È uscito fuori strada sul Dismano, poco lontano da casa, poco prima dell’alba, un ragazzo di 19 anni, morto all’ospedale di Ravenna per le gravi ferite. A trovarlo esanime nell’auto, intorno alle 5, e a dare l’allarme per i soccorsi, sono stati i suoi genitori che, non vedendolo rincasare e non ricevendo risposta al cellulare, hanno deciso di ripercorrere a ritroso la via del ritorno fino a imbattersi nella vettura incidentata. Sul posto, oltre a vigili del fuoco e polizia municipale, sono intervenuti gli operatori del 118 che hanno stabilizzato e portato il ragazzo all’ospedale dove però non ce l’ha fatta a sopravvivere ai traumi riportati (fonte 118/Ansa ER)
Accolte le proposte delle associazioni culturali impegnate in una riqualificazione delle denominazioni su Dante in città
Alcune proposte di associazioni culturali ravennati rivolte a riqualificare le denominazioni dantesche di luoghi della città sono state accolte dalla Commissione Toponomastica del Comune di Ravenna.
In una nota stampa, i rappresentanti delle associazioni – Maurizio Piancastelli (Casa Matha), Ivan Fuschini (Il tremolar della marina), Ottavio Righini (50&PIÚ Confcommercio), Giuseppe Rossi (Circolo dei ravennati e dei forestieri), Ivan Simonini (Parco Letterario Terre di Dante) – esprimono soddisfazione per una serie di provvedimenti adottati dall’amministrazione comunale in proposito: «Saranno corretti i vari errori attualmente presenti nella targa di Via Guido Da Polenta tra Via Corrado Ricci e la Tomba di Dante. Sarà intitolato nella Zona Dantesca Vicolo Jacopo Alighieri, autore del primo commento alla Divina Commedia, l’unico figlio certo di Dante cui ancora Ravenna non ha dedicato uno spazio pubblico. Sarà ripristinata la targa per Pietro Alighieri in Via Zanzanigola secondo le antiche indicazioni di Santi Muratori. Sarà restaurata l’iscrizione lapidea ormai illeggibile dedicata ad Antonia Alighieri (Suor Beatrice) sulla facciata esterna di Santo Stefano degli Ulivi. Su quest’ultimo punto, ci fa molto piacere che, dopo la nostra richiesta, si sia manifestato uno sponsor disponibile ad investire 5.000 euro per il restauro dell’iscrizione alla figlia del Poeta e che l’intervento, comprensivo della ricollocazione dell’iscrizione, sarà “eseguito da alta personalità del restauro” e “mirato a dare grande leggibilità all’antica iscrizione”. Non ci dispiacerebbe conoscere chi è lo sponsor, chi sarà il restauratore e dove sarà ricollocata l’iscrizione restaurata».
«Pur avendo fatto istanza all’Amministrazione per ottenere alcune delucidazioni sui dettagli operativi dei succitati interventi e pur rimanendo in attesa di notizie sulle altre sei proposte da noi avanzate da tempo – sottolineano le associazioni – esprimiamo la nostra soddisfazione per questi primi risultati raggiunti, risultati che ci incoraggiano a continuare con sempre maggiore determinazione la nostra disinteressata attività di cultura dantesca per Ravenna. Anche per questa ragione, d’ora in poi, le cinque associazioni scriventi avranno recapito e sede stabile presso la Casa Matha sia per le questioni toponomastiche sia per le ulteriori iniziative dantesche comuni che intenderanno promuovere».
Il regista Alessio Pizzech parla della nuova versione dell’opera, rivista per l’esecuzione con orchestra
Una scena de “Il viaggio di Roberto” (foto Zani-Casadio)
Dopo la fortunata esperienza di quattro anni fa, torna al teatro Alighieri di Ravenna la produzione originale di teatro musicale Il viaggio di Roberto, un treno verso Auschwitz, nella nuova versione rivista per orchestra – l’Arcangelo Corelli diretta da Jacopo Rivani – dallo stesso autore delle musiche Paolo Marzocchi.
Domenica 16 dicembre, alle 15.30, l’appuntamento che inaugura la Stagione d’Opera 2018/19 (con repliche per scuole e università in matinée, il 17 e 18 dicembre) riporta in scena la drammatica storia di una delle quarantamila vittime italiane della Shoah, Roberto Bachi, che visse a Ravenna e qui frequentò la quarta elementare alla scuola Filippo Mordani. Il 6 dicembre 1943 Roberto partì dal Binario 21 della stazione di Milano, destinazione Auschwitz.
