L’incidente poco prima dell’alba di oggi, 2 aprile. Ferite ma in modo lieve anche altre tre persone a bordo dei veicoli
A poco più di ventiquattrore dall’incidente stradale di Camerlona che ha registrato il tragico bilancio di un morto e due feriti gravi, si segnala un’altro schianto fra auto lungo la viabilità secondaria del forese.
Poco prima dell’alba del 2 aprile, in via Babini a Roncalceci, si sono scontrate due vetture, una berlina e un’utilitaria. Pesante il bilancio per le persone dei veicoli coinvolti: due i feriti gravi, trasportati d’urgenza a Cesena e tre feriti, fortunamente più lievi, che sono stati ricoverati all’ospedale di Ravenna.
Sul posto sono intervenuti sei mezzi di soccorso del 118, i Vigili del Fuoco e la Polizia Stradale per far luce sulla dinamica dell’incidente.
Volley Superlega / Nell’andata dei quarti playoff per il quinto posto perso in quattro set contro la Kioene sono scesi in campo tutti i giocatori a disposizione, compreso l’esordiente Maretti. Il ritorno è in programma sabato prossimo al Pala De André
Diamantini e Buchegger provano a fermare l’ex Polo
A Padova una Bunge in formato sperimentale cede in quattro set alla Kioene in gara1 dei quarti dei playoff per il quinto posto. In vista dell’andata della finalissima di Challenge Cup, in programma mercoledì al Pala De André contro i greci dell’Olympiacos Pireo, il tecnico Soli infatti dosa le energie dell’organico utilizzando tutti i giocatori a sua disposizione, compreso il giovane Maretti, all’esordio in Superlega. Con il sestetto titolare in campo fino a metà della terza frazione la squadra ravennate è rimasta in partita, aggiudicandosi tra l’altro il parziale più equilibrato (il secondo), per poi venire piegata dai motivati padroni di casa veneti. Gara2 è in calendario sabato prossimo al Pala De André (ore 18), con la Bunge che se vorrà superare il turno dovrà prima vincere 3-0 o 3-1 e poi aggiudicarsi il golden set.
Sestetti iniziali Il coach Baldovin disegna la sua Kioene con Travica in regia, Premovic opposto, Cirovic e Randazzo in posto 4, l’ex Polo e Volpato al centro, Balaso libero. La formazione iniziale schierata dal tecnico Soli è composta invece dal palleggiatore Orduna in diagonale con Buchegger, dalle bande Marechal e Poglajen, da Diamantini e Georgiev al centro e da Goi in seconda linea. In panchina c’è il giovanissimo martello Lorenzo Maretti.
Primo set Polo e Cirovic scavano subito un primo solco di quattro punti (7-3), con Soli che ferma il match, con Travica che porta a +5 la Kioene: 12-7. Due ace di fila di Cirovic e un contrattacco di Randazzo fanno scappare in modo definitivo i padroni di casa (17-8), che gestiscono senza grossi problemi l’ampio vantaggio e con altri due servizi vincenti di Nelli (23-12) e il primo tempo di Polo al secondo set ball chiudono con autorità la frazione: 25-14.
Secondo set Cambia la musica nel periodo successivo, con la Bunge che trascinata da Marechal, Buchegger e Poglajen realizza un break di 6-0 che la spedisce sul 5-11: Baldovin si “gioca” già i suoi due time out. Buchegger mette a terra la palla dell’8-14, ma a questo punto si registra la grande reazione della Kioene, che sul turno in battuta di Polo (ben tre ace) realizza un parziale di 7-0, effettuando il sorpasso sul 15-14. Georgiev e Buchegger suonano la carica, firmando il contro-sorpasso (16-19), ma Randazzo e Cirovic, anche lui al servizio, pareggiano il conto: 22-22. Buchegger annulla il primo set ball (25-25), poi lo stesso austriaco colpisce ancora e Poglajen alla seconda occasione riporta in equilibrio il numero dei set: 26-28 e 1-1.
Terzo set In campo, al posto di Poglajen, c’è Raffaelli, che assieme a Buchegger e Georgiev spinge la Bunge sull’1-5. Randazzo riduce il gap (4-5) e Travica dalla linea dei nove metri firma il sorpasso: 9-8. Randazzo manda a +3 i veneti (12-9), Soli inserisce anche Vitelli, Gutierrez e Pistolesi per Diamantini, Buchegger e Orduna, dando fiato a questi ultimi tre. I padroni di casa approfittano di qualche errore di troppo dei giallorossi allungando sul 21-17, per poi scappare sul 24-19 grazie all’ace di Premovic e tornare in vantaggio con Randazzo, che sfrutta la seconda occasione: 25-20.
