lunedì
28 Luglio 2025

Elena Fabbri nuova coordinatrice del Campus di Ravenna

Dal prossimo 24 gennaio Elena Fabbri sostituirà Giorgio Gruppioni alla guida del Campus di Ravenna (la denominazione con cui da qualche anno si intende la sede distaccata dell’università di Ravenna). Il Consiglio di Campus l’ha infatti eletta all’unanimità nuovo coordinatore. Resterà in carica per il prossimo triennio.

Professore ordinario di Fisiologia al Campus di Ravenna dal 1998, già coordinatore del corso di laurea in Scienze ambientali e Analisi e Gestione dell’Ambiente e responsabile della unità organizzativa di sede di Ravenna (Uos), Elena Fabbri si è distinta in questi anni per l’intensa attività dedicata all’internazionalizzazione dei corsi di laurea scientifico-ambientali ravennati.

Ringraziando Giorgio Gruppioni, coordinatore uscente, per il lavoro svolto negli ultimi tre anni, particolarmente difficili per la riorganizzazione di Ateneo, Lanfranco Gualtieri e Giannantonio Mingozzi, rispettivamente presidente e vicepresidente di Fondazione Flaminia (la fondazione che si occupa di sostenere lo sviluppo dell’università a Ravenna), hanno espresso a Elena Fabbri le proprie congratulazioni e l’augurio di buon lavoro.

«Siamo certi che Elena Fabbri, di cui abbiamo avuto modo di apprezzare le doti nel rilancio della presenza di Scienze Ambientali a Ravenna, sarà all’altezza della sfida che l’attende. Nel prossimo triennio i Campus romagnoli saranno chiamati a un ruolo attivo teso a rilanciare i rapporti col territorio. In questa prospettiva, avremo sicuramente in Elena Fabbri un interlocutore attento, dalle comprovate capacità, disponibile a proseguire e rafforzare la positiva collaborazione su questo fronte già avuta col suo predecessore».

Ribelle contro tifosi ravennati e sindaco «Anche Castiglione è nel suo Comune…»

Il presidente della società dopo il derby denuncia atti di teppismo e lancia frecciate a Matteucci: «Non si è seduto nei nostri posti…»

È andato in scena nel weekend al campo sportivo di Castiglione di Ravenna il derby tra le due squadre che al momento sono la massima espressione del calcio nella nostra provincia, militando entrambe in serie D, quarta serie nazionale. Si tratta dei padroni di casa della Ribelle e, dopo alcuni anni tribolati e fallimenti, della squadra del capoluogo, il Ravenna. Un derby finito in parità (1-1) e che lascia la Ribella sorprendentemente (o forse no) al settimo posto in classifica con ben sei punti in più del più blasonato Ravenna.

Ma il giorno dopo il derby continua con dichiarazioni senza dubbio “pesanti” del presidente della Ribelle, Marcello Missiroli, che, foto alla mano, denuncia «il comportamento altamente oltraggioso (cori offensivi contro le forze dell’ordine) e teppistico del tifo organizzato ospite (danni alla recinzione del campo e alla tribunetta a loro assegnata e imbrattamento con gli spray della medesima e della tribuna centrale)».

«Allo stesso tempo – prosegue Missiroli – non ho potuto che constatare con sorpresa la passività con la quale sia la dirigenza ravennate, sia le forze dell’ordine presenti, hanno assistito a tutto questo, senza che nessuno abbia detto qualcosa o che abbia provato a intervenire».

Missiroli poi va oltre, lamentando anche la presenza del sindaco Fabrizio Matteucci non nel posto a lui riservato dalla dirigenza della Ribelle («dimenticandosi che anche Castiglione di Ravenna fa parte del suo comune», sottolinea Missiroli in maniera polemica) ma tra gli stessi supporter del Ravenna colpevoli, secondo il presidente della Ribelle, dei comportamenti oltraggiosi e degli atti vandalici di cui sopra, che sempre secondo il presidente di Castiglione, si ripetono ogni volta che il Ravenna gioca in trasferta.