La sua vicenda è stata ricostruita grazie ad alcuni suoi ex compagni di classe, quali Danilo Naglia, Silvano Rosetti e Sergio Squarzina, sul palco nella rappresentazione, ed è diventata azione scenica su libretto di Guido Barbieri e musiche di Marzocchi. La regia, ieri come oggi, è di Alessio Pizzech.
Pizzech, è vero che per lei Il viaggio di Roberto è molto più di uno spettacolo?
«Sì, è un’occasione per riprendere le fila di un problema ben noto e di dare risposte al presente, alla crisi della contemporaneità. Riallacciando così i nodi di una società in cui siamo sempre più incapaci di ricostruire racconti collettivi, fondamentali per il passaggio intergenerazionale, ossia per far sapere cosa lasciamo a chi viene dopo di noi».
Il regista Alessio Pizzech
Com’è tornare a lavorare sullo stesso spettacolo dopo qualche anno?
«Il tempo fa vedere cose che prima non si vedevano. Il tempo che viviamo è dell’istante e del presente, quello del teatro è sedimentazione. Si notano sfumature e si ridà forza a frasi che sembravano scontate e invece non lo sono. Purtroppo il contesto di oggi è più imbarbarito rispetto al 2014…».
Come regista, quali difficoltà ha incontrato in rapporto a questo lavoro?
«Questo è in realtà uno spettacolo fortunato che è venuto da sé. C’è stato un grande lavoro di squadra e le cose sono fluite facilmente. La maggiore difficoltà quindi è essere all’altezza del racconto, essere sinceri con se stessi e non barare. Essendo in ballo storie vere e reali delle persone, ho chiesto molto emotivamente a me stesso e, di conseguenza, agli interpreti».
Per questioni anagrafiche avete scelto nuovi “Roberto”?
«Sì, si alterneranno addirittura in tre. Alcuni di loro avevano partecipato anche alle precedenti edizioni, mentre nei cori avremo ragazzini sia delle medie sia delle superiori. È davvero un racconto di tutti».
Una curiosità: lei si è dedicato all’arte circense fino ai 18 anni. Quanto ha influito questo nel suo rapporto col teatro?
«Da ragazzino volevo fare il direttore di circo attirato dall’idea di spostamento continuo, da una vita un po’ zingaresca. Lavorando con clown russi mi sono reso conto della mia inadeguatezza per via di una certa crudezza che non mi apparteneva. Dall’universo circense mi sono portato dietro l’idea che tutto debba funzionare alla perfezione e che qualsiasi imprevisto vada gestito in modo che il pubblico non se ne accorga. Una grande palestra, in cui ho imparato anche che tutto è importante dal numero di punta al tirare il tendone del circo. Ecco, questa è una filosofia che mi appartiene e – ancora oggi – se mi capita un palcoscenico sporco, la prima cosa che faccio è spazzare. Ho una visione artigianale e concreta del teatro».
Lei ha al suo attivo oltre 100 lavori, fra prosa e lirica. A quale spettacolo o incontro più legato emotivamente?
«Certamente ha cambiato la mia vita L’ascesa e la caduta della città di Mahagonny prodotta da Opera Studio. Un’opera che ha segnato il mio incontro con Ravenna e che mi ha costretto a cambiare il rapporto con il cantante e, di conseguenza, il mio modo di fare regia lirica. Un incontro indimenticabile è stato poi quello con il grande autore Bernard-Marie Koltès, che mi ha plasmato e aperto nuovi mondi».
Calcio C / Fondamentale affermazione esterna per i giallorossi in un match lottato in particolare nella ripresa, decisa da un rigore dell’attaccante
Vicenza-Ravenna 1-2
VICENZA (4-3-1-2): Grandi; D. Bianchi (24′ st Bonetto), Pasini, Bizzotto, Solerio; N. Bianchi (34′ st Zonta), De Falco, Laurenti (34′ st Tronco); Curcio (10′ st Zarpellon); Giacomelli, Arma. A disp.: Albertazzi, Stevanin, Mantrovani, Gashi, Rover, Maistrello, Razzitti. All.: Colella.
RAVENNA (5-3-2): Venturi; Pellizzari (35′ st Eleuteri), Ronchi, Jidayi, Lelj, Bresciani (13′ st Barzaghi); Selleri, Papa, Trovade (42′ st Martorelli); Nocciolini (42′ st Raffini), Galuppini (42′ st Siani). A disp.: Spurio, Sabba, Boccacini, Scatozza. All.: Montanari (Foschi squalificato).
