domenica
29 Giugno 2025

Città invasa da 1.600 baby calciatori Si gioca per 4 giorni su 10 campi

Torneo Under 12, finali al Benelli. In campo 54 squadre tra cui Juventus, Inter, Leicester. Mandorlini e Liverani ospiti alla serata di gala

Sono attesi a Ravenna dall’8 all’11 settembre oltre 1.600 baby calciatori di 54 squadre italiane ed europee, alcune rappresentanze giovanili di grandi club europei come i campioni di Inghilterra del Leicester e d’Italia della Juventus. Si tratta di Ravenna Top Cup, evento annunciato dagli organizzatori come il più grande torneo in Italia di calcio di categoria Under 12, nuova denominazione degli Esordienti. Quattro giornate di sport che coinvolgeranno dieci impianti sportivi del territorio comunale (Fosso Ghiaia, Classe, San Pietro in Vincoli, San Zaccaria, Porto Corsini, Marina di Ravenna, Casalborsetti, Lido adriano, Punta Marina) fino alle finali allo stadio Benelli dalla mattina dell’11 settembre. Questi alcuni dei nomi più noti delle società partecipanti: Olympique de Marseille, Roma, Lazio, Inter, Torino, Cesena, Spal, Ravenna, Crotone, Empoli, Chievo, Hellas. L’ingresso ai campi da gioco avrà un costo di 8 euro giornaliero e consentirà l’ingresso in tutti i campi per tutta la giornata, mentre per la giornata di domenica 11 settembre l’ingresso allo stadio Benelli costerà 5 euro. Agli ospiti che pernotteranno nelle strutture convenzionate al torneo e seguiranno la corretta procedura di prenotazione, verrà consegnato un abbonamento che consentirà gratuitamente l’accesso in tutti i campi per tutte le giornate del torneo.

Nel calendario anche una serata di gala condotta da Cristiana Buonamano, giornalista di Sky Sport 24, nell’arena all’aperto del Pala De Andrè il 9 settembre. Gli allenatori Andrea Mandorlini e Fabio Liverani e l’arbitro Michael Fabbri tra le presenze di maggiore prestigio in campo sportivo. È prevista un’asta benefica in favore della Protezione Civile ed in aiuto dei paesi colpiti tragicamente dal terremoto, grazie alla generosità di campioni di calcio che hanno autografato le loro maglie di gioco; mentre i capitani delle squadre doneranno le loro maglie alla Pediatria dell’Ospedale Santa Maria delle Croci, come regalo ai piccoli degenti del reparto.

«Salutiamo con favore questo evento calcistico nazionale che quest’anno porterà a Ravenna ben 54 squadre italiane e straniere di ragazzi – ha dichiarato l’assessore allo sport Roberto Fagnani -. Come Comune puntiamo a far diventare Ravenna la sede fissa del torneo Under 12 d’Italia così come Viareggio lo è per le squadre Primavera. Il torneo rappresenterà anche una occasione per far conoscere il nostro territorio alle circa due migliaia di persone che seguono le squadre e saranno nella nostra città per assistere alle partite». «Siamo orgogliosi di aver avuto una così grande ed importante risposta dai principali club d’Europa – dichiara Futuri Campioni, società che organizza la manifestazione –. Una quattro giorni di sport, solidarietà ed iniziative che vedrà un movimento di 5.000 persone».

Confesercenti querela ex consigliere M5s Parlò di continuità tra associazione e Pd

Vandini criticava la nomina di Costantini in giunta e chiedeva chiarimenti sulla vicenda delle 100 imprese per De Pascale

Parlò di «un filo conduttore che unisce ormai da anni il Partito democratico e Confesercenti» definendo la seconda come «l’associazione di categoria abituata ad assumere i segretari dei giovani democratici, li alleva, li fa lavorare e poi magari gli permette anche di far campagna elettorale». Per queste dichiarazioni di Pietro Vandini, fatte a fine giugno quando da poco aveva concluso la sua esperienza da capogruppo per il Movimento 5 stelle in consiglio comunale a Ravenna, ora Confesercenti ha presentato una querela per diffamazione ritenendo le parole del grillino «un’offesa alla storia e al lavoro dell’associazione di questi decenni».

La tutela legale di Vandini è in mano all’avvocato Giuseppe Roccafiorita, ex renziano della prima ora e candidato alle ultime amministrative comunali con la lista civica La Pigna che proponeva Maurizio Bucci sindaco: «Siamo tranquilli e fiduciosi, convinti della veridicità delle affermazioni e quindi della pretestuosità della denuncia – afferma l’avvocato –. Confidiamo in una veloce archiviazione».

