martedì
26 Agosto 2025

Diventa nonno e per proteggere il nipotino dà il suo pitone all’Enpa

L’associazione animalista lo ha poi portato allo zoosafari di Ravenna

Dopo essere diventato nonno ha deciso di separarsi dal suo pitone reale, che deteneva legalmente da oltre sette mesi, temendo per l’incolumità del nipotino. Protagonista un forlivese che si è rivolto alla sezione di Meldola dell’Enpa.

I volontari dell’ente protezione animali, dopo aver verificato che fosse in regola con tutta la documentazione riguardante l’animale, hanno provveduto a ritirarlo per poi consegnarlo allo zoosafari di Ravenna, dove vivrà.

L’uomo ha spiegato di temere per l’incolumità del neonato dato che il pitone reale, anche se regolarmente venduto a privati perché considerato innocuo per la specie umana, nel caso fosse accidentalmente uscito dalla teca che lo ospitava, avrebbe potuto aggredire il piccolo.

L’Enpa ha rimarcato il comportamento responsabile dell’uomo, non così frequente. Sempre più spesso, infatti, si assiste all’abbandono di animali esotici che possono alterare gli equilibri dell’ecosistema, oltre a rappresentare un pericolo se di indole aggressiva. (fonte Ansa.it)

Lei lo seduce, lui gli dà una bastonata: anziano rapinato e in prognosi riservata

I due aggressori fermati dopo l’episodio avvenuto in un parco  

Un ottantenne del Ravennate è stato ricoverato in prognosi riservata in seguito a una bastonata rimediata durante una rapina subita da una coppia di stranieri poi arrestati dai carabinieri.

L’episodio è avvenuto verso il mezzogiorno di ieri quando – secondo le verifiche dell’Arma – in un parco della città l’anziano è stato avvicinato da una donna che ha finto interesse per lui. A quel punto da dietro sarebbe arrivato un complice della straniera che, con volto incappucciato e armato di bastone, avrebbe colpito l’ottantenne in testa.

Una volta tramortitolo, i due hanno sottratto all’anziano una catenina e il portafogli con circa 500 euro per poi scappare.

I militari hanno rintracciato i presunti rapinatori nel primo pomeriggio. (fonte Ansa.it)

Torna all’Alighieri il Macbeth verdiano diretto da Cristina Muti

In scena venerdì 8 e domenica 10 aprile

MacbethTorna sul palcoscenico dell’Alighieri – venerdì 8 e domenica 10 aprile in replica pomeridiana – a chiusura della stagione d’opera e balletto 2015/16 il Macbeth verdiano diretto da Cristina Mazzavillani Muti. L’allestimento è quello che ha debuttato per la trilogia Verdi – Shakespeare del 2013 nell’ambito del Ravenna Festival. E propone una messa in scena che ha sempre caratterizzato le tante regie operistiche della Mazzavillani Muti: cast di giovani ma valenti cantanti e visionarie scenografie virtuali, spesso ispirate ad artisti visivi. Per il Macbeth le immagini, i contrasti luminosi e i costumi sono ispirati alla grafica di Alberto Martini.

Dietro i suggestivi effetti scenografici si esprime il lavoro creativo di Vincent Longuemare (light designer), Davide Broccoli (visual designer), Ezio Antonelli (scene) e Alessandro Lai (costumi).
La partitura verdiana sarà eseguita dall’Orchestra giovanile Cherubini diretta da diretta da Nicola Paszkowski, mentre il Coro del Teatro Municipale di Piacenza è preparato da Corrado Casati. I movimenti coreografici dei DanzActori di Ravenna Festival sono curati da Catherine Pantigny. I ruoli principali della compagnia di canto sono interpretati da: Matias Tosi, che interpreta Macbeth, Lady Macbeth è Vittoria Ji Won Yeo, mentre Daniel Giulianini e Alessandro Scotto di Luzio daranno voce rispettivamente a Banco e Macduff. Completano il cast Antonella Carpenito (Dama di Lady Macbeth), Giovanni Sebastiano Sala (Malcolm) e Daniele Macciantelli (Medico).

