Roberto Fagnani, in giunta a Ravenna con le deleghe a Sport e Lavori pubblici, che il 2 settembre si è esibito alla festa nazionale del Pd in cover che hanno fatto la storia del rock con alcuni musicisti professionisti come Ricky Portera, chitarrista di Stadio e Lucio Dalla, Gigi Puzzo dei Corvi, il batterista Roby Morsiani e Mimmo Camporeale.
Fagnani è chitarrista per hobby e non è l’unico musicista all’interno della giunta di Ravenna.
Gianandrea Baroncini (assessore all’Ambiente) è infatti cantautore a tempo perso (ne aveva pure parlato il nostro Moldenke…) e anche Valentina Morigi (assessora al Bilancio) ha calcato i palchi della zona come bassista, con la band Caracoles.
Una 41enne trovata dalla polizia in una area di servizio dell’autostrada: era diretta in Germania
Viaggiava a bordo di un Suv con undici cuccioli di cane di razza meticcia di tre mesi di vita stipati in due trasportini di plastica senza documenti e senza microchip: una 41enne tedesca è stato denunciato dalla polizia per detenzione di animali vivi in condizioni incompatibili con la loro natura. L’episodio è avvenuto nelle prime ore della mattina di ieri, 1 settembre, nell’area di servizio Santerno sulla A14, nel comune di Solarolo. La donna si è dichiarata proprietaria dei cuccioli che a suo dire erano diretti in Germania.
Un equipaggio del distaccamento della polizia stradale di Faenza è intervenuto dopo le segnalazioni di altri automobilisti che avevano visto nell’autogrill una Alfa Romeo Stelvio con a bordo un anomalo numero di cuccioli. Per verificare lo stato di salute degli animali i poliziotti hanno fatto intervenire il veterinario reperibile: le bestiole si presentavano denutrite e sono state sequestrate e affidate alle cure della onlus Amici degli Animali.
Incendio alla ditta Albatros nella zona industriale. L’agenzia per l’ambiente ha sistemato una strumentazione a Marina di Ravenna per valutare le ricadute
Dopo aver verificato le previsioni di vento col Servizio Meteo, è stato collocato un campionatore di aerosol a Marina di Ravenna, zona indicata significativa per le possibili ricadute dei fumi provocati dal rogo. Mentre durante le prime fasi dell’incendio il vento (molto debole) proveniva da sudest – spostando in quota la colonna di fumo verso nordovest – successivamente ha cambiato direzione verso est-nordest. Il primo campione di aerosol è stato raccolto tra sabato sera e domenica mattina per 12 ore. Il secondo, nella medesima località, quando l’incendio era già spento, è stato raccolto per 24 ore tra ieri mattina e questa mattina. La raccolta del terzo campione – a scopo precauzionale – è tuttora in corso (da oggi a domani mattina).
Queste le informazioni divulgate da Arpae: «I risultati del primo campionamento mostrano una concentrazione di diossine/furani di 0,035 pg Who-Te/m3, con assenza del congenere più tossico Tcdd, e di Benzo(a) Pirene di 0.027 ng/m3. Valori molto contenuti e di poco superiori al limite di quantificazione». Sono in corso le analisi dei metalli. Nella centralina di Ravenna San Vitale (sottovento rispetto all’incendio, almeno nelle prime fasi) non si sono riscontrati valori anomali di concentrazioni di polveri Pm10 e Pm 2,5.
Frontale sulla rampa che collega via Stradone e la Classicana. Le persone coinvolte tutte al pronto soccorso con ferite di media gravità
Due auto si sono scontrate frontalmente, nel pomeriggio del 2 settembre, a Porto Fuori sulla rampa di collegamento tra via Stradone e la Classicana: il bilancio è di sette feriti tra cui due bambini, per tutti le ferite sono di media gravità e sono stati trasportati al pronto soccorso. Illeso il cane che viaggiava a bordo di uno dei veicoli. Su un suv viaggiavano quattro adulti, due uomini e due donne originari della provincia di Modena e con loro l’animale, mentre su un monovolume si trovava una donna con il figlio e un suo compagno.