ARBITRO: Camplone di Pescara.
RETI: 20′ st Lelj, 30′ st Zarpellon, 34′ st (rig.) Galuppini.
NOTE – Ammoniti: Bizzotto, Pellizzari, De Falco, Ronchi, Giacomelli. Calci d’angolo: 4-3 per il Vicenza. Recupero tempo: 2′ pt, 4′ st. Spettatori: 8000 circa.
Capitan Tommasi Lelj ha segnato un gol alla squadra della sua città
Bella e preziosa vittoria del Ravenna, che a Vicenza passa 2-1 e interrompe una serie di due sconfitte di fila, riprendendo così il suo tranquillo cammino nella parte medio-alta della classifica. A decidere il match è un rigore trasformato da Galuppini nella ripresa, che di fatto chiude un botta e risposta avvenuto nei minuti precedenti: proprio nella sua città era stato capitan Lelj a segnare la rete che aveva sbloccato il risultato, a cui però aveva risposto il biancorosso Zarpellon.
Entrambe le squadre partono contratte, colpa del terreno e della temperatura ghiacciata, ma anche dei fantasmi delle recenti sconfitte per entrambe le squadre. Prova a rendersi pericoloso il Vicenza con il colpo di testa di Laurenti su corner del recuperato Giacomelli, ma non inquadra la porta. La risposta del Ravenna non si fa attendere con il tiro di Galuppini che genera solo un calcio d’angolo. Brivido per gli ospiti al 20′ quando Bizzotto svetta di testa al centro dell’area, ma non ha fatto i conti con la deviazione decisiva di Venturi che devia il pallone sulla traversa. Passano 10 minuti e il Ravenna si rende nuovamente pericoloso con Galuppini, che colpisce in scivolata sull’imbeccata di Trovade, ma trova solo l’esterno della rete. Ultima emozione di un primo tempo equilibrato la punizione dal limite di Giacomelli che non centra la porta.
Francesco Galuppini ha realizzato il rigore che ha deciso il match
Alla ripresa delle ostilità devono passare 20 minuti prima del primo tiro in porta dei padroni di casa, che si affacciano dalle parti di Venturi in contropiede con Arma che cerca Giacomelli, ma anche in questo caso il suo destro è fuori dallo specchio. Il destino di Lelj bussa al 21′, quando il capitano giallorosso esce palla al piede dalla marcatura, si porta ai 25 metri e con un destro imparabile va a togliere la classica ragnatela dall’incrocio dei pali. Gol di fondamentale importanza per il Ravenna, ma che per rispetto delle proprie origini non viene esultato dal 13, vicentino doc. Colella inserisce forze fresche per cercare il pareggio, che arriva al 30′: azione insistita sulla sinistra la palla arriva a Zarpellon al limite dell’area il cui destro passa tra una selva di gambe e si insacca alle spalle di un incolpevole Venturi. I giallorossi però una volta fiutato il profumo della vittoria non si accontentano e ripartono all’attacco, trovando un vantaggio fondamentale solo quattro minuti dopo il pareggio casalingo con un rigore trasformato da Galuppini. L’intervento scomposto di Bonetto su Trovade a centro area è netto e la freddezza del 7 ravennate riportano avanti il Ravenna. I venti minuti finali vedono i biancorossi premere anche grazie alla spinta del pubblico, ma il Ravenna chiude a doppia mandata la difesa e l’unico brivido arriva su un tiro dalla distanza di Arma che sibila vicino all’incrocio dei pali. Al termine del match spazio alla gioia giallorossa, che torna a guardare con soddisfazione una classifica che vede il Ravenna a un lusinghiero quinto posto.
Dichiarazioni del dopo-gara
Marcello Montanari (viceallenatore Ravenna): «Venivamo da due partite giocate sottotono, però eravamo consci delle nostre qualità, e sapevamo che se le avessimo messe in campo avrebbero portato dei frutti. Abbiamo lavorato molto sull’impostare una partita dove cercare di giocare il pallone per farli correre, ed al di là dell’occasione sul colpo di testa di Bizzotto, non abbiamo concesso molto al Vicenza. Il nostro capitano ha fatto un gran goal ed onestamente devo dire che abbiamo vinto questa partita con merito». Tommaso Lelj (giocatore Ravenna): «Il destino ha molta più fantasia di noi. Non c’è molto da dire, ho preferito non esultare per rispetto ai colori, però indosso la maglia del Ravenna e porto la fascia da capitano. Devo fare gli interessi della mia squadra e questa per noi è una vittoria fondamentale».
