lunedì
08 Settembre 2025

Acrobazie fra mare e cielo con le Frecce Tricolori

Dalle ore 16 di domenica 26 a Punta Marina, fra bolidi Ferrari, evoluzioni in aria di velivoli e parà, fino ai jet della Pan

Frecce TricoloreUna domenica, quella del 26 giugno, con gli occhi al cielo per tanti ravennati e turisti grazie alle evoluzioni delle Frecce Tricolori di altri mezzi dell’aviazione militare e di velivoli acrobatici, a Punta Marina, a partire dalle ore 16.30. Pienone e clima di attesa sui lidi ravennati da Porto Corsini a Lido Adriano, fin da sabato, in occasione dei voli di prova della Pan, ma anche qualche disagio per quanto riguarda parcheggi e zone interdette per motivi di sicurezza, fra cui anche navigazione e balneazione in alcuni tratti della riviera. L’esibizione rientra nell’ambito della manifestazione “Valore Tricolore“ dedicata a celebrare le forze armate – e in particolare il corpo dell’aviazione – in occasione del 70esimo della repubblica Italiana e del 100 anni del cavallino rampante di Francesco Baracca ed è promossa da dall’Aereo Club d’Italia, dall’aereo Club Francesco Baracca di Lugo, da Micoperi spa, con il patrocinio delle Amministrazioni Comunali di Lugo e Ravenna.

Promotori festa aviazioneLa manifestazione avrà un preludio subito dopo pranzo con una parata di 10 Ferrari, accompagnata da altri 30 bolidi del Cavallino Rampante, con a bordo i piloti della Pattuglia Acrobatica Nazionale, che sfileranno in un percorso da Milano Marittima, Lido di Savio, Punta Marina Terme e quindi Lugo di Romagna, in omaggio all’eroe Francesco Baracca. Nel pomeriggio prenderà il via sui cieli di Punta Marina l’air-show al passaggio dell’elicottero EliSar con la bandiera tricolore e l’inno nazionale, al quale seguirà una dimostrazione di soccorso e il passaggio di altri elicotteri militari. Seguiranno poi i lanci dei paracadutisti dei reparti Folgore e Tuscani che atterreranno sulla spiaggia antistante i bagni Bologna e Bolognino, a Punta Marina. Le esibizioni di air performance da parte di altri velivoli acrobatici precederanno il passaggio e le evoluzioni della Pan-Frecce Tricolori, previsto nel tardo pomeriggio.
Gran finale musicale alle 21, in piazza San Massimiliano a Punta Marina Terme, con la Fanfara dei Carabinieri.

Di seguito tutte le ordinanze su circolazione e sosta emanate in occasione dell’evento di domenica 26 giugno a Punta Marina Terme
Fino alle 3 di lunedì 27 giugno è fatto divieto di transito e di sosta con zona rimozione per tutti i veicoli nel Lungomare Cristoforo Colombo, tratto compreso tra via delle Sirti e la rotonda Acqua Marina, in Piazza Saffi, nello stradello retrodunale (tratto compreso tra il bagno Miramare e il bagno Saint Tropez) e nel parcheggio pubblico sterrato adiacente a piazza Saffi. Sarà adibito a parcheggio gratuito (per veicoli con massa non superiore a 2,5 t) il Parco pubblico Grande Torino fino alla mezzanotte di domenica, accessibile dallo stradello laterale al campo sportivo.

Peraltro saranno disponibili due nuove aree di sosta, di cui una posta in adiacenza e in ampliamento del parcheggio scambiatore (sempre con ingresso dalla rotonda degli Sgobbolari) e l’altra posta in un’area verde in viale delle Americhe nelle vicinanze del campo sportivo. In via dell’Amo e in via della Fiocina (nel tratto compreso tra via dell’Amo e via del Cogollo lato nord), la sosta sarà riservata alle moto. Ad esclusione di viale delle Americhe, le vie interne di Punta Marina Terme saranno pressoché tutte interdette al transito e alla sosta fino alle 22 di domenica (ad eccezione degli autorizzati a vario titolo).

Per favorire la sicurezza dei ciclisti in via dell’Idrovora fino alle 22 potranno circolare solamente le biciclette mentre sarà vietato il transito a tutti i veicoli a motore. Inoltre è vietata la sosta nelle aree retrodunali destinate a parcheggio, fino alle 3 di lunedì 27 giugno nel tratto che va dal Bagno Pelo al Bagno Susanna a Punta Marina.

Sono stati previsti parcheggi riservati ai disabili in Lungomare Cristoforo Colombo.L’accesso a tale area potrà avvenire percorrendo via delle Americhe e via delle Sirti.Per quanto riguarda invece i disabili non accompagnati è consentito l’accesso alle aree riservate degli stabilimenti balneari escluso il Bagno Bolognino.