Quarto set Gutierrez resta in campo ma in posto 4, assieme a Raffaelli, e al palleggio c’è Pistolesi in diagonale con Buchegger (libero Marchini). La Kioene tenta la fuga con i muri di Polo (7-5) e Randazzo (9-6), ma un pasticcio del centrale ex Cmc regala il 9-8. Vitelli non sbaglia la rigiocata del pareggio (10-10) e un servizio vincente di Raffaelli vale il sorpasso: 10-11 e time out Baldovin. I padovani mettono a loro volta la freccia con Cirovic: 15-13. Randazzo porta a +3 il vantaggio (18-15), Maretti entra al posto di Buchegger e un’invasione aumenta il gap in campo: 20-16. Ancora Randazzo è decisivo, questa volta a muro (22-17), Maretti si toglie la soddisfazione di realizzare un ace (23-20), imitato da Gutierrez sul secondo match ball: 24-22. Al terzo, però, Padova chiude il conto grazie al servizio in rete dello stesso cubano: 25-22.
Le dichiarazioni del dopo gara
Luigi Randazzo (Kioene Padova): «E’ stata una gara altalenante ma siamo stati bravi a mantenere il nostro livello di attenzione fino alla fine. Non era semplice perché da quasi un mese non giocavamo una sfida ufficiale, ma questo 3-1 è importante. Sappiamo che sabato sarà tutt’altro tipo di sfida a Ravenna, però faremo del nostro meglio per ottenere un’altra vittoria che ci consenta di proseguire». Fabio Soli (coach Bunge Ravenna): «Nel primo set abbiamo giocato male, lenti e impacciati, ma dal secondo in poi siamo andati al massimo con tutti coloro che hanno preso parte al match ed è quello che avevo chiesto ai ragazzi, giocando alla pari contro un avversario motivato come Padova. Vogliamo arrivare all’11 aprile senza rimpianti. Spero con tutto il cuore di farlo e per questo metteremo in campo tutte le nostre forze per poter dare a Ravenna e al pubblico l’ennesimo miracolo di questa bellissima stagione».
Il dirigente Giorgio Cozzolino e il funzionario Massimo Sericola parlano del loro ruolo e dei rapporti con le amministrazioni locali
Scavi archeologici in piazza Kennedy con i resti della chiesa di Sant’Agnese
C’è ancora aria di passaggio di consegne negli uffici della Soprintendenza di Ravenna che, nell’ambito della riorganizzazione del ministero dei Beni e delle attività culturali, dall’estate del 2016 ha acquisito competenze anche in materia archeologica, precedentemente in capo a una sola soprintendenza su base regionale. Oggi quella di Ravenna – diretta dall’architetto Giorgio Cozzolino – è responsabile di tutta la Romagna e dal dicembre 2017 a occuparsi del ramo archeologico è Massimo Sericola, insieme ad altri due funzionari.
«Prima del suo arrivo – dice Cozzolino – siamo andati avanti esclusivamente grazie allo spirito di sacrificio, con funzionari che da Bologna si occupavano della Romagna praticamente a spese proprie, non essendoci fondi. E le difficoltà della riorganizzazione non sono ancora risolte, basti pensare all’archivio che è ancora tutto a Bologna, in attesa di trovare fondi e spazi a Ravenna. E potrà immaginare le difficoltà per un lavoro come il nostro, senza un archivio a portata di mano…».
Qual è il compito di una Soprintendenza Archeologica?
«Innanzitutto c’è un lavoro di tipo amministrativo, legato alla tutela. Poi riceviamo richieste dall’esterno: autorizzazioni, pareri, tutto ciò che concerne l’attività di verifica. E infine c’è tutta la parte autorizzativa: espressioni di pareri su interventi che vengono svolti sul territorio. Il tutto finalizzato alla salvaguardia del patrimonio archeologico, anche e soprattutto dal punto di vista della cosiddetta “archeologia preventiva”, una serie di strumenti che aiutano a comprendere qual è il potenziale della stratificazione archeologica, del patrimonio che ci si può aspettare che emerga in un determinato intervento, cercando quindi di intervenire prima e non durante l’opera».
Praticamente, la Carta delle potenzialità archeologiche…
«È uno strumento fondamentale e ne auspichiamo una veloce approvazione, perché molti Comuni anche limitrofi ce l’hanno. La collaborazione con quello di Ravenna era partita con una serie di incontri, poi evidentemente l’Amministrazione ha deciso di rallentare perché non siamo più stati coinvolti, ma crediamo che ora la macchina si sia rimessa in moto (ne parliamo nella pagina a fianco, ndr)».
Perché questa carta è così importante?
