lunedì
03 Novembre 2025

Un anno di Cucina Sorriso: festa ai Magazzini con lo spettacolo di Mercadini

La serata prosegue con una cena popolare nella sede di via Levico, che vedrà gli operatori Ausl impegnati ai fornelli

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“Buon compleanno Cucinasorriso”: il progetto di cucina popolare di Cervia festeggia il primo anno di attività stasera (giovedì 16 gennaio) con un appuntamento al Magazzino del Sale Torre con lo scrittore e divulgatore romagnolo Roberto Mercadini e il suo spettacolo “Felicità for dummies” (ore 18.15).

I festeggiamenti proseguono nella sede di via Levico 11a, con la cena popolare che vedrà ai fornelli gli operatori dell’Ausl. La partecipazione allo spettacolo è libera (con prenotazione obbligatoria al 342 7629030) mentre per chi vuole partecipare alla cena, oltre alla prenotazione, è richiesto un contributo simbolico minimo di 8 euro. La serata sarà inoltre l’occasione per presentare e avviare la raccolta fondi per il completamento del Centro Dialisi di Cervia.

Parteciperanno alla serata il presidente della Regione Michele de Pascale, il sindaco di Cervia Mattia Missiroli, Tiziano Corradori (Direttore Generale Ausl Romagna) e Andrea Buscaroli (Direttore Nefrologia e dialisi di Ravenna e Cervia).

Droga e truffe online, arrestati un 35enne e un 27enne a Ravenna

Entrambi dovranno scontare due anni di reclusione

Polizia

Nei giorni scorsi la questura di Ravenna ha dato esecuzione a due provvedimenti restrittivi, attuati dalla squadra mobile locale.

Martedì 14 un cittadino tunisino 35enne, domiciliato a Ravenna, è stato raggiunto dai poliziotti in quanto destinatario di un provvedimento di cumulo pena emesso dal tribunale di sorveglianza di Bologna. L’uomo è stato condannato alla pena di due anni di reclusione per reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio, commessi sul territorio ravennate.

Ieri, mercoledì 15, è stato arrestato un ravennate di 27 anni in esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla procura di Ancona. Il giovane dovrà scontare due anni di reclusione a seguito di una condanna per truffa online realizzata nel marzo 2023 tramite un noto sito di vendita di oggetti usati.

Entrambi gli uomini sono stati condotti nella casa circondariale “Port’Aurea” di Ravenna.

Al via i lavori per il nuovo ponte su canale Cupa: investimento da oltre un milione

La struttura di collegamento con Lido di Savio verrà completamente demolita. Il nuovo passaggio comprenderà anche una ciclabile

Inizio Lavori Ponte Canale Cupa

Sono partiti oggi (giovedì 16 gennaio) i lavori di realizzazione del nuovo ponte stradale in attraversamento dello scolo Cupa a collegamento tra le località di Milano Marittima sotto il Comune di Cervia e di Lido di Savio sotto il Comune di Ravenna. L’intervento, dell’importo complessivo di 1 milione e 100 mila euro, risulta finanziato per 1 milione dai fondi statali stanziati in seguito all’alluvione del 2023, mentre la parte restante è stata investita dal Comune di Cervia.

Le attività previste sono la completa demolizione dell’attuale struttura – che presenta numerosi ammaloramenti nelle parti in cemento armato e risulta insufficiente dal punto di vista idraulico, e la realizzazione di una nuova struttura in cemento armato con due corsie stradali e un’ampia corsia ciclopedonale. I lavori verranno conclusi entro l’anno.

Per l’esecuzione dell’intervento sono state necessarie opere preliminari, avviate già nel corso di questa settimana, come lo spostamento delle numerose linee dei sottoservizi transitanti sul ponte (linea elettrica a media tensione, dorsale gas, linea acquedotto, linea di fibra ottica, linea di telecomunicazioni, linea di illuminazione pubblica…) trasferite grazie alla realizzazione di linee di by-pass. Nella giornata di oggi invece sono state completate le attività di accantieramento e la chiusura del ponte al traffico.

