sabato
23 Agosto 2025

Vendemmia senza voucher, Coldiretti preoccupata: «Andranno persi posti di lavoro»

La provincia ravennate è la prima in regione per superficie a vite: circa 16mila ettari

C’è preoccupazione in Coldiretti in vista della prossima vendemmia, la prima senza voucher dopo dieci anni e il tema ha un peso particolare nel territorio ravennate che ha un’estesa superficie a vigneto: «Con il passaggio del decreto di abrogazione dei voucher al Senato dopo l’approvazione della Camera, si calcolano infatti in circa 25mila i posti di lavoro che si andranno a perdere tra le vigne italiane, la maggior parte riservati sinora a giovani e pensionati». La stima emerge da uno studio della Coldiretti presentato all’apertura del Vinitaly 2017. La provincia ravennate è la prima in regione per superficie a vite: circa 16mila ettari, un 25 percento dei quali utilizzati per produrre vini Doc e Docg e una resa media per ettaro che nel 2015 ha toccato i 270 quintali.

«La raccolta dell’uva attraverso voucher rappresentava nel 2008 una vera novità per l’Italia andando a ridurre la burocrazia nei vigneti e, allo stesso tempo, dando una possibilità di integrazione del reddito a studenti e pensionati. L’introduzione dei voucher fu un successo immediato con poco più di 535.000 tagliandi venduti a livello nazionale per un totale di 27.400 persone impegnate durante l’anno nelle vigne. Nel 2009 il sistema di pagamento fu esteso all’insieme delle attività stagionali agricole, ma quello della vendemmia è rimasto sempre l’impiego predominante assorbendone in media circa la metà».

Ecco la ruota panoramica in Darsena: resterà aperta tutti i giorni fino a mezzanotte

L’inaugurazione giovedì 13 aprile. L’attrazione resterà a Ravenna fino a metà maggio

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Una veduta della darsena di Ravenna con la ruota panoramica appena installata

Con un ultimo giorno di ritardo, la ruota panoramica sul canale Candiano di Ravenna aprirà i battenti al pubblico giovedì, 13 aprile, subito dopo l’inaugurazione in programma alle 14.30. Si tratta, come ormai noto, di una ruota panoramica alta circa 40 metri gestita dalla ditta Giocopremio di Forlì di Manuel Rambelli, composta da venti gondole (più una speciale per persone disabili) con una capacità massima di 127 persone.

Rispetto a quanto annunciato sono stati modificati gli orari, che saranno più ampi: l’attrazione resterà aperta fino al 14 maggio (per recuperare il tempo perduto: inizialmente il periodo designato era quello dall’1 aprile all’1 maggio) tutti i giorni dalle 15 alle 19.30 e dalle 20.30 fino a mezzanotte, mentre i giorni festivi e prefestivi con orario continuato dalle 10 del mattino fino a mezzanotte.

Il biglietto è di 5 euro (ridotto 4); ingresso gratuito per i bambini sotto i 2 anni.

Si tratta di un’attrazione nuova che finora ha fatto solo 5 tappe di tour in Italia, le ultime a Bologna e per il Carnevale di Cento. Questa estate sarà anche a Cesenatico.

Polo chimico: Versalis promette investimenti ma le cifre non ci sono ancora

L’ad dell’azienda: «Usciamo da una dura crisi, nel 2012 perdevamo quasi 500 milioni ma Ravenna è il nostro cuore nevralgico di interscambio, non lo abbandoniamo»

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Polo Chimico in una veduta aerea da fotoaeree.com

Lo scorso anno era vicina ad essere ceduta. Quest’anno si parla di nuovi investimenti e ricerche. Il cambio di prospettiva dopo un «annetto complicato» (copyright del sindaco Michele De Pascale) è evidente per Versalis, il braccio chimico di Eni. Le prospettive di crescita ci sono ma di cifre ancora non è dato sapere: la situazione è totalmente diversa rispetto al settore dell’upstream, dove invece i numeri sono piuttosto ben definiti. Per la chimica se ne riparlerà tra qualche mese: «Sapevamo – dice De Pascale – che archiviata l’ipotesi di dismissione, Eni non era ancora nelle condizioni di dire quanto investirà su Ravenna». Di certo è diverso l’ordine di grandezza dei numeri in ballo, rispetto alle estrazioni: di là miliardi, qui centinaia di milioni.

