domenica
17 Agosto 2025

Cervia: tassa di soggiorno sospesa Avrebbe garantito tra 3 e 5 milioni

Introduzione rinviata al 2017 perché la legge di stabilità non consente
nuovi tributi locali per quest’anno. La giunta: «Non ci pare corretto»

Il Comune di Cervia non potrà introdurre la tassa di soggiorno nel 2016, con cui stimava un’entrata tra 3 e 5 milioni di euro, ma dovrà aspettare il 2017. La comunicazione è arrivata dal ministero delle Finanze: la definitiva formulazione della legge di stabilità (pubblicata tra Natale e Capodanno scorsi) infatti prevede la sospensione di nuovi tributi e addizionali. Contestualmente a questa disposizione è stato però definito un allentamento dei vincoli del patto di stabilità che permetterà agli enti locali di utilizzare avanzo libero per la realizzazione di azioni e progetti previsti e in molti casi già avviati.

«Prendiamo atto di questa decisione del Governo – si legge nella nota diffusa dalla giunta comunale guidata dal sindaco Pd Luca Coffari – che limita e rallenta un poco gli investimenti e la promozione per la nostra città. È anche un atto che non ci pare molto corretto in quanto sospende senza preavviso una potestà fiscale ai Comuni, specie come nel nostro caso, nel quale avevamo previsto con largo anticipo e ben prima della finanziaria, l’introduzione della tassa di soggiorno nel 2016 e crea un ulteriore disparità nei confronti dei Comuni che già da anni l’hanno applicata. Per fortuna il contestuale e molto positivo allentamento del patto di stabilità, avendo avanzo di amministrazione, ci consente rimodulando il piano degli investimenti, di portare comunque avanti gran parte delle azioni e dei progetti già avviati o in programma quest’anno».

Oltre le panchine: cosa fare contro il degrado?

Le ricette degli aspiranti sindaci per constratare episodi di disturbo e allarme nella popolazione

Nuovo appuntamento con la rubrica che abbiamo inaugurato in vista delle amministrative 2016, quando i ravennati saranno chiamati a scegliere il sindaco che succederà a Fabrizio Matteucci. Ogni settimana chiediamo a chi si è finora candidato a diventare Primo cittadino la disponibilità a rispondere a una domanda che riguarda le sorti della città in un breve spazio uguale per tutti. Un esercizio di sintesi e un tentativo di mettere a confronto idee e progetti concreti per la città (per i lettori che vogliano proporre domande: redazione@ravennaedintorni.it). Continuiamo così con le voci delle quattro persone con cui è partita la rubrica contanto di poter aggiungere dal prossimo numero la voce di Massimiliano Alberghini, candidato di Lega Nord e Lista per Ravenna. Resta non definita la situazione nel Movimento 5 Stelle dove due sono le liste che hanno chiesto la certificazione allo staff centrale. Ci teniamo quindi a ribadire che abbiamo chiesto a entrambe di partecipare, ma solo una di queste, quella emersa dal meetup ravennate e che ha indicato Michela Guerra come la propria candidata ha accettato di rispondere a patto che fosse appunto precisato come non possa essere ufficialmente considerata la candidata del Movimento 5 Stelle a Ravenna, mentre la lista che ha come portavoce Francesca Santarella ha preferito attendere decisioni definitive.

Il sindaco in carica ha in seguito annunciato la sostituzione con opere di pregio per l’arredo urbano, ma la recente decisione di rimuovere le panchine in viale Pallavicini, dopo aver già rimosso in passato quelle ai giardini Speyer, ha acceso il dibattito su quelle che sono o dovrebbero essere le linee per la lotta al degrado urbano. Ora, in realtà, dopo una pioggia di critiche (ci pare di capire che lo stesso attuale candidato sindaco Pd nonché segretario provinciale del partito non possa che essere stato in disaccordo con il Primo Cittadino, almeno leggendo la risposta che pubblichiamo) Matteucci ha annunciato un dietrofront rispetto al tema e ha annunciato che le ultime quattro panchine rimosse saranno sostituite da nuove sedute urbane più adeguate e che valorizzeranno il viale. Ma naturalmente quello della panchina è più un simbolo di un problema che riguarda diverse aree della città e che ha a che fare con quello che viene chiamato “decoro” urbano. Ossia la presenza stanziale in alcune zone, tra cui appunto i Giardini Spyer e il vicino viale, di persone che assumono comportamenti, magari non perseguibile per legge, ma che tendono comunque a diffondere nella popolazione una sensazione di inscurezza. Problema annoso che riguarda tutte le città e con cui i primi cittadini di oggi sono costretti a confrontarsi.

Ecco quindi cosa abbiamo chiesto ai candidati: “Nel 2021, al termine del suo mandato, ci saranno più o meno panchine di oggi in città? E quali sono le azioni secondo lei utili a contrastare fenomeni di degrado urbano dovuti alla presenza di persone indesiderate che assumono comportamenti offensivi o fastidiosi verso residenti e passanti?”

Michele De Pascale, 31 anni, segretario provinciale del Pd, candidato di una coalizione che comprende Pd, Pri e liste civiche in via di formazione: «Una città accogliente, vivibile e vissuta. Porteremo avanti la proposta di uno studentato nella zona della stazione»

«Nel 2021 ci saranno più panchine e saranno anche più belle e animate. Vogliamo una città accogliente e per esserlo è necessario che sia vivibile e vissuta. Le panchine non sono solo arredo urbano, ma tappe lungo un percorso, punti dove sostare e godere della città all’aria aperta. Le panchine sono un servizio per studenti che chiacchierano, anziani che riposano, turisti che controllano la mappa (magari collegandosi al wifi), madri e padri che approfittano dell’appoggio per accudire i propri figli. Non possono essere le panchine causa di degrado. La mia amministrazione sarà dura contro il crimine e ancora più dura contro le cause del crimine. Dura contro il crimine: attraverso un rapporto stretto e un raccordo continuo con le forze di polizia, ma anche sfruttando le potenzialità che le nuove tecnologie mettono a disposizione, come la videosorveglianza intelligente. Dura contro le cause del crimine: sui temi dell’integrazione, inclusione sociale e politiche mirate al contrasto delle nuove povertà, la mia amministrazione non lascerà le persone sole. Essere presenti e aiutare chi è in difficoltà è il primo gesto concreto che va a vantaggio di tutta la comunità. Quando in una zona si rischia la ghettizzazione, la concentrazione di persone straniere accompagnata a episodi di illegalità, quello che succede è che si crea una condizione di insicurezza. Questa escalation può portare a un graduale abbandono e conseguente degrado della zona. La prima e continuativa azione deve essere il contrasto dei fenomeni che portano criminalità, ma la vera sfida è intervenire con progetti di riqualificazione urbana che favoriscano nuovi flussi di persone nell’area. Ecco perché penso che il progetto di uno studentato negli attuali uffici comunali dell’urbanistica possa essere una buona iniziativa da portare avanti, discutendola e mettendola a punto con studenti, associazioni e cittadini che la proposta l’hanno sostenuta da tempo».

