sabato
02 Agosto 2025

E Gasparri su Twitter scambia Jim Morrison per un rapinatore seriale

A tendere il tranello al vicepresidente del Senato un collaboratore del Bronson. «Ho testato una delle più alte cariche dello Stato…»

«Questo è Goran Hadzic, ha commesso più di 50 rapine nel Nordest ma ogni volta che viene preso poi è rilasciato!». Una scritta su una foto in bianco e nero di un uomo con barba e capelli lunghi. Che potrebbe sembrare il rapinatore Goran Hadzic ma che in realtà è Jim Morrison, leggendario cantante e leader dei Doors morto ormai 45 anni fa. La foto è una chiara presa in giro al populismo dilagante, soprattutto sui social network e la scritta infatti termina con un: «Basta! Mandiamolo via! Renzi a Casa!».

Una delle tante, che circolano in rete, in questo caso postata su Twitter anche da Piero Merola, 28enne pugliese noto a Ravenna tra gli addetti ai lavori e appassionati di musica per essere dj in locali della zone e collaboratore di Bronson. Merola ha chiesto il parere nientemeno che di Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, esponente di spicco di Forza Italia. «Ho voluto testare una delle più alte cariche dello Stato – ci racconta – visto l’allarmismo dilagante e i vari appelli a chiudere le frontiere, eccetera eccetera».

E il colpo è andato a segno, con Gasparri che ha risposto a Merola con due parole: «Una vergogna». La gaffe (chissà se voluta o meno) sta facendo il giro del web. E Merola su Twitter in queste ore è diventato una sorta di eroe.

Un defibrillatore pubblico nel cuore di Ravenna grazie ai “camminatori”

In piazza del Popolo il secondo apparecchio presente in città

Dopo una serie di ritardi burocratici, è stato inaugurato questa mattina il secondo defibrillatore pubblico a Ravenna, nella centralissima piazza del Popolo (all’interno della sede della banca Unicredit).

Acquistato dall’associazione “Ravenna Cammina” e installato anche grazie al lavoro dell’associazione Cuore e Territorio – e alla collaborazione di prefettura e Comune – sarà funzionante 24 ore su 24 e si va ad aggiungere all’altro defibrillatore pubblico e permanente della città, installato lo scorso ottobre al comando provinciale dei carabinieri in via Pertini.

«I defibrillatori – commenta il sindaco Fabrizio Matteucci – sono un strumento importantissimo di primo intervento per le crisi cardiache. Il Comune di Ravenna è pronto ad operare e collaborare per la loro diffusione».

L’inaugurazione è avvenuta al termine di una delle camminate dell’associazione Ravenna Cammina, il cui presidente Ivo Angelini spiega le motivazioni della donazione del defibrillatore alla città. «Il 21 marzo scorso è venuto meno Riccardo Montanari, vice presidente della nostra associazione
 e carissimo amico. Ha lottato contro un tumore incurabile con una dignità e un coraggio incredibile, sempre allegro e disponibile verso tutti. Il Consiglio Direttivo di Ravenna Cammina ha deciso alla unanimità di acquistare e dedicare alla sua memoria il defibrillatore. Il Consiglio e tutti i soci di Ravenna Cammina si augurano che questa apparecchiatura salvi quante più vite possibili, che possano così perpetuare la memoria del nostro Riccardo».

La ricetta della sinistra per il turismo ravennate «Non serve un manager. A Marina superare divieti»

La lista Ravenna In Comune: «Finora scelte timide e contraddittorie»

La lista di sinistra che si prepara a sfidare il Pd alle prossime amministrative di Ravenna dà la sua ricetta per il turismo, contro le scelte dell’Amministrazione giudicate finora «timide, contraddittorie e mal coordinate».

«Il turismo oggi richiede proposte molecolari, diffuse e ben coordinate – si legge nella nota di Ravenna in Comune –, capaci di rispondere ad esigenze e nicchie diversificate allo scopo di prolungare i soggiorni. Chi visita la città deve avere la percezione di non aver mai finito di conoscerla e visitarla, piuttosto che l’impressione di non aver nulla da fare dopo un pomeriggio tra i mosaici».