La strategia, dunque: al momento i sette impianti di Ravenna producono butadiene, gomme e lattici di vario tipo e per i più svariati usi. Versalis, spiega l’ad Daniele Ferrari, mira alla diversificazione del prodotto e a portare a Ravenna, «cuore nevralgico e di interscambio del sistema», nuove frontiere di ricerca, come il riciclo degli pneumatici che avviene a freddo, abbattendo la temperatura e disintegrandoli per poi riutilizzare la gomma. Ci saranno adeguamenti e nuove linee produttive, a seconda delle richieste del mercato. Tre le azioni promesse: «Rinnovare, diversificare e produrre» perché «se non stiamo al passo con i tempi siamo fuori dai giochi». Di finire così, la chimica italiana l’ha rischiato negli anni scorsi: Versalis perdeva nel 2012 495 milioni di euro, poi si è deciso di creare nuove economie e «ricalcolare tutto». Due anni dopo il bilancio è tornato in attivo. Miracolo? No, garantisce Ferrari, «merito della ristrutturazione aziendale».

A Ravenna, città fondamentale per gli elastomeri, tra il 2011 e il 2016 sono stati portati avanti investimenti per 126 milioni di euro. Paolo Baldrati, direttore dello stabilimento ravennate, sottolinea che a fronte di 710 dipendenti e 280 contrattasti (cioè i lavoratori di aziende esterne che entrano a vario titolo nel polo chimico) negli ultimi anni gli infortuni si sono ridotti al lumicino. Addirittura zero nel 2014. Per dare un’idea: nel 1958, un anno dopo la prima balla di gomma uscita dagli impianti ravennati, erano 254. Baldrati ricorda anche l’impegno per ridurre al minimo l’impatto e per portare la cultura tecnica nelle scuole: il primo corso all’Itis fu proprio quello di chimica. Serviva a formare gli operai. Oggi Versalis ha «850 clienti che acquistano i 160 prodotti che realizziamo».

La mancata cessione del polo chimico da parte di Eni è – ad oggi – la migliore garanzia che si continuerà ad investire su Ravenna. De Pascale dà appuntamento a dicembre per avere dati più concreti sul futuro: «Faremo un altro incontro con i vertici aziendali per vedere a che punto siamo con quanto ci siamo detti fino ad ora».

Tutti in Graziella: alla pedalata di Lugo appassionati anche da Olanda e Irlanda

Torna la manifestazione dedicata a tutte le biciclette pieghevoli vecchio stile

GraziellaSabato 15 aprile partirà da Lugo la quarta edizione di “Orgoglio Pieghevole”, la pedalata rigorosamente in sella alle biciclette pieghevoli vecchio stile, come “Graziella” e “Cinzia”.

«Questa iniziativa ha un richiamo vastissimo e promuove la città e il territorio di Lugo ben oltre i suoi confini – ha sottolineato il sindaco Davide Ranalli -. La formula di Orgoglio pieghevole unisce la passione per un’icona della storia italiana del secondo dopoguerra a sport, divertimento, gastronomia e riscoperta del territorio, per questo il pubblico è ampio e sempre in crescita. La nostra Amministrazione è ben felice di supportare questo genere di eventi, che hanno una ricaduta senz’altro positiva per la città».

Anche quest’anno il ritrovo per le iscrizioni e il ritiro pacco gara è fissato al “Maracanà” in via Madonna delle Stuoie 1 dalle 7 alle 8.30, con il successivo trasferimento in piazza Baracca da dove sarà dato il via alle 9. Da qui i ciclisti pedaleranno per 64 chilometri, tutti pianeggianti, fino a Valle Santa di Campotto e ritorno a Lugo. Lungo il percorso saranno allestiti due ristori, il primo all’Agriturismo Massari a Chiesanuova di Conselice e il secondo a Valle Santa di Campotto, prima della pedalata per il ritorno. Il percorso si svolgerà su strade aperte al traffico e quindi tutti i partecipanti sono tenuti al rispetto del codice della strada e ad avere con sé l’occorrente per le piccole riparazioni, anche se gli organizzatori hanno predisposto un minimo servizio di assistenza e per i casi estremi un carro scopa.

