lunedì
07 Luglio 2025

E ora il Comune sospende i bandi per i chioschi di piazza Kennedy

Solo poche settimane fa l’assemblea con gli operatori per i dettagli
Il sindaco adesso ritiene opportuno «aspettare la fine dei lavori»

Il Comune di Ravenna, in una nota inviata alla stampa, informa che sono sospesi i bandi (in scadenza il 14 novembre) per l’assegnazione di tre chioschi in piazza Kennedy (lungo via Gioacchino Rasponi) per l’esercizio delle attività «di produzione e vendita di piadina e di prodotti a base di frutta e similari e per la vendita di piante e fiori».

La decisione è stata assunta, su richiesta del sindaco Michele de Pascale, ritenendo opportuno attendere l’ultimazione dei lavori di riqualificazione della piazza per valutare definitivamente tutte le strutture accessorie connesse alla fruibilità della piazza stessa.

Nei prossimi giorni il sindaco compirà tutti i necessari approfondimenti con i soggetti competenti.

Solo poche settimane fa (vedi articoli correlati) i tecnici del Comune avevano presentato i dettagli dei chioschi, che avrebbero dovuto aprire la propria attività in marzo. Ora il Comune sembra voler prendere tempo, forse anche alla luce delle polemiche per i nuovi bagni e la possibilità di rivedere in qualche modo, una volta conclusi i lavori, gli arredi della piazza.

E ora il Comune sospende i bandi per i chioschi di piazza Kennedy

Solo poche settimane fa l’assemblea con gli operatori per i dettagli
Il sindaco adesso ritiene opportuno «aspettare la fine dei lavori»

Il Comune di Ravenna, in una nota inviata alla stampa, informa che sono sospesi i bandi (in scadenza il 14 novembre) per l’assegnazione di tre chioschi in piazza Kennedy (lungo via Gioacchino Rasponi) per l’esercizio delle attività «di produzione e vendita di piadina e di prodotti a base di frutta e similari e per la vendita di piante e fiori».

La decisione è stata assunta, su richiesta del sindaco Michele de Pascale, ritenendo opportuno attendere l’ultimazione dei lavori di riqualificazione della piazza per valutare definitivamente tutte le strutture accessorie connesse alla fruibilità della piazza stessa.

Nei prossimi giorni il sindaco compirà tutti i necessari approfondimenti con i soggetti competenti.

Solo poche settimane fa (vedi articoli correlati) i tecnici del Comune avevano presentato i dettagli dei chioschi, che avrebbero dovuto aprire la propria attività in marzo. Ora il Comune sembra voler prendere tempo, forse anche alla luce delle polemiche per i nuovi bagni e la possibilità di rivedere in qualche modo, una volta conclusi i lavori, gli arredi della piazza.

E ora il Comune sospende i bandi per i chioschi di piazza Kennedy

Solo poche settimane fa l’assemblea con gli operatori per i dettagli Il sindaco adesso ritiene opportuno «aspettare la fine dei lavori»

Il Comune di Ravenna, in una nota inviata alla stampa, informa che sono sospesi i bandi (in scadenza il 14 novembre) per l’assegnazione di tre chioschi in piazza Kennedy (lungo via Gioacchino Rasponi) per l’esercizio delle attività «di produzione e vendita di piadina e di prodotti a base di frutta e similari e per la vendita di piante e fiori».

La decisione è stata assunta, su richiesta del sindaco Michele de Pascale, ritenendo opportuno attendere l’ultimazione dei lavori di riqualificazione della piazza per valutare definitivamente tutte le strutture accessorie connesse alla fruibilità della piazza stessa.

Nei prossimi giorni il sindaco compirà tutti i necessari approfondimenti con i soggetti competenti.

Solo poche settimane fa (vedi articoli correlati) i tecnici del Comune avevano presentato i dettagli dei chioschi, che avrebbero dovuto aprire la propria attività in marzo. Ora il Comune sembra voler prendere tempo, forse anche alla luce delle polemiche per i nuovi bagni e la possibilità di rivedere in qualche modo, una volta conclusi i lavori, gli arredi della piazza.