 Composto nel 1847 su libretto di Francesco Maria Piave e rivisto per le scene francesi nel 1865 (è quest’ultima la versione in scena, senza le parti ballabili) Macbeth rappresenta per Verdi un fondamentale banco di prova per il ripensamento delle tradizionali forme musicali e al tempo stesso un soggetto che gli permette di indagare una tra le tematiche a lui più care: il potere e le conseguenze del suo abuso. quando più forti si fanno gli stimoli all’innovazione e i ripensamenti estetici, è a Shakespeare che Verdi si rivolge: con Macbeth, primo importante esempio di drammaturgia anticonvenzionale, votata al realismo psicologico dei personaggi, fino ai capolavori dell’estrema maturità, Otello e Falstaff, inattesi ed oramai del tutto estranei al pensiero melodrammatico ottocentesco.
Da segnalare quale guida per il pubblico alla rappresentazione, martedì 5 aprile, alle 17.30 nella Sala Corelli del Teatro Alighieri (ingresso libero) l’appuntamento “Prima dell’opera”, organizzato in collaborazione con la Società Dante Alighieri di Ravenna, sarà curato dal musicologo Giorgio Appolonia.
L’8 aprile il sipario si apre alle 20.30, domenica 10 alle ore 15.30.
Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org
  

Secondo aperitivo coi candidati a sindaco R&D intervista Raffaella Sutter

Giovedì 7 aprile al Fellini di piazza Kennedy appuntamento
con l’esponente della lista di sinistra, anti-Pd, Ravenna in Comune

In vista delle elezioni amministrative di giugno, quando i cittadini di Ravenna saranno chiamati a scegliere il nuovo sindaco e i trentadue consiglieri comunali, il settimanale e quotidiano on line Ravenna&Dintorni (www.ravennaedintorni.it) sta organizzando un ciclo di incontri pubblici con gli aspiranti primi cittadini per conoscere i loro profili personali e le loro idee, come esponenti politici e privati cittadini.

“Un aperitivo con il candidato” è il nome dell’iniziativa che vede i candidati intervistati, uno dopo l’altro in diversi locali del centro di Ravenna, dai giornalisti della redazione di R&D per scoprire qualche curiosità e capire i loro progetti in vista di un confronto “all’americana” che pochi giorni prima del voto li metterà tutti contro tutti nella stessa serata.

Dopo il primo, partecipato, incontro con Maurizio Bucci della Pigna, il prossimo appuntamento è per giovedì 7 aprile dalle 18.30 al Fellini ScalinoCinque di piazza Kennedy con l’intervista a Raffaella Sutter, candidata a sindaco per la lista Ravenna in Comune, la nuova formazione che raccoglie vari partiti di sinistra alternativi al Pd, associazioni, forze civiche e singoli cittadini.
Il calendario, sulla base dei candidati al momento in corsa, prosegue poi il 14 aprile al Mariani Lifestyle di via Ponte Marino con Michele De Pascale (Pd, Pri e liste civiche) e il 28 aprile al Caffè del Teatro di via Mariani con Massimiliano Alberghini (Lega Nord e Lista per Ravenna). Eventuali altri candidati verranno inseriti prima del 26 maggio, il giorno del confronto finale allo Chalet dei giardini pubblici: poche domande uguali per tutti e tempi prestabiliti e cronometrati per le risposte.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di offrire a lettori e cittadini l’occasione di una conoscenza anche dal vivo di chi si propone alla guida della città. Incontri informali e informati, in alcuni dei più noti e accoglienti locali del centro dove durante l’evento chi lo desidera potrà gustarsi un aperitivo a prezzo speciale, per una campagna elettorale oltre gli slogan.

Travolto in bici da un furgone: muore un operaio di 28 anni

Dopo tre giorni di agonia, il giovane non ce l’ha fatta

Un operaio di 28 anni è morto al Bufalini di Cesena tre giorni dopo essere stato travolto da un furgone mentre stava percorrendo in sella a una mountain bike via Del Confine, a Pisignano. Si tratta di un giovane marocchino, Rachid El Bryky, da tempo residente a Savignano sul Rubicone.

La notizia è riportata sul Carlino Ravenna in edicola oggi, martedì 5 aprile.

Praticamente il 28enne è stato tramponato dal furgone che stava procedendo nella sua stessa direzione, da Montaletto a Pisignano, probabilmente ingannato dal buio (l’incidente è avvenuto infatti attorno alle 21 di martedì scorso e pare che la bici fosse senza luci).

L’impatto si è verificato a circa un chilometro dall’ingresso della base aerea e il ciclista è stato sbalzato nel fosso, con un volo di diversi metri, tanto che l’uomo è stato recuperato senza sensi solo dopo diversi minuti e grazie anche all’intervento dei vigili del fuoco.