«L’attività di prevenzione è fondamentale per assicurare da un lato la speditezza dei lavori, e quindi di investimenti senza intoppi e perdite, dall’altro per avere la garanzia che eventuali reperti siano conservati, senza bisogno di scavare. Il nodo riguarda l’attività dei privati, perché non esiste una normativa specifica, se non quella classica sull’obbligo di comunicare rinvenimenti fortuiti, e in quel caso interveniamo in cantiere. La carta delle potenzialità archeologiche invece viene recepita all’interno della pianificazione urbanistica che quindi impone per qualsiasi intervento norme che chiunque deve rispettare (a seconda del potenziale archeologico, che può avere diversi livelli) e l’obbligo di comunicazione degli elaborati progettuali con un certo grado di anticipo alla Soprintendenza che poi dovrà decidere. Diversamente, se gli interventi come succede oggi vengono autorizzati dall’ente locale, la Soprintendenza potrebbe non venirne neppure a conoscenza (vedi il caso dell’ex concessionaria Francia, ndr), con tutto quello che ne consegue in caso di ritrovamenti fortuiti, ossia cantieri bloccati, ritardi, costi aggiuntivi…».
Venendo ad alcuni temi d’attualità, fino a poco tempo fa a Ravenna erano diventati tutti archeologi grazie ai ritrovamenti di piazza Kennedy…
«Abbiamo ricevuto da poco la relazione di scavo conclusive e troveremo il modo di divulgare e valorizzare da un punto di vista storico-scientifico ciò che è stato scoperto».
Il dirigente della Soprintendenza di Ravenna, Giorgio Cozzolino (a sinistra) e il funzionario Massimo Sericola
Ma in ogni caso non è diventata una piazza archeologica, come aveva auspicato invece anche il sindaco ai tempi, Fabrizio Matteucci…
«Se fossimo nel Texas, o in un posto con scarsità di reperti, di testimonianze della storia, l’avremmo capito. Ma l’Italia è piena di vetrine appannate e cartelli sbiaditi. La valorizzazione auspicata da tanti necessitava di una progettazione economica chiara a medio termine. La valorizzazione è legata alla conservazione, e nel momento in cui non ci sono i soldi nemmeno per la manutenzione, conviene ricoprire e valorizzare i dati ottenuti. In piazza Kennedy eravamo in presenza di una chiesa di cui si conosceva praticamente tutto. Si poteva scavare oltre, forse, ma non era necessario perché quella era la riqualificazione di una piazza, non uno scavo archeologico».
Chi ha pagato i costi in più?
«Il committente era il Comune e l’attività archeologica è stata finanziata dal Comune di Ravenna. I costi fanno parte dell’opera (complessivamente l’investimento è stato di oltre mezzo milione di euro in più del previsto a carico del Comune, il resto è stato finanziato dalla Fondazione del Monte, ndr)».
Siete voi i “colpevoli” dei ritardi del progetto del nuovo mercato coperto?
«Non crediamo proprio, anche perché lì l’indagine archeologica era prevista e quindi doveva essere tenuta in conto nelle tempistiche. Non è poi emerso nulla di così meritevole da essere lasciato a vista e lo scavo si è limitato giusto a quanto necessario per nuove fondazioni».
Arriviamo al museo di Classe, cosa ne pensate dell’accordo sui reperti della Soprintendenza da cedere alla fondazione Ravennantica per l’allestimento?
«È deciso che il ministero contribuirà in parte alla costruzione dell’allestimento: l’accordo è stato fatto a livello altissimo, non ci hanno consultato. Ne prendiamo atto e lo rispetteremo. Di per sé è un progetto importantissimo e ha la fortuna di nascere con spazi, attrezzature, logistica che tanti direttori di museo invidieranno. Il timore è che questi anni di ritardo possano aver portato a difficoltà nella sua realizzazione».
Ma non rischia di “svalutare” il museo Nazionale?
«Sarà necessario, e non abbiamo dubbi, un gioco di squadra, di rimando: il visitatore che va a Classe dovrà essere incuriosito ad approfondire con una visita al Nazionale, ci auguriamo che nasca una nuova rete in grado di far bene a tutti…».
Calcio C / I giallorossi si fermano dopo quattro vittorie di fila nonostante una bella prestazione: passati in vantaggio, alla fine si inchinano ai forti marchigiani
Sambenedettese-Ravenna 2-1 SAMBENEDETTESE (3-4-1-2): Perina; Conson, Miceli, Mattia; Rapisarda (41’ st Patti), Marchi, Gelonese, Tomi; Bellomo (25’ st Bove); Valente (16’ st Esposito); Stanco (25’ st Miracoli). A disp.: Raccichini, Aridità, Di Massimo, Di Pasquale, Demofonti, Candellori, Bacinovic. All.: Capuano.