Volley A2 femminile / Sotto di due set, le ravennati trascinate dalla cubana rientrano in partita e vanno alla frazione decisiva, dove però la spunta la capolista
La cubana Yaremis Mendaro ha realizzato 32 punti contro Trento
La Conad lotta con il cuore e, spinta da Mendaro, autrice di 32 punti, gioca alla pari con la capolista Trento, perdendo al tiebreak al termine di un match lungo più di due ore e mezza. Al PalaCosta le ravennati vanno sotto di due set, ma trovano la forza per pareggiare il conto, aggiudicandosi una terza frazione interminabile e piena di emozioni (tre match point non sfruttati dalle ospiti). Nel parziale decisivo, però, le biancorosse si bloccano sul più bello (14-12), mancando due volte l’opportunità di far esultare i propri tifosi. Brutti infortuni al ginocchio per Baldi e Canton.
Sestetti titolari Al fischio d’inizio il coach Caliendo schiera lo starting six più collaudato composto da Agrifoglio al palleggio, Gioli e Torcolacci centrali, capitan Bacchi e Aluigi sulle bande, Mendaro opposto, Rocchi libero. L’infortunio al ginocchio sinistro occorso a Orvieto a Lombardi ha richiesto la convocazione in extremis di Sofia Fusaroli dall’Under 18 dell’Olimpia Teodora. Dal lato opposto del taraflex il tecnico Negro dispone in campo Moncada in regia, Fondriest e Furlan al centro, Fiesoli e Mc Clendon attaccanti di posto 4, Baldi in diagonale, Moro libero.
Primo set Avvio favorevole alle ospiti che si portano 0-2 prima e 2-5 poi. La reazione della Conad vale il 6 pari con Bacchi, ma Trento scappa subito di nuovo sul 6-11. Due muri di Mendaro e Torcolacci valgono il 9-12, ma neanche l’uscita dal campo per un brutto infortunio al ginocchio di Baldi ferma la corsa delle ospiti, che sono implacabili a muro e volano in fuga con l’ace di Mason per il 12-20. Gli ingressi di Vallicelli e Ubertini per Agrifoglio e Aluigi non cambiano l’inerzia del set, che viene chiuso con un netto 13-25 dal l’ace di Fondriest.
Secondo set Trento parte 0-2 anche nella seconda frazione, ma le padrone di casa pareggiano subito i conti a quota 4. L’andamento del set sembra però identico a quello del precedente, con la Delta Informatica che si porta 4-8, Ravenna che torna sotto sull’8-9 e l’allungo ospite sul 12-17 prima e addirittura 15-23 poi. I conti sembrerebbero chiusi, ma nel momento più difficile le biancorosse trovano, sul servizio della neo entrata Canton, un incredibile parziale di 8-0. Segna tre volte Mendaro e ben quattro la capitana Bacchi, e i giochi si riaprono clamorosamente, ma alle padrone di casa ancora una volta manca il guizzo finale ed è Trento a vincere il set in volata per 23-25.
Terzo set La frazione si apre nel peggiore dei modi per Ravenna, che nel primo punto perde Canton, vittima anche lei di un brutto infortunio al ginocchio. La Conad si porta comunque avanti 4-2 con Aluigi e, nonostante vari agganci da parte delle ospiti, mantiene il vantaggio sull’8-6 e sull’11-9. La reazione di Trento non tarda ad arrivare e l’ace di Fiesoli vale il sorpasso ospite sul 12-13. Bacchi riporta avanti le sue compagne sul 16-15 e con Aluigi l’Olimpia Teodora guadagna un break di vantaggio sul 18-16. Nonostante la Delta Informatica ritrovi la parità sul 19-19, Mendaro regala a Ravenna il 23-21, ma Trento annulla due set point consecutivi, prolungando la frazione. Il parziale prosegue ben oltre la soglia dei 30 punti e le ospiti hanno in mano anche tre match point, ma al decimo tentativo è la Conad a portare a casa il set per 36-34.
