martedì
01 Luglio 2025

Cinquecento ispezioni della polizia commerciale nei tre mesi estivi

Decine di verbali contestati e sanzioni ad ambulanti e pubblici esercizi, ma gran parte degli operatori erano in regola

polizia municipaleBilancio di fine estate per l’ufficio di controllo delle attività commerciale e a tutela dei consumatori della Polizia Municipale di Ravenna. Da giuno a questa fine stagione sono stati effettuati cinquecento controlli nei confronti di operatori e attività commerciali e pubblici esercizi ai quali si sono affiancati i sistematici controlli nei mercati cittadini e del litorale, negli stabilimenti balneari e il supporto fornito alla vigilanza di quartiere contro il fenomeno degli abusivi in spiaggia.
Durante i servizi di vigilanza sono stati contestati una trentina di verbali a commercianti su aree pubbliche che vendevano in contrasto a quanto prescritto da una specifica delibera di consiglio comunale che vieta il commercio in forma itinerante all’interno della città e nelle località balneari (1.032 euro ciascuno). Le violazioni in tal senso sono state rilevate nel lungomare Colombo a Punta Marina Terme e in viale Delle Nazioni a Marina di Ravenna a venditori di piadina, panini e bibite; in viale Europa, in via Monti nei pressi del ponte mobile e in via Destra Canale Molinetto a commercianti di prodotti ortofrutticoli e vasi ornamentali; e nelle località di Lido Adriano, Punta Marina Terme, Marina Romea e Porto Corsini, sempre a venditori di frutta e verdura. Fra gli altri è stata multata per 4.000 euro una commerciante ambulante di piadina e bibite per aver venduto alcolici in bottiglie di vetro nel lungomare Colombo, a Punta Marina Terme, oltre l’orario consentito dal regolamento della mezzanotte.
Accertate anche diverse violazioni di titolari di pubblici esercizi, a Lido di Dante, Lido Adriano, Lido di Classe e Marina di Ravenna, in quanto effettuavano intrattenimenti musicali senza essere in possesso della necessaria certificazione di impatto acustico (sanzione da oltre 500 euro) e/o oltre l’orario consentito dall’autorizzazione. In particolare, è stato multato il titolare di uno stabilimento balneare di Lido di Savio per un intrattenimento musicale oltre l’orario consentito dall’ordinanza (400 euro) e senza alcuna autorizzazione in deroga (516 euro).
Il vicesindaco Eugenio Fusignani, con delega a Polizia municipale e sicurezza ha commentato che «si tratta di verifiche finalizzate a vigilare sul rispetto delle leggi in materia, contrastando l’abusivismo a ogni livello, e quindi a tutelare gli operatori regolari e gli stessi cittadini, che hanno il diritto di usufruire di beni e servizi di qualità, offerti da professionisti in regola con tutte le normative del settore. Gli esiti di questi controlli restituiscono un quadro che vede la maggior parte degli operatori lavorare correttamente. L’obiettivo è quello di vederli aumentare sempre di più».

Fine settimana a tutta birra a Punta Marina

Bevande artigianali, stand gastronomici e musica. I proventi della festa saranno devoluti ai terremotati

festa birraPunta Marina a tutta birra nel fine settimana del 27 e 28 agosto con la festa organizzata dalla Pro Loco. Oltre alla spumeggiante varietà di bevande l’iniziativa offre stand gastronomici e animazioni musicali. Sabato il viale dei Navigatori sarà dedicato ai produttori di birra artigianale e a bancarelle con offerte gastronomiche. La festa proseguirà fino a tarda notte, animata da band musicali e dal duo di Michele Guerra.

Domenica 28 si prosegue nel Parco Pubblico dove sarà aperto anche lo stand della Pro Loco che per l’occasione offrirà fagioli alla messicana e spiedini di pesce ma saranno disponibili anche diverse specialità romagnole: dai cappelletti al ragù alle bruschette, alla salsiccia ai ferri co piadina e patatine fritte. Ad animare la serata i Black Heart e la possibilità di ballare in pista. Il tutto accompagnato dalle migliori birre artigianali della Romagna e dintorni.

Anche la Pro Loco di Punta Marina si affianca a tutte le associazioni che in questi giorni hanno promosso atti di solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma in Centro Italia, pertanto i proventi derivanti dalla Festa della Birra saranno devoluti a favore dei terremotati con modalità che ne assicurino un reale beneficio ai terremotati. 

Zainetti pieni di solidarietà per aiutare gli studenti più poveri

Torna nei supermercati la colletta per donare un corredo scolastico

zaini scolariTorna per il quarto anno l’iniziativa di solidarietà “Tutti i bambini vanno a scuola!”, promossa dal Tavolo povertà con il coordinamento dell’assessorato ai Servizi sociali, per permettere anche alle famiglie in difficoltà di mandare a lezione i propri figli con un corredo scolastico completo e adeguato. La modalità è simile a quella della colletta alimentare: nelle giornate di sabato 27 agosto e sabato 3 settembre, dalle 10 alle 18, davanti ad alcuni supermercati della città e, per la prima volta quest’anno, del forese, i volontari impegnati nell’iniziativa inviteranno i clienti ad acquistare e donare articoli di cancelleria. Hanno aderito anche alcune cartolerie.