«La nostra Ribelle è una piccola società – termina la lettera –, che con gli sforzi sia economici, sia soprattutto di lavoro volontario di alcuni appassionati di calcio, sta facendo i salti mortali per rappresentare un piccolo riferimento del nostro territorio. Quindi, mi pare giusto che riceva l’appropriato rispetto da parte dei dirigenti di società più grandi e conosciute della nostra, cosa che in pratica accade quasi sempre, ma soprattutto da parte delle istituzioni cittadine».

Ribelle contro tifosi ravennati e sindaco «Anche Castiglione è nel suo Comune…»

Il presidente della società dopo il derby denuncia atti di teppismo e lancia frecciate a Matteucci: «Non si è seduto nei nostri posti…»

È andato in scena nel weekend al campo sportivo di Castiglione di Ravenna il derby tra le due squadre che al momento sono la massima espressione del calcio nella nostra provincia, militando entrambe in serie D, quarta serie nazionale. Si tratta dei padroni di casa della Ribelle e, dopo alcuni anni tribolati e fallimenti, della squadra del capoluogo, il Ravenna. Un derby finito in parità (1-1) e che lascia la Ribella sorprendentemente (o forse no) al settimo posto in classifica con ben sei punti in più del più blasonato Ravenna.

Ma il giorno dopo il derby continua con dichiarazioni senza dubbio “pesanti” del presidente della Ribelle, Marcello Missiroli, che, foto alla mano, denuncia «il comportamento altamente oltraggioso (cori offensivi contro le forze dell’ordine) e teppistico del tifo organizzato ospite (danni alla recinzione del campo e alla tribunetta a loro assegnata e imbrattamento con gli spray della medesima e della tribuna centrale)».

«Allo stesso tempo – prosegue Missiroli – non ho potuto che constatare con sorpresa la passività con la quale sia la dirigenza ravennate, sia le forze dell’ordine presenti, hanno assistito a tutto questo, senza che nessuno abbia detto qualcosa o che abbia provato a intervenire».

Missiroli poi va oltre, lamentando anche la presenza del sindaco Fabrizio Matteucci non nel posto a lui riservato dalla dirigenza della Ribelle («dimenticandosi che anche Castiglione di Ravenna fa parte del suo comune», sottolinea Missiroli in maniera polemica) ma tra gli stessi supporter del Ravenna colpevoli, secondo il presidente della Ribelle, dei comportamenti oltraggiosi e degli atti vandalici di cui sopra, che sempre secondo il presidente di Castiglione, si ripetono ogni volta che il Ravenna gioca in trasferta.

«La nostra Ribelle è una piccola società – termina la lettera –, che con gli sforzi sia economici, sia soprattutto di lavoro volontario di alcuni appassionati di calcio, sta facendo i salti mortali per rappresentare un piccolo riferimento del nostro territorio. Quindi, mi pare giusto che riceva l’appropriato rispetto da parte dei dirigenti di società più grandi e conosciute della nostra, cosa che in pratica accade quasi sempre, ma soprattutto da parte delle istituzioni cittadine».

Telecamere di videosorveglianza anche in via Cairoli. Nel comune ora sono 63

Installate grazie alla collaborazione di Forlini dell’ottica Gasperini
Saranno attive 24 ore al giorno. Immagini in tempo reale ai vigili

È stato inaugurato un nuovo impianto di videosorveglianza in centro a Ravenna, in via Cairoli, costituito da due telecamere installate su una delle due staffe già presenti accanto all’ottica Gasperini e utilizzate precedentemente dalla stessa ottica per il proprio impianto di videosorveglianza.

Le due nuove telecamere riprendono l’intera via; una infatti è orientata verso piazza del Popolo, l’altra verso via Corrado Ricci. All’inaugurazione sono tra gli altri intervenuti l’assessore a Commercio e Turismo Massimo Cameliani, l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani e Gianni Forlini, titolare dell’ottica Gasperini.

