sabato
16 Agosto 2025

Cinemacity: Non arrivano nuove slot per bambini, ci sono già da anni

La replica della multisala dopo le critiche arrivate da più parti «Non entriamo in sterili polemiche a fini politici ed elettorali»

Non è vero che al Cinemacity sono in arrivo nuove macchinette ticket redemption, già ribattezzate come le slot a misura di bambino perché per la particolare formula di premio utilizzata sfuggono alla normativa sul gioco d’azzardo, e le macchinette modello ticket redemption sono già presenti da anni nella sala giochi all’interno della multisala di Ravenna e quindi non si capisce perché le polemiche attuali. In buona sostanza va riassunta così la replica del gruppo Cinemacity alle critiche arrivate da più parti dopo l’iniziativa dell’associazione Gruppo dello Zuccherificio che lamentava la presenza di baby slot.

La proprietà della multisala vede in tutto ciò solo manovre politiche da campagna elettorale. Ecco la nota che riportiamo integralmente: «In merito ad articoli comparsi in questi giorni sulla stampa locale circa il presunto arrivo di nuove macchine “ticket redemption” alla sala giochi del CinemaCity, la Direzione rifiuta di essere chiamata in causa in sterili e immotivate polemiche a fini politici ed elettorali. Non sono in arrivo nuove macchine: la sala giochi del CinemaCity è da sempre un luogo ricreativo pensato per accogliere le famiglie con giochi per tutti, conosciuti da generazioni, a norma di legge e ben radicati nell’immaginario collettivo del “divertimento da luna park”. Le polemiche gettano discredito nei confronti di una struttura che fornisce servizi alle famiglie e che fa della sicurezza un punto fondamentale e indiscutibile. La Direzione rimane sempre aperta e disponibile per un confronto produttivo con chi ha segnalazioni da fare o iniziative positive da proporre». Nel comunicato non è esplicitato ma si apprende che effettivamente le macchinette modello ticket redemption esistono – come testimoniano le foto del Gdz – ma sono installate da tempo. È inoltre bene ricordare che al momento, secondo la legislazione vigente, sono del tutto legali.

«In viale Pallavicini metteremo panchine diverse che migliorino l’arredo urbano»

Il sindaco aggiusta il tiro dopo l’annuncio della rimozione delle sedute
«L’area giochi non sarà rimossa ma spostata dopo la manutenzione»

«Ho disposto io la rimozione delle quattro panchine presenti in viale Pallavicini ed è mia intenzione sostituirle con panchine diverse, che qualifichino il viale dal punto di vista dell’arredo urbano». Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, aggiusta il tiro sul provvedimento annunciato nei giorni scorsi in una intervista su Il Resto del Carlino per la rimozione delle sedute sui marciapiedi nel quartiere stazione come misura antidegrado. Per le nuove panchine il primo cittadino ora parla di «un progetto del quale ho parlato nei gioni scorsi con la preside del liceo artistico e che sarà oggetto di un incontro la prossima settimana».

Il ragionamento attorno alle panchine rientra in uno più ampio che fa il punto della situazione su alcuni interventi recenti nel quartiere Isola San Giovanni e Giardini Speyer: «Nella zona da più di un mese abbiamo smontato la ringhiera che divideva il giardino dal condominio. Non corrisponde al vero che abbiamo eliminato l’area giochi: i giochi per i bimbi sono stati smontati per manutenzione e saranno ricollocati a poche decine di metri, in un punto più funzionale sempre nel medesimo giardino di Speyer».

Il sindaco poi ribadisce la volontà dell’amministrazione comunale di dare vitalità alla zona: «Abbiamo in programma un incontro con i commercianti per calendariare iniziative di animazione, mentre prosegue la propria attività lo sportello di CittAttiva. Negli incontri che ho fatto ho registrato un miglioramento della situazione in quest’area e viceversa un incremento di problematiche in viale Pallavicini». Da cui la decisione per le panchine.

Sul fronte ordine pubblico invece Matteucci precisa che «è oggetto dell’attenzione mia, del signor prefetto e delle forze dell’ordine, impegnate costantemente nell’azione di contrasto della criminalità di strada e dello spaccio di droga. Su questi argomenti ho promosso in novembre un incontro fra una delegazione di residenti e commercianti della zona e il prefetto Francesco Russo».