Quarto set Un parziale di 5-0 chiuso dal muro di Torcolacci scava il solco in favore delle padrone di casa sul 10-5, poi è Mendaro, sempre a muro, a doppiare Trento sul 12-6. Le ospiti rispondono a loro volta con uno 0-5 e tornano a contatto sul 13-12, ma la Conad cambia marcia nella seconda parte del set trascinata da una Mendaro inarrestabile. La cubana mette a terra una spettacolare parallela e con due muri consecutivi lancia la fuga delle padrone di casa, con Aluigi che la imita sempre a muro chiudendo un altro parziale di 5-0 che vale il 22-15. Ci vogliono quattro tentativi, ma l’Olimpia Teodora si guadagna il tiebreak ancora grazie a Mendaro, che mette a terra il 25-21.
Tiebreak Il quinto set è aperto da tre punti di Torcolacci, ma Trento risponde colpo su colpo finché non è Gioli a firmare il break delle padrone di casa sul 7-5. Si cambia campo sull’8-6 e Mendaro con il muro regala l’11-8 alla Conad. Il finale di partita è incredibile: l’ace di Carraro riporta sotto le ospiti che pareggiano subito dopo a quota 11, ma due errori consecutivi permettono a Ravenna di riallungare e conquistarsi due match point sul 14-12. La Delta Informatica li annulla entrambi girando radicalmente l’inerzia della partita e portandosi avanti 14-15. Gioli annulla il match point, ma Trento riesce a chiudere per 15-17 e portare a casa l’incontro.
Le dichiarazioni del dopo-gara Nello Caliendo (tecnico Conad Ravenna): «Questa volta c’è solo da applaudire l’atteggiamento delle ragazze. Eravamo sotto per 2-0 e abbiamo recuperato poi è stato un peccato non chiudere la partita, però credo che tutto si possa dire tranne che non ci siamo impegnati e che non abbiamo dato tutto. Quindi brave le ragazze sicuramente. Da adesso in poi dobbiamo lottare con il coltello fra i denti: abbiamo dimostrato che sappiamo soffrire e bisogna continuare su questa strada. Se non avessimo le qualità non saremmo mi arrivati al tiebreak con la capolista». Yaremis Mendaro (opposto Conad): «Non abbiamo iniziato bene, poi siamo riuscite a trovare quel qualcosa che ci mancava e ad avere un atteggiamento diverso e portare avanti la partita. Dal terzo set abbiamo giocato al 100% anche se alla fine il match l’abbiamo perso nei dettagli. L’avversario era di alto livello ma noi siamo riusciti a reagire. Da adesso in poi dobbiamo andare a giocare come se ogni partita fosse l’ultima della vita. Contro Trento abbiamo dimostrato il valore che abbiamo e quello che possiamo fare come squadra. Dobbiamo continuare a lavorare e a crederci e giocarcela fino alla fine dando sempre il meglio».
Si intitola “I barconi della speranza” ed è allestito nel cortile della sede del sindacato Cgil in via Matteucci
È un presepe speciale, intitolato “I barconi della speranza”, quello allestito alla Camera del Lavaro di Ravenna in occasione delle feste natalizie. L’opera, visibile nel cortile della sede della Cgil in via Matteucci, ”, è stato ideato e realizzato da Alvaro ed Ebe Valmori dello Spi di Lugo e da Marinella Casadei dello Spi di Ravenna.
«A loro va il ringraziamento della Cgil – si legge in un comunicato del sindacato – perché l’allestimento contribuisce a riflettere sulle condizioni dei migranti e sul pericolosissimo viaggio in mare che ogni anno migliaia di persone compiono nel tentativo di giungere in terre di pace e dove potersi costruire un futuro».
Il presepe è aperto al pubblico tutti i giorni con accesso da via Matteucci 15, dalle ore 10 alle 12.30, e con accesso anche da piazza Marsala, da lunedì 17 a venerdì 21 dicembre.
Appuntamento lunedì e martedì su Rai Storia e Rai3 con interviste e riprese innovative
Ravenna e il suo patrimonio storico e artistico dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, sono ancora una volta al centro di due importanti documentari siglati dalla televisione pubblica italiana.
Rai Cultura, in collaborazione con il Mibac (Ministero per i beni e le attività culturali), ha infatti realizzato cinquantaquattro pillole e cinque documentari per raccontare la bellezza dei siti del Patrimonio Mondiale dell’Unesco e ben due puntate sono dedicate a Ravenna. Lunedì 17 dicembre alle 21 su Rai Storia è in programma il documentario dal titolo L’Interscambio Culturale (replica il 18 dicembre alle 9.30 e il 19 dicembre alle 17.30), con le interviste fatte nei principali monumenti Unesco della città di Ravenna.