«Ringraziamo Forlini – hanno commentato Cameliani e Fagnani – per la sensibilità dimostrata nel sollecitare l’intervento e nel mettere a disposizione la struttura per l’installazione delle due nuove telecamere, che abbiamo voluto con l’obiettivo di garantire la sorveglianza anche su una strada di frequente transito del nostro centro storico come via Cairoli, dove sono presenti numerose attività commerciali».

«Sono molto contento – ha aggiunto Forlini – di poter contribuire a incrementare la sicurezza per la città; mi auguro che le nuove telecamere in aggiunta a tutte le altre possano essere sempre controllate in tempo reale, in modo da attivare una reale prevenzione».

Le telecamere sono in funzione 24 ore su 24; garantiscono la visione notturna grazie agli infrarossi. Le immagini riprese arrivano in tempo reale alla centrale operativa della Polizia municipale dalla quale, sempre in tempo reale, vengono trasmesse a Polizia di Stato e Carabinieri.

Con l’installazione di quelle di via Cairoli salgono a 63 le telecamere di videosorveglianza presenti nel territorio del comune di Ravenna.

Telecamere di videosorveglianza anche in via Cairoli. Nel comune ora sono 63

Installate grazie alla collaborazione di Forlini dell’ottica Gasperini
Saranno attive 24 ore al giorno. Immagini in tempo reale ai vigili

È stato inaugurato un nuovo impianto di videosorveglianza in centro a Ravenna, in via Cairoli, costituito da due telecamere installate su una delle due staffe già presenti accanto all’ottica Gasperini e utilizzate precedentemente dalla stessa ottica per il proprio impianto di videosorveglianza.

Le due nuove telecamere riprendono l’intera via; una infatti è orientata verso piazza del Popolo, l’altra verso via Corrado Ricci. All’inaugurazione sono tra gli altri intervenuti l’assessore a Commercio e Turismo Massimo Cameliani, l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani e Gianni Forlini, titolare dell’ottica Gasperini.

«Ringraziamo Forlini – hanno commentato Cameliani e Fagnani – per la sensibilità dimostrata nel sollecitare l’intervento e nel mettere a disposizione la struttura per l’installazione delle due nuove telecamere, che abbiamo voluto con l’obiettivo di garantire la sorveglianza anche su una strada di frequente transito del nostro centro storico come via Cairoli, dove sono presenti numerose attività commerciali».

«Sono molto contento – ha aggiunto Forlini – di poter contribuire a incrementare la sicurezza per la città; mi auguro che le nuove telecamere in aggiunta a tutte le altre possano essere sempre controllate in tempo reale, in modo da attivare una reale prevenzione».

Le telecamere sono in funzione 24 ore su 24; garantiscono la visione notturna grazie agli infrarossi. Le immagini riprese arrivano in tempo reale alla centrale operativa della Polizia municipale dalla quale, sempre in tempo reale, vengono trasmesse a Polizia di Stato e Carabinieri.

Con l’installazione di quelle di via Cairoli salgono a 63 le telecamere di videosorveglianza presenti nel territorio del comune di Ravenna.

Telecamere di videosorveglianza anche in via Cairoli. Nel comune ora sono 63

Installate grazie alla collaborazione di Forlini dell’ottica Gasperini Saranno attive 24 ore al giorno. Immagini in tempo reale ai vigili

È stato inaugurato un nuovo impianto di videosorveglianza in centro a Ravenna, in via Cairoli, costituito da due telecamere installate su una delle due staffe già presenti accanto all’ottica Gasperini e utilizzate precedentemente dalla stessa ottica per il proprio impianto di videosorveglianza.

Le due nuove telecamere riprendono l’intera via; una infatti è orientata verso piazza del Popolo, l’altra verso via Corrado Ricci. All’inaugurazione sono tra gli altri intervenuti l’assessore a Commercio e Turismo Massimo Cameliani, l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani e Gianni Forlini, titolare dell’ottica Gasperini.