Confesercenti ha presentato la querela il 29 luglio scorso, come si apprende dalle pagine del magazine dell’associazione: «Non è certo usuale per l’associazione un’azione del genere – si legge sulla rivista –, ma quando si passa il segno con affermazioni improprie, non corrispondenti al vero per non dire offensive ci si deve tutelare anche per le vie legali e chi le ha prodotte deve risponderne. Un conto è una critica legittima altra cosa è offendere e negare l’evidenza».

Le parole di Vandini erano contenute in una nota scritta inviata il 30 giugno alla stampa a seguito della composizione della nuova giunta comunale. Per commentare la nomina di Giacomo Costantini – diventato assessore al Turismo dopo essere stato un funzionario dell’associazione e prima segretario dei Giovani democratici – Vandini si chiedeva se avesse fatto campagna elettorale durante l’orario di lavoro: «Chi lo sa. Fatto sta che Confesercenti non ha fatto nulla per eliminare questi dubbi». E poi l’ex capogruppo M5s sottolineava come si fosse ancora in attesa «della conclusione dell’indagine interna annunciata da Confesercenti, a seguito del fattaccio relativo alle telefonate per le 100 aziende a sostegno di De Pascale». Il riferimento è agli imprenditori che firmarono un endorsement ai progetti per il turismo proposti da De Pascale salvo poi emergere che alcuni di loro erano stati contattati da rappresentanti di associazioni di categoria.

Una settimana dopo quella nota arrivò la replica di Confesercenti: «La presidenza provinciale si è riunita confermando l’incompatibilità tra responsabilità in associazione e quelle in altre realtà politiche o istituzionale; prendendo atto dell’aspettativa di Giacomo Costantini, coordinatore sindacale dell’associazione per il centro storico di Ravenna e provinciale di pubblici esercizi, tabaccherie e agenzie di comunicazione, aspettativa richiesta già da maggio. Chiarita inoltre la vicenda della telefonata ad una impresa associata a sostegno di un appello di imprenditori a favore del programma di un candidato a sindaco. Telefonata avvenuta fuori dall’orario di lavoro, dal telefono privato e per conoscenza e amicizia personale, senza alcun coinvolgimento dell’associazione, che è stata ed è estranea all’accaduto».

Confesercenti querela ex consigliere M5s Parlò di continuità tra associazione e Pd

Vandini criticava la nomina di Costantini in giunta e chiedeva chiarimenti sulla vicenda delle 100 imprese per De Pascale

Parlò di «un filo conduttore che unisce ormai da anni il Partito democratico e Confesercenti» definendo la seconda come «l’associazione di categoria abituata ad assumere i segretari dei giovani democratici, li alleva, li fa lavorare e poi magari gli permette anche di far campagna elettorale». Per queste dichiarazioni di Pietro Vandini, fatte a fine giugno quando da poco aveva concluso la sua esperienza da capogruppo per il Movimento 5 stelle in consiglio comunale a Ravenna, ora Confesercenti ha presentato una querela per diffamazione ritenendo le parole del grillino «un’offesa alla storia e al lavoro dell’associazione di questi decenni».

La tutela legale di Vandini è in mano all’avvocato Giuseppe Roccafiorita, ex renziano della prima ora e candidato alle ultime amministrative comunali con la lista civica La Pigna che proponeva Maurizio Bucci sindaco: «Siamo tranquilli e fiduciosi, convinti della veridicità delle affermazioni e quindi della pretestuosità della denuncia – afferma l’avvocato –. Confidiamo in una veloce archiviazione».

Confesercenti ha presentato la querela il 29 luglio scorso, come si apprende dalle pagine del magazine dell’associazione: «Non è certo usuale per l’associazione un’azione del genere – si legge sulla rivista –, ma quando si passa il segno con affermazioni improprie, non corrispondenti al vero per non dire offensive ci si deve tutelare anche per le vie legali e chi le ha prodotte deve risponderne. Un conto è una critica legittima altra cosa è offendere e negare l’evidenza».