Via libera alla pista ciclabile tra Ponte Nuovo e Madonna dell’Albero

Approvato il primo stralcio dalla giunta da 300mila euro

Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, nell’ultima seduta la giunta del Comune di Ravenna ha approvato il progetto definitivo/esecutivo da 300mila euro per la realizzazione della prima parte del percorso ciclopedonale tra Ponte Nuovo e Madonna dell’Albero, da via Dismano a via dell’Ulivo, lungo via del Pino a Ponte Nuovo.

La seconda parte del percorso si svilupperà lungo lo scolo Arcobologna, da via dell’Ulivo a Ponte Nuovo fino a via Pondi a Madonna dell’Albero. Complessivamente la realizzazione dei due tratti richiederà un investimento da 850mila euro.

Il primo stralcio del progetto prevede i seguenti interventi: «la realizzazione – citiamo testualmente il comunicato inviato dal Comune – di un percorso ciclopedonale che da via dell’Ulivo a Ponte Nuovo si colleghi a un altro percorso che farà parte di una nuova urbanizzazione tra via dei Cotogni e l’asilo; l’adeguamento del percorso esistente nel tratto successivo fino a via Dismano; l’allargamento dei marciapiedi in via Dismano fino al percorso ciclabile che sottopassa la rotonda Myrdal Alva, quella “delle tartarughe”; l’adeguamento dell’impianto di pubblica illuminazione lungo via del Pino; il tombamento del tratto di fosso esistente unitamente alla sistemazione dell’area sterrata adiacente; l’integrazione della segnaletica necessaria lungo il nuovo percorso».

«Si tratta – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani – della prima parte di un intervento molto importante per la sicurezza di pedoni e ciclisti e molto atteso dalle comunità di Ponte Nuovo e Madonna dell’Albero. Cominciamo con questo primo stralcio, che interesserà Ponte Nuovo, mentre con la realizzazione del secondo si completerà il collegamento con Madonna dell’Albero. Voglio ringraziare la curia diocesana e la parrocchia di San Severo per aver concesso gratuitamente una porzione di terreno parrocchiale necessaria per la realizzazione del percorso».

Romano Prodi alla biblioteca Classense per parlare di Europa «nel mondo globale»

Proseguono i “Nuovi Confronti d’Autunno” dell’ Associazione Romagna-Camaldoli, che porta questa sera (lunedì 31 ottobre, alle 20,45) alla Classense di Ravenna l’ex Presidente del Consiglio e della Commissione Europea Romano Prodi. Il “Professore” sarà protagonista di un incontro sul tema “Lo straniero oggi. L’Europa nel mondo globale”, di cui dialogherà con Giorgio Anselmi, presidente del Movimento Federalista Europeo.

La rassegna di incontri terminerà il 7 novembre al cinema Europa di Faenza con il filosofo Emanuele Mariani e la proiezione del film “Vergine giurata” di Laura Bispuri.

Romano Prodi alla biblioteca Classense per parlare di Europa «nel mondo globale»

Proseguono i “Nuovi Confronti d’Autunno” dell’ Associazione Romagna-Camaldoli, che porta questa sera (lunedì 31 ottobre, alle 20,45) alla Classense di Ravenna l’ex Presidente del Consiglio e della Commissione Europea Romano Prodi. Il “Professore” sarà protagonista di un incontro sul tema “Lo straniero oggi. L’Europa nel mondo globale”, di cui dialogherà con Giorgio Anselmi, presidente del Movimento Federalista Europeo.

La rassegna di incontri terminerà il 7 novembre al cinema Europa di Faenza con il filosofo Emanuele Mariani e la proiezione del film “Vergine giurata” di Laura Bispuri.