«L’anno scorso – commenta l’assessore comunale ai Servizi sociali Valentina Morigi – grazie alla generosità dei ravennati sono stati raccolti quasi diecimila articoli di cancelleria, 297 grembiuli e 99 zaini. Dietro questi numeri c’è una storia bellissima, una delle tante storie di solidarietà che i nostri cittadini e cittadine scrivono ogni giorno».

I supermercati all’esterno dei quali saranno presenti i volontari sono il Conad La Fontana, Conad Galilei, il Conad Bassette, a cui si aggiungeranno sabato 3 settembre anche Conad Sant’Alberto e Conad San Pietro in Vincoli. Hanno inoltre aderito all’iniziativa le cartolerie Politecnica fratelli Bagnoli (via Corrado Ricci 13), Tecnodesign (via Guidone 26), cartoleria Giro-Girotondo (viale Alberti 96) e cartoleria Briciola (vicolo Tacchini 37/a). Altre cartolerie che avessero intenzione di partecipare possono contattare l’Ufficio Promozione Sociale del Comune di Ravenna al numero 0544 482348 e ritirare la locandina da esporre.

I volontari impegnati appartengono alle associazioni Comitato cittadino antidroga, Caritas centro di ascolto diocesano, Auser volontariato Ravenna, Rc Mistral, Croce Rossa, Rompere il silenzio, Avvocati di strada, Punto d’incontro francescano, che ritirerà il materiale raccolto e provvederà alla distribuzione alle famiglie.

Il progetto è iniziato alla fine dell’anno scolastico presso gli Istituti comprensivi con la donazione di zaini e grembiuli usati, rimessi poi a nuovo dalle sarte volontarie dell’Auser. La raccolta di zaini e grembiuli prosegue: chi lo desidera può portarli al Centro di ascolto diocesano della Caritas (piazza Duomo 13) dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.

Breve guida al referendum sulla riforma della Costituzione

I punti fondamentali dei cambiamenti sottoposti al voto. Probabile chiamata alle urne a fine novembre. Gli schieramenti fra Sì e No

costituzioneDifficile e complesso, il referendum che siamo chiamati a votare in autunno (la data ancora non c’è, i più informati scommettono sarà tra il 20 e il 27 novembre) riguarda una riforma costituzionale, detta anche Riforma Boschi, che tocca più aspetti della seconda parte della Costituzione e non solo la trasformazione del Senato, che resta comunque l’elemento centrale e dirimente. Perché la riforma entri in vigore è necessario che i Sì prevalgano sui No, ma a differenza di quanto accade con i referendum abrogativi, non vi è un quorum da raggiungere perché il voto sia valido.
Al momento, nel panorama politico il Pd è sostanzialmente solo nel difendere le ragioni del Sì, mentre da sinistra a destra, passando per la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle, l’invito è quello al No.

Fortemente personalizzato dal Presidente del consiglio Matteo Renzi che mesi fa promise di lasciare il Governo in caso di sconfitta, non è da escludere che ci sarà chi voterà Sì o No a prescindere dal contenuto della riforma. Un rischio talmente evidente (con i No in in vantaggio secondo molti sondaggisti) da costringere lo stesso Renzi a correggere il tiro e ad ammettere di recente di aver sbagliato nella personalizzazione, spiegando anche che in caso di vittoria del No il suo tanto declamato abbandono della politica potrebbe in effetti non verificarsi affatto e, comunque vadano le cose, che si voterà nel 2018.

Resta tuttavia evidente che se vincesse il No il governo e il Pd ne uscirebbero enormemente indeboliti, e c’è chi anche nel partito sembra intenzionato ad approfittarne: c’è una fazione della minoranza Pd che non si sta sperticando per il Sì. Massimo D’Alema si è già dichiarato per il No. E vi è un gruppetto di parlamentari Dem che si è dichiarato a favore del  No (tra questi ci sono figure di spicco come Walter Tocci e Luigi Manconi). Ad andare in soccorso alle ragioni del Sì, ci sono invece realtà organizzate che si sono schierate come (sostanzialmente) la Cisl e Confindustria (quest’ultima ha addirittura paventato una possibile recessione economica in caso di vittoria del No), mentre realtà come Anpi e Arci, storicamente vicine al Pd, si sono schierate per il No in gran parte dei casi (con qualche eccezione nel nostro territorio). La Cgil non dà indicazioni di voto nonostante le critiche alla riforma, mentre la Fiom sta facendo campagna per il No. Non mancano osservatori e stampa internazionale a dire che questo voto potrebbe essere fin più dirompente della Brexit, dovesse vincere il No. Dunque che si tratti di un voto importante è cosa certa, meno certo per molti è esattamente cosa cambierà concretamente, oltre i vari possibili e in parte impoderabili scenari politici, se dovesse vincere il Sì. Ecco un breve riassunto dei punti più discussi.