Nello specchio d’acqua della spiaggia di Punta Marina per ordinanza della Capitaneria di Porto è fatto divieto di divieto di navigazione, ancoraggio, di pesca e sosta e balneazione nonché qualsiasi altra attività connessa ai pubblici usi del mare.

La lunga notte Romagnola a Russi fra Stecchetti e rinascita del folk

A palazzo S. Giacomo, Marescotti coi sonetti in dialetto e le orchestre di Moreno il Biondo ed eXtraliscio di Mirco Mariani con cui ballare

Balera romagnolaSonorità dal mondo e le radici, musica colta e tradizioni popolari, grandi lirici e poesia in dialetto romagnolo, Ravenna Festival da tempo accoglie molteplici culture, ma è nell’edizione 2016 che domenica 26 giugno offre al pubblico una “Lunga notte romagnola” a palazzo San Giacomo di Russi.

L’occasione nasce come omaggio ad Olindo Guerrini, nel centenario della scomparsa (1845 – 1916). Al poeta di Sant’Alberto, erudito, critico letterario, polemista, dal forte carattere, irriverente e anticlericale va un tributo in parole e musica come non si è mai visto. E seguendo l’autore, pronto a nascondersi, divertito, dietro a numerosi pseudonimi, il più celebre fra questi Lorenzo Stecchetti, usato per calibrare toni e misure della propria scrittura in prosa e versi, così la “Lunga notte romagnola“ offre al pubblico un doppio registro.

MarescottiIn apertura l’attore Ivano Marescotti legge i Sonetti romagnoli, pubblicati postumi dal figlio Guido, di gran lunga il componimento più noto di Guerrini, almeno in Romagna rispetto all’intera produzione in italiano. Marescotti noto al grande pubblico per l’intensa carriera cinematografica e teatrale, conserva una passione sconfinata per la produzione poetica in romagnolo che traduce sulle scene da decenni con generosità in spettacoli e recital.
Nella seconda parte della serata sarà la musica a dominare il palco e con la stessa vitalità delle parole del poeta condurrà il pubblico nel regno dell’orchestra futurista eXtraliscio, fatto di polke romagnole e sonorità sperimentali, giocate per fondere e tradire il repertorio “classico” per dare forma a un punk da balera. In scena Moreno il Biondo con l’Orchestra Grande Evento e Mirco Mariani e l’orchestra eXtraliscio.
A Ivano Marescotti il compito di raccontare l’idea della “Lunga notte romagnola“ e la fascinazione per Olindo Guerrini.

Nel centenario della scomparsa di Olindo Guerrini molti sono gli omaggi programmati, come è nata l’idea di una lettura dei Sonetti romagnoli per di più in un ambiente nobile e allo stesso tempo campestre come palazzo San Giacomo di Russi?
«La proposta mi è stata offerta dal direttore del Ravenna Festival e io ne sono stato ben felice».

Come si avvicina l’opera di un poeta e di un intellettuale atipico come Guerrini?
«Ho accettato volentieri proprio perché nella mia attività professionale non avevo mai affrontato col dovuto impegno Stecchetti. Mi sono sempre riservato di farlo un giorno e la proposta del Ravenna Festival me ne dà una magnifica occasione».

Marescotti è stato il primo a portare in scena con successo testi poetici e teatrali in dialetto romagnolo, a partire da Raffaello Baldini, si aspettava tanto consenso da parte del pubblico e immaginava che potesse diventare una modalità utilizzata nel tempo anche da altri lettori e attori?
«All’inizio, e parlo della fine degli anni 80, leggevo per divertimento le poesie in dialetto agli amici, poi il pubblico si è allargato in modo incredibile finché non mi sono reso conto di un vuoto che c’era e delle aspettative della gente rispetto a poeti considerati tra i più grandi del secolo scorso. Ho dedicato gran parte della mia attività alla diffusione delle poesie dei grandi poeti romagnoli in dialetto da Tonino Guerra fino a Baldini sull’onda di un grande interprete romagnolo: Giuseppe Maestri, insuperabile lettore soprattutto di Stecchetti. Per soggezione verso di lui, forse, non avevo ancora affrontato Stecchetti».
Lo spettacolo La lunga notte romagnola prevede anche l’incontro tutto particolare con Moreno Il Biondo, Mirko Mariani e Mauro Ferrara, anime delle orchestre Grande Evento ed “eXtralisco”, unite per l’occasione. State pensando a una divertente commistione fra le liriche di Stecchetti e le sonorità sperimentali di questo nuovo genere gioioso e scanzonato, definito dagli stessi autori “punk da balera”?
«Non li conosco, purtroppo, e io non avrò bisogno di musica durante il reading…»

