venerdì
04 Luglio 2025

Con il furgone sfondano l’area di servizio Poi speronano l’auto della guardia giurata

Una gang di almeno cinque malviventi scappano con la cassaforte
con dentro contanti e biglietti della lotteria dal valore di 8mila euro

Una gang composta da almeno cinque persone ha colpito il bar di una nota area di servizio della via Bollana, tra Pinarella e Montaletto di Cervia. I malviventi sono entrati in azione intorno alla mezzanotte di giovedì utilizzando come ariete una furgone cassonato rubato nella vicina zona industriale per sfondare la parete, agganciando la cassaforte e sradicandola. In questo modo hanno però anche attivato il sistema di allarme collegato con la centrale operativa di un istituto vigilanza: all’arrivo sul posto, l’auto dei vigilantes si è trovata di fronte il camion con a bordo degli uomini incappucciati. I ladri, per garantirsi la fuga, non hanno esitato a speronare la macchina, dileguandosi in direzione di Cesena. Una scarica di adrenalina per la guardia giurata, che fortunatamente non ha riportato lesioni. All’interno della cassaforte si trovavano denaro contante e biglietti della lotteria istantanea per un valore complessivo di circa 8mila euro.

Sono intervenuti i carabinieri di Cervia e Milano Marittima, che hanno proceduto ai rilievi di legge, acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Le ricerche, proseguite nel corso della mattinata di venerdì, hanno permesso di rinvenire abbandonato nella campagne del forese, tra Cervia e Cesena il furgone usato dai malviventi. Della cassaforte, invece, al momento nessuna traccia.

Gli inquirenti sono al lavoro per chiarire se ad agire possa essere stata la stessa banda che da un po’ di tempo sta prendendo di mira analoghe attività della Romagna con questa tecnica di furto.

Dal governo i 13 milioni per la darsena? Il sindaco: «Notizia davvero straordinaria»

Le promesse di Renzi sul bando a cui Ravenna ha partecipato
con un progetto di riqualificazione da 26 milioni complessivi

Potrebbe essere l’attesa svolta per la riqualificazione di un quartiere che finora non è mai decollata anche per la mancanza di fondi pubblici. Ora ne potrebbero invece arrivare quasi 13 milioni, così come richiesto dal Comune per il progetto da 26 milioni complessivi (che coinvolge otto privati) presentato al bando ministeriale sulle cosiddette “periferie” la scorsa estate.

L’annuncio è arrivato direttamente dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, durante l’annuale assemblea dell’Anci: «Saranno finanziati tutti i progetti per le “periferie” presentati». Si tratta di 121 progetti per 2,1 miliardi complessivi.

«L’annuncio del Presidente del Consiglio – è la reazione del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale – è una notizia davvero straordinaria per la nostra darsena e per la città intera. Ci auguriamo di vedere presto queste parole concretizzate nella legge di stabilità. Abbiamo fatto una vera e propria corsa contro il tempo, presentando il progetto di candidatura con termini molto stretti nel mese di agosto; vedere premiati l’impegno, la generosità e l’attenzione dei tanti che hanno partecipato – tecnici dell’amministrazione, imprenditori, progettisti e cittadini – con la possibilità di realizzare concretamente il progetto, rappresenta una grande soddisfazione. Adesso possiamo porre le basi affinché la darsena diventi il luogo vivo e vitale che sogniamo».

Nel progetto, lo ricordiamo, è prevista la realizzazione tra le altre cose di una passeggiata sopraelevata, di un pontile nel Candiano, delle infrastrutture fognarie, così come la tanto discussa e da molti attesa riqualificazione del cosiddetto Sigarone. Tutti i dettagli tra gli articoli correlati qui sopra.

Dal governo i 13 milioni per la darsena? Il sindaco: «Notizia davvero straordinaria»

Le promesse di Renzi sul bando a cui Ravenna ha partecipato
con un progetto di riqualificazione da 26 milioni complessivi

Potrebbe essere l’attesa svolta per la riqualificazione di un quartiere che finora non è mai decollata anche per la mancanza di fondi pubblici. Ora ne potrebbero invece arrivare quasi 13 milioni, così come richiesto dal Comune per il progetto da 26 milioni complessivi (che coinvolge otto privati) presentato al bando ministeriale sulle cosiddette “periferie” la scorsa estate.