La viabilità verrà dunque dirottata lungo il ponte di via Lord Byron (circa 200 metri a monte del cantiere). Parallelamente ai lavori principali, Hera avvierà inoltre interventi sui sottoservizi a partire da fine gennaio.

Continuano le proteste sulla privatizzazione dell’Asp: «Progetto dannoso per tutti»

Cgil e Uil si scagliano contro il percorso di co progettazione tra pubblico e privato dell’azienda faentina: «Non è l’unica soluzione possibile»

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Continuano le proteste dei sindacati contro il percorso di coprogettazione che sta interessando l’Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona) del territorio faentino e che ha l’obiettivo di costituire una società ibrida tra pubblico e privato per gestire i servizi agli anziani non autosufficienti erogati nelle strutture accreditate del distretto.

A seguito della riunione informativa tra i lavoratori e la direzione dell’Asp i rappresentanti di Cgil e Uil chiariscono che la scelta autonoma della direzione dell’Asp non è l’unica possibilità consentita dalla normativa. «Secondo quanto riportato dai dipendenti i vertici dell’Asp hanno affermato che non ci fosse altra scelta se non il percorso di co-progettazione e che non fosse possibile per un’Asp provare ad aumentare l’offerta di servizi accreditati a gestione diretta. Questo non corrisponde a verità. – commentano i sindacati – Non esiste alcun vincolo normativo che vieti all’azienda pubblica di candidarsi a gestire più servizi di quanti attualmente gestiti. L’unica certezza è che, al momento, la delibera regionale sull’accreditamento vieta esplicitamente che possano gestire tali servizi delle società miste pubblico-privato, che è la soluzione proposta dall’Asp dell’Unione Romagna Faentina. È il comitato di distretto che deve valutare quali fra i servizi accreditati gestire direttamente o tramite Asp e quale è, eventualmente, la parte affidata alla gestione di soggetti privati. Sembra che ai lavoratori venga raccontato di tutto pur di evitare di assumersi la responsabilità di quello che chiaramente è un processo di privatizzazione, evidentemente accolto con favore dalle istituzioni locali faentine». 

L’ultima richiesta di Cgil e Uil ai sindaci è quella di «giocare a carte scoperte», agendo con trasparenza, condividendo tutti i contenuti dei percorsi realizzati fino ad oggi e ragionando su progetti alternativi nell’interesse dei cittadini. «Diversamente – concludono i sindacati – penseremo che ci sia solo la volontà di esternalizzare tutti i servizi con un calo di qualità, di tutele, salario, diritti per i lavoratori e di garanzie di capacità di programmazione dei bisogni e di governance dei servizi per la cittadinanza. Questo progetto è dannoso per tutti: utenti, cittadini, lavoratori e va fermato».

Il ponte mobile chiude per manutenzione: sarà sospesa la Ztl di via Roma

Il transito in via Attilio Monti sarà vietato a veicoli e pedoni dal 27 gennaio al 10 febbraio

Sul ponte mobile di Ravenna transitano in media fino a 20mila veicoli al giorno

Il ponte mobile resterà chiuso dal 27 gennaio al 10 febbraio per interventi di manutenzione straordinaria, come disposto dall’Autorità portuale, proprietaria e titolare del ponte. In quelle settimane, il Comune istituirà modifiche alla viabilità: via Attilio Monti (nel tratto in corrispondenza del nuovo ponte mobile) resterà chiusa al traffico per tutti i veicoli e i pedoni dalle 8.30 di lunedì 27 gennaio alle 18 di lunedì 10 febbraio. In concomitanza alla chiusura, sarà sospesa la Zona a traffico limitato di via di Roma, nel tratto compreso fra via Carducci e via Guaccimanni. Sarà quindi ammessa la svolta a sinistra da via Carducci a via di Roma e il varco Sirio, installato all’incrocio tra le due vie, rimarrà attivo con funzione di monitoraggio e sospensione dell’attività sanzionatoria.

