venerdì
12 Settembre 2025

Troppi cinghiali anche in pianura, il Pd propone metodi di caccia più efficaci

Interrogazione in Regione dei consiglieri Rontini e Molinari perché venga introdotta la “braccata” e la girata si faccia con più cani

Inserire anche la “braccata” tra i metodi di caccia previsti e prevedere la possibilità di utilizzare un numero maggiore di cani con il metodo della “girata”. Sono le proposte contenute in una interrogazione della faentina Manuela Rontini e Gian Luigi Molinari, consiglieri regionali per il Partito democratico in Emilia-Romagna, per aumentare l’efficacia del prelievo del cinghiale.

La presenza, spiegano di due consiglieri, «sempre più massiccia di ungulati nei territori regionali, con espansione nelle zone di pianura, con conseguenti danni all’ambiente, alle attività agricole e alle altre attività umane, compresi i sempre più frequenti incidenti stradali, impone di individuare misure e tecniche di intervento che consentano di arrestarne la proliferazione». Anche nelle aree confinanti con i parchi regionali e con le aziende faunistico-venatorie, rimarcano, «è ormai improrogabile la necessità di adottare misure più incisive».

La girata, si legge nell’atto ispettivo, visto il numero ridotto dei partecipanti, si attua su superfici molto limitate e su terreni poveri di vegetazione arbustiva, un metodo non sempre efficace per sopperire all’esigenza di tenere sotto controllo la popolazione dei cinghiali, mentre la braccata, più impattante e incisiva, consente di stanare e abbattere in una sola battuta un numero maggiore di prede.

Tcr punta sulle nuove tecnologie per i controlli. E la Finanza apprezza

Visita dei vertici delle Fiamme Gialle al Terminal Container Ravenna, in occasione dell’installazione di un nuovo sistema all’avanguardia

Finanza TcrNell’ambito di una visita generale al porto di Ravenna, questa mattina (venerdì 8 febbraio) il comandante interregionale dell’Italia Centro Settentrionale della Guardia di Finanza, generale di corpo d’armata Sebastiano Galdino, accompagnato dal generale Giuseppe Gerli, comandante regionale dell’Emilia Romagna, dal colonnello Andrea Fiducia, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna, il comandante del Gruppo di Ravenna Bruno Castaldi e dal capitano Arcangelo Di Nicola, comandante della 2ª Compagnia di Ravenna, hanno visitato le aree in concessione al Terminal Container Tcr, società partecipata da Sapir e dal Gruppo Contship Italia.

Hanno accolto i vertici della GdF il presidente della Sapir Riccardo Sabadini, il presidente Tcr Giannatonio Mingozzi, il direttore generale Tcr Milena Fico, il segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale Paolo Ferrandino e il direttore dell’Agenzia delle Dogane di Ravenna, Giovanni Mario Ferente.

La visita è stata in particolare motivata dall’installazione da parte di Tcr di un sistema di controllo all’avanguardia e di un’innovativa “control room” messa a disposizione dei militari presenti ai varchi doganali. La nuova tecnologia serve alla Guardia di Finanza per vigilare le merci in entrata e uscita in modo automatizzato. Grazie all’immediata visualizzazione del documento inserito dal conducente in un apposito scanner, si ottiene in tempi rapidi la verifica della regolarità dei documenti e, se necessario, la possibilità di svolgere ulteriori approfondimenti. Inoltre un sofisticato sistema di videocontrollo consente di visualizzare il sigillo apposto su ogni container, verificandone l’integrità in modo del tutto automatico.

Il generale Galdino – scrivono in una nota dalla società – “ha apprezzato l’innovativo sistema di controllo e la collaborazione tra Guardia di Finanza e gli operatori della Tcr e dei servizi collegati”.

Dieci pullman in partenza da Ravenna per la manifestazione dei sindacati a Roma

All’insegna dello slogan “Futuro al lavoro”. A mezzogiorno il comizio dei tre segretari generali

Sindacati E1443508611714Saranno dieci i pullman che domani (sabato 9 febbraio) partiranno da Ravenna per raggiungere Roma, dove si svolgerà la manifestazione nazionale “Futuro al lavoro” indetta da Cgil, Cisl e Uil a sostegno della piattaforma unitaria con la quale le tre confederazioni avanzano le loro proposte al governo in materia di lavoro e sviluppo.