Il 118 è intervenuto sul posto con quattro ambulanze e l’elicottero. Per il recupero dei feriti anche i vigili del fuoco hanno fornito il proprio contributo mentre la polizia locale si occuperà dei rilievi di legge.
Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione con tanto di fotogallery di un lettore che si lamenta dello stato di piazza San Francesco e dintorni, in centro a Ravenna.
«Di Dante a Ravenna si straparla da qualche anno a questa parte, complice la ricorrenza del 2021, eppure il contenitore (allargato) che ne contiene i resti mortali non è esattamente al centro delle attenzioni di questa amministrazione, esattamente come non lo è stato per quelle che l’hanno preceduta. Nel selciato di Piazza San Francesco si lascia crescere l’erba, negli interstizi tra una pietra e l’altra e, per agevolare la formazione di quegli interstizi, si continua colpevolmente a chiudere entrambi gli occhi sui furgoni che quotidianamente utilizzano la piazza per fare inversione ed uscire dal cul de sac di via Corrado Ricci. L’erba nel selciato è visibile anche con google street view: ne sarà fiero lo smart assessore che ha la delega anche del Turismo. Siccome al peggio non c’è limite, da tempo un cartello stradale è inspiegabilmente legato con filo di ferro alla recinzione del giardino intitolato a Rinaldo da Concorezzo: nessuno lo avrà notato, men che meno lo avranno notato dal prospiciente ufficio turismo, ufficio al quale il decoro della città dovrebbe stare a cuore». Enrico Bonfatti
L’analisi dell’Osservatorio regionale dice che la metà degli incidenti mortali è connessa all’abuso di alcol e stupefacenti. Dal 2020 l’etilometro collegato alla vettura: se non sei sobrio non va in moto
Aumentano i morti sulle strade ravennati. Nei primi otto mesi del 2019 sono stati 24, una media di tre al mese, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso il triste conteggio si era fermato a 19. Un aumento che riguarda soprattutto automobilisti e motociclisti, passati rispettivamente da 6 vittime a 13 e da 5 a 8. In calo invece camionisti e pedoni. I dati sono dell’Osservatorio regionale.
In Emilia-Romagna da gennaio ad agosto compreso sono morte 202 utenti della strada (160 maschi e 42 femmine). Oltre a Ravenna le vittime crescono nelle province di Bologna, Modena e la vicina Forlì-Cesena: in quest’ultima si è passati da 18 a 33.
Il presidente dell’Osservatorio, Mauro Sorbi, segnala il continuo aumento di incidenti mortali correlati all’abuso di alcolici: «Il rischio di incidente aumenta di 36 volte e da recenti statistiche risulta che quasi la metà degli incidenti mortali abbia come concausa l’abuso di alcol o stupefacenti». Con una novità evidenziata dalle statistiche: il fenomeno colpisce di più tra gli over 40 e si sono ridotte le cosiddette stragi del sabato sera tra i più giovani.
Anche per questo Sorbi accoglie con speranza l’arrivo del alcollock: dal 2020 i veicoli nuovi dovranno uscire dalla fabbrica con un dispositivo che impedirà l’accensione se il conducente ha assunto acolici oltre i limiti di legge.
Nel mese di ottobre sarà inoltre realizzato il nuovo impianto di illuminazione pubblica
Saranno conclusi nella giornata di oggi – lunedì settembre – i lavori di manutenzione straordinaria del parcheggio di largo Firenze e piazzetta Severino Ragazzini. Nella mattinata di domani martedì 3 settembre la zona tornerà perciò transitabile e sarà ripristinata la sosta a pagamento nel parcheggio.
