domenica
07 Settembre 2025

Ballottaggio: in città è quasi un pareggio De Pascale vince grazie al forese

A Ravenna entrambi sopra i 16mila voti; il candidato del centrodestra
vince sui lidi. A Mezzano e Sant’Alberto centrosinistra anche al 74 %

Ravenna non è mai stata così divisa a metà. Analizzando infatti nel dettaglio i dati dello storico ballottaggio di domenica 19 giugno fa un certo effetto notare come la vittoria del candidato del centrosinistra Michele de Pascale (che ha chiuso con il 53,32 percento delle preferenze complessive) si sia concretizzata grazie al forese, dove sono stati raccolti i circa 4mila voti di differenza con il candidato del centrodestra Massimiliano Alberghini. In città, invece, la situazione è, forse un po’ a sorpresa, quasi di parità. In termini assoluti, infatti, sono stati 16.406 i voti conquistati da De Pascale a Ravenna, circa 200 solamente in più rispetto ai 16.168 di Alberghini. Ancor più nel dettaglio, il candidato sostenuto anche dalla Lega Nord ha addirittura vinto il confronto diretto con il segretario del Pd nella prima circoscrizione (quella del centro storico e della zona San Biagio-via Cilla, con De Pascale persino sotto il 40 percento in due seggi del centralissimo Mordani, in uno al Ginanni e in un altro in via di Roma) mentre uscendo dalla città, Alberghini stando ai numeri sarebbe sindaco dei lidi ravennati, con il 52,5 percento ottenuto nella circoscrizione del Mare (con performance vicine al 70 percento a Lido Adriano e oltre il 60 anche in un seggio di Marina di Ravenna).

Come detto, il successo di De Pascale si è consolidato fuori da Ravenna, nel forese di quello che è il secondo comune più esteso d’Italia (e che comprende secondo la suddivisione elettorale anche Ponte Nuovo, in realtà un quartiere del capoluogo), con risultati che vanno dal 57 al 62 percento nelle circoscrizioni di Castiglione, Sant’Alberto, San Pietro in Vincoli e Roncalceci (i risultati migliori per il centrosinistra sono in due seggi a Sant’Alberto e Mezzano, con il 74 percento circa delle preferenze).

E infine una curiosità. In una sezione elettorale della scuola media di via Aquileia, nella circoscrizione terza di Ravenna, si è registrata una perfetta parità: 146 voti a testa per i due sfidanti.

Delusione nel centrodestra: «De Pascale vuole discontinuità, vedremo la giunta»

Alberghini sconfitto: «Se manterrà le promesse sarò il primo a complimentarmi». Profezia Pini: «Non durerà neanche un anno…»

Non è riuscito a prendere Palazzo Merlato ma nella notte dello scrutinio si scopre che uno spritz l’aveva già in tasca: «Avevo scommesso con De Pascale un aperitivo se lo avessi portato al ballottaggio, conto che mantenga la parola». Comincia con una battuta l’analisi del voto di Massimiliano Alberghini, candidato sindaco del centrodestra sconfitto al secondo turno a Ravenna per poco più di quattromila voti. Ma non basterà una bevuta per mandare giù l’amarezza: «Dobbiamo essere soddisfatti di averli portati al ballottaggio e di averli visti spaventati. Ma non possiamo certo essere contenti perché la possibilità di vincere c’è stata e se l’affluenza fosse stata più alta di un imbarazzante 53,7 percento avremmo vinto. L’astensionismo è il dato su cui riflettere». I numeri dicono che rispetto a quindici giorni prima sono andati a votare in totale novemila ravennati in meno: la coalizione di centrosinistra ha ottenuto gli stessi 34mila voti mentre il centrodestra ne ha guadagnati novemila oltre ai 20mila del primo giro.