Gli organizzatori stanno riscontrando una grande adesione da tutta Italia; “faranno rotta verso la capitale 1.300 pullman, 12 treni straordinari e due navi”, assicurano. Inoltre tanti manifestanti si muoveranno con mezzi autonomi per raggiungere i cortei.

Cgil, Cisl e Uil annunciano una manifestazione “pacifica, ordinata, colorata, gioiosa, ma anche combattiva. Rappresenterà un esempio di civiltà democratica per tutto il Paese e questa sì, di democrazia diretta”.

I partecipanti si riuniranno a piazza della Repubblica e partiranno in corteo verso le 9,30 per raggiungere piazza San Giovanni da cui parleranno sei delegati: un’infermiera del 118, una pensionata, un rider, un delegato Ilva, una delegata della scuola, un lavoratore edile.
Alle 12 è previsto il comizio dei tre segretari generali, in ordine Maurizio Landini (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Ui

L’Edera Ravenna inizia la stagione con un quarto posto che fa ben sperare

Ginnastica ritmica / Nella prima tappa del campionato di Serie C svolta a San Marino le baby bizantine sono partite con il piede giusto

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Le ragazze dell’Edera Ravenna che hanno partecipato alla prima tappa del campionato di Serie C

Domenica 3 febbraio si è svolta a San Marino la prima tappa del campionato di Serie C di ginnastica ritmica FGI, circuito al termine del quale si decreterà la società che otterrà la promozione in B. La giovanissima squadra dell’Edera Ravenna, formata da Chiara Solaini classe 2003, Emma Bulzoni, Felicia Baes, Marta Siboni e Sofia Masci, tutte classe 2005, si è ben comportata ottenendo un ottimo quarto posto. Le ginnaste si sono alternate in pedana nei vari attrezzi, partendo dalla fune, per proseguire con cerchio, palla e clavette e terminare con il nastro. I punteggi delle varie esecuzioni si sono sommati per decretare il punteggio finale della squadra ravennate che l’ha vista concludere con un bel piazzamento su ben 22 formazioni in gara provenienti da Emilia Romagna, Marche, Umbria e Abruzzo, chiudendo la competizione alle spalle solo di Club Giardino Carpi, Armonia D’Abruzzo Chieti e La Fenice Spoleto. «Un risultato più che buono – spiegano i dirigenti dell’Edera – considerato la giovanissima età delle ginnaste e il fatto di avere ancora margini di miglioramento su tutti e cinque gli esercizi presentati in questa prima prova. Le atlete infatti sotto la guida delle tecniche Camilla Casadio e Sara Tiene e il mental coach Enrico Bartolini sono già al lavoro per preparare la seconda tappa di campionato che si terrà fra due settimane a Pisa con l’obiettivo di fare ancora meglio».

Anche Lugo avrà un nuovo campo da calcio in sintetico

La presentazione al Maracanà di via Madonna delle Stuoie

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Il campo di via Madonna delle Stuoie di Lugo

Lunedì 11 febbraio alle 20.30 al Maracanà di Lugo (via Madonna delle Stuoie 1) ci sarà la presentazione del progetto del nuovo campo da calcio sintetico che verrà realizzato nell’impianto sportivo di Madonna delle Stuoie.

All’incontro interverranno il sindaco di Lugo Davide Ranalli, l’assessore allo Sport del Comune di Lugo Pasquale Montalti e il responsabile del servizio patrimonio del Comune di Lugo Giovanni Liverani.

Nick Mason porta al Ravenna Festival i Pink Floyd dei primi album: prevendita al via

Il concerto del batterista dalla leggendaria band è in programma il 14 luglio

NMSOS3 Credit Jill FurmanovskyDa sempre parte della leggenda di una band che ha riscritto la storia della musica e unico suo componente fisso nell’arco di una strepitosa carriera trentennale, il batterista Nick Mason sarà a Ravenna Festival domenica 14 luglio, per un concerto con il suo supergruppo. I Nick Mason’s Saucerful of Secrets – il chitarrista Lee Harris, Gary Kemp degli Spandau Ballet, Guy Pratt (storico collaboratore dei Pink Floyd) e Dom Beken – sono gli specialissimi compagni di viaggio con cui Mason cattura lo spirito e la capacità immaginativa di quegli straordinari (e psichedelici) anni, celebrando i primi lavori musicali dei Pink Floyd, che includono brani tratti dagli album The Piper At The Gates of Dawn e A Saucerful Of Secrets.