Michela Guerra, 43 anni, avvocato, è stata votata dal meetup di Ravenna come candidata sindaca ed è portavoce del programma lì elaborato. È in attesa di certificazione ufficiale da parte dello staff del Movimento 5 Stelle: «Usare la tecnologia per potenziare la vigilanza in una città con più colori e più ordine»

«La zona della stazione deve diventare più viva e frequentata, l’obiettivo è agevolare con le leve fiscali e una minor burocrazia l’apertura dei locali (evitando invece di farli spostare). La prima cosa da fare è sedersi al tavolo con le forze dell’ordine perché ottenere una presenza più costante e visibile è fondamentale per aumentare il senso di sicurezza dei cittadini. Potenziare la vigilanza significa anche usare la tecnologia, dalle app specifiche (interessanti le esperienze delle Sentinelle Digitali) ad una videosorveglianza che permetta alle forze dell’ordine di intervenire celermente, magari anche in remoto attraverso la regolazione dell’illuminazione aumentandola nel momento del bisogno, fungendo quindi da primo deterrente. Aumentare il senso di sicurezza significa rendere la zona più gradevole, viva e vivibile diminuendo il disordine urbano e curando i particolari. Sì, la Ravenna che vedo ha più panchine, più colori e più ordine. Tutto questo non può funzionare senza la necessaria integrazione utile a contrastare i fenomeni di degrado urbano quando questi sono messi in atto da cittadini stranieri. È necessario ricordare che accogliere le persone non significa smettere di riconoscere la loro dignità. Ecco che ci piace pensare ad un’attività coordinata per coinvolgere gli ospiti in corsi di lingua, momenti di collaborazione sociale e valorizzazione delle professionalità (che queste persone avevano al loro paese). L’importante è dare regole chiare e precise, in modo che chi non le rispetta, sia ben consapevole che sta decidendo di allontanarsi da una comunità che cerca di far sentire tutti parte integrante».

Raffaella Sutter, 60 anni, sociologa, ex dirigente comunale, candidata sindaca di Ravenna in Comune, nuovo soggetto politico che si colloca a sinistra del Pd: «Più panchine e più funzionali alla socialità. Tra le azioni immediate più mediatori, servizi a bassa soglia anche nei festivi, unità di strada»

«Spesso le misure antidegrado, come la rimozione delle panchine, in viale Pallavicini, ai Giardini Speyer, in via Mazzini, producono solo un decoro apparente e forniscono una momentanea rassicurazione alle paure: non affrontano, ma rimuovono problemi. Le panchine in una città sono indice di ospitalità per i propri cittadini e per i turisti, promuovono socialità e la loro gratuità ne fa un bene comune fruibile da tutti; sono fondamentali perchè tutti i cittadini, anche i più fragili come anziani e disabili, possano utilizzare spazi pubbici, piazze, parchi, viali; sono indispensabili per valorizzare i tempi lenti, il passeggiare, il sostare, il chiacchierare, il leggere, il giocare. Alla fine del mio mandato da sindaca ce ne saranno di più, non necessariamente più belle ed artistiche (la città non è solo un museo), ma più funzionali alla socialità, disposte in cerchio, comode alla seduta. Contrastare fenomeni di degrado urbano non significa solo rimuovere chi disturba ma risolvere problemi di marginalità, povertà e devianza. Tre le azioni immediate per contrastare i più evidenti fenomeni di degrado (oltre a potenziare la mediazione dei conflitti di CittAttiva): servizi a bassa soglia che accolgano marginali e senza dimora anche durante il giorno e nei festivi; unità di strada con mediatori sociali che accolgano ed indirizzino; controllo del territorio con polizia di prossimità».

Maurizio Bucci, 53 anni, imprenditore, consigliere comunale del gruppo misto (dopo essere uscito da Forza Italia) è il candidato della lista civica La Pigna: «Più agenti della Municipale in strada, più controlli sull’identità anche nei parcheggi contro il vergognoso fenomeno della questua»

«Il sindaco Matteucci, dopo aver per anni garantito ai cittadini che a Ravenna non c’è un problema sicurezza, a seguito delle sempre più frequenti e intense proteste dei ravennati si è reso conto che, per risolvere il problema delle molestie da parte di soggetti stranieri che bivaccano nelle strade e nei parchi, occorre levare le panchine per impedire agli stessi di sedervi. Adesso che rubano pure le carrozzine all’ospedale, il sindaco che fa? Toglie le carrozzine dall’ospedale? Panchine, poi, che intende sostituire con altre, ci chiediamo con quale dispositivo “antibalordo”. Noi intendiamo restituire i parchi e i giardini della città ai ravennati, agli anziani, alle donne, ai bambini e ai turisti, in modo che possano sedere sulle panchine nei momenti di riposo, di gioco e di socializzazione. E i controlli si estenderanno anche ai parcheggi, dove il fenomeno della questua è insopportabile e vergognoso. Per questo noi avremo tolleranza zero nei confronti di coloro che molestano in qualsiasi parte della città e del forese, grazie alla presenza assidua della Polizia Municipale (più agenti in strada) e delle altre forze di sicurezza quotidiane, oltre che all’installazione di un adeguato numero di telecamere funzionanti. I controlli delle persone ai fini della loro identificazione saranno più serrati e tutti coloro che non sono in regola col permesso di soggiorno saranno segnalati alla Questura per la loro espulsione. Quindi noi garantiremo non solo più panchine, personale di polizia e telecamere, ma anche giochi e attrazioni affinché la città diventi più sicura».

Tornano gli incontri di SeDici Architettura con i protagonisti della progettazione

Al Cappello anche la presentazione del nuovo libro di Paolo Bolzani

Nuova edizione annuale per i “SeDici Architettura”, gli incontri-confronti fra protagonisti esperti ed emergenti della progettazione contemporanea.