La notte del ballottaggio vissuta nel comitato elettorale del centrodestra è un misto di speranze deluse e musi lunghi ma anche di soddisfazione per aver toccato l’impresa di un ballottaggio dopo ventitrè anni. Nella piccola stanza di via Cesarea i risultati dai seggi arrivano via telefono o via pizzini portati a mano. Il collettore dei numeri è Jacopo Morrone, segretario del Carroccio in Romagna. Ad aggiornare i conteggi al computer è Samantha Gardin, segretario del Carroccio a Ravenna che sarebbe stata assessore al Bilancio della giunta Alberghini ma sarà consigliere comunale. A Gianluca Pini, deputato leghista e tra i creatori della coalizione a sostegno del 50enne commercialista, spetta il compito della profezia: «De Pascale? Non dura più di dodici mesi». Basta che l’uomo di Fusignano la butti là con il suo tono sicuro di chi la sa lunga e quando è ormai l’una di notte le truppe hanno un sussulto: «Max potrebbe ricandidarsi?». Del resto quando ormai i generali avevano capito l’aria che tirava c’era ancora qualcuno tra i colonnelli che faceva calcoli di ottimismo: «Siamo sotto di duemila voti, mancano sessanta seggi… Magari se…».

Due settimane prima sulla tv del comitato c’era un film di Tarantino, ieri sera c’era la tribuna politica di Teleromagna. È da lì che arriva il volto giulivo di De Pascale poco dopo mezzanotte con un collegamento da via San Mama che in linea d’aria dista qualche centinaio di metri. Il segretario del Pd parla da neosindaco, Alberghini ascolta giochicchiando sul telefonino. Un gioco di calcio, dirà poi. Il risultato della partita resta ignoto. Poi è il suo turno per la diretta tv e prima di presentarsi ai microfoni raccoglie le ultime dritte di Pini e Morrone sui temi da trattare: sussurri a bocca stretta sapendo di essere osservati. Dalle reazioni sul volto di Alberghini non tutti i consigli lo convincono.

Per analizzare i risultati ci vorrà tempo. A botta calda però è di nuovo Pini che per primo ha la sua lettura. Racchiusa nel suggerimento dato ad alta voce al candidato sindaco che sta per mandare un sms allo sfidante vincitore: «Scrivigli “Complimenti a te e ai tuoi amici Guerra e Bucci”». Per il deputato è così che bisogna leggere il risultato del secondo turno: Cambierà e La Pigna che non hanno sostenuto il centrodestra simbolo di cambiamento e alternanza, consentendo al Pd di conservare il potere.

Il lunedì post voto sarà di riposo – «Anche se avendo trascurato un po’ il lavoro del mio studio da commercialista avrei qualcosa da tirare avanti…» – ma presto ci sarà da presentarsi in Piazza del Popolo: «Penso che entrerò come indipendente in consiglio comunale. Dove faremo opposizione puntuale». Chiamando il nuovo governo della città a mantenere gli impegni presi in campagna elettorale: «De Pascale ha fatto tante promesse, se le mantiene tutte sarò il primo a fargli i complimenti. La parola che ha usato più volte è discontinuità rispetto al passato. Allora mi aspetto che questa discontinuità si veda da subito, a partire dalla giunta. Perché se fosse piena di ex assessore di Matteucci allora dove sarebbe la discontinuità?».

La festa al comitato di De Pascale – FOTO Ma sono cresciuti solo i voti di Alberghini

Dalla tensione al sollievo in casa Pd: il 31enne eletto con 34mila voti
su 120mila. Il dubbio: cosa sarebbe successo col Movimento 5 Stelle?

Un incubo allontanato, un rischio autentico che in questi termini, da queste parti, non si era mai corso. Al comitato elettorale di Michele de Pascale la notte dello scrutinio del ballottaggio é iniziata in un’atmosfera di tensione con i primi dati che segnavano uno scarto minimo e gli exit poll sulla tv che davano sconfitti tutti i sindaci del Pd contro i candidati 5 Stelle.

Man mano che lo spoglio proseguiva qualche breve applauso a celebrare ogni allargamento della forbice e poi, superata la metà dei seggi, l’applauso liberatorio. L’arrivo di de Pascale, i baci, gli abbracci, il sollievo generale sui volti dei consiglieri comunali, dei dirigenti di partito, degli ex sindaci presenti, dello staff.