All’arrivo, sempre al centro di Madonna delle Stuoie, sarà poi allestito il pasta party finale che sarà seguito da una serie di premiazioni per le biciclette e gli abbigliamenti più estrosi, per chi sarà il primo a ritirarsi per cedimento meccanico o fisico, per il mezzo più bello e tante altre. Come sempre infatti, per confermare lo spirito festoso e goliardico della manifestazione, la pedalata sarà occasione anche per ammirare i simpatici agghindamenti dei pedalatori.

L’iscrizione è possibile fino al giorno stesso della gara e costa 20 euro. Per registrarsi si può compilare l’apposito modulo scaricabile dal sito www.orgogliopieghevole.it. La quota di partecipazione comprende la colazione al “Maracanà”, il pacco gara, due ristori, i gadget, il Roadbook e i timbri di controllo che costituiscono l’unica prova che certifica il percorso realmente effettuato, il pasta party finale e le docce all’arrivo.

Saranno ammessi alla partenza solo ciclisti con bici pieghevoli escluse le “foldable” e con telai in alluminio.

“Orgoglio pieghevole” è nata per caso da un’idea di Paolo Cristofori, durante una cena tra amici, nel cinquantenario della nascita della bicicletta “Graziella” (ideata nel 1964). Alla prima edizione si contarono 120 partecipanti, nel 2015 furono 198, nel 2016 310. Quest’anno le iscrizioni hanno già superato quota 330 e vi sono partecipanti da Germania, Francia, Austria, Olanda e Irlanda.

La pedalata è organizzata con la collaborazione della Cicloturistica Baracca e Girodellaromagna.net.

La proposta di Confesercenti: «Affidare gestione del Camping Bisanzio alla pro loco»

Revocata la concessione alla struttura sulla costa per inadempienze, a rischio l’attività estiva. L’associazione di categoria preoccupata per l’indotto

Camping Bisanzio Lido di ClasseAffidare temporaneamente la gestione del Camping Bisanzio a Lido di Classe alla pro loco per salvare la stagione estiva alle porte. È la proposta che Confesercenti sottopone alle autorità competenti in merito alla struttura ricettiva sulla costa, attualmente chiusa per la revoca della concessione per una serie di inadempienze contestate ai titolari (già a partire dal 2014) riguardanti alcune roulotte presenti senza autorizzazione.

La proposta dell’associazione di categoria arriva «per scongiurare parte dei problemi legati alle presenze turistiche e al loro indotto nella località che verrebbero meno con la chiusura», fermo restando che «la ricerca di una soluzione a una situazione complessa non può prescindere dal percorso di ritorno alla legalità». Confesercenti ha seguito passo a passo la vicenda, e i relativi sviluppi «e lo ha fatto in stretto contatto con le diverse autorità locali coinvolte a cui sono state evidenziate le ripercussioni sulla località delle conseguenze della revoca della concessione».

La proposta avanzata dal direttore provinciale di Confesercenti, Roberto Lucchi, è nata da un colloquio con il presidente della pro loco che si è reso disponibile pur con le verifiche del caso da espletare e con l’impegno ad intervenire per la sistemazione.

Grande arte a Marina: una retrospettiva dedicata a Hermann Nitsch. E alla “crudeltà”

Alla galleria FaroArte uno dei massimi esponenti dell’Azionismo Viennese. Fino al 4 giugno

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Hermann Nitsch

Dal 15 aprile al 4 giugno alla Galleria FaroArte di Marina di Ravenna sarà allestita la mostra “Hermann Nitsch. La Crudeltà nell’Arte”, retrospettiva dedicata a uno dei massimi esponenti dell’Azionismo Viennese nonché dei più discussi interpreti viventi dell’arte internazionale dalla seconda metà del Novecento. La mostra è a cura di Capit Ravenna in collaborazione con la pro loco di Marina di Ravenna, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e il patrocinio di Regione, Provincia e Comune. La curatrice è Linda Guerrini, in collaborazione con Franco Bertaccini.