Fino al 5 dicembre la mostra del «poeta della street art»

Opere di Opiemme a Palazzo Rasponi 2

Fino al 5 dicembre nella sala espositiva di PalazzoRasponi2 (ex tribunale, via Massimo D’Azeglio 2), a Ravenna, è allestita la mostra dell’artista torinese Opiemme, Vortex, pensieri sulle stelle, promossa dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune, a cura di Elena Paloscia.

Attivo sotto pseudonimo dal 1998, Opiemme è stato definito “poeta della street art” e si è distinto negli anni per aver unito la poesia all’arte pubblica
portando testi di famosi scrittori verso un pubblico vasto. I suoi lavori su tela, su carta e su muro hanno avuto riscontri in Italia e all’estero e si compongono di immagini, lettere e complessi calligrammi.

L’esposizione di Ravenna è l’occasione per riflettere su un lavoro che Opiemme porta avanti ormai da alcuni anni sul progetto Vortex, ispirato alla lettura del testo “L’alfabeto scende dalle stelle”, sull’origine della scrittura, del genetista Giuseppe Sermonti. La ricerca nasce da una particolare disposizione dell’artista che, come scrive la curatrice nel catalogo, “trova tra gli astri, emblema dell’ordine cosmico, quella dimensione necessaria affinché i propri pensieri possano animarsi e prendere corpo nei dipinti su tela, nei lavori su carta e sui muri, attraverso segni, gesti, colore”.

Sono 22 le opere in mostra scelte per l’occasione tra le più rappresentative di questo lavoro, con alcuni inediti. Sono presenti anche opere in prestito da collezioni private, scelte per la loro particolare valenza, opere nuove realizzate per l’occasione, bozzetti, stencil e video per scoprire meglio il modus operandi dell’artista.

A testimonianza delle diverse direzioni intraprese da Opiemme nella sua ricerca, sono esposte opere su tela, su tavola e su carte di giornali d’epoca o su cartine geografiche e nautiche, sulle quali l’artista interviene con i suoi “vortex” da cui si generano lettere dell’alfabeto o nei quali sono inscritte poesie e frasi di autori celebri.

È disponibile un catalogo di 60 pagine in Italiano (Matisklo Edizioni), realizzato per l’occasione, in cui è possibile ripercorrere interamente la storia dei Vortex di Opiemme, dal principio fino ad oggi. Il catalogo contiene il testo critico di Elena Paloscia, i testi delle poesie contenute nei dipinti e nei lavori su carta, e citazioni di recensioni di curatori e di giornalisti scritte in occasione delle precedenti edizioni della mostra.

Bagni in piazza, già raccolte 200 firme per una petizione che chiede di rimuoverli

L’iniziativa di Forza Italia punta a portare il tema in commissione
Critiche dall’opposizione. La Pigna chiede le dimissioni del sindaco

Dalla richiesta di dimissioni del sindaco per manifesta incapacità di gestire la cosa pubblica alla petizione per la rimozione, tutto condito con qualche punta di sarcasmo. L’installazione dei bagni pubblici nella nuova piazza Kennedy ha attirato critiche da tutte le parti dell’opposizione.

Sono già duecento le firme raccolte dalla petizione lanciata da Alberto Ancarani, consigliere comunale di Forza Italia, per chiedere la rimozione dei bagni con eventuale collocazione altrove e la sostituzione con strutture valutate più consone con la piazza. Servono in tutto 350 firme per portare la petizione a essere discussa in commissione consigliare. Il consigliere forzista ha proseguito nel solco avviato durante la campagna elettorale con le dirette via Facebook dedicate ai temi in agenda e così ha fatto anche per i bagni.

