Confesercenti querela ex consigliere M5s Parlò di continuità tra associazione e Pd

Vandini criticava la nomina di Costantini in giunta e chiedeva chiarimenti sulla vicenda delle 100 imprese per De Pascale

Parlò di «un filo conduttore che unisce ormai da anni il Partito democratico e Confesercenti» definendo la seconda come «l’associazione di categoria abituata ad assumere i segretari dei giovani democratici, li alleva, li fa lavorare e poi magari gli permette anche di far campagna elettorale». Per queste dichiarazioni di Pietro Vandini, fatte a fine giugno quando da poco aveva concluso la sua esperienza da capogruppo per il Movimento 5 stelle in consiglio comunale a Ravenna, ora Confesercenti ha presentato una querela per diffamazione ritenendo le parole del grillino «un’offesa alla storia e al lavoro dell’associazione di questi decenni».

La tutela legale di Vandini è in mano all’avvocato Giuseppe Roccafiorita, ex renziano della prima ora e candidato alle ultime amministrative comunali con la lista civica La Pigna che proponeva Maurizio Bucci sindaco: «Siamo tranquilli e fiduciosi, convinti della veridicità delle affermazioni e quindi della pretestuosità della denuncia – afferma l’avvocato –. Confidiamo in una veloce archiviazione».

Confesercenti ha presentato la querela il 29 luglio scorso, come si apprende dalle pagine del magazine dell’associazione: «Non è certo usuale per l’associazione un’azione del genere – si legge sulla rivista –, ma quando si passa il segno con affermazioni improprie, non corrispondenti al vero per non dire offensive ci si deve tutelare anche per le vie legali e chi le ha prodotte deve risponderne. Un conto è una critica legittima altra cosa è offendere e negare l’evidenza».

Le parole di Vandini erano contenute in una nota scritta inviata il 30 giugno alla stampa a seguito della composizione della nuova giunta comunale. Per commentare la nomina di Giacomo Costantini – diventato assessore al Turismo dopo essere stato un funzionario dell’associazione e prima segretario dei Giovani democratici – Vandini si chiedeva se avesse fatto campagna elettorale durante l’orario di lavoro: «Chi lo sa. Fatto sta che Confesercenti non ha fatto nulla per eliminare questi dubbi». E poi l’ex capogruppo M5s sottolineava come si fosse ancora in attesa «della conclusione dell’indagine interna annunciata da Confesercenti, a seguito del fattaccio relativo alle telefonate per le 100 aziende a sostegno di De Pascale». Il riferimento è agli imprenditori che firmarono un endorsement ai progetti per il turismo proposti da De Pascale salvo poi emergere che alcuni di loro erano stati contattati da rappresentanti di associazioni di categoria.

Una settimana dopo quella nota arrivò la replica di Confesercenti: «La presidenza provinciale si è riunita confermando l’incompatibilità tra responsabilità in associazione e quelle in altre realtà politiche o istituzionale; prendendo atto dell’aspettativa di Giacomo Costantini, coordinatore sindacale dell’associazione per il centro storico di Ravenna e provinciale di pubblici esercizi, tabaccherie e agenzie di comunicazione, aspettativa richiesta già da maggio. Chiarita inoltre la vicenda della telefonata ad una impresa associata a sostegno di un appello di imprenditori a favore del programma di un candidato a sindaco. Telefonata avvenuta fuori dall’orario di lavoro, dal telefono privato e per conoscenza e amicizia personale, senza alcun coinvolgimento dell’associazione, che è stata ed è estranea all’accaduto».

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