La retrospettiva, che ricorre nel decimo anno dalla visita di Hermann Nitsch proprio a Marina di Ravenna in occasione della mostra allestita da Capit al Park Hotel nel 2007, è stata curata in collaborazione con la Fondazione Nitsch di Vienna e la famiglia Nitsch stessa.

La decisione di raccontare Hermann Nitsch come artista e come uomo nasce dall’intenzione di far comprendere il significato profondo della sua opera anche attraverso la storia della sua vita e della sua visione artistico-filosofica. Per questa ragione durante la mostra verrà proiettato anche un documentario che ripercorrerà i momenti importanti della vita dell’artista.

La mostra sarà divisa in sezioni tematiche, che racconteranno le varie sfaccettature dell’opera nitschiana sia tramite vere e proprie opere pittoriche singole provenienti da collezioni private o facenti parte del materiale d’archivio della Fondazione Nitsch concesso gentilmente dall’artista stesso, sia grazie alle fotografie che illustrano le sue performance e agli oggetti utilizzati durante le varie Aktionen.

«Hermann Nitsch è un artista-filosofo», ha sostenuto lo storico dell’arte Claudio Spadoni durante la presentazione alla stampa. «C’è un’idea del sacro che l’artista viennese rianima e celebra: il sacro inteso etimologicamente come attributo sacrificale, e che può richiamare anche ciò che è maledetto, esecrabile, crudele appunto». Spadoni ha evidenziato anche come il Teatro delle Orge e dei Misteri, la controversa opera totale di Nitsch, funga da catarsi, purificazione dalle pulsioni ataviche di ogni uomo e rievochi «gli allarmanti rituali d’un passato che ancora ci insidia e le cui «figure» hanno assunto solo altre forme, pretesti nuovi, messe in scena diverse».

La mostra sarà inaugurata sabato 15 aprile alle 17.30 e sarà visitabile fino al 4 giugno presso la Galleria FaroArte di Marina di Ravenna – Piazza Marinai d’Italia 20 nei seguenti giorni e orari: martedì, giovedì, sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 18; altri giorni su appuntamento; info www.capitra.it, info@capitra.it e 0544 591715.

Consegna pizze per 5 euro l’ora: «La pensione? Non certo con questo lavoretto…»

Giorgio, 19 anni, da quattro mesi è pagato con i voucher. «Ma non mi cambia niente…»

PortapizzeUna nuova testimonianza raccolta a Ravenna tra i lavoratori precari (altre tra i correlati in fondo all’articolo), in questo periodo in cui il tema è tornato d’attualità in seguito all’abolizione dei voucher.

Da diversi anni Giorgio (nome di fantasia) consegna le pizze. Gira con il motorino per le strade di Lido Adriano in scooter, conosce ormai gli indirizzi e le case di tutti. Ha 19 anni e da quattro mesi è pagato con i voucher.

Quanto guadagni in una sera di lavoro?
«Venti euro: cinque euro l’ora».
Prima che ci fossero i voucher che contratto avevi?
«Avevo un contratto a chiamata».
Cosa è cambiato per te con l’arrivo dei voucher?
«Direi niente, erano venti euro e sono rimasti venti euro a serata».
Il tuo datore di lavoro invece era contento?
«Sì, mi ha fatto capire che per lui era più comodo e credo che risparmi dei soldi. All’inizio mi dava questi scontrini da 2 euro e 50 l’uno e io li andavo a cambiare in tabaccheria. Adesso mi dà direttamente i contanti perché li cambia lei, così a fine serata ho già i soldi».
Però con i voucher non hai i contributi, questo non è un problema per te?
«Certo in pensione un giorno vorrei andarci, non voglio mica lavorare tutta la vita… Però questo è un lavoro semplice, sono pochi soldi se dovessi pagare anche le tasse non mi rimarrebbe quasi niente…»
Quando saranno esauriti i voucher, ormai aboliti, come ti pagheranno, ne avete parlato?
«No, ma credo torneranno a farmi il contratto a chiamata…».