Gli interventi hanno comportato la realizzazione di nuovi tratti di marciapiede sul lato est e sul lato sud; la ripavimentazione della piazza, in conglomerato bituminoso; la ridistribuzione funzionale e l’adeguamento dell’area di parcheggio con la messa a norma dimensionale degli stalli di sosta e delle corsie di manovra. Nel mese di ottobre sarà realizzato il nuovo impianto di illuminazione pubblica; fino al completamento di quest’ ultimo rimarrà in funzione l’impianto esistente. Il valore dei lavori ammonta a circa 100mila euro.
Pare che il maltempo stia soltanto tardando rispetto alle previsioni ma nelle prossime ore colpirà l’intera provincia
La Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emanato una nuova allerta per temporali, la n.79 del 2019 valida per la giornata di martedì 3 settembre. Ha così aggiornato con una nuova allerta quanto già previsto per la giornata di lunedì. In particolare il transito del veloce sistema perturbato interesserà anche la giornata di martedì 3 settembre il settore centro-orientale della regione. Si prevedono nella notte fra lunedì e martedì e nelle prime ore della mattinata di martedì temporali organizzati di forte intensità con venti provenienti da nord-est di forte intensità.
L’allerta completa (la numero 79 del 2019) si può consultare sul portale Allerta meteo Emilia-Romagna (allertameteo.regione.emilia-romagna.it) e anche attraverso Twitter (@AllertaMeteoRER). Si ricorda di mettere in atto le misure di protezione individuale previste dal piano di emergenza e di Protezione civile e consultabili all’indirizzo www.labassaromagna.it/Guida-ai-Servizi/Sicurezza/Protezione-civile/Documenti-utili. Per emergenze è attivo il numero verde 800 072525.
Tavola rotonda inserita nel programma della settimana di studio e riflessione: il docente di storia ed ex sindaco di Forlì si confronta con il due volte presidente del Consiglio
Romano Prodi
terrà mercoledì 4 settembre alle 18 nella Sala Dantesca della Biblioteca Classense, la tavola rotonda Quale futuro per il processo di integrazione europea?, occasione di dibattito e riflessione pubblica di alto profilo nella quale si confronteranno personalità del calibro di Roberto Balzani, storico, saggista e politico, e Romano Prodi, già presidente del Consiglio (1996-1998 e 2006-2008) e presidente della Commissione dal 1999 al 2004 (anni cruciali per l’introduzione della moneta unica e per l’allargamento ai Paesi dell’Est).
Il processo di integrazione europea a 30 anni dal crollo del Muro di Berlino e a quindici dall’allargamento ai Paesi dell’ex blocco sovietico del 2004 necessita di una nuova ripartenza. Dimensione regionale, nazionale ed europea devono essere ripensate per proporre, in un mondo che poco assomiglia a quello del dopo Seconda Guerra Mondiale, un nuovo patto fondativo. Le molteplici crisi dell’attuale congiuntura internazionale e le minacce sempre più evidenti al modello liberal-democratico impongono uno sforzo culturale ed intellettuale.
Questi i temi al centro della tavola rotonda, inserita nel programma del September Seminar (2-6 settembre, Palazzo Verdi), settimana di studio, riflessione e approfondimento sui temi del processo di integrazione europeo organizzata dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e realizzata grazie al sostegno economico del Comune di Ravenna e della Fondazione Flaminia.
Roberto Balzani
La tavola rotonda si aprirà con i saluti del sindaco Michele de Pascale e del direttore del Dipartimento di beni Culturali Luigi Canetti. Introdurrà e coordinerà i lavori Michele Marchi, docente del Dipartimento di Beni Culturali, tra gli organizzatori scientifici dell’evento. Accanto a Prodi e a Balzani, partecipano al dibattito Steve Austen della Felx Meritis Foundation di Amsterdam e l’assessora alle Politiche Europee del Comune di Ravenna Ouidad Bakkali.