La responsabilità dei manufatti è il tema su cui si concentra l’intervento di Massimiliano Alberghini, il commercialista entrato in consiglio comunale dopo aver portato De Pascale al ballottaggio: «Non è ammissibile che un’amministrazione pubblica si nasconda dietro a un “non sapevamo nulla”. Ma se è vero che sindaco e giunta nulla sapevano, qualcuno qualche firma di autorizzazione l’avrà pur messa. Vogliamo fare chiarezza?». Alberghini aggiunge il sarcasmo: «Gli scatoloni sono spuntati per caso forse provenienti da Marte con quella bella scritta pubblicitaria a caratteri cubitali “Toilettes”». Il consigliere conclude allargando il raggio della sua riflessione: «Come può un’amministrazione che non è in grado di gestire la banalità di bagni pubblici vedendosi istallare a sua insaputa scatolonicontainer di fianco a Palazzo Rasponi, gestire un problema di più ampia portata come la gestione dei profughi?».

«Il manufatto installato nottetempo, ci piace pensare per pudore, è evidentemente privo di una benchè minima qualità estetica», è la sentenza di Ravenna in Comune (Ric). Una posizione espressa sulla base di una riflessione: «È inconcepibile, dal punto di vista architettonico, l’elevazione o l’installazione di barriere visive lungo la via Massimo D’Azeglio. Barriere che nascondono la profondità della piazza, svilendo la maestosità e la qualità dei prospetti sia della Casa del Mutilato che del palazzo Rasponi Dalle Teste». E pure quelle grandi scritte in verticale non passano inosservate all’analisi di Ric: «L’uso delle grandi scritte sui muri del manufatto, inoltre, indica la volontà di dover sottolineare le funzioni dell’oggetto o delle sue parti, necessità che invece, nella buona architettura, deve essere demandata alla diversificazione delle forme, dei volumi e del materiale, elementi attraverso i quali l’utente ed il cittadino può percepirne la funzione». Ravenna in Comune è certa che si sarebbe potuto fare e si possa ancora fare altro: «Si deve migliorare il progetto, ma prima di dare prospettiva alla piazza occorre dare prospettiva politica alla città, una visione d’insieme che questa giunta, già dalla campagna elettorale, pare ignorare completamente».

Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale Civici, confida nell’apertura del sindaco disposto a rivedere la questione: «Design discutibile con le toilettes dal forte impatto per la loro ubicazione e per le caratteristiche tecniche molto pesanti rispetto al contesto». Ma oltre agli arredi, Spadoni teme il flop della trasformazione in uno spazio deserto: «Non sarà in grado di ristabilire nella zona gli stessi flussi precedenti di persone dirette al centro perché i nuovi spazi difficilmente saranno utilizzati nel periodo invernale ma ancora peggio in quello estivo se si considera l’ammasso di cemento destinato a trasformarsi in una sorta di braciere».

La lista civica la Pigna, attraverso le parole della coordinatrice Veronica Verlicchi, fa una previsione sul futuro: «Andrà a finire che De Pascale alza le mani dicendo di avere ereditato il progetto e i bagni di piazza Kennedy saranno riempiti di scritte e graffiti che l’assessore Morigi si affretterà a definire opere d’arte. E questo obbrobrio architettonico resterà a deturpare la meravigliosa piazza». Per la lista c’è il danno dopo la beffa: «Un sindaco che sta dimostrando di non sapere gestire un bagno pubblico, come potrà avere le capacità necessarie per risolvere le gravi problematiche che affliggono la città? Risulta evidente come De Pascale sia il clone politico del suo predecessore, in perfetta ed aggravata continuità con l’amministrazione precedente. Di una sola cosa é stato capace per quanto rapido: nell’assumere dipendenti del Pd provinciale nel proprio staff, con stipendi pagati dai cittadini e alleggerendo così le casse del Pd provinciale». Il quadro delineato dalla Pigna è così avvilente da portare Verlicchi a una richiesta forte: «Chiediamo che il sindaco compia un gesto di rispetto nei confronti dei cittadini presentando le proprie dimissioni».