SCOPRI TUTTI GLI APPUNTAMENTI PRINCIPALI DEL RAVENNA FESTIVAL 2019

L’appuntamento sarà in prevendita da lunedì 11 febbraio, alle ore 10, presso la Biglietteria del Teatro Alighieri (info 0544 249244), online su www.ravennafestival.org, in tutte le filiali della Cassa di Ravenna SpA e gli uffici IAT di Ravenna e Cervia.

Rifiuti, la Pigna con i lavoratori nelle cause contro le coop per il contratto Fise

Tre giudici hanno già dato ragione a chi ha fatto ricorso, la lista civica parla di pressioni subite da altri operai

Tre diversi giudici del lavoro (Bologna, Padova e Rimini) hanno stabilito che i lavoratori nei subappalti di Hera devono avere il contratto servizi ambientali Fise e non quello delle cooperative sociali che ha condizioni economiche peggiori. Il tema, secondo la lista civica La Pigna, riguarda anche il territorio ravennate dove non mancano i lavoratori nelle stesse condizioni e ora la consigliera comunale Veronica Verlicchi annuncia che sosterrabbi la causa contro le coop sociali per far applicare il contratto Fise e pagare le differenze retributive.

Da tempo La Pigna preme su questo fronte perché la multiutility e il sistema cooperativo collegato nella rete dei subappalti adeguino le forme contrattuali in senso migliorativo. Già sono stati presentati esposti all’Inps, all’Ispettorato del lavoro di Ravenna, di Forli e di Rimini e al ministro per lo Sviluppo economico e del lavoro Luigi Di Maio.

La presa di posizione della lista arriva all’indomani dell’incontro con i lavoratori operanti nel settore dell’igiene ambientale avvenuto il 7 febbraio. «Le tre sentenze a brevissima distanza una dall’altra – afferma Verlicchi – non solo hanno riconosciuto la validità del nostro ordine del giorno bocciato dal Pd in consiglio comunale a fine 2017, ma hanno dato vita a una nuova giurisprudenza in materia».

All’incontro hanno partecipato numerosi lavoratori delle coop di Ravenna e della Romagna, presenti anche l’ex sindacalista della Fit-Cisl Stefano Rivola e il dipendente della coop sociale 134 che ha visto riconoscersi, con recente sentenza del tribunale di Rimini, l’applicazione del contratto Fise e la relativa differenza retributiva pari a 38.500 per un periodo di quattro anni. Alcuni lavoratori, secondo le parole della Pigna, «hanno raccontato di pressioni ricevute da rappresentanti delle coop sociali, finalizzate a scoraggiare gli stessi dall’intentare cause».

Mai così poche aziende a Ravenna. In crescita solo nei servizi. E quelle straniere

I dati del 2018 del Registro della provincia. Continuano a soffrire agricoltura e commercio, in particolare l’abbigliamento

ImpreseNel 2018 le imprese iscritte nel Registro delle Imprese della provincia di Ravenna sono risultate 39.109, cioè 267 in meno rispetto all’anno precedente. Negli ultimi 12 mesi sono state registrate 1.999 nuove iscrizioni a fronte di 2.158 cancellazioni volontarie, a cui si aggiungono 120 cancellazioni d’ufficio, determinando così un saldo negativo di 159 unità.

Rispetto al 2017, nel corso degli ultimi dodici mesi, sono minimamente diminuite le iscrizioni, ma il dato raggiunge comunque il nuovo minimo storico, anche rispetto agli anni precedenti. Le cessazioni volontarie, se confrontate con quelle dell’anno prima, aumentano anche se lievemente e il tasso di variazione rimane perciò negativo e pari a -0,40 percento.  Anche il tasso di crescita regionale rimane negativo, seppur più contenuto, attestandosi a -0,20 percento.