«In viale Pallavicini metteremo panchine diverse che migliorino l’arredo urbano»

Il sindaco aggiusta il tiro dopo l’annuncio della rimozione delle sedute «L’area giochi non sarà rimossa ma spostata dopo la manutenzione»

«Ho disposto io la rimozione delle quattro panchine presenti in viale Pallavicini ed è mia intenzione sostituirle con panchine diverse, che qualifichino il viale dal punto di vista dell’arredo urbano». Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, aggiusta il tiro sul provvedimento annunciato nei giorni scorsi in una intervista su Il Resto del Carlino per la rimozione delle sedute sui marciapiedi nel quartiere stazione come misura antidegrado. Per le nuove panchine il primo cittadino ora parla di «un progetto del quale ho parlato nei gioni scorsi con la preside del liceo artistico e che sarà oggetto di un incontro la prossima settimana».

Il ragionamento attorno alle panchine rientra in uno più ampio che fa il punto della situazione su alcuni interventi recenti nel quartiere Isola San Giovanni e Giardini Speyer: «Nella zona da più di un mese abbiamo smontato la ringhiera che divideva il giardino dal condominio. Non corrisponde al vero che abbiamo eliminato l’area giochi: i giochi per i bimbi sono stati smontati per manutenzione e saranno ricollocati a poche decine di metri, in un punto più funzionale sempre nel medesimo giardino di Speyer».

Il sindaco poi ribadisce la volontà dell’amministrazione comunale di dare vitalità alla zona: «Abbiamo in programma un incontro con i commercianti per calendariare iniziative di animazione, mentre prosegue la propria attività lo sportello di CittAttiva. Negli incontri che ho fatto ho registrato un miglioramento della situazione in quest’area e viceversa un incremento di problematiche in viale Pallavicini». Da cui la decisione per le panchine.

Sul fronte ordine pubblico invece Matteucci precisa che «è oggetto dell’attenzione mia, del signor prefetto e delle forze dell’ordine, impegnate costantemente nell’azione di contrasto della criminalità di strada e dello spaccio di droga. Su questi argomenti ho promosso in novembre un incontro fra una delegazione di residenti e commercianti della zona e il prefetto Francesco Russo».

«Insulti dal sindaco su fatti inventati Da noi nessuna accusa a Delrio»

Il Gruppo Zuccherificio replica alle accuse di «fanghiglia» da Matteucci
per il dossier sulle mafie in regione: «Il ministro fu ascoltato dal pm…»

«Il sindaco Matteucci ha letto il libro prima di dare il via a offese e congetture nei nostri confronti?». Lo chiedono Massimo Manzoli e Gaetano Alessi, rappresentanti dell’associazione Gruppo dello Zuccherificio e tra gli autori del dossier “Tra la via Aemilia e il West” che aggiorna il panorama delle infiltrazioni mafiose in regione anche alla luce del maxi processo in corso contro le cosche ‘ndranghetiste «con notizie di cronaca già conosciute all’opinione pubblica da anni» (iI dossier sarà presentato a Ravenna al circolo Arci Dock61, giovedì 25 febbraio alle 20.30 con la presenza degli autori).

Il primo cittadino di Ravenna, commentando il testo attraverso una nota inviata alle redazioni, ha parlato di «degenerazione estremista e in definitiva maniacale, frazione pur minoritaria del movimento di persone, associazioni e istituzioni che combattono le mafie. È ciò che mi è venuto in mente leggendo la fanghiglia pubblicata da il Gruppo dello Zuccherificio».

Gli autori del lavoro respingono gli attacchi con una motivazione piuttosto semplice: il sindaco li accusa di qualcosa che in realtà non compare nell’opera. Il sindaco afferma: «Delrio non ha mi preso parte a nessuna processione in omaggio a boss della ‘ndrangheta». Manzoli e Alessi rilanciano: «Sfidiamo chiunque a trovare questa frase, dopo aver letto il testo, anche semplicemente a trovare la minima assonanza. Il sindaco quindi s’inventa di sana pianta tutto il ragionamento, dispiace che nessuno abbia fatto lo sforzo di verificare quanto detto».