Al festival rap del Cisim anche una tavola rotonda sull’informazione

Quarta edizione per Under Festival, con i concerti nel weekend al Bronson di Madonna dell’Albero. Ospite internazionale lo svedese Promoe

Claver Gold
Claver Gold

Giunge alla quarta edizione Under Festival, rassegna nata da un’idea dell’artista ravennate Moder, rapper  e anima del Centro Culturale Cisim di Lido Adriano. Il direttore artistico del festival è lo stesso Moder che, quest’anno è stato supportato, nella scelta degli artisti da coinvolgere, da Kenzie, rapper marchigiano che frequenta Under dalla sua prima edizione anche in veste di hosting. Anche quest’anno Under Festival raduna le eccellenze del rap underground italiano per creare uno spettacolo dal vivo fuori dai canoni: dal 13 al 15 aprile, infatti, è prevista, a più riprese, anche la presenza simultanea sul palco dei vari artisti per esibizioni intrecciate, a rotazione, con la formula del ‘pass the mic’ – come si dice in gergo.

Il primo giorno, giovedì 13 aprile, si comincia con l’Under Festival Prequel. Alle 18.30 al palazzo dei congressi di Ravenna una tavola rotonda sullo “stato di salute del rap in Italia” con focus sui sottogeneri, sui media di settore (webzine, blog, webradio, webtv) e sull’influenza che i social network hanno sia sullo stato artistico sia sull’informazione specializzata. L’incontro sarà animato dagli addetti ai lavori dell’informazione di settore (redattori, blogger e speaker radiofonici) che, coordinati da un moderatore, si confronteranno sui temi proposti. Il pubblico potrà assistere alla discussione, trasmessa in diretta video dalla pagina Facebook ufficiale dell’associazione Cisim (https://www.facebook.com/ccisim/). A seguire è prevista la proiezione del documentario Diggin in New York di e con Simone “Danno” Eleuteri, storica voce del Colle der fomento che sarà presente in sala e, dopo la proiezione, darà vita a un dj set con incursioni beatbox di Alien Dee.

La seconda serata, venerdì 14 aprile al Bronson di Madonna dell’Albero, si apre con dei rapper nati negli anni ’90 come Lince, i Triflusso (OTM) e Anagogia ma sullo stesso palco c’è spazio anche per il veterano della scena rap italiana, Ice One sul palco con l’mc Don Diegoh. Poi tocca a due nomi lodati dalla critica per consapevolezza e originalità come Willie Peyote e Murubutu, e a due artisti di culto come Dj FastCut, che per l’occasione presenta una versione speciale del suo progetto Dead Poets, la “Under Edition”.

La terza e ultima serata, sabato 15 maggio sempre al Bronson, vede alternarsi al microfono uno specialista del freestyle come Ares, l’MC e videomaker romano della Do Your Thang, Pacman XII, due pesi massimi dell’attuale scena milanese come Warez e Axos (di recente entrato in Machete), gli Star Trick (il progetto di Johnny Roy e Kenzie), lo stesso Moder e uno dei punti di riferimento del rap undergroud d’autore, Claver Gold. Ospite speciale della serata è lo svedese Promoe, membro fondatore dei Looptroop Rockers, uno tra i pochi gruppi europei ad avere legami con la scena statunitense. Promoe è il primo ospite straniero nella storia di Under Festival.
Venerdì e sabato, dopo le esibizioni dal vivo, è in programma il dj set di Dj Lugi, Trix e Dj Nersone.

Durante le giornate di venerdì e sabato, al Cisim di Lido Adriano, sarà condotto un workshop di rap dal rapper milanese Mastino, aperto a tutti, consigliata la prenotazione.

Il MaGio Bike Tour e quella strada dal Costa Rica fino alla «fine del mondo»

Il giro del globo in bici del ravennate Giovanni Gondolini è arrivato in Sudamerica. Le sue riflessioni su Panama…

Il Magio Bike Tour è arrivato in Ecuador, toccando il suo 39esimo Paese e pure il punto più alto  (4.100 metri sul livello del mare, prima della discesa verso la capitale Quito) di questo giro del mondo in bicicletta partito quattro anni fa da Ravenna e giunto ora in Sudamerica. Come abbiamo raccontato sul giornale e sul sito (a questo link l’ultima puntata), ora il ravennate Giovanni Gondolini (rimasto orfano di Marco Meini, con cui aveva iniziato l’avventura) sta viaggiando in compagnia di tre amici e del fratello Francesco, che lo accompagnerà fino al ritorno a Ravenna, presumibilmente nel 2019.