«A fine 2018, ancora non si intravede una inversione di tendenza; tuttavia, tolto il 2016, anno nel quale si era verificata una anomala caduta, riconducibile a cause di natura amministrativa, a partire dal 2014 il tasso di variazione annuale, anche se risulta negativo, si è stabilizzato entro valori molto contenuti.  Inoltre – aggiunge Maria Cristina Venturelli, segretario generale della Camera di Commercio di Ravenna – è importante sottolineare che le cessazioni volontarie complessive del 2018, pur essendo in leggera crescita rispetto al 2017, sono decisamente in calo rispetto agli anni precedenti. Sul fronte delle forme organizzative inoltre, riscontriamo evidenti e costanti segnali di rafforzamento strutturale del sistema imprenditoriale. L’auspicio è quindi quello di agganciare al più presto il tasso di variazione nazionale, + 0,5% nel 2018, in crescita dal 2013».

Forma giuridica. Ancora rilevante l’incremento delle società di capitale: a fine 2018, rispetto alla stessa data del 2017, le società di capitale registrano un incremento pari a +180 unità (+2,3% in termini relativi).  Il dato positivo conferma un orientamento ormai consolidato tra gli imprenditori: per affrontare la concorrenza ed i mercati, organizzano le loro aziende in maniera più strutturata. Segno più anche per i consorzi (+1,0%).  In flessione tutte le altre forme societarie: -226  le società di persone (-2,6%), -210 le ditte individuali (-1,0%), -7 unità le cooperative (-1,2%) e -5 le altre forme (-1,3% in termini relativi).

Settori produttivi. Rispetto all’anno precedente, i settori che vedono un incremento delle imprese registrate sono quelli dei servizi alla persona (+72 unità, con variazione percentuale pari a +2,4%) e dei servizi alle imprese (+58, +1,2%); stabili  i servizi assicurativi e creditizi.  In flessione gli altri settori.  In termini assoluti, il settore più sofferente continua a essere quello dell’agricoltura (-148 unità e -2,1% in termini relativi), seguito dal commercio che  perde -131  esercizi (-1,6%), dall’industria (-49 unità, -1,5%), dalle costruzioni (-46 unità, -0,8%), dal trasporto e magazzinaggio (-29, -2,2%) ed infine dalle attività turistiche, con -13 unità (-0,4%).

Per le attività commerciali, crescono le attività legate al commercio di  prodotti on-line (+16 unità) e quelle legate alla vendita di  autoveicoli (+13 unità); quelle che hanno subito le maggiori perdite sono  invece quelle della vendita al dettaglio di articoli di abbigliamento con -28 esercizi specializzati, della vendita al dettaglio ambulante di prodotti tessili (-16 esercizi ambulanti), il commercio dei giornali ed articoli di cartolibreria (-10), gli intermediari del commercio di materiali da costruzione e legname (-9 unità), del commercio ambulante di altri prodotti (-9 unità) e le attività del commercio al dettaglio di mobili ed articoli per la casa (-9 esercizi specializzati).

Per l’industria manifatturiera, segno positivo per il comparto della fabbricazione di apparecchi elettrici (+3), per il settore della gomma e plastica (+2), della fabbricazione carta e prodotti in carta (+1) e per l’industria dei mobili (+1); all’opposto, più colpiti dall’andamento negativo sono quelli della fabbricazione di macchinari (-19 unità), di prodotti in metallo (-12 unità), della stampa (-7 unità), le industrie tessili (-7) e quelle del confezionamento di articoli di abbigliamento (-5).

 Territorio. Negli ultimi dodici mesi, i territori della provincia che registrano incrementi e saldi positivi sono i comuni di Casola Valsenio, Cervia, Massalombarda, Russi e Sant’Agata sul Santerno, che però mettono  a segno incrementi molto modesti.  Negli altri territori si rilevano flessioni, più o meno ampie. In particolare nell’area di Ravenna si registrano 76 imprese in meno, pari a -0,4%; nell’area della Bassa Romagna, più colpita, calo di 136 unità (-1,4%) e nell’area della Romagna Faentina -55 unità, pari al -0,6%.

Imprese artigiane. Al 31 dicembre 2018 le imprese artigiane registrate sono 10.505 e sono risultate 58 in meno nel confronto con  fine dicembre 2017, che si traduce in una diminuzione dello 0,5% (in termini di variazione percentuale). Prosegue quindi la difficoltà del settore artigiano, dove però la contrazione evidenziata, risulta inferiore a quella del sistema imprenditoriale nel suo complesso e sembra anche rallentare di intensità.