Ma allora da dove nasce il tutto? «Il fatto storpiato dal sindaco di Ravenna si riferisce ad una visita dell’allora sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio a Cutro per una processione religiosa. Cutro è la patria di Nicolino Grande Aracri e del suo clan attualmente alla sbarra nel maxi processo Aemilia, che contesta alla ndrangheta tra l’altro la presenza massiccia economica e mafiosa di quella cosca con epicentro proprio a Reggio Emilia e provincia. Per quella visita l’attuale ministro Delrio fu sentito dalla magistratura che gliene chiese conto. Seguendo il ragionamento di Matteucci è fanghiglia anche il magistrato Pennisi che condusse quell’interrogatorio?».

Alessi e Manzoli provano a dare un’interpretazione di quanto accaduto in chiave politica: «Crediamo che il tutto possa essere ricondotto ad una triste polemica da campagna elettorale, dato che a Ravenna si va in tornata amministrativa, dalla quale per il rispetto di tutti coloro che conducono la lotta alla mafia ogni santo giorno, non abbiamo intenzione di farci buttare dentro». Vale la pena ricordare che Manzoli è portavoce di Ravenna in Comune, la neonata lista che raccoglie diversi soggetti di sinistra candidando a sindaco Raffaella Sutter contro il Pd.

Il Gruppo dello Zuccherificio sostiene la diffusione del dossier “Tra la via Aemilia ed il West” come strumento di informazione per conoscere i fatti e gli antefatti di quello che oggi, nella nostra regione, è sotto gli occhi di tutti con il processo Aemilia che porta alla sbarra la ‘ndrangheta con epicentro a Reggio Emilia e i suoi 147 rinviati a giudizio.

«Togliere le panchine contro il degrado è mettere la polvere sotto al tappeto»

L’associazione Ravviva Ravenna perplessa sul provvedimento del sindaco: «Ha senso solo se temporaneo mentre si fa altro»

Togliere le panchine per contrastare il degrado evitando che vengano usate per bivacchi è come nascondere la polvere sotto al tappeto. È la posizione espressa da Ravviva Ravenna, neonata associazione che alle prossime elezioni comunali potrebbe presentare una propria lista in appoggio al candidato sindaco del Pd, dopo il provvedimento dei sindaco Fabrizio Matteucci per viale Pallavicini.

Tra i componenti dell’associazione ci sono anche residenti proprio nel quartiere della stazione: «Alcuni di noi vivono quotidianamente i problemi del quartiere, ed è altrettanto innegabile che l’intervento fatto negli Speyer abbia migliorato la situazione, quantomeno non vi sono più bivacchi, ma al contempo i residenti non si possono più godere i giardini, leggendo il giornale all’aperto su una panchina, ad esempio».

«Se per arginare il degrado in quelle zone della città in cui questo impera arriviamo ad eliminare l’arredo urbano, e quindi a togliere un servizio a tutti i cittadini, significa che qualcosa è sfuggito al controllo. Il provvedimento ci lascia perplessi. Il degrado in zona stazione si vede meno, ma c’è». La nota diffusa dall’associazione poi prosegue con una proposta «senza fermarci a piangere sulle panchine rimosse: siamo fermamente convinti che per battere il degrado sia necessario dare una nuova aria al quartiere e la soluzione di realizzare proprio lì lo studentato universitario può migliorare decisamente la situazione».

Ma Ravviva Ravenna non si immagina che uno studentato risolva i problemi: «Durante l’assenza delle panchine dovrà essere posta in essere una dura strategia sia di repressione che di (video) sorveglianza, per recuperare una zona fondamentale del nostro centro, la battaglia sarà senz’altro ardua e noi daremo il nostro contributo, proponendo a breve un pacchetto di proposte. Se così sarà allora la loro temporanea assenza sarà valsa a qualcosa, perché non può essere null’altro che una rimozione non definitiva. D’altra parte,se in Piazza San Francesco è bastata una pasticceria per rivitalizzare la zona, noi siamo fiduciosi».