«Ringraziamo Forlini – hanno commentato Cameliani e Fagnani – per la sensibilità dimostrata nel sollecitare l’intervento e nel mettere a disposizione la struttura per l’installazione delle due nuove telecamere, che abbiamo voluto con l’obiettivo di garantire la sorveglianza anche su una strada di frequente transito del nostro centro storico come via Cairoli, dove sono presenti numerose attività commerciali».

«Sono molto contento – ha aggiunto Forlini – di poter contribuire a incrementare la sicurezza per la città; mi auguro che le nuove telecamere in aggiunta a tutte le altre possano essere sempre controllate in tempo reale, in modo da attivare una reale prevenzione».

Le telecamere sono in funzione 24 ore su 24; garantiscono la visione notturna grazie agli infrarossi. Le immagini riprese arrivano in tempo reale alla centrale operativa della Polizia municipale dalla quale, sempre in tempo reale, vengono trasmesse a Polizia di Stato e Carabinieri.

Con l’installazione di quelle di via Cairoli salgono a 63 le telecamere di videosorveglianza presenti nel territorio del comune di Ravenna.

Il MaGio bike tour cambia continente Il giro del mondo continua in Canada

I due ravennati torneranno nel 2019 risalendo l’Africa. Ecco il saluto
di Marco Meini al Giappone (e alla donna amata) – FOTOGALLERY

Partiti verso est il 17 febbraio del 2013 con l’obiettivo di compiere il giro del mondo in bicicletta in cinque anni, i due giovani ravennati Marco Meini e Giovanni Gondolini dopo il giro di boa e i festeggiamenti per i primi mille giorni sui pedali hanno cambiato continente: dopo Europa, Oceania e Asia ora il MaGio Bike Tour (dalla fusione dei loro nomi di battesimo) è arrivato in America.

Salutata l’Asia e il Giappone, da Tokyo i due hanno preso l’aereo per Vancouver, in Canada, paese dove resteranno «per rifiatare» fino a marzo. I programmi futuri sono poi quelli di girare gli Stati Uniti per altri tre mesi, restare due mesi in Messico e poi affrontare tutto il centro America e trascorrere il prossimo Natale (quello del 2016) in Costarica. Nel 2017 sarà la volta del Sudamerica, dalla Colombia verso la costa ovest fino alla Patagonia argentina per risalire verso il Brasile e Rio de Janeiro. Da qui è prevista la partenza in aereo verso l’ultimo continente, l’Africa, partendo dal Sudafrica in direzione Ravenna, per un tragitto ancora da programmare che potrebbe terminare nel 2019, sei anni dopo quindi la partenza.
In Canada, al momento, Meini sta cercando qualche lavoretto mentre Gondolini – ci annuncia in una mail – si è buttato in un’altra sfida: quella di scrivere un libro.

Ravenna&Dintorni continua a seguire da vicino l’avventura dei due: dopo aver pubblicato sul giornale il saluto all’Asia di Giovanni (a questo link è possibile sfogliare il settimanale anche on line), qui Marco dà l’addio romanticamente al Giappone attraverso la bellezza incontrata e amata in una donna di Kyoto. Tra i correlati gli ultimi cinque articoli pubblicati sul nostro sito, mentre in fondo all’articolo una ampia gallery degli ultimi giorni in Asia.