Un breve discorso di Michele de Pascale per dedicare quella vittoria a Enrico Liverani, l’assessore 39enne prematuramente scomparso a un mese dalla sua elezione da parte del Pd a candidato sindaco e di cui Michele de Pascale ha preso il posto. Un nome che il segretario Pd in questa campagna non aveva mai pronunciato per evitare strumentalizzazioni e che arriva nella serata della vittoria in un momento di commozione generale. E poi subito le priorità su cui mettersi al lavoro. E anche una prima analisi del voto: «È stato un risultato importante, ma non ci basta. Vogliamo riavvicinare anche chi non ha votato alla politica». E in effetti il dato è lì, implacabile. Affluenza sprofondata al 53 percento di cui un 3,6 percento tra nulle e bianche, numeri in crescita rispetto al primo turno (del resto erano stati molti gli endorsement in questo senso). Un sindaco eletto con 34.058 voti sui 123.248 degli aventi diritto, addirittura una ventina in meno di quelli presi il 5 giugno. Il che significa che nelle ultime due settimane non è riuscito ad allargare la sua base di consenso, forse qualche voto fisiologicamente perso è stato compensato, ma nulla di statisticamente davvero rilevante.

Il suo contendente invece ha fatto un balzo di oltre 9mila voti arrivando al 46,7 percento. Voti forse nuovi, in parte provenienti da La Pigna in parte da CambieRà che hanno mostrato quanto anche Ravenna sia contendibile ormai. E quello che anche nel comitato di De Pascale si sente ripetere è: se ci fosse stata Michela Guerra, se ci fosse stato il Movimento 5 Stelle finiva anche qui come a Torino. Se un candidato sindaco sostenuto dalla Lega Nord è riuscito a crescere tanto, figuriamoci se ci fossero stati i grillini (i quali commentano più o meno negli stessi termini sulle loro bacheche Facebook). Più della campagna del Pd “Ravenna non è leghista” è sembrata efficace “chi non vota, è come se votasse il Pd” di Massimiliano Alberghini. Questo è il “vento contrario” di cui ha parlato De Pascale naturalmente, che soffia forte contro un sindaco eletto con poco più della metà dei voti di poco più della metà dei votanti. All’orizzonte una giunta da incastrare, un mare di impegni di mantenere, un consiglio comunale dove si sono moltiplicate le voci dell’opposizione e dove si è rafforzata la Lega a discapito di Forza Italia e Lista per Ravenna. E, come non bastasse, per il Pd anche un referendum costituzionale con una battaglia da condurre da soli anche su questo territorio e su cui il premier e segretario nazionale si gioca tutto. E un nuovo segretario provinciale da fare a breve. Sì, in effetti, difficile dar torto ai tanti che, al comitato elettorale, dicevano «è stata una fatica enorme, e il difficile in realtà arriva da domani». E così un calcino per rilassarci è stato davvero l’ideale…

La festa al comitato di De Pascale – FOTO Ma sono cresciuti solo i voti di Alberghini

Dalla tensione al sollievo in casa Pd: il 31enne eletto con 34mila voti su 120mila. Il dubbio: cosa sarebbe successo col Movimento 5 Stelle?

Un incubo allontanato, un rischio autentico che in questi termini, da queste parti, non si era mai corso. Al comitato elettorale di Michele de Pascale la notte dello scrutinio del ballottaggio é iniziata in un’atmosfera di tensione con i primi dati che segnavano uno scarto minimo e gli exit poll sulla tv che davano sconfitti tutti i sindaci del Pd contro i candidati 5 Stelle.

Man mano che lo spoglio proseguiva qualche breve applauso a celebrare ogni allargamento della forbice e poi, superata la metà dei seggi, l’applauso liberatorio. L’arrivo di de Pascale, i baci, gli abbracci, il sollievo generale sui volti dei consiglieri comunali, dei dirigenti di partito, degli ex sindaci presenti, dello staff.