Ravenna in Comune attacca poi la scelta di affidare le strategie turistiche a un manager o una società privata (vedi intervista all’assessore Cameliani tra i correlati): «L’Amministrazione – prosegue la nota – testardamente continua a non capire che non è dando migliaia di euro ad un manager e scaricandogli la responsabilità di “vendere” Ravenna all’esterno che si risolvono i problemi. Questo è un chiarissimo segnale di un’amministrazione che non sa dove vuole andare, miope e che continua a non avere un’immagine del futuro. Ravenna deve disegnare il suo futuro e per fare questo ha bisogno di conoscersi, di avere tutti i dati non solo quantitativi ma soprattutto qualitativi, sapersi mettere in rete, darsi una governance ragionata e solo dopo fare sistema. Sapendo dove andare per spendersi all’esterno».

Ravenna in Comune presto inizierà un viaggio di ascolto «e potrà avanzare le tante idee per rilanciare il turismo, proponendo gli strumenti più adatti e innovativi come gli osservatori che Ravenna non conosce ma che molte realtà hanno; riordino di tavoli, altro che manager! Si parlerà di ambiente, mobilità e tutto quanto fa turismo. Ravenna ha al suo interno, nei lavoratori del settore turistico, tutte le capacità per progettare insieme il suo rilancio. Lo spirito deve essere manageriale per gli strumenti che la politica può mettere a disposizione e in rete, per questo accogliamo con piacere gli inviti di tante Pro Loco e associazioni per ascoltare e confrontarci. Ad esempio l’appello lanciato nei giorni scorsi dal presidente della Pro Loco di Marina di Ravenna (vedi sempre tra i correlati, ndr) non può cadere nel vuoto e rimanere senza risposte. In esso vengono evidenziate le criticità di alcuni punti focali che riguardano appunto il turismo e se questo settore deve progressivamente diventare l’asse trainante dell’economia ravennate, necessita il massimo delle attenzioni e della considerazione».

E per quanto riguarda in particolare proprio Marina di Ravenna, la lista di sinistra mette alcuni paletti. «Innanzitutto riteniamo che la vocazione naturalistica creata dall’unione fra il mare e la pineta, come i piani regolatori degli ultimi 40 anni del litorale ravennate hanno stabilito diversamente dagli altri litorali romagnoli, sia una caratteristica immagine da salvaguardare e rafforzare insieme alla ormai affermata visione di Marina come luogo di divertimento. Questo comporta, fra le altre cose, una generale riorganizzazione della componente turistica legata ad esempio alle zone umide e ai percorsi ciclistici, così come la spinta verso un rilancio dell’offerta ricreativa che superi l’impostazione delle ordinanze e dei divieti, per una politica complessiva coerente e che sia di impulso alla crescita. È necessario valutare anche le potenzialità del mare d’inverno, che non è mai partito; il recupero dell’antica tradizione “peschereccia” della località e una revisione del ruolo del centro cittadino, troppo trascurato negli ultimi anni e vittima di interventi urbanistici errati che hanno generato un grave incremento della cementificazione. I nostri stabilimenti balneari, che sono un’eccellenza studiata con attenzione dal resto d’Italia, devono essere amministrati con un occhio di riguardo».

«Inoltre – termina la nota di Ravenna in Comune – crediamo che sia giusto implementare delle strategie di promozione che si rivolgano ai nuovi mercati emergenti, come la Russia e la Cina, promuovendo comunque il dialogo con le altre località limitrofe a vocazione turistica e aumentando il legame fra la città e la costa, in particolare favorendo nuove proposte per l’organizzazione dei trasporti.
Infine esistono dei problemi di natura prevalentemente industriale che mettono a rischio lo sviluppo turistico di Marina di Ravenna, come ad esempio le trivellazioni a mare o i progetti di ampliamento e approfondimento del porto canale. È importante che queste attività vengano stabilite sulla base di non intralciare la naturale vocazione turistica del litorale ravennate».

La ricetta della sinistra per il turismo ravennate «Non serve un manager. A Marina superare divieti»

La lista Ravenna In Comune: «Finora scelte timide e contraddittorie»

La lista di sinistra che si prepara a sfidare il Pd alle prossime amministrative di Ravenna dà la sua ricetta per il turismo, contro le scelte dell’Amministrazione giudicate finora «timide, contraddittorie e mal coordinate».