La presentazione del quarto ciclo di otto conferenze è in programma venerdì 19 febbraio, alle 18, all’Albergo Cappello di Ravenna. La rassegna è ideata da un comitato scientifico composto da Gianluca Bonini e Giovanni Mecozzi (Nuovostudio-Ravena) e Filippo Pambianco (Cavejastudio – Forlì) e organizzata dalla rivista dell’abitare Casa Premium e dalla società editoriale e di comunicazione Reclam, con il patrocinio degli Ordini professionali degli architetti e ingegneri di Ravenna e Forlì anche ai fini formativi.

Quest’anno le conferenze avranno luogo, da metà marzo a novembre, in spazi prestigiosi nelle città del territorio romagnolo fra Ravenna, Forlì, Faenza, Cervia, Cesena. Fra le novità dell’edizione 2016 in ogni serata, oltre alle due conferenze, è prevista anche una breve tavola rotonda, con gli ospiti della serata ed esperti invitati per l’occasione su temi di particolare attualità nei campi dell’urbanistica, dell’architettura e dell’edilizia.

La serata inaugurale del 19 febbraio all’Albergo Cappello darà il via anche alla prima delle tavole rotonde in programma, dedicata al tema dei concorsi e dei lavori pubblici e più in generale del ruolo delle amministrazioni locali nello stimolo e l’utilizzo della buona progettazione architettonica e urbanistica con la discussione di esperti sul tema: Francesca Proni (Progettazione Urbanistica Comune di Ravenna), Gabriele Montanari (Programmazione territoriale Unione Comuni Bassa Romagna), Marco Turchetti (Progettare Sostenibile – Ravenna), Filippo Pambianco (cavejastudio – Forlì), Emilio Rambelli (Consigliere Ordine Architetti Ravenna), Paolo Marcelli (Presidente Ordine Architetti Forlì).

Infine, è prevista la presentazione in anteprima del volume-guida dell’architetto Paolo Bolzani, “Ravenna disegnata”, edita da Reclam: un’inedita rivisitazione del patrimonio storico monumentale ravennate attraverso raffinati rilievi al tratto.

La serata si concluderà, come tradizione per tutti gli incontri, con un momento conviviale per la degustazione di vini e prodotti dell’enogastronomia locale.

La rassegna SeDici Architettura si avvale del patrocinio dei Comuni del territorio e del sostegno di importanti marchi di aziende legate al mondo delle costruzioni, dell’arredo e del design.

Tornano gli incontri di SeDici Architettura con i protagonisti della progettazione

Al Cappello anche la presentazione del nuovo libro di Paolo Bolzani

Nuova edizione annuale per i “SeDici Architettura”, gli incontri-confronti fra protagonisti esperti ed emergenti della progettazione contemporanea.

La presentazione del quarto ciclo di otto conferenze è in programma venerdì 19 febbraio, alle 18, all’Albergo Cappello di Ravenna. La rassegna è ideata da un comitato scientifico composto da Gianluca Bonini e Giovanni Mecozzi (Nuovostudio-Ravena) e Filippo Pambianco (Cavejastudio – Forlì) e organizzata dalla rivista dell’abitare Casa Premium e dalla società editoriale e di comunicazione Reclam, con il patrocinio degli Ordini professionali degli architetti e ingegneri di Ravenna e Forlì anche ai fini formativi.

Quest’anno le conferenze avranno luogo, da metà marzo a novembre, in spazi prestigiosi nelle città del territorio romagnolo fra Ravenna, Forlì, Faenza, Cervia, Cesena. Fra le novità dell’edizione 2016 in ogni serata, oltre alle due conferenze, è prevista anche una breve tavola rotonda, con gli ospiti della serata ed esperti invitati per l’occasione su temi di particolare attualità nei campi dell’urbanistica, dell’architettura e dell’edilizia.

La serata inaugurale del 19 febbraio all’Albergo Cappello darà il via anche alla prima delle tavole rotonde in programma, dedicata al tema dei concorsi e dei lavori pubblici e più in generale del ruolo delle amministrazioni locali nello stimolo e l’utilizzo della buona progettazione architettonica e urbanistica con la discussione di esperti sul tema: Francesca Proni (Progettazione Urbanistica Comune di Ravenna), Gabriele Montanari (Programmazione territoriale Unione Comuni Bassa Romagna), Marco Turchetti (Progettare Sostenibile – Ravenna), Filippo Pambianco (cavejastudio – Forlì), Emilio Rambelli (Consigliere Ordine Architetti Ravenna), Paolo Marcelli (Presidente Ordine Architetti Forlì).

Infine, è prevista la presentazione in anteprima del volume-guida dell’architetto Paolo Bolzani, “Ravenna disegnata”, edita da Reclam: un’inedita rivisitazione del patrimonio storico monumentale ravennate attraverso raffinati rilievi al tratto.

La serata si concluderà, come tradizione per tutti gli incontri, con un momento conviviale per la degustazione di vini e prodotti dell’enogastronomia locale.

La rassegna SeDici Architettura si avvale del patrocinio dei Comuni del territorio e del sostegno di importanti marchi di aziende legate al mondo delle costruzioni, dell’arredo e del design.

Crescono gli ipermercati, cosa fare per i piccoli negozi?

Come incentivare le attività di commercio di prossimità e autonomi
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata agli aspiranti sindaci

Quinto appuntamento con la rubrica che abbiamo inaugurato in vista delle amministrative 2016, quando i ravennati saranno chiamati a scegliere il sindaco che succederà a Fabrizio Matteucci. Ogni settimana chiediamo a chi si è finora candidato a diventare Primo cittadino la disponibilità a rispondere a una domanda che riguarda le sorti della città in un breve spazio uguale per tutti. Un esercizio di sintesi e un tentativo di mettere a confronto idee e progetti concreti per la città (per i lettori che vogliano proporre domande: redazione@ravennaedintorni.it). Continuiamo così con le voci delle quattro persone di cui a oggi è nota la disponibilità alla candidatura supportata da liste, partiti o gruppi di persone, in attesa che il quadro si completi. In particolare appare ancora non definitiva la situazione nel Movimento 5 Stelle dove due sono le liste che hanno chiesto la certificazione allo staff centrale. Abbiamo chiesto a entrambe di partecipare, ma solo una di queste, quella emersa dal meetup ravennate e che ha indicato Michela Guerra come la propria candidata ha accettato di rispondere a patto che fosse appunto precisato come non possa essere ufficialmente considerata la candidata del Movimento 5 Stelle a Ravenna, mentre la lista che ha come portavoce Francesca Santarella ha preferito attendere decisioni definitive. Tra le voci che non vediamo l’ora di aggiungere c’è naturalmente quella di Massimiliano Alberghini, candidato di Lista per Ravenna e Lega Nord la cui ufficializzazione è arrivata solo ieri, 17 febbraio.