Le parole di Vandini erano contenute in una nota scritta inviata il 30 giugno alla stampa a seguito della composizione della nuova giunta comunale. Per commentare la nomina di Giacomo Costantini – diventato assessore al Turismo dopo essere stato un funzionario dell’associazione e prima segretario dei Giovani democratici – Vandini si chiedeva se avesse fatto campagna elettorale durante l’orario di lavoro: «Chi lo sa. Fatto sta che Confesercenti non ha fatto nulla per eliminare questi dubbi». E poi l’ex capogruppo M5s sottolineava come si fosse ancora in attesa «della conclusione dell’indagine interna annunciata da Confesercenti, a seguito del fattaccio relativo alle telefonate per le 100 aziende a sostegno di De Pascale». Il riferimento è agli imprenditori che firmarono un endorsement ai progetti per il turismo proposti da De Pascale salvo poi emergere che alcuni di loro erano stati contattati da rappresentanti di associazioni di categoria.

Una settimana dopo quella nota arrivò la replica di Confesercenti: «La presidenza provinciale si è riunita confermando l’incompatibilità tra responsabilità in associazione e quelle in altre realtà politiche o istituzionale; prendendo atto dell’aspettativa di Giacomo Costantini, coordinatore sindacale dell’associazione per il centro storico di Ravenna e provinciale di pubblici esercizi, tabaccherie e agenzie di comunicazione, aspettativa richiesta già da maggio. Chiarita inoltre la vicenda della telefonata ad una impresa associata a sostegno di un appello di imprenditori a favore del programma di un candidato a sindaco. Telefonata avvenuta fuori dall’orario di lavoro, dal telefono privato e per conoscenza e amicizia personale, senza alcun coinvolgimento dell’associazione, che è stata ed è estranea all’accaduto».

Pagano il cocktail con 50 euro falsi Due 19enni arrestati in discoteca

Denunciato un terzo complice coetaneo. Tutti universitari. Rintracciate 17 bancononte: le avevano pagate 10 euro ognuna al mercato nero

Per 170 euro avevano comprato 17 banconote false da 50 euro ma provando a pagare un cocktail in discoteca a Pinarella si sono ritrovati nei guai: in manette due 19enni incensurati e denunciato un terzo complice coetaneo, tutti studenti universitari di Forlì. Oltre alla banconota usata per pagare il drink le altre erano nascoste nelle mutande di uno dei giovani in discoteca e a casa di uno di loro. Sono tutti indagati per detenzione e spendita di banconote contraffatte.

Dopo la convalida di stamattina, 5 settembre, gli arrestati sono stati rimessi in libertà in attesa di giudizio. Le banconote sequestrate, secondo i primi accertamenti, sarebbero state acquistate sul mercato nero da uno dei tre che con l’intenzione di spacciarle in discoteca approfittando della ressa e della scarsa illuminazione. Le indagini, con il contributo del nucleo carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Roma – reparto di eccellenza nelle indagini di questo tipo sul territorio nazionale – punteranno a risalire la filiera distributiva per individuare la stamperia dei soldi.

Dal 7 settembre per 5 mesi chiusa la San Vitale sul ponte del Lamone

Transito interrotto tra Russi e Bagnacavallo per lavori di consolidamento statico e sismico. Ecco i percorsi alternativi suggeriti

Dal 7 settembre al 10 febbraio 2017 la strada provinciale 253 San Vitale sarà interrotta nel tratto dal km 59+680 al km 59+960 in corrispondenza del ponte Albergone sul fiume Lamone tra Russi e Bagnacavallo all’altezza di Traversara. La chiusura servirà per consentire lo svolgimento dei lavori di consolidamento statico e sismico del ponte. Il transito dei veicoli subirà delle modifiche: sul posto sarà posizionata apposita segnaletica indicante i percorsi di deviazione.

Tutti i veicoli provenienti da Ravenna e diretti a Bagnacavallo alla rotatoria di Godo dovranno deviare sulla provinciale 302 Brisighellese per Russi quindi svolteranno su via Madrara in direzione di Cotignola e poi svolteranno sulla provinciale 8 Naviglio in direzione Bagnacavallo per poi rientrare sulla San Vitale all’altezza dell’abitato di Bagnacavallo. Tutti i veicoli provenienti da Lugo seguiranno il percorso inverso. Un itinerario alternativo consigliato per tutti i veicoli, è rappresentato dall’autostrada liberalizzata A14 Dir attraverso le uscite e gli ingressi di Cotignola, Bagnacavallo e Fornace Zarattini.