RAVENNA (3-5-2): Venturi; Venturini, Lelj, Ronchi (31’ st Barzaghi); Magrini, Papa, Palermo, Selleri, Rossi (35’ st Maistrello); Marzeglia (31’ st Broso), De Sena. A disp.: Gallinetta, E. Ballardini, Costantini, A. Ballardini, Sabba, Cenci, Piccoli, Capitanio, Maleh. All.: Antonioli.
ARBITRO: Provesi di Treviglio.
RETI: 4’ pt De Sena, 22’ pt Stanco, 6’ st Bellomo.
NOTE: Ammoniti: Bellomo, Gelonese, Esposito, Barzaghi, Perina. Spettatori 3298 per un incasso di 15449 euro. Angoli: 5-6. Recupero: 1’ e 5’.
Da un calcio d’angolo di Alfonso Selleri è nato il vantaggio di De SenaDopo quattro vittorie consecutive si ferma la corsa del Ravenna. Opposti alla Sambenedettese, seconda forza del campionato, Lelj e compagni giocano una grande partita, col giusto approccio, il giusto atteggiamento, e una bella personalità, ed escono a testa altissima dal confronto, rammaricandosi per alcuni episodi determinanti che hanno spostato la direzione del match dalla parte degli uomini di Capuano. La classifica resta comunque sotto controllo, anche se nelle zone calde c’è stato qualche movimento importante, e la squadra ha dato un altro segnale di vitalità e di crescita, che fa ben sperare già per il recupero di mercoledì a Salò e per le ultime cinque giornate di campionato: sei partite alle quali affidare l’acquisizione dei punti che mancano per festeggiare la meritata salvezza.
Primo tempo Il Ravenna fa male al primo affondo: con un gran tiro che impegna Perina nella deviazione, Selleri si guadagna e batte un calcio d’angolo. Sul secondo palo è appostato De Sena che di testa infila il suo decimo gol in campionato, il quinto nelle ultime 4 partite. I padroni di casa reagiscono subito e al 7’ Venturi ha lo straordinario riflesso per sventare in angolo la conclusione velenosa di Mattia. De Sena ci riprova al 20’, questa volta dalla distanza ma il tiro è impreciso. Poi al 22’ Rapisarda sfonda a destra e centra basso per Stanco che prende il tempo a tutti e trafigge Venturi. Stanco in fotocopia, sul versante opposto, al 33’ su cross basso di Tomi: pallone fuori di poco. E al 36’ sempre De Sena al tiro su lancio in profondità di Selleri: conclusione ribattuta in angolo.
Secondo tempo L’equilibrio iniziale della ripresa è spezzato da un errore difensivo dei giallorossi, che lascia campo all’avanzata di Bellomo. Destro dai 25 metri deviato da Lelj a spiazzare Venturi per il sorpasso della Samb che anche nel match d’andata siglò il 2-1 su autogol. Il Ravenna non si abbatte, anzi prende le redini del match in mano e inizia una lunga pressione sulla difesa avversaria, che però regge l’urto. Al 33’ Tomi trova in area Miracoli: gran colpo di testa e pallone fuori di un niente. Antonioli cambia: dentro Maistrello (in precedenza erano entrati Broso e Barzaghi) e attacco a tre. Nell’arrembaggio finale dei giallorossi sale in cattedra Perina che prima blocca la rovesciata di De Sena, attivato dal felpato suggerimento di Palermo e poi trova la deviazione decisiva sul gran colpo di testa ravvicinato di Broso, dopo caparbia iniziativa di Magrini, blindando il successo dei padroni di casa.
Le dichiarazioni del dopo-gara
Mauro Antonioli (allenatore Ravenna FC): «Onestamente ai miei ragazzi posso rimproverare poco, perché hanno fatto una grandissima partita e meritavano ampiamente il pareggio. Purtroppo gli episodi ci sono stati negativi, abbiamo avuto anche le occasioni per pareggiare ma non le abbiamo sfruttate, per merito anche del loro portiere. Torniamo a casa con zero punti e per noi era importante dare continuità alla serie di vittorie ottenute. Non ci siamo riusciti, ma anche oggi abbiamo avuto la conferma che siamo veramente cresciuti tanto e che siano una squadra che può giocarsela con tutti. Ci rimbocchiamo le maniche e torniamo subito a allenarci perché mercoledì ci aspetta una partita altrettanto tosta a Salò».
All’incrocio con via Bagarina, la vittima è stata sbalzata dall’abitacolo dopo un primo impatto poi investita da un’altra vettura. Necessario chiudere la statale in entrambi i sensi
Un morto e cinque feriti, di cui due gravi, è il tragico bilancio di un incidente stradale avvenuto sulla statale 16 tra Ravenna e la frazione di Camerlona, poco dopo la mezzanotte tra il 30 marzo e l’1 aprile, in cui sono state coinvolte tre autovetture. La vittima è una 22enne residente a Ravenna, Carmela Iorlano. Per i soccorsi e il recupero dei mezzi è stato necessario chiudere la strada in entrambe le direzioni. Sul posto le pattuglie della polizia stradale di Ravenna.
