lunedì
15 Settembre 2025

Bastonate alla moglie: arrestato Per la donna 25 giorni di prognosi

Intervento dei carabinieri durante una violenta discussione Lei ha ammesso che non era la prima volta

I carabinieri di Conselice hanno arrestato un 33enne marocchino per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e minacce: l’uomo ha colpito più volte la moglie con un bastone durante un’accesa discussione. La donna, medicata al pronto soccorso di Lugo, è stata dichiarata guaribile in 25 giorni. Ai militari, intervenuti nell’abitazione per sedare il litigio, ha raccontato che non era la prima volta che accadeva.

Allo zoo di Ravenna il primo coccodrillo nano africano nato in cattività in Italia

Il cucciolo è stato battezzato Congo: è il risultato di un progetto portato avanti da un team di esperti con una coppia di animali 21enni

Congo è il primo esemplare di coccodrillo nano africano (Osteolaemus tetraspis) nato in cattività in Italia ed è nato il 14 settembre allo zoo di Ravenna. Lo fa sapere la direzione del parco nei pressi di Mirabilandia: «Congo, nato da mamma Guinea e papà Togo, appartiene a una specie considerata vulnerabile dalla Iucn (International Union for Conservation of Nature) ed è inserito nell’appendice 1 della Cites, Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, a livello massimo di protezione. Di questi esemplari ne sono presenti solo una decina all’interno dei giardini zoologici italiani e, secondo la Iucn, la popolazione selvatica può essere stimata tra i 25mila e i 100mila esemplari».

Il progetto di riproduzione del Safari Ravenna, è partito nel 2014. Un team di esperti ha avviato un progetto sul coccodrillo nano africano: le 11 uova deposte il 5 giugno sono però risultate tutte infertili. Nella primavera del 2016 i due esemplari adulti, entrambi 21enni, si sono accoppiati e il 9 giugno sono state rinvenute le uova nel nido. Delle 16 uova deposte 12 sono state rotte dai bruschi movimenti della femmina e delle 4 rimaste, dopo i primi 30 giorni di incubazione a 30 gradi con 80 percento di umidità, ne è risultato fertile solo uno. All’alba del 95esimo giorno si è schiuso l’uovo.

«Per riuscire a raggiungere questo straordinario primato, è stato necessario creare la loro naturale condizione ambientale. – afferma Pietro Ciaccia, responsabile del rettilario del Safari Ravenna –. La femmina e il maschio di coccodrillo sono stati continuamente monitorati e seguiti affinché l’accoppiamento potesse avvenire nelle migliori condizioni. L’uovo è stato incubato all’interno di un’apposita incubatrice artificiale, dove sono state riprodotte le corrette condizioni di umidità e temperatura. Quotidianamente è stato controllato e sperato, tecnica che consente di vedere se l’uovo è fecondo o meno, questo per accertare il giusto accrescimento dell’embrione; il tutto senza mai toccare lo stesso perché anche una minima inclinazione dell’uovo di rettile può causare la morte embrionale». Il piccolo verrà nutrito con pesciolini d’acqua dolce, crostacei e insetti finché i visitatori potranno ammirarlo in un’apposita teca adiacente a quella dei genitori.

Il cucciolo di coccodrillo verrà presentato l’1 ottobre in occasione del convegno “Anfibi e rettili: All’interfaccia tra sfide di conservazione, progresso scientifico e allevamento amatoriale” che si terrà al Safari Ravenna.

La Cgil: «Azioni concrete contro i femminicidi»

La Cgil di Ravenna in una nota interviene sul caso del giorno, a Ravenna, esprimendo sgomento «per l’ennesimo femminicidio».

«L’uccisione di Giulia Ballestri – scrive il sindacato in una nota – colpisce l’intera nostra comunità. Ancora una volta una donna è vittima, stando alle prime ricostruzioni dei fatti, dell’incapacità di un uomo di affrontare le problematiche relazionali all’interno della coppia. È sempre più evidente la necessità di insegnare fin dalla primissima età l’importanza del rispetto e del reciproco riconoscimento. Il femminicidio in Italia rappresenta sempre di più un’emergenza a cui bisogna contrapporre azioni concrete. Prima ci sarà una presa di coscienza collettiva, prima metteremo argine a questo dramma ricorrente. La Cgil ribadisce la necessità che non vengano tagliati i fondi per i centri antiviolenza e per i nuovi centri d’ascolto dedicati agli uomini maltrattanti. In questo momento di dolore il pensiero della Cgil è rivolto ai figli e ai familiari della vittima a cui va la nostra vicinanza».