Terzo posto sul fronte dei “motori”, buona la performance anche per lo sport femminile e per quello dedicato ai bambini
Il Sole 24 Ore piazza Ravenna al 35esimo posto in Italia per quanto riguarda l’indice di sportività. La migliore performance è quella che riguarda i motori: la città è terza in Italia dopo Rimini e Pesaro-Urbino (qui le classifiche complete). Il dato prende in considerazione, dal punto di vista sportivo, la presenza di auto, moto e motonautica. Bene anche il settimo posto che prende in considerazione il legame tra il numero di soci e “anzianità” dei club sportivi. Soddisfacente anche il ventesimo posto per le strutture sportive, il 15esimo che riguarda lo sport femminile e il 18esimo che riguarda sport e bambini. Male invece alcuni parametri come la formazione per lo sport, in cui Ravenna si piazza soltanto al 98esimo posto in classifica.
La migliore in regione per quanto riguarda la classifica generale è Rimini (decimo posto). Ravenna si piazza anche dietro a Bologna (16esima) e Modena (25esima) conquistando un comunque buon quarto posto regionale.
La sede traslocherà in un altro spazio ma rimarrà sempre nel quartiere Sant’Agata. Uffici non più riservati alle sole industrie della cultura
Il 31 dicembre prossimo il coworking Cresco, promosso dal Comune di Ravenna, traslocherà nel quartiere Sant’Agata spostandosi di poco nella stessa strada. Ma sarà l’occasione per entrare nella seconda fase della sua vita, con un nuovo modello organizzativo che si mostri “più flessibile alla domanda e meno limitativo nell’offerta”. Per farlo il Comune cercherà un partner a cui affidare la gestione degli spazi e i lavori necessari nei nuovi uffici, sempre in via Sant’Agata e sempre di proprietà comunale. Il trasloco dal punto di vista geografico è insomma di breve entità ma il cambio di passo previsto per Cresco (Creative Social Coworking) sarà di non poco conto.
Attualmente il coworking conta cinque uffici che ospitano dieci postazioni attrezzate e due sale comuni. Erano previste due modalità di accesso allo spazio, secondo un regolamento deciso nel 2015. Chi presentava un progetto con un percorso completo di impresa poteva rimanere a titolo gratuito fino a 24 mesi. Chi invece aveva bisogno solo di uno spazio per lavorare poteva pagare una tariffa per usufruire dei servizi: si tratta dei cosiddetti temporary coworkers. L’esperienza sperimentale è giunta al termine alla fine del 2017, con – si legge in una relazione di Palazzo Merlato – “risultati altamente positivi”. Nel nuovo spazio le postazioni totali passeranno da 14 a 13.
Nel febbraio del 2018 sono state fissate nuove linee guida: dedicare più spazio ai temporary coworkers per dare la possibilità a più persone di utilizzare gli spazi e garantire “un’adeguata rotazione dei soggetti presenti”. Anche le tematiche saranno diverse e non più legate, come all’inizio, alle aziende attive nell’industria culturale creativa e dell’innovazione sociale. Sganciare il coworking da questo settore è appunto il modo in cui l’amministrazione intende ampliare l’offerta. Finora lo spazio era gestito da Villaggio Globale, società cooperativa che aveva individuato una figura di coordinamento con funzione di gestore e facilitatore. L’affidamento scade il 31 agosto e, al di là di possibili proroghe per coprire i mesi tra settembre e dicembre, il Comune passerà poi ad una nuova forma di gestione: il partenariato pubblico-privato. In base a questo contratto il Comune conferirà ad un operatore economico il complesso delle attività del coworking per un periodo che consenta all’impresa di rientrare dall’investimento. Investimento che riguarda innanzitutto i lavori da portare a termine nel complesso, stimati in un totale di 40mila euro ma anche la gestione dello spazio, il coordinamento al suo interno, la fatturazione ai coworkers e la manutenzione straordinaria.