L’importo complessivo dei lavori è 1,7 milioni di euro finanziato dalla Regione. Questi, più nel dettaglio, gli interventi. Sul ponte dell’Albergone si interverrà procedendo al rinforzo della soletta d’impalcato e delle strutture di elevazione, al ripristino e rinforzo di tutte le strutture ammalorate, alla installazione di nuovi giunti e di nuovi appoggi.

Una volta terminato quel cantiere l’impresa Pinciara che si è aggiudicata l’appalto svolgerà gli stessi interventi sul ponte della Chiusa e per almeno altri sei mesi si procederà alla chiusura della stessa 253 San Vitale nel tratto in prossimità del fiume senio tra Bagnacavallo e Lugo. Sul ponte della Chiusa si interverrà procedendo al completo rifacimento dell’impalcato, all’allargamento dello stesso con formazione di due percorsi protetti destinati all’utenza debole, al rinforzo delle strutture di elevazione e di quelle di fondazione.

Dal 7 settembre per 5 mesi chiusa la San Vitale sul ponte del Lamone

Transito interrotto tra Russi e Bagnacavallo per lavori di consolidamento statico e sismico. Ecco i percorsi alternativi suggeriti

Dal 7 settembre al 10 febbraio 2017 la strada provinciale 253 San Vitale sarà interrotta nel tratto dal km 59+680 al km 59+960 in corrispondenza del ponte Albergone sul fiume Lamone tra Russi e Bagnacavallo all’altezza di Traversara. La chiusura servirà per consentire lo svolgimento dei lavori di consolidamento statico e sismico del ponte. Il transito dei veicoli subirà delle modifiche: sul posto sarà posizionata apposita segnaletica indicante i percorsi di deviazione.

Tutti i veicoli provenienti da Ravenna e diretti a Bagnacavallo alla rotatoria di Godo dovranno deviare sulla provinciale 302 Brisighellese per Russi quindi svolteranno su via Madrara in direzione di Cotignola e poi svolteranno sulla provinciale 8 Naviglio in direzione Bagnacavallo per poi rientrare sulla San Vitale all’altezza dell’abitato di Bagnacavallo. Tutti i veicoli provenienti da Lugo seguiranno il percorso inverso. Un itinerario alternativo consigliato per tutti i veicoli, è rappresentato dall’autostrada liberalizzata A14 Dir attraverso le uscite e gli ingressi di Cotignola, Bagnacavallo e Fornace Zarattini.

L’importo complessivo dei lavori è 1,7 milioni di euro finanziato dalla Regione. Questi, più nel dettaglio, gli interventi. Sul ponte dell’Albergone si interverrà procedendo al rinforzo della soletta d’impalcato e delle strutture di elevazione, al ripristino e rinforzo di tutte le strutture ammalorate, alla installazione di nuovi giunti e di nuovi appoggi.

Una volta terminato quel cantiere l’impresa Pinciara che si è aggiudicata l’appalto svolgerà gli stessi interventi sul ponte della Chiusa e per almeno altri sei mesi si procederà alla chiusura della stessa 253 San Vitale nel tratto in prossimità del fiume senio tra Bagnacavallo e Lugo. Sul ponte della Chiusa si interverrà procedendo al completo rifacimento dell’impalcato, all’allargamento dello stesso con formazione di due percorsi protetti destinati all’utenza debole, al rinforzo delle strutture di elevazione e di quelle di fondazione.

Profughi, chi arriva via terra rischia di ritrovarsi a dormire per strada

Nel territorio comunale la prefettura gestisce 350 posti utilizzati soprattutto per l’accoglienza di chi è sbarcato via mare al sud

Sono circa 350 i richiedenti asilo accolti sul territorio comunale di Ravenna ad agosto 2016 a cui si aggiungono i 78 inseriti nel progetto Sprar. Se il progetto Sprar è da sempre gestito dal Comune, il resto dei posti è invece al momento gestito direttamente dalla prefettura che sistematicamente emette bandi pubblici per la ricerca di posti sia per accogliere i nuovi arrivi sia per rinnovare le convenzioni man mano che scadono. Come noto il Ministero mette a disposizione fino a 35 euro al giorno per richiedente asilo, cifra che deve coprire alloggio, vitto, servizi di accoglienza come la formazione linguistica e un pocket money agli ospiti che non supera i 2,50 euro al giorno. Qui i richiedenti asilo restano fino a che la loro domanda non viene vagliata dalla Commissione o fino, in caso di diniego e di ricorso, alla sentenza definitiva.