Ci ha scritto qualche giorno fa da San Augustin, un piccolo villaggio della Colombia, inviandoci anche le sue impressioni su Panama, «un’analisi un po’ più dura del nostro mondo ancora non aperto o almeno non aperto a tutti», scriveva via mail. «Un mondo con strade che si interrompono per non far passare i poveri, visto che noi occidentali ogni tanto possiamo permetterci il lusso di volare».

Ecco la sua testimonianza; il resto sul nostro settimanale in distribuzione da giovedì prossimo, 13 aprile.

Una verde striscia di terra lunga ottocento chilometri, uno stretto istmo largo ottanta che unisce l’America settentrionale all’America meridionale: questa è la Repubblica di Panama. Una terra fertile baciata da due oceani ravvicinati. I surfisti possono al mattino cavalcare le onde del Caribe e  nel pomeriggio osservare la “puesta del sol” nel Pacifico. Ma la sua fortuna come è ben noto si deve al Canale. Un’opera di ottanta chilometri di ingegno civile ultimata dagli Stati Uniti nel 1914. Possedere il controllo militare e doganale di queste laboriose dighe significava avere gran parte del controllo globale dei commerci marittimi. Il canale di Panama decretò l’inizio della leadership mondiale americana.  Solo da vent’anni la sua giurisdizione è passata nelle mani del governo panamense, quindi ora ricco degli introiti dovuti ai dazi di passaggio. A Panama ci sono meno di quattro milioni di abitanti e più di un panamense non si nasconde nel dirmi: «Se il nostro governo non rubasse, saremmo tutti milionari grazie al canale».

Mi piace raccontare però un’altra peculiarità di questo stato noto per i suoi cappelli. Panama è attraversata da una sola strada, che dal confine con il Costa Rica giunge alla “fine del mondo”: Yaviza. Yaviza è un piccolo paese in cui la infinita Panamericana si interrompe, rendendo impossibile raggiungere via terra la Colombia e l’America del Sud. Siamo riusciti a congiungere due oceani grazie a un fiume artificiale, ma non colleghiamo due continenti con una banale strada. Perché? La scusa sbandierata è quella di non creare un facile passaggio alla cocaina colombiana verso il Nord d’America. Ma la cocaina comunque e ovunque passa facilmente, anche grazie ai container che attraversano il canale. Chi non passa quindi sono solo gli uomini, non noi ricchi abili a volare, ma ancora una volta loro, i più poveri, gli ultimi. Sì ,anche questo è Panama, un paradiso fiscale corrotto, una City di grattacieli costruiti grazie all’evasione e al riciclaggio. Sì, anche questo è Panama, una meravigliosa striscia di terra che fa passare merci e dollari per il Nord del mondo e che lascia a terra e indietro troppe genti del Sud del mondo».
Giovanni Gondolini

Si impigliano i pantaloni nella fresa e finisce con le gambe sotto la motozappa

Gravemente ferito un pensionato 77enne che lavorava da solo nell’orto di casa: le urla hanno attirato i familiari che hanno chiamato il 118. L’anziano ora è in prognosi riservata a Cesena

Mentre arava l’orto di casa con una motozappa si sarebbero impigliati i pantaloni nelle lame della fresa trascinandolo sotto il mezzo agricolo: questa la dinamica dell’incidente accaduto a un pensionato di 77 anni a Brisighella nel pomeriggio di oggi, 10 aprile. L’anziano ora è ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena in prognosi riservata ma non sarebbe in pericolo di vita. L’uomo era al lavoro da solo e le grida dopo l’infortunio hanno attirato i familiari in casa che hanno chiamato il 118: i soccorsi sono arrivati con l’elicottero da Ravenna. Sul posto i carabinieri della locale stazione per i rilievi.