Martedì 18 dicembre, invece, andrà in onda la puntata Monumenti paleocristiani di Ravenna, su Rai 3 alle 16 e su Rai Storia (ch 54) alle 21.05 (replica alle 24, e in replica il giorno seguente alle 9.30 e alle 14) che vede protagonista il nostro patrimonio, con riprese del tutto innovative degli esterni, ma in particolare degli interni e dei mosaici della Basilica di San Vitale, della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, del Battistero degli Ariani, del Battistero degli Ortodossi e del Mausoleo di Teodorico.
«Mi fa molto piacere – dichiara l’assessore al Turismo Giacomo Costantini – che gli obiettivi di Rai Cultura e del Mibac si siano focalizzati sulla valorizzazione del patrimonio Unesco di Ravenna».
Gli autori della Rai avevano preso contatti con il Comune di Ravenna ed effettuato le riprese nel mese di ottobre al nostro patrimonio Unesco con il supporto del personale locale.
Basket B / Senza l’infortunato Gay, i faentini ribattono colpo su colpo prima di cadere nel finale, ma restano comunque in corsa per qualificarsi alla Coppa Italia
Questa volta il cuore non basta alla Rekico, caduta in casa di una Super Flavor Milano dimostratasi quadrata e completa in ogni reparto. Faenza paga un black out nel terzo quarto e l’assenza di Gay, indisponibile per un problema muscolare, due situazioni che non si possono concedere a una simile formazione costruita per la promozione in A2. Da sottolineare c’è però la grande reazione caratteriale che ha permesso di ricucire il gap nell’ultimo quarto fino al -10. Una conferma dello spirito di questo gruppo ancora in piena corsa per la qualificazione alla Coppa Italia e uscito tra gli applausi anche dal PalaIseo.
L’approccio alla gara della Rekico è positivo, pur se già dalle prime azioni dimostra di soffrire la grande serata offensiva di Piunti, autore di 26 punti di cui 12 nel solo primo quarto. Milano prova il primo tentativo di fuga sul 18-11, ma la Rekico risponde colpo su colpo trascinata da Fumagalli, arrivando sotto 28-30 e fallendo in diverse occasioni il possesso della parità. All’intervallo i faentini sono in scia di Milano (28-32) poi al rientro in campo arrivano i problemi.
La Super Flavor si affida ai suoi tiratori trovando triple fondamentali con Scanzi e i soliti punti da sotto di Piunti (il pivot chiuderà con 46 di valutazione), mentre Faenza non riesce a segnare, trovandosi così ad inseguire 34-51. Il break non demoralizza i giocatori, bravi a riordinare le idee e a trovare le forze per ricucire il gap, ma Milano è cinica nel colpire sempre al momento giusto, segnando con tutti i suoi giocatori, orchestrati molto bene da Santolamazza e da Simoncelli. Nel finale la Rekico sfoggia tutto il proprio carattere portandosi fino al 64-74, costringendo coach Villa a chiamare molte volte il time out per far riordinare le idee ai suoi.
Iniziativa in piazza degli under 30 del sindacato agricoltori per dire #Stopaciboanonimo e sostenere in Europa l’indicazione obbligatorio in etichetta dell’origine del cibo
Continuano gli appuntamenti in città – domenica mattina in piazza del Popolo a Ravenna – e in tutto il territorio per raccogliere firme di sostegno alla proposta di legge europea
sull’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta per tutti i cibi. Si tratta della petizione #stopciboanonimo – Mangia originale, smaschera il tuo cibo, promossa dagli imprenditori under 30 di Coldiretti Giovani Impresa.
Nei banchetti dell’iniziativa è possibile informarsi e sottoscrivere l’iniziativa legislativa europea per introdurre una norma unica in tutta l’Unione, che obbligatoriamente indichi l’origine dei cibi, in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, mettendo fine alla mancanza di trasparenza e di informazioni ai consumatori e ridare identità e dignità ai prodotti alimentari.
Una battaglia che ha visto coalizzarsi un intero fronte europeo con Coldiretti affiancata da Fnsea, maggiore sindacato agricolo francese, la Ocu, principale associazione consumatori spagnola, Solidarnosc, lo storico sindacato Polacco, la Upa, i piccoli agricoltori di Spagna, Gaia, l’associazione degli agricoltori Greci, Green Protein, Ong svedese e ancora le italiane Slow Food, Fondazione Verde e Campagna Amica.