firma costituzioneIl cuore della riforma: la trasformazione del Senato
Cuore della Riforma e argomento sempre citato dai sostenitori del Sì: l’abolizione del bicameralismo perfetto. Il Senato viene infatti trasformato in una camera composta da 95 senatori, tra consiglieri regionali e sindaci designati dai consigli regionali (che non percepiranno alcun compenso aggiuntivo ma godranno delle stesse immunità dei deputati), e 5 nominati dal Presidente della Repubblica. Per questo ci sarà una riduzione dei costi, ma molto limitata perché resterà la macchina del Senato e palazzo Madama. Oltre a cambiare composizione e numero, il Senato soprattutto cambia funzioni: non avrebbe più piena competenza insieme alla Camera su tutte le leggi come oggi, ma solo su quelle che riguardano i rapporti tra Stato, Ue e territorio, leggi costituzionali, revisioni della Costituzione, leggi sui referendum popolari, leggi elettorali, leggi sulla Pubblica Amministrazione. Per il resto, può decidere, entro 30 giorni e su richiesta di 1/3 dei suoi componenti, di chiedere alla Camera di modificare una legge. La Camera può decidere di ignorare queste modifiche e votare il disegno di legge senza ascoltare il Senato. Ogni Regione dovrà indicare almeno un sindaco e ogni rinnovo dell’assemblea legislativa designerà i propri rappresentanti.

Cosa cambia per eleggere il Presidente della Repubblica
Il Presidente della Repubblica sarà sempre eletto da deputati e senatori ma non ci saranno più i 59 delegati regionali e cambiano le maggioranze con cui deve essere eletto dopo le prime votazioni. Il Presidente della Repubblica potrà sciogliere solo la Camera e il Presidente della Camera diventa la seconda carica dello Stato.

Cosa cambia per la Corte Costituzionale
Per quanto riguarda la Corte Costituzionale i 5 giudici oggi eletti insieme dalle due Camere vengono eletti separatamente: 3 alla Camera, 2 al Senato. Inoltre, la riforma introduce la possibilità di sottoporre alla Corte Costituzionale le leggi elettorali per accertarne la legittimità.

La via preferenziale per il Governo alla Camera
Il Governo potrà chiedere alla Camera una “via preferenziale” per l’approvazione di una data legge ritenuta urgente. La Camera ha tempo 5 giorni per accogliere questa richiesta e deve discutere e approvare la legge entro 70 giorni. I decreti legge dovranno contenere “misure di immediata applicazione e di contenuto specifico, omogeneo e corrispondente al titolo”.

Province e Cnel, il vero addio
Con la riforma, le Province vengono definitivamente abolite e le loro competenze spartite tra Comuni, Regione e Stato. Viene inoltre abolito il Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro). Per entrambi questi enti, previsti dalla Costituzione, è infatti necessaria una legge di riforma costituzionale per prevederne la cancellazione.

Principi costituzioneLe competenze tra Stato e Regione
La riforma si occupa anche dell’organizzazione e l’assegnazione delle competenze tra Stato e Regioni rivedendo il famigerato Titolo V. Si tratta in particolare di un tanto vituperato articolo al centro di molte critiche. Particolarmente discussa, in questo articolo viene introdotta la “clausola di supremazia”, in base alla quale la legge dello Stato può intervenire se ritiene sia necessaria una “tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica ovvero la tutela dell’interesse nazionale”. Tra le critiche più ricorrenti quella di un maggior accentramento dei poteri allo Stato che riporta effettivamente a sé competenze come il turismo o la politica energetica.

Referendum e leggi di iniziativa popolari
Cambia anche la disciplina del referendum: per gli abrogativi rimane la cifra di 500mila firme per richiederlo e il quorum al 50%+1 degli aventi diritto per rendere valido il voto, ma se a richiederlo sono almeno 800mila elettori, il quorum si abbassa al 50%+1 dei votanti alle ultime elezioni per la Camera. Saranno ammessi anche referendum popolari propositivi e d’indirizzo. Novità anche per le leggi di iniziativa popolare: serviranno non più 50mila ma 150mila firme, ma il Parlamento avrà l’obbligo di discuterle.

Si promuove l’equilibrio di genere
Tratto questo trascurato nel dibattito pubblico, la riforma promuove “l’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza”. Questo significa che ci vorranno leggi elettorali ad hoc nella direzione, per esempio, della doppia preferenza di genere già istituita anche alle ultime amministrative.