Si tratta di un fenomeno complesso, con una molteciplità di concause e anche di effetti, con cui qualsiasi amministrazione sarà costretta a misurarsi. Parliamo del depauperamento delle rete di piccoli commercianti che riguarda tutto il territorio comunale e non perdona nemmeno il centro storico. E se tra le cause ci può essere la crisi, lo sviluppo delle grandi aree commerciali, l’aumento delle vendite on line, tra gli effetti oltre a quello di un inevitabile calo di posti di lavoro (che difficilmente si può pensare siano tutti recuperati dalla grande distribuzione), c’è soprattutto quello di un impoverimento del tessuto sociale, perché i negozi soprattutto nei paesi, ma anche nelle periferie e nei quartieri, sono anche luoghi di socializzazione e scambio e incontro, ma anche di un calo di attrattiva generalizzata sia per i lidi, sia per il centro storico. Non a caso tutti i candidati sindaco per ora in corsa, ma siamo pronti a scommettere che sarà nel programma anche del candidato di centrodestra, promettono sgravi, incentivi, aiuti di qualche genere. Le associazioni di categoria da tempo lamentano numeri preoccupanti e lanciano l’allarme e non a caso da tempo chiedono che non siano intanto autorizzati nuovi centri commerciali, come invece è accaduto. Nei prossimi anni, infatti, vedremo in pratica raddoppiare l’estensione del centro commerciale Esp ed è stato da poche settimane autorizzato anche un nuovo insediamento di un’area commerciale nella zona dove già sorge il parco Teodora, vicino alla Darsena. E sono in tanti a chiedersi se la rete di negozi cittadina, già provata, riuscirà a reggere anche a questo. Ecco allora la nostra domanda: il Comune deve intervenire per il piccolo commercio? E se sì, che cosa può fare? Ecco le risposte, con più di un’analogia.

Maurizio Bucci (53 anni, imprenditore, consigliere comunale del gruppo misto dopo essere uscito da Forza Italia, è il candidato della lista civica da lui fondata La Pigna): «Il commercio risente delle scellerate decisioni effettuate dal Pd, a partire da 25 anni fa, quando fu consentito l’apertura di un unico Iper a marchio Coop a ridosso della città. Questo si univa ai supermercati Coop già presenti (via Aquileia, via Faentina e Gallery), a cui si sono aggiunti in seguito quelli di viale Europa e di via di Roma. Presto ci sarà anche quello del Mercato Coperto, mentre l’Ipercoop Esp verrà raddoppiato. Questa situazione di posizione predominante nel commercio comporta il fatto che la Coop a Ravenna propone prezzi più alti anche del 25% rispetto alle zone limitrofe e non, dove invece subisce una concorrenza forte. Tutto ciò a danno dei cittadini. Noi proponiamo incentivi per il commercio di vicinato, ma anche per le piccole botteghe artigiane al fine di consentire sia nuove aperture (contributi a fondo perduto fino a 5mila euro per investimenti e sicurezza nel luogo di lavoro), sia agevolazioni fiscali per quelle esistenti. In particolare pensiamo a una riduzione della Tari per il commercio di vicinato e le botteghe artigiane fino a 250 mq, fino a un massimo del 40%, e una riduzione dell’Imu per i proprietari che consentano canoni calmierati rispetto a quelli di mercato. Le risorse economiche proverranno dall’innalzamento della Tari per supermercati e banche, dalla vendita di tutte le società comunali che svolgono attività commerciali e dalla forte riduzione dei costi del Comune, sia di personale sia di consulenze non necessarie».

Michele De Pascale (31 anni, segretario provinciale del Pd, candidato di una coalizione che comprende Pd, Pri e liste civiche in via di formazione): «Tre fronti su cui lavorare: sgravi forese, investimenti nei lidi e un calendario di eventi (anche a Natale) in centro storico» Sul tema piccolo commercio lavoreremo su tre fronti. Nel forese le piccole attività commerciali sono linfa per l’aggregazione e la buona qualità della vita, dunque pensiamo ad azioni che incentivino e incoraggino il piccolo commercio, non solo come fenomeno economico, ma anche come beneficio per salvaguardare vivacità dei centri urbani del forese e per evitarne l’isolamento. In questo senso pensiamo all’eventualità di programmare sgravi fiscali che sostengano i gestori delle attività. Nei lidi dobbiamo investire risorse ed energie sui nostri lidi per rinforzarne l’eccellenza balneare e sostenere gli imprenditori in modo tale che possano conseguire durante l’alta stagione fatturati importanti e la marginalità necessaria per mantenere un’apertura annuale delle attività. Per quanto riguarda il centro storico, lavoreremo su tre obiettivi: il primo è portare più persone, intensificheremo il calendario di eventi ed iniziative dedicate al centro storico, in particolare nei mesi più deboli come novembre, gennaio e febbraio. Sia dal punto di vista commerciale che turistico riteniamo fondamentale valorizzare il periodo delle festività natalizie con un’intensa programmazione di eventi e lavorando fin da subito ad un progetto specifico che colleghi cultura e shopping nella città d’arte durante il Natale. Favorire l’aggregazione tra gli operatori in coordinamento con le Associazioni di categoria, mettendo al centro gli imprenditori, lavoreremo per fare in modo che la rete di attività del centro storico sia organizzata e comunicata come un’unica destinazione commerciale. Infine, il terzo capitolo è l’accessibilità offline e online: lavoreremo affinché la percezione di accessibilità del centro storico e delle attività commerciali sia migliorata, con l’obiettivo di implementarne la frequentazione sia fisica che digitale».