Moreno Biondo«Extraliscio non è solo musica, concerti e ballo ma è un’attitudine». Avvertono i creatori, ovvero Mirco Mariani e la star del liscio Moreno il Biondo, con un’avvertenza: «Attenzione la gioia che provoca nell’ascoltatore dà assuefazione». Il progetto condiviso con Mauro Ferrara, altra voce storica del genere, propone: «canzoni da ballo che affondano le radici nella musica folkloristica di Secondo Casadei e si proiettano nella balera del futuro». Ne sono artefici: Mirco Mariani, al fianco per diversi anni di Enrico Rava e Vinicio Capossela con il quale ancora collabora. Mariani ha suonato nei più importanti festival italiani ed europei e ha collaborato con Arto Lindsay, Mitchell Froom, Marc Ribot, Stefano Bollani, Paolo Fresu e tanti altri.  Mauro Ferrara, voce storica della Romagna ha iniziato con le Ombre Nere e con l’orchestra VittorioBorghesi, poi dal 1975 al 2000 ha suonato con l’Orchestra Raoul Casadei e nel 2002 Mauro ha fondato, insieme a Moreno il Biondo, Fiorenzo Tassinari e Walter Giannarelli, l’orchestra Grande Evento con cui tutt’ora si esibisce. E infine Moreno – il Biondo –  Conficconi, che entra a far parte dell’Orchestra Raoul Casadei nel 1990. Anni in cui collabora con artisti come Gloria Gaynor, Tito Puente ed Elio e le storie tese per il quale nel 1996 firma l’arrangiamento della versione video de “La terra dei cachi“. Nel 2002 Moreno è tra i fondatori dell’orchestra Grande Evento. Con questa formazione organizza diversi tributi a Secondo Casadei come lo spettacolo “Secondo a Nessuno”, in collaborazione con l’orchestra sinfonica Cherubini.

La lunga notte Romagnola a Russi fra Stecchetti e rinascita del folk

A palazzo S. Giacomo, Marescotti coi sonetti in dialetto e le orchestre di Moreno il Biondo ed eXtraliscio di Mirco Mariani con cui ballare

Balera romagnolaSonorità dal mondo e le radici, musica colta e tradizioni popolari, grandi lirici e poesia in dialetto romagnolo, Ravenna Festival da tempo accoglie molteplici culture, ma è nell’edizione 2016 che domenica 26 giugno offre al pubblico una “Lunga notte romagnola” a palazzo San Giacomo di Russi.

L’occasione nasce come omaggio ad Olindo Guerrini, nel centenario della scomparsa (1845 – 1916). Al poeta di Sant’Alberto, erudito, critico letterario, polemista, dal forte carattere, irriverente e anticlericale va un tributo in parole e musica come non si è mai visto. E seguendo l’autore, pronto a nascondersi, divertito, dietro a numerosi pseudonimi, il più celebre fra questi Lorenzo Stecchetti, usato per calibrare toni e misure della propria scrittura in prosa e versi, così la “Lunga notte romagnola“ offre al pubblico un doppio registro.

MarescottiIn apertura l’attore Ivano Marescotti legge i Sonetti romagnoli, pubblicati postumi dal figlio Guido, di gran lunga il componimento più noto di Guerrini, almeno in Romagna rispetto all’intera produzione in italiano. Marescotti noto al grande pubblico per l’intensa carriera cinematografica e teatrale, conserva una passione sconfinata per la produzione poetica in romagnolo che traduce sulle scene da decenni con generosità in spettacoli e recital.
Nella seconda parte della serata sarà la musica a dominare il palco e con la stessa vitalità delle parole del poeta condurrà il pubblico nel regno dell’orchestra futurista eXtraliscio, fatto di polke romagnole e sonorità sperimentali, giocate per fondere e tradire il repertorio “classico” per dare forma a un punk da balera. In scena Moreno il Biondo con l’Orchestra Grande Evento e Mirco Mariani e l’orchestra eXtraliscio.
A Ivano Marescotti il compito di raccontare l’idea della “Lunga notte romagnola“ e la fascinazione per Olindo Guerrini.

Nel centenario della scomparsa di Olindo Guerrini molti sono gli omaggi programmati, come è nata l’idea di una lettura dei Sonetti romagnoli per di più in un ambiente nobile e allo stesso tempo campestre come palazzo San Giacomo di Russi?
«La proposta mi è stata offerta dal direttore del Ravenna Festival e io ne sono stato ben felice».

Come si avvicina l’opera di un poeta e di un intellettuale atipico come Guerrini?
«Ho accettato volentieri proprio perché nella mia attività professionale non avevo mai affrontato col dovuto impegno Stecchetti. Mi sono sempre riservato di farlo un giorno e la proposta del Ravenna Festival me ne dà una magnifica occasione».