L’annuncio è arrivato direttamente dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, durante l’annuale assemblea dell’Anci: «Saranno finanziati tutti i progetti per le “periferie” presentati». Si tratta di 121 progetti per 2,1 miliardi complessivi.

«L’annuncio del Presidente del Consiglio – è la reazione del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale – è una notizia davvero straordinaria per la nostra darsena e per la città intera. Ci auguriamo di vedere presto queste parole concretizzate nella legge di stabilità. Abbiamo fatto una vera e propria corsa contro il tempo, presentando il progetto di candidatura con termini molto stretti nel mese di agosto; vedere premiati l’impegno, la generosità e l’attenzione dei tanti che hanno partecipato – tecnici dell’amministrazione, imprenditori, progettisti e cittadini – con la possibilità di realizzare concretamente il progetto, rappresenta una grande soddisfazione. Adesso possiamo porre le basi affinché la darsena diventi il luogo vivo e vitale che sogniamo».

Nel progetto, lo ricordiamo, è prevista la realizzazione tra le altre cose di una passeggiata sopraelevata, di un pontile nel Candiano, delle infrastrutture fognarie, così come la tanto discussa e da molti attesa riqualificazione del cosiddetto Sigarone. Tutti i dettagli tra gli articoli correlati qui sopra.

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Le promesse di Renzi sul bando a cui Ravenna ha partecipato con un progetto di riqualificazione da 26 milioni complessivi

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L’annuncio è arrivato direttamente dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, durante l’annuale assemblea dell’Anci: «Saranno finanziati tutti i progetti per le “periferie” presentati». Si tratta di 121 progetti per 2,1 miliardi complessivi.

«L’annuncio del Presidente del Consiglio – è la reazione del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale – è una notizia davvero straordinaria per la nostra darsena e per la città intera. Ci auguriamo di vedere presto queste parole concretizzate nella legge di stabilità. Abbiamo fatto una vera e propria corsa contro il tempo, presentando il progetto di candidatura con termini molto stretti nel mese di agosto; vedere premiati l’impegno, la generosità e l’attenzione dei tanti che hanno partecipato – tecnici dell’amministrazione, imprenditori, progettisti e cittadini – con la possibilità di realizzare concretamente il progetto, rappresenta una grande soddisfazione. Adesso possiamo porre le basi affinché la darsena diventi il luogo vivo e vitale che sogniamo».

Nel progetto, lo ricordiamo, è prevista la realizzazione tra le altre cose di una passeggiata sopraelevata, di un pontile nel Candiano, delle infrastrutture fognarie, così come la tanto discussa e da molti attesa riqualificazione del cosiddetto Sigarone. Tutti i dettagli tra gli articoli correlati qui sopra.

Concessionaria Lineablù, da 40 anni con Volvo Terza azienda in Italia del marchio Anche il campione di nuoto Magnini alla festa

Serata di gala per celebrare il traguardo. Al timone oggi Enrico Benelli, figlio di uno dei tre fratelli fondatori. Tra gli ospiti l’amministratore delegato di Volvo Italia, Michele Crisci: «Vorrei avere tanti imprenditori come Enrico»

L’avventura cominciò nel 1971 quando i fratelli Bruno, Corrado e Sante Benelli aprirono a Ravenna un’officina per riparazioni auto: nel 1976 acquisirono il marchio Volvo diventando la concessionaria Lineablù che oggi compie 40 anni e può vantare il terzo posto in Italia nella graduatoria per quote di mercato e soddisfazione dei clienti della casa svedese. Il 13 ottobre, nella sede in via Faentina a Fornace Zarattini, oltre 700 persone hanno partecipato all’evento per celebrare lo storico traguardo.

A fare gli onori di casa nello showroom completamente rinnovato secondo un concept ice-cube c’era Enrico Benelli, figlio di Sante e oggi al timone della concessionaria che nel corso degli anni ha acquisito anche altri marchi: «È stata una serata piena di emozioni, abbiamo cercato di raccontare la passione vissuta in questi anni e che ha reso grande Lineablù».

