lunedì
30 Giugno 2025

Incontri, laboratori, giochi e mercatino: tre giorni di sostenibilità creative

Appuntamento al parco dell’innovazione Kirecò dal 23 al 25 settembre

Dal 23 al 25 settembre si svolge al Parco Kirecò di via Don Carla Sala a Ravenna (vedi correlati) il festival “Sostenibilità Creative”, un evento culturale che mira a promuovere l’innovazione sociale e la sostenibilità ambientale attraverso un processo partecipativo, dando voce a realtà locali e partendo dalle esigenze del territorio. Il programma di incontri si sviluppa in tre diverse giornate sotto il tema generale scelto per questa edizione che è “Generare Cambiamento”.

Sabato 24 e domenica 25 settembre gli appuntamenti saranno sotto l’insegna delle due parole totem “Ri-Scoprirsi” e “Ri-Conoscersi”. Il sabato mattina è momento dedicato alla formazione: realtà di eccellenza a livello nazionale condurranno workshop su diverse tematiche legate alla comunicazione e al fare cultura di innovazione sociale. Il Festival prosegue con attività e workshop: laboratori di eco-sostenibilità e musicalità, letture, dimostrazioni, progetti didattico-olistici ed ecologici e tante altre attività per ri-scoprirsi. Durante tutta la giornata di sabato e domenica il Parco Kirecò ospita la Fiera delle Idee e dei Prodotti: un modo per testare, indossare, giocare la sostenibilità, per riconoscersi in essa.Saranno presenti espositori di prodotti sostenibili, attività ludiche per adulti e bambini, riciclo e artigianato eco-sostenibile, area cultura e cura del corpo con laboratori ed attività dimostrative. Dalle 10 di sabato alle 20 di domenica, si potranno conoscere e gustare specialità locali e eccellenze eno-gastronomiche bio e a km0. Entrambe le serate saranno caratterizzate da aperitivi e concerti con artisti emergenti del territorio, Le attività sono rivolte a tutta la cittadinanza; il programma dettagliato è visibile sul sito www.kireco.eu.

Incontri, laboratori, giochi e mercatino: tre giorni di sostenibilità creative

Appuntamento al parco dell’innovazione Kirecò dal 23 al 25 settembre

Dal 23 al 25 settembre si svolge al Parco Kirecò di via Don Carla Sala a Ravenna (vedi correlati) il festival “Sostenibilità Creative”, un evento culturale che mira a promuovere l’innovazione sociale e la sostenibilità ambientale attraverso un processo partecipativo, dando voce a realtà locali e partendo dalle esigenze del territorio. Il programma di incontri si sviluppa in tre diverse giornate sotto il tema generale scelto per questa edizione che è “Generare Cambiamento”.

Sabato 24 e domenica 25 settembre gli appuntamenti saranno sotto l’insegna delle due parole totem “Ri-Scoprirsi” e “Ri-Conoscersi”. Il sabato mattina è momento dedicato alla formazione: realtà di eccellenza a livello nazionale condurranno workshop su diverse tematiche legate alla comunicazione e al fare cultura di innovazione sociale. Il Festival prosegue con attività e workshop: laboratori di eco-sostenibilità e musicalità, letture, dimostrazioni, progetti didattico-olistici ed ecologici e tante altre attività per ri-scoprirsi. Durante tutta la giornata di sabato e domenica il Parco Kirecò ospita la Fiera delle Idee e dei Prodotti: un modo per testare, indossare, giocare la sostenibilità, per riconoscersi in essa.Saranno presenti espositori di prodotti sostenibili, attività ludiche per adulti e bambini, riciclo e artigianato eco-sostenibile, area cultura e cura del corpo con laboratori ed attività dimostrative. Dalle 10 di sabato alle 20 di domenica, si potranno conoscere e gustare specialità locali e eccellenze eno-gastronomiche bio e a km0. Entrambe le serate saranno caratterizzate da aperitivi e concerti con artisti emergenti del territorio, Le attività sono rivolte a tutta la cittadinanza; il programma dettagliato è visibile sul sito www.kireco.eu.

«Nella primavera del 2018 aprirà il museo di Classe, costo totale 22 milioni»

L’annuncio di Comune e Ravennantica: «Un portale di accesso alla città». Stimati 75-80mila visitatori all’anno. Cantiere aperto nel 2002

Dopo quattordici anni di lavori a intermittenza, i tempi sono maturi per fissare la data di inaugurazione del museo archeologico di Ravenna e del territorio che sorgerà nell’ex zuccherificio di Classe: primavera 2018. In totale sarà costato 22 milioni di euro di fondi pubblici e punterà a conquistare 75-80mila visitatori all’anno che, come accade per quasi tutte le strutture simili, non basteranno a coprire i costi di gestione. Il cronopogramma dell’ultima fase dei lavori è stato presentato in municipio stamani, 23 settembre, dai rappresentanti di alcuni degli enti coinvolti nel progetto: il Comune, la fondazione Ravennantica, la fondazione Carira, la Regione e il ministero della Cultura.

«Grandi scritte con lettere in acciaio verniciato titoleranno l’ingresso», scrive Andrea Mandara, curatore del progetto di allestimento (la descrizione dettagliata è nel pdf scaricabile dal link in fondo alla pagina). Ma è ancora da decidere come si chiamerà. In totale occuperà 20mila metri quadrati: 5.347 saranno per i locali interni distribuiti su diversi edifici (4.250 mq dedicati alle esposizioni e i restanti a laboratori e megazzini) e circa 15mila mq di area esterna con un parco fruibile anche a chi non visita la zona espositiva. Le scorse settimane è arrivata l’aggiudicazione provvisoria dell’ultimo bando da circa 1,5 milioni di euro per l’allestimento interno di 2.200 mq (70 punti per l’offerta tecnica e 30 per quella economica): la ditta Gianluigi Fiorella, capofila di un gruppo di imprese romagnole, ha avuto la meglio tra i quattordici concorrenti ed entro la fine dell’anno è attesa l’aggiudicazione definitiva per aprire il cantiere che avrà una durata di 330 giorni. Entro la fine del 2016 invece verrà inaugurato il centro direzionale di tutta l’area dove avrà sede anche Ravennantica. Come detto, costerà 22 milioni. Così suddivisi: 8,4 dallo Stato, 6,7 dalla fondazione Carira, 3 dal Comune, 3 dall’Ue, 730mila dalla Regione (il dettaglio è consultabile nel pdf scaricabile dal link in fondo alla pagina).

La travagliata storia di questo museo parte nel 1996 con il primo stanziamento messo a disposizione dallo Stato tramite gli incassi del Lotto: il libro scritto dal progettista originario, Marcello Vittorini, parla di 15 miliardi delle vecchie lire per il primo stralcio dei lavori che furono appaltati alla fine del 1999, l’attuale assessore alla Cultura Elsa Signorino parla di 5 milioni di euro. La posa della prima pietra che risale al marzo del 2002 e il cantiere si sarebbe dovuto concludere dopo due anni e mezzo di lavori. Inadempienze delle aziende coinvolte e controlli da parte degli enti proposti probabilmente non così accurati hanno fatto sì che fino al 2006 si siano succedute ben quattro imprese nel cantiere fino all’interruzione durata quattro anni: i lavori sono poi ripartiti a pieno ritmo solo nel 2010 con l’obiettivo di aprire al pubblico nel 2013-2014 ma le tempistiche si sono modificate in corso d’opera fino all’ultimo annuncio odierno.

Elsa Signorino, oggi assessore comunale ma presidente di Ravennantica sin dalla sua nascita nel 2002, l’ha definito un parto: «Incominciamo l’ultimo miglio del cammino che ci porterà all’inaugurazione. Questo museo rappresenterà un vero e proprio portale d’ingresso alla città: concepito secondo i più contemporanei parametri europei, racconterà la storia di Ravenna e del territorio attraverso linguaggi e tecnologie innovative, trasferendo ai visitatori una serie di sollecitazioni per stimolarli a proseguire la visita in città». L’ex senatrice ci tiene a ricordare come si tratti «del più importante interento di recupero di archeologia industriale mai fatto in città». Per capire la lunghezza dei tempi può aiutare una circostanza raccontata dalla stessa Signorino: «Nel 2011 il comitato scientifico aveva concluso l’elenco dei reperti da collocare nel museo ma la definitiva concessione delle autorizzazioni dal ministero che è proprietario di quei reperti è arrivata solo nel 2016».

Obiettivo dichiarato è quello di raggiungere la migliore integrazione possibile con la basilica di Sant’Apollinare per fare di Classe un vero e proprio polo di attrazione turistica che comprenda anche l’Antico porto inaugurato un anno fa: «Dobbiamo arrivare a far capire che andare a Classe solo per la basilica sarebbe la perdita di un’opportunità importante», ha concluso il sindaco Michele de Pascale. In questo senso una prima sperimentazione verrà fatta con la Notte d’Oro quando sarà disponibile un biglietto unico che comprenderà visita alla basilica e all’Antico porto in orari serali e notturni.

«Nella primavera del 2018 aprirà il museo di Classe, costo totale 22 milioni»

L’annuncio di Comune e Ravennantica: «Un portale di accesso alla città». Stimati 75-80mila visitatori all’anno. Cantiere aperto nel 2002

Dopo quattordici anni di lavori a intermittenza, i tempi sono maturi per fissare la data di inaugurazione del museo archeologico di Ravenna e del territorio che sorgerà nell’ex zuccherificio di Classe: primavera 2018. In totale sarà costato 22 milioni di euro di fondi pubblici e punterà a conquistare 75-80mila visitatori all’anno che, come accade per quasi tutte le strutture simili, non basteranno a coprire i costi di gestione. Il cronopogramma dell’ultima fase dei lavori è stato presentato in municipio stamani, 23 settembre, dai rappresentanti di alcuni degli enti coinvolti nel progetto: il Comune, la fondazione Ravennantica, la fondazione Carira, la Regione e il ministero della Cultura.

«Grandi scritte con lettere in acciaio verniciato titoleranno l’ingresso», scrive Andrea Mandara, curatore del progetto di allestimento (la descrizione dettagliata è nel pdf scaricabile dal link in fondo alla pagina). Ma è ancora da decidere come si chiamerà. In totale occuperà 20mila metri quadrati: 5.347 saranno per i locali interni distribuiti su diversi edifici (4.250 mq dedicati alle esposizioni e i restanti a laboratori e megazzini) e circa 15mila mq di area esterna con un parco fruibile anche a chi non visita la zona espositiva. Le scorse settimane è arrivata l’aggiudicazione provvisoria dell’ultimo bando da circa 1,5 milioni di euro per l’allestimento interno di 2.200 mq (70 punti per l’offerta tecnica e 30 per quella economica): la ditta Gianluigi Fiorella, capofila di un gruppo di imprese romagnole, ha avuto la meglio tra i quattordici concorrenti ed entro la fine dell’anno è attesa l’aggiudicazione definitiva per aprire il cantiere che avrà una durata di 330 giorni. Entro la fine del 2016 invece verrà inaugurato il centro direzionale di tutta l’area dove avrà sede anche Ravennantica. Come detto, costerà 22 milioni. Così suddivisi: 8,4 dallo Stato, 6,7 dalla fondazione Carira, 3 dal Comune, 3 dall’Ue, 730mila dalla Regione (il dettaglio è consultabile nel pdf scaricabile dal link in fondo alla pagina).

La travagliata storia di questo museo parte nel 1996 con il primo stanziamento messo a disposizione dallo Stato tramite gli incassi del Lotto: il libro scritto dal progettista originario, Marcello Vittorini, parla di 15 miliardi delle vecchie lire per il primo stralcio dei lavori che furono appaltati alla fine del 1999, l’attuale assessore alla Cultura Elsa Signorino parla di 5 milioni di euro. La posa della prima pietra che risale al marzo del 2002 e il cantiere si sarebbe dovuto concludere dopo due anni e mezzo di lavori. Inadempienze delle aziende coinvolte e controlli da parte degli enti proposti probabilmente non così accurati hanno fatto sì che fino al 2006 si siano succedute ben quattro imprese nel cantiere fino all’interruzione durata quattro anni: i lavori sono poi ripartiti a pieno ritmo solo nel 2010 con l’obiettivo di aprire al pubblico nel 2013-2014 ma le tempistiche si sono modificate in corso d’opera fino all’ultimo annuncio odierno.

Elsa Signorino, oggi assessore comunale ma presidente di Ravennantica sin dalla sua nascita nel 2002, l’ha definito un parto: «Incominciamo l’ultimo miglio del cammino che ci porterà all’inaugurazione. Questo museo rappresenterà un vero e proprio portale d’ingresso alla città: concepito secondo i più contemporanei parametri europei, racconterà la storia di Ravenna e del territorio attraverso linguaggi e tecnologie innovative, trasferendo ai visitatori una serie di sollecitazioni per stimolarli a proseguire la visita in città». L’ex senatrice ci tiene a ricordare come si tratti «del più importante interento di recupero di archeologia industriale mai fatto in città». Per capire la lunghezza dei tempi può aiutare una circostanza raccontata dalla stessa Signorino: «Nel 2011 il comitato scientifico aveva concluso l’elenco dei reperti da collocare nel museo ma la definitiva concessione delle autorizzazioni dal ministero che è proprietario di quei reperti è arrivata solo nel 2016».

Obiettivo dichiarato è quello di raggiungere la migliore integrazione possibile con la basilica di Sant’Apollinare per fare di Classe un vero e proprio polo di attrazione turistica che comprenda anche l’Antico porto inaugurato un anno fa: «Dobbiamo arrivare a far capire che andare a Classe solo per la basilica sarebbe la perdita di un’opportunità importante», ha concluso il sindaco Michele de Pascale. In questo senso una prima sperimentazione verrà fatta con la Notte d’Oro quando sarà disponibile un biglietto unico che comprenderà visita alla basilica e all’Antico porto in orari serali e notturni.

Lo sport conquista la darsena Stand e prove con trenta associazioni

Gli spazi sulle banchine in testa al Candiano diventano una cittadella aperta a tutti. Taglio del nastro ufficiale per l’area Pop Up

La darsena di Ravenna si trasforma in una cittadella dello sport: dal 22 al 25 settembre la terza edizione di “Sport in Darsena”, la grande festa delle società sportive del territorio organizzata dal Circolo Velico Ravennate. L’obiettivo della manifestazione è quello di contribuire a diffondere la cultura sportiva aiutando la comunità a rivalorizzare un’area come la darsena di città. È annunciata la partecipazione di una trentina di società in rappresentanza di quasi tutti gli sport, dal calcio alla pallavolo, dal basket al football americano, dal tiro con l’arco all’atletica, dalla scherma all’arrampicata, con dimostrazioni e stand allestiti lungo la banchina e nella nuova area Darsena Pop Up, vicino all’Almagià. Chiunque potrà avere la possibilità di provare i vari sport.

Il programma della quattro giorni – realizzata grazie alla sinergia tra Comune, Coni, Autorità Portuale, Guardia Costiera, Circolo Velico Ravennate, associazione Naviga in Darsena e le tante società sportive – prevede le mattinate dedicate alle scuole, i pomeriggi invece alle competizioni sportive giovanili e agli eventi di cultura sportiva. Alla sera sono previsti momenti di sport-spettacolo e intrattenimento. Domenica 25 sarà arricchita dalla veleggiata nel canale Candiano, con l’arrivo previsto in darsena tra le 10.30 e le 11 di mattina. L’evento è realizzato anche in collaborazione con la Pubblica Assistenza che festeggia il suo 35esimo compleanno.

Sempre il 25 settembre anche l’inaugurazione ufficiale di Darsena Pop Up, la nuova area creata dall’associazione Naviga In Darsena accanto all’Almagià. Alle 19.30 il taglio del nastro e alle 20 il concerto di Gile Bae, giovane pianista olandese. Oltre allo skate park e all’area di parkour, proprio in questi giorni è stata completata la parte dedicata a beach tennis e beach volley che il 30 settembre sarà coperta per poi essere utilizzata anche in inverno. Tra le attività che saranno aperte nelle prossime settimane, un’area dedicata al coworking e un fablab. Da segnalare anche la scuola di cucina e un’enoteca che sarà messa a disposizione delle cantine del territorio.

Lo sport conquista la darsena Stand e prove con trenta associazioni

Gli spazi sulle banchine in testa al Candiano diventano una cittadella aperta a tutti. Taglio del nastro ufficiale per l’area Pop Up

La darsena di Ravenna si trasforma in una cittadella dello sport: dal 22 al 25 settembre la terza edizione di “Sport in Darsena”, la grande festa delle società sportive del territorio organizzata dal Circolo Velico Ravennate. L’obiettivo della manifestazione è quello di contribuire a diffondere la cultura sportiva aiutando la comunità a rivalorizzare un’area come la darsena di città. È annunciata la partecipazione di una trentina di società in rappresentanza di quasi tutti gli sport, dal calcio alla pallavolo, dal basket al football americano, dal tiro con l’arco all’atletica, dalla scherma all’arrampicata, con dimostrazioni e stand allestiti lungo la banchina e nella nuova area Darsena Pop Up, vicino all’Almagià. Chiunque potrà avere la possibilità di provare i vari sport.

Il programma della quattro giorni – realizzata grazie alla sinergia tra Comune, Coni, Autorità Portuale, Guardia Costiera, Circolo Velico Ravennate, associazione Naviga in Darsena e le tante società sportive – prevede le mattinate dedicate alle scuole, i pomeriggi invece alle competizioni sportive giovanili e agli eventi di cultura sportiva. Alla sera sono previsti momenti di sport-spettacolo e intrattenimento. Domenica 25 sarà arricchita dalla veleggiata nel canale Candiano, con l’arrivo previsto in darsena tra le 10.30 e le 11 di mattina. L’evento è realizzato anche in collaborazione con la Pubblica Assistenza che festeggia il suo 35esimo compleanno.

Sempre il 25 settembre anche l’inaugurazione ufficiale di Darsena Pop Up, la nuova area creata dall’associazione Naviga In Darsena accanto all’Almagià. Alle 19.30 il taglio del nastro e alle 20 il concerto di Gile Bae, giovane pianista olandese. Oltre allo skate park e all’area di parkour, proprio in questi giorni è stata completata la parte dedicata a beach tennis e beach volley che il 30 settembre sarà coperta per poi essere utilizzata anche in inverno. Tra le attività che saranno aperte nelle prossime settimane, un’area dedicata al coworking e un fablab. Da segnalare anche la scuola di cucina e un’enoteca che sarà messa a disposizione delle cantine del territorio.

Mense scuola, in cucina ancora Camst La coop unico concorrente al bando

L’azienda si conferma con un ribasso del 6 percento: appalto da 55 milioni per servire 6.500 pasti al giorno

L’appalto da 55 milioni di euro per la refezione scolastica del Comune di Ravenna che tante polemiche aveva suscitato è stato vinto dall’unico concorrente in gara: Camst, che già si occupava del servizio ed è stato quindi, presumibilmente, l’unico a trovare interessante un appalto che richiedeva la messa a disposizione da parte del vincitore delle cucine (questo infatti il nodo che molti indicarono come critico in quanto favoriva inevitabilmente chi già stava erogando il servizio), in cui si preparano i 6.475 pasti giornalieri per i 6.975 iscritti serviti dai nidi alle medie agli studenti ravennati.

«Il fatto che fosse l’unico concorrente – spiega Ouidad Bakkali, assessore all’Istruzione – non deve far pensare che abbia vinto “per forza”. Camst ha rispettato infatti tutti i parametri e le richieste del bando e ha effettuato anche un ribasso del 6 percento». Dove andranno quelle risorse aggiuntive? Si tramuteranno in sconti per le famiglie? «Non al momento, no, anche se stiamo ragionando sulla possibilità di ritoccare al ribasso le tariffe. Ma al momento saranno reinvestiti nel settore istruzione per andare a soddisfare il fabbisogno crescente per esempio nell’area del sostegno su cui interveniamo come Comune».

Naturalmente su tutto il servizo mensa così come oggi è concepito grava la grande incognita del caso “panino” e delle sentenze che in Piemonte, a seguito del ricorso di alcune famiglie, hanno sancito che tutti gli studenti possono portarsi il pranzo da casa e consumarlo nella sala mensa, cosa fino a oggi vietata in qualsiasi scuola. Al massimo, ci sono dirigenti che alle medie permettono ai ragazzi di consumare un panino a scuola nelle giornate dei rientri, ma nell’atrio, non nella sala mensa. Alle elementari e alle materne (dove si consuma la maggior parte dei pasti) invece, per ragioni di sicurezza e sorveglianza, questo non è permesso. Ora tuttavia c’è un precedente che potrebbe allargarsi a macchia d’olio e segnare un cambiamento epocale per l’intero sistema che coinvolge le scuole, ma anche il Comune che eroga il servizio. Ci si sta attrezzando anche da queste parti per l’eventualità? A breve, ci spiega Bakkali che preferisce al momento non intervenire sulla questione, ci saranno incontri con i dirigenti scolastici e il tema sarà trattato anche in sede Anci.

Mense scuola, in cucina ancora Camst La coop unico concorrente al bando

L’azienda si conferma con un ribasso del 6 percento: appalto da 55 milioni per servire 6.500 pasti al giorno

L’appalto da 55 milioni di euro per la refezione scolastica del Comune di Ravenna che tante polemiche aveva suscitato è stato vinto dall’unico concorrente in gara: Camst, che già si occupava del servizio ed è stato quindi, presumibilmente, l’unico a trovare interessante un appalto che richiedeva la messa a disposizione da parte del vincitore delle cucine (questo infatti il nodo che molti indicarono come critico in quanto favoriva inevitabilmente chi già stava erogando il servizio), in cui si preparano i 6.475 pasti giornalieri per i 6.975 iscritti serviti dai nidi alle medie agli studenti ravennati.

«Il fatto che fosse l’unico concorrente – spiega Ouidad Bakkali, assessore all’Istruzione – non deve far pensare che abbia vinto “per forza”. Camst ha rispettato infatti tutti i parametri e le richieste del bando e ha effettuato anche un ribasso del 6 percento». Dove andranno quelle risorse aggiuntive? Si tramuteranno in sconti per le famiglie? «Non al momento, no, anche se stiamo ragionando sulla possibilità di ritoccare al ribasso le tariffe. Ma al momento saranno reinvestiti nel settore istruzione per andare a soddisfare il fabbisogno crescente per esempio nell’area del sostegno su cui interveniamo come Comune».

Naturalmente su tutto il servizo mensa così come oggi è concepito grava la grande incognita del caso “panino” e delle sentenze che in Piemonte, a seguito del ricorso di alcune famiglie, hanno sancito che tutti gli studenti possono portarsi il pranzo da casa e consumarlo nella sala mensa, cosa fino a oggi vietata in qualsiasi scuola. Al massimo, ci sono dirigenti che alle medie permettono ai ragazzi di consumare un panino a scuola nelle giornate dei rientri, ma nell’atrio, non nella sala mensa. Alle elementari e alle materne (dove si consuma la maggior parte dei pasti) invece, per ragioni di sicurezza e sorveglianza, questo non è permesso. Ora tuttavia c’è un precedente che potrebbe allargarsi a macchia d’olio e segnare un cambiamento epocale per l’intero sistema che coinvolge le scuole, ma anche il Comune che eroga il servizio. Ci si sta attrezzando anche da queste parti per l’eventualità? A breve, ci spiega Bakkali che preferisce al momento non intervenire sulla questione, ci saranno incontri con i dirigenti scolastici e il tema sarà trattato anche in sede Anci.

A Ravenna il bonus cultura per i 18enni vale doppio

Altri incentivi oltre ai 500 euro del Governo

Per i 1.287 ragazzi del comune di Ravenna (575mila in Italia) che compiranno diciotto anni nel 2016 il bonus cultura di 500 euro stanziato dal Governo – da utilizzare entro la fine del 2017 per l’acquisto di libri, biglietti di musei, cinema, teatri, mostre, concerti, fiere, parchi naturali ed eventi – vale di più. Ravenna Festival, Ravenna Teatro, RavennAntica e il Museo d’arte, in collaborazione con il Comune, offrono a tutti i 18enni vantaggi aggiuntivi.

Con Ravenna Festival, Ravenna Teatro e Ravennaantica il bonus vale doppio: chi acquista un biglietto per uno degli spettacoli in calendario o per la visita a uno dei siti museali riceve un secondo biglietto da destinare a un amico fino a 26 anni. E, come regalo di benvenuto, Ravenna Festival ha riservato a tutti i diciottenni due biglietti per Mimì è una civetta (3 ottobre, Teatro Alighieri). RavennAntica crea anche un biglietto unico da 15 euro, il cui valore originale ammonta a 30 euro, che include una visita alla Domus dei Tappeti di Pietra, al Museo del mosaico Tamo, alla Cripta Rasponi con i Giardini Pensili, all’Antico Porto di Classe e al museo archeologico di Forlimpopoli. Il Museo d’arte invece garantisce a tutti i 18enni l’ingresso gratuito sia alle collezioni permamenti sia alle esposizioni temporanee, che saranno ospitate fino al 31 dicembre 2017.

Il bonus è utilizzabile dopo la registrazione su un sito creato per l’iniziativa: www.18app.it. Per guidare i giovani utenti alla scoperta di 18app e delle iniziative correlate, dal 19 settembre al 3 ottobre due punti informativi saranno attivi dal lunedì al sabato, dalle 15 alle 18 alla biglietteria del Teatro Alighieri in via Mariani 2 (tel. 0544-249244 – scuola@ravennafestival.org) oppure alla Domus dei Tappeti di Pietra in via Barbiani 16 (tel. 054432512).

«Abbiamo voluto incentivare questa grande occasione concessa dal governo raddoppiando il bonus di 500 euro – spiega Antonio De Rosa, sovrintendente di Ravenna Festival –. Un’opportunità di ampliamento e condivisione delle esperienze culturali. Per diffondere maggiormente la notizia, Ravenna Festival ha spedito una lettera a casa ai 1.287 giovani ravennati che compiono la maggiore età, per fornire le prime informazioni e spiegare loro dove recarsi».

«La proposta di Ravenna per 18app è un’iniziativa dal grande valore simbolico – afferma l’assessora alla Cultura Elsa Signorino – perché ci inseriamo nel progetto grazie alle idee maturate dalla collaborazione delle istituzioni culturali con il Comune della nostra città, al fine di accrescere le opportunità offerte dal Ministero e rivolgerle ai giovani, che hanno la possibilità di usufruire al meglio possibile, anche insieme agli amici, della grande offerta culturale data da Ravenna».

Omicidio Ballestri: la donna è stata colpita da almeno dieci bastonate

Risultati dell’autopsia: i segni su testa, braccia e mani indicano che ha tentato di difendersi. La morte tra il 15 e il 16 settembre

Sono almeno dieci i colpi di bastone che hanno raggiunto il corpo di Giulia Ballestri, la 40enne trovata morta il 18 settembre a Ravenna in una villa disabitata di proprietà del marito che è accusato dell’omicidio, il noto dermatologo Matteo Cagnoni ora in carcere. Si tratta dei primi risultati dell’autopsia svolta ieri, 22 settembre, dal professor Franco Tagliaro. È il sito internet dell’agenzia Ansa a darne notizia.

I segni dei colpi sono individuabili su testa, mani e braccia: le lesioni lasciano quindi pensare che la donna si sia difesa. A quanto emerge dall’autopsia la morte è avvenuta tra giovedì 15 e venerdì 16 ed è dovuta anche a soffocamento da sangue nei polmoni. Da sotto le unghie della donna è stato prelevato materiale che sarà analizzato. Si dovrà inoltre stabilire se, prima dell’omicidio, c’è stata violenza sessuale.

Il marito, come detto, è in carcere a Firenze dove è stato arrestato nella casa del padre, un docente universitario ed ex primario al Careggi. Nelle quattro ore di interrogatorio davanti al gip, difeso dall’avvocato Giovanni Trombini, il dermatalogo si è dichiarato innocente: al giudice ha raccontato di aver lasciato Ravenna per Firenze, come accadeva spesso vista la presenza della famiglia in Toscana, nella giornata di venerdì portando con sè i tre figli e non la moglie che aveva manifestato l’intenzione di restare a casa. Una circostanza che secondo il medico andava ricollegata con il recente accordo raggiunto tra i coniugi per la separazione: sapendo dell’esistenza di una relazione con un altro uomo, Cagnoni ha raccontato al giudice di ritenere che la donna fosse in compagnia sua e di non averla quindi più cercata.

Vino e cibo per tre giorni in sei piazze: Giovinbacco torna in centro storico e si allarga

Quattordicesima edizione della manifestazione dedicata al Sangiovese e ai vini di Romagna. Dal 21 ottobre spazio anche al mangiare

Non solo vino ma anche cibo, non più solo in una piazza ma in sei: la quattordicesima edizione di Giovinbacco, manifestazione enologica dedicata al Sangiovese e agli altri vini romagnoli, come nel 2015 si svolgerà nel centro storico di Ravenna (dal 21 al 23 ottobre) ma in una versione ampliata, sia negli spazi occupati che nell’offerta enogastronomica.

Dove si beve? Ricordando le difficoltà dell’anno scorso quando i visitatori assaltarono il piccolo stand in piazza del Popolo, quest’anno le degustazioni di vino si terrano anche nell’adiacente piazza Garibaldi: «L’allestimento – spiegano gli organizzatori – sarà diverso dalla passata edizione e lo spazio a disposizione del pubblico e delle cantine sarà più ampio: in questo modo la degustazione sarà facilitata e il contatto fra pubblico, produttori e sommelier sarà più agevole».

Dove si mangia? Il cibo invece troverà spazio in piazza Garibaldi e altre quattro aree del centro: piazza dell’Unità d’Italia, piazza XX Settembre, piazza Einaudi e piazza San Francesco. Questa l’offerta a disposizione dei visitatori: in piazza Garibaldi l’alleanza Slow Food dei Cuochi con la presenza di tre ristoranti (Osteria del Gran Fritto, la Campanara e I Passatelli del Mariani); in piazza XX settembre i chioschi con le piadine di Ravenna, Rimini e Cesenatico (tre maniere differenti di interpretare il cibo di strada per eccellenza della Romagna) e quelli con le birre artigianali; in piazza Unità d’Italia gli stand di Slow Food e dell’Associazione Il Lavoro dei Contadini con prodotti, incontri, laboratori, degustazioni, artigianato artistico e piatti cucinati al momento; in piazza Einaudi gli stand per la degustazione del cibo di strada di qualità con Osteria L’Acciuga, Ristorante Casa di Mare, Casa Spadoni, Per Te Catering e Borgo dei Guidi; in piazza San Francesco lo stand della Pasticceria Palumbo propone per tre giorni le panelle, gli arancini di Sicilia e altre specialità. Anche quest’anno sabato e domenica appuntamento con Madra, il mercato agricolo domenicale di Ravenna nelle vie Gordini e Corrado Ricci.

Quanto costa? L’ingresso in tutti gli spazi e stand è libero. Per gli assaggi di vino sono a disposizione carnet di tagliandi per le degustazioni (4, 6 e 10), che si acquistano in Piazza del Popolo e in Piazza Garibaldi con un costo da 8 euro a 15 euro con il calice e da 6 a 13 euro senza calice. Per alcune degustazinoi particolari sono necessari due tagliandi. I biglietti per l’assaggio del cibo di strada si acquistano nei singoli stand o chioschi e gli acquisti alle bancarelle del mercato agricolo e artigianale si fanno direttamente al banco vendita. Novità di quest’anno la possibilità di pagare con la app di Satispay usufruendo di agevolazioni e sconti sulle consumazioni con il semplice utilizzo di un cellulare.

Chi organizza? L’evento è realizzato con il patrocinio e la compartecipazione del Comune nonché con la collaborazione di numerosissimi soggetti pubblici e privati. Alla presentazione dell’evento in municipio c’erano l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, l’assessore al Commercio e alle attività produttive del Comune Massimo Cameliani, il presidente dell’agenzia Tuttifrutti Nevio Ronconi e alcuni rappresentanti della Condotta Slow Food di Ravenna. Con loro anche il sindaco Michele de Pascale: «Con questo evento Ravenna diventa vetrina di eccellenze enogastronomiche di tutta la Romagna. Questo è molto importante nell’ottica di concepire la Romagna come unica grande destinazione turistica». Per ogni ulteriore informazione anche sul calendario di iniziative ed eventi collaterali è possibile consultare il sito web www.giovinbacco.it.

Vino e cibo per tre giorni in sei piazze: Giovinbacco torna in centro storico e si allarga

Quattordicesima edizione della manifestazione dedicata al Sangiovese e ai vini di Romagna. Dal 21 ottobre spazio anche al mangiare

Non solo vino ma anche cibo, non più solo in una piazza ma in sei: la quattordicesima edizione di Giovinbacco, manifestazione enologica dedicata al Sangiovese e agli altri vini romagnoli, come nel 2015 si svolgerà nel centro storico di Ravenna (dal 21 al 23 ottobre) ma in una versione ampliata, sia negli spazi occupati che nell’offerta enogastronomica.

Dove si beve? Ricordando le difficoltà dell’anno scorso quando i visitatori assaltarono il piccolo stand in piazza del Popolo, quest’anno le degustazioni di vino si terrano anche nell’adiacente piazza Garibaldi: «L’allestimento – spiegano gli organizzatori – sarà diverso dalla passata edizione e lo spazio a disposizione del pubblico e delle cantine sarà più ampio: in questo modo la degustazione sarà facilitata e il contatto fra pubblico, produttori e sommelier sarà più agevole».

Dove si mangia? Il cibo invece troverà spazio in piazza Garibaldi e altre quattro aree del centro: piazza dell’Unità d’Italia, piazza XX Settembre, piazza Einaudi e piazza San Francesco. Questa l’offerta a disposizione dei visitatori: in piazza Garibaldi l’alleanza Slow Food dei Cuochi con la presenza di tre ristoranti (Osteria del Gran Fritto, la Campanara e I Passatelli del Mariani); in piazza XX settembre i chioschi con le piadine di Ravenna, Rimini e Cesenatico (tre maniere differenti di interpretare il cibo di strada per eccellenza della Romagna) e quelli con le birre artigianali; in piazza Unità d’Italia gli stand di Slow Food e dell’Associazione Il Lavoro dei Contadini con prodotti, incontri, laboratori, degustazioni, artigianato artistico e piatti cucinati al momento; in piazza Einaudi gli stand per la degustazione del cibo di strada di qualità con Osteria L’Acciuga, Ristorante Casa di Mare, Casa Spadoni, Per Te Catering e Borgo dei Guidi; in piazza San Francesco lo stand della Pasticceria Palumbo propone per tre giorni le panelle, gli arancini di Sicilia e altre specialità. Anche quest’anno sabato e domenica appuntamento con Madra, il mercato agricolo domenicale di Ravenna nelle vie Gordini e Corrado Ricci.

Quanto costa? L’ingresso in tutti gli spazi e stand è libero. Per gli assaggi di vino sono a disposizione carnet di tagliandi per le degustazioni (4, 6 e 10), che si acquistano in Piazza del Popolo e in Piazza Garibaldi con un costo da 8 euro a 15 euro con il calice e da 6 a 13 euro senza calice. Per alcune degustazinoi particolari sono necessari due tagliandi. I biglietti per l’assaggio del cibo di strada si acquistano nei singoli stand o chioschi e gli acquisti alle bancarelle del mercato agricolo e artigianale si fanno direttamente al banco vendita. Novità di quest’anno la possibilità di pagare con la app di Satispay usufruendo di agevolazioni e sconti sulle consumazioni con il semplice utilizzo di un cellulare.

Chi organizza? L’evento è realizzato con il patrocinio e la compartecipazione del Comune nonché con la collaborazione di numerosissimi soggetti pubblici e privati. Alla presentazione dell’evento in municipio c’erano l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, l’assessore al Commercio e alle attività produttive del Comune Massimo Cameliani, il presidente dell’agenzia Tuttifrutti Nevio Ronconi e alcuni rappresentanti della Condotta Slow Food di Ravenna. Con loro anche il sindaco Michele de Pascale: «Con questo evento Ravenna diventa vetrina di eccellenze enogastronomiche di tutta la Romagna. Questo è molto importante nell’ottica di concepire la Romagna come unica grande destinazione turistica». Per ogni ulteriore informazione anche sul calendario di iniziative ed eventi collaterali è possibile consultare il sito web www.giovinbacco.it.

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