Marescotti è stato il primo a portare in scena con successo testi poetici e teatrali in dialetto romagnolo, a partire da Raffaello Baldini, si aspettava tanto consenso da parte del pubblico e immaginava che potesse diventare una modalità utilizzata nel tempo anche da altri lettori e attori?
«All’inizio, e parlo della fine degli anni 80, leggevo per divertimento le poesie in dialetto agli amici, poi il pubblico si è allargato in modo incredibile finché non mi sono reso conto di un vuoto che c’era e delle aspettative della gente rispetto a poeti considerati tra i più grandi del secolo scorso. Ho dedicato gran parte della mia attività alla diffusione delle poesie dei grandi poeti romagnoli in dialetto da Tonino Guerra fino a Baldini sull’onda di un grande interprete romagnolo: Giuseppe Maestri, insuperabile lettore soprattutto di Stecchetti. Per soggezione verso di lui, forse, non avevo ancora affrontato Stecchetti».
Lo spettacolo La lunga notte romagnola prevede anche l’incontro tutto particolare con Moreno Il Biondo, Mirko Mariani e Mauro Ferrara, anime delle orchestre Grande Evento ed “eXtralisco”, unite per l’occasione. State pensando a una divertente commistione fra le liriche di Stecchetti e le sonorità sperimentali di questo nuovo genere gioioso e scanzonato, definito dagli stessi autori “punk da balera”?
«Non li conosco, purtroppo, e io non avrò bisogno di musica durante il reading…»

Moreno Biondo«Extraliscio non è solo musica, concerti e ballo ma è un’attitudine». Avvertono i creatori, ovvero Mirco Mariani e la star del liscio Moreno il Biondo, con un’avvertenza: «Attenzione la gioia che provoca nell’ascoltatore dà assuefazione». Il progetto condiviso con Mauro Ferrara, altra voce storica del genere, propone: «canzoni da ballo che affondano le radici nella musica folkloristica di Secondo Casadei e si proiettano nella balera del futuro». Ne sono artefici: Mirco Mariani, al fianco per diversi anni di Enrico Rava e Vinicio Capossela con il quale ancora collabora. Mariani ha suonato nei più importanti festival italiani ed europei e ha collaborato con Arto Lindsay, Mitchell Froom, Marc Ribot, Stefano Bollani, Paolo Fresu e tanti altri.  Mauro Ferrara, voce storica della Romagna ha iniziato con le Ombre Nere e con l’orchestra VittorioBorghesi, poi dal 1975 al 2000 ha suonato con l’Orchestra Raoul Casadei e nel 2002 Mauro ha fondato, insieme a Moreno il Biondo, Fiorenzo Tassinari e Walter Giannarelli, l’orchestra Grande Evento con cui tutt’ora si esibisce. E infine Moreno – il Biondo –  Conficconi, che entra a far parte dell’Orchestra Raoul Casadei nel 1990. Anni in cui collabora con artisti come Gloria Gaynor, Tito Puente ed Elio e le storie tese per il quale nel 1996 firma l’arrangiamento della versione video de “La terra dei cachi“. Nel 2002 Moreno è tra i fondatori dell’orchestra Grande Evento. Con questa formazione organizza diversi tributi a Secondo Casadei come lo spettacolo “Secondo a Nessuno”, in collaborazione con l’orchestra sinfonica Cherubini.

La notte irlandese: ritmi e danze gaeliche a Russi

A Palazzo S. Giacomo, festa il 25 giugno

Birkin TreeIl loro nome in gaelico significa “Il matrimonio del Dio del Sole”, o anche solo “la festa” di Lugh, ed è un omaggio al grano, nel mese del raccolto. I Lúnasa, super gruppo irlandese, rappresentano il meglio della tradizione musicale di quelle terre. Dal 1997 l’inventiva degli arrangiamenti e il groove dei bassi spostano la tradizione dell’isola del trifoglio in territori musicali sorprendentemente nuovi.
Oggi nei loro eventi musica e danza si fondono, creando atmosfere di grande lirismo e intensità, insieme a momenti di forte impatto e grande energia, con un ritmo totalmente e profondamente Irish.
Saranno protagonisti al Ravenna Festival, sabato 25 giugno, nel corso di quella che è stata ribattezzata come “La lunga notte irlandese” al palazzo San Giacomo di Russi.

La serata si dipana poi con le suggestioni create da altri ospiti tra cui i Birkin Tree, da trent’anni sulla scena musicale, unica formazione italiana a esibirsi regolarmente in Irlanda, dove ha suonato in alcuni tra i più importanti festival, tra cui Feakle Festival, Ennis Trad Festival, Glencolumbkille Festivale O’Carolan Festival.

Sul palco ci sarà anche la cantante Karan Casey, a lungo una delle voci più innovative e apprezzate nel campo della musica irlandese. Nella sua carriera ormai ventennale, è passata dal jazz alla collaborazione con la band Solas a New York, fino all’attuale carriera da solista con la quale ha venduto oltre mezzo milione di album.