Negli ultimi 12 mesi crescono i settori dei servizi alla persona di 25 unità (+1,7%) e dei servizi all’impresa di 23 (+3,7%).  Diminuiscono, invece, di 48 unità il settore edile  (-1,1%), di 31 il manifatturiero (-1,6%), di 15 quello dei trasporti (-1,8%), e solo di 3 unità quello del commercio (-0,5%) e di 4 esercizi il settore del turismo (-0,7%).

Imprese femminili. Le imprese femminili della nostra provincia al 31 dicembre del 2018 sono risultate 8.084, in diminuzione, rispetto alla stessa data dello scorso anno, di 78 unità, pari a -1%.   Anche per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, l’andamento della movimentazione segnala per l’anno 2018 un saldo negativo e decisamente più pesante rispetto al 2017, quando era stato di solo -8 unità.  Per quanto riguarda i singoli settori di attività delle imprese femminili, notizie confortanti provengono dal comparto dei servizi alla persona, che è aumentato di 43 unità  (+3,3%) e da quello dei servizi all’impresa, con +28 unità (+2,6%); in crescita anche il settore turistico femminile, di 6 unità  (+0,5%).  In calo invece di 69 unità il settore commerciale (-3,2%), di -54 unità il settore agricolo (-4,7%), di -14 quello creditizio e assicurativo (-8,6%), di -15 quello industriale (-2,7%), di -5 l’edilizia (-2%) e di -4 il comparto dei trasporti (-4,6%).

Imprese straniere. Si conferma anche per l’anno 2018 il saldo positivo delle imprese con il titolare o con la maggioranza dei soci di nazionalità straniera. Al 31 dicembre 2018 sono registrate 4.536 imprese straniere nel Registro delle Imprese di Ravenna: 110 in più rispetto alla stessa data dello scorso anno (+2,5%).
La percentuale di imprese straniere sul totale è in crescita continua e ha raggiunto l’11,6%, avvicinandosi alla media regionale (11,7%) e mantenendosi più elevata rispetto a quella nazionale (9,9%).
Rispetto all’anno precedente, l’imprenditoria straniera provinciale è in crescita in tutti i settori: in testa, l’edilizia con +45 imprese (+2,7%).

Imprese giovanili. A fine 2018, sono 2.675 le imprese giovanili registrate a Ravenna. Negli ultimi 12 mesi il loro numero ha subito una flessione di 91 unità, pari al -3,3%. Se si analizza però la movimentazione tra aperture e chiusure di attività giovanili per l’intero anno 2018, il saldo tra iscrizioni e cessazioni non d’ufficio negli ultimi dodici mesi è molto positivo.  Le imprese giovanili della nostra provincia quindi, a causa della perdita dei requisiti delle aziende iscritte negli anni precedenti, ovvero il superamento della soglia dei 35 anni da parte di soci e titolari, riducono la loro consistenza rispetto all’anno precedente, ma il saldo della movimentazione è largamente positivo:+287 la differenza fra imprese giovanili iscritte e quelle cessate da inizio a fine 2018.

Nel dettaglio delle attività economiche, al 31 dicembre 2018, rispetto all’anno precedente, le imprese guidate da giovani risultano in  crescita nel settore agricolo (+17 unità, con +7,8% in termini relativi) e in quello dei servizi alle imprese (+9 unità, +3,3%).  All’opposto, sono in flessione in tutti gli altri settori, in particolare in quello delle costruzioni (-54, pari al -10,4%) e nel  commercio (-43, -5,6%).

Scende da una nave con 4 stecche di sigarette di contrabbando, marittimo denunciato

L’uomo era su un taxi in viaggio dal porto al centro città

Sdr
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È sceso da una motonave attraccata al porto ed è salito su un taxi per andare in centro a Ravenna con un borsone e la guardia di finanza, una pattuglia della seconda compagnia di Ravenna in servizio di perlustrazione lungo via Baiona, ha visto tutto: quando l’uomo è stato controllato sono saltate fuori quattro stecche di sigarette (40 pacchetti) prive del contrassegno di Stato. L’uomo di origini campane si è dichiarato un turista, versione che non ha convinto i Finanzieri.  Le Fiamme Gialle hanno sequestrato le sigarette che stavano per essere illegalmente introdotte nel territorio nazionale. L’uomo rischia una sanzione fino a cinquemila euro e ora sarà chiamato a versare anche i diritti evasi.