Tra gli invitati alcuni storici clienti, le famiglie dei dipendenti ma anche Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Car Italia, i nuotatori Fabio Scozzoli e Filippo Magnini, testimonial internazionali del marchio, e il sindaco di Ravenna Michele de Pascale.

Dal 1976 ad oggi grandi cambiamenti hanno caratterizzato la storica concessionaria della provincia di Ravenna e Imola. Lineablù è nella sede attuale dal 1992, profondamente rinnovata già nel 2005 e nel 2016 con l’introduzione del nuovo corporate design, il Volvo Retail Experience, concept che trae ispirazione dalla filosofia svedese, in cui vengono impiegati legno, vetro e acciaio. Eco-design e raffinatezza caratterizzano il nuovo showroom Volvo Lineablù.

«La famiglia Benelli a Ravenna è un’istituzione – ha sintetizzato Crisci –. Non per niente sono sul podio delle aziende italiane Volvo per quote di mercato e una serie di parametri che calcoliamo per misurare le performance, come la soddisfazione dei clienti. Vorrei avere tanti imprenditori come Enrico Benelli in Italia».

Durante la serata – impreziosita da un allestimento ispirato agli scenari svedesi e arricchita dalle proposte gourmet curate dal Catering Excelsius (gruppo La Campaza) e da momenti di spettacolo – è stato possibile visionare in anteprima la nuova Volvo V90, l’attesa station wagon con le ultime novità tecnologiche. Crisci ha voluto sottolineare le caratteristiche della vettura: «Equipaggiamenti che rappresentano il massimo di quanto è possibile avere oggi al mondo». A partire dalla guida assistita, ossia la possibilità di lasciare che sia l’auto in maniera automatica a sterzare il volante, accelerare o frenare: «Non una guida autonoma, perché ancora non esiste a causa anche della mancanza di infrastrutture stradali adeguate, ma una funziona straordinaria, utilizzabile fino a 130 km orari e che ho utilizzato proprio per venire a Ravenna in autostrada ed è stato comodissimo».

Concessionaria Lineablù, da 40 anni con Volvo Terza azienda in Italia del marchio Anche il campione di nuoto Magnini alla festa

Serata di gala per celebrare il traguardo. Al timone oggi Enrico Benelli, figlio di uno dei tre fratelli fondatori. Tra gli ospiti l’amministratore delegato di Volvo Italia, Michele Crisci: «Vorrei avere tanti imprenditori come Enrico»

L’avventura cominciò nel 1971 quando i fratelli Bruno, Corrado e Sante Benelli aprirono a Ravenna un’officina per riparazioni auto: nel 1976 acquisirono il marchio Volvo diventando la concessionaria Lineablù che oggi compie 40 anni e può vantare il terzo posto in Italia nella graduatoria per quote di mercato e soddisfazione dei clienti della casa svedese. Il 13 ottobre, nella sede in via Faentina a Fornace Zarattini, oltre 700 persone hanno partecipato all’evento per celebrare lo storico traguardo.

A fare gli onori di casa nello showroom completamente rinnovato secondo un concept ice-cube c’era Enrico Benelli, figlio di Sante e oggi al timone della concessionaria che nel corso degli anni ha acquisito anche altri marchi: «È stata una serata piena di emozioni, abbiamo cercato di raccontare la passione vissuta in questi anni e che ha reso grande Lineablù».

Tra gli invitati alcuni storici clienti, le famiglie dei dipendenti ma anche Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Car Italia, i nuotatori Fabio Scozzoli e Filippo Magnini, testimonial internazionali del marchio, e il sindaco di Ravenna Michele de Pascale.

Dal 1976 ad oggi grandi cambiamenti hanno caratterizzato la storica concessionaria della provincia di Ravenna e Imola. Lineablù è nella sede attuale dal 1992, profondamente rinnovata già nel 2005 e nel 2016 con l’introduzione del nuovo corporate design, il Volvo Retail Experience, concept che trae ispirazione dalla filosofia svedese, in cui vengono impiegati legno, vetro e acciaio. Eco-design e raffinatezza caratterizzano il nuovo showroom Volvo Lineablù.