Ai veicoli con massa a pieno carico superiore alle 5 tonnellate regolarmente autorizzati dalla Polizia locale sarà consentito il transito lungo i seguenti percorsi: in direzione sud – nord viale Europa (tratto compreso tra la rotonda Danimarca e la rotonda Francia), via Bellucci, circonvallazione Piazza d’Armi, piazza Caduti sul Lavoro, via Candiano (nel tratto e nella direzione da via Trieste a via Darsena), via Darsena (nel tratto e nella direzione da via Candiano a via Antico Squero), via Antico Squero, via Montecatini e via delle Industrie (nel tratto e nella direzione da via Montecatini alla rotonda Belgio); in direzione nord – sud via delle Industrie (nel tratto e nella direzione dalla rotonda Belgio a via Darsena), via Darsena (nel tratto e nella direzione da via delle Industrie a piazza Caduti sul Lavoro), piazza Caduti sul Lavoro, circonvallazione piazza d’Armi, via Destra Canale Molinetto (nel tratto compreso tra circonvallazione piazza d’Armi e la rotonda Francia) e viale Europa (nel tratto compreso tra la rotonda Francia e la rotonda Danimarca).

Invece i veicoli pesanti  non specificatamente autorizzati al transito all’interno dell’abitato di Ravenna, dovranno percorrere le statali tangenti all’abitato di Ravenna (statali 309 DIR, 16 e 67).

Lafert non fa marcia indietro sulla chiusura: inizia lo sciopero dei lavoratori

I sindacati: «In ballo i destini di 60 famiglie, chiediamo urgentemente un tavolo istituzionale regionale». Anche il sindaco al presidio

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La foto condivisa su Facebook dal sindaco di Fusignano Nicola Pondi

Ventiquattro ore di sciopero contro la chiusura della Lafert di Fusignano: al termine dell’assemblea dei lavoratori di ieri (mercoledì 15 gennaio) i sindacati di Cisl, Cgil e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione del personale e un pacchetto di 24 ore di sciopero a disposizione di assemblea e Rsu. Le prime due ore si sciopero si sono svolte appunto ieri, dalle 10 alle 12. A breve verranno decise le altre iniziative di sciopero in programma nei prossimi giorni.

L’assemblea dei lavoratori, unitamente alle Rsu e alle organizzazioni sindacali territoriali, ha preso atto con disappunto della volontà aziendale di chiudere lo stabilimento di Fusignano nonostante gli impegni dichiarati anche recentemente per un rilancio della produzione nel sito. La situazione lascia in ballo i destini di 60 famiglie del territorio.

Dall’assemblea dei lavoratori e dai sindacati si preannuncia la richiesta urgente di un tavolo istituzionale regionale al fine di affrontare la situazione attuale, con lo scopo di salvaguardare il sito produttivo e le posizioni lavorative.

Anche il sindaco di Fusignano Nicola Pondi interviene sulla questione «Con i lavoratori e le lavoratrici di Lafert. Stamattina ho partecipato allo sciopero indetto da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, insieme alle lavoratrici e lavoratori di Lafert. Come tutti, ho appreso anche io dell’imminente chiusura dello stabilimento dagli articoli usciti sulla stampa locale lunedì 13 gennaio. È una notizia che ha travolto tutta la nostra comunità e che ha l’assoluta attenzione di questa Amministrazione dato il pesante effetto che questa scelta avrà sulle lavoratrici e lavoratori e sul territorio – scrive il sindaco in un post su Facebook – Il primo pensiero è rivolto alle 60 famiglie travolte da questa decisione inaspettata da parte dei vertici del gruppo, considerando che in più casi interi nuclei familiari sono dipendenti dell’azienda. Mi sono da subito confrontato con tutte le categorie sindacali e con l’assessore regionale Giovanni Paglia per attivare nell’immediato un tavolo di crisi. La priorità mia e di questa Amministrazione sarà quella di tutelare i lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie che ad oggi si trovano davanti ad un futuro di assoluta precarietà».