Secondo le prime sommarie informazioni al momento disponibili, la donna deceduta era sul sedile passeggero di un’auto che usciva da via Bagarina per immettersi sulla Reale all’altezza dello stabilimento Italfrutta. La donna è stata sbalzata fuori dall’abitacolo dopo l’impatto con una vettura che viaggiava in direzione di Ferrara ed è stata colpita da una seconda auto che procedeva nella stessa direzione. Il personale del 118 ha potuto solo constatare il decesso.
La conducente dell’auto in uscita da via Bagarina (una 21enne) è stata trasportata a Cesena in gravi condizioni mentre l’altro ferito grave è ricoverato a Ravenna (il 27enne al volante della prima vettura che percorreva la Reale). Per le altre tre persone solo ferite lievi. Sul posto anche i vigili del fuoco per la messa in sicurezza.
Colto i flagrante, arrestato per furto aggravato un 32enne di origini tunisine residente a Ravenna
Immagine di repertorio
Nonostante avesse il bloccasterzo inserito, ha preso su di peso un motorino Piaggio e lo ha trascinato per cinquanta metri, nascondendolo tra alcuni cassonetti dei rifiuti, in una posizione non visibile dall’ingresso del centro commerciale Podium, in piazza Ridracoli, dove il ciclomotore era stato parcheggiato.
Il giovane autore del furto però non si è accorto di essere osservato da una pattuglia della sezione antidroga della Polizia, di servizio al controllo del territorio, nel pomeriggio di sabato 31 marzo.
Beccato in flagrante, il 32enne, K. H. di origini tunisine, residente a Ravenna è stato bloccato e arrestato per furto aggravato. Su disposizione della Procura della Repubblica di Ravenna l’arrestato è stato sottoposto alla misura precautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in attesa della convalida del giudice competente.
Individuato subito anche il proprietario del motorino a cui è stato restituito il maltolto.
Denunciato un 36enne incastrato dalle telecamere. Aveva rubato anche la borsetta di una donna che stava pulendo l’altare
Si è seduto in una panca dentro la chiesa come un qualunque fedele e quando la donna davanti a lui si è inginocchiata per pregare le ha svuotato la borsetta rimasta incustodita. È il secondo dei due episodi che i carabinieri di Faenza attribuiscono a un 36enne moldavo denunciato per furto. Il primo, avvenuto pochi giorni prima, aveva colpito una donna che stava facendo le pulizie dell’altare e aveva poggiato la borsa in disparte.
Le indagini dei militari della stazione di Borgo Urbecco sono partite dopo le due segnalazioni arrivate dalla chiesa di Santa Maria Maddalena in piazza Bologna. I carabinieri hanno contattato il parroco per visionare le immagini delle telecamere di videosorveglianza scoprendo che una volta compiuti i furti il ladro si era allontanato in bici. Hanno quindi diffuso le immagini tra le pattuglie e hanno atteso che l’uomo tornasse a colpire, intuendo la serialità della sua azione. Così è stato. Quando il 36enne si è avvicinato di nuovo alla chiesa è stato riconosciuto e bloccato. Addosso aveva ancora il cellulare rubato nel secondo episodio e ha ammesso la responsabilità del primo. L’uomo ha numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e i carabinieri lo hanno proposto alle autorità per il foglio di via.
Il capitano dei carabinieri Cristiano Marella
Il capitano Cristiano Marella, comandante della compagnia carabinieri di Faenza, raccomanda a chi si reca in chiesa, soprattutto in questi giorni di festività pasquali, diprestare sempre molta attenzione ai propri effetti personali: «I metodi che vengono usati dai malintenzionati per derubare il prossimo purtroppo non risparmiano nemmeno i luoghi di culto, infatti i ladri possono arrivare a fingere di essere normalissimi fedeli che, invece di assistere alla funzione religiosa, attendono il momento propizio per mettere la mani nelle borse o nelle tasche delle persone in preghiera».