«Edilizia, occupazione provinciale calata del 58 percento tra 2008 e 2016»

Secondo Confartigianato in otto anni bruciati 65 milioni di euro di retribuzione. L’associazione: «Snellire le procedure burocratiche e prevedere reali incentivi alle ristrutturazioni»

La crisi dell’edilizia ravennate non riguarda solo le grandi aziende ma anche le piccole e medie: un intero comparto produttivo che sta soffrendo, con il dato occupazionale che nel lasso di tempo tra il 2008 e il 2016 è sceso del 58 percento. È quanto emerge dallo studio presentato questa mattina, 10 aprile, da Confartigianato provinciale. I dipendenti del settore erano – secondo i dati della Cassa Edile che raggruppa le aziende che hanno almeno un dipendente – 6.112 nel 2008.  Al 31 dicembre dello scorso anno il dato è sceso a quota 2.558. In otto anni si stima che siano andati persi 65 milioni di euro di retribuzione. Calo simile, in termini percentuali, quello delle imprese che sono passate da 1.199 a 506. La crisi riguarda anche le amministrazioni comunali: prendendo in considerazione i Comuni di Ravenna, Faenza e Lugo gli oneri di urbanizzazione incassati sono diminuiti in media dell’82 per cento.

Ci sono poi problemi di Iva non incassata ma versata a causa del cosiddetto split payment che porta le amministrazioni a versare direttamente all’erario mentre le aziende appaltatrici continuano a pagare l’imposta ai fornitori. Ciò porta ad una riduzione di liquidità in un contesto in cui rispetto a cinque anni fa l’accesso al credito è in calo del 38,4 per cento.

Questo il quadro tracciato da Confartigianato che chiede di snellire le procedure dei Rue (regolamenti urbanistici edilizi) prevedendo «reali e tangibili incentivi all’adeguamento sismico e all’efficientamento energetico degli immobili esistenti». A parere di Confartigianato occorrono «incentivi fiscali con detrazioni sulle imposte comunali sugli immobili (Tasi e Imu). L’obiettivo è quello di far passare il messaggio che oggi ristrutturare casa burocraticamente è facile, e che gli incentivi statali (del 65 o 50 per cento) accompagnati da quelli urbanistici danno reali opportunità economiche». L’associazione chiede quindi «politiche serie e innovative».

L’associazione di categoria da parte sua promuove il servizio gratuito denominato “Via alla Gara”. Si tratta di un database aggiornato costantemente e dedicato alle imprese dell’edilizia che consente una ricerca veloce e dettagliata delle gare di specifico interesse. Attraverso l’accesso riservato per gli associati, sarà possibile consultare facilmente tutte le informazioni sui bandi, personalizzando la ricerca per Regione, importo, categoria Soa, nonché richiedere anche i bandi e/o gli esiti di gara in versione integrale.

L’impegno di Eni: «Due miliardi di investimenti in quattro anni»

Il piano industriale 2017-20 riguarda le attività in mare e a terra nel distretto italiano centro-settentrionale: l’offshore al largo di Ravenna è il fulcro

Eni è pronta a investire due miliardi di euro nei prossimi quattro anni per mantenere stabile la produzione di gas estratto in mare e a terra nel distretto italiano centro-settentrionale in cui l’attività al largo di Ravenna è il fulcro. Il Cane a Sei Zampe ha presentato oggi, alla biblioteca Classense, il piano industriale 2017-20 per il territorio che comprende Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Molise.

«Nel periodo di piano industriale – si legge nella nota diffusa da Eni – la produzione in quota Eni sarà stabile intorno ai 53mila barili di olio equivalente al giorno, tuttavia il potenziale dell’area consentirebbe di raddoppiare la produzione nel 2020, a fronte di ulteriori investimenti e di iter autorizzativi certi e celeri». L’obiettivo di Eni è puntare sulla produzione di gas italiano e, con il supporto di tutti gli stakeholder, tornare ai valori produttivi di dieci anni fa.

I vertici della società petrolifera hanno speso parole importanti per il territorio: «Ravenna conferma la sua importanza strategica in quanto, grazie a un network infrastrutturale già esistente e a un indotto di alto livello, è possibile produrre gas in modo competitivo e sostenibile».

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