La cantautrice statunitense reinterpreterà l’epico concerto che segnò il passaggio da acustico a elettrico
Per l’edizione 2025 del Ravenna Festival, in programma la prossima estate, è già arrivata un’anticipazione di peso. Il 26 giugno 2025, al Teatro Alighieri, Cat Power riattraverserà l’epocale concerto della Royal Albert Hall di Bob Dylan del 1966. La cantautrice statunitense porterà questo suo nuovo tour “Cat Power Sings Dylan” in tutta Europa e fra le tappe c’è anche il capoluogo bizantino.
Il concerto sarà in prevendita esclusiva a partire da venerdì 13 dicembre sul circuito Ticketone (45 euro per posti in platea e palchi I, II e III ordine, 30 euro per palchi IV ordine, loggione e galleria).
Per gli appassionati di musica, il concerto di Dylan che sarà reinterpretato da Cat Power è un evento storico. In quell’occasione, infatti, il cantautore passò da acustico a elettrico a metà esibizione, scatenando le ire dei puristi del folk e modificando la traiettoria del rock ‘n’ roll. Peraltro, fu un bootleg erroneamente etichettato a guadagnare la denominazione “concerto della Royal Albert Hall”. Infatti, quell’esibizione di Dylan in realtà si tenne alla Manchester Free Trade Hall.
«Sapevo che, rappresentando una performance che ha cambiato per sempre il panorama del rock ‘n’ roll, dovevo affrontarla con grande serietà», sottolinea Cat Power. «Anche se “serietà” sembra una parola limitante per descrivere la profondità della mia immersione in essa. Una canzone cambia quando qualcun altro la interpreta, che si stiano sforzando di rimanere fedeli alla versione originale o meno. Avevo e ho ancora un profondo rispetto per l’uomo che ha creato così tante canzoni che hanno contribuito a sviluppare il pensiero consapevole in milioni di persone, plasmando il modo in cui vedono il mondo».
L’appello dei due gruppi di opposizione al ministro delle infrastrutture
La Pigna e la Lega chiedono che il nuovo presidente dell’Autorità portuale sia ravennate. I due gruppi consiliari di opposizione hanno affidato l’appello a una nota congiunta, diramata in seguito alle indiscrezioni sui candidati emersi sulla stampa locale. Il mandato dell’attuale presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale, Daniele Rossi, è in scadenza e il Ministero delle infrastrutture dovrà scegliere il suo sostituto entro la fine dell’anno.
«In un momento così delicato per l’economia, una volta di più, richiamiamo il disposto dell’ articolo 8 della legge 84/94 (legge portuale) sui requisiti di nomina del presidente, che deve avere “una comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale” e, aggiungiamo noi, anche di tipo manageriale», affermano Veronica Verlicchi, capogruppo La Pigna, e Gianfilippo Rolando, capogruppo della Lega in consiglio comunale. «Il fatto poi di poter contare su un nuovo presidente di Ravenna e in possesso dei requisiti di legge, permetterebbe di gestire al meglio il nostro porto e, avendone già profonda conoscenza, di integrare la portualità con la città di Ravenna e col territorio comunale, provinciale e regionale».
Concludono Verlicchi e Rolando: «I gruppi consiliari La Pigna e Lega Salvini Premier chiedono pertanto al ministro delle infrastrutture e al presidente della Regione Emilia-Romagna di scegliere d’intesa tra loro il nuovo presidente della Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale, avendo come unico obiettivo quello di individuare una figura che soddisfi pienamente i requisiti previsti dalla legge, che abbia una solida esperienza manageriale in ambito portuale e che sia preferibilmente ravennate».
Secondo Facile.it, l’importo medio ammonta a 131 mila euro
Nei primi dieci mesi del 2024, l’importo medio richiesto per un mutuo in provincia di Ravenna è stato pari a 131.176 euro. Si tratta di una delle medie più basse della regione. Lo segnala l’osservatorio di Facile.it.
Analizzando le richieste di mutuo raccolte in Emilia-Romagna da gennaio a ottobre 2024, Bologna è la provincia emiliano-romagnola con l’importo medio più alto (148.046 euro), seguita da Rimini (145.733 euro) e Forlì-Cesena (137.869 euro). Continuando a scorrere la graduatoria si posizionano le province di Modena (134.089 euro), Ravenna (131.176 euro), Parma (130.141 euro) e Reggio Emilia (127.950 euro). Chiudono la graduatoria regionale le province di Piacenza (117.102 euro) e Ferrara (111.205 euro). La media regionale ammonta a 135.887 euro (+5% rispetto al 2023), quella nazionale a 133.923 euro.