Pulizia strade e gestione rifiuti: le coop romagnole perdono l’appalto milionario

A vincere il bando di Hera una società di Assago con ribasso del 14%
Sindacati preoccupati per 500 lavoratori ma la multiutility li rassicura

La società consortile Ambiente 2.0 di Assago si è aggiudicata la gara di appalto, indetta da Hera, per la gestione di raccolta e trasporto rifiuti, delle isole ecologiche, della pulizia delle spiagge e dello spazzamento in tutti i 18 comuni presenti in provincia di Ravenna. La società milanese si è aggiudicata l’appalto – che ha una validità di due anni e un valore di 41,2 milioni di euro – grazie a un ribasso d’asta di oltre il 14 percento, beffando così l’associazione temporanea di impresa che se ne occupava dal 2012, formata da cooperative romagnole come la forlivese Formula Servizi e la ravennate Ciclat, che fino ad oggi hanno garantito l’occupazione a circa cinquecento persone.

La Cgil e le categorie Fp (funzione pubblica), Filcams (commercio) e Filt (trasporti) esprimono in una nota «forte preoccupazione» per il futuro lavorativo di tutte le persone che fino ad oggi hanno operato per la gestione di questi servizi di Hera. «È ora indispensabile – dice il segretario generale della Cgil Ravenna, Costantino Ricci – che la società vincitrice dell’appalto prenda in carico tutti i dipendenti della realtà che l’ha preceduta nella gestione dei servizi, garantendone i medesimi diritti e le retribuzioni previste dal contratto nazionale di settore. Le nostre preoccupazioni sono alimentate anche dal cospicuo ribasso d’asta con cui Ambiente 2.0 si è aggiudicata l’appalto. Non vorremmo che, a tali condizioni, la società possa ricorrere a una riduzione dell’occupazione e della qualità del servizio svolto».

La Cgil sottolinea anche il fatto che fino ad ora, per i servizi di cui sopra, sono state ampiamente coinvolte cooperative sociali che hanno utilizzato lavoratori svantaggiati, inserendoli in percorsi di ricollocazione al lavoro e riabilitazione. I sindacati annunciano inoltre di voler incontrare a breve sia la nuova società, che le aziende che  hanno perso l’appalto: «Non accetteremo alcun licenziamento, sia individuale che collettivo», conclude Ricci.

Una prima risposta è già arrivata da parte di Hera, che cerca di rassicurare lavoratori e sindacati, sottolineando però come l’assunzione dei lavoratori e le contrattazioni contrattuali siano di pertinenza «dell’azienda cessante e dell’azienda subentrante e delle relative rappresentanze sindacali».

«Come di norma – si legge poi nella nota di Hera –, successivamente al passaggio dell’appalto (in programma il 1° marzo, ndr) la multiutility verificherà che gli impegni contrattuali, in termini di qualità e quantità dei servizi, dei mezzi e del personale e gli obblighi normativi, siano tutti rispettati. Una particolare attenzione sarà rivolta alla tutela dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori. In questo senso già in occasione dei primi incontri tra Hera e la società aggiudicataria dell’appalto, è stato garantito l’impegno al rispetto di norme e contratti e la disponibilità ad assumere tutto il personale cessante, in coerenza con la loro offerta. Si ricorda inoltre che Hera nella gara ha inserito sia la clausola sociale di salvaguardia, che prevede l’obbligo per il nuovo fornitore che si aggiudica l’appalto di formulare un’offerta di lavoro al personale operativo impiegato dal fornitore che ha perso l’appalto, sia la clausola per l’inserimento di attività che prevedano l’impiego di lavoratori svantaggiati».

Pulizia strade e gestione rifiuti: le coop romagnole perdono l’appalto milionario

A vincere il bando di Hera una società di Assago con ribasso del 14% Sindacati preoccupati per 500 lavoratori ma la multiutility li rassicura

La società consortile Ambiente 2.0 di Assago si è aggiudicata la gara di appalto, indetta da Hera, per la gestione di raccolta e trasporto rifiuti, delle isole ecologiche, della pulizia delle spiagge e dello spazzamento in tutti i 18 comuni presenti in provincia di Ravenna. La società milanese si è aggiudicata l’appalto – che ha una validità di due anni e un valore di 41,2 milioni di euro – grazie a un ribasso d’asta di oltre il 14 percento, beffando così l’associazione temporanea di impresa che se ne occupava dal 2012, formata da cooperative romagnole come la forlivese Formula Servizi e la ravennate Ciclat, che fino ad oggi hanno garantito l’occupazione a circa cinquecento persone.