Separazioni difficili, torna il “Gruppo di parola” dedicato ai figli

Il 18 febbraio la serata di incontro per presentare l’iniziativa gratuita rivolta a bambini tra 6 e 11 anni

Pexels Photo 1322611Grazie alla positiva esperienza di ottobre scorso, il Centro per le Famiglie del servizio sociale associato di Ravenna, Cervia e Russi ripropone l’iniziativa denominata “Gruppo di parola” rivolta ai figli di genitori separati o divorziati. Lunedì 18 febbraio alle 20.30 nella sede in via Gradisca 19 a Ravenna si terrà un incontro di presentazione ai genitori interessati. Nel gruppo i bambini, di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, possono esprimere liberamente le proprie emozioni e le difficoltà che incontrano per la separazione di mamma e papà. In un ambiente accogliente, avranno l’occasione di dare voce ai dubbi e formulare domande, trovando sostegno anche grazie allo scambio con i coetanei. Attraverso la parola, il disegno, il gioco, la scrittura e altre attività i bambini sono facilitati a dialogare con i genitori e a vivere più serenamente la riorganizzazione familiare. I gruppi saranno condotti da operatori, già mediatori familiari, che hanno acquisito una specifica formazione alla Regione Emilia Romagna, in collaborazione con il Centro Bateson. Il Gruppo di parola è gratuito. Per informazioni telefonare al Centro per le Famiglie, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13, allo 0544/485830.

L’economista: «Il reddito di cittadinanza? Misura contro la crisi, non di sviluppo»

Massimo D’Angelillo analizza la novità sulla base dei dati locali

Foto Dangelillo Ott 2011
Massimo D’Angelillo

Presidente della società di consulenza Genesis, direttore della collana “Guide Business Plan”, il ravennate Massimo D’Angelillo è un economista che da trent’anni studia e analizza anche la realtà locale. A lui abbiamo chiesto un parere e una previsione sull’impatto effettivo che il Reddito di cittadinanza potrà avere proprio sul nostro territorio.

«Questo strumento interviene su diverse tipologie di beneficiari, già in parte coperti da altri strumenti – ci spiega l’economista –. Nella provincia di Ravenna, ci sono circa 167 mila occupati e 13 mila disoccupati. Dei primi, quella minoranza che lavora in imprese in crisi, è protetta dalla cassa integrazione; quelli invece che hanno perso il lavoro recentemente, sono già coperti dallo strumento della Naspi (indennità di disoccupazione introdotta dal Jobs act, ndr), ma quasi certamente la Naspi sarà cancellata e assorbita nel Reddito di cittadinanza. Io do per scontato poi che nel periodo di Rdc lo Stato versi all’Inps i contributi figurativi in favore del disoccupato, così come avviene oggi con la Naspi. La novità del Rdc sta nella possibilità di aiutare anche quelle persone che non figurano come disoccupate, cioè quelle persone che risultano inattive, ma solo in quanto scoraggiate a cercare un lavoro. I cosiddetti Neet (Not in education, employment or training, ndr)».

Ma quanti sono questi Neet nel territorio? D’Angelillo ci dice che ci sono solo stime, basate su un’analisi a livello nazionale del Cnel: 26 percento di Neet fra i giovani tra i 15 e i 29 anni. «Accettando per valida questa stima, ma applicando a Ravenna una percentuale più bassa, ad esempio del 20 percento, si arriva a una platea potenziale di 10.259 giovani, considerando che in Provincia nel 2018 i giovani complessivi tra i 15 e i 29 anni sono 51.294». Dunque secondo l’economista saranno potenzialmente (o dovrebbero essere) questi giovani i veri beneficiari del Rdc, almeno nel nostro territorio.

«Per come è stato presentato, lo strumento andrebbe meglio definito come una “borsa lavoro” per l’inserimento lavorativo. Un periodo in cui il giovane dovrebbe seguire un percorso formativo e di orientamento alla ricerca di un impiego, con la tranquillità economica richiesta da un passaggio esistenziale così delicato, e che oggi ha soltanto chi può appoggiarsi su una famiglia benestante».