Shiori una ragazza in Kimono
Ho scoperto Shiori fra i vicoli di Kyoto. L’avevo già incontrata in un’altra parte di mondo ma non avevo notato quel sorriso e quel suo innocente voler bene in una spontanea normalità. Mi sono lasciato contagiare dalla sua felicità, trasportare dalla sua trasparenza, stupire dalla naturale sincerità. Lei è la descrizione della antica e immutata bellezza di una sorgente calda fra le montagne. Ritrovo Shiori descritta nella poesia tenera e malinconica di un romanzo di Murakami.
Dai suoi occhi orientali scendono lacrime pure e in quel timore nello spogliarsi c’è racchiuso il lato aggraziato e cristallino del Giappone. Shiori è la rossa passione degli aceri in autunno, il candido bianco dei ciliegi di primavera, la rarità di un albero fiorito in ottobre, l’eleganza del Fuji che timidamente si mostra dietro le nuvole. Mi sono innamorato di lei come mi sono innamorato dell’Oriente.
Sono rimasto intrappolato in un armonioso giardino di bonsai, incantato davanti ad un vulcano, ho incontrato la serenità alla vista dell’oceano pacifico. Ho seguito con lo sguardo una ragazza in kimono e mi è sembrata Shiori. Ho aspettato davanti ad un tempio che lei arrivasse a darmi un bacio nascosto e quando mi ha accarezzato, ho sfiorato il cuore di Kyoto. Amandola mi sono lasciato cullare dal sol levante.
Non mi sono abituato a dire addio. Non riesco a salutare a cuor leggero e non credo lo possa mai imparare. Rimane un vuoto ogni volta che saluto una donna e un viaggiatore istintivamente impara a voler bene in fretta perché appena arrivato sa che sta per andare. Con Lei è stato un ciao dolce e amaro, un saionara triste detto col sorriso, un’emozione che rende infelici e vivi nello stesso respiro.
Marco Meini

Il MaGio bike tour cambia continente Il giro del mondo continua in Canada

I due ravennati torneranno nel 2019 risalendo l’Africa. Ecco il saluto di Marco Meini al Giappone (e alla donna amata) – FOTOGALLERY

Partiti verso est il 17 febbraio del 2013 con l’obiettivo di compiere il giro del mondo in bicicletta in cinque anni, i due giovani ravennati Marco Meini e Giovanni Gondolini dopo il giro di boa e i festeggiamenti per i primi mille giorni sui pedali hanno cambiato continente: dopo Europa, Oceania e Asia ora il MaGio Bike Tour (dalla fusione dei loro nomi di battesimo) è arrivato in America.

Salutata l’Asia e il Giappone, da Tokyo i due hanno preso l’aereo per Vancouver, in Canada, paese dove resteranno «per rifiatare» fino a marzo. I programmi futuri sono poi quelli di girare gli Stati Uniti per altri tre mesi, restare due mesi in Messico e poi affrontare tutto il centro America e trascorrere il prossimo Natale (quello del 2016) in Costarica. Nel 2017 sarà la volta del Sudamerica, dalla Colombia verso la costa ovest fino alla Patagonia argentina per risalire verso il Brasile e Rio de Janeiro. Da qui è prevista la partenza in aereo verso l’ultimo continente, l’Africa, partendo dal Sudafrica in direzione Ravenna, per un tragitto ancora da programmare che potrebbe terminare nel 2019, sei anni dopo quindi la partenza.
In Canada, al momento, Meini sta cercando qualche lavoretto mentre Gondolini – ci annuncia in una mail – si è buttato in un’altra sfida: quella di scrivere un libro.

Ravenna&Dintorni continua a seguire da vicino l’avventura dei due: dopo aver pubblicato sul giornale il saluto all’Asia di Giovanni (a questo link è possibile sfogliare il settimanale anche on line), qui Marco dà l’addio romanticamente al Giappone attraverso la bellezza incontrata e amata in una donna di Kyoto. Tra i correlati gli ultimi cinque articoli pubblicati sul nostro sito, mentre in fondo all’articolo una ampia gallery degli ultimi giorni in Asia.

Shiori una ragazza in Kimono
Ho scoperto Shiori fra i vicoli di Kyoto. L’avevo già incontrata in un’altra parte di mondo ma non avevo notato quel sorriso e quel suo innocente voler bene in una spontanea normalità. Mi sono lasciato contagiare dalla sua felicità, trasportare dalla sua trasparenza, stupire dalla naturale sincerità. Lei è la descrizione della antica e immutata bellezza di una sorgente calda fra le montagne. Ritrovo Shiori descritta nella poesia tenera e malinconica di un romanzo di Murakami.
Dai suoi occhi orientali scendono lacrime pure e in quel timore nello spogliarsi c’è racchiuso il lato aggraziato e cristallino del Giappone. Shiori è la rossa passione degli aceri in autunno, il candido bianco dei ciliegi di primavera, la rarità di un albero fiorito in ottobre, l’eleganza del Fuji che timidamente si mostra dietro le nuvole. Mi sono innamorato di lei come mi sono innamorato dell’Oriente.
Sono rimasto intrappolato in un armonioso giardino di bonsai, incantato davanti ad un vulcano, ho incontrato la serenità alla vista dell’oceano pacifico. Ho seguito con lo sguardo una ragazza in kimono e mi è sembrata Shiori. Ho aspettato davanti ad un tempio che lei arrivasse a darmi un bacio nascosto e quando mi ha accarezzato, ho sfiorato il cuore di Kyoto. Amandola mi sono lasciato cullare dal sol levante.
Non mi sono abituato a dire addio. Non riesco a salutare a cuor leggero e non credo lo possa mai imparare. Rimane un vuoto ogni volta che saluto una donna e un viaggiatore istintivamente impara a voler bene in fretta perché appena arrivato sa che sta per andare. Con Lei è stato un ciao dolce e amaro, un saionara triste detto col sorriso, un’emozione che rende infelici e vivi nello stesso respiro.
Marco Meini

Dai Bachi da Pietra a Todo Modo: L’alternative italiano al Bronson

A Natale torna il festival “Passatelli”,
in gennaio anche Le Luci della Centrale Elettrica

Dopo il pienone di sabato per il concerto di Levante, continua il fine anno (e il trend proseguirà anche all’inizio del 2016) al Bronson di Madonna dell’Albero completamente dedicato alla scena alternativa italiana.

Torna infatti dal 25 al 27 dicembre il tradizionale appuntamento con il festival “Passatelli in Bronson”, con tanto di cena (da qui il nome) al piano di sopra del club, il 25 e il 26 dicembre con ingresso omaggio ai concerti il giorno di Natale per chi deciderà di mangiare (posti limitati, prenotazioni al 333 2097141). Il programma musicale prevede il 25 in apertura il math-rock degli emiliani Mood e a seguire due pilastri dell’underground nostrano, entrambi con radici anche romagnole: il duo noise-rock strumentale Zeus e un altro duo, blues-metal-rock (tanto per trovare una nuova definizione) che presenterà il nuovo album, i Bachi da Pietra. Sabato 26 il dream pop dei pesaresi Havah, l’indie-rock con chiare influenze Usa dei cesenati Sunday Morning, il power trio milanese Pueblo People e la psichedelia dei torinesi The Yellow Traffic Light. Infine, sabato 27 giornata conclusiva (al Fargo di via Girolamo Rossi, in centro a Ravenna) con il live in solo del chitarrista di Ronin e Fulkanelli, Cristian Naldi.

Il 29 e il 30 dicembre altro (mini) festival, il Craft Beer Fest: per la prima volta al Bronson una due giorni dedicata alla degustazione di birre artigianali di qualità e specialità culinarie rigorosamente homemade. Dal vivo due band della provincia di Ravenna ma dalla fama nazionale: il 29 gli Herba Mate e il 30 i Mercato del Vago.

Il 5 gennaio spazio a due band ravennati ispirate all’indie-rock, al post-punk e al brit-rock: in apertura i debuttanti Divide By Zero, poi The Doormen, che continuano nel loro tour di presentazione del terzo album Abstract [ra].

Il calendario prosegue sempre all’insegna degli artisti ravennati il 9 con il poeta-cantautore Gregor Ferretti fino ad arrivare all’appuntamento clou di gennaio, giovedì 14, con il ritorno di Vasco Brondi, ossia Le Luci della Centrale Elettrica, nell’ambito del tour “per chitarra e voce”. Il concerto, però, con oltre un mese di anticipo, è già tutto esaurito.

Infine, il 16 gennaio fa tappa al Bronson Todo Modo, il nuovo progetto di Giorgio Prette, ex batterista degli Afterhours, il cantautore Paolo Saporiti e Xabier Iriondo, storico chitarrista e polistrumentista degli stessi Afterhours.

Info: 333 2097141.

E ora gli scarti del mercato di Ravenna finiscono al dormitorio Re di Girgenti

Intanto arriva anche il “porta a porta”: Hera passerà a ritirare
i rifiuti di box in box. Installate due nuove isole ecologiche di base

È partito sabato scorso, dal mercato ambulante di Ravenna, il progetto frutto di una collaborazione tra associazioni di categoria degli ambulanti, Re di Girgenti, cooperativa “Persone in Movimento”, Legambiente, Kirecò, Comune di Ravenna (Assessorati Politiche Sociali e Ambiente) e Gruppo Hera, che coinvolge gli operatori del mercato in azioni volte alla diminuzione degli sprechi alimentari e all’aumento della raccolta differenziata.

Obiettivo di questo progetto è creare una rete solidale e sostenibile sul territorio, tra soggetti diversi, oltre a sensibilizzare sugli aspetti ambientali (raccolta differenziata) ma soprattutto sociali connessi allo spreco alimentare. Un ruolo importante sarà svolto dai volontari della cooperativa “Persone in movimento” che affiancheranno e agevoleranno gli ambulanti nello svolgimento delle attività legate all’iniziativa.

Alla fine di ogni giornata di mercato, gli ambulati potranno inserire frutta, ortaggi e alimenti, che devono essere consumati in brevi periodi, in cassette all’interno del proprio stallo. I volontari dopo aver valutato l’idoneità dei cibi li raduneranno in un unico punto, dando così vita ad un Banco di Solidarietà. In seguito i cibi saranno portati all’asilo notturno Re di Girgenti di Ravenna, dove verranno impiegati per preparare i pasti alle persone in momentanea difficoltà economica e sociale.

Sempre sul fronte della raccolta differenziata, è in arrivo anche un cambiamento importante che riguarda il conferimento dei rifiuti al mercato di Ravenna. In precedenza, gli ambulanti svolgevano la raccolta differenziata utilizzando cassonetti stradali. Da oggi saranno invece serviti dalla raccolta domiciliare. Gli operatori del mercato infatti potranno raccogliere carta/cartone, plastica, cassette di legno e di plastica, scarti alimentari all’interno dei propri stalli. A fine mercato addetti di Hera passeranno, di box in box, a raccogliere tutti i rifiuti. Inoltre, per dare un’ulteriore opportunità agli ambulanti e ai frequentatori del mercato di poter smaltire i rifiuti differenziati e indifferenziati, Hera ha collocato due isole ecologiche di base in via Cassino e via Berlinguer, con contenitori per la raccolta di carta-cartone, plastica, vetro, organico e rifiuto indifferenziato.

«Queste azioni – si legge in una nota di Hera – rientrano tra le iniziative che l’Amministrazione Comunale di Ravenna sta mettendo in campo per il raggiungimento del 73% di raccolta differenziata, obiettivo dato dall’Europa per il 2020».

E ora gli scarti del mercato di Ravenna finiscono al dormitorio Re di Girgenti

Intanto arriva anche il “porta a porta”: Hera passerà a ritirare i rifiuti di box in box. Installate due nuove isole ecologiche di base

È partito sabato scorso, dal mercato ambulante di Ravenna, il progetto frutto di una collaborazione tra associazioni di categoria degli ambulanti, Re di Girgenti, cooperativa “Persone in Movimento”, Legambiente, Kirecò, Comune di Ravenna (Assessorati Politiche Sociali e Ambiente) e Gruppo Hera, che coinvolge gli operatori del mercato in azioni volte alla diminuzione degli sprechi alimentari e all’aumento della raccolta differenziata.

Obiettivo di questo progetto è creare una rete solidale e sostenibile sul territorio, tra soggetti diversi, oltre a sensibilizzare sugli aspetti ambientali (raccolta differenziata) ma soprattutto sociali connessi allo spreco alimentare. Un ruolo importante sarà svolto dai volontari della cooperativa “Persone in movimento” che affiancheranno e agevoleranno gli ambulanti nello svolgimento delle attività legate all’iniziativa.

Alla fine di ogni giornata di mercato, gli ambulati potranno inserire frutta, ortaggi e alimenti, che devono essere consumati in brevi periodi, in cassette all’interno del proprio stallo. I volontari dopo aver valutato l’idoneità dei cibi li raduneranno in un unico punto, dando così vita ad un Banco di Solidarietà. In seguito i cibi saranno portati all’asilo notturno Re di Girgenti di Ravenna, dove verranno impiegati per preparare i pasti alle persone in momentanea difficoltà economica e sociale.

Sempre sul fronte della raccolta differenziata, è in arrivo anche un cambiamento importante che riguarda il conferimento dei rifiuti al mercato di Ravenna. In precedenza, gli ambulanti svolgevano la raccolta differenziata utilizzando cassonetti stradali. Da oggi saranno invece serviti dalla raccolta domiciliare. Gli operatori del mercato infatti potranno raccogliere carta/cartone, plastica, cassette di legno e di plastica, scarti alimentari all’interno dei propri stalli. A fine mercato addetti di Hera passeranno, di box in box, a raccogliere tutti i rifiuti. Inoltre, per dare un’ulteriore opportunità agli ambulanti e ai frequentatori del mercato di poter smaltire i rifiuti differenziati e indifferenziati, Hera ha collocato due isole ecologiche di base in via Cassino e via Berlinguer, con contenitori per la raccolta di carta-cartone, plastica, vetro, organico e rifiuto indifferenziato.

«Queste azioni – si legge in una nota di Hera – rientrano tra le iniziative che l’Amministrazione Comunale di Ravenna sta mettendo in campo per il raggiungimento del 73% di raccolta differenziata, obiettivo dato dall’Europa per il 2020».

Pitbull uccide chihuahua in pieno centro a Ravenna

Il cane di Bucci del Mariani ha azzannato quello del vicino negozio di abbigliamento in via Ponte Marino. «Siamo mortificati»

Il piccolo chihuahua di Verdiana Abbigliamento – boutique di via Ponte Marino dove si era fatto notare dai frequentatori della zona, in centro a Ravenna – è stato ucciso venerdì pomeriggio dal pitbull di Maurizio Bucci, il titolare del vicino Mariani Lifestyle nonché candidato a sindaco alle prossime amministrative per la lista civica La Pigna.

Il fatto è riportato dal Carlino Ravenna, con tanto di testimonianze dirette della titolare del negozio e dei Bucci (marito e moglie). A tenere al guinzaglio il pitbull infatti era quel pomeriggio la moglie di Maurizio, che racconta di essere anche caduta per cercare di fermare il cane (che avrebbe aggredito il chihuahua sulla soglia del negozio di abbigliamento, poco dentro o poco fuori a seconda delle testimonianze) ma che lo descrive comunque come un animale «di una dolcezza unica, buono ed equilibrato». Il tutto sarebbe accaduto in una frazione di secondo, un morso.

«Siamo mortificati – ha dichiarato Maurizio Bucci al giornalista Andrea Colombari del Carlino, rivelando anche che il pitbull è stato educato da un addestratore – perché Moschino (il nome del chihuahua, ndr) era come se fosse il nostro cane, la Verdiana è una carissima amica. Siamo fortissimamente dispiaciuti, è un dramma».

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