Cagnoni aveva preso un investigatore e controllava il telefono della moglie

Il medico è accusato di omicidio. Lui discendente di storici armatori, la famiglia di lei operava nell’offshore. Il delitto in una villa degli anni ’30

I tre figli di sei, otto e undici anni sono stati uno stimolo per tentare di salvare il matrimonio decennale ma non è bastato: la 40enne aveva maturato l’intenzione di divorziare per ricominciare con un’altra relazione, il 51enne non voleva saperne e pare che fosse riuscito a intercettare il telefono della moglie ricorrendo anche a un investigatore privato che aveva scoperto l’esistenza di un altro uomo. In questo scenario è arrivato l’omicidio di Giulia Ballestri, uccisa a bastonate. L’accusato è Matteo Cagnoni, noto dermatologo. Sono dettagli che emergono dalle pagine de Il Resto del Carlino e del Corriere Romagna in edicola oggi.

Il cadavere, come noto, è stato ritrovato dalla polizia nella notte tra il 18 e il 19 settembre nello scantinato di una villa in via Padre Genocchi, a ridosso di uno degli accessi secondari dei giardini pubblici di Ravenna. Attualmente era disabitata perché i coniugi vivevano di fronte all’ex macello. Come i due siano arrivati lì, soprattutto lei, è ancora da definire. Il decesso viene collocato nelle 72 ore precedenti al ritrovamento. Dopo l’omicidio, secondo gli inquirenti, Cagnoni si è portato a Firenze con i tre figli a casa dei genitori. E lì è stato arrestato. Per il 21 settembre è previsto l’interrogatorio di garanzia.

Ancora dalla lettura dei quotidiani emerge il profilo della coppia. Chi li frequentava li descrive sereni e felici, all’apparenza. Entrambi di famiglie benestanti, eleganti e pacati, abituati a frequentare eventi mondani a cui soprattutto lui teneva molto. Il medico, laurea in Medicina a Firenze nel 1992 con 110 e lode, è discendente di una famiglia di armatori da cinque generazioni, il padre Mario è stato primario al Careggi di Firenze. Matteo, che in passato ha insegnato all’università del capoluogo toscano, era particolarmente orgoglioso delle sue amicizie e conoscenze altolocate e nel mondo dello spettacolo: le foto accanto a vip e personaggi noti, le ospitate in televisione sulla Rai come esperto di dermatologia o nei panni di autore di libri. Lei l’aveva conosciuto come sua paziente. Poi il corteggiamento e il matrimonio. I Ballestri sono proprietari di un’azienda che lavora nel settore offshore installando condutture subacquee.

Il teatro dell’omicidio è una villa signorile di mattoni facciavista, immersa in un grande giardino. A progettarla negli anni Trenta, su commissione della famiglia Cagnoni, fu l’architetto Giulio Ulisse Arata, lo stesso che disegnò il Palazzo della Provincia in piazza Caduti. L’immobile sorge nelle vicinanze della Loggetta Lombardesca.

Assalto nella notte alle Maioliche Nel parcheggio anche un incendio

Colpo al centro commerciale: presi di mira (a martellate) il negozio
di smartphone, la gioielleria e l’agenzia di viaggi. Poi la fuga in A14

Con alcune mazze da muratore hanno infranto la vetrata di una delle porte laterali antipanico, poi si sono diretti alla gioielleria “Sì Anelli” dove hanno mandato in frantumi le vetrine a martellate e si sono impossessati dei preziosi in mostra. Non contenti, hanno frantumanto anche la vetrata del negozio di telefonia “3 Store” per impossessarsi di quattro smartphone in esposizione, non accorgendosi però che erano solo riproduzioni senza valore. L’allarme acustico e poi quello fumogeno hanno fatto scappare la banda di malviventi – cinque persone in tutto – che nella notte tra domenica e lunedì ha preso di mira il centro commerciale Le Maioliche di Faenza. Prima di uscire definitivamente, i cinque hanno distrutto anche la vetrata dell’agenzia di viaggi Faventia Tourist, non riuscendo però a rubare alcunché.