«L’obiettivo – spiega Michele Graziani, Delegato provinciale di Giovani Impresa – è far uscire dall’anonimato ciò che arriva sulle nostre tavole, superando le attuali incertezze per cui l’indicazione d’origine è obbligatoria, ad esempio, per la carne fresca ma non per i salumi o i ragù di carne, per la frutta fresca ma non per succhi e marmellate, per le uova, ma non per i derivati delle uova. Invitiamo tutti i cittadini a venirci a trovare muniti di carta di identità per poter aderire a questa battaglia di civiltà a tutela delle nostre produzioni di qualità e della sicurezza alimentare di tutti i consumatori».
Per l’occasione è possibile assaggiare una fetta di pandoro o panettone Made in Italy, realizzato con il grano Giorgione e tutti ingredienti italiani 100% contadini e certificati.
L’intervento, dal valore di 350mila euro, prosegue il risanamento del degrado della struttura sportiva iniziato nel 2017
Il Comune attuerà un nuovo intervento di risanamento delle infrastture dello stadio Benelli, che si aggiunge a quelli già avviato nel 2017, con l’esecuzione di manutenzioni straordinarie sui calcestruzzi della curva nord che hanno riguadagnato la totale agibilità della curva dei tifosi locali. L’opera, sempre dedicata alla manutenzione dei calcestruzzi, è stata approvata in questi giorni dalla giunta – su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Fagnani – e riguarda le gradinate del parterre della tribuna coperta. Il costo dei lavori è valutato in 350mila euro.
In particolare saranno realizzati interventi di sabbiatura completa delle superfici, la preparazione dei supporti mediante la riprofilatura degli spigoli delle gradinate, la posa dell’impermeabilizzazione costituita da resina liquida con armatura sulle superfici verticali delle gradinate, le finiture colorate, di colori diversi, su tutte le superfici.
Per completare l’opera complessiva, che riguarda una superficie di circa 1400 metri quadri, si prevede un periodo di tempo di circa 3 mesi, compatibilmente con le attività sportive che si svolgono all’interno dello stadio comunale.
Lo stadio comunale di Ravenna è costituito da un anello di tribune in conglomerato cementizio armato con sottostanti servizi igienici e vani tecnici, che costituisce il nucleo originario dell’impianto sportivo.
Il primo progetto è del mese di agosto 1958 quando venne finanziata la costruzione con un importo 133 milioni di lire erogato dall’Istituto per il Credito Sportivo. Il terreno dove nacque lo stadio si trovava nella zona che allora si chiamava Borgo San Mama. Il progetto fu firmato dagli architetti Cerri e Giorgetti dello studio di progettazione Cgs di Roma e la costruzione venne ultimata nel 1966.
La struttura iniziale, conteneva all’incirca 6 mila spettatori e venne ufficialmente inaugurata il 29 settembre 1966 con una partita amichevole tra il Ravenna e la Juventus vinta per 3 a 0 dalla compagine torinese.
Nel 1970 lo stadio fu intitolato a Bruno Benelli, sindaco di Ravenna dal 1963 al 1968, durante il cui mandato l’impianto fu costruito.
Con la promozione in serie B del Ravenna, nel 1993, vennero fatti dei lavori di ampliamento, eliminando il fossato, innalzando le recinzioni ed aggiungendo alle due curve e alla tribuna distinti un ulteriore livello realizzato con tribune metalliche. La capienza massima raggiunta, era all’incirca di 12.000 posti, segnando il record di presenze di 11.518 spettatori nel match di Coppa Italia contro Juventus del 10 settembre 1998, cui seguì un incasso di circa 500 milioni di lire.
Rissa in viale Farini per una bicicletta rubata, coinvolti un gruppo di stranieri di origine nigeriana. Aggressione anche nei confronti di un poliziotto
Intervenuti per sedare una lite in viale Farini gli uomini della volate della Polizia di ravenna hanno arrestato un 33enne, IR, di origine nigeriana, residente in provincia di Padova, di fatto senza fissa dimora, per i reati di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, tentata estorsione e lesioni personali aggravate in concorso.
Verso le ore 20 di del 13 dicembre le Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura sono intervenute in viale Farini dove era stata segnalata la presenza di tre cittadini stranieri che discutevano animatamente.