«La famiglia Benelli a Ravenna è un’istituzione – ha sintetizzato Crisci –. Non per niente sono sul podio delle aziende italiane Volvo per quote di mercato e una serie di parametri che calcoliamo per misurare le performance, come la soddisfazione dei clienti. Vorrei avere tanti imprenditori come Enrico Benelli in Italia».

Durante la serata – impreziosita da un allestimento ispirato agli scenari svedesi e arricchita dalle proposte gourmet curate dal Catering Excelsius (gruppo La Campaza) e da momenti di spettacolo – è stato possibile visionare in anteprima la nuova Volvo V90, l’attesa station wagon con le ultime novità tecnologiche. Crisci ha voluto sottolineare le caratteristiche della vettura: «Equipaggiamenti che rappresentano il massimo di quanto è possibile avere oggi al mondo». A partire dalla guida assistita, ossia la possibilità di lasciare che sia l’auto in maniera automatica a sterzare il volante, accelerare o frenare: «Non una guida autonoma, perché ancora non esiste a causa anche della mancanza di infrastrutture stradali adeguate, ma una funziona straordinaria, utilizzabile fino a 130 km orari e che ho utilizzato proprio per venire a Ravenna in autostrada ed è stato comodissimo».

Muore 54enne titolare di un’azienda edile Grave una 25enne. Ipotesi monossido

Il dramma in una abitazione di via Trieste, nel quartiere Darsena Nulla da fare per il 118. Carabinieri e vigili del fuoco sul posto

Un uomo di 54 anni di origine pugliese, Giuseppe Ostuni, è morto mentre la ragazza che si trovava con lui – una 25enne albanese con regolare permesso di soggiorno – è stata ricoverata in gravi condizioni in seguito a quella che in prima battuta si ipotizza essere un’intossicazione domestica da monossido di carbonio in un appartamento di via Trieste, a Ravenna.

A dare l’allarme è stato un dipendente della vittima, titolare di una ditta edile che svolgeva lavori in tutta la Romagna. Ostuni, residente a Cesena, utilizzava l’appartamento di via Trieste come supporto quando aveva lavori nel Ravennate.

Sul posto, oltre a 118 e vigili del Fuoco, sono intervenuti i carabinieri i rilievi. (Ansa.it)

Sospetto monossido: due intossicati Carabinieri e pompieri nell’abitazione

Soccorsi al lavoro in via Trieste: ancora da accertare le cause Le condizioni di una delle due persone sembrano gravi

Carabinieri e vigili del fuoco stanno intervendo in queste ore, a metà pomeriggio del 14 ottobre, in una abitazione di via Trieste a Ravenna dove si sospetta che due persone siano rimaste intossicate da monossido di carbonio. Secondo quanto si apprende al momento, le condizioni di uno dei due sarebbero molto gravi. Sul posto anche il 118.

Seguiranno aggiornamenti.

Lavori al parcheggio di piazza Baracca Ci saranno le sbarre. E 15 posti in meno

Come annunciato dall’ex sindaco verrà recintato. Cantiere al via in novembre per un progetto da 100mila euro. Pronto per le feste?

Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, nella seduta di giovedì la giunta ha approvato due delibere attraverso le quali il Comune dà il via libera al progetto di sistemazione del parcheggio pubblico di piazza Baracca, in centro a Ravenna (vedi articoli correlati), e affida ad Azimut, soggetto gestore dei parcheggi pubblici per conto del Comune e autore del progetto, il compito di realizzarlo. Sarà la stessa Azimut a sostenere i costi dell’intervento, che ammontano a circa centomila euro.

Si prevede – si legge in una nota del Comune – che i lavori partano nei primi giorni di novembre e che il parcheggio sia fruibile prima delle festività natalizie.