Un breve discorso di Michele de Pascale per dedicare quella vittoria a Enrico Liverani, l’assessore 39enne prematuramente scomparso a un mese dalla sua elezione da parte del Pd a candidato sindaco e di cui Michele de Pascale ha preso il posto. Un nome che il segretario Pd in questa campagna non aveva mai pronunciato per evitare strumentalizzazioni e che arriva nella serata della vittoria in un momento di commozione generale. E poi subito le priorità su cui mettersi al lavoro. E anche una prima analisi del voto: «È stato un risultato importante, ma non ci basta. Vogliamo riavvicinare anche chi non ha votato alla politica». E in effetti il dato è lì, implacabile. Affluenza sprofondata al 53 percento di cui un 3,6 percento tra nulle e bianche, numeri in crescita rispetto al primo turno (del resto erano stati molti gli endorsement in questo senso). Un sindaco eletto con 34.058 voti sui 123.248 degli aventi diritto, addirittura una ventina in meno di quelli presi il 5 giugno. Il che significa che nelle ultime due settimane non è riuscito ad allargare la sua base di consenso, forse qualche voto fisiologicamente perso è stato compensato, ma nulla di statisticamente davvero rilevante.

Il suo contendente invece ha fatto un balzo di oltre 9mila voti arrivando al 46,7 percento. Voti forse nuovi, in parte provenienti da La Pigna in parte da CambieRà che hanno mostrato quanto anche Ravenna sia contendibile ormai. E quello che anche nel comitato di De Pascale si sente ripetere è: se ci fosse stata Michela Guerra, se ci fosse stato il Movimento 5 Stelle finiva anche qui come a Torino. Se un candidato sindaco sostenuto dalla Lega Nord è riuscito a crescere tanto, figuriamoci se ci fossero stati i grillini (i quali commentano più o meno negli stessi termini sulle loro bacheche Facebook). Più della campagna del Pd “Ravenna non è leghista” è sembrata efficace “chi non vota, è come se votasse il Pd” di Massimiliano Alberghini. Questo è il “vento contrario” di cui ha parlato De Pascale naturalmente, che soffia forte contro un sindaco eletto con poco più della metà dei voti di poco più della metà dei votanti. All’orizzonte una giunta da incastrare, un mare di impegni di mantenere, un consiglio comunale dove si sono moltiplicate le voci dell’opposizione e dove si è rafforzata la Lega a discapito di Forza Italia e Lista per Ravenna. E, come non bastasse, per il Pd anche un referendum costituzionale con una battaglia da condurre da soli anche su questo territorio e su cui il premier e segretario nazionale si gioca tutto. E un nuovo segretario provinciale da fare a breve. Sì, in effetti, difficile dar torto ai tanti che, al comitato elettorale, dicevano «è stata una fatica enorme, e il difficile in realtà arriva da domani». E così un calcino per rilassarci è stato davvero l’ideale…

Il nuovo sindaco Michele de Pascale: «Vittoria dedicata a Enrico Liverani»

Il candidato del centrosinistra vince il ballottaggio con il 53 percento
«Ora basta polemiche e subito al lavoro. Giunta entro il 30 giugno»

Grande gioia ma anche commozione al comitato di Michele de Pascale per una vittoria per prima cosa «dedicata a Enrico Liverani», il compianto candidato del Pd morto l’anno scorso poco dopo l’inizio della sua campagna elettorale.

Una vittoria ottenuta dal 31enne candidato del centrosinistra solo al ballottaggio e con poco più del 53 percento delle preferenze tra chi ha deciso di tornare al voto due settimane dopo il primo turno (un ravennate su due: il 53,75 percento degli aventi diritto).

«Il dato sull’affluenza naturalmente non ci piace e sarà il punto di partenza del nostro lavoro», ha detto il giovane cervese, segretario provinciale del Pd, neosindaco di Ravenna.