«Il turismo oggi richiede proposte molecolari, diffuse e ben coordinate – si legge nella nota di Ravenna in Comune –, capaci di rispondere ad esigenze e nicchie diversificate allo scopo di prolungare i soggiorni. Chi visita la città deve avere la percezione di non aver mai finito di conoscerla e visitarla, piuttosto che l’impressione di non aver nulla da fare dopo un pomeriggio tra i mosaici».

Ravenna in Comune attacca poi la scelta di affidare le strategie turistiche a un manager o una società privata (vedi intervista all’assessore Cameliani tra i correlati): «L’Amministrazione – prosegue la nota – testardamente continua a non capire che non è dando migliaia di euro ad un manager e scaricandogli la responsabilità di “vendere” Ravenna all’esterno che si risolvono i problemi. Questo è un chiarissimo segnale di un’amministrazione che non sa dove vuole andare, miope e che continua a non avere un’immagine del futuro. Ravenna deve disegnare il suo futuro e per fare questo ha bisogno di conoscersi, di avere tutti i dati non solo quantitativi ma soprattutto qualitativi, sapersi mettere in rete, darsi una governance ragionata e solo dopo fare sistema. Sapendo dove andare per spendersi all’esterno».

Ravenna in Comune presto inizierà un viaggio di ascolto «e potrà avanzare le tante idee per rilanciare il turismo, proponendo gli strumenti più adatti e innovativi come gli osservatori che Ravenna non conosce ma che molte realtà hanno; riordino di tavoli, altro che manager! Si parlerà di ambiente, mobilità e tutto quanto fa turismo. Ravenna ha al suo interno, nei lavoratori del settore turistico, tutte le capacità per progettare insieme il suo rilancio. Lo spirito deve essere manageriale per gli strumenti che la politica può mettere a disposizione e in rete, per questo accogliamo con piacere gli inviti di tante Pro Loco e associazioni per ascoltare e confrontarci. Ad esempio l’appello lanciato nei giorni scorsi dal presidente della Pro Loco di Marina di Ravenna (vedi sempre tra i correlati, ndr) non può cadere nel vuoto e rimanere senza risposte. In esso vengono evidenziate le criticità di alcuni punti focali che riguardano appunto il turismo e se questo settore deve progressivamente diventare l’asse trainante dell’economia ravennate, necessita il massimo delle attenzioni e della considerazione».

E per quanto riguarda in particolare proprio Marina di Ravenna, la lista di sinistra mette alcuni paletti. «Innanzitutto riteniamo che la vocazione naturalistica creata dall’unione fra il mare e la pineta, come i piani regolatori degli ultimi 40 anni del litorale ravennate hanno stabilito diversamente dagli altri litorali romagnoli, sia una caratteristica immagine da salvaguardare e rafforzare insieme alla ormai affermata visione di Marina come luogo di divertimento. Questo comporta, fra le altre cose, una generale riorganizzazione della componente turistica legata ad esempio alle zone umide e ai percorsi ciclistici, così come la spinta verso un rilancio dell’offerta ricreativa che superi l’impostazione delle ordinanze e dei divieti, per una politica complessiva coerente e che sia di impulso alla crescita. È necessario valutare anche le potenzialità del mare d’inverno, che non è mai partito; il recupero dell’antica tradizione “peschereccia” della località e una revisione del ruolo del centro cittadino, troppo trascurato negli ultimi anni e vittima di interventi urbanistici errati che hanno generato un grave incremento della cementificazione. I nostri stabilimenti balneari, che sono un’eccellenza studiata con attenzione dal resto d’Italia, devono essere amministrati con un occhio di riguardo».

«Inoltre – termina la nota di Ravenna in Comune – crediamo che sia giusto implementare delle strategie di promozione che si rivolgano ai nuovi mercati emergenti, come la Russia e la Cina, promuovendo comunque il dialogo con le altre località limitrofe a vocazione turistica e aumentando il legame fra la città e la costa, in particolare favorendo nuove proposte per l’organizzazione dei trasporti.
Infine esistono dei problemi di natura prevalentemente industriale che mettono a rischio lo sviluppo turistico di Marina di Ravenna, come ad esempio le trivellazioni a mare o i progetti di ampliamento e approfondimento del porto canale. È importante che queste attività vengano stabilite sulla base di non intralciare la naturale vocazione turistica del litorale ravennate».

Capitano di lungo corso muore in casa Stava mettendo via gli addobbi natalizi

Il 73enne Guido Raffaelli, consigliere del Propeller, ha perso la vita
cadendo dalla scala del solaio. Aveva comandato grandi petroliere

Stava salendo verso il solaio della propria abitazione in via Cerchio, in centro a Ravenna, quando poco prima delle 17 di ieri, sabato 9 gennaio, è caduto sbattendo violentemente la testa.

I sanitari del 118, giunti dopo pochi minuti sul posto, hanno tentato disperatamente di rianimarlo ma è morto poco dopo.

La vittima dell’incidente domestico è Guido Rinaldo Raffaelli, 73enne versiliese di origine ma che viveva a Ravenna dalla fine degli anni ottanta.

Era molto noto in città per essere capitano di lungo corso e aver comandato in passato in particolare grandi petroliere. Era stato capitano anche per il gruppo Ferruzzi e per l’armatore Daniele Corvetta.

Attualmente era consigliere del Propeller, l’associazione che promuove l’incontro tra esponenti delle categorie legate alle attività marittime.

Secondo quanto riporta il Corriere Romagna oggi in edicola, Raffaelli ha avuto l’incidente mortale mentre stava mettendo via gli addobbi natalizi.

Messaggi di cordoglio sono arrivati, tra gli altri, dai vertici del Propeller e dal sindaco Fabrizio Matteucci.

Capitano di lungo corso muore in casa Stava mettendo via gli addobbi natalizi

Il 73enne Guido Raffaelli, consigliere del Propeller, ha perso la vita cadendo dalla scala del solaio. Aveva comandato grandi petroliere

Stava salendo verso il solaio della propria abitazione in via Cerchio, in centro a Ravenna, quando poco prima delle 17 di ieri, sabato 9 gennaio, è caduto sbattendo violentemente la testa.

I sanitari del 118, giunti dopo pochi minuti sul posto, hanno tentato disperatamente di rianimarlo ma è morto poco dopo.

La vittima dell’incidente domestico è Guido Rinaldo Raffaelli, 73enne versiliese di origine ma che viveva a Ravenna dalla fine degli anni ottanta.

Era molto noto in città per essere capitano di lungo corso e aver comandato in passato in particolare grandi petroliere. Era stato capitano anche per il gruppo Ferruzzi e per l’armatore Daniele Corvetta.

Attualmente era consigliere del Propeller, l’associazione che promuove l’incontro tra esponenti delle categorie legate alle attività marittime.

Secondo quanto riporta il Corriere Romagna oggi in edicola, Raffaelli ha avuto l’incidente mortale mentre stava mettendo via gli addobbi natalizi.

Messaggi di cordoglio sono arrivati, tra gli altri, dai vertici del Propeller e dal sindaco Fabrizio Matteucci.

E la fornaia con il detergente mette in fuga la rapinatrice con il coltello

È successo in via Galilei, a Ravenna. La titolare: «Ho agito d’istinto
ma fatico per guadagnare e non ho neppure pensato di darle i soldi»

«Sono i miei soldi, mi faccio un mazzo così per guadagnarli, non ci penso neppure a darteli». Più o meno sono queste le parole che la titolare della Panetteria di Annamaria, un forno-gastronomia-pasticceria di via Galilei, a Ravenna, ha rivolto per nulla spaventata alla giovane rapinatrice che le si è parata davanti in orario di chiusura, poco prima delle 13, di sabato mattina.

«Ero da sola in quel momento – ci racconta la 50enne, che gestisce il negozio con il marito – ed è entrata questa ragazza, all’apparenza giovane e italiana, con il volto coperto, si vedevano solo gli occhi, tanto che facevo fatica a capire cosa mi stesse dicendo». Poi le parole si sono fatte chiare: «Non ci vogliamo fare male, né tu né io, dammi l’incasso». Con tanto di un coltello da cucina tirato fuori dallo zaino con fare minaccioso.