Il documento che studia il sottosuolo ravennate attende l’approvazione che sembra ancora lontana. L’assessore: «Dobbiamo capire quali vincoli comporta», Intanto però già pagati 20mila euro
Gli scavi di piazza Anita Garibaldi a Ravenna. Nel corso della realizzazione dell’isola ecologica interrata di Hera nel 2011 vennero scoperti mosaici pavimentali
La Carta delle potenzialità archeologiche è uno strumento di pianificazione urbanistica adottato ormai da molti Comuni in Italia, tra cui diversi in Romagna vicini a quello di Ravenna che ne è invece sprovvisto nonostante recentemente sia stato “fortemente consigliato” da parte di Regione e Ministero. E nonostante già nel 2010 il Comune di Ravenna fece un’indagine di mercato per trovare soggetti in grado di realizzare uno studio in questo senso e nonostante gli annunci della precedente Amministrazione, che si era impegnata ad approvarla entro la scorsa legislatura. In realtà è stato assegnato nel 2014 un bando per la sua realizzazione, a cui hanno partecipato quattro soggetti, vinto dalla Archeosistemi di Reggio Emilia che ha consegnato a fine 2016 (circa un anno dopo le previsioni iniziali) la Carta, presentata in commissione a Palazzo Merlato nel gennaio dell’anno scorso. Il Comune ha già corrisposto alla società circa 20mila euro, come previsto nel bando. Ma in questi 14 mesi pare (anche sentendo la Soprintendenza) che nulla o quasi si sia mosso. E la Carta deve ancora entrare per eventuali emendamenti in commissione e consiglio comunale.
Dal Comune ci spiegano che si tratta di un normale iter burocratico, che ci sono state anche altre priorità, che gli strumenti urbanistici hanno procedimenti complessi. E che dovrà riprendere anche il confronto con la Soprintendenza. Ma ci fanno anche intendere che qualche dubbio resta. «Siamo spesso accusati di rallentare le pratiche, di eccessiva burocrazia e di lungaggini – commenta al telefono l’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte – quindi non siamo dell’idea di introdurre vincoli a 360 gradi senza capire esattamente quello che può comportare. Siamo naturalmente a favore della tutela del patrimonio archeologico, è un tema molto importante, ma ha bisogno anche della massima attenzione. Siamo però già al lavoro e anche Ravenna avrà la sua Carta, anche se non posso dire esattamente tra quanto».
Di fatto la Carta, per intenderci, rappresenta una mappa del sottosuolo e il suo recepimento negli strumenti urbanistici impone ai vari progetti edilizi, in particolare dei privati, determinati vincoli, a seconda del grado di “potenzialità archeologica” della zona. Con la differenza che, rispetto al passato, i progetti anche dei privati dovranno passare di fatto al vaglio della Soprintendenza. Al momento invece l’unico obbligo (in zone naturalmente non già di per sé vincolate, come quella di Classe) è quello di comunicare alla Soprintendenza eventuali ritrovamenti durante un cantiere.
Abbiamo parlato della Carta con Barbara Sassi, direttore tecnico di Archeosistemi. «Ci eravamo già occupati in passato di Carte di potenzialità archeologiche, in particolare in Emilia. Il territorio di Ravenna è molto ampio e molto interessante, fatto di trasformazioni anche ambientali del paesaggio. È molto affascinante pensare che nell’antichità Ravenna fosse una città sull’acqua, è stato molto bello lo studio di geomorfologia, studiare l’avanzamento della linea di costa con i cordoni litorali che man mano si sono spostati, i canali che si sono interrati a volte per volontà dell’uomo, a volte per fenomeni naturali. Si è trattato di un lavoro molto impegnativo per noi».
La mappatura dei punti archeologici della nuova Carta, che abbiamo avuto modo di consultare anche se solo in parte, è molto simile, quando non identica, all’atlante tematico di topografia antica della funzionaria della Soprintendenza Valentina Manzelli, pubblicato con il nome “Ravenna” nel 2000 dalla casa editrice L’Erma di Bretschneider. «Quando si compila una scheda di sito archeologico – replica Sassi – l’istituto centrale per il catalogo e la documentazione impone di pubblicare i dati così come sono, in modo asettico. Se io li interpreto, poi posso rischiare di modificarli. Ma oltre alla mappatura di tutto il conosciuto, abbiamo fatto sondaggi e carotaggi e la Carta si compone di tre relazioni e di tavole più generali. C’è stato un gran lavoro, dietro…».
Dopo due anni si scioglie il comitato che stava studiando la possibilità di costituire un soggetto nuovo meno ingessato
Il Palio del Niballo di Faenza continuerà ad essere gestito direttamente dal Comune. È la conseguenza della decisione di scioglimento presa all’unanimità dal comitato promotore della Fondazione del Niballo su proposta del sindaco Giovanni Malpezzi dopo una serie di riflessioni che hanno portato a condividere l’opportunità di interromperne il percorso.
Circa due anni fa era cominciato un percorso di riflessione che coinvolgeva i rappresentanti del mondo rionale con l’obiettivo di studiare un nuovo modello gestionale e organizzativo per le future manifestazioni del Niballo, individuato in una Fondazione partecipata dall’amministrazione comunale, dai Rioni e dal Gruppo municipale. Il comitato, presieduto dal sindaco, ha visto la partecipazione di 21 membri espressione dei vari mondi legati al palio. Durante i mesi di attività ha promosso incontri di confronto per approfondire tutti gli aspetti di una gestione del Niballo diversa da oggi, esaminando nel dettaglio anche pregi e difetti delle esperienze delle altre realtà italiane di Palio.