Il movimento civico Cambierà parla per bocca del consigliere comunale Marco Maiolini che giudica i bagni della piazza più adatti per un’area camper, un campeggio o un cantiere: «Ragionare in termini estetici, oltre che di utilità pubblica, avrebbe potuto portare tali servizi direttamente all’interno dello stesso palazzo Rasponi, oppure, poco lontano, si poteva individuare un locale nel nuovo mercato coperto, conciliando discrezione, estetica e rispetto del decoro urbano con il servizio. Ribadiamo di nuovo e fortemente che continua a mancare buongusto e lungimiranza artistica tra gli amministratori della città, i quali stanno già provvedendo a rimediare al danno fatto promettendo migliorie estetiche posticce e postume. Non ha più senso. Attendiamo con ansia le “sorprese” che ci riserverà la ristrutturazione della prossima piazza».

La questione finisce anche nel mirino di “A riveder le stelle”, il meetup fondato dalla grillina Francesca Santarella, ex consigliere comunale. E proprio riferendosi all’attività in municipio, il meetup ricorda che : «In ogni occasione, fino a fine consiliatura, sono stati domandati i rendering che avrebbero potuto permettere la visione del progetto finito: nulla, in una mancanza di programmazione e trasparenza ingiustificabili e sconcertanti. Con mestizia, salutiamo i resti del ciborio di Sant’Agnese, sepolti dai teli bianchi, mentre la città dei vivi, quelli che pagano lo stipendio a politici e progettisti, e poi vanno anche al vespasiano, continua».

Bagni in piazza, già raccolte 200 firme per una petizione che chiede di rimuoverli

L’iniziativa di Forza Italia punta a portare il tema in commissione Critiche dall’opposizione. La Pigna chiede le dimissioni del sindaco

Dalla richiesta di dimissioni del sindaco per manifesta incapacità di gestire la cosa pubblica alla petizione per la rimozione, tutto condito con qualche punta di sarcasmo. L’installazione dei bagni pubblici nella nuova piazza Kennedy ha attirato critiche da tutte le parti dell’opposizione.

Sono già duecento le firme raccolte dalla petizione lanciata da Alberto Ancarani, consigliere comunale di Forza Italia, per chiedere la rimozione dei bagni con eventuale collocazione altrove e la sostituzione con strutture valutate più consone con la piazza. Servono in tutto 350 firme per portare la petizione a essere discussa in commissione consigliare. Il consigliere forzista ha proseguito nel solco avviato durante la campagna elettorale con le dirette via Facebook dedicate ai temi in agenda e così ha fatto anche per i bagni.

La responsabilità dei manufatti è il tema su cui si concentra l’intervento di Massimiliano Alberghini, il commercialista entrato in consiglio comunale dopo aver portato De Pascale al ballottaggio: «Non è ammissibile che un’amministrazione pubblica si nasconda dietro a un “non sapevamo nulla”. Ma se è vero che sindaco e giunta nulla sapevano, qualcuno qualche firma di autorizzazione l’avrà pur messa. Vogliamo fare chiarezza?». Alberghini aggiunge il sarcasmo: «Gli scatoloni sono spuntati per caso forse provenienti da Marte con quella bella scritta pubblicitaria a caratteri cubitali “Toilettes”». Il consigliere conclude allargando il raggio della sua riflessione: «Come può un’amministrazione che non è in grado di gestire la banalità di bagni pubblici vedendosi istallare a sua insaputa scatolonicontainer di fianco a Palazzo Rasponi, gestire un problema di più ampia portata come la gestione dei profughi?».

«Il manufatto installato nottetempo, ci piace pensare per pudore, è evidentemente privo di una benchè minima qualità estetica», è la sentenza di Ravenna in Comune (Ric). Una posizione espressa sulla base di una riflessione: «È inconcepibile, dal punto di vista architettonico, l’elevazione o l’installazione di barriere visive lungo la via Massimo D’Azeglio. Barriere che nascondono la profondità della piazza, svilendo la maestosità e la qualità dei prospetti sia della Casa del Mutilato che del palazzo Rasponi Dalle Teste». E pure quelle grandi scritte in verticale non passano inosservate all’analisi di Ric: «L’uso delle grandi scritte sui muri del manufatto, inoltre, indica la volontà di dover sottolineare le funzioni dell’oggetto o delle sue parti, necessità che invece, nella buona architettura, deve essere demandata alla diversificazione delle forme, dei volumi e del materiale, elementi attraverso i quali l’utente ed il cittadino può percepirne la funzione». Ravenna in Comune è certa che si sarebbe potuto fare e si possa ancora fare altro: «Si deve migliorare il progetto, ma prima di dare prospettiva alla piazza occorre dare prospettiva politica alla città, una visione d’insieme che questa giunta, già dalla campagna elettorale, pare ignorare completamente».

Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale Civici, confida nell’apertura del sindaco disposto a rivedere la questione: «Design discutibile con le toilettes dal forte impatto per la loro ubicazione e per le caratteristiche tecniche molto pesanti rispetto al contesto». Ma oltre agli arredi, Spadoni teme il flop della trasformazione in uno spazio deserto: «Non sarà in grado di ristabilire nella zona gli stessi flussi precedenti di persone dirette al centro perché i nuovi spazi difficilmente saranno utilizzati nel periodo invernale ma ancora peggio in quello estivo se si considera l’ammasso di cemento destinato a trasformarsi in una sorta di braciere».

La lista civica la Pigna, attraverso le parole della coordinatrice Veronica Verlicchi, fa una previsione sul futuro: «Andrà a finire che De Pascale alza le mani dicendo di avere ereditato il progetto e i bagni di piazza Kennedy saranno riempiti di scritte e graffiti che l’assessore Morigi si affretterà a definire opere d’arte. E questo obbrobrio architettonico resterà a deturpare la meravigliosa piazza». Per la lista c’è il danno dopo la beffa: «Un sindaco che sta dimostrando di non sapere gestire un bagno pubblico, come potrà avere le capacità necessarie per risolvere le gravi problematiche che affliggono la città? Risulta evidente come De Pascale sia il clone politico del suo predecessore, in perfetta ed aggravata continuità con l’amministrazione precedente. Di una sola cosa é stato capace per quanto rapido: nell’assumere dipendenti del Pd provinciale nel proprio staff, con stipendi pagati dai cittadini e alleggerendo così le casse del Pd provinciale». Il quadro delineato dalla Pigna è così avvilente da portare Verlicchi a una richiesta forte: «Chiediamo che il sindaco compia un gesto di rispetto nei confronti dei cittadini presentando le proprie dimissioni».

Il movimento civico Cambierà parla per bocca del consigliere comunale Marco Maiolini che giudica i bagni della piazza più adatti per un’area camper, un campeggio o un cantiere: «Ragionare in termini estetici, oltre che di utilità pubblica, avrebbe potuto portare tali servizi direttamente all’interno dello stesso palazzo Rasponi, oppure, poco lontano, si poteva individuare un locale nel nuovo mercato coperto, conciliando discrezione, estetica e rispetto del decoro urbano con il servizio. Ribadiamo di nuovo e fortemente che continua a mancare buongusto e lungimiranza artistica tra gli amministratori della città, i quali stanno già provvedendo a rimediare al danno fatto promettendo migliorie estetiche posticce e postume. Non ha più senso. Attendiamo con ansia le “sorprese” che ci riserverà la ristrutturazione della prossima piazza».

La questione finisce anche nel mirino di “A riveder le stelle”, il meetup fondato dalla grillina Francesca Santarella, ex consigliere comunale. E proprio riferendosi all’attività in municipio, il meetup ricorda che : «In ogni occasione, fino a fine consiliatura, sono stati domandati i rendering che avrebbero potuto permettere la visione del progetto finito: nulla, in una mancanza di programmazione e trasparenza ingiustificabili e sconcertanti. Con mestizia, salutiamo i resti del ciborio di Sant’Agnese, sepolti dai teli bianchi, mentre la città dei vivi, quelli che pagano lo stipendio a politici e progettisti, e poi vanno anche al vespasiano, continua».