La notte irlandese: ritmi e danze gaeliche a Russi

A Palazzo S. Giacomo, festa il 25 giugno

Birkin TreeIl loro nome in gaelico significa “Il matrimonio del Dio del Sole”, o anche solo “la festa” di Lugh, ed è un omaggio al grano, nel mese del raccolto. I Lúnasa, super gruppo irlandese, rappresentano il meglio della tradizione musicale di quelle terre. Dal 1997 l’inventiva degli arrangiamenti e il groove dei bassi spostano la tradizione dell’isola del trifoglio in territori musicali sorprendentemente nuovi.
Oggi nei loro eventi musica e danza si fondono, creando atmosfere di grande lirismo e intensità, insieme a momenti di forte impatto e grande energia, con un ritmo totalmente e profondamente Irish.
Saranno protagonisti al Ravenna Festival, sabato 25 giugno, nel corso di quella che è stata ribattezzata come “La lunga notte irlandese” al palazzo San Giacomo di Russi.

La serata si dipana poi con le suggestioni create da altri ospiti tra cui i Birkin Tree, da trent’anni sulla scena musicale, unica formazione italiana a esibirsi regolarmente in Irlanda, dove ha suonato in alcuni tra i più importanti festival, tra cui Feakle Festival, Ennis Trad Festival, Glencolumbkille Festivale O’Carolan Festival.

Sul palco ci sarà anche la cantante Karan Casey, a lungo una delle voci più innovative e apprezzate nel campo della musica irlandese. Nella sua carriera ormai ventennale, è passata dal jazz alla collaborazione con la band Solas a New York, fino all’attuale carriera da solista con la quale ha venduto oltre mezzo milione di album.

Riapre l’antico porto di Classe all’insegna dell’archeocinema

Ingresso serale dal 25 giugno e dal 27 la rassegna “al chiaro di luna“ con film, incontri letterari, laboratori, visite guidate, degustazioni…

Antico Porto ClasseDal 25 giugno l’Antico Porto di Classe riapre al pubblico in orario serale: tutti i giorni dalle 18 alle 23. Quando tutti gli altri monumenti chiudono, la zona archeologica sarà aperta e fruibile al pubblico. Inoltre, fino al 7 agosto, i sabati e le domeniche, alle 19 e alle 21, sono previste visite guidate per approfondire la conoscenza di uno dei più importanti scali portuali del mondo romano e bizantino.

L’ingresso prevede una tariffa unica a 7 euro, comprensiva di ingresso e visita guidata.
Lunedì 27 giugno, alle 20, parte invece la rassegna “L’Antico Porto al chiaro di Luna” – il variegato programma di eventi serali estivi che prevede incontri letterari, visite guidate, conversazioni, degustazioni e laboratori ludico-didattici per famiglie con bambini – inaugurerà con un evento inedito: il primo Festival Internazionale del Cinema Archeologico di Ravenna – Premio Olivo Fioravanti, promosso da RavennAntica in collaborazione con il Comune di Ravenna, la rivista “Archeologia Viva“ e la rassegna internazionale del Cinema archeologico – Fondazione Museo Civico di Rovereto.
«Due sono i motivi per non perdersi questo appuntamento – spiega Piero Pruneti, direttore di “Archeologia Viva“ –. Il primo è che è possibile visionare dei veri e propri capolavori della cinematografia archeologica, già selezionati a Rovereto durante le varie manifestazioni annuali di cinema, dove il pubblico vota e assegna premi e posti in classifica senza fare sconti a nessuno. Per cui siamo sicuri che i documentari in programma sono di solido contenuto scientifico e di sicura spettacolarità. Il secondo motivo è il fatto che questa rassegna cinematografica si svolge nella straordinaria cornice notturna del Parco archeologico di Classe, uno dei più importanti nel Mediterraneo che fu».

Nella prima serata, il 27 giugno, si racconteranno “Navigazione e naufragi nel mondo antico”, martedì 28 giugno “Le Civiltà sommerse”, mercoledì 29 giugno sarà “Nel segno della pietra” mentre giovedì 30 si svolgerà la serata finale, che prevede la premiazione dei film da parte del pubblico. Tutte e quattro le serate sono a ingresso gratuito, comprensivo di proiezione e drink. Prenotazione consigliata allo 0544 478100.

Da quest’anno, è possibile acquistare la tessera abbonamento da 12 euro che permette l’ingresso all’Antico Porto tutte le sere oppure quella da 50 euro che consente, oltre all’ingresso, di partecipare a tutti gli eventi della rassegna L’Antico Porto al chiaro di Luna (compresi gli aperitivi e tutti gli eventi a pagamento).
Entrambe le tessere sono in vendita presso la Domus dei Tappeti di Pietra (via Barbiani-Ravenna) e, dal 25 giugno, anche direttamente presso l’Antico Porto di Classe (via Marabina, 7).
In caso di maltempo alcuni eventi si terranno presso il Museo Tamo, via Rondinelli, 2, a Ravenna. Si consiglia di verificare eventuali variazioni sul sito web: www.anticoportoravenna.it oppure telefonando allo 0544 478100.