Le persone che arrivano sul territorio di Ravenna sono smistate dall’hub di Bologna dove in gran parte arrivano dopo gli sbarchi di fortuna sulle coste siciliane. Tuttavia a Ravenna si sta da tempo ormai registrando anche la presenza di richiedenti asilo arrivati via terra e che, nonostante la regolare richiesta di asilo rilasciata dalla questura, non trovano in tempi brevi posto del sistema di accoglienza rodato per coloro che arrivano via mare e gestito dalla prefettura. Ecco così che dopo l’emergenza dello scorso anno per una quarantina di persone, per cui fu necessario in inverno apprestare un alloggio in collaborazione con la protezione civile, da diversi mesi una quindicina di uomini, ancora una volta tutti pakistani, dorme all’aperto.

Ad attivarsi per loro, come era successo lo scorso anno, la rete di solidarietà volontaria e in particolare l’associazione Rompere il silenzio. Non solo, grazie anche all’intervento anche dell’associazione senegalese Asra, queste persone in queste settimane hanno potuto trascorrere le giornate nei locali della moschea. La notte invece ad attenderli c’erano ancora i portici dell’Engim, proprio davanti alla questura (la quale tuttavia ha svolto il proprio compito e non ha più margine d’azione). A sollevare una polemica rispetto all’intervento di Asra è stata un’altra realtà senegalese in città in particolare con Babacar Pouye, ex presidente della Rappresentanza extraUe e presidente dell’associazione Global Solidarietà (una delle realtà che lavora proprio nell’accoglienza profughi) che ha scritto: «Portarli alla moschea non è una soluzione. Per sradicare questa problema bisogna prima di tutto approfondire e cercare di sapere chi sono, da dove vengono e che cosa ha fatto la prefettura fino ad oggi. Tra tutti questi pseudo profughi la grande parte è solo migrante economico», difendendo l’operato della prefettura. Naturalmente non si è fatta attendere la replica di Asra tramite le parole della neopresidente Fatou Boro Lo: «Global Solidarietà, di cui il presidente è Babacar Pouye, presidente uscente di Asra, a dispetto del suo nome getta subdolamente veleno su chi, con umiltà e pragmatismo, cittadino o associazione, si rimbocca le maniche e dà un aiuto immediato e concreto a chi è in oggettiva difficoltà». E ancora: «Chi lo fa per mestiere, continui pure a farlo, con umanità (speriamo), senza cinismo e nel rispetto delle leggi. Ma lascino stare il mondo del volontariato, che agisce senza alcuno scopo di lucro e solo per difendere i diritti più elementari di tutte le persone».

Un milione e mezzo per le strade al porto: verrà rifatto il ponte della Classicana

Viabilità provvisoria con tanto di rotatoria da ottobre a giugno

Dal 12 settembre l’area portuale di Ravenna sarà interessata da una serie di interventi di ristrutturazione stradale per un ammontare di 1milione e 600mila euro.

L’intervento complessivo prevede, nell’arco di circa 14 mesi: il rifacimento del ponte su via Classicana, la sistemazione di via Darsena San Vitale nel tratto sotto il cavalcavia e di altre strade limitrofe, il rifacimento di una parte delle linee fognarie in via Darsena san Vitale, a integrazione delle esistenti al fine di migliorare e potenziare la capacità di smaltimento delle acque meteoriche, e la reinstallazione dell’impianto di pubblica illuminazione sul ponte.

In vista della chiusura della Classicana, “misura necessaria per realizzare la demolizione dell’esistente e la costruzione del nuovo ponte” – scrivono dal Comune – verranno realizzati tra la metà di settembre e la metà di ottobre i lavori finalizzati a rendere idonei quelli che verranno provvisoriamente indicati quali percorsi alternativi, prevedendo la creazione di una rotatoria in via Darsena San Vitale con new jersey, l’eliminazione di aiuole spartitraffico per consentire il doppio senso di circolazione e l’installazione di segnaletica verticale.

La nuova viabilità provvisoria sarà percorribile quindi da metà ottobre a giugno prossimo, in concomitanza con gli interventi principali, tra cui il rifacimento del ponte, che sarà costituito di una unica campata in struttura mista acciaio calcestruzzo e avrà una sezione stradale con due corsie per ogni senso di marcia, per una larghezza complessiva 20 metri.

Gli interventi saranno a cura dell’impresa Brussi costruzioni di Nervesa della Battaglia (Treviso) che si è aggiudicata l’appalto.