Michela Guerra (43 anni, avvocato, è stata votata dal meetup di Ravenna come candidata sindaca ed è portavoce del programma lì elaborato. È in attesa di certificazione ufficiale da parte dello staff del Movimento 5 Stelle): «Stop a centri commerciali, incentivi, promozione e calendari coordinati» «Mentre l’Amministrazione Pd mette in campo un nuovo scellerato progetto di consumo del territorio a favore della grande distribuzione, i negozi del centro, le botteghe artigiane, i già esistenti complessi commerciali (come le Bassette, il Podium o il Gallery ) soffrono e chiudono a un ritmo visibile agli occhi. Percorrere a piedi le vie del centro è diventata un’agonia. Negozi chiusi, serrande abbassate, botteghe con cartelli che indicano chiusure per ferie in date ormai passate da mesi. Cosa fare? Da un lato lo stop a nuovi centri commerciali e dall’altro il rilancio delle piccole attività commerciali e artigiane attraverso la creazione di “centri commerciali naturali”, ovvero una rete di piccole e medie attività coordinate e promosse come un’unica grande attività. L’amministrazione deve essere partecipe all’azione di promozione di questi centri commerciali naturali, da un punto di vista fiscale come ad esempio ragionando su addizionali Imu ridotte per le attività sotto i 150 mq o locazioni agevolate degli immobili comunali per attività di giovani fino a 30 anni, piuttosto che la possibilità di ampliamento delle concessioni di suolo pubblico. L’amministrazione deve aiutare con le leve in suo possesso, le realtà che valorizzano i mestieri legati alla storia e alle nostre tradizioni, creando magari tipicità diverse nei vari quartieri. L’utilizzo dei negozi momentaneamente sfitti a fini espositivi sarebbe un’opportunità di ampliamento degli spazi a disposizione delle tante forme d’arte presenti sul nostro territorio, il confronto con i privati in tal senso potrebbe portare benefici sia a loro che alla città. Infine, grande importanza agli eventi calendarizzati e organizzati con il coinvolgimento delle attività commerciali, evitando sovrapposizioni assurde in determinati periodi dell’anno, e il vuoto totale in altri».

Raffaella Sutter (60 anni, sociologa, ex dirigente comunale, candidata sindaca di Ravenna in Comune, nuovo soggetto politico che si colloca a sinistra del Pd): «Navette elettriche per servire il centro, sgravi fiscali per agevolare la diversificazione dell’offerta e contrastare abusivismi» «Il raddoppio Esp e l’insediamento di nuovi parchi commerciali, anche in Darsena, pregiudicano il piccolo commercio, in città, nel centro storico e nel forese. Ma non sono l’unica causa. Per il centro storico cause sono: i parcheggi, gli affitti elevati e i tributi, lo spostamento di servizi che popolavano il centro (come anagrafe, avvocati, assicurazioni…). Il commercio in città può essere anche un volano turistico, ma il centro non può essere un museo con soli servizi di ristorazione e va trattato come un “centro commerciale naturale”, con un’efficace cabina di regia con le associazioni di commercianti e artigiani. Principali incentivi sono: favorire anche insediamenti di servizi pubblici, accesso con navette elettriche da parcheggi scambiatori, riduzione dei tributi comunali, canoni agevolati e sconti Imu ai proprietari, incentivi a fondo perduto non solo per start up, ma per attività commerciali di prossimità e diversificazioni merceologiche, contrasto all’abusivismo. Differenti in parte le cause, simili gli incentivi in periferia e nel forese dove il commercio è anche un servizio sociale. Oltre alle risorse regionali e nazionali già in uso per start up, imprese giovanili e femminili, commercializzazione turistica, è necessario che il Comune defiscalizzi e investa altre risorse per incentivi anche con un progetto efficace per utilizzo delle risorse europee del POR FESR 2014-2020».

Crescono gli ipermercati, cosa fare per i piccoli negozi?

Come incentivare le attività di commercio di prossimità e autonomi Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata agli aspiranti sindaci

Quinto appuntamento con la rubrica che abbiamo inaugurato in vista delle amministrative 2016, quando i ravennati saranno chiamati a scegliere il sindaco che succederà a Fabrizio Matteucci. Ogni settimana chiediamo a chi si è finora candidato a diventare Primo cittadino la disponibilità a rispondere a una domanda che riguarda le sorti della città in un breve spazio uguale per tutti. Un esercizio di sintesi e un tentativo di mettere a confronto idee e progetti concreti per la città (per i lettori che vogliano proporre domande: redazione@ravennaedintorni.it). Continuiamo così con le voci delle quattro persone di cui a oggi è nota la disponibilità alla candidatura supportata da liste, partiti o gruppi di persone, in attesa che il quadro si completi. In particolare appare ancora non definitiva la situazione nel Movimento 5 Stelle dove due sono le liste che hanno chiesto la certificazione allo staff centrale. Abbiamo chiesto a entrambe di partecipare, ma solo una di queste, quella emersa dal meetup ravennate e che ha indicato Michela Guerra come la propria candidata ha accettato di rispondere a patto che fosse appunto precisato come non possa essere ufficialmente considerata la candidata del Movimento 5 Stelle a Ravenna, mentre la lista che ha come portavoce Francesca Santarella ha preferito attendere decisioni definitive. Tra le voci che non vediamo l’ora di aggiungere c’è naturalmente quella di Massimiliano Alberghini, candidato di Lista per Ravenna e Lega Nord la cui ufficializzazione è arrivata solo ieri, 17 febbraio.

Si tratta di un fenomeno complesso, con una molteciplità di concause e anche di effetti, con cui qualsiasi amministrazione sarà costretta a misurarsi. Parliamo del depauperamento delle rete di piccoli commercianti che riguarda tutto il territorio comunale e non perdona nemmeno il centro storico. E se tra le cause ci può essere la crisi, lo sviluppo delle grandi aree commerciali, l’aumento delle vendite on line, tra gli effetti oltre a quello di un inevitabile calo di posti di lavoro (che difficilmente si può pensare siano tutti recuperati dalla grande distribuzione), c’è soprattutto quello di un impoverimento del tessuto sociale, perché i negozi soprattutto nei paesi, ma anche nelle periferie e nei quartieri, sono anche luoghi di socializzazione e scambio e incontro, ma anche di un calo di attrattiva generalizzata sia per i lidi, sia per il centro storico. Non a caso tutti i candidati sindaco per ora in corsa, ma siamo pronti a scommettere che sarà nel programma anche del candidato di centrodestra, promettono sgravi, incentivi, aiuti di qualche genere. Le associazioni di categoria da tempo lamentano numeri preoccupanti e lanciano l’allarme e non a caso da tempo chiedono che non siano intanto autorizzati nuovi centri commerciali, come invece è accaduto. Nei prossimi anni, infatti, vedremo in pratica raddoppiare l’estensione del centro commerciale Esp ed è stato da poche settimane autorizzato anche un nuovo insediamento di un’area commerciale nella zona dove già sorge il parco Teodora, vicino alla Darsena. E sono in tanti a chiedersi se la rete di negozi cittadina, già provata, riuscirà a reggere anche a questo. Ecco allora la nostra domanda: il Comune deve intervenire per il piccolo commercio? E se sì, che cosa può fare? Ecco le risposte, con più di un’analogia.