Il combinato disposto con la legge elettorale e le incertezze dell’Italicum
Come non bastasse la complessità della materia in sé, in ballo c’è anche la modifica della legge elettorale, il cosiddetto Italicum approvato dal Parlamento e attualmente in attesa di un pronunciamento della Corte costituzionale su due ricorsi presentati sulla legge. Non solo, trattandosi di una legge ordinaria e non costituzionale (non si vota infatti sull’Italicum al referendum, in nessun caso), non sono escluse modifiche in corso d’opera in particolare per dare il premio di maggioranza alla coalizione vincente e non alla sola forza politica, come è previsto adesso. Ed è proprio questa possibile modifica della legge elettorale tuttavia a tenere in stand by più di un elettore anche del Pd perché preoccupa molti il combinato disposto tra una riforma in grado di dare maggior potere all’esecutivo e una legge che potrebbe portare a governare una forza politica che ottiene il 37 percento dei voti al primo turno o la vincitrice tra un ballottaggio se nessuna forza politica dovesse raggiungere il 37 percento. Una legge già approvata, pur tra mille polemiche, e che è in vigore ma non è mai stata testata e che ora qualcuno teme che potrebbe avvantaggiare di fatto i 5 Stelle. E che riguarda, si badi bene, solo la Camera. Dunque il paradosso a cui si andrebbe incontro in caso di vittoria del No è quello di trovarsi con (forse) la nuova legge per la Camera e per il Senato la legge rimasta dopo la parziale bocciatura del cosiddetto Porcellum di Calderoli (la legge con cui è stato eletto l’attuale Parlamento) da parte della Corte costituzionale.

«Quali strutture ospiteranno i venti minori stranieri non accompagnati?»

Gardin (Lega) critica il progetto hub diffuso per la prima accoglienza in cui partecipa il Comune: «Quale sarà la gestione dei costi?»

I tempi di permanenza, la gestione dei costi, le disposizioni di sicurezza: sono i tre punti critici, secondo la Lega Nord, a proposito del progetto di prima accoglienza per minori stranieri non accompagnati che da settembre per due anni e mezzo potrà contare su venti posti dislocati in due strutture nel centro urbano di Ravenna.

Innanzitutto Samantha Gardin, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale e segretaria provinciale del movimento a Ravenna, critica l’assessore Valentina Morigi per aver mantenuto il riserbo sulla posizione delle strutture: «In conferenza stampa si è rifiutata di chiarire quale sia l’ubicazione delle strutture a Ravenna. Morigi ha svelato che si tratta di un condominio, ma non ha voluto precisare la via. Ha promesso un incontro pubblico di presentazione, ma solo dopo che il progetto sarà entrato a regime».

Poi Gardin entra più nel merito del progetto: «Sono incerti i tempi di permanenza di questi giovani stranieri. Il limite dovrebbe essere di 60 giorni ma è stato detto che chi si trova a ridosso della maggiore età, la maggior parte, rimane più a lungo. Non si sa nulla della quetione sicurezza. Abbiamo imparato, a nostre spese, che non tutti questi minori, di fatto clandestini, sono bravi ragazzi. Nessuno ha parlato di come e se saranno sorvegliati e di cosa accadrà se si macchieranno di qualche atto criminoso o di vandalismo».

Infine la questione dei costi: «A un primo esame dovrebbero essere circa 56 euro al giorno a testa. Un cifra cospicua, che si evince dal costo di 2,56 milioni di euro per 50 giovani stranieri (20 a Ravenna e 30 a Budrio, ndr) per trenta mesi. A questi giovani saranno garantiti assistenza legale e sanitaria, vitto, alloggio, servizi di mediazione culturale, un pocket money, lezioni di italiano e frequentazione di non meglio precisate associazioni e strutture dedicate. Insomma, potranno godere di servizi e benefit di cui forse non possono fruire molti giovani italiani, soprattutto a titolo gratuito».

Accoltella un collega nel piazzale di una ditta di distribuzione volantini

Denunciato un 57enne. Il ferito se la caverà in sette giorni. Litigio scatenato da futili motivi.

Il litigio è nato per futili motivi nel piazzale di un’azienda di distribuzione volantini e si è concluso con una coltellata: la polizia ha denunciato in stato di libertà un 57ennne indiano, in regola con le norme del soggiorno, per lesioni personali aggravate e porto abusivo di coltello. Il ferito è stato medicato al pronto soccorso e dimesso con una prognosi di sette giorni, il coltello è stato ritrovato nei bagni dell’azienda. All’ospedale dove sono intervenuti i poliziotti per raccogliere la testimonianza della vittima c’erano anche altri connazionali testimoni del fatto accaduto poco prima.