Il nuovo parcheggio, su un’area di 1.600 metri quadri, sarà perimetrato da barriere metalliche non valicabili e conterrà 65 posti auto, 15 in meno rispetto agli attuali. Avrà ingresso e uscita separati, regolati da sbarre, e sistema di pagamento a consumo calcolato tramite controllo automatico mediante lettura della targa, come il parcheggio di via Guidarelli. Il parcheggio sarà dotato di un sistema di videocontrollo in remoto e un display esterno indicherà in tempo reale il numero effettivo dei posti auto disponibili.

I due posti riservati ai portatori di handicap saranno collocati esternamente alla perimetrazione del parcheggio a pagamento. Inoltre al margine esterno del parcheggio, sul lato est, saranno realizzati 34 posti liberi per motociclette.

Prima della perimetrazione e della delimitazione dei posti si provvederà al rifacimento del manto stradale.

«Questo intervento – commenta l’assessore Fagnani – si inserisce in una più complessa e generale operazione di riqualificazione dei parcheggi cittadini, che vogliamo rendere sempre più sicuri e semplici da fruire, grazie all’impiego delle nuove tecnologie. Il sistema sarà ad esempio già predisposto per la futura introduzione di un metodo di pagamento analogo al Telepass».

E Vandini torna con il meetup a 5 Stelle L’ex capogruppo tra Pizzarotti e futuro

«A volte mi faccio prendere dallo sconforto, ma poi penso che altrove
è questione di potere, da noi invece manca solo l’organizzazione…»

Per cinque anni è stato il capogruppo in consiglio comunale dei Movimento 5 Stelle e il volto “ufficiale” dei grillini in città. Oggi che Pietro Vandini è tornato semplice militante, può parlare solo a titolo personale e nessun altro ha preso il suo posto. Come noto infatti la lista non ha ottenuto la certificazione 5 stelle e i simpatizzanti di Grillo in consiglio comunale hanno conquistato i loro tre seggi sotto l’egida della lista civica CambieRà. Vandini non si è candidato in nessuna lista, collabora con loro ma nel frattempo ha anche ricominciato a organizzare meetup sul territorio.

Lo incontriamo mentre il Movimento 5 Stelle apre ogni giorno le pagine di politica nazionale per le note vicende romane e con ancora caldo l’addio del sindaco di Parma Federico Pizzarotti.

Vandini, cominciamo da qui. Lei ha sempre espresso stima e amicizia verso il primo cittadino emiliano. Adesso, da che parte sta?
«Come sempre in questi casi, a me dispiace che sia finita così. Federico è un amico, è una gran persona ed è un bravo sindaco, non saprei dire da che parte stare. Di certo lui ha tante ragioni…»
Quindi ha fatto bene a uscire?
«A questo punto sì, era evidente che non c’era più la volontà di ricucire, lui ha fatto diversi tentativi e non ha mai trovato la volontà di discutere e dialogare. E se con il suo gruppo di amministratori vuole ricandidarsi con una lista civica non poteva pensare di rimanere in una situazione di stallo…».
A proposito di liste civiche. Lei ha ricominciato a organizzare il meetup, qual è il rapporto con la lista civica CambieRà a Ravenna?
«Sono due percorsi paralleli ma distinti. Ci sono delle collaborazioni, ma gli incontri del meetup, per capirci, sono fatti in sale che noleggio, pagando, a mio nome, non prenotate da CambieRà. Detto questo, il meetup è quello originario, che nel 2011 portò alla mia candidatura e nel 2016 a chiedere la certificazione per la lista che candidava Michela Guerra, ma non è il Movimento 5 Stelle, è semplicemente per noi un luogo dove discutere, soprattutto, e cercare di far capire il funzionamento della macchina comunale, ciò che è possibile fare o non fare…».
Di quel meetup in origine facevano parte anche persone, come l’ex consigliera Santarella, con cui si è consumata la rottura che ha portato alla mancata certificazione e che ora hanno dato vita a loro volta a meetup. Ricuciture in vista?
«Assolutamente no, la frattura non si è ricomposta e non c’è niente da ricomporre, sono due visioni in due pianeti differenti. Il positivo di tutta questa vicenda è stato creare uno spartiacque, tra due visioni opposte, una secondo noi irreale e sconclusionata, dall’altra quella che vuole fare tesoro dell’esperienza maturata».
Nonostante le fratture locali, la situazione di Roma, la vicenda di Pizzarotti, lei continua a credere nel progetto del Movimento?
«A volte mi faccio prendere dallo sconforto e penso che il problema siamo noi italiani in quanto tali, al di là delle casacche politiche. E però poi mi dico che altrove ci sono dinamiche complicate per motivi di spartizioni di potere, mentre da noi le grosse problematiche sono dovute a due fattori. In sei anni una crescita incredibile in termini di consenso di una forza fatta di persone senza esperienza, che è anche il lato positivo, ma che si è accompagnata a nostre mancanze: non ci siamo dati come priorità l’organizzazione interna. La crescita elettorale è stata più veloce di quella interna, anche per scelte ben precise. A Roma stanno pagando questo. A volte succede: l’asticella ci si ritorce contro perché era stata posizionata troppo in alto, penso alle vicende sugli avvisi di garanzia o agli stipendi, polemiche assurde che però abbiamo provocato noi stessi. La maturità politica significa prendere atto e correggere direzione».
Invece Grillo ha annunciato di voler tornare in campo, non una grande novità…
«Lui è sempre stato e sarà un capo mediatico, ma io posso dire per esperienza che sui territori non ci sono mai state interferenze di alcun tipo. E questo nasce anche dal fatto che in realtà il Movimento non ha una struttura di figure intermedie, che invece secondo me dovrebbero esistere».
Resta la sensazione, ora più che mai, di un gruppo diretto dall’alto, se non da un uomo solo, e quando si sbandiera la democrazia diretta come modello questo non può essere un problema solo di forma, ma anche di sostanza…
«In realtà le figure del direttorio rimarranno e davvero non credo che cambierà di fatto molto per quanto riguarda la presenza di Grillo. Invece personalmente conto molto su quanto uscirà questo mese dalle votazioni che sono in corso sul portale proprio sulle regole interne da darci. Finalmente il percorso lo si sta facendo, vediamo…»
Un’ultima domanda: vedremo il meetup di cui fa parte impegnato in prima linea nella campagna per il referendum?
«Certo, faremo banchetti per cercare di informare il più possibile i cittadini sulle ragioni per cui siamo per il no».

Piazza Kennedy, «ora tocca al Comune: tempi brevi e suolo pubblico ai locali»

Il pressing del Fellini, che annuncia la riapertura nei weekend
fino a dicembre. Per Giovinbacco verrà aperta una nuova porzione

Tornano a parlare i proprietari del FelliniScalinocinque, il locale di piazza Kennedy, in centro a Ravenna, che avevano deciso di chiudere, almeno momentaneamente, a fronte dei danni loro procurati dal cantiere e dai suoi ritardi. Come noto, infatti, l’ex parcheggio più frequentato del centro storico è stato chiuso nel giugno del 2015 con l’obiettivo di riaprire un anno dopo, trasformato in una nuova piazza pedonale. I ritrovamenti archeologici e oggettivi problemi di gestione anche da parte delle istituzioni hanno però fatto sì che ancora oggi, ottobre 2016, non ci sia neppure una data prevista di riapertura definitiva.

Come annunciato, in occasione della Notte d’Oro la piazza è stata resa fruibile in minima parte, ma il cantiere – come hanno dichiarato nei giorni scorsi anche gli organizzatori – ha in qualche modo rovinato il Silent Party che si è svolto, comunque con successo a Palazzo Rasponi. «La piazza completata avrebbe dato ulteriore risalto al Silent Party, evento che già di per sé è stato in grado di attirare tantissimi giovani, dimostrando che questo genere di iniziative sono quello che ci vuole per Ravenna», dichiarano i gestori del Fellini, Giuseppe Pietropaolo ed Erika Buratti, annunciando che fino a dicembre tenteranno l’apertura dal venerdì alla domenica, «con la speranza di aggirare gli ostacoli dei lavori».