Rosa Matteucci: ironia e desolazione

A Ravenna con “Costellazioni familiari”

«Io non la conosco, non so niente di lei, non so chi siano i suoi referenti letterari. Così a fiuto mi vengono in mente tre nomi, Céline, Beckett e Thomas Bernhard, inclini a una visione della vita così disperata da sconfinare nella più grandiosa comicità». Con queste parole Carlo Fruttero definiva Rosa Matteucci sulle colonne de La Stampa diversi anni fa. Oggi Rosa Matteucci è una delle autrici più originali del panorama italiano, con una scrittura agrodolce che fa sorridere delle piccole e grandi angosce della vita. Rosa Matteucci sarà ospite della rassegna Il Tempo Ritrovato mercoledì 6 aprile alle 18.30 a Palazzo Rasponi per presentare il suo nuovo romanzo Costellazioni familiari (Adelphi).
Che impressione le fa risentire le parole di Fruttero che la paragonava a tre dei più grandi autori del ‘900?
«Quell’articolo che lui scrisse su di me valeva più di qualsiasi premio letterario. Non ci conoscevamo quando lo scrisse, ma le sue parole mi fecero riflettere. Avevo amato molto leggere Céline e Bernard, ma non mi ero accorta che mi avessero influenzato nella scrittura. Dopo, pensandoci, capii che ci aveva azzeccato. Porto con me la desolazione verso la vita dell’autore austriaco e la desolazione familiare di Morte a credito di Céline».
Nei suoi romanzi racconta storie con sfumature assurde e grottesche, che paiono allo stesso tempo essere molto realistiche. Come si mescolano questi due mondi?
«C’è del vero e del non vero. Anche quello che al lettore sembra assurdo in realtà ha molto di vero. Senza il vero è difficile inventarsi certi dettagli, certe sfumature bisogna vederle dal vivo per poterle raccontare».
Nel libro racconta la sua vita in una seduta di psicoterapia di gruppo chiamata “costellazione familiare” ispirata alle teorie del sacerdote-psicanalista Bert Hellinger, che ha il sapore di una stramberia new age… come le è venuta l’idea?
«L’ispirazione mi venne facendo la costellazione. Come racconto nel libro ho visto un annuncio e sono andata a questi incontri. Poi ho preso spunto da quella atmosfera surreale per raccontare la storia».
Anche con il romanzo Lourdes, in cui racconta il grottesco fascino della religione popolare in uno strano pellegrinaggio, aveva seguito lo stesso metodo?
«Lourdes non si può raccontare senza esserci mai stato dentro. In una narrazione ci devono essere dei dati reali, altrimenti è fantascienza. C’è sempre una esperienza diretta. Poi, ovviamente il racconto non è una cronaca, ma è mutuato dalla creazione letteraria».
Lei usa molta ironia nella scrittura, una caratteristica non comune nella letteratura italiana.
«Mi ha sempre incuriosito l’ironia, credo che abbia un grande potenziale narrativo. Credo sia importante non prendersi sul serio, credo sia una formula da prendere nella vita».
Cosa l’ha affascinata di queste sedute di psicoterapia collettiva?
«Mi colpisce la rappresentazione. Persone sconosciute diventano immediatamente i tuoi cari. La partecipazione delle persone a questi incontri è totale, è come un esperimento medianico».
Cosa li spinge ad abbandonare le proprie timidezze e rigidità?
«Il cerchio che si forma, dove c’è un campo morfogenico».
Le è capitato che i suoi lettori si offendessero per l’ironia che mette nelle descrizioni di certe realtà?
 «Con Lourdes ricevevo lettere inferocite di vecchie dame lombarde che mi accusavano di aver sottolineato aspetti squallidi del pellegrinaggio. Però molti mi ringraziavano per aver scoperto una esperienza che altrimenti non avrebbero vissuto».
Anche con i seguaci della psicoterapia delle costellazioni succederà la stessa cosa?
«Qualcuno mi ha detto che le costellazioni familiari “non sono così”, ma è necessario ricordare una cosa fondamentale: questo non è un saggio, è un romanzo, e nel romanzo ci deve essere la libertà del racconto…»

A passeggio con il cane, trova due polpette con dentro chiodi

Ma secondo i carabinieri nel mirino c’erano topi e nutrie

Stava passeggiando con il suo cane a Savarna (in via Fenaria) quando ha notato ai bordi della strada due bocconi sospetti. Prima che il suo border collie si avventasse sulle polpette, il ragazzo le ha raccolte, accorgendosi che contenevano entrambe dei chiodi. È scattata così la denuncia ma dopo le prime indagini i carabinieri già escludono che possa trattarsi di un gesto indirizzato a cani o ai gatti della località, quanto piuttosto per cercare di combattere nutrie, topi e altri roditori che rovinano i campi coltivati della zona. Si tratta infatti di un caso isolato e senza precedenti e i residenti non hanno segnalato la presenza di nessuna persona sospetto o con un’apparente avversione verso gli animali. I carabinieri della stazione di Savarna stanno comunque tenendo monitorata la situazione.

Le polpette con i chiodi intanto sono state portate all’azienda sanitaria di Ravenna per ulteriori accertamenti, come per esempio una verifica sulla possibile presenza di veleno, oltre che dei chiodi.

E la campagna elettorale diventa una corsa di 100 chilometri in sei tappe

Rudy Gatta, candidato al consiglio comunale per il Pd, invita amici
ed elettori a correre (fisicamente) con lui in vista delle elezioni

Inedita e decisamente originale la campagna elettorale annunciata su Facebook da Rudy Gatta, dirigente cooperativo oggi vicepresidente di Federcoop e coordinatore dei giovani under 40 di Legacoop, nonché candidato al consiglio comunale con il Pd alle amministrative del prossimo giugno.

Nel giorno del suo 38esimo compleanno, infatti, scrive che gli amici gli hanno regalato una «100 chilometri» proprio per la corsa (che a questo punto non è più solo metaforica) elettorale. Gatta infatti, nonostante un intervento alla caviglia che sembrava aver compromesso la sua possibilità di fare attività fisica, da qualche anno ha iniziato a correre partecipando a svariate maratone locali e non di cui appunto pubblica le foto sul proprio profilo con l’hashtag #runwithrudy. Che ora diventa una sorta di slogan elettorale per uno dei volti più noti tra quelli che ha messo in campo il Pd e che conta peraltro già due mandati negli anni passati (l’ultimo di Mercatali e il primo di Matteucci).

L’idea di Gatta è quella di coinvolgere e invitare elettori e cittadini a correre almeno un tratto di strada insieme a lui durante questi 100 chilometri divisi in sei tappe che copriranno l’intera superficie del comune. Tra i primi ad assicurare la propria presenza c’è anche Erica Liverani, la vincitrice dell’ultima edizione di Masterchef, residente a Conventello.

Intanto, la prima partenza è prevista per il 16 aprile da Ammonite, il paese dove abita.

I fanghi del porto saranno usati per il ripascimento? Ecco la legge

L’annuncio del sottosegretario: «Meno lungaggini, norme più chiare
e garanzie per l’ambiente». Spedizionieri: «Fondali chiave di volta»

Entro il mese di maggio la nuova normativa in materia di dragaggi portuali sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Una notizia che interessa particolarmente anche il porto di Ravenna, annunciata al convegno organizzato nei giorni scorsi alla Camera di Commercio dall’associazione degli spedizionieri ravennati direttaemnte dall’onorevole Silvia Velo, sottosegretario al ministero dell’Ambiente.

«Sui dragaggi – ha spiegato il sottosegretario – abbiamo fatto un lavoro lungo e complesso che ha portato a una semplificazione normativa senza precedenti, salvaguardando i princìpi di cautela necessari per la tutela ambientale. Grazie al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e, in particolar modo, al contributo della comunità scientifica abbiamo reso più efficienti le procedure per il riuso dei sedimenti dragati. Seguendo i principi che arrivano dall’economia circolare, da oggi i sedimenti ‘puliti’ dovranno essere utilizzati come prima opzione per il ripascimento delle nostre coste. Anche sulla classificazione della qualità dei sedimenti vi è stata una vera e propria rivoluzione: siamo passati dal metodo di analisi tabellare al metodo ponderale, che permette una classificazione più conforme alla reale pericolosità o non pericolosità degli elementi. Per far questo, ci siamo basati su dati scientifici consolidati sia in campo nazionale che internazionale e sul contributo dei maggiori esperti della comunità scientifica».

«È stato un lavoro difficile, ma allo stesso tempo entusiasmante, perché abbiamo dimostrato che una maggior chiarezza delle norme garantisce una loro corretta attuazione e che la tutela dell’ambiente non è assolutamente in contrasto con la semplificazione», ha concluso il sottosegretario Velo.