Maurizio Bucci (53 anni, imprenditore, consigliere comunale del gruppo misto dopo essere uscito da Forza Italia, è il candidato della lista civica da lui fondata La Pigna): «Il commercio risente delle scellerate decisioni effettuate dal Pd, a partire da 25 anni fa, quando fu consentito l’apertura di un unico Iper a marchio Coop a ridosso della città. Questo si univa ai supermercati Coop già presenti (via Aquileia, via Faentina e Gallery), a cui si sono aggiunti in seguito quelli di viale Europa e di via di Roma. Presto ci sarà anche quello del Mercato Coperto, mentre l’Ipercoop Esp verrà raddoppiato. Questa situazione di posizione predominante nel commercio comporta il fatto che la Coop a Ravenna propone prezzi più alti anche del 25% rispetto alle zone limitrofe e non, dove invece subisce una concorrenza forte. Tutto ciò a danno dei cittadini. Noi proponiamo incentivi per il commercio di vicinato, ma anche per le piccole botteghe artigiane al fine di consentire sia nuove aperture (contributi a fondo perduto fino a 5mila euro per investimenti e sicurezza nel luogo di lavoro), sia agevolazioni fiscali per quelle esistenti. In particolare pensiamo a una riduzione della Tari per il commercio di vicinato e le botteghe artigiane fino a 250 mq, fino a un massimo del 40%, e una riduzione dell’Imu per i proprietari che consentano canoni calmierati rispetto a quelli di mercato. Le risorse economiche proverranno dall’innalzamento della Tari per supermercati e banche, dalla vendita di tutte le società comunali che svolgono attività commerciali e dalla forte riduzione dei costi del Comune, sia di personale sia di consulenze non necessarie».

Michele De Pascale (31 anni, segretario provinciale del Pd, candidato di una coalizione che comprende Pd, Pri e liste civiche in via di formazione): «Tre fronti su cui lavorare: sgravi forese, investimenti nei lidi e un calendario di eventi (anche a Natale) in centro storico» Sul tema piccolo commercio lavoreremo su tre fronti. Nel forese le piccole attività commerciali sono linfa per l’aggregazione e la buona qualità della vita, dunque pensiamo ad azioni che incentivino e incoraggino il piccolo commercio, non solo come fenomeno economico, ma anche come beneficio per salvaguardare vivacità dei centri urbani del forese e per evitarne l’isolamento. In questo senso pensiamo all’eventualità di programmare sgravi fiscali che sostengano i gestori delle attività. Nei lidi dobbiamo investire risorse ed energie sui nostri lidi per rinforzarne l’eccellenza balneare e sostenere gli imprenditori in modo tale che possano conseguire durante l’alta stagione fatturati importanti e la marginalità necessaria per mantenere un’apertura annuale delle attività. Per quanto riguarda il centro storico, lavoreremo su tre obiettivi: il primo è portare più persone, intensificheremo il calendario di eventi ed iniziative dedicate al centro storico, in particolare nei mesi più deboli come novembre, gennaio e febbraio. Sia dal punto di vista commerciale che turistico riteniamo fondamentale valorizzare il periodo delle festività natalizie con un’intensa programmazione di eventi e lavorando fin da subito ad un progetto specifico che colleghi cultura e shopping nella città d’arte durante il Natale. Favorire l’aggregazione tra gli operatori in coordinamento con le Associazioni di categoria, mettendo al centro gli imprenditori, lavoreremo per fare in modo che la rete di attività del centro storico sia organizzata e comunicata come un’unica destinazione commerciale. Infine, il terzo capitolo è l’accessibilità offline e online: lavoreremo affinché la percezione di accessibilità del centro storico e delle attività commerciali sia migliorata, con l’obiettivo di implementarne la frequentazione sia fisica che digitale».

Michela Guerra (43 anni, avvocato, è stata votata dal meetup di Ravenna come candidata sindaca ed è portavoce del programma lì elaborato. È in attesa di certificazione ufficiale da parte dello staff del Movimento 5 Stelle): «Stop a centri commerciali, incentivi, promozione e calendari coordinati» «Mentre l’Amministrazione Pd mette in campo un nuovo scellerato progetto di consumo del territorio a favore della grande distribuzione, i negozi del centro, le botteghe artigiane, i già esistenti complessi commerciali (come le Bassette, il Podium o il Gallery ) soffrono e chiudono a un ritmo visibile agli occhi. Percorrere a piedi le vie del centro è diventata un’agonia. Negozi chiusi, serrande abbassate, botteghe con cartelli che indicano chiusure per ferie in date ormai passate da mesi. Cosa fare? Da un lato lo stop a nuovi centri commerciali e dall’altro il rilancio delle piccole attività commerciali e artigiane attraverso la creazione di “centri commerciali naturali”, ovvero una rete di piccole e medie attività coordinate e promosse come un’unica grande attività. L’amministrazione deve essere partecipe all’azione di promozione di questi centri commerciali naturali, da un punto di vista fiscale come ad esempio ragionando su addizionali Imu ridotte per le attività sotto i 150 mq o locazioni agevolate degli immobili comunali per attività di giovani fino a 30 anni, piuttosto che la possibilità di ampliamento delle concessioni di suolo pubblico. L’amministrazione deve aiutare con le leve in suo possesso, le realtà che valorizzano i mestieri legati alla storia e alle nostre tradizioni, creando magari tipicità diverse nei vari quartieri. L’utilizzo dei negozi momentaneamente sfitti a fini espositivi sarebbe un’opportunità di ampliamento degli spazi a disposizione delle tante forme d’arte presenti sul nostro territorio, il confronto con i privati in tal senso potrebbe portare benefici sia a loro che alla città. Infine, grande importanza agli eventi calendarizzati e organizzati con il coinvolgimento delle attività commerciali, evitando sovrapposizioni assurde in determinati periodi dell’anno, e il vuoto totale in altri».