Un milione e mezzo per le strade al porto: verrà rifatto il ponte della Classicana

Viabilità provvisoria con tanto di rotatoria da ottobre a giugno

Dal 12 settembre l’area portuale di Ravenna sarà interessata da una serie di interventi di ristrutturazione stradale per un ammontare di 1milione e 600mila euro.

L’intervento complessivo prevede, nell’arco di circa 14 mesi: il rifacimento del ponte su via Classicana, la sistemazione di via Darsena San Vitale nel tratto sotto il cavalcavia e di altre strade limitrofe, il rifacimento di una parte delle linee fognarie in via Darsena san Vitale, a integrazione delle esistenti al fine di migliorare e potenziare la capacità di smaltimento delle acque meteoriche, e la reinstallazione dell’impianto di pubblica illuminazione sul ponte.

In vista della chiusura della Classicana, “misura necessaria per realizzare la demolizione dell’esistente e la costruzione del nuovo ponte” – scrivono dal Comune – verranno realizzati tra la metà di settembre e la metà di ottobre i lavori finalizzati a rendere idonei quelli che verranno provvisoriamente indicati quali percorsi alternativi, prevedendo la creazione di una rotatoria in via Darsena San Vitale con new jersey, l’eliminazione di aiuole spartitraffico per consentire il doppio senso di circolazione e l’installazione di segnaletica verticale.

La nuova viabilità provvisoria sarà percorribile quindi da metà ottobre a giugno prossimo, in concomitanza con gli interventi principali, tra cui il rifacimento del ponte, che sarà costituito di una unica campata in struttura mista acciaio calcestruzzo e avrà una sezione stradale con due corsie per ogni senso di marcia, per una larghezza complessiva 20 metri.

Gli interventi saranno a cura dell’impresa Brussi costruzioni di Nervesa della Battaglia (Treviso) che si è aggiudicata l’appalto.

«L’Imu offshore vale 10 milioni e vogliamo i treni ad alta velocità»

Alla festa Pd il neosindaco risponde alla stampa locale sui temi nell’agenda di Ravenna

Il futuro del porto ovviamente e le infrastrutture per collegare la città a servizio del turismo, ma anche le recenti novità a proposito della tassazione sulle piattaforme offshore e non poteva mancare la sicurezza. C’è stato tempo per toccare davvero molti dei temi nell’agenda di Ravenna durante l’ormai consueto appuntamento alla festa del Pd con l’intervista della stampa locale al sindaco in carica: per Michele de Pascale, eletto due mesi fa, è stata la prima volta sul palco nell’area del Pala De Andrè ieri sera, 3 settembre.

Autorità portuale. Rispetto alle candidature emerse recentemente per la presidenza (Camprini, Bassi), De Pascale ha espresso parole di apprezzamento: «Sono persone stimabili e competenti». Ma ha voluto sottolineare come non sia necessario che il nuovo dirigente sia di Ravenna: «Certo è importante che chi guiderà l’ente conosca la situazione del nostro porto, ma come ha indicato il ministero si richiede, in conformità con la riforma delle Ap, una comprovata esperienza nelle relazioni internazionali». Quando arriverà la nomina? «Il nodo presidente si doveva sciogliere a luglio, poi è passato agosto, confido che chiusa la fase delle manifestazioni di interesse che scade in questi giorni, entro settembre Delrio possa procedere con le nomine».

Escavo fondali. Il primo cittadino ha riconosciuto il ritardo accumulato sostenendo che «in questa fase non abbiamo bisogno né di progettoni né di prefigurare gigantesche aree logistiche ma di procedere al più presto e gradualmente con gli approfondimenti, per questo stiamo approntando un impianto di vaglio e depurazione dei fanghi degli escavi che è una condizione preliminare fondamentale per potere smaltire, magari nel sistema locale delle cave esauste e ricollocare, magari per ripascimenti della costa, i materiali di risulta».

Imu-Ici offshore. Dalla tassazione immobiliare delle piattaforme offshore dell’Eni oggi si potrebbero ricavare circa 10 milioni di euro. Questa la stima fatta dal sindaco, ancora però alle prese con l’inquadramento normativo: «Le norme purtroppo non sono chiare per quanto riguarda su quali strutture si possa applicare l’imposizione fiscale e si possa contare anche su una quantità di tasse arretrate. Una volta che sarà definito meglio il meccanismo di tassazione, anche per quanto riguarda le piattaforme in dismissione, vedremo meglio quanto spetta alle casse del Comune e se e come destinare questi fondi su obiettivi specifici».