Antico Porto ClasseAl via le visite guidate… E partono anche le degustazioni
In occasione del Festival Internazionale del Cinema Archeologico di Ravenna di cui si parla nell’articolo principale, vengono organizzate visite guidate con particolare riferimento alle derrate alimentari stoccate al porto di Classe in arrivo o in partenza. Dalle evidenze archeologiche è stato possibile ricostruire le abitudini alimentari della nostra zona in epoca bizantina scoprendo come questa sia stata influenzata da quella romana. A sua volta la parentesi bizantina ravennate ha fortemente influenzato la nostra cucina locale. La passeggiata permetterà di scoprire la storia attraverso il senso del gusto. Appuntamento alle 20.15 all’ingresso degli scavi. La visita avrà una durata di circa un’ora e costa 7 euro (degustazione compresa). Prenotazione obbligatoria al 339 8205555. Al termine si potrà assistere alla proiezione del film, a cui seguirà un drink offerto a tutti i partecipanti.

Riapre l’antico porto di Classe all’insegna dell’archeocinema

Ingresso serale dal 25 giugno e dal 27 la rassegna “al chiaro di luna“ con film, incontri letterari, laboratori, visite guidate, degustazioni…

Antico Porto ClasseDal 25 giugno l’Antico Porto di Classe riapre al pubblico in orario serale: tutti i giorni dalle 18 alle 23. Quando tutti gli altri monumenti chiudono, la zona archeologica sarà aperta e fruibile al pubblico. Inoltre, fino al 7 agosto, i sabati e le domeniche, alle 19 e alle 21, sono previste visite guidate per approfondire la conoscenza di uno dei più importanti scali portuali del mondo romano e bizantino.

L’ingresso prevede una tariffa unica a 7 euro, comprensiva di ingresso e visita guidata.
Lunedì 27 giugno, alle 20, parte invece la rassegna “L’Antico Porto al chiaro di Luna” – il variegato programma di eventi serali estivi che prevede incontri letterari, visite guidate, conversazioni, degustazioni e laboratori ludico-didattici per famiglie con bambini – inaugurerà con un evento inedito: il primo Festival Internazionale del Cinema Archeologico di Ravenna – Premio Olivo Fioravanti, promosso da RavennAntica in collaborazione con il Comune di Ravenna, la rivista “Archeologia Viva“ e la rassegna internazionale del Cinema archeologico – Fondazione Museo Civico di Rovereto.
«Due sono i motivi per non perdersi questo appuntamento – spiega Piero Pruneti, direttore di “Archeologia Viva“ –. Il primo è che è possibile visionare dei veri e propri capolavori della cinematografia archeologica, già selezionati a Rovereto durante le varie manifestazioni annuali di cinema, dove il pubblico vota e assegna premi e posti in classifica senza fare sconti a nessuno. Per cui siamo sicuri che i documentari in programma sono di solido contenuto scientifico e di sicura spettacolarità. Il secondo motivo è il fatto che questa rassegna cinematografica si svolge nella straordinaria cornice notturna del Parco archeologico di Classe, uno dei più importanti nel Mediterraneo che fu».

Nella prima serata, il 27 giugno, si racconteranno “Navigazione e naufragi nel mondo antico”, martedì 28 giugno “Le Civiltà sommerse”, mercoledì 29 giugno sarà “Nel segno della pietra” mentre giovedì 30 si svolgerà la serata finale, che prevede la premiazione dei film da parte del pubblico. Tutte e quattro le serate sono a ingresso gratuito, comprensivo di proiezione e drink. Prenotazione consigliata allo 0544 478100.

Da quest’anno, è possibile acquistare la tessera abbonamento da 12 euro che permette l’ingresso all’Antico Porto tutte le sere oppure quella da 50 euro che consente, oltre all’ingresso, di partecipare a tutti gli eventi della rassegna L’Antico Porto al chiaro di Luna (compresi gli aperitivi e tutti gli eventi a pagamento).
Entrambe le tessere sono in vendita presso la Domus dei Tappeti di Pietra (via Barbiani-Ravenna) e, dal 25 giugno, anche direttamente presso l’Antico Porto di Classe (via Marabina, 7).
In caso di maltempo alcuni eventi si terranno presso il Museo Tamo, via Rondinelli, 2, a Ravenna. Si consiglia di verificare eventuali variazioni sul sito web: www.anticoportoravenna.it oppure telefonando allo 0544 478100.

Antico Porto ClasseAl via le visite guidate… E partono anche le degustazioni
In occasione del Festival Internazionale del Cinema Archeologico di Ravenna di cui si parla nell’articolo principale, vengono organizzate visite guidate con particolare riferimento alle derrate alimentari stoccate al porto di Classe in arrivo o in partenza. Dalle evidenze archeologiche è stato possibile ricostruire le abitudini alimentari della nostra zona in epoca bizantina scoprendo come questa sia stata influenzata da quella romana. A sua volta la parentesi bizantina ravennate ha fortemente influenzato la nostra cucina locale. La passeggiata permetterà di scoprire la storia attraverso il senso del gusto. Appuntamento alle 20.15 all’ingresso degli scavi. La visita avrà una durata di circa un’ora e costa 7 euro (degustazione compresa). Prenotazione obbligatoria al 339 8205555. Al termine si potrà assistere alla proiezione del film, a cui seguirà un drink offerto a tutti i partecipanti.