Vandali alla scuola materna, scritte sui muri. Il Comune: «Gesto inqualificabile»

È successo nella notte a Cosina. L’Amministrazione ha inviato una squadra di operai per ripulire

Atto Vandalico Scuola Rodari Cosina

Nel corso della notte ignoti hanno imbrattato con scritte realizzate a vernice spray la facciata della scuola materna “Gianni Rodari” della Cosina, frazione del Comune di Ravenna. Immediatamente avvisati, gli organi competenti hanno preso in carico la segnalazione dell’accaduto. Su incarico del Comune, proprietario dell’immobile, una squadra di operai è prontamente intervenuta per ripulire gli imbrattamenti e ripristinare il decoro della struttura.

L’amministrazione comunale esprime la più ferma condanna per questo «gesto inqualificabile, che colpisce non solo un luogo pubblico, ma anche il cuore della nostra comunità: i bambini e le bambine che frequentano la scuola, insieme alle loro famiglie».

«Questi atti vandalici – ha dichiarato l’amministrazione comunale – non colpiscono solo le istituzioni, che certamente sono il bersaglio di tali gesti, ma danneggiano profondamente i più piccoli. I bambini, soprattutto quelli così piccoli, non possono comprendere perché qualcuno voglia rovinare la loro scuola, un luogo che per loro rappresenta sicurezza, crescita e accoglienza. Nonostante il nostro intervento immediato per coprire le scritte, resta il dolore per un atto che toglie loro il diritto di vivere la scuola come un ambiente sereno e accogliente. Questi atti sono veri e propri attentati ai diritti dei bambini: il diritto all’educazione, alla normalità, alla bellezza e alla serenità. Questo atto vandalico, inoltre, evidenzia una grave mancanza di rispetto verso le insegnanti e il personale scolastico, che ogni giorno mettono a disposizione la loro professionalità e il loro impegno per garantire l’educazione e il benessere dei bambini. Ci auguriamo che i responsabili di questa vigliaccheria siano presto individuati e chiamati a rispondere delle loro azioni».

Sbaraglia, sindaco facente funzioni: «Per me un onore e una responsabilità»

L’assessore alla Cultura “promosso” dopo la decadenza di De Pascale: «Questi non saranno i primi mesi di una nuova amministrazione, ma gli ultimi di quella attualmente al lavoro»

Sbaraglia De Pascale

Nell’ultima seduta del 2024, il consiglio comunale di Ravenna ha approvato la delibera relativa alla decadenza di Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna, dalla carica di sindaco. Giunta e consiglio comunale rimarranno in carica fino alle elezioni amministrative della prossima primavera. Fino ad allora le funzioni del sindaco saranno svolte dal Pd Fabio Sbaraglia, 40 anni, nominato appositamente vicesindaco nelle scorse settimane al posto del repubblicano Eugenio Fusignani.

Da assessore alla Cultura è diventato sindaco: se lo aspettava? E come si sente nelle vesti di primo cittadino?
«È un grandissimo onore e al contempo una grandissima responsabilità. Ravenna è un territorio complesso e ricchissimo, ma in cui le criticità non mancano e i cittadini sono, giustamente, esigenti e pretendono una qualità amministrativa all’altezza della sua storia. Ho sempre interpretato il mio impegno politico con il massimo impegno e rispetto dei ruoli. Considero la scelta di essere stato indicato un attestato di stima e un riconoscimento che certamente mi gratifica ma in questi tre anni e mezzo mi sono concentrato sui temi concernenti alle deleghe che mi erano state assegnate senza ambire ad altro».

Lei è diventato vicesindaco solo dopo l’elezione in Regione di de Pascale, scalzando di fatto Eugenio Fusignani. Ci spiega chi, quando e perché ha preso questa decisione?
«La sera dopo la chiusura delle urne che hanno certificato la vittoria di De Pascale, Michele mi ha convocato nel suo ufficio e mi ha chiesto la disponibilità a prendere le funzioni di sindaco quando si fosse compiuto l’iter della sua decadenza. Nel corso della scorsa legislatura da capogruppo del Partito democratico ho avuto modo di collaborare e stringere rapporti di fiducia con tutti i gruppi di maggioranza e a seguito di quell’esperienza sono stato scelto come coordinatore della seconda campagna elettorale di De Pascale. Probabilmente queste esperienze mi hanno messo nelle condizioni di poter garantire la piena continuità di rapporti tra gli alleati che oggi rappresentano la maggioranza».