Raffaella Sutter (60 anni, sociologa, ex dirigente comunale, candidata sindaca di Ravenna in Comune, nuovo soggetto politico che si colloca a sinistra del Pd): «Navette elettriche per servire il centro, sgravi fiscali per agevolare la diversificazione dell’offerta e contrastare abusivismi» «Il raddoppio Esp e l’insediamento di nuovi parchi commerciali, anche in Darsena, pregiudicano il piccolo commercio, in città, nel centro storico e nel forese. Ma non sono l’unica causa. Per il centro storico cause sono: i parcheggi, gli affitti elevati e i tributi, lo spostamento di servizi che popolavano il centro (come anagrafe, avvocati, assicurazioni…). Il commercio in città può essere anche un volano turistico, ma il centro non può essere un museo con soli servizi di ristorazione e va trattato come un “centro commerciale naturale”, con un’efficace cabina di regia con le associazioni di commercianti e artigiani. Principali incentivi sono: favorire anche insediamenti di servizi pubblici, accesso con navette elettriche da parcheggi scambiatori, riduzione dei tributi comunali, canoni agevolati e sconti Imu ai proprietari, incentivi a fondo perduto non solo per start up, ma per attività commerciali di prossimità e diversificazioni merceologiche, contrasto all’abusivismo. Differenti in parte le cause, simili gli incentivi in periferia e nel forese dove il commercio è anche un servizio sociale. Oltre alle risorse regionali e nazionali già in uso per start up, imprese giovanili e femminili, commercializzazione turistica, è necessario che il Comune defiscalizzi e investa altre risorse per incentivi anche con un progetto efficace per utilizzo delle risorse europee del POR FESR 2014-2020».

«Un albergo nel Palazzo della Provincia è illegittimo. Solito favore alle coop?»

La prima dichiarazione del candidato sindaco Lega-Ancisi attacca
l’idea di De Pascale. La Pigna critica: «Ci pensi suo suocero…»

«Nessuno contesta che una città come Ravenna debba dotarsi di almeno uno o più hotel a cinque stelle ma non condivio la proposta di De Pascale di utilizzare a tale scopo il palazzo di Piazza dei Caduti, che attualmente ospita la Provincia. Le motivazioni segnano evidentemente la distanza tra chi presta attenzione a come si usano le risorse della città e chi no». È la prima presa di posizione pubblica di Massimiliano Alberghini in veste di candidato sindaco per l’alleanza tra Lega Nord e Lista per Ravenna e arriva a commento della suggestione lanciata dal candidato del Pd nel corso di un incontro dedicato al turismo (vedi tra gli articoli correlati).

La prima dichiarazione di Alberghini – oggi stesso infatti è stata ufficializzata la discesa in campo del 50enne commercialista – non risparmia critiche al rivale di centrosinistra: «Ritengo che, in materia di attività prettamente imprenditoriali, l’iniziativa spetti al settore privato, quello vero, senza che il pubblico debba continuamente spendere risorse della comunità per aiutare qualcuno, addirittura mettendogli a disposizione un bene monumentale del XVII secolo». Per la precisione – come si può leggere sul sito della Provincia – il palazzo sorge sui resti di una dimora patrizia presumibilmente del XVII secolo ma la veste attuale fu ultimata nel 1928 al termine di tre anni di lavori cominciati dopo un incendio del 1922. La cripta rappresenta il nucleo più antico del complesso architettonico e risale con tutta probabilità alla fine del secolo XVIII. È l’unica memoria autentica dell’antico palazzo Rasponi.

La proposta di De Pascale non piace a Alberghini (al link in fondo alla pagina il testo integrale) anche perché «l’idea di creare un hotel in una zona dove non esistono parcheggi è di per sé una contraddizione con la necessità di ridare ampia ed ordinata accessibilità, e con essa vivibilità, al centro storico, ma anche una forzatura agli strumenti urbanistici vigenti e alle regole che vengono imposte ai comuni cittadini». Il candidato di centrodestra teme che «faccia la fine del mercato coperto, dove il privato è come sempre una cooperativa vicina alla politica. Niente si muove mai a caso nell’attuale governo locale».

Le suggestioni targate De Pascale hanno scatenato la reazione anche della lista civica la Pigna con Giuseppe Roccafiorita (in fondo alla pagina al link il testo integrale dell’intervento del capolista della Pigna): «Quando supereremo la desolante percentuale media del 50 percento di utilizzo dei posti letti disponibili nelle strutture ricettive nel nostro Comune, potremo parlare di nuove strutture alberghiere, e a quel punto siamo sicuri che non mancheranno ottimi e capaci imprenditori locali, e non, felici di investire sul turismo del nostro territorio, lasciando al pubblico quella che è la sua vocazione, non certo fare l’albergatore. E riguardo la destinazione del Palazzo della Provincia, lasceremmo volentieri il problema da risolvere al suocero dello stesso candidato Michele De Pascale, ovvero il presidente della Provincia Pd Claudio Casadio, risparmiando amenità simili alla cittadinanza».

Chiedono un passaggio per il freddo poi lo rapinano: due giovani arrestate

Le due ragazze hanno 19 e 30 anni: hanno strappato telefonino e portafoglio con 500 euro a un 64enne. Per lui qualche contusione

Hanno chiesto un passaggio in stazione a Faenza perché infreddolite e l’uomo ha acconsentito ma una volta in auto quelle due ragazze si sono rivelate tutt’altro che intirizzite dal freddo di una domenica pomeriggio di febbraio: le due, poi rivelatesi una 30enne e una 19enne romene domiciliate al campo nomadi di Bologna, hanno aggredito l’uomo per strappargli telefonino e portafoglio che conteneva 500 euro in contanti. I carabinieri, appena ricevuta la segnalazione al 112, si sono subito messi sulle tracce delle due complici: le donne sono state rintracciate mentre si stavano allontanando a piedi dal centro abitato. Erano già state controllate a Faenza nei giorni precedenti sempre dai carabinieri che le avevano identificate ed allontanate. Questa volta sono state arrestate per rapina aggravata in concorso. L’uomo è stato accompagnato in ospedale dove è stato medicato per le contusioni rimediate, per lui dieci giorni di prognosi.

«Prezzi bassi e ripresa che non arriva» Micron-Mineral spiega la chiusura

A Ravenna il gruppo Lafarge-Holcim occupa 21 persone nel settore
del cemento. Sel e Sinistra italiana: «Governo e Regione agiscano»

«La difficile situazione di mercato contraddistinto da bassi volumi e bassi prezzi e il ritardo nella ripresa del settore dei materiali da costruzione hanno determinato una situazione ormai non più sostenibile». È questa la motivazione fornita dalla multinazionale Lafarge-Holcim per spiegare la chiusura dello stabilimento della controllata Micron-Mineral a Ravenna, un centro di macinazionenel settore del cemento. Nella mattinata odierna, 17 febbraio, erano stati i sindacati a rendere nota la decisione presa dalla direzione e comunicata nel corso di una riunione avvenuta un paio di giorni fa. Perderanno il posto di lavoro 21 persone.