Per rallentare l’intervento delle forze dell’ordine, una volta usciti dal parcheggio hanno anche incendiato due balle di paglia lungo la via di accesso al centro commerciale, rendendo necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco.

Stando ai primi rilievi dei carabinieri, i malviventi hanno approfittato della vicinanza tra il centro commerciale e l’autostrada, dove probabilmente li attendeva un complice, con cui si sono dileguati.

All’interno del centro commerciale è stato ritrovato anche un piede di porco utilizzato per sollevare la saracinesca della gioielleria.

Il modus operandi della banda sarebbe lo stesso ravvisato in occasione di altri furti ai danni della Maioliche registrati dai carabinieri negli ultimi due anni.

Sorpreso in discoteca a rubare portafogli: arrestato muratore 51enne

Cinque vittime in una sola serata, a Castel Bolognese

Un muratore forlivese di 51 anni è stato arrestato dalla polizia sabato notte alla discoteca Le Cupole di Castel Bolognese, dove aveva fatto razzia di portafogli e cellulari, approfittando della calca e della distrazione dei proprietari. Dopo aver raccolto le denunce di due donne, i carabinieri hanno sorpreso l’uomo mentre stava frugando in alcune borsette nella zona dei divanetti. Addosso stava nascondendo due costosi smartphone, numerose carte di credito e una macchina fotografica compatta, di cui non sapeva fornire spiegazioni. L’uomo ha poi ammesso di averli rubati da alcune borse lasciate incustodite sui divanetti ed è stato arrestato per furto aggravato e continuato. Alla fine della serata sono risultate cinque le persone derubate.

L’arresto del 51enne è stato convalidato e in tribunale l’uomo ha patteggiato una pena di 12 mesi di reclusione e 400 euro di multa. Inoltre gli è stata applicata la misura dell’obbligo di firma presso i carabinieri di Fusignano, dove l’uomo svolge la propria attività lavorativa. L’uomo era andato in discoteca insieme a un paio di amici; uno di questi è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico con lama da venti centimetri, per cui è stato denunciato.

 

«La violenza sulle donne non si arresta» Il dolore di sindaco, Comune e Linea Rosa

Dopo l’uxoricidio che ha scosso la città di Ravenna

«Siamo addolorati e sgomenti di fronte all’ennesimo omicidio di una donna per mano, quasi certamente, di un uomo. Oggi questa tragedia colpisce la nostra comunità, ma purtroppo drammi analoghi si verificano troppo spesso in Italia e non solo». Lo dichiarano in una nota congiunta il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’assessore a Politiche e Culture di genere del Comune, Ouidad Bakkali. Il riferimento è naturalmente all’omicidio di Giulia Ballestri per cui è stato fermato il marito, il noto dermatologo Matteo Cagnoni (vedi articoli correlati).

«Ravenna – continua la nota –, insieme all’associazione Linea Rosa, è quotidianamente al lavoro per proteggere le donne vittime di violenza e per fare cultura e prevenzione attraverso iniziative che coinvolgono l’intera comunità. Oggi il dolore ci travolge, ma episodi come questo devono spingerci a proseguire con ancora maggiore impegno e determinazione su questa strada. Confidiamo nelle forze dell’ordine affinché le responsabilità dell’accaduto vengano chiarite al più presto ed esprimiamo la nostra totale vicinanza ai famigliari della vittima».

A commentare il fatto di cronaca su Facebook è anche la presidente della stessa associazione Linea Rosa, Alessandra Bagnara, che posta un simbolo di lutto e scrive: «Purtroppo, per quanto possiamo fare, la violenza sulle donne non si arresta».