Nel bunker sotto al garage la serra per la marijuana

Blitz dei carabinieri: sequestrate tredici piante, arrestato un uomo

In un bunker sotterraneo realizzato sotto al garage aveva installato una serra per la coltivazione di marijuana: i carabinieri della compagnia di Ravenna, nel pomeriggio di giovedì 25 agosto, hanno arrestato un italiano a Savarna. Già dal giardino era ben visibile una piccola serra con alcune piante di marijuana ma nel garage l’odore era veramente forte e proveniva da una botola che si è poi scoperto essere l’accesso al piccolo locale in cui era stata installata una serra artificiale, con sistemi di riscaldamento e ventilazione termoregolata. In totale sono state sequestrate 13 piante di varie altezze, ma tutte della migliore qualità; in più venivano rinvenuti sparsi per l’abitazione 30 grammi di marijuana, già pronti per la cessione, nonché un bilancino di precisione, e materiale vario per confezionamento dosi. Al processo per direttissima di oggi l’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto e, con la richiesta dei termini a difesa, ha fissato una nuova udienza nei prossimi giorni.

Venti posti per la prima accoglienza di minori stranieri non accompagnati

Fino al 2019 Ravenna nel progetto regionale di hub diffuso Ogni ragazzo potrà restare al massimo due mesi

Per i prossimi due anni e mezzo a partire da settembre la rete di prima accoglienza per i minorenni stranieri richiedenti asilo, arrivati o rintracciati in Italia senza famiglia, potrà contare su cinquanta posti in più in regione di cui venti nel comune di Ravenna (due strutture da 8 e 12 letti nel centro urbano) e gli altri a Budrio (Bologna). La permanenza massima dei minori sarà di sessanta giorni: ai ragazzi verranno garantiti assistenza legale e sanitaria, vitto, alloggio e servizi di mediazione culturale per facilitare una comunicazione condivisa. Verranno inoltre coinvolti in attività di insegnamento della lingua italiana e mediazione culturale, nella frequentazione di strutture e associazioni del territorio, e in azioni finalizzate ad individuare, in accordo con il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) del ministero dell’Interno, progetti di seconda accoglienza adatti alle loro caratteristiche personali, e in cui potranno proseguire l’accoglienza e il percorso di autonomia e integrazione fino alla maggiore età.

Il progetto – proposto dall’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) dell’Emilia Romagna che ha vinto un bando del ministero dell’Interno finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione dell’Unione Europea – è basato sul principio dell’accoglienza diffusa, che punta a distribuire i posti per assicurare un impatto sostenibile e programmato sui Comuni e sui territori di accoglienza, quali condizioni per una migliore integrazione con le comunità locali. Per Ravenna – dove la gestione sarà affidata alla cooperativa Persone in movimento – è la prima esperienza relativa a un progetto di prima accoglienza di minori stranieri non accompagnati che si inserisce in un piano nazionale finalizzato a creare un unico sistema di accoglienza.

Questo nuovo hub diffuso, si affianca a quello già esistente a Bologna, che ospita 50 minori, 47 ragazzi e 3 ragazze, in tre strutture, due maschili e una femminile, la cui gestione è da poco stata riassegnata al Comune di Bologna, in partenariato con le cooperative Ceis, Csapsa Due, Dolce, Open Group e Camelot. Uno studio sul primo anno di accoglienza rivela che dal 20 marzo 2015 al 22 febbraio 2016 all’hub del Comune di Bologna sono transitati 163 ragazzi, 154 maschi e 9 femmine, provenienti in prevalenza da Gambia, Ghana e Nigeria. Hanno in media 16 anni, la maggior parte di loro è scolarizzata. Sono arrivati quasi tutti via mare, affrontando viaggi complessi attraverso l’Africa e l’Asia, spesso da soli, impiegando da alcuni mesi ad oltre 4 anni per arrivare in Italia. 81 minori sono stati imprigionati in Libia, alcuni ad opera della polizia, altri per mano di trafficanti e banditi. Per alcuni di loro, in particolare per le ragazze, durante l’accoglienza nell’hub si è resa necessaria l’assistenza psicologica.

«Sul tema dell’assistenza a bambini e ragazzi stranieri che arrivano nel nostro Paese senza famiglia né supporto alcuno e anche su quello della protezione per richiedenti asilo e rifugiati – spiega l’assessore comunale Valentina Morigi, con delega a Servizi sociali e Immigrazione – siamo al lavoro da molto tempo e con risultati a mio parere molto positivi». La stessa Morigi fornisce alcuni numeri che fotografano la situazione attuale: nell’ambito dei progetti di seconda accoglienza, che riguardano la presa in carico di bambini e ragazzi fino a quando diventano maggiorenni, a Ravenna nel 2015 sono stati accolti 115 minori. Al momento in città ce ne sono 45 e dall’inizio dell’anno sono stati 70: «Per quanto riguarda l’intera provincia, gli ultimi dati del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, indicano che Ravenna, al 31 maggio 2016, è la seconda provincia dell’Emilia Romagna per minori accolti, con 159». Per quanto invece riguarda la protezione per richiedenti asilo e rifugiati Ravenna è stata una delle prime realtà, dal 2001, prima con il Piano nazionale asilo e poi nell’ambito del progetto Sprar, a pensare e costruire un modello di accoglienza: «Abbiamo lavorato e lavoriamo fianco a fianco con i soggetti gestori, con i quali abbiamo impostato un sistema di accoglienza che prevede la presenza di operatori specializzati, incaricati di seguire le 78 persone che in virtù del nostro progetto è possibile accogliere, dal punto di vista della tutela legale, del supporto psicologico, dell’apprendimento della lingua, dell’inserimento nel mondo del lavoro e dell’integrazione con la cittadinanza. Quest’anno è stato avviato anche un progetto Sprar per 6 minori richiedenti asilo».