Oltre 600 agricoltori da Ravenna tra i 7mila in marcia sotto la Regione

Coldiretti: «Burocrazia in eccesso e nessuna soluzione concreta al grave problema dei danni da fauna selvatica»

Erano più di seicento gli agricoltori ravennati tra i circa settemila, stime degli organizzatori, che il 23 giugno hanno marciato fin sotto la sede della Regione a Bologna «per denunciare l’immobilismo dell’assessorato all’Agricoltura, Caccia e Pesca, reo di aver abbandonato a se stesso uno dei territori chiave del patrimonio agroalimentare italiano. Burocrazia in eccesso, fondi insufficienti per la lotta integrata, zero iniziative per promuovere la frutta e nessuna soluzione concreta al grave problema dei danni da fauna selvatica». Il presidente di Coldiretti Ravenna, Massimiliano Pederzoli, dal palco non ha usato mezzi termini: «Nonostante una lunga fase di concertazione da noi cercata, voluta e proposta per il bene della nostra agricoltura, la situazione di stallo istituzionale non accenna a sbloccarsi e visto che non c’è più tempo da perdere chiediamo all’assessore Caselli di farsi da parte».

Con l’assemblea provinciale svoltasi il 9 giugno scorso si era aperta la fase di mobilitazione straordinaria di Coldiretti Ravenna, «conseguenza della cronica staticità dell’assessorato regionale su troppe tematiche e problematiche di primaria importanza per il settore»: la fase di mobilitazione è culminata nella maxi manifestazione di denuncia messa in atto dinanzi al centro di potere istituzionale-decisionale del comparto agricolo, la terza Torre della Regione, in viale della Fiera 8, davanti agli uffici dell’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Simona Caselli.

Particolarmente sentito il problema dei danni da animali selvatici: «Ben oltre i tre milioni di euro i danni lordi da fauna accertati nella provincia di Ravenna negli ultimi 10 anni – si legge in una nota di Coldiretti –, 150mila quelli relativi al 2014 (ultimo dato disponibile) ai quali vanno sommati i 70mila sostenuti dagli Atc provinciali che potrebbe abbassare gli indennizzi riconosciuti che già oggi non coprono tutti i danni per colture e allevamenti».

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è intervenuto in collegamento in videoconferenza da Roma, illustrando alcune iniziative in programma: un’iniziativa a Bruxelles per modificare l’attuale normativa sui danni da fauna selvatica e, sul tema, un tavolo di confronto con gli agricoltori; 60 milioni in più per il sostegno alle misure agroambientali; un primo pacchetto di interventi per lo snellimento della burocrazia. Per quanto riguarda i danni della fauna selvatica all’agricoltura, Bonaccini ha annunciato l’impegno a chiedere la modifica dell’attuale normativa comunitaria che prevede che le Regioni possano risarcire solo i danni provocati dalla fauna protetta. «Questa Regione lavora bene e in velocità. A fine 2016 avremo messo a bando il 60 percento delle risorse del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020, così come dichiarato nel Patto per il lavoro sottoscritto con le parti sociali», così l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli replica alle accuse di ritardi. Aggiungendo dei numeri: «Per noi parlano i fatti: in poco più di un anno abbiamo emanato 15 bandi relativi a 28 operazioni per un impegno complessivo di quasi 460 milioni di euro, che rappresentano il 38,62 percento della disponibilità totale per l’intera programmazione che è di 1,9 miliardi».

Il 25 giugno inaugura la biblioteca dell’ospedale dedicata a Enrico Liverani

Oltre duecento volumi a disposizione di pazienti e personale in memoria dell’assessore scomparso nel 2015

La biblioteca dell’ospedale di Ravenna intitolata a Enrico Liverani, assessore morto il 20 novembre scorso a 39 anni, verrà inaugurata domani 25 giugno alle 11.30 (ingresso da via Missiroli, Scala Rossa primo piano). Il progetto di allestire una biblioteca dedicata a pazienti, operatori e alla cittadinanza è nato in seguito alla sua scomparsa ed è frutto di una collaborazione tra il Comune di Ravenna e l’Ausl Romagna. La realizzazione è stata possibile grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di Sapir. La biblioteca sarà gestita dall’associazione “Enrico nel cuore” la cui vice presidente è la madre, Rossella Liverani. L’allestimento della biblioteca è stato possibile grazie alla collaborazione delle librerie Modernissima Ravenna, Liberamente libri, Mondadori, Libreria Dante, La Feltrinelli, Coop, Momo che hanno raccolto le donazione di oltre 200 cittadini. All’inaugurazione interverranno: Rossella Liverani, il sindaco Michele de Pascale, il direttore dell’Ausl Marcello Tonini, la fondatrice del percorso “Rianimazione Letteraria di Poesia intensiva” nel Presidio Ospedaliero di Ravenna Livia Santini, la direttrice Biblioteca Classense Ravenna Claudia Giuliani, Rita Servadei e Vittorio Valentini del liceo Artistico “Luigi Nervi” Ravenna. La cittadinanza è invitata a partecipare.