«Oggi festeggiamo (al comitato elettorale è partito anche un “Bella ciao” cantato in coro, ndr), ma da domani saremo già al lavoro per riconquistare la fiducia». In particolare De Pascale pensa già ad alcune emergenze, come la vertenza Versalis, l’escavo dei fondali del porto e l’avvio in salita della stagione turistica, frenata da condizioni climatiche e dalla recente mareggiata.
«Basta polemiche», sono le parole del nuovo sindaco di Ravenna che ammette di essere piuttosto stanco («come Forrest Gump», dice tra le risate) al termine di una campagna elettorale contro «un vento fortissimo». E poi promette la giunta entro fine giugno e di pensare solo a Ravenna e ai ravennati, «indipendentemente da quello che hanno votato».

Il candidato del centrodestra Massimiliano Alberghini esce invece sconfitto e per questo motivo – dice – non può dirsi contento, «ma siamo soddisfatti per averli portati al ballottaggio». «Hanno avuto paura», continua Alberghini, sottolineando il dato secondo lui più significativo di questa nuova tornata elettorale, quello dell’astensionismo. «Evidentemente – ha poi sottolineato in maniera polemica nei confronti di chi è uscito sconfitto dal primo turno ma non ha dato indicazione di voto per il ballottaggio – le liste civiche che si sono presentate alle elezioni erano tutte funzionali al Pd…». Ora, provocatoriamente, il candidato del centrodestra dice di aspettarsi da De Pascale la discontinuità promessa in campagna elettorale rispetto al passato, a partire dalla nuova giunta.

De Pascale vince il ballottaggio Ha votato solo il 54 percento dei ravennati

Il candidato del centrosinistra sopra al 53 percento

Michele de Pascale è il nuovo sindaco di Ravenna. Allo storico ballottaggio del 19 giugno il 31enne candidato del centrosinistra ha ottenuto 34.058 voti (solo una manciata in meno del primo turno), pari al 53,32 percento delle preferenze, contro i 29.813 voti (9mila circa in più rispetto a quindici giorni prima) del candidato del centrodestra Massimiliano Alberghini, che si ferma al 46,68 percento.

Da segnalare le 1.700 circa schede nulle e le circa 650 bianche: complessivamente quasi il 4 percento del totale.

Solo il 53,75 percento dei 123.248 aventi diritto ha votato, facendo segnare un calo nell’affluenza di quasi 8 punti percentuali rispetto al primo turno di due settimane prima, quando si recò alle urne il 61,26 percento dei ravennati.

De Pascale (che è anche segretario provinciale del Pd) partiva come grande favorito, forte del 46,5 percento delle preferenze ottenuto al primo turno contro il 28 di Alberghini.

De Pascale vince il ballottaggio Ha votato solo il 54 percento dei ravennati

Il candidato del centrosinistra sopra al 53 percento

Michele de Pascale è il nuovo sindaco di Ravenna. Allo storico ballottaggio del 19 giugno il 31enne candidato del centrosinistra ha ottenuto 34.058 voti (solo una manciata in meno del primo turno), pari al 53,32 percento delle preferenze, contro i 29.813 voti (9mila circa in più rispetto a quindici giorni prima) del candidato del centrodestra Massimiliano Alberghini, che si ferma al 46,68 percento.

Da segnalare le 1.700 circa schede nulle e le circa 650 bianche: complessivamente quasi il 4 percento del totale.

Solo il 53,75 percento dei 123.248 aventi diritto ha votato, facendo segnare un calo nell’affluenza di quasi 8 punti percentuali rispetto al primo turno di due settimane prima, quando si recò alle urne il 61,26 percento dei ravennati.

De Pascale (che è anche segretario provinciale del Pd) partiva come grande favorito, forte del 46,5 percento delle preferenze ottenuto al primo turno contro il 28 di Alberghini.