Sangue: in provincia aumentano le donazioni ma non coprono i consumi

L’Ausl Romagna è autosufficiente con quasi 32mila donatori nel 2015 (di cui 4mila nuovi). Ora gli inviti a donare per i terremotati

Le donazioni di sangue effettuate a Ravenna da gennaio a luglio di quest’anno sono state 53 in più rispetto allo stesso periodo del 2015 arrivando al totale di 12.610. Anche per quanto riguarda i consumi si è registrato un aumento: 12.875 nel 2015 contro 12.948 unità nel 2016. Complessivamente i numeri romagnoli riferiti allo stesso periodo dicono 31.837 donazioni (23 in più rispetto al 2015) e diminuzione dell’utilizzo: 28.455 unità di globuli rossi concentrati rispetto a 28.794. Sono i dati forniti dal Programma Sangue Plasma dell’Ausl della Romagna, che traccia il bilancio di attività dei primi sette mesi dell’anno, invitando i donatori abituali e nuovi a rinnovare un piccolo ma prezioso gesto di solidarietà, soprattutto in estate, periodo in cui notoriamente si registra una minor disponibilità di donazione a fronte di una richiesta di sangue spesso maggiore. In questi giorni molti gli inviti a donare per i bisogni straordinari di sangue nei soccorsi alle popolazioni terremotate del centro Italia. I donatori abituali saranno contattati, al bisogno, dalle varie Avis territoriali, alle quali sono tenuti a rivolgersi anche i non donatori che intendessero diventarlo, fermo restando che – a tutela del donatore stesso e dei destinatari del sangue – la donazione dovrà essere preceduta dalle apposite procedure cliniche.

Entrando nel dettaglio degli altri territori romagnoli, nel cesenate le donazioni di sangue sono state 5.915 (286 in più rispetto allo stesso periodo del 2015); nel forlivese 4.420 contro 4.622; nel riminese 8.892 contro le 9.006 del 2015. Per quanto riguarda i consumi, si registra un incremento a Cesena (dalle 4.187 unità di globuli rossi concentrati del 2015 si passa alle 4.214 del 2016) e un lieve calo a Forlì (3.845 unità consumate nel 2015 contro le 3.679 del 2016) e a Rimini ( 7.887 unità nel 2015 contro le 7.614 nel 2016).

Per quanto riguarda i nuovi donatori, nel 2015 sono stati 5.885 i romagnoli che si sono presentati nei punti di raccolta con il desiderio di donare il proprio sangue e di questi sono stati sottoposti per la prima volta alla donazione in 4.279. Complessivamente, il territorio dell’Ausl Romagna ha potuto contare nell’anno 2015 su 31.639 donatori periodici.

«Dall’analisi di questi dati – scrive l’Ausl – emerge una situazione complessivamente stabile del sistema sangue dell’Azienda che, grazie alla preziosa collaborazione tra Servizi Trasfusionali e Associazioni/Federazioni di volontariato romagnole e alla sensibilità dei donatori, riesce a garantire l’autosufficienza romagnola. Per mantenere questa condizione è necessaria comunque la continua disponibilità dei donatori, il lavoro costante delle Associazioni di volontariato e una continua opera di monitoraggio e raccolta dati: l’obiettivo è di continuare a garantire l’autosufficienza territoriale e concorrere all’autosufficienza regionale».

Villanova piange per Max Fatale l’uscita di strada in scooter

Il 44enne Massimiliano Dolcini trovato in un fossato a Godo: bracciante agricolo e cuoco volontario alle feste di paese

Bracciante agricolo e volontario in cucina alle feste in paese, per tutti a Villanova era Max e lo conoscevano in tanti: la piccola frazione ravennate piange la tragica scomparsa di Massimiliano Dolcini, 44enne trovato morto nel fossato di via Santa Caterina che collega Villanova e Godo. Il ritrovamento del corpo è avvenuto alle 7.30 di ieri, 25 agosto, da parte di un passante: Dolcini era in fondo al fossato accanto al suo scooter, indossava ancora il casco. Tutto lascia ipotizzare che ad essere fatale sia stata un’uscita di strada che non ha coinvolto altri veicoli.