A Lugo il primo matrimonio gay Gianluca e Giovanni hanno detto sì

Dopo undici anni di legame, un medico e un architetto davanti al sindaco hanno potuto unirsi ufficialmente grazie alla legge Cirinnà

Un medico di 57 anni e un architetto di 54 sono la prima coppia gay a sposarsi in provincia di Ravenna come consentito dalla legge sulle unioni civili di recente approvate. Le nozze si sono svolte stamani, 24 giugno, nella sala del consiglio comunale della Rocca di Lugo: a dire sì di fronte al sindaco Davide Ranalli sono stati Giovanni Giovannini e Gianluca Zoffoli. Con loro amici e parenti.

La storia dei due uomini è cominciata undici anni fa:; :«L’11 maggio 2016 abbiamo festeggiato il nostro anniversario proprio nel giorno in cui è stato approvato il disegno di legge relativo alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Per noi non poteva esserci un regalo più grande». L’unione civile tra due persone maggiorenni dello stesso sesso si costituisce mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni. Le parti possono stabilire di assumere un cognome comune, scegliendo tra i loro cognomi o di anteporre o posporre al cognome comune il proprio.

Dopo le firme il sindaco di Lugo ha consegnato agli sposi un omaggio contenente i tradizionali capperi della Rocca e poi la coppia si è spostata nella sua residenza a Santa Maria in Fabriago, dove nel pomeriggio sono proseguiti i festeggiamenti.

Gestione rifiuti radioattivi: assolto Villa, ex presidente di Richard Ginori

Il ravennate era finito a processo con altri quattro imputati per due fusti contenenti uranio trovati nello stabilimento di Sesto Fiorentino. Secondo il giudice erano lì da 40 anni

L’ex presidente della Richard Ginori di Firenze, il ravennate Roberto Villa, è stato assolto dall’accusa di aver violato le norme sulla gestione dei rifiuti radioattivi: Villa era finito a giudizio con altri quattro imputati (il liquidatore Marco Milanesio, il direttore dello stabilimento Gianluigi Carpani, il delegato alla sicurezza Angelo Colombo e un consulente, Antonio Marseglia). L’inchiesta si aprì nell’estate del 2013 e nei giorni scorsi è arrivata la decisione del giudice del tribunale del capoluogo toscano: i cinque imputati sono stati assolti a vario titolo per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste. L’inchiesta, secondo quanto si legge sulle testate nazionali, scattò quanto i funzionari della Gucci che aveva appena rilevato la storica manifattura di Doccia trovarono negli scantinati dello stabilimento di Sesto Fiorentino due contenitori di piombo, non ermeticamente sigillati, al cui interno si trovavano una quindicina di chili di uranio. I fusti, secondo quanto accertato dal procedimento giudiziario e riportato dall’agenzia di stampa Ansa, risalivano a 40 anni prima quando, probabilmente, erano stati sistemati nello scantinato e lì dimenticati. Tra l’altro l’uranio non sarebbe stato utilizzato nelle lavorazioni a Sesto Fiorentino. Le analisi dall’Asl e dall’Arpat sui fusti non rilevarono «effetti negativi sulla salute».

Piazza Kennedy: l’ingresso principale di Palazzo Rasponi è di nuovo aperto

Primo stralcio della riqualificazione: il passaggio collega via D’Azeglio con via Mafalda di Savoia. Doveva essere completata in giugno

A seguito dei lavori di riqualificazione cominciati un anno fa, viene riaperto oggi 24 giugno il primo stralcio di piazza Kennedy: si tratta del passaggio, a ridosso di Palazzo Rasponi, che congiunge trasversalmente via D’Azeglio con via Mafalda di Savoia. Lo rende noto il Comune di Ravenna. Che spiega: «Questa porzione di piazza si presenta ripavimentata con porfido ed è percorribile solo dai pedoni; consentirà di accedere nuovamente al Palazzo dall’ingresso principale in occasione di iniziative pubbliche. I lavori di riqualificazione proseguiranno sulle altre parti della piazza al fine di rendere completamente fruibile tutta la piazza a breve».

Le opere di riqualificazione di piazza Kennedy a cura dell’impresa Cbr sono finanziate interamente dalla Fondazione del Monte di Ravenna e Bologna. Il progetto è stato redatto da tecnici del Comune in collaborazione con l’architetto Pierluigi Cervellati per conto della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Nelle dichiarazioni diffuse da Palazzo Merlato quando partì il cantiere si faceva riferimento al completamento dei lavori di riqualificazione per giugno 2016.

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