Tra le critiche ricorrenti degli oppositori c’è chi parla di un colossale spreco di risorse pubbliche, per favorire un mero assistenzialismo accompagnato a lavoro nero. «Il rischio esiste, anche se va detto che il lavoro nero coinvolge anche una parte di cassintegrati, dipendenti, pensionati, disoccupati con il Naspi. Dipende ovviamente da come le cose verranno fatte: da come i Centri per l’Impiego verranno rafforzati, da come verrà fatta la formazione, da come verranno seguiti i beneficiari, da come verranno fatti i controlli. E da come ovviamente si creeranno opportunità di lavoro grazie a una crescita dell’economia». Ma, appunto, dicono i detrattori, tutto questo non porterà a una reale crescita dell’economia e soprattutto non andrà a modificare l’offerta di lavoro. «Diciamo che il Rdc è senz’altro una misura di contenimento degli effetti della crisi, non di sviluppo. Gli effetti sui consumi dei giovani disoccupati saranno abbastanza ridotti, così come fu per gli 80 euro di Renzi. Il solo fatto di percepire il Rdc non costituirà una base solida, ad esempio, per una giovane coppia per fare un mutuo prima casa. L’economia non ripartirà certo così, anche se una parte della società potrà passarsela meglio. Per lo sviluppo serve altro. E su questo mi sembra che si stia facendo poco».

L’appello di Ancisi: «Non abbattete il Baretto provvisorio»

Dopo undici anni il locale tornerà sul molo affacciato sull’acqua e l’edificio vicino davanti al parcheggio in cui è stato negli ultimi anni dovrebbe essere demolito. Il consigliere comunale propone di salvaro per «interessi pubblici»

Baretto Provvisorio Assurdamente Da Demolire«Ora che il Baretto tornerà sul molo a Marina di Ravenna in una nuova struttura, non abbattete l’edificio che l’ha ospitato in via provvisoria negli ultimi anni». È l’appello lanciato da Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr. Il decano dell’opposizione chiede con urgenza al sindaco di attivare i propri uffici, «affinché, d’intesa con l’Autorità portuale e con la proprietà privata interessata, sia evitato l’abbattimento del Baretto provvisorio esistente nel parcheggio di via Molo Dalmazia, acquisendolo a bene pubblico per usi di interesse generale».

È notizia dei giorni scorsi che nelle prossime settimane, forse già a marzo, il Baretto riaprirà i battenti sul molo dove si trovava undici anni fa quando venne abbattuto per i lavori di consolidamento del molo stesso. L’abbattimento prevedeva il ritorno in quel luogo. La burocrazia e la crisi hanno allungato i tempi ma ora è tutto pronto. L’estate scorsa, il gestore del Baretto aveva chiesto all’Autorità Portuale che il manufatto occupato negli ultimi anni fosse mantenuto per attività di valore non già solo economico, ma sociale e culturale. «Il servizio Edilizia del Comune di Ravenna, richiesto di un parere, aveva risposto che “una volta installato e dichiarato agibile il nuovo Baretto posto sul molo, la struttura precaria che lo ha temporaneamente sostituito dovrà essere rimossa, diversamente sarà da considerarsi costruzione abusiva”. Riconosco onestamente, avendo rapidamente esaminato gli atti del Comune e dell’Autorità Portuale, che il servizio Edilizia non può, a norma del Regolamento Urbanistico Edilizio comunale, dura lex sed lex, dire diversamente».

Ma Ancisi propone una via d’uscita per salvare capra e cavoli: «L’eventuale alternativa alla demolizione del manufatto è la sua acquisizione a bene pubblico. Mi spingo soltanto ad indicare grossolanamente le seguenti piste, di cui possibilmente tener conto: l’acquisizione dallo Stato come prevede la licenza dell’Autorità Portuale alla scadenza della concessione; un’opera oggetto di obbligatoria demolizione può esserne esentata qualora una deliberazione del consiglio comunale dichiari l’esistenza di prevalenti interessi pubblici e se così fosse Lista per Ravenna dichiara fin d’ora il proprio voto favorevole». Tutto questo perché, conclude Ancisi, «essendo utilizzabile per molte attività di interesse pubblico, nessuno si spiega perché debba essere, con grave spreco, abbattuto».

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