La Cgil e le categorie Fp (funzione pubblica), Filcams (commercio) e Filt (trasporti) esprimono in una nota «forte preoccupazione» per il futuro lavorativo di tutte le persone che fino ad oggi hanno operato per la gestione di questi servizi di Hera. «È ora indispensabile – dice il segretario generale della Cgil Ravenna, Costantino Ricci – che la società vincitrice dell’appalto prenda in carico tutti i dipendenti della realtà che l’ha preceduta nella gestione dei servizi, garantendone i medesimi diritti e le retribuzioni previste dal contratto nazionale di settore. Le nostre preoccupazioni sono alimentate anche dal cospicuo ribasso d’asta con cui Ambiente 2.0 si è aggiudicata l’appalto. Non vorremmo che, a tali condizioni, la società possa ricorrere a una riduzione dell’occupazione e della qualità del servizio svolto».

La Cgil sottolinea anche il fatto che fino ad ora, per i servizi di cui sopra, sono state ampiamente coinvolte cooperative sociali che hanno utilizzato lavoratori svantaggiati, inserendoli in percorsi di ricollocazione al lavoro e riabilitazione. I sindacati annunciano inoltre di voler incontrare a breve sia la nuova società, che le aziende che  hanno perso l’appalto: «Non accetteremo alcun licenziamento, sia individuale che collettivo», conclude Ricci.

Una prima risposta è già arrivata da parte di Hera, che cerca di rassicurare lavoratori e sindacati, sottolineando però come l’assunzione dei lavoratori e le contrattazioni contrattuali siano di pertinenza «dell’azienda cessante e dell’azienda subentrante e delle relative rappresentanze sindacali».

«Come di norma – si legge poi nella nota di Hera –, successivamente al passaggio dell’appalto (in programma il 1° marzo, ndr) la multiutility verificherà che gli impegni contrattuali, in termini di qualità e quantità dei servizi, dei mezzi e del personale e gli obblighi normativi, siano tutti rispettati. Una particolare attenzione sarà rivolta alla tutela dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori. In questo senso già in occasione dei primi incontri tra Hera e la società aggiudicataria dell’appalto, è stato garantito l’impegno al rispetto di norme e contratti e la disponibilità ad assumere tutto il personale cessante, in coerenza con la loro offerta. Si ricorda inoltre che Hera nella gara ha inserito sia la clausola sociale di salvaguardia, che prevede l’obbligo per il nuovo fornitore che si aggiudica l’appalto di formulare un’offerta di lavoro al personale operativo impiegato dal fornitore che ha perso l’appalto, sia la clausola per l’inserimento di attività che prevedano l’impiego di lavoratori svantaggiati».

Si balla in piazza (e non solo) per dire basta ai soprusi subìti dalle donne

Tornano anche a Ravenna i flash mob di One Billion Rising

Danzare contro la violenza in contemporanea in tutto il mondo per mettere fine agli abusi e ai soprusi subiti quotidianamente da donne, ragazze e bambine. La Regione Emilia-Romagna anche quest’anno aderisce alla campagna “One Billion Rising – Svegliati! Balla! Partecipa!” della drammaturga statunitense Eve Ensler e l’assessore regionale alle Pari opportunità Emma Petitti parteciperà al “flash mob” di Rimini (il 14 febbraio, ore 16 Piazza Cavour).

«Di fronte a un problema così drammatico non possiamo abbassare la guardia – è il commento di Emma Petitti – Aderendo a questa protesta simbolica, una protesta non violenta, vogliamo ribadire il nostro impegno concreto come Regione a fianco di tutte le donne vittime di violenza: un fenomeno che si consuma perlopiù tra le mura domestiche nei confronti di mogli, madri, compagne, fidanzate. Ne è la dimostrazione – spiega l’assessore – il ‘Piano regionale contro la violenza di genere’ che ci accingiamo a vararare, attraverso il quale puntiamo a rafforzare la rete di prevenzione, protezione e sostegno alle donne e a promuovere le pari opportunità».

All’invito a partecipare a forme di proteste celebrative (“flash mob”) il 14 febbraio hanno aderito attivisti, politici, artisti e migliaia di associazioni e organizzazioni in tutto il mondo.

A Ravenna l’appuntamento è dalle 17 di domenica in piazza del Popolo con un percorso itinerante che vedrà lo svolgimento di quattro flash mob, al caffè nazionale in piazzia, alla gelateria degli Esarchi di via IV Novembre, alla gelateria Milk di via Cavour e successimanete, alle 18.30, al centro commerciale Esp.