Inoltre, la nuova normativa elimina alcune lungaggini come, ad esempio, i continui passaggi attraverso la Conferenza Stato/Regioni.

In apertura di convegno, il presidente dell’associazione degli spedizionieri ravennati, Marco Migliorelli, ha spiegato che «l’argomento dragaggio è così connesso al rilancio della logistica che l’abbiamo definito chiave di volta, un termine architettonico che dà l’idea del sostegno senza il quale la struttura rischia di collassare. Questo vale per Ravenna e per gli altri principali porti italiani, che si confrontano con realtà che nel Nord Europa che hanno una profondità di almeno 16 metri. I porti – ha continuato Migliorelli – sono degli indiscutibili asset strategici per il recupero di produttività economica del paese e la loro centralità nel sistema logistico consente di diffondere a tutto il sistema i benefici derivanti dal loro potenziamento, permettendo alla logistica di essere considerata non un mero servizio qual è ora, ma una vera e propria industria trainante. Come accade nel Nord Europa dove, ad esempio, il porto di Rotterdam genera da solo il 2,1 per cento del pil dei Paesi Bassi; mentre in Italia tutto il cluster portuale genera il 2,5 per cento del pil nazionale».

Per quanto riguarda Ravenna, i relatori intervenuti dopo i saluti delle autorità, hanno sottolineato il valore strategico dell’approfondimento dei fondali. «Preso a paragone un fondale più basso di un metro – si legge nella nota degli organizzatori –, significa che ogni nave che entra nello scalo ravennate trasporta circa 6/7 mila tonnellate in più di merce che, tradotto in valore economico a favore delle varie realtà portuali, è pari a un importo tra i 150 e i 200 mila euro».

È stata data, inoltre, evidenza alla situazione dei pescaggi ai porti di origine, con riferimento alle maggiori tipologie di merci in arrivo a Ravenna, sia rinfuse che container, per rappresentare le difficoltà degli importatori e degli operatori che non possono sfruttare appieno le potenzialità dell’imbarco. «Infatti – spiegano i spedizionieri – la quasi totalità delle merci sbarcate a Ravenna arriva da porti con pescaggi superiori a quelli del nostro porto e questo fatto impedisce di valorizzare al meglio quella componente del prezzo finale del prodotto rappresentata dai “costi di trasformazione” che tanto rilevano in termini di risultato aziendale e che si ricollegano a scelte operative discrezionali di ciascun operatore. Oggi il porto di Ravenna impedisce queste scelte discrezionali proprio perché gli operatori sono costretti a fare i conti con pescaggi molto più modesti di quelli dei porti di partenza e devono mettere in conto anche onerose operazioni di allibo presso porti concorrenti». Da qui l’auspicio che si possa procedere con celerità all’approfondimento dei fondali del Candiano.

I fanghi del porto saranno usati per il ripascimento? Ecco la legge

L’annuncio del sottosegretario: «Meno lungaggini, norme più chiare
e garanzie per l’ambiente». Spedizionieri: «Fondali chiave di volta»

Entro il mese di maggio la nuova normativa in materia di dragaggi portuali sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Una notizia che interessa particolarmente anche il porto di Ravenna, annunciata al convegno organizzato nei giorni scorsi alla Camera di Commercio dall’associazione degli spedizionieri ravennati direttaemnte dall’onorevole Silvia Velo, sottosegretario al ministero dell’Ambiente.

«Sui dragaggi – ha spiegato il sottosegretario – abbiamo fatto un lavoro lungo e complesso che ha portato a una semplificazione normativa senza precedenti, salvaguardando i princìpi di cautela necessari per la tutela ambientale. Grazie al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e, in particolar modo, al contributo della comunità scientifica abbiamo reso più efficienti le procedure per il riuso dei sedimenti dragati. Seguendo i principi che arrivano dall’economia circolare, da oggi i sedimenti ‘puliti’ dovranno essere utilizzati come prima opzione per il ripascimento delle nostre coste. Anche sulla classificazione della qualità dei sedimenti vi è stata una vera e propria rivoluzione: siamo passati dal metodo di analisi tabellare al metodo ponderale, che permette una classificazione più conforme alla reale pericolosità o non pericolosità degli elementi. Per far questo, ci siamo basati su dati scientifici consolidati sia in campo nazionale che internazionale e sul contributo dei maggiori esperti della comunità scientifica».