Nessun imbarazzo nel rapporto con il suo predecessore che ora è in giunta come semplice assessore?
«Eugenio è un collega che stimo e con cui ho sempre avuto un rapporto positivo e trasparente. Ancora prima di entrare in giunta, da consigliere comunale, abbiamo collaborato in diverse occasioni per cui c’è un rapporto che non nasce oggi. Ho molto apprezzato la responsabilità e la generosità con cui ha accompagnato questa fase politicamente delicata e la professionalità con cui sta continuando a occuparsi delle sue deleghe».

Non c’è ancora la data delle prossime elezioni, ma è facile presumere che manchino ancora almeno quattro mesi. Come si comporterà la giunta? Dobbiamo aspettarci solo “ordinaria amministrazione”?
«I prossimi mesi non saranno i primi di una nuova amministrazione, ma gli ultimi di quella attualmente al lavoro. Anche perché sarebbe oggettivamente impensabile impostare un lavoro nuovo in così poco tempo. Questa amministrazione è stata eletta con un mandato forte da parte dei ravennati sulla base di un programma elettorale. Sulla base di questo ci sono diversi progetti che ci impegneranno nei prossimi mesi, alcuni da portare a conclusione, altri che avranno un orizzonte temporale più lungo».

Quali sono gli obiettivi che spera di raggiungere entro le elezioni?
«Nei prossimi mesi vedremo l’avvio e in alcuni casi la conclusione di molti interventi di edilizia scolastica, penso al nuovo polo scolastico di Ponte Nuovo, ai nuovi asili nido di via Canalazzo, via Fontana e via Pavirani, le nuove mense scolastiche dei plessi Camerani, Pasini e Valgimigli, gli interventi di efficientamento energetico e miglioramento sismico alle scuole Montanari e Novello; contemporaneamente si sta avviando il confronto con la città sul nuovo Pug che sarà lo strumento fondamentale per immaginare e pianificare la Ravenna dei prossimi anni sulla base di un nuovo rapporto col territorio: consumo di suolo zero, neutralità climatica, innovazione e inclusione. Inoltre nei prossimi mesi si decideranno anche le nomine dei vertici di due realtà assolutamente fondamentali per il nostro territorio: Autorità di Sistema Portuale e Ausl».

Quale è la sfida che la preoccupa di più?
«La ferita dell’alluvione è ancora aperta. Il nostro territorio porta ancora i segni di una fragilità che sarebbe semplicistico immaginare possa essere risolta con pochi interventi puntuali. Occorre un cambio di impostazione da parte di tutti i livelli istituzionali e collaborare costruttivamente e con coraggio di fare scelte anche difficili. Stiamo vedendo concludersi, in altri casi, avviarsi tanti intervento di ripristino dei danni causati dall’alluvione del 2023 ma quello che più preoccupa è, a livello centrale, la mancanza di strategia complessiva e di risorse confermata dall’assenza in finanziaria di finanziamenti per la progettazione delle opere di prevenzione e che possano significativamente aumentare la nostra capacità di risposta. Ma voglio essere positivo e interpretare la nomina dell’ingegner Curcio come la presa di coscienza da parte del Governo che lo schema finora perseguito abbia sostanzialmente fallito e occorra ripartire da un coinvolgimento e un’intesa coi territori per la realizzazione coordinata delle opere indicate nel piano speciale».

Lei sarà sindaco durante la campagna elettorale. Cosa si aspetta dal punto di vista del dibattito e come pensa di interpretare il ruolo?
«Si sa che la campagna elettorale porta, purtroppo ed inevitabilmente, a un innalzamento dei toni e del livello di scontro politico. Durante tutta l’arco della mia esperienza tra consiglio comunale e giunta credo di aver interpretato il mio ruolo offrendo sempre il massimo rispetto per tutti. Ogni volta che ho dovuto o ritenuto di respingere una proposta ho sempre cercato di lasciare chi riceveva quel “no” con tutti gli elementi necessari a comprendere le motivazioni di quella risposta. Si può non essere d’accordo su tanti fronti ma l’impegno di ciascuno credo vada sempre rispettato. Così ho sempre cercato di fare e ancora di più lo farò in questi mesi».