«La violenza sulle donne non si arresta» Il dolore di sindaco, Comune e Linea Rosa

Dopo l’uxoricidio che ha scosso la città di Ravenna

«Siamo addolorati e sgomenti di fronte all’ennesimo omicidio di una donna per mano, quasi certamente, di un uomo. Oggi questa tragedia colpisce la nostra comunità, ma purtroppo drammi analoghi si verificano troppo spesso in Italia e non solo». Lo dichiarano in una nota congiunta il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’assessore a Politiche e Culture di genere del Comune, Ouidad Bakkali. Il riferimento è naturalmente all’omicidio di Giulia Ballestri per cui è stato fermato il marito, il noto dermatologo Matteo Cagnoni (vedi articoli correlati).

«Ravenna – continua la nota –, insieme all’associazione Linea Rosa, è quotidianamente al lavoro per proteggere le donne vittime di violenza e per fare cultura e prevenzione attraverso iniziative che coinvolgono l’intera comunità. Oggi il dolore ci travolge, ma episodi come questo devono spingerci a proseguire con ancora maggiore impegno e determinazione su questa strada. Confidiamo nelle forze dell’ordine affinché le responsabilità dell’accaduto vengano chiarite al più presto ed esprimiamo la nostra totale vicinanza ai famigliari della vittima».

A commentare il fatto di cronaca su Facebook è anche la presidente della stessa associazione Linea Rosa, Alessandra Bagnara, che posta un simbolo di lutto e scrive: «Purtroppo, per quanto possiamo fare, la violenza sulle donne non si arresta».

«La violenza sulle donne non si arresta» Il dolore di sindaco, Comune e Linea Rosa

Dopo l’uxoricidio che ha scosso la città di Ravenna

«Siamo addolorati e sgomenti di fronte all’ennesimo omicidio di una donna per mano, quasi certamente, di un uomo. Oggi questa tragedia colpisce la nostra comunità, ma purtroppo drammi analoghi si verificano troppo spesso in Italia e non solo». Lo dichiarano in una nota congiunta il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’assessore a Politiche e Culture di genere del Comune, Ouidad Bakkali. Il riferimento è naturalmente all’omicidio di Giulia Ballestri per cui è stato fermato il marito, il noto dermatologo Matteo Cagnoni (vedi articoli correlati).

«Ravenna – continua la nota –, insieme all’associazione Linea Rosa, è quotidianamente al lavoro per proteggere le donne vittime di violenza e per fare cultura e prevenzione attraverso iniziative che coinvolgono l’intera comunità. Oggi il dolore ci travolge, ma episodi come questo devono spingerci a proseguire con ancora maggiore impegno e determinazione su questa strada. Confidiamo nelle forze dell’ordine affinché le responsabilità dell’accaduto vengano chiarite al più presto ed esprimiamo la nostra totale vicinanza ai famigliari della vittima».

A commentare il fatto di cronaca su Facebook è anche la presidente della stessa associazione Linea Rosa, Alessandra Bagnara, che posta un simbolo di lutto e scrive: «Purtroppo, per quanto possiamo fare, la violenza sulle donne non si arresta».

Uccisa a bastonate, fermato il marito da cui si stava separando

Accusato di omicidio il noto dermatologo Matteo Cagnoni. Il cadavere era nello scantinato: testa fracassata e addosso solo il reggiseno

Massacrata con un grosso bastone di legno e lasciata con la testa fracassata in un lago di sangue, addosso solo il reggiseno. Il corpo della 40enne ravennate Giulia Ballestri è stato trovato dalla squadra mobile della polizia poco dopo la mezzanotte tra il 18 e il 19 settembre a Ravenna nello scantinato di una villa disabitata di proprietà della famiglia del marito, il 51enne noto dermatologo Matteo Cagnoni: l’uomo è stato arrestato in esecuzione di un provvedimento di fermo per indiziato di delitto con le accuse di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. L’arresto è avvenuto a Firenze, città d’origine del medico. I due convivevano ancora ma lei voleva la separazione e stava preparando le pratiche per il divorzio.

Cagnoni, con i tre figli che hanno tra sei e undici anni, aveva raggiunto l’abitazione dei genitori in una zona esclusiva sui colli del capoluogo toscano: all’arrivo della polizia è scappato da una finestra ed è riuscito inzialmente a sfuggire alla cattura ma quando è rientrato ha trovato gli agenti ad aspettarlo per accompagnarlo in questura.