«È stato un lavoro difficile, ma allo stesso tempo entusiasmante, perché abbiamo dimostrato che una maggior chiarezza delle norme garantisce una loro corretta attuazione e che la tutela dell’ambiente non è assolutamente in contrasto con la semplificazione», ha concluso il sottosegretario Velo.

Inoltre, la nuova normativa elimina alcune lungaggini come, ad esempio, i continui passaggi attraverso la Conferenza Stato/Regioni.

In apertura di convegno, il presidente dell’associazione degli spedizionieri ravennati, Marco Migliorelli, ha spiegato che «l’argomento dragaggio è così connesso al rilancio della logistica che l’abbiamo definito chiave di volta, un termine architettonico che dà l’idea del sostegno senza il quale la struttura rischia di collassare. Questo vale per Ravenna e per gli altri principali porti italiani, che si confrontano con realtà che nel Nord Europa che hanno una profondità di almeno 16 metri. I porti – ha continuato Migliorelli – sono degli indiscutibili asset strategici per il recupero di produttività economica del paese e la loro centralità nel sistema logistico consente di diffondere a tutto il sistema i benefici derivanti dal loro potenziamento, permettendo alla logistica di essere considerata non un mero servizio qual è ora, ma una vera e propria industria trainante. Come accade nel Nord Europa dove, ad esempio, il porto di Rotterdam genera da solo il 2,1 per cento del pil dei Paesi Bassi; mentre in Italia tutto il cluster portuale genera il 2,5 per cento del pil nazionale».

Per quanto riguarda Ravenna, i relatori intervenuti dopo i saluti delle autorità, hanno sottolineato il valore strategico dell’approfondimento dei fondali. «Preso a paragone un fondale più basso di un metro – si legge nella nota degli organizzatori –, significa che ogni nave che entra nello scalo ravennate trasporta circa 6/7 mila tonnellate in più di merce che, tradotto in valore economico a favore delle varie realtà portuali, è pari a un importo tra i 150 e i 200 mila euro».

È stata data, inoltre, evidenza alla situazione dei pescaggi ai porti di origine, con riferimento alle maggiori tipologie di merci in arrivo a Ravenna, sia rinfuse che container, per rappresentare le difficoltà degli importatori e degli operatori che non possono sfruttare appieno le potenzialità dell’imbarco. «Infatti – spiegano i spedizionieri – la quasi totalità delle merci sbarcate a Ravenna arriva da porti con pescaggi superiori a quelli del nostro porto e questo fatto impedisce di valorizzare al meglio quella componente del prezzo finale del prodotto rappresentata dai “costi di trasformazione” che tanto rilevano in termini di risultato aziendale e che si ricollegano a scelte operative discrezionali di ciascun operatore. Oggi il porto di Ravenna impedisce queste scelte discrezionali proprio perché gli operatori sono costretti a fare i conti con pescaggi molto più modesti di quelli dei porti di partenza e devono mettere in conto anche onerose operazioni di allibo presso porti concorrenti». Da qui l’auspicio che si possa procedere con celerità all’approfondimento dei fondali del Candiano.

I fanghi del porto saranno usati per il ripascimento? Ecco la legge

L’annuncio del sottosegretario: «Meno lungaggini, norme più chiare e garanzie per l’ambiente». Spedizionieri: «Fondali chiave di volta»

Entro il mese di maggio la nuova normativa in materia di dragaggi portuali sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Una notizia che interessa particolarmente anche il porto di Ravenna, annunciata al convegno organizzato nei giorni scorsi alla Camera di Commercio dall’associazione degli spedizionieri ravennati direttaemnte dall’onorevole Silvia Velo, sottosegretario al ministero dell’Ambiente.

«Sui dragaggi – ha spiegato il sottosegretario – abbiamo fatto un lavoro lungo e complesso che ha portato a una semplificazione normativa senza precedenti, salvaguardando i princìpi di cautela necessari per la tutela ambientale. Grazie al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e, in particolar modo, al contributo della comunità scientifica abbiamo reso più efficienti le procedure per il riuso dei sedimenti dragati. Seguendo i principi che arrivano dall’economia circolare, da oggi i sedimenti ‘puliti’ dovranno essere utilizzati come prima opzione per il ripascimento delle nostre coste. Anche sulla classificazione della qualità dei sedimenti vi è stata una vera e propria rivoluzione: siamo passati dal metodo di analisi tabellare al metodo ponderale, che permette una classificazione più conforme alla reale pericolosità o non pericolosità degli elementi. Per far questo, ci siamo basati su dati scientifici consolidati sia in campo nazionale che internazionale e sul contributo dei maggiori esperti della comunità scientifica».

«È stato un lavoro difficile, ma allo stesso tempo entusiasmante, perché abbiamo dimostrato che una maggior chiarezza delle norme garantisce una loro corretta attuazione e che la tutela dell’ambiente non è assolutamente in contrasto con la semplificazione», ha concluso il sottosegretario Velo.

Inoltre, la nuova normativa elimina alcune lungaggini come, ad esempio, i continui passaggi attraverso la Conferenza Stato/Regioni.

In apertura di convegno, il presidente dell’associazione degli spedizionieri ravennati, Marco Migliorelli, ha spiegato che «l’argomento dragaggio è così connesso al rilancio della logistica che l’abbiamo definito chiave di volta, un termine architettonico che dà l’idea del sostegno senza il quale la struttura rischia di collassare. Questo vale per Ravenna e per gli altri principali porti italiani, che si confrontano con realtà che nel Nord Europa che hanno una profondità di almeno 16 metri. I porti – ha continuato Migliorelli – sono degli indiscutibili asset strategici per il recupero di produttività economica del paese e la loro centralità nel sistema logistico consente di diffondere a tutto il sistema i benefici derivanti dal loro potenziamento, permettendo alla logistica di essere considerata non un mero servizio qual è ora, ma una vera e propria industria trainante. Come accade nel Nord Europa dove, ad esempio, il porto di Rotterdam genera da solo il 2,1 per cento del pil dei Paesi Bassi; mentre in Italia tutto il cluster portuale genera il 2,5 per cento del pil nazionale».

Per quanto riguarda Ravenna, i relatori intervenuti dopo i saluti delle autorità, hanno sottolineato il valore strategico dell’approfondimento dei fondali. «Preso a paragone un fondale più basso di un metro – si legge nella nota degli organizzatori –, significa che ogni nave che entra nello scalo ravennate trasporta circa 6/7 mila tonnellate in più di merce che, tradotto in valore economico a favore delle varie realtà portuali, è pari a un importo tra i 150 e i 200 mila euro».

È stata data, inoltre, evidenza alla situazione dei pescaggi ai porti di origine, con riferimento alle maggiori tipologie di merci in arrivo a Ravenna, sia rinfuse che container, per rappresentare le difficoltà degli importatori e degli operatori che non possono sfruttare appieno le potenzialità dell’imbarco. «Infatti – spiegano i spedizionieri – la quasi totalità delle merci sbarcate a Ravenna arriva da porti con pescaggi superiori a quelli del nostro porto e questo fatto impedisce di valorizzare al meglio quella componente del prezzo finale del prodotto rappresentata dai “costi di trasformazione” che tanto rilevano in termini di risultato aziendale e che si ricollegano a scelte operative discrezionali di ciascun operatore. Oggi il porto di Ravenna impedisce queste scelte discrezionali proprio perché gli operatori sono costretti a fare i conti con pescaggi molto più modesti di quelli dei porti di partenza e devono mettere in conto anche onerose operazioni di allibo presso porti concorrenti». Da qui l’auspicio che si possa procedere con celerità all’approfondimento dei fondali del Candiano.

E per spingere il candidato Alberghini a Ravenna arriva anche Matteo Salvini

Il leader del Carroccio è atteso per l’inaugurazione del comitato
elettorale di Lega e Lista per Ravenna in via Cesarea

Arriva a Ravenna il primo big nazionale per la campagna elettorale in vista delle elezioni del prossimo giugno, quando i ravennati dovranno scegliere il nuovo sindaco, dopo dieci anni di Fabrizio Matteucci.

Sabato 9 aprire, infatti, il leader della Lega Nord Matteo Salvini sarà l’ospite d’eccezione dell’inaugurazione del comitato elettorale di Massimiliano Alberghini, in via Cesarea 69.

Alberghini, come noto (vedi articoli correlati), è il nome “civico” scelto dalla Lega Nord come candidato sindaco di un’inedita coalizione con la Lista per Ravenna del decano dell’opposizione ravennate, Alvaro Ancisi, e che da pochi giorni può contare ufficialmente anche sull’appoggio di Forza Italia.

L’appuntamento è segnalato a partire dalle 19.

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