«Dopo vari tentativi di razionalizzazione e ristrutturazione occorsi negli ultimi due anni – prosegue la nota della Holcim – Micron-Minera chiuderà l’impianto di Ravenna. La decisione di chiudere nasce dopo un’attenta analisi dell’attuale e futuro mercato italiano. Il mercato italiano è caratterizzato da una depressione di lungo periodo e da una ripresa economica molto lenta che ci obbliga ad adattare la nostra capacità produttiva in funzione dei reali bisogni del mercato».

L’amministratore Delegato, Lucio Greco, sottolinea: «È stata una scelta difficile ma purtroppo inevitabile. Ci dispiace soprattutto per i colleghi che perderanno il posto di lavoro. Vogliamo mantenere la nostra presenza industriale in Italia nel lungo periodo con un network di impianti performanti e competitivi».

Sulla vicenda arriva il commento di Giovanni Paglia, deputato ravennate di Sinistra italiana, e di Igor Taruffi, capogruppo di Sel in Emilia Romagna: «Governo e Regione non possono limitarsi a fare da spettatori dei diktat delle multinazionali, devono intervenire attivamente e dare concretezza a strumenti come i patti per il lavoro. Noi sosterremo, come sempre, sindacati e lavoratori ma occorre lo sforzo di tutte le Istituzioni per riportare la situazione alla normalità e preservare l’occupazione».

Ruba un tablet da una casa e fugge poi torna per violentare la donna

Arrestato un 34enne sorpreso dai carabinieri con i pantaloni calati I militari erano intervenuti dopo la telefonata al 112 per il furto

Doveva essere un intervento per un sopralluogo per un furto in abitazione e invece i carabinieri di Lugo hanno sventato una possibile violenza sessuale: è accaduto nella serata di ieri, 16 febbraio, a Bagnacavallo da dove è partita la telefonata al 112 da parte di una donna che lamentava la sottrazione di un tablet. I militari sono arrivati sul posto, inviati in emergenza dal centralino della sala operativa che aveva intuito un possibile degenerare della situazione, e hanno trovato un 34enne marocchino con i pantaloni abbassati di fronte alla badante polacca che aveva poco prima chiamato. L’uomo, che si trova ora in carcere a Ravenna, deve rispondere anche di violazione di domicilio e di furto aggravato: dopo il furto del tablet e un’iniziale fuga è tornato in casa per abusare della donna.

Micron-Mineral chiude a Ravenna dopo 13 anni: licenziati 21 lavoratori

Nel 2008 l’azienda del settore cemento rilevata da Holcim che fa
parte della multinazionale Lafarge. Personale in stato di agitazione

Si sgretola un altro pezzo del settore costruzioni a Ravenna: chiude lo stabilimento della Micron-Mineral che impiega 21 lavoratori. A renderlo noto è un comunicato di Cgil, Cisl e Uil dopo che il 15 febbraio le organizzazioni sindacali sono state convocate dalla direzione del gruppo nella sede di Confindustria: «La comunicazione è stata completamente inaspettata, un fulmine a ciel sereno. Chiusura dello stabilimento con soppressione di tutti i posti di lavoro, con il sistema tipico delle multinazionali, purtroppo già conosciuto in tanti settori produttivi».

La Micron-Mineral è un’azienda del settore cemento con impianto di produzione e commercializzazione del marchio Grancem con uno stabilimento nella zona portuale di via Classicana. L’azienda si è insediata a Ravenna nel 2003 ed è stata rilevata dal gruppo Holcim nel 2008, gruppo che ha altri stabilimenti nel nord Italia e che fa parte della multinazionale leader mondiale nel settore cemento Lafarge. Attualmente il sito di Ravenna occupa 21 dipendenti, numeri già ridimensionati negli ultimi anni a causa della crisi del settore cemento.

Fillea-Cgil, Feneal-Uil e Filca-Cisl hanno immediatamente convocato l’assemblea con i lavoratori e hanno deciso la proclamazione dello stato permanente di agitazione ritenendo inaccettabile «l’ennesima chiusura di un’azienda nel settore delle costruzioni nel nostro territorio con l’ulteriore perdita di posti di lavoro». In attesa dell’incontro, già programmato con la direzione aziendale, per il 29 febbraio, i sindacati richiedono il ritiro di tale decisione e sollecitano tutte le istituzioni alla vigilanza sulla vertenza.

Il candidato di Lega e Ancisi è Alberghini, commercialista 50enne fuori dalla politica

È il tesoriere del Lions Club Romagna Padusa. Il deputato Pini: «Pronti a governare». Grandi (LpRa): «Professionalità e senso civico»

Sarà il commercialista cinquantenne Massimiliano Alberghini il candidato a sindaco dell’inedita alleanza tra Lega Nord e Lista per Ravenna in vista delle elezioni amministrative di giugno per il rinnovo della giunta del Comune di Ravenna. «Ravenna, si parte! Pronti a governare la città grazie a Massimiliano Alberghini e alla sua squadra», ha commentato su Facebook il deputato leghista Gianluca Pini, che ha condotto le trattative in questi mesi in accordo con il decano dell’opposizione ravennate Alvaro Ancisi della storica lista civica, legata da sempre in qualche modo all’Udc.

Il nome è stata pubblicato sulle pagine del Carlino di mercoledì mattina e si tratta di una figura, come annunciato, senza passati politici, non molto nota al di fuori del suo ambiente lavorativo. Commercialista, sposato con figli, descritto come cattolico e «di centro», ricopre l’incarico di tesoriere del Lions Club Ravenna Romagna Padusa.

Tra i primi commenti entusiastici su Faceook anche quello dell’altro attuale consigliere di Lista per Ravenna, Nicola Grandi, all’insegna dello slogan «Stavolta ce la giochiamo».

«Mettiamo in campo professionalità, senso civico, nessuna collusione con la politica, storia personale integerrima e costruita sul lavoro quotidiano e non sui privilegi – commenta Grandi –. Non posizioni di comodo o storie di partito e di politica senza nessuna esperienza di vita lavorativa vera. Diamo il via alle danze: a questo (grande) uomo ne affiancheremo altri con le stesse caratteristiche».

Ora si attendono le mosse in particolare di Forza Italia, con Fratelli d’Italia che ha già espresso la volontà di costituire una coalizione compatta con i berlusconiani, la Lega e Lista per Ravenna. Ma l’ultima parola toccherà proprio a queste ultime due forze politiche, che ora hanno finalmente anche un candidato a sindaco.

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