Nel caso di una vittoria del candidato Pd Alessandro Barattoni, le piacerebbe essere confermato assessore alla Cultura e alla Scuola come è oggi o, dopo l’esperienza da primo cittadino, si immagina anche in altri ruoli?
«Nel momento in cui ho accettato di ricoprire le funzioni di sindaco ho scelto di mantenere anche le mie deleghe alla Cultura, Scuola, Università, Afa,, Mosaico e Politiche Giovanili. Non solo per questioni pratiche ma perché sono deleghe a cui tengo molto e le ritengo assolutamente strategiche per il presente e il futuro della città. Sono grato per la straordinaria opportunità che ho avuto di condurre l’assessorato fin qui e la dimensione locale dell’impegno politico per me è sempre stata molto stimolante».

Lei è notoriamente un lettore forte, quale libro la sta accompagnando in questi primi giorni della nuova avventura?
«La fine dell’anno è il periodo che ormai da tempo ho l’abitudine di dedicare ai classici irrinunciabili: quest’anno c’è Guerra e Pace. Dicembre non è bastato per finirlo…»

 

OperaStreaming inaugura la stagione con il Giulio Cesare in diretta dall’Alighieri

Il progetto nasce per promuovere il territorio a livello globale, trasmettendo su YouTube le eccellenze della tradizione lirica regionale

RAVENNA 9/01/2025. TEATRO ALIGHIERI. PROVE GIULIO CESARE

Sarà il Giulio Cesare di Georg Friedrich Händel, trasmessa in diretta dal Teatro Alighieri di Ravenna, a inaugurare la stagione 2025 di Operastreaming. Il primo portale regionale di opera lirica al mondo nasce nel 2019 per valorizzare la tradizione lirica e culturale regionale su scala globale: le opere vengono trasmesse in diretta su YouTube a una platea mondiale formata all’ottanta per cento da pubblico internazionale.

«OperaStreaming è un progetto ambizioso che, insieme agli enti lirici del territorio, continuiamo a sostenere – commenta l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni -. Attraverso internet facciamo conoscere le nostre produzioni a una platea vasta ed eterogenea con l’obiettivo di avvicinare all’opera lirica anche chi non ha mai avuto l’occasione di partecipare a uno spettacolo dal vivo. La tecnologia ci permette così di esportare la lirica, rendendola accessibile e tutti, per non disperdere un patrimonio culturale prezioso e apprezzato in tutto il mondo».

Dopo la prima del 17 gennaio in diretta da Ravenna, il programma proseguirà nel corso dell’anno con produzioni originali riprese in diretta dal Teatro Valli di Reggio Emilia (il 26 gennaio con Capuleti e Montecchi di Vincenzo Bellini), dal Teatro Comunale di Ferrara (il 30 marzo con la prima mondiale dell’oratorio Serenata d’amore di Antonio Vivaldi), dal Teatro Regio di Parma (il 10 aprile con La bohème di Giacomo Puccini), dal Teatro Galli di Rimini (il 13 aprile con Cavalleria Rusticana e Pagliacci di Mascagni e Leoncavallo) per proseguire in autunno con opere dal Teatro Comunale di Modena (il 26 ottobre con Nabucco di Giuseppe Verdi) e dal Teatro Municipale di Piacenza (il 21 dicembre con Stiffelio di Giuseppe Verdi).

La stagione del 2024 ha confermato il successo internazionale del progetto, con un incremento significativo degli iscritti al canale YouTube (+2.314 iscritti) per un totale di 26.500 iscritti complessivi. Negli ultimi tre anni, il canale ha generato 8 milioni di impressioni, 700mila nuove visualizzazioni, 114mila ore di contenuti consumati. Le visualizzazioni delle opere provengono per l’85% direttamente dalla piattaforma YouTube, mentre il 9% deriva dal sito web ufficiale di OperaStreaming.