Nel periodo analizzato, la richiesta di finanziamenti è aumentata del 21% rispetto allo stesso periodo del 2023. Torna a crescere anche il peso percentuale delle richieste di surroga, passate dal 19% del 2023 al 28% del 2024.
Limitando l’analisi alle sole richieste di mutui per l’acquisto della prima casa, emerge che l’importo medio richiesto in Emilia-Romagna nei primi dieci mesi del 2024 è stato pari a 140.317 euro, in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In lieve crescita anche il valore medio dell’immobile, che ha raggiunto i 189.703 euro (+3%). Rimangono sostanzialmente stabili l’età media del richiedente (37 anni) e la durata del piano di ammortamento (26 anni e mezzo).
Al teatro comunale di Russi la poetessa darà vita alla sua ultima raccolta: «Voglio porre l’accento sull’incapacità di indignarci». La nostra intervista
Mariangela Gualtieri (foto di Melina Mulas)
Poesia di presenza, pronunciata per l’ascolto. È questo il rito sonoro di Mariangela Gualtieri, poeta e drammaturga che consegna al pubblico i suoi versi, facendoli vivere attraverso la voce, il corpo, la musica. Una forma intermedia fra lettura e spettacolo, dove si uniscono i due amori di Gualtieri, la poesia e il teatro, mondi continuamente in dialogo. Con Naturale sconosciuto l’artista darà vita, sul palco del teatro comunale di Russi (13 dicembre, ore 20.45), alle parole della sua ultima raccolta poetica, Ruvido umano (Einaudi 2024).
Le radici dell’esperienza teatrale di Gualtieri, dopo gli studi in architettura allo Iuav di Venezia, sono da ricercarsi all’interno del Collettivo Valdoca, gruppo cesenate che negli anni ’70 fonde teatro e musica, antenato del Teatro Valdoca, fondato nel 1983 da Gualtieri stessa e dal regista Cesare Ronconi, suo compagno artistico e di vita. Lo spettacolo d’esordio, Lo spazio della quiete (1983), intersecando teatro e danza, mostra già la fusione dei diversi linguaggi artistici come tratto distintivo della compagnia. La ricerca di Gualtieri e Ronconi si arricchisce grazie all’incontro con alcuni dei grandi maestri del teatro novecentesco come Kantor, Grotowski e Carmelo Bene. È l’incontro con un poeta, tuttavia, a segnare una svolta nel percorso personale di Gualtieri. Nel 1985 Milo De Angelis e la Valdoca inaugurano una Scuola di Poesia. Fortini, Luzi, Loi, Rosselli, Merini sono solo alcuni degli ospiti protagonisti di quelli che saranno incontri decisivi per l’artista.
Con la poesia Mariangela scopre una nuova vocazione, che dal palco la porta verso la scrittura di versi, da attrice a drammaturga della compagnia Valdoca. Per la scena, inizia scrivendo lo spettacolo in tre atti Antenata (1991-93), che dà nome anche alla sua prima raccolta poetica, edita e pubblicata da Crocetti nel 1992. Fuoco centrale e altre poesie per il teatro (2003) è una rosa selezionata di versi scritti per il teatro che sancisce l’inizio delle pubblicazioni per Einaudi, ma è con la raccolta Bestia di gioia (2010) che Gualtieri firma il suo maggiore successo poetico e l’inizio delle sperimentazioni con i riti sonori. Bello mondo (2015), Nostalgia delle cose impossibili (2018) e Il quotidiano innamoramento (2020) portano in scena un ritrovato legame fra verso scritto e oralità, sapientemente guidato dalle luci di Cesare Ronconi, che curerà anche il prossimo rito sonoro ravennate.
Delle origini della scrittura di Gualtieri e della sua ultima pubblicazione parliamo direttamente con la poeta.
foto di Melina Mulas
Oltre a scrivere poesie, lei si occupa di drammaturgia. Quali sono le consonanze e le differenze fra questi due tipi di scrittura? Hanno una fonte d’ispirazione comune?
«Nel caso della drammaturgia, la mia scrittura è sempre stata ispirata dalla scrittura registica di Cesare Ronconi. Credo di avere scritto i miei versi più riusciti proprio in teatro, e grazie a quel modo particolare di lavoro con