Darsena di città. Recentemente è stato presentato il progetto unitario pubblico-prvati per ottenere dello Stato finanziamenti per 12,8 milioni di euro: «Credo sia ben adeguato al bando e possa ottenere questi contributi». Insomma un De Pascale ottimista ma altrettanto realista nel dire che «se arrivassero meno soldi credo che dovremmo comunque investirli nell’intervento infrastrutturale del sistema fognario e depurativo, che vale circa 8 milioni di euro, non solo si tratta di una base preliminare per qualsiasi intervento strutturale o di riuso temporaneo dell’area, compreso il risanamento del bacino d’acqua, ma consente di sgravare di costi cospicui diversi interventi preventivati dai privati, sbloccando le intenzioni di investimento».

Infrastrutture viarie e ferroviarie. Tramontata l’ipotesi della nuova autostrada E45 forse il nuovo piano infrastrutturale, definito dalla Regione di concerto con lo Stato, che punta all’adeguamento e sviluppo di tracciati già esistenti «è meno ambizioso ma più fattibile». Nello specifico vorrebbe dire messa in sicurezza della Romea, potenziamento dell’Adriatica fino a Ferrara, risistemazione dei raccordi intorno a Ravenna. «Magari in questo modo e per gradi smetteremo di “aspettare Godot” e creare inutili illusioni».

Treni. Sempre con il supporto della Regione, e anche con finalità turistiche, la vera scommessa: «Convincere e condividere con Ferrovie Italia, che una parte dei treni ad alta velocità, diciamo un quarto di quelli che arrivando dal nord Italia, transitano sulla direttrice Bologna-Rimini, siano indirizzati a Ravenna, e sulla costa verso Cervia-Cesenatico».

Servizi sociali. «Stiamo lavorando ad una riorganizzazione dei sistema dei servizi sociali e ad una profonda riforma dell’Asp che prevede la gestione dei servizi tornare in capo direttamente all’amministrazione comunale. Si tratta di un cambiamento che non è più prorogabile anche di fronte a nuovi bisogni di aiuto e sostegno emersi con la crisi da parte da un maggior numero di cittadini, di nuovi profili sociali e di tempi diversi di assistenza. L’obiettivo è riconquistare nel welfare quel primato di efficienza e vicinanza alla comunità che il nostro territorio ha vantato per anni. Già i sindaci di Cervia e Russi con cui gestiamo Asp hanno aderito a questa ristrutturazione. Stiamo predisponendo una commissione tecnica dei tre Comuni che metta a punto il piano operativo. Il nuovo assetto sarà operativo dal primo gennaio del 2017. Se da una parte i servizi rientreranno fra gli uffici comunali, l’Asp manterrà dall’altra parte la gestione delle strutture di accoglienza per anziani e persone non autosufficienti. Come avviene per i Comuni della Bassa Romagna».

Sicurezza. È un tema importantissimo, dice De Pascale, «ma per la microcriminalità non possiamo fare più di quanto ci conceda il nostro ruolo amministrativo e la vastità del nostro territorio». Il messaggio è chiaro: «La polizia municipale non può sostituire le forze dell’ordine oltre l’attività di vigilanza. Possiamo potenziare per quanto ci compete il sistema di videosorveglianza. Per quanto riguarda l’utilizzo del volontariato, in questo campo mi convince di più la segnalazione tramite smartphone che le ronde. E sul pattugliamento credo sia più efficace affidarsi, come stiamo sperimentando, a carabinieri in pensione, piuttosto che a neofiti formati sommariamente. La sicurezza è un settore molto delicato e credo sia più sensato affidarlo a chi ha già una certa esperienza».

Piano traffico/parcheggi. Il sindaco dice che si sta analizzando l’utilizzo delle aree di sosta per ottimizzare il sistema dei parcheggi a servizio del centro storico: «Non sono previsti ulteriori allargamenti delle zone pedonali o a traffico limitato. Se in futuro lo faremo è solo in funzione della più adeguata fruizione turistica di certe aree del centro. La riapertura completa di Piazza Kennedy è vincolata dalla conclusione dei rilievi archeologici. Stiamo sollecitando la Soprintendenza per la chiusura dello scavo in modo da restituire entro pochi mesi la piazza riqualificata all’uso della cittadinanza in combinazione con uno sviluppo delle attività e delle iniziative all’interno di Palazzo Rasponi delle Teste». L’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani, aveva recentemente fissato in ottobre la riapertura.