Nel triennio 2022-2024, le visualizzazioni hanno avuto come principale origine l’Italia (26% del totale), seguita dagli Stati Uniti (9%), Germania (3,4%), Spagna (2,9%) e Giappone (2,7%). Nel 2024, il Giappone ha registrato un significativo aumento di interesse per il progetto, superando Germania e Spagna nel numero di visualizzazioni e attestandosi al terzo posto. Infine, OperaStreaming ha rafforzato il proprio posizionamento attraverso un concept distintivo, che unisce opera e territorio grazie campagne promozionali sui social e Google Ads, insieme alla presenza su riviste di settore.

I dati Enpa del 2024: la situazione è critica in Bassa Romagna, si cercano volontari

Resta elevato il numero dei ricoveri e sono più di 600 i gatti ritrovati abbandonati sul territorio. Dall’ente: «C’è bisogno della collaborazione di tutti i cittadini. Sterilizzare è fondamentale»

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Come ogni anno, i volontari Enpa hanno presentato il bilancio dell’attività svolta nell’ambito dell’infermiera felina di Lugo. I numeri del registro dei ricoveri continuano a essere elevati e evidenziano la presenza di una criticità ancora elevata sul territorio della Bassa Romagna. «La situazione richiede l’impegno non solo dei volontari e delle Istituzioni ma soprattutto quello dei cittadini – comunicano dall’ente -. Il benessere animale è ancora solo un miraggimo ma con l’impegno di tutti deve diventare una realtà. È necessario uno scatto di civiltà da parte di tutti».

Nel corso del 2024 sono 1287 i gatti transitati nella struttura, per un totale di 7136 giorni di ricovero erogati. I gatti di colonia entrati per essere sterilizzati e/o curati sono 645, mentre 28 sono rimasti vittime di incidenti stradali. Infine, i gatti abbandonati e recuperati nel territorio o nelle colonie sono ben 614. Nell’ultimo triennio, nel polo lughese sono stati sterilizzati in totale 1570 gatti (maschi e femmine). «Numeri sui quali vale la pena soffermarsi. – continuano dall’associazione.- Se questi gatti non fossero stati sterilizzati, considerando che una gatta partorisce in media 3 volte l’anno, quale scenario di sofferenza si presenterebbe oggi ai nostri occhi? Centinaia di cuccioli in difficoltà sarebbero destinati a una fine atroce fatta di malattie, incidenti, mancanza di cibo, predazione da parte di animali selvatici. L’importanza della sterilizzazione va ribadita e deve diventare patrimonio condiviso della nostra cultura».

Ancora oggi  infatti sono tante le richieste di aiuto pervenute al centro a causa delle gravidanze indesiderate  e della difficoltà di trovare famiglie disponibili a prendersi cura dei cuccioli nati. «I gatti vanno sterilizzati a prescindere dal sesso – ricordano i volontari -. La collaborazione dei veterinari è essenziale. Servirebbero prezzi calmierati, perchè è l’unico modo che abbiamo per controllare le nascite e per combattere l’abbandono, il randagismo e tutte le tristi conseguenze che ne derivano».

Chi adotta un cucciolo ospitato in Infermeria felina può infatti usufruire di prezzi agevolati per la sterilizzazione del proprio animale grazie a convenzioni con i medici veterinari. Nell’ultimo anno le adozioni sono state 582 in un anno. Dato che ha portato grande soddisfazione tra i volontari viste le dimensioni ridotte della struttura lughese. I gatti trovati e restituiti ai proprietari (anche grazie al microchip) sono invece 19. «La microchippatura è una procedura semplice ed indolore che può significare la differenza tra un gatto ritrovato o un gatto perso per sempre» precisano dall’ente.

Il bilancio delle spese del 2024 per la sezione alimentare e la cura degli animali (la sezione si fa carico dei costi del primo vaccino e del trattamento antiparassitario) ammonta infine a 55 mila euro. La struttura di via Buscaroli è aperta al pubblico e i volontari invitano la cittadinanza a visitarla, per toccare con mano il lavoro svolto nell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e, eventualmente, contribuire alla causa: «Vi invitiamo a visitare la nostra struttura per conoscere la nostra attività, sperando che fra di voi si nasconda un volontario, perché ne avremmo veramente bisogno. È possibile chiedere informazioni telefonando al 329 3163050».