Gli agenti hanno indivuato due persone, a terra, uno dei quali colpiva ripetutamente l’altro, mentre altri extracomunitari che si trovavano nelle immediate vicinanze si allontanavano frettolosamente. Quando i poliziotti hanno diviso i due uomini in lite, l’aggressore ha cercato ripetutamente di colpire uno degli agenti e nel dimenarsi per garantirsi una via di fuga gli ha procurato unA lesione. Alla fine però gli agenti hanno avuto la meglio, lo hanno bloccato e ammanettato.
La vittima dell’aggressione, un 38enne nigeriano, ha dichiarato agli agenti che aveva notato due uomini in possesso della sua bicicletta, che gli era stata sottratta qualche giorno prima, e pertanto aveva chiesto loro di restituirgliera, ma uno dei due aveva preteso la somma di 20 euro ma, al suo rifiuto, ne era nata una collutazione.
In considerazione di quanto accaduto l’aggressore è stato condotto in Questura e dichiarato in arresto per i reati di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, tentata estorsione e lesioni personali aggravate in concorso, poi l’uomo è stato trasferito nel carcere di Ravenna a disposizione della Procura della Repubblica.
Volley Superlega / Contro la lanciatissima Kioene, reduce dal successo sul Perugia, domani (domenica 16 dicembre, ore 18) i ravennati cercano la vittoria per ripartire dopo due ko di fila. Graziosi: «Ho fiducia nei ragazzi e nelle qualità del gioco che sanno esprimere»
Un muro della Consar
Padova domani, domenica 16 dicembre, in trasferta alla Kioene Arena (arbitri Rapisarda di Udine e Simbari di Milano), e poi la matricola Siena in casa: a questi due scontri diretti la Consar affida il doppio obiettivo da un lato di tornare a fare punti e aumentare il vantaggio sulla zona retrocessione, dall’altro di conquistare i punti necessari per chiudere l’andata tra le prime otto e guadagnare quindi l’accesso alla Coppa Italia di febbraio. Un traguardo che Ravenna, dal suo ritorno in A1, ha centrato, relativamente ai quarti di finale, solo due volte: nel 2014/15 quando arrivò al giro di boa al settimo posto con 19 punti (6-6) e nella scorsa annata, dove i punti acquisiti al termine dell’andata furono 20, con uno score di 6 vittorie e sette sconfitte.
Con sei potenziali punti da conquistare la Consar ha nel mirino un altro significativo obiettivo: chiudere l’andata a quota 21, ovvero col miglior punteggio al giro di boa in questi otto anni di A1 e SuperLega. Il coach Gianluca Graziosi scaccia via dalla testa questi conteggi e si concentra sulla gara: «Pensiamo a una partita alla volta; è già difficile prepararne una, figuriamoci due. Quindi concentriamoci su Padova e a Siena penseremo più avanti. Dobbiamo ripartire dal gran bel risultato di Veroli, contro il Sora, e dalle due partite perse ma ben giocate contro Perugia e Trento: e ora di rimetterci in marcia, sappiamo che per il nostro obiettivo è importante portare a casa qualcosa. Non ci nascondiamo le difficoltà della gara di Padova perché troveremo una squadra sicuramente in palla perché altrimenti non batti Perugia, però ho fiducia nei ragazzi e nelle qualità del gioco che sanno esprimere».
La Kioene, senza Randazzo infortunato, ma con gli ex Torres e Polo, che ritrova coach Graziosi dopo l’esperienza di Potenza Picena in A2 nel 2014/15, ha vinto le ultime due partite e ha prodotto lo stesso bottino di Ravenna, che invece recupera Verhees dopo la distorsione alla caviglia destra rimediata alla vigilia della sfida con Trento: 4 vittorie su sei incontri in casa, un successo su 5 in trasferta. I precedenti totali, ben 64, che fanno di Padova-Ravenna una classica del campionato italiano, parlano di un grande equilibrio, con 34 vittorie di Padova e 30 di Ravenna. «E allora proveremo a ribaltare la legge dei grandi numeri e quindi cercheremo di andare noi in vantaggio nelle partite fuori casa; dovremo, però, migliorare nel cambio palla, il fondamentale nel quale nelle ultime partite abbiamo fatto più fatica. Questa settimana ci siamo allenati tanto e tutti i giorni su questo aspetto e quindi spero che riusciremo, anche con una ricezione a volte non perfetta – termina Graziosi – a mettere con frequenza e più facilità la palla a terra nel campo avversario».