Le indagini della procura di Ravenna, condotte dal sostituto procuratore Cristina D’Aniello e dal procuratore capo Alessandro Mancini, avevano subito puntato sul marito per una circostanza: la villa al 7 di via Padre Genocchi dove si trovava il cadavere aveva l’allarme inserito e solo i coniugi avevano le chiavi.

Le ricerche della donna erano cominciate nel pomeriggio della domenica quando il fratello ne ha denunciato la scomparsa. L’ultimo contatto tra i due risaliva alla tarda serata di giovedì, un messaggio che la sorella gli aveva inviato poi il silenzio. Davanti all’abitazione in via Giordano Bruno dove i coniugi vivevano è stata trovata la vettura della donna. I vigili del fuoco hanno sfondato la porta dell’abitazione senza trovare nessuno all’interno. A quel punto la denuncia del fratello con le ricerche estese alle altre proprietà familiari. «Quando ho saputo che una madre di tre figli non dava notizie da un paio di giorni ho subito capito che non poteva essere scomparsa volontariamente – ha detto il pubblico ministero D’Aniello in conferenza stampa –. E infatti i sospetti sono poi stati confermati»

Gli inquirenti non hanno ancora appurato con quale motivazione Cagnoni abbia portato la moglie nella villa disabitata dove non erano soliti andare. Il sopralluogo della polizia scientifica ha svelato lì lo scenario di un massacro efferato: le tracce di sangue in diverse stanze lasciano ipotizzare che l’aggressione sia cominciata in casa e lo scantinato sia stato il teatro dell’epilogo finale con l’uomo che ha infierito sul corpo forse anche dopo il decesso. I segni sui gradini delle scale che conducono in cantina sarebbero compatibili con quelli di un trascinamento. La polizia ha recuperato il bastone che si ritiene l’arma del delitto.

Quarantenne uccisa: fermato il marito, il noto dermatologo Matteo Cagnoni

Il cadavere nella casa di famiglia ai giardini pubblici di Ravenna
La donna era scomparsa da un paio di giorni. Avevano tre figli

Il cadavere di una donna, Giulia Ballestri, di 40 anni, è stato ritrovato la notte tra domenica e lunedì nello scantinato della villa di famiglia a Ravenna. Non ci sono dubbi sull’omicidio: ancora da chiarire con quale oggetto la donna sia stata colpita a morte. La polizia ha bloccato il marito, Matteo Cagnoni, noto dermatologo. La sua posizione è ora al vaglio della Procura.

La villa, disabitata ma di proprietà della famiglia, si trova in via Padre Genocchi 7, in zona giardini pubblici. A dare l’allarme sono stati i familiari, che non avevano sue notizie da un paio di giorni.

Sul posto, oltre alla squadra Mobile, alle Volanti e alla Scientifica, è intervenuto il procuratore capo Alessandro Mancini, che coordinerà l’inchiesta assieme al pm di turno Cristina D’Aniello. (Ansa.it)

Omicidio a Ravenna: trovato il cadavere di una donna di quarant’anni

In una casa in zona giardini pubblici. La vittima è Giulia Ballestri

Il cadavere di una donna è stato ritrovato la scorsa notte all’interno di un’abitazione di Ravenna. Sul posto, oltre ai vigili del Fuoco, è intervenuta la polizia. La vittima è Giulia Ballestri, ravennate di 40 anni. A dare l’allarme sono stati i familiari, che non avevano sue notizie da un paio di giorni. Il corpo è stato trovato nello scantinato di una villa di famiglia in via Padre Genocchi, che si trova in zona giardini pubblici.

Non ci sono dubbi sull’omicidio: ancora da chiarire con quale oggetto la donna sia stata colpita a morte. Sul posto, oltre alla squadra Mobile, alle Volanti e alla Scientifica, è intervenuto il procuratore capo Alessandro Mancini, che coordinerà l’inchiesta assieme al pm di turno Cristina D’Aniello. (Ansa.it)

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