Il sindaco Giovanni Malpezzi: «Abbiamo cercato soluzioni che coniugassero l’interesse dei Rioni ad un loro maggiore protagonismo, alla necessità dell’amministrazione comunale di superare i limiti gestionali-burocratici riservati ai soggetti pubblici, come già avvenuto in altri comuni italiani. Con un obiettivo condiviso da tutti e mai in discussione: far crescere e valorizzare ulteriormente il Palio in tutte le sue potenzialità, sociali, culturali e di attrazione turistica. Alla fine è prevalsa l’opinione, da me condivisa, che i tempi non siano ancora maturi per questo cambiamento».
L’ordigno ritrovato durante i lavori di aratura, risale probabilmente alla guerra mondiale. Se ne occuperanno gli artificieri
Un ordigno esplosivo che probabilmente risale ai tempi della seconda guerra mondiale è stato ritrovato stamani, 31 marzo, in un campo in via Basilica a Savarna. L’oggetto e lungo circa mezzo metro e ha un diametro di una decina di centimetri. Sul posto sono intervenuti i carabinieri: la bomba è stata spostata a margine del campo sull’argine di un fossato e sopra è stata posta una cassetta di legno per poter segnalare in maniera visibile la sua presenza in attesa che gli artificieri se ne facciano carico. È probabile che le operazioni di messa in sicurezza e brillamento avvengano solamente fra qualche giorno. A ritrovare l’ordigno è stato un agricoltore al lavoro sul terreno.
Volley Superlega / Domani, domenica 1° aprile, i ravennati affrontano in terra veneta la Kioene con in testa soprattutto gli impegni europei. Soli: «Questa gara rappresenta un bel banco di prova»
Un muro dei giocatori della Bunge nella gara contro Padova disputata in campionato
Chiusa la positiva esperienza dei playoff scudetto con la splendida vittoria in gara2 disputata al Pala De André contro la corazzata Perugia, per la Bunge comincia un nuovo capitolo di questa stagione. I ravennati domani, nel giorno di Pasqua, affrontano a Padova la Kioene (inizio ore 18, arbitri Santi e Luca Saltalippi, entrambi di Perugia) nell’andata dei quarti di finale dei playoff per il quinto posto. Questa competizione, l’anno scorso vinta a Verona proprio dalla formazione di Soli, dà diritto alla vincitrice di partecipare alla Challenge Cup e ha cambiato formula: non verrà infatti più disputata la Final Four, ma i quarti e le semifinali si svolgeranno in gare di andata e ritorno (con eventuale golden set) e la finalissima sarà unica sul campo della miglior classificata al termine della regular season. Il match di ritorno contro i veneti è in programma sabato 7 aprile al Pala De André (ore 18).
L’impegno in questi playoff si inserisce tra la spettacolare sfida di domenica scorsa a Perugia, con la Bunge capace di mettere a dura prova la Sir Safety Conad nella ‘bella’, e soprattutto la finalissima di andata di Challenge Cup, con Orduna e compagni che mercoledì 4 aprile ospiteranno al Pala De André (ore 20) i greci dell’Olympiacos Pireo. Nel frattempo prosegue a gonfie vele la prevendita per assistere a una partita attesa 21 anni, con circa 2mila tagliandi già venduti tra biglietteria e promozioni con le società di pallavolo del territorio. «Tra partite di campionato, Coppa Italia e Challenge Cup – spiega il tecnico Fabio Soli – è stata una stagione davvero intensa e impegnativa, soprattutto per una squadra come la nostra con un roster non molto ampio. In settimana i ragazzi hanno usufruito di due giorni di riposo, staccando un po’ la spina dopo aver corso tanto, ma già mercoledì, alla ripresa degli allenamenti, ho visto un gruppo che ha ripreso a lavorare con grande voglia di sudare e con la volontà di utilizzare tutte le energie rimaste nei prossimi appuntamenti».