L’affidamento dell’incarico vale in totale 134mila euro per cinque anni, fino al 30 settembre 2024. La cifra che verserà il Comune nel quinquennio è così composta: ventimila euro andranno a coprire parzialmente i lavori, centomila euro il canone di gestione e diecimila euro l’opzione di proroga. Le tariffe pagate dai coworker verranno incassate dal gestore per conto del Comune ma dovranno essere integralmente destinati a lavori di adeguamento, rifunzionalizzazione o fornitura di servizi. Non si parla del resto di una gran cifra: vista la natura pubblica dello spazio, i servizi pagati da chi ne usufruisce resteranno calmierati pur aumentando del 30 percento. Si andranno così a pagare 16 euro al giorno per una postazione, con un abbonamento mensile da 127 euro o uno trimestrale da 160 euro. Entrambi comprendono diverse ore di usufrutto della sala riunioni. Il Comune stima, sulla base degli anni precedenti, in cinquemila euro all’anno le entrate massime che possono essere incassate: non abbastanza da giustificare quindi l’investimento di un privato che dovrà anche pagare un dipendente – sebbene per sole 14 ore settimanali – come coordinatore dell’area. Questo il motivo per cui c’è la necessità di corrispondere un canone annuo (al netto dell’Iva 16.400 euro) all’affidatario. A giugno si è svolta la prima indagine di mercato per capire se esistano imprese interessate ad essere invitate alla gara. A tale indagine è seguita, a luglio, la delibera di giunta che dà il via libera alla gara che si svolgerà con i criteri dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Poi la seconda fase di Cresco potrà cominciare.
Marco Miccoli della segreteria nazionale del Pd a Ravenna: «In Italia salto di qualità inquietante, basta vedere i social…»
Marco Miccoli alla festa dell’Unità
«La mobilitazione antifascista serve all’Italia, perché deve tornare al centro di qualunque iniziativa, a maggior ragione della Festa dell’Unità. E deve soprattutto tornare al centro dell’agenda di Governo». Lo dice Marco Miccoli, della Segreteria nazionale del Partito democratico, nel suo intervento oggi all’incontro ‘Principi e valori della Costituzione: democrazia, diritti, libertà, antifascismo’, promosso dal Pd alla Festa nazionale dell’Unità di Ravenna, con le associazioni antifasciste e culturali, i sindacati, le fondazioni e gli amministratori locali che in questi anni hanno combattuto più di altri il ritorno dei nuovi fascismi.
«Bisogna far percepire che ogni sottovalutazione è pericolosa, che quello che sta accadendo nel mondo, in Europa, non è un episodio isolato: l’Internazionale nera si sta riorganizzando. In Italia c’è stato un salto di qualità enorme e inquietante, basta vedere cosa accade sui social e come ciò venga vergognosamente tollerato, poiché manca una legge che regoli la presenza di formazioni e messaggi che inneggiano al fascismo».
«Non può essere permesso – ha sottolineato Miccoli – che nel Paese della lotta per la Liberazione dal fascismo, nasca un governo che non sia antifascista: è la Costituzione che lo dice. Per questo motivo, bisogna ricominciare, con il nuovo Governo, le nostre battaglie: sui diritti, sull’immigrazione, sull’accoglienza, sul lavoro – ieri c’è stato il 600esimo morto sul lavoro dall’inizio dell’anno – sulla scuola, sull’ambiente, sulla libertà e la qualità dell’informazione, sulla violenza di genere. In sinergia con le Istituzioni, perché antifascismo e Istituzioni democratiche, sono la stessa cosa».
«C’è bisogno di una forte riflessione di tutti i soggetti che sono coinvolti su come attualizzare e rendere vivo l’antifascismo, la memoria della Resistenza, i principi della Costituzione», ha detto Claudio Silingardi, vice presidente dell’Istituto storico di Modena, cui erano affidate le conclusioni. «La politica, i partiti, il Pd, rimettano al centro questi temi e supportino con forza tutte quelle associazioni, fondazioni, musei, istituzioni che sostengono questa consapevolezza democratica e antifascista nel Paese», ha concluso.