Dalla lettura di Resto del Carlino e Corriere Romagna, oggi in edicola, pare che l’incidente e il decesso possano risalire a qualche ora prima del ritrovamento ma la profondità del fossato non lo rendeva visibile al passaggio di vetture. Per arrivare a stabilire l’esatta dinamica la polizia municipale di Russi sta compiendo gli accertamenti.

Viveva a Villanova da alcuni anni quando si era trasferito da Ponte Nuovo, abitava con i genitori, non era sposato. Come detto la sua passione erano i fornelli: in passato aveva lavorato come cuoco e oggi metteva le sue capacità a disposizione delle associazioni paesane in occasione di feste e ritrovi. La data dei funerali non è stata ancora fissata.

La morte di Dolcini è la quarta sulle strade ravennati negli ultimi dieci giorni: a Ferragosto a Coccolia uno scontro frontale fra due auto è stato fatale per il 58enne Massimo Rinaldini, il 20 agosto una 86enne è morta in via Trieste investita da un’auto, l’altro ieri è morto Enzo Plazzi (69) a Fornace Zarattini scontrandosi con uno scooter contro un furgone.

Rubavano portafogli alle signore intente nella spesa: video incastrano due donne

All’apparenza insospettabili, sfruttavano momenti di distrazione
delle clienti dei supermercati. Poi prelevavano al Bancomat…

Fingevano di essere impegnate a fare la spesa, ma in realtà controllavano le altre clienti del supermercato: appena le vedevano distratte, cercavano (spesso riuscivanovi) di rubare loro il portafoglio, magari lasciato incustodito nella borsa appesa al carrello. In questo modo hanno messo a segno una serie di furti nei supermercati di Faenza, riuscendo sempre a farla franca. Dopo aver rubato il portafoglio, poi, si recavano a un vicino Bancomat tentando di effettuare un prelievo. Ma proprio le telecamere di sicurezza degli sportelli bancari, insieme ai video registrati all’interno dei supermercati, hanno permesso alla polizia di individuare le due ladre, due donne italiane di 50 e 33 anni, rispettivamente di Forlì e Imola, entrambe con precedenti e la prima addirittura “sorvegliata speciale” per una serie di furti già realizzati nei supermercati di altre città della Romagna.

Le due sono state denunciate per furto aggravato in concorso, indebito utilizzo di carta bancomat e inosservanza degli obblighi della sorveglianza speciale.

La polizia invita i cittadini a non lasciare mai incustoditi portafogli e oggetti preziosi nei supermercati, proprio perché spesso a mettere a segno i furti sono persone all’apparenza insospettabili come le due donne denunciate in questa occasione.

L’intervista alla nuova segretaria del Pd apre la festa dell’Unità. Poi 18 giorni di concerti, dibattiti e ospiti (non solo politici)

Tutto il programma della festa che comincia il 26 agosto

Gastronomia, concerti, dibattiti, politica e altro si troverà alla Festa dell’Unità di Ravenna, allestita negli spazi del Palazzo Mauro De André dal 26 agosto al 12 settembre. Tutto il ricavato dell’offerta libera della serata di apertura verrà devoluto alle popolazioni colpite dal sisma. Inoltre, all’interno della Festa verranno attivate altre iniziative di solidarietà.

La citazione di Nanni Moretti “Le parole sono importanti” è il nome di un nuovo spazio dove tutte le sere vanno in scena le suggestioni e le opinioni di personalità della cultura, dello spettacolo, della politica. Il calendario è ancora in aggiornamento ma questi sono alcuni degli appuntamenti già fissati. Venerdì 26 agostola stampa locale intervista la segretaria provinciale del Pd Eleonora Proni. Lunedì 29 agosto Luca Bottura giornalista scrittore, conduttore radiofonico e autore televisisvo salirà sul palco insieme a Vittorio Bonetti. Martedì 30 agosto le Sorelle Marinetti, i tre attori e cantanti con un repertorio di brani swing composti da noti autori degli anni trenta e divenuti nel tempo degli evergreen: musica, racconti, narrazioni sul tema dei diritti. Mercoledì 31 agosto incontro con il vicesegretario nazionale Pd Lorenzo Guerini. Giovedì 1 settembre intervista al ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Venerdì 2 settembre intervista a Pierluigi Bersani. Domenica 4 settembre protagonisti Ettore Rosato (capogruppo Pd alla Camera dei Deputati) e il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Lunedì 5 settembre la giornata sarà dedicata al fumettista Sergio Staino: alle 18 presentazione del libro “Alla ricerca della pecora Fassina” con Sergio Staino, alle 21 “Una serata con Bobo. Disegni, sfighe e fortune di un personaggio e del suo autore”. Mercoledì 7 settembre intervista a Roberto Speranza alle 18 e alle 21 un incontro con l’attore, regista teatrale e scrittore uruguaiano Milton Fernández. Venerdì 9 settembre “Parole Note”, lo spettacolo live nato dal famoso programma radiofonico di Radio Capital che unisce musica, poesia e prosa. Sabato 10 settembre il cantautore Eugenio Finardi e l’europarlamentare Cecile Kyenge si confronteranno in un incontro dal titolo “Frontiere”. Domenica 11 settembre una serata dedicata al Referendum costituzionale con il deputato Alberto Pagani e il professore Gianfranco Pasquino. Si chiude lunedì 12 settembre con Vasco Errani.