Sisma, a Ravenna nessun danno Ripartono i controlli nelle scuole

Ispezioni dal 31 ottobre negli 83 edifici dai nidi alle medie Eventuali segnalazioni alla Municipale al 0544-219219

A seguito delle nuove scosse di terremoto registratesi da stamattina, 30 ottobre, in centro Italia e avvertite distintamente anche nel territorio Ravenna, il Comune di Ravenna rende noto che dal 31 ottobre, a scopo precauzionale, ricomincerà con i controlli negli 83 edifici che ospitano scuole comunali in città e nel forese (si va dai nidi d’infanzia alle medie). I tecnici dell’edilizia scolastica verificheranno anche la situazione degli edifici che erano già stati monitorati dopo la scossa di mercoledì 26 ottobre.

Al momento nel territorio ravennate non ci sono state segnalazioni di danni a persone o cose collegati alle nuove scosse di terremoto. Per eventuali segnalazioni è possibile contattare la polizia municipale telefonando al numero 0544-219219.

L’ufficio stampa del Comune coglie l’occasione per ricordare, a scopo preventivo e precauzionale, la nuova campagna “Io non rischio” lanciata dalla protezione civile (sito internet iononrischio.protezionecivile.it) dedicata in particolare alle tematiche terremoto, maremoto e alluvione.

Arrivano dalla protezione civile alcuni basilari consigli da seguire in caso di terremoto. Se si in un luogo chiuso mettersi nel vano di una porta inserita in un muro portante (quello più spesso), vicino a una parete portante o sotto una trave, oppure riparati sotto un letto o un tavolo resistente. Non precipitarsi fuori ma attendere la fine della scossa. Se si è all’aperto allontanarsi da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche. Dopo l’evento sismico assicurarsi dello stato di salute delle persone attorno e, se necessario, prestare i primi soccorsi. Prima di uscire di casa, se possibile, chiudere gas, acqua e luce e indossare le scarpe. Uscendo, evitare l’ascensore e attenzione alle scale che potrebbero essere danneggiate. Una volta fuori, mantenere un atteggiamento prudente. Limitare, per quanto possibile, l’uso del telefono. Limitare l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso. Raggiungere le aree di attesa previste dal Piano di emergenza comunale.

Scontro allo svincolo A14-Faentina Due auto coinvolte, un ferito grave

Una Punto diretta verso Russi ha colpito un’Audi in uscita dall’autostrada verso la città: un 42enne ricoverato al Bufalini

Un 42enne residente a Lugo, G. T. le iniziali, è ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena in gravi condizioni per le ferite riportate in un incidente stradale avvenuto attorno alle 21 di ieri, 29 ottobre, a Fornace Zarattini allo svincolo tra via Faentina e autostrada.

Secondo la prima ricostruzione fatta dalla pattuglia dell’Infortunistica della polizia municipale, un’autovettura Audi A4 proveniente dallo svincolo autostradale A14 bis si immetteva sulla via Faentina svoltando a sinistra in direzione del centro abitato di Ravenna mentre da Ravenna con direzione Russi proveniva un’autovettura Fiat Punto: collisione con urto frontale/laterale sinistro. Il conducente dell’Audi è il più grave. Nell’altra vettura un 22enne di Faenza (X. H.), trasportato all’ospedale di Ravenna. Nessun’altra persona era trasportata sulle due auto coinvolte.

Sul posto sono intervenuti la polizia municipale per i rilievi e la viabilità, il personale del 118 per i soccorsi e i vigili del fuoco per agevolare le operazioni di soccorso. La via Faentina è rimasta chiusa per le operazioni di soccorso e rilievo dell’incidente, dalle 21 alle 23.30 circa.

Terremoto, alle 7.41 Ravenna trema

Nuova forte scossa sismica in centro Italia. Epicentro Rieti

Alle 7.41 anche nella zona di Ravenna da molti è stata avvertita la forte scossa di terremoto che, secondo le prime informazioni reperibili dalle testate nazionali, avrebbe avuto magnitudo superiore a 6 e epicentro nella zona di Rieti.

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi