martedì
26 Agosto 2025

La Pigna propone l’introduzione di un Servizio per la famiglia (tradizionale)

La lista civica La Pigna propone l’introduzione nell’ambito del Comune di Ravenna di un Servizio per la famiglia. «Al centro del nostro impegno vi sono i temi e servizi a sostegno e a supporto della famiglia tradizionale, sia laica che cattolica, e le coppie di uomini e donne non sposati», si legge in un comunicato della lista che candida a sindaco Maurizio Bucci.

La parte del programma dedicata alla famiglia è stato elaborato da un gruppo di cittadini coordinati dalla professoressa Silvia Gaudenzi. Il Servizio, nelle intenzioni della Pigna, dovrà avere un proprio budget annuale che dovrà coprire tutti i costi di sostegno, gli incentivi e le agevolazioni.

«Tutte le questioni riguardanti i servizi per la famiglia avranno un unico riferimento – assicurano dalla lista in una nota inviata alla stampa –: una sede unica nella città e sedi decentrate nel forese. E non più tanti uffici quante sono le problematiche inerenti. Inoltre verrà introdotta la domanda unica delle agevolazioni. Particolare attenzione verrà riservata al sostegno delle famiglie in difficoltà economica al fine di promuoverne il benessere familiare. Verrà istituito un fondo di rotazione per erogare prestiti sull’onore e per casi particolari un prestito per spese anticipate per genitore obbligato. In partnership con le Fondazioni Bancarie territoriali e le aziende del territorio, verrà creato un fondo per il reddito di garanzia che interesserà tutte le famiglie residenti nel Comune di Ravenna da almeno 5 anni con un reddito annuo inferiore a 6.500 euro. A tutte le famiglie in stato di difficoltà, il Comune attiverà un servizio, in collaborazione con gli Istituti scolastici, di fornitura in comodato gratuito dei testi scolastici la cui adozione rimane in essere per un periodo di tempo superiore ai 2 anni. Verrà istituita una borsa di studio agli studenti che praticano sport con risultati meritevoli e di alto livello che comportano sacrificio e tempo da dedicare. Così come verranno erogate borse di studio a studenti meritevoli che frequentano le Scuole Medie Superiori e l’Università. Verranno messe in essere misure agevolate per l’uso dei trasporti pubblici con sensibili positivi effetti sui bilanci famigliari, sull’ambiente e sulla sicurezza».

La Pigna propone l’introduzione di un Servizio per la famiglia (tradizionale)

La lista civica La Pigna propone l’introduzione nell’ambito del Comune di Ravenna di un Servizio per la famiglia. «Al centro del nostro impegno vi sono i temi e servizi a sostegno e a supporto della famiglia tradizionale, sia laica che cattolica, e le coppie di uomini e donne non sposati», si legge in un comunicato della lista che candida a sindaco Maurizio Bucci.

La parte del programma dedicata alla famiglia è stato elaborato da un gruppo di cittadini coordinati dalla professoressa Silvia Gaudenzi. Il Servizio, nelle intenzioni della Pigna, dovrà avere un proprio budget annuale che dovrà coprire tutti i costi di sostegno, gli incentivi e le agevolazioni.

«Tutte le questioni riguardanti i servizi per la famiglia avranno un unico riferimento – assicurano dalla lista in una nota inviata alla stampa –: una sede unica nella città e sedi decentrate nel forese. E non più tanti uffici quante sono le problematiche inerenti. Inoltre verrà introdotta la domanda unica delle agevolazioni. Particolare attenzione verrà riservata al sostegno delle famiglie in difficoltà economica al fine di promuoverne il benessere familiare. Verrà istituito un fondo di rotazione per erogare prestiti sull’onore e per casi particolari un prestito per spese anticipate per genitore obbligato. In partnership con le Fondazioni Bancarie territoriali e le aziende del territorio, verrà creato un fondo per il reddito di garanzia che interesserà tutte le famiglie residenti nel Comune di Ravenna da almeno 5 anni con un reddito annuo inferiore a 6.500 euro. A tutte le famiglie in stato di difficoltà, il Comune attiverà un servizio, in collaborazione con gli Istituti scolastici, di fornitura in comodato gratuito dei testi scolastici la cui adozione rimane in essere per un periodo di tempo superiore ai 2 anni. Verrà istituita una borsa di studio agli studenti che praticano sport con risultati meritevoli e di alto livello che comportano sacrificio e tempo da dedicare. Così come verranno erogate borse di studio a studenti meritevoli che frequentano le Scuole Medie Superiori e l’Università. Verranno messe in essere misure agevolate per l’uso dei trasporti pubblici con sensibili positivi effetti sui bilanci famigliari, sull’ambiente e sulla sicurezza».

Referendum trivelle, il candidato sindaco del centrodestra invita all’astensione

Alberghini: «A serio rischio migliaia di posti,
Ravenna e i ravennati per noi sono davvero al primo posto»

Dopo aver evitato di rispondere alla nostra domanda sul tema (vedi articoli correlati) e nonostante il leader della Lega Nord che lo sostiene, Matteo Salvini, abbia pubblicamente dichiarato di andare a votare per il Sì, il candidato sindaco a Ravenna del centrodestra Massimiliano Alberghini invita pubblicamente a disertare le urne domenica 17 aprile per il referendum sulle cosiddette trivelle.

«Siamo in democrazia – scrive in una nota – pertanto rispetto qualsiasi posizione assunta a livello nazionale dai partiti e dai gruppi politici che sostengono la mia discesa in campo a Ravenna. Io mi candido a governare questa città, e nell’esclusivo interesse di questa città invito i miei elettori a non andare a votare al referendum del 17 aprile. Sono un candidato civico e autonomo dai partiti, pertanto chiedo a tutti i miei sostenitori, a partire dalle liste che con me condividono il percorso elettorale, di non recarsi alle urne per questo referendum, a prescindere dalla posizione ufficiale presa a livello nazionale dai loro partiti di riferimento. Ravenna e i ravennati per noi sono davvero al primo posto, vengono prima di ogni altra considerazione; non si tratta di uno slogan, è il caposaldo del nostro programma sul quale non abbiamo paura di metterci la faccia dimostrandolo anche con questa decisione».

La vittoria del Sì, secondo Alberghini metterebbe infatti «a serio rischio migliaia di posti di lavoro nel Ravennate, legati a un settore di eccellenza per il nostro territorio come quello dell’Offshore».

Referendum trivelle, il candidato sindaco del centrodestra invita all’astensione

Alberghini: «A serio rischio migliaia di posti,
Ravenna e i ravennati per noi sono davvero al primo posto»

Dopo aver evitato di rispondere alla nostra domanda sul tema (vedi articoli correlati) e nonostante il leader della Lega Nord che lo sostiene, Matteo Salvini, abbia pubblicamente dichiarato di andare a votare per il Sì, il candidato sindaco a Ravenna del centrodestra Massimiliano Alberghini invita pubblicamente a disertare le urne domenica 17 aprile per il referendum sulle cosiddette trivelle.

«Siamo in democrazia – scrive in una nota – pertanto rispetto qualsiasi posizione assunta a livello nazionale dai partiti e dai gruppi politici che sostengono la mia discesa in campo a Ravenna. Io mi candido a governare questa città, e nell’esclusivo interesse di questa città invito i miei elettori a non andare a votare al referendum del 17 aprile. Sono un candidato civico e autonomo dai partiti, pertanto chiedo a tutti i miei sostenitori, a partire dalle liste che con me condividono il percorso elettorale, di non recarsi alle urne per questo referendum, a prescindere dalla posizione ufficiale presa a livello nazionale dai loro partiti di riferimento. Ravenna e i ravennati per noi sono davvero al primo posto, vengono prima di ogni altra considerazione; non si tratta di uno slogan, è il caposaldo del nostro programma sul quale non abbiamo paura di metterci la faccia dimostrandolo anche con questa decisione».

La vittoria del Sì, secondo Alberghini metterebbe infatti «a serio rischio migliaia di posti di lavoro nel Ravennate, legati a un settore di eccellenza per il nostro territorio come quello dell’Offshore».

Referendum trivelle, il candidato sindaco del centrodestra invita all’astensione

Alberghini: «A serio rischio migliaia di posti, Ravenna e i ravennati per noi sono davvero al primo posto»

Dopo aver evitato di rispondere alla nostra domanda sul tema (vedi articoli correlati) e nonostante il leader della Lega Nord che lo sostiene, Matteo Salvini, abbia pubblicamente dichiarato di andare a votare per il Sì, il candidato sindaco a Ravenna del centrodestra Massimiliano Alberghini invita pubblicamente a disertare le urne domenica 17 aprile per il referendum sulle cosiddette trivelle.

«Siamo in democrazia – scrive in una nota – pertanto rispetto qualsiasi posizione assunta a livello nazionale dai partiti e dai gruppi politici che sostengono la mia discesa in campo a Ravenna. Io mi candido a governare questa città, e nell’esclusivo interesse di questa città invito i miei elettori a non andare a votare al referendum del 17 aprile. Sono un candidato civico e autonomo dai partiti, pertanto chiedo a tutti i miei sostenitori, a partire dalle liste che con me condividono il percorso elettorale, di non recarsi alle urne per questo referendum, a prescindere dalla posizione ufficiale presa a livello nazionale dai loro partiti di riferimento. Ravenna e i ravennati per noi sono davvero al primo posto, vengono prima di ogni altra considerazione; non si tratta di uno slogan, è il caposaldo del nostro programma sul quale non abbiamo paura di metterci la faccia dimostrandolo anche con questa decisione».

La vittoria del Sì, secondo Alberghini metterebbe infatti «a serio rischio migliaia di posti di lavoro nel Ravennate, legati a un settore di eccellenza per il nostro territorio come quello dell’Offshore».

Si sono accese le luci al parco Baronio In attesa di un bar a bordo lago…

Nelle prossime settimane arriveranno anche panchine e cestini
ma per completare il progetto al momento non ci sono risorse

Con l’accensione dei lampioni installati in queste settimane, si avvia alla conclusione – con i soliti ritardi che ne hanno accompagnato la nascita – anche il secondo stralcio dei lavori per la realizzazione del parco Baronio.

Si tratta come ormai noto di quello che diventerà il più grande parco pubblico di Ravenna (17 ettari, contro i 12 del Teodorico), nell’area tra il comando provinciale dei carabinieri, le poste di via Meucci e via Fiume Abbandonato.

I lampioni arrivano dopo la realizzazione dell’anello centrale ciclopedonale lungo circa 800 metri e dei suoi collegamenti alla rotonda Olanda e poi fino al Cmp (il Centro Medicina e Prevenzione), già molto utilizzati dai ravennati per passeggiate tra gli orti, il centro sociale per anziani e il laghetto artificiale nato nel corso del primo stralcio dei lavori.

Ora è attesa l’installazione di qualche panchina (inizialmente non previste in questa fase ma aggiunte su decisione dell’Amministrazione) e di alcuni cestini, mentre verrà implementata la vegetazione a bordo lago.

Il tutto, complessivamente, per oltre un milione di euro di investimento del Comune (la maggior parte proveniente da Hera, come compensazione per l’ampliamento della discarica) a cui se ne dovranno aggiungere però circa il doppio per vedere il parco completato come da progetto (vedi articoli correlati). Risorse, però, attualmente non disponibili nelle casse comunali. Ma l’assessore all’Ambiente Guido Guerrieri, come i suoi colleghi in scadenza di mandato, dice che è già in via di definizione perlomeno il bando pubblico per l’apertura di un bar-chiosco a bordo lago, anche se ora ci dovrà pensare la nuova Amministrazione. Che dovrà anche presumibilmente cercare risorse per realizzare servizi, giochi per bambini e quant’altro necessario per evitare che il grande Baronio resti un parco solo a metà.

Si sono accese le luci al parco Baronio In attesa di un bar a bordo lago…

Nelle prossime settimane arriveranno anche panchine e cestini ma per completare il progetto al momento non ci sono risorse

Con l’accensione dei lampioni installati in queste settimane, si avvia alla conclusione – con i soliti ritardi che ne hanno accompagnato la nascita – anche il secondo stralcio dei lavori per la realizzazione del parco Baronio.

Si tratta come ormai noto di quello che diventerà il più grande parco pubblico di Ravenna (17 ettari, contro i 12 del Teodorico), nell’area tra il comando provinciale dei carabinieri, le poste di via Meucci e via Fiume Abbandonato.

I lampioni arrivano dopo la realizzazione dell’anello centrale ciclopedonale lungo circa 800 metri e dei suoi collegamenti alla rotonda Olanda e poi fino al Cmp (il Centro Medicina e Prevenzione), già molto utilizzati dai ravennati per passeggiate tra gli orti, il centro sociale per anziani e il laghetto artificiale nato nel corso del primo stralcio dei lavori.

Ora è attesa l’installazione di qualche panchina (inizialmente non previste in questa fase ma aggiunte su decisione dell’Amministrazione) e di alcuni cestini, mentre verrà implementata la vegetazione a bordo lago.

Il tutto, complessivamente, per oltre un milione di euro di investimento del Comune (la maggior parte proveniente da Hera, come compensazione per l’ampliamento della discarica) a cui se ne dovranno aggiungere però circa il doppio per vedere il parco completato come da progetto (vedi articoli correlati). Risorse, però, attualmente non disponibili nelle casse comunali. Ma l’assessore all’Ambiente Guido Guerrieri, come i suoi colleghi in scadenza di mandato, dice che è già in via di definizione perlomeno il bando pubblico per l’apertura di un bar-chiosco a bordo lago, anche se ora ci dovrà pensare la nuova Amministrazione. Che dovrà anche presumibilmente cercare risorse per realizzare servizi, giochi per bambini e quant’altro necessario per evitare che il grande Baronio resti un parco solo a metà.

Arriva a Ravenna il festival dedicato a cinema e musica

Dall’11 al 16 aprile al pala congressi
dai Marlene Kuntz a David Bowie

Novità nella proposta culturale di Ravenna: dall’11 al 16 aprile al palazzo del cinema e dei congressi di Largo Firenze si terrà la prima edizione del Soundscreen Film Festival, tra le poche rassegne dedicate contemporaneamente a cinema e musica.

Al centro del festival c’è un concorso internazionale che presenterà ai ravennati 10 film in anteprima: dalla Scozia God Help The Girl, il musical scritto e diretto da Stuart Murdoch dei Belle and Sebastian; Eden di Mia Hansen-Løve, che racconta ascesa e caduta di un DJ francese; Imagine Waking Up Tomorrow And All Music Has Disappeared di Stefan Schwietert, con e su Bill Drummond; diretto da Felix van Groeningen, il film vincitore del premio alla Regia all’ultima edizione del Sundance FF, Belgica, storia di due fratelli alle prese con un torbido e trasgressivo locale rock; dal Regno Unito Northern​ ​Soul della fotografa Elaine Constantine; dagli Usa The Guest, horror del talentuoso Adam Wingard, e Aladdin, ultima avventura creativa del genio pop indie folk Adam Green; dall’Islanda Metalhead di Ragnar Bragason, storia di una ragazza che sogna una propria band hard rock; il filippino Blanka di Kohki Hasei su una bambina di strada che trova la salvezza grazie alla musica; infine il russo Valery Ignatiev con The Two at The Piano, delicato racconto su di un giovane pianista che si ammala di una rara malattia.

Altra sezione fondamentale del festival è quella denominata “Panorama” sulle nuove tendenze del cinema musicale italiano: eventi ed incontri con i suoi protagonisti. Da segnalare Complimenti Per La Festa di Sebastiano Luca Insinga, sui Marlene Kuntz e i 20 anni del loro mitico album d’esordio Catartica (in sala il leader della band Cristiano Godano); Numero Zero di Enrico Bisi, la golden age dell’hip hop italiano attraverso la voce dei suoi protagonisti (in sala il cantante e protagonista del film Frankie hi-nrg mc); Nel Paese Dei Coppoloni, poetico film di Stefano Obino ambientato nei luoghi in cui l’ispirazione letteraria e musicale di Vinicio Capossela è diventata realtà; e infine Vinylmania di Paolo Campana, felice documentario girato tra collezionisti, dj, musicisti, artisti e commercianti con la passione del vinile.

A pochi mesi dalla morte, non poteva mancare poi un tributo a David Bowie con i film nei quali fu attore protagonista: da L’uomo che cadde sulla Terra di Nicolas Roeg a Miriam si sveglia a Mezzanotte di Tony Scott, fino a Furyo – Merry Christmas Mr. Lawrence del grande Nagisa Oshima.

Il festival ripropone inoltre il film Amy di Asif Kapadia, sulla vita della cantante Amy Winehouse, che dopo aver conquistato numerosi premi nei festival internazionali, ha vinto il premio Oscar 2016 come miglior documentario.

Tra gli eventi speciali, Daft Punk Unchained – ​attraverso rari filmati d’archivio e testimonianze di collaboratori e amici, tra i quali Giorgio Moroder e Michel Gondry, il documentario racconta la storia del più famoso duo della musica francese contemporanea – e la sonorizzazione dal vivo di un grande classico del cinema muto, L’inferno (1911). Il primo grande capolavoro ispirato alla cantica di ‪‎Dante‬ sarà accompagnato in sala dalla ‪Byzantium Experimental Orchestra‬ di Bruno Dorella – storico leader dei Ronin e membro di OvO e Bachi da Pietra – e Nicola Manzan – violinista e produttore titolare del progetto Bologna Violenta.

Infine, ecco le Soundscreen Sessions, appuntamenti e incontri su cinema e musica: il giornalista e scrittore Maurizio Principato parlerà di Quentin Tarantino e di David Bowie, mentre Thony -attrice in Tutti i santi giorni di Paolo Virzì, musicista con i due album “With the Green in My Mouth” e “Birds”- sarà presente con uno speciale showcase.

Il festival, per la direzione artistica di Albert Bucci, è promosso e organizzato dall’Associazione Culturale Ravenna Cinema in compartecipazione con il Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura; con il contributo della regione Emilia-Romagna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna; in collaborazione con Bronson Produzioni.

​In allegato il programma della manifestazione.

Chiusa via Cesarea per i fan di Salvini «Alberghini moderato? Lo diseduchiamo»

Il leader del Carroccio: «A Ravenna si lavora con la tessera di partito»
I contestatori tenuti a distanza dalle forze dell’ordine

Uno striscione («Salvini fuori dai coglioni. Stop razzismo»), qualche coro, alcune urla durante il breve comizio: la contestazione è tutta qui. Dopo i disordini di Rimini, a Ravenna situazione sotto controllo, grazie anche al dispiegamento di forze dell’ordine, per l’arrivo del leader della Lega Nord, Matteo Salvini che ha inaugurato poco dopo le 19 il comitato elettorale di Massimiliano Alberghini, ripristinato in tempo dopo gli atti vandalici della notte (vedi articoli correlati).

Una ventina i manifestanti che hanno aspettato Salvini con tanto di striscione di fronte al Conad (ex Standa), tenuti a debita distanza da un cordone di forze dell’ordine che hanno addirittura chiuso alle auto per quasi un’ora la trafficata via Cesarea, dove ha sede il comitato del candidato sostenuto, oltre che dalla Lega, anche da Lista per Ravenna (il decano dell’opposizione Alvaro Ancisi era in prima fila e durante il suo breve discorso ha invitato Alberghini a tirar fuori anche le unghie, per non passare per quello troppo moderato ed educato, tanto che Salvini, tra le risate generali, ha promesso: «Lo diseducheremo noi…») e Forza Italia (tra i presenti naturalmente anche il capogruppo in consiglio comunale Alberto Ancarani).

Una piccola folla (100-150 persone, tra cui madre e figlia alla finestra proprio sopra il comitato elettorale) ha invece atteso e poi applaudito con un tifo quasi da stadio Matteo Salvini, che alla fine del suo breve comizio ha pure chiesto ai fan di mettersi ordinatamente in fila per i selfie di rito.

Il primo pensiero del leader della Lega, di fronte all’ingresso del comitato elettorale, è andato ai vandali della notte precedente, che «non ci fanno paura», ma al massimo «pena e tenerezza». Poi ha cercato di caricare Alberghini, «il nostro candidato, anzi, vorrei dire, il nostro sindaco», il nome “civico” della Lega in una città dove ci sono «finestre da aprire, cassetti da svuotare», una città dove comanderebbero «parenti, amici e raccomandazioni», dove si lavora solo se si ha «una tessera di partito o di sindacato».

«Noi vogliamo invece una Ravenna dove sia riconosciuto il merito, un po’ più sicura, per quanto possa fare un sindaco sul tema, che accoglie e porta rispetto a chi ci porta rispetto», urla Salvini – rigorosamente con felpa con la scritta Ravenna – sottolineando come secondo i suoi dati siano meno del 10 percento i richiedenti asilo che arrivano in Italia scappando da una guerra. «Per loro braccia aperte, per tutti gli altri un biglietto aereo di sola andata per casa loro. Oppure li prendano a casa quelli là (indicando i manifestanti che lo contestano ad alcune centinaia di metri, ndr), che sono buoni solo con i soldi degli altri…». E giù risate e applausi, che salgono di tono quando Salvini rincara la dose, chiedendo di utilizzare le poche risorse per servizi e case popolari «prima per Ravenna, prima per i ravennati».

Dopo alcuni accenni ai programmi nazionali della Lega («votando qui a Ravenna per noi mi darete più forza anche a livello nazionale») Salvini passa poi la parola ad Alberghini, invitandolo a passare casa per casa, negozio per negozio, a caccia di voti. «Perché vogliamo la Romagna verde, non rossa», urlano dal pubblico. Non riesce a urlare, invece, Alberghini, che dopo Salvini pare quasi parlare sotto voce. Ma poi gli applausi gli danno forza e coraggio. «Non è vero che l’opposizione non esiste, come dice qualcuno. Qui abbiamo due partiti nazionali e una realtà locale radicata alle spalle, siamo forti, concreti e decisi a mandare a casa questo regime. Basta con questa iporicisia dei ravennati che si lamentano ma che poi votano sempre per lo stesso partito. Dobbiamo essere contagiosi – conclude Alberghini – contagiare il numero maggiore di cittadini e farli votare per noi».

Chiusa via Cesarea per i fan di Salvini «Alberghini moderato? Lo diseduchiamo»

Il leader del Carroccio: «A Ravenna si lavora con la tessera di partito» I contestatori tenuti a distanza dalle forze dell’ordine

Uno striscione («Salvini fuori dai coglioni. Stop razzismo»), qualche coro, alcune urla durante il breve comizio: la contestazione è tutta qui. Dopo i disordini di Rimini, a Ravenna situazione sotto controllo, grazie anche al dispiegamento di forze dell’ordine, per l’arrivo del leader della Lega Nord, Matteo Salvini che ha inaugurato poco dopo le 19 il comitato elettorale di Massimiliano Alberghini, ripristinato in tempo dopo gli atti vandalici della notte (vedi articoli correlati).

Una ventina i manifestanti che hanno aspettato Salvini con tanto di striscione di fronte al Conad (ex Standa), tenuti a debita distanza da un cordone di forze dell’ordine che hanno addirittura chiuso alle auto per quasi un’ora la trafficata via Cesarea, dove ha sede il comitato del candidato sostenuto, oltre che dalla Lega, anche da Lista per Ravenna (il decano dell’opposizione Alvaro Ancisi era in prima fila e durante il suo breve discorso ha invitato Alberghini a tirar fuori anche le unghie, per non passare per quello troppo moderato ed educato, tanto che Salvini, tra le risate generali, ha promesso: «Lo diseducheremo noi…») e Forza Italia (tra i presenti naturalmente anche il capogruppo in consiglio comunale Alberto Ancarani).

Una piccola folla (100-150 persone, tra cui madre e figlia alla finestra proprio sopra il comitato elettorale) ha invece atteso e poi applaudito con un tifo quasi da stadio Matteo Salvini, che alla fine del suo breve comizio ha pure chiesto ai fan di mettersi ordinatamente in fila per i selfie di rito.

Il primo pensiero del leader della Lega, di fronte all’ingresso del comitato elettorale, è andato ai vandali della notte precedente, che «non ci fanno paura», ma al massimo «pena e tenerezza». Poi ha cercato di caricare Alberghini, «il nostro candidato, anzi, vorrei dire, il nostro sindaco», il nome “civico” della Lega in una città dove ci sono «finestre da aprire, cassetti da svuotare», una città dove comanderebbero «parenti, amici e raccomandazioni», dove si lavora solo se si ha «una tessera di partito o di sindacato».

«Noi vogliamo invece una Ravenna dove sia riconosciuto il merito, un po’ più sicura, per quanto possa fare un sindaco sul tema, che accoglie e porta rispetto a chi ci porta rispetto», urla Salvini – rigorosamente con felpa con la scritta Ravenna – sottolineando come secondo i suoi dati siano meno del 10 percento i richiedenti asilo che arrivano in Italia scappando da una guerra. «Per loro braccia aperte, per tutti gli altri un biglietto aereo di sola andata per casa loro. Oppure li prendano a casa quelli là (indicando i manifestanti che lo contestano ad alcune centinaia di metri, ndr), che sono buoni solo con i soldi degli altri…». E giù risate e applausi, che salgono di tono quando Salvini rincara la dose, chiedendo di utilizzare le poche risorse per servizi e case popolari «prima per Ravenna, prima per i ravennati».

Dopo alcuni accenni ai programmi nazionali della Lega («votando qui a Ravenna per noi mi darete più forza anche a livello nazionale») Salvini passa poi la parola ad Alberghini, invitandolo a passare casa per casa, negozio per negozio, a caccia di voti. «Perché vogliamo la Romagna verde, non rossa», urlano dal pubblico. Non riesce a urlare, invece, Alberghini, che dopo Salvini pare quasi parlare sotto voce. Ma poi gli applausi gli danno forza e coraggio. «Non è vero che l’opposizione non esiste, come dice qualcuno. Qui abbiamo due partiti nazionali e una realtà locale radicata alle spalle, siamo forti, concreti e decisi a mandare a casa questo regime. Basta con questa iporicisia dei ravennati che si lamentano ma che poi votano sempre per lo stesso partito. Dobbiamo essere contagiosi – conclude Alberghini – contagiare il numero maggiore di cittadini e farli votare per noi».

Operaia trova in terra un diamante da 30mila euro e lo porta ai carabinieri

Riconsegnato al rappresentante veneto che l’aveva perso

Un’operaia 40enne residente nel ravennate ha trovato per strada una pochette contenente un diamante da quasi 2 carati del valore di 30 mila euro (nella foto) e alcuni documenti e, senza farsi prendere dalla tentazione e con grande senso civico, non ha esitato a consegnarlo ai carabinieri della stazione di Filetto per la restituzione al legittimo proprietario.

L’uomo, un rappresentante di preziosi residente in Veneto, all’inizio di febbraio scorso, rientrato da una trasferta lavorativa nel ravennate si era accorto di non avere più con sé il prezioso plico, forse lasciato a terra nel caricare la sua auto, denunciandone lo smarrimento ai carabinieri. Grande la sua sorpresa, quando ha ricevuto la telefonata dai militari di Filetto.

Ora è ufficiale: si vota (anche a Ravenna) il 5 giugno

Eventuale ballottaggio due settimane dopo, il 19

Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha fissato, con proprio decreto, la data di svolgimento del turno annuale ordinario di elezioni amministrative nelle regioni a statuto ordinario per domenica 5 giugno 2016. L’eventuale turno di ballottaggio avrà luogo domenica 19 giugno. Lo rende noto il Viminale.

Sono oltre 1300 i comuni chiamati al voto nella tornata di giugno: di questi, 7 sono capoluoghi di regione (Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste) e 26 comuni capoluogo di provincia, tra cui naturalmente Ravenna, unico comune al voto nella nostra provincia.

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