Guardando gli avversari di domani, accanto ai confermati Balaso, Bassanello e Volpato (tutti e tre padovani doc) è stata rivoluzionata la diagonale palleggiatore/opposto, che si affida all’esperienza di Travica e alla freschezza di Nelli. L’organico guidato da Valerio Baldovin è completato dai centrali Polo (ex Cmc Romagna nel 2015/16) e Sperandio, dal baby regista Peslac, dalle bande Randazzo, Gozzo, Scanferla, Cirovic e Koprivica, questi ultimi due serbi come l’opposto “di scorta” Premovic. «Il nostro obiettivo principale è la finale di Challenge Cup e quindi il match di Padova va considerato soprattutto come un’occasione da sfruttare al massimo per prepararsi al meglio per la doppia sfida con l’Olympiakos. La Kioene può contare su giocatori di qualità ed esperienza, con buone individualità al servizio e a muro. Si tratta di un avversario di tutto rispetto, che proprio contro di noi si è giocato le sue chance per qualificarsi ai playoff fino quasi alla fine della regular season. Questa gara rappresenta un bel banco di prova, dove cercheremo di dare il massimo per raggiungere il migliore risultato possibile. A prescindere da chi verrà utilizzato, scenderà in campo la ‘solita’ Bunge – termina Soli – pronta a esprimere le proprie qualità tecniche e caratteriali».
In video La partita tra Kioene e Bunge sarà seguita in diretta domani dalle ore 18 in video sul canale a pagamento Lega Volley Channel.
Il programma (andata quarti di finale playoff quinto posto): sabato 31 marzo, ore 18, Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia-Calzedonia Verona; sabato 31 marzo, ore 20.30, Taiwan Excellence Latina-Revivre Milano, Gi Group Monza-Wixo LPR Piacenza; domenica 1° aprile, ore 18, Kioene Padova-Bunge Ravenna. Chi passerà il turno tra Ravenna e Padova incontrerà in semifinale la vincente di Verona-Vibo.
Basket A2 / Lunedì 2 aprile (ore 18.30) al Pala De André i giallorossi ospitano la temibile De’ Longhi. Martino: «Vogliamo tornare alla vittoria in questa occasione speciale»
Il coach dell’OraSì Antimo Martino
Si avvicina l’attesissimo “Basketball Day” di lunedì 2 aprile al Pala De André, con il match tra OraSì e De’ Longhi Treviso nel quale saranno in palio due punti pesanti per i rispettivi obiettivi. La partita, in programma dalle ore 18.30, è stata presentata all’Hotel Classensis, dove il tecnico Antimo Martino ha sottolineato come «ci dobbiamo aspettare una partita molto difficile per il valore di Treviso, che era tra le favorite del campionato e dopo qualche problema iniziale ha invertito benissimo il trend anche grazie alla saggezza dimostrata nella gestione dei momenti difficili. Delle tre favorite a mio parere ora la De’ Longhi è la squadra più in forma e le dodici vittorie nelle ultime tredici partite lo testimoniano. Possono contare su un roster profondo e con tante alternative, per l’OraSì sarà difficile ma daremo il massimo. Credo che non sarà la partita decisiva per l’accesso ai playoff indipendentemente dal risultato e che tutto si risolverà solo all’ultima giornata. Comunque proveremo a tornare alla vittoria in questa occasione speciale».
Jacopo Giachetti viaggia sulla stessa onda dell’allenatore: «Sarà una partita molto difficile, dopo uno splendido girone di andata abbiamo perso qualche gara in modo imperdonabile, ma vogliamo assolutamente fare i playoff e a quattro partite dalla fine dobbiamo giocare sempre come sappiamo e siamo riusciti a fare per esempio a Bologna e Treviso all’andata».
A chiudere la presentazione del match ci pensa il presidente Roberto Vianello: «Ribadisco il mio pensiero di inizio stagione, cioè che Ravenna non ha mai avuto una squadra così forte. I risultati non mi danno ragione e dopo la gara di domenica scorsa ero molto arrabbiato, soprattutto per i tifosi che erano andati fino a Porto San Giorgio per sostenere la squadra. Resto però convinto che riusciremo a raggiungere i playoff, io sono prima di tutto un tifoso e penso che questo momento di difficoltà verrà superato. Mi aspetto un ottimo pubblico ma a causa della Pasquetta credo che qualcuno per forza mancherà. Da Treviso, poi, aspettiamo 200 tifosi ospiti circa».
Il programma (27ª giornata): Agribertocchi Orzinuovi-Termoforgia Jesi 87-98 (disputata venerdì 30 marzo); sabato 31 marzo, ore 20.30, Consultinvest Bologna-XL Extralight Montegranaro, Bondi Ferrara-Roseto Sharks, Andrea Costa Imola Basket-Dinamica Generale Mantova, Unieuro Forlì-Assigeco Piacenza, GSA Udine-Bergamo, Alma Pallacanestro Trieste-Tezenis Verona; lunedì 2 aprile, ore 18.30, OraSì Ravenna-De’ Longhi Treviso.
Classifica: Trieste 38 punti; Bologna 36; Treviso e Montegranaro 34; Udine 32; Verona e Jesi* 30; Ferrara e Ravenna 28; Imola 26; Mantova 24; Piacenza e Forlì 22; Bergamo 14; Roseto 12; Orzinuovi* 8 (* una gara in più).