Il giorno prima, sabato 13 febbraio, appuntamento a faenza, alle 16 in corso Mazzini, all’altezza del civico 16.

L’associazione culturale era un night: clienti denunciati per atti osceni

Il titolare ora è considerato un evasore totale dalla finanza che ha ricostruito redditi nascosti al fisco per oltre 300mila euro

Polizia e Guardia di Finanza hanno effettuato un controllo nei confronti di un night nel Ravennate che risultava solo formalmente un’associazione no-profit per finalità culturali: in realtà era un locale notturno di divertimento e trasgressione. Entrati nel locale, poliziotti e finanzieri hanno infatti identificato e denunciato alcuni avventori per il reato di atti osceni in luogo pubblico.

Sono state contestate al gestore del locale anche altre violazioni alle norme di pubblica sicurezza ed incolumità pubblica, in materia di orari di apertura e limiti alla somministrazione di alimenti e bevande.

Dall’esame dei documenti acquisiti i finanzieri hanno dimostrato che l’imprenditore, al quale è stata ricondotta l’attività commerciale, avrebbe utilizzato impropriamente la propria “associazione culturale” beneficiando fraudolentemente del regime fiscale agevolato per gli enti senza scopo di lucro.

I finti associati hanno riferito di non essere a conoscenza delle finalità dell’ente ma sono risultati veri e propri clienti del locale da intrattenimento, in quanto non erano in alcun modo coinvolti nella gestione dell’associazione, né tantomeno erano minimamente interessati a svolgere attività artistiche, sportive o culturali: utilizzavano semplicemente la tessera associativa solo per accedere all’interno del locale con l’unico scopo di trascorrere una serata di divertimento anche nelle aree privé.

Il locale, per garantirsi un maggior numero di ingressi femminili, applica tariffe vantaggiose alle donne single o alle coppie mentre l’ingresso maschile costa sino a 120 euro per entrata.

Il controllo fiscale ha consentito di recuperare a tassazione oltre 300.000 euro di imponibile e circa 80.000 euro di Iva e di far emergere così un altro evasore totalmente sconosciuto al fisco.

Ingressi gratuiti e sconti per turisti e residenti in Romagna con la Visit Card

In vendita la tessera turistica che vale un anno intero, ancora senza
i siti della Curia. Nel 2015 vendite in calo, ma ingressi in crescita

È già a disposizione dei turisti (in anticipo rispetto agli anni scorsi) la Romagna Visit Card 2016, la card turistica integrata dell’intero territorio romagnolo, che per il quinto anno (dopo che nel 2012 ha preso il posto della Visit Card della sola Ravenna) mette in rete l’offerta delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. L’anno scorso ne sono state vendute 2.700, circa 200 in meno rispetto al 2014 ma con oltre 2mila ingressi in più registrati nei vari siti coinvolti (7.400 contro 5mila, con i siti ravennati tra i più visitati e la Domus dei Tappeti di Pietra prima).

Nata appunto da un progetto della Provincia di Ravenna, l’iniziativa promossa insieme alle Province di Forlì-Cesena e Rimini con il contributo di APT Servizi Emilia Romagna propone quet’anno 48 ingressi gratuiti e circa 60 proposte ad ingresso ridotto per le quali i possessori della Card potranno godere di sconti fino al 50 percento. Ancora assenti, come noto, i prestigiosi monumenti, tra cui la basilica di San Vitale, gestiti dalla Curia di Ravenna, a cui ancora una volta il sindaco Fabrizio Matteucci ha rivolto un appello per il futuro.

La Romagna Visit Card 2016 consente comunque l’accesso gratuito ad altri beni storici ed artistici e anche naturalistici e paesaggistici, a partire dal Planetario del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nuovo ingresso tra gli attrattori gratuiti. Insieme a loro, tanti luoghi unici, alcuni dei quali patrimonio dell’Unesco come Basilica di Sant’Apollinare in Classe, Mausoleo di Teodorico e Domus dei Tappeti di Pietra a Ravenna, ma anche la Fortezza di San Leo (Rimini) e la mostra “Piero della Francesca. Indagine su un mito” ospitata da sabato prossimo, 13 febbraio, ai Musei San Domenico di Forlì.