Sul palco centrale cantanti, gruppi musicali e attori. L’onore di aprire la rassegna, il 26 agosto spetta ad Alessandro Ristori con il rock’n roll degli anni ’50 americani, le sonorità italiane degli anni ’60, i crooner e la loro eleganza. Il 27 agosto due comici storici di Zelig: Leonardo Manera e Marco della Noce. Il 28 agosto concerto dei Nomadi (15 euro, biglietti su www.ticketone.it o alla tabaccheria della festa). Il 30 agosto live dei Moka Club. L’1 settembre Duilio Pizzocchi, Sgabanaza e Andrea Vasumi. Il 2 settembre fa tappa a Ravenna Gemitaiz (18 euro, www.ticketone.it o alla tabaccheria della festa). Il 3 settembre salirà sul palco la rock band piemontese dei Perturbazione e Andrea Mirò. Ancora rock italiano il 4 settembre con Le Orme. Si continua con il rock anche il 7 settembre con Ricky Portera, Gigi Puzzo, Roby Morsiani e Mimmo Caporale. Sul palco l’8 settembre Giuseppe Giacobazzi (accesso all’area minimo 5 euro, apertura cancelli ore 19). Poi, il 9 settembre, gli Skiantos. Eugenio Finardi a Ravenna il 10 settembre. Chiude la rassegna l’11 settembre, Joe Dibrutto.

La Foco Arena è la nuova piazza gestita dai Giovani Democratici. Si apre il 26 agosto con Titta. Il 27 agosto Truck 66. Il 29 agosto i Gem Boy. Il 30 agosto Eusebio Martinelli. Il 31 agosto tributo ai Pink Floyd dei Like Black Holes in the Sky. Il 1 settembre gli Old Rockers Community. Il 3 settembre tributo agli AC/DC con la band Acidi C. Il 5 settembre Gli Atroci. Il 6 settembre The Bastard Sons of Dioniso. Il 7 settembre i Meganoidi. L’8 settembre Banana Boat. Il 9 settembre Sacri Cuori. Il 10 settembre Sine Frontera. Si chiude il 12 settembre con una serata dedicata al progetto Ravenna 2.0, un gruppo di lavoro compartecipato, formato da gruppi musicali o singoli musicisti della città di Ravenna.

Nella nuova Tenda Socjal Club, spazio al coperto, un punto d’incontro all’interno della festa, dove sia le persone che gli artisti possono incontrarsi con la musica rigorosamente live. La rassegna è a cura di Vittorio Bonetti. Si parte venerdì 26 Agosto con EffeEmme (Martina Fregola – Fabrizio Tarroni). Sabato 27 Agosto Moreno Lombardi. Domenica 28 Agosto FemmeFolk. Lunedì 29 Agosto Sesto Senso. Martedì 30 Agosto Quinzan e la sua band. Mercoledì 31 Agosto Roaring Emily Jazz Band. Giovedì 1 Settembre Renato Ricci e Lele il Saraceno. Venerdì 2 settembre Trio Italiano. Sabato 3 settembre Duo America (Daniel Angelini e Iader Nonni). Domenica 4 Settembre Gloria Turrini Trio. Lunedì 5 settembre Michele Guerra ft. Lorenzo Senzani. Mercoledì 7 settembre Vittorio Bonetti e Andrea Morelli. Giovedì 8 settembre I Kriptoniani. Venerdì 9 Settembre The Muttleys. Sabato 10 Settembre Federica Guerra e Silky 4et. Domenica 11 settembre Banda Bandoli e Officina della Musica. Lunedì 12 settembre omaggio a Lucio Dalla con Vittorio Bonetti.

Come al solito grande spazio alla gastronomia con undici punti di ristoro, gestiti dai volontari: dal classico ristorante romagnolo alle specialità toscane, della collina e del borgo e un ristorante con specialità di mare. Poi l’osteria delle Terre Libere con i prodotti etici nati dalle terre confiscate alla mafia, la friggitoria, lo stand Erasmus, il ristorante multietnico, la paelleria del Fosso che propone paella alla valenciana con sangria e infine la novità di quest’anno: il ristorante brasiliano “La mulata”.

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