Ballottaggio: alle 19 ha votato il 39,76 percento degli aventi diritto  

Alla stessa ora al primo turno aveva votato il 45.06 percento

Nuovo aggiornamento sull’affluenza alle urne a Ravenna nel giorno in cui gli elettori sono chiamati a scegliere il nuovo sindaco al ballottaggio tra Michele de Pascale (centrosinistra) e Massimiliano Alberghini (centrodestra). Il dato dell’affluenza alle 19 è pari al 39,76 percento degli aventi diritto, oltre il 5 percento  in calo rispetto al primo turno, quando i candidati sindaci in corsa erano cinque (ai due del ballottaggio si aggiungevano Michela Guerra di CambieRà, Raffaella Sutter di Ravenna in Comune e Maurizio Bucci di La Pigna), due settimane fa infatti alle 19 aveva votato il 45,06 percento. Alle 12 l’affluenza, pari al 17,6 percento era stata di circa due punti sotto quella del primo turno quando, alle 23, si registrò il totale pari al 61,3 percento. Si vota anche oggi fino alle 23.

Nuova allerta meteo, attese onde di oltre due metri

Attesi temporali, vento e mare mosso nella notte tra domenica e lunedì

Con una nuova allerta della tarda mattina di domenica 19 giugno, la numero 69, l’Agenzia regionale di Protezione civile conferma i livelli di attenzione annunciati ieri per temporali, vento e mare, e aggiorna tali previsioni meteorologiche odierne  annunciando un peggioramento delle condizioni marine, con il superamento della soglia di allerta. Si prevede pertanto una probabile ingressione marina per tutte le aree della fascia costiera- classificato come evento costiero- , durante le ore serali e notturne tra oggi 19 giugno e il pomeriggio di domani 20 giugno.

Nel dettaglio, la combinazione dell’altezza dell’onda e del livello del mare supereranno la soglia di allerta tra le 20 e le 24 della giornata odierna 19 giugno 2016. L’altezza stimata dell’onda si prevede con valori massimi tra 2 e 2,2 metri, il livello del mare tra 0,70 e 0,73 metri. Si potranno pertanto verificare  mareggiate con fenomeni di erosione dell’arenile e locali danni agli stabilimenti balneari.

Nel pomeriggio, si è inoltre aggiunto il preallarme per temporali e criticità idraulica per le prossime 26 ore. L’agenzia regionale della protezione civile ha diramato poco fa la nota numero 70 di preallarme, annunciando il possibile verificarsi di allagamenti di centri abitati e di locali interrati e danni legati all’innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua maggiori al di sopra della soglia 2 con inondazione delle aree limitrofe e delle zone golenali a tracimazione dei corsi d’acqua. Sono previste oltre alla pioggia grandinate e fulmini.

Si raccomanda ai gestori di attività all’aperto di sistemare e fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento e della grandine o suscettibili d’essere danneggiati. Si raccomanda di non accedere a moli e dighe foranee.

La struttura comunale di Protezione civile sta monitorando la situazione pronta a intervenire tempestivamente secondo necessità.

Si consiglia di seguire l’evoluzione della situazione: sul web consultando le “Allerte di protezione civile” all’indirizzo http://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/servizi/allerte-avvisi-protezione-civile/ultimi-avvisi e sul sito del Comune www.comune.ra.it.

 

Elezioni e candidati maltrattati da Costantini

Antologia di vignette edite e inedite

vignettaIn attesa di vedere chi (vincitore, perdente, entrambi i contendenti…) il “nostro“ disegnatore di fama internazionale, Gianluca Costantini, deciderà di mettere nel mirino del suo pennino corrosivo per la rubrica satirica di R&D “Tutto d’un tratto“, pubblichiamo nel giorno delle votazione l’antologia di tutte le vignette da lui create sul tema della sfida politica delle amministrative ravennati.

Oltre a tutte quelle già pubblicate sul settimanale Ravenna&Dintorni presentiamo anche alcune disegni inediti, che per ragioni di tempi e altre circostanze di opportunità editoriali non sono state pubblicate sulle pagine del giornale.

Un’evidenza: il più tormentato dalle sarcastiche “prese in giro“ di Costantini è il candidato a sindaco Michele De Pascale del Pd. Come dire: la satira si orienta sempre sul più forte, il favorito, in grado di esercitare un potere superiore. Vedremo se questa intuizione si rivelerà puntuale sull’esito finale delle urne o dovrà indirizzarsi altrove…

Nella gallery, tutte le vignette di Gianluca Costantini dedicate alle elezioni amministraive di Ravenna

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