Riflessioni tra sterotipo del corpo e razzismo nel nuovo libro di Nadeesha Uyangoda

L’autrice di origine singalese sarà la protagonista del prossimo appuntamento di “Scritture di frontiera”, in un dialogo con Matteo Cavezzali

Nadeesha Uyangoda

Tornano gli appuntamenti con “Scritture di Frontiera”, nell’ambito del Festival delle Culture di Ravenna. Mercoledì 22 gennaio, alle 17.30 la biblioteca Classense ospiterà un dialogo tra l’autrice singalese Nadeesha Uyangoda e Matteo Cavezzali, su “Corpi che contano” (edizioni 66thand2nd), l’ultimo libro di Uyangoda.

L’autrice, classe 1993, è nata a Colombo, in Sri Lanka e vive in Italia da quando aveva sei anni. Scrive in inglese e in italiano per diverse testate online e cartacee, tra cui Al Jazeera English, The Telegraph, Vice Italy, Open Democracy, Internazionale, la Repubblica. Ha creato il podcast Sulla Razza assieme a Nathasha Fernando e a Maria Mancuso e Il suo primo libro L’unica persona nera nella stanza ( edizioni 66thand2nd, 2021) ha vinto il premio “Anima” per la letteratura e il premio speciale della giuria intitolato ad Anna Maria Ortese del premio Rapallo.

In questo nuovo lavoro ragiona su come percepire il proprio corpo e prenderne coscienza, provando a ricordarsi di quando da bambini si pedalava in bicicletta o si nuotava in piscina e confrontando la propria esperienza limitata con quella dei grandi atleti che hanno fatto delle loro abilità fisiche una professione. Questa nuova consapevolezza può diventare uno strumento per scardinare pregiudizi di razza, genere e classe. Uyangoda indaga il tema del rapporto tra corpo e pratica sportiva, alternando il racconto autobiografico alla narrazione di alcuni momenti storici chiave dove lo sport – strumento di dominio politico e di egemonia culturale, ma anche grimaldello per abbattere muri e smontare falsi miti – ha contribuito in modo determinante a costruire le nostre identità. Esistono davvero gli sport «da femmine» e quelli «da maschi»? Quanto è radicato il razzismo nelle piste di atletica o nei campi da calcio? È vero che certi gruppi etnici hanno una naturale predisposizione alla velocità, alla resistenza, alla sopportazione del dolore?
E ancora, quanto incide la condizione economica nel determinare l’accesso allo sport? E perché lo ius soli sportivo ha saputo guadagnarsi una certa dignità nel dibattito pubblico, al contrario della sua applicazione generalizzata? Nell’ottica della scrittrice, il corpo dell’atleta – allenato, modificato, disciplinato e mercificato – diventa un canovaccio su cui vengono incisi i segni della cultura e della biologia, «il confine ultimo tra individuo e società».

Al via i lavori di bonifica e manutenzione straordinaria di viale Platani

Un intervento da 760 mila euro per la messa in sicurezza e rimozione delle radici. Il tratto diventerà a senso unico con parcheggi su entrambi i lati della carreggiata

Marina Romea Viale Platani

Partiranno nei prossimi giorni i lavori per la messa in sicurezza e la bonifica delle radici in viale Platani a Marina Romea, nel tratto compreso tra viale dei Lecci e viale Ferrara. La strada tornerà completamente fruibile entro l’inizio dell’estate.

Il progetto, dal valore complessivo di 760 mila euro, riguarda la manutenzione straordinaria della strada e dei marciapiedi, unitamente alla bonifica delle radici presenti. Nel dettaglio verranno allargati i marciapiedi e verrà rifatto tutto l’impianto di pubblica illuminazione; il tratto diventerà poi a senso unico di marcia con parcheggi in linea da entrambi i lati. Inoltre, nel tratto tra viale dei Tigli e via delle Mimose verrà realizzata una condotta nuova di fogna bianca.

 

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