Continuano le proteste sulla privatizzazione dell’Asp: «Progetto dannoso per tutti» Seguici su Telegram e resta aggiornato Cgil e Uil si scagliano contro il percorso di co progettazione tra pubblico e privato dell’azienda faentina: «Non è l’unica soluzione possibile» Continuano le proteste dei sindacati contro il percorso di coprogettazione che sta interessando l’Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona) del territorio faentino e che ha l’obiettivo di costituire una società ibrida tra pubblico e privato per gestire i servizi agli anziani non autosufficienti erogati nelle strutture accreditate del distretto. A seguito della riunione informativa tra i lavoratori e la direzione dell’Asp i rappresentanti di Cgil e Uil chiariscono che la scelta autonoma della direzione dell’Asp non è l’unica possibilità consentita dalla normativa. «Secondo quanto riportato dai dipendenti i vertici dell’Asp hanno affermato che non ci fosse altra scelta se non il percorso di co-progettazione e che non fosse possibile per un’Asp provare ad aumentare l’offerta di servizi accreditati a gestione diretta. Questo non corrisponde a verità. – commentano i sindacati – Non esiste alcun vincolo normativo che vieti all’azienda pubblica di candidarsi a gestire più servizi di quanti attualmente gestiti. L’unica certezza è che, al momento, la delibera regionale sull’accreditamento vieta esplicitamente che possano gestire tali servizi delle società miste pubblico-privato, che è la soluzione proposta dall’Asp dell’Unione Romagna Faentina. È il comitato di distretto che deve valutare quali fra i servizi accreditati gestire direttamente o tramite Asp e quale è, eventualmente, la parte affidata alla gestione di soggetti privati. Sembra che ai lavoratori venga raccontato di tutto pur di evitare di assumersi la responsabilità di quello che chiaramente è un processo di privatizzazione, evidentemente accolto con favore dalle istituzioni locali faentine». L’ultima richiesta di Cgil e Uil ai sindaci è quella di «giocare a carte scoperte», agendo con trasparenza, condividendo tutti i contenuti dei percorsi realizzati fino ad oggi e ragionando su progetti alternativi nell’interesse dei cittadini. «Diversamente – concludono i sindacati – penseremo che ci sia solo la volontà di esternalizzare tutti i servizi con un calo di qualità, di tutele, salario, diritti per i lavoratori e di garanzie di capacità di programmazione dei bisogni e di governance dei servizi per la cittadinanza. Questo progetto è dannoso per tutti: utenti, cittadini, lavoratori e va fermato». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Asp Faentino verso la privatizzazione: le proteste dei sindacati Entro giugno 2027 i bandi per affidare le concessioni. La rabbia dei bagnini Torna la Sagra delle Erbe Palustri: aperte le iscrizioni per la cena inaugurale Seguici su Telegram e resta aggiornato