Molte le novità anche nel circuito dei siti ad ingresso ridotto, dal Parco Archeologico di Classe alla Casa delle Marionette a Ravenna, insieme ad eventi culturali (Ravenna Festival e spettacoli in cartellone nei principali teatri romagnoli come “Alighieri” di Ravenna e “Diego Fabbri” di Forlì), parchi di divertimento (da Mirabilandia a CerviAvventura, fino all’Acquario di Cattolica) e stabilimenti termali (Cervia e Riolo Terme, ma anche Bagno di Romagna, Castrocaro, Fratta Terme e Rimini).

Nuova all’interno dell’offerta della Card anche la convenzione con Shuttle Ra.Ce. e Romagna Shuttle, i servizi di trasporto che collegano la Romagna all’aeroporto di Bologna, per i quali i possessori della Romagna Visit Card potranno godere di tariffe agevolate.

Sempre in termini di trasporti, la Romagna Visit Card, in collaborazione con Start Romagna, propone anche lo speciale Orange Ticket 3 o 7 giorni, per il turista che vuole muoversi in libertà attraverso la Romagna (info su www.startromagna.it).

Si tratta di una card personale, acquistabile al costo di 14 euro (2 euro in più rispetto all’anno scorso) a fronte di un risparmio complessivo calcolato di 236 euro (10 euro in più rispetto a quello calcolato per il 2015) rispetto all’acquisto dei corrispondenti biglietti a prezzo intero. Valida fino al 6 gennaio 2017, consente di visitare la Romagna più volte nel corso dell’anno (ogni sito è però fruibile una volta sola).

La card potrà essere acquistata (anche dai residenti) nell’intera rete degli Iat e degli uffici turistici del territorio romagnolo e in alcuni siti convenzionati per un totale di 56 punti vendita, oppure on line sul sito www.romagnavisitcard.it. Una volta acquistata la card, occorre attivarla registrandosi sul sito web oppure inviando un Sms al numero di telefono indicato (anche per gli utenti con cellulare dall’estero) e seguire le istruzioni indicate.

Tutte le informazioni sulla Romagna Visit Card, incluso l’elenco sempre aggiornato dei siti turistici e le principali informazioni di accesso, su www.romagnavisitcard.it.

Ingressi gratuiti e sconti per turisti e residenti in Romagna con la Visit Card

In vendita la tessera turistica che vale un anno intero, ancora senza i siti della Curia. Nel 2015 vendite in calo, ma ingressi in crescita

È già a disposizione dei turisti (in anticipo rispetto agli anni scorsi) la Romagna Visit Card 2016, la card turistica integrata dell’intero territorio romagnolo, che per il quinto anno (dopo che nel 2012 ha preso il posto della Visit Card della sola Ravenna) mette in rete l’offerta delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. L’anno scorso ne sono state vendute 2.700, circa 200 in meno rispetto al 2014 ma con oltre 2mila ingressi in più registrati nei vari siti coinvolti (7.400 contro 5mila, con i siti ravennati tra i più visitati e la Domus dei Tappeti di Pietra prima).

Nata appunto da un progetto della Provincia di Ravenna, l’iniziativa promossa insieme alle Province di Forlì-Cesena e Rimini con il contributo di APT Servizi Emilia Romagna propone quet’anno 48 ingressi gratuiti e circa 60 proposte ad ingresso ridotto per le quali i possessori della Card potranno godere di sconti fino al 50 percento. Ancora assenti, come noto, i prestigiosi monumenti, tra cui la basilica di San Vitale, gestiti dalla Curia di Ravenna, a cui ancora una volta il sindaco Fabrizio Matteucci ha rivolto un appello per il futuro.

La Romagna Visit Card 2016 consente comunque l’accesso gratuito ad altri beni storici ed artistici e anche naturalistici e paesaggistici, a partire dal Planetario del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nuovo ingresso tra gli attrattori gratuiti. Insieme a loro, tanti luoghi unici, alcuni dei quali patrimonio dell’Unesco come Basilica di Sant’Apollinare in Classe, Mausoleo di Teodorico e Domus dei Tappeti di Pietra a Ravenna, ma anche la Fortezza di San Leo (Rimini) e la mostra “Piero della Francesca. Indagine su un mito” ospitata da sabato prossimo, 13 febbraio, ai Musei San Domenico di Forlì.

Molte le novità anche nel circuito dei siti ad ingresso ridotto, dal Parco Archeologico di Classe alla Casa delle Marionette a Ravenna, insieme ad eventi culturali (Ravenna Festival e spettacoli in cartellone nei principali teatri romagnoli come “Alighieri” di Ravenna e “Diego Fabbri” di Forlì), parchi di divertimento (da Mirabilandia a CerviAvventura, fino all’Acquario di Cattolica) e stabilimenti termali (Cervia e Riolo Terme, ma anche Bagno di Romagna, Castrocaro, Fratta Terme e Rimini).

Nuova all’interno dell’offerta della Card anche la convenzione con Shuttle Ra.Ce. e Romagna Shuttle, i servizi di trasporto che collegano la Romagna all’aeroporto di Bologna, per i quali i possessori della Romagna Visit Card potranno godere di tariffe agevolate.

Sempre in termini di trasporti, la Romagna Visit Card, in collaborazione con Start Romagna, propone anche lo speciale Orange Ticket 3 o 7 giorni, per il turista che vuole muoversi in libertà attraverso la Romagna (info su www.startromagna.it).

Si tratta di una card personale, acquistabile al costo di 14 euro (2 euro in più rispetto all’anno scorso) a fronte di un risparmio complessivo calcolato di 236 euro (10 euro in più rispetto a quello calcolato per il 2015) rispetto all’acquisto dei corrispondenti biglietti a prezzo intero. Valida fino al 6 gennaio 2017, consente di visitare la Romagna più volte nel corso dell’anno (ogni sito è però fruibile una volta sola).

La card potrà essere acquistata (anche dai residenti) nell’intera rete degli Iat e degli uffici turistici del territorio romagnolo e in alcuni siti convenzionati per un totale di 56 punti vendita, oppure on line sul sito www.romagnavisitcard.it. Una volta acquistata la card, occorre attivarla registrandosi sul sito web oppure inviando un Sms al numero di telefono indicato (anche per gli utenti con cellulare dall’estero) e seguire le istruzioni indicate.

Tutte le informazioni sulla Romagna Visit Card, incluso l’elenco sempre aggiornato dei siti turistici e le principali informazioni di accesso, su www.romagnavisitcard.it.

Tutti a osservare la luna in piazzetta con gli astrofili del Planetario

Un modo per ricordare l’anniversario della morte del frate
che fondò l’associazione Arar e a cui è stato intitolato un asteroide

Sabato, 13 febbraio, gli astrofili del Planetario di Ravenna organizzano, dalle 18 alle 20, una osservazione pubblica della luna. Verrà predisposto un punto di osservazione con numerosi telescopi astronomici in piazzetta Rheyta, situata in via Vicoli a circa 400 metri dall’incrocio con via Fiume Abbandonato. L’osservazione è del tutto libera e gratuita e gli astrofili presenti saranno a disposizione del pubblico per fornire spiegazioni e chiarimenti.

Un appuntamento che ha, per gli appassionati di astronomia ravennati, un doppio significato. Il luogo stesso, piazzetta Rheyta, è intitolato al frate cappuccino originario della Boemia, Antonius Maria Schyrleus Rheyta, vissuto nel 1600, cultore di astronomia e autore di una delle prime mappe lunari disegnate al telescopio. Morto a Ravenna nel 1660, nel convento di San Francesco, a lui è intitolata anche l’associazione del Planetario.

Inoltre nel mese di febbraio ricorre l’anniversario (il 19esimo) della scomparsa del frate francescano Padre Giovanni Lambertini, un maestro e un amico degli astrofili ravennati, fondatore dell’associazione Arar nel 1973 e che raccolse attorno a sé, ai suoi strumenti scientifici, un folto gruppo di ragazzi che in quegli anni, «e forse ancora oggi – si legge in un comunicato stampa – volevano diventare cittadini dello spazio». Due di loro hanno scoperto un nuovo asteroide che hanno poi intitolato al suo nome.

L’osservazione sarà possibile solo con il cielo sereno.

Per informazioni: Associazione Ravennate Astrofili Rheita presso Planetario Comunale, Viale Santi Baldini 4/a, 48121 Ravenna; telefono 0544-62534 fax 0544-67880, sito web www.arar.it, email info@arar.it.

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