La titolare non si è fatta però intimorire, ha preso in mano anche lei un coltello, per il pane, e le ha spruzzato negli occhi il Cif, detergente che stava utilizzando in quel momento per pulire una vetrinetta. «Lei è scappata senza pensarci un secondo», ci racconta al telefono a ormai diverse ore dall’accaduto. «Ho agito d’istinto e ho rischiato tanto, ma fatico tanto per guadagnare nella vita e non ci ho pensato neppure un secondo di darle l’incasso».

La giovane rapinatrice è poi scappata e, secondo alcuni testimoni, si è liberata del giubbotto utilizzato per il (mancato) colpo, indossandone uno rosso. Sul posto i carabinieri che stanno cercando di rintracciare la malvivente.

Lega Nord, Pini contro tutti: «La stampa locale pubblica spazzatura pur di ostacolarci Sono in arrivo querele per diffamazione»

Il deputato replica a Metri, Guerra, Calisesi…

«Non sono abituato a replicare alle farneticazioni di piccole persone che cercano visibilità per luce riflessa attaccando chi ha, nei numeri e nella sostanza dei fatti, un ruolo vero nello scenario politico, ma quando la stampa locale pur di ostacolare la Lega arriva a pubblicare spazzatura che arriva da fuori provincia prodotta da uno espulso due volte dalla Lega, beh, penso si sia passato il segno». Non si fa attendere la replica dura, ma schietta come nel suo stile, del deputato romagnolo della Lega Nord, Gianluca Pini, che fa esplicito riferimento all’intervento (pubblicato anche dalla nostra testata, tra gli articoli correlati) di Corrado Metri, definito da Pini un «signor nessuno», ma che comunque resta il primo segretario della storia della Lega Nord Romagna, oltre che un ex deputato.

«La libertà di parola e anche di critica non può legittimare in nessun modo la libertà di calunnia, di diffamazione, d’offesa e di stravolgimento della realtà – continua Pini –. Non perderò tempo nel replicare all’incredibile sequela di stronzate che ho letto in questi giorni da parte di personaggi animati solo da frustrazioni personali: a questi soggetti e alle loro farneticazioni penseranno i nostri legali che hanno già predisposto un bel numero di querele».

Pini prosegue poi nel precisare il suo pensiero: «Quando si legge il pensiero di qualcuno è sempre bene sapere chi è sempre questo qualcuno, e allora, vediamo lo spessore di questi geni della politica: di Guerra (Paolo, il consigliere della Lega che si è dimesso a Ravenna nei giorni scorsi, vedi sempre correlati, ndr), abbiamo già detto: nonostante non abbia mai svolto veramente attività politica in sezione, voleva a tutti i costi una poltrona, per la quale none era all’altezza, e siccome non l’ha avuta, se ne andato tradendo la fiducia dei militanti. Del signor Calisesi (il suo intervento ancora nei correlati, ndr) penso sia sufficiente sapere, contrariamente a quanto afferma, che non è stato un fondatore della Lega, che più volte in passato ha restituito e ripreso la tessera e che soprattutto in questi ultimi anni non ha mai partecipato attivamente all vita del Movimento: sostanzialmente un fantasma, che ora sbuca fuori e trova spazio».

«Noi a questo gioco al massacro non ci stiamo – conclude Pini –, questa sarà l’ultima volta che il sottoscritto e la Lega replicheranno a mezzo stampa a questi frustrati in cerca di un improbabile riscatto personale. Ci auguriamo che la stampa locale sia sufficientemente imparziale da dare a questi soggetti il peso che hanno (zero) e confidiamo nell’autorità giudiziaria affinché certifichi in tempi rapidi ed in modo certo che nel confronto politico non ci può essere spazio per la diffamazione».

Caos M5S, il capogruppo: «Santarella falsa, ecco le foto dei suoi messaggi»

Vandini infuriato: «Grazie a lei festeggiano Pd, Ancisi e Lega Nord
Ora il Movimento è al giro di boa: deve allontanare gli estremisti»

Dopo l’ufficialità della presentazione di una seconda lista allo staff centrale del Movimento 5 Stelle – ovviamente alternativa a quella già nota che vede Michela Guerra candidata a sindaco e Fabrizio Martelli capolista – di cui si è fatta portavoce la consigliera comunale uscente dei grillini, Francesca Santarella (vedi articoli correlati), ora sono tre gli scenari possibili.

Il primo è che Grillo e Casaleggio (e chi li affianca) decidano di certificare di loro iniziativa una sola delle due liste considerando l’altra inadeguata per vari motivi. Il secondo è che lo staff faccia decidere al web, dando la possibilità agli utenti certificati sul sito nazionale di Beppe Grillo del comune di Ravenna (alcune centinaia) di votare liberamente le due liste. Ma non è da escludere neppure un terzo scenario, quello in cui entrambe le liste vengano considerate inadeguate e Ravenna alle prossime elezioni resti così senza il simbolo del Movimento 5 Stelle. A ricordare le varie possibilità è in una nota stampa il capogruppo uscente del Movimento 5 Stelle, Pietro Vandini, collaboratore di Michela Guerra (pur avendo deciso di non candidarsi in alcun modo) e da tempo in rotta con la collega a Palazzo Merlato, Santarella.

«Il Partito Democratico, Ancisi e Pini, che non perde tempo a Roma per intrattenersi con i nostri parlamentari allo scopo di creare maggiore confusione, oggi possono festeggiare il giorno del ringraziamento – commenta amaro Vandini nella nota inviata alla stampa –. Una bella tavola imbandita apparecchiata con cura dalla Santarella. Non è una novità per noi, già sapevamo tutto e lo abbiamo detto più volte in queste settimane. Un piccolo ringraziamento lo faccio anche io perché grazie al delirante comunicato di quella persona, tutti avranno la possibilità di conoscere il livello di falsità raggiunto».

Vandini invia così alla stampa in allegato alcuni screenshot tratti da conversazioni pubbliche sui social network in cui Santarella commentava con orrore, alcuni mesi fa, l’ipotesi di presentare due liste in seno al Movimento. In un messaggio recente annunciava anche, a quanto pare, la decisione di fare un passo indietro e di non ripresentarsi alle prossime elezioni (pubblichiamo qui a fianco i due screenshot più significativi).

Santarella, contattata telefonicamente, ha preferito non parlarci e non dichiarare nulla al di fuori di quanto fatto nel comunicato di questa mattina (vedi sempre tra i correlati).

«Sicuramente – commenta poi Vandini – ho la certezza che il Movimento 5 Stelle di Ravenna si trovi ad un giro di boa. Da una parte un percorso democratico, aperto, trasparente, fatto tramite il meetup esattamente come in tutte le altre città d’Italia; percorso al quale tutti potevano partecipare e mettersi in gioco (le candidature addirittura sono state aperte fino al giorno prima delle primarie) rispettando le 3 regole di base (fedina penale pulita, nessuna tessera di partito, non aver fatto 2 mandati); percorso nel quale per avere diritto di voto si è deciso tutti assieme quali fossero gli step da fare, le scadenze e le modalità e queste decisioni sono state prese in assemblee aperte nelle quali anche la Santarella ha partecipato e votato. Dall’altra parte ci sono persone che hanno deciso negli ultimi 20 giorni di crearsi una lista a proprio uso e consumo senza palesarsi e dare a tutti i cittadini la possibilità di partecipare, di conoscere i candidati (compreso il candidato sindaco) e di fare tutte le legittime domande come trasparenza e partecipazione dovrebbero prevedere. Se davvero alla Santarella e alle persone che la seguono fosse interessato del Movimento, avrebbero partecipato alle assemblee palesando le loro intenzioni e cercando di convincere le persone che la loro visione fosse quella da seguire. Questo è quello che succede in democrazia. Vi era anche la possibilità di concorrere con due liste in modo aperto e trasparente, alla luce del sole, percorso che sarebbe terminato con un voto sul portale nazionale e che avrebbe senza ombra di dubbio arricchito, comunque fosse stato l’esito del voto, la lista scelta con la votazione dei cittadini certificati». Secondo Vandini, nella strategia di Santarella «continua a prevalere il desiderio di affermazione personale (condivisa da diversi personaggi saliti sul carro segreto all’ultimo momento) e così mente, a se stessa e a tutti i cittadini che vedono nel Movimento l’unica possibilità di cambiare le cose nella nostra città».

«Per quello che mi riguarda – conclude Vandini – ritengo che qualsiasi scelta diversa dal percorso fatto con il meetup sia una sonora sconfitta per il Movimento 5 Stelle che sarà di conseguenza destinato a crollare nella nostra città. Per questo penso che si sia ad un giro di boa. La scelta è tra onestà, competenza, trasparenza e capacità amministrativa da una parte; odio, complottismo, invidia ed estremismo (e non parlo di ambientalismo o animalismo, termini nobili per identificare nobili cause da portare avanti) dall’altra; da una parte un Movimento 5 Stelle che è maturato ed ha acquisito la capacità di governare una città consapevole di quali siano le responsabilità di chi entra nelle istituzioni; dall’altra la versione “2.0” di qualcosa che a Ravenna esiste da decenni e che rappresenta solo ed esclusivamente l’inconcludenza fine a se stessa o la voglia quasi ossessiva e unica di criticare, denunciare e distruggere».

Calci e pugni a carabinieri e Gazzella: arrestato ubriaco in centro a Ravenna

In manette un 53enne con precedenti. Il sindaco Matteucci:
«Contrasteremo con forza simili fenomeni a casa nostra»

Un libico di 53 anni, con alle spalle numerosi precedenti, in preda alla follia e in evidente stato di ubriachezza, nella mattinata di oggi, sabato 9 gennaio, ha creato un certo allarme in centro a Ravenna. Dopo essersela presa con chiunque gli fosse capitato a tiro, infatti, giunto in piazza Costa si è scagliato con calci e pugni contro l’automobile parcheggiata dei carabinieri. I danni sono stati limitati grazie al rapido intervento degli stessi carabinieri di quartiere, al rientro dell’ispezione a piedi.

L’uomo però alla vista dei militari non si è fermato ma si è scagliato contro gli stessi con calci e pugni, prima contro una pattuglia dei carabinieri di quartiere, appunto, poi anche verso colleghi di un’altra pattuglia intervenuta in ausilio che lo hanno immobilizzato a terra. L’uomo non avrebbe cambiato atteggiamento neppure durante le fasi dell’arresto, continuando a urlare frasi sconnesse e minacce di morte all’indirizzo dei carabinieri.

Portato in caserma, l’uomo si è tranquillizzato, poi è stato portato in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dovrà rispondere di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, oltre che per danneggiamento.

Uno, in particolare, il carabinieri aggredito dall’uomo, che però non ha riportato particolari ferite.

Sull’episodio è intervenuto anche il sindaco Fabrizio Matteucci. «Dopo l’aggressione subìta questa mattina da un carabiniere nel centro di Ravenna ho espresso immediatamente al colonnello Bonucchi la solidarietà di Ravenna all’Arma dei Carabinieri», dice il sindaco, che poi continua: «L’aggressore ha compiuto un’aggressione criminale e decisamente temeraria. Adesso è in carcere e chi di dovere dovrà fare in modo che non possa più nuocere alla nostra comunità. Deve essere chiaro a tutti che contrastaremo con forza il radicarsi di fenomeni simili a casa nostra».

La mamma va in vacanza, il papà a casa coi figli, ecco la famiglia ravennate in tv

Il video della prima puntata del programma di Rai Tre

Pubblichiamo qui sotto il video integrale della prima puntata del nuovo reality show di Rai Tre “Chiedi a papà” che ha visto protagonista una famiglia ravennate, quella della giornalista Silvia Manzani e del bancario Mauro Di Nuzzo.

Come spieghiamo nella nostra intervista (vedi articoli correlati qui a fianco), il format è semplice: la mamma se ne va cinque giorni in vacanza e il babbo resta a casa alle prese con i figli e l’economia domestica.

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Il video della prima puntata del programma di Rai Tre

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Come spieghiamo nella nostra intervista (vedi articoli correlati qui a fianco), il format è semplice: la mamma se ne va cinque giorni in vacanza e il babbo resta a casa alle prese con i figli e l’economia domestica.

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