Ruba 26 euro di alimentari per mangiare I carabinieri pagano il conto della 80enne

L’anziana ha raccontato le sue difficoltà economiche e dopo il gesto dei militari il negoziante ha ritirato la denuncia

A tutti gli effetti si trattava di un furto al supermercato ma non uno dei soliti taccheggi: la ladra in questo caso era una 80enne che aveva asportato dagli scaffali alcuni generi alimentari di prima necessità per un totale di 26 euro. I carabinieri di Faenza intervenuti sul posto hanno presto intuito la particolarità della vicenda, l’anziana ha infatti raccontato loro di essersi spinta fino al furto per via delle difficoltà economiche che sta vivendo. I militari allora a quel punto si sono offerti di saldare il conto della donna e il titolare del negozio non ha presentato denuncia.

«C’è chi prova a fare soldi con l’accoglienza dei profughi»

Il sindaco di Solarolo svela i rialzi dei privati nelle trattative per appartamenti da destinare ai richiedenti asilo. Oggi 240 posti nel Faentino

Qualcuno ha sparato alto con il prezzo dell’affitto pensando di fare l’affare con i soldi del ministero, qualcun altro invece ha annullato la disponibilità del suo appartamento quando ha saputo che ci avrebbero sistemato dei profughi. Storia messe in mostra dal racconto delle trattative condotte dall’Asp della Romagna faentina per il reperimento di posti dove alloggiare i migranti richiedenti asilo. Gli episodi sono riportati da Fabio Anconelli, sindaco di Solarolo e referente per i servizi sociali dell’Unione faentina: «Chiaramente di fronte a certe richieste economiche abbiamo detto no, la necessità di far tornare i conti è la nostra prima esigenza».

Attualmente il territorio accoglie circa 240 profughi: 140 sono gestiti dall’Asp con una convenzione firmata con la prefettura nel 2015 (35 euro corrisposti al giorno per ogni immigrato) e un centinaio già presenti sul territorio in virtù diconvenzioni che la prefettura aveva siglato con realtà private come l’albergo Antica Corona di Casola Valsenio che ospita 40 migranti (altri 30 all’associazione Farsi Prossimo, 15 alla comunità Giovanni XXIII e 15 alla cooperativa Zerocento).

«L’Asp si muove partendo dalle sistemazioni in spazi di sua proprietà oppure in seconda battuta con acquisizioni in affitto attraverso bandi pubblici con la volontà di distribuire le persone su tutti i sei comuni dell’Unione perché ognuno è chiamato a fare la sua parte e solo così l’impatto sui residenti avviene con un rapporto accettabile». La discesa in campo dell’Asp con un ruolo in prima linea è stata dettata in buona parte proprio dal caso Casola. La proprietà dell’albergo si è presentata alla gara della prefettura e ha ottenuto la regolare assegnazione e l’impatto in una piccola comunità di mille anime non è passato inosservato: «Abbiamo voluto prendere il governo pubblico di un fenomeno che era presente perché siamo convinti che il pubblico debba fare da controllore per governare senza impedire. Quello che è avvenuto a Casola è lecito ma destabilizzante».

Dopo l’ingresso in scena dell’Aps si è cercato di recuperare il terreno rispetto ad altri territori circostanti della provincia, nella convinzione che tutti debbano fare la propria parte: «Se lo facessero tutti i comuni d’Italia avremmo una presenza minima di migranti». E così facendo sono cresciute competenze e risorse: «L’Asp si è strutturata inserendo ad esempio un mediatore culturale e poi nel limite del possibile si è cercato di far crescere delle associazioni capaci di affiancare il pubblico in questo compito».

L’agosto faentino è stato agitato dalla collocazione di una ventina di profughi in un piano inutilizzato da una decina di anni della residenza per anziani il Fontanone: «È stata la soluzione più rapida e indolore trovata per rispondere a un’esigenza della prefettura che chiedeva ai vari distretti della provincia di garantire sistemazioni per fronteggiare potenziali emergenze. Al Fontanone c’era questa possibilità contando su un ingresso separato e nessun collegamento interno. Ma in realtà le polemiche sono state strumentali da alcune parti politiche; anzi ci ritroviamo con alcuni familiari degli anziani ricoverati che hanno portati abiti per i migranti a dimostrazione che la gente sa capire i bisogni di chi è in difficoltà».

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