L’Amministrazione intanto ha annunciato che in occasione di GiovinBacco, dal 21 al 23 ottobre, un’altra porzione di piazza verrà aperta. «Speriamo che sia una vera porzione – commentano ancora Pietropaolo e Buratti – e non uno spazio angusto come quello che è stato “inaugurato” l’8. Dal momento che la Soprintendenza ha concluso il suo intervento (e gli scavi sono stati chiusi, ndr), ora la garanzia della tempistica spetta al Comune, secondo cui la consegna della quasi totalità della piazza dovrebbe avvenire a ridosso del periodo natalizio».

«Ci auguriamo poi – concludono i gestori del locale – che la promessa fatta in itinere, quella relativa alla possibilità di sollevare le imprese che insistono su piazza Kennedy da determinati oneri – quali ad esempio l’occupazione del suolo pubblico – venga mantenuta. In questo modo potremo sfruttare lo spazio a disposizione per contribuire alla vivacità e all’attrattività della piazza durante le feste. Purtroppo le condizioni generali non sono favorevoli, ma dobbiamo rimboccarci ulteriormente le maniche per far fronte alle spese. Il nostro impegno, tra notevoli sforzi, è quindi quello di arrivare a dicembre, con la speranza di non vedere più le recinzioni davanti ai cinque scalini del Fellini».

Piazza Kennedy, «ora tocca al Comune: tempi brevi e suolo pubblico ai locali»

Il pressing del Fellini, che annuncia la riapertura nei weekend
fino a dicembre. Per Giovinbacco verrà aperta una nuova porzione

Tornano a parlare i proprietari del FelliniScalinocinque, il locale di piazza Kennedy, in centro a Ravenna, che avevano deciso di chiudere, almeno momentaneamente, a fronte dei danni loro procurati dal cantiere e dai suoi ritardi. Come noto, infatti, l’ex parcheggio più frequentato del centro storico è stato chiuso nel giugno del 2015 con l’obiettivo di riaprire un anno dopo, trasformato in una nuova piazza pedonale. I ritrovamenti archeologici e oggettivi problemi di gestione anche da parte delle istituzioni hanno però fatto sì che ancora oggi, ottobre 2016, non ci sia neppure una data prevista di riapertura definitiva.

Come annunciato, in occasione della Notte d’Oro la piazza è stata resa fruibile in minima parte, ma il cantiere – come hanno dichiarato nei giorni scorsi anche gli organizzatori – ha in qualche modo rovinato il Silent Party che si è svolto, comunque con successo a Palazzo Rasponi. «La piazza completata avrebbe dato ulteriore risalto al Silent Party, evento che già di per sé è stato in grado di attirare tantissimi giovani, dimostrando che questo genere di iniziative sono quello che ci vuole per Ravenna», dichiarano i gestori del Fellini, Giuseppe Pietropaolo ed Erika Buratti, annunciando che fino a dicembre tenteranno l’apertura dal venerdì alla domenica, «con la speranza di aggirare gli ostacoli dei lavori».

L’Amministrazione intanto ha annunciato che in occasione di GiovinBacco, dal 21 al 23 ottobre, un’altra porzione di piazza verrà aperta. «Speriamo che sia una vera porzione – commentano ancora Pietropaolo e Buratti – e non uno spazio angusto come quello che è stato “inaugurato” l’8. Dal momento che la Soprintendenza ha concluso il suo intervento (e gli scavi sono stati chiusi, ndr), ora la garanzia della tempistica spetta al Comune, secondo cui la consegna della quasi totalità della piazza dovrebbe avvenire a ridosso del periodo natalizio».

«Ci auguriamo poi – concludono i gestori del locale – che la promessa fatta in itinere, quella relativa alla possibilità di sollevare le imprese che insistono su piazza Kennedy da determinati oneri – quali ad esempio l’occupazione del suolo pubblico – venga mantenuta. In questo modo potremo sfruttare lo spazio a disposizione per contribuire alla vivacità e all’attrattività della piazza durante le feste. Purtroppo le condizioni generali non sono favorevoli, ma dobbiamo rimboccarci ulteriormente le maniche per far fronte alle spese. Il nostro impegno, tra notevoli sforzi, è quindi quello di arrivare a dicembre, con la speranza di non vedere più le recinzioni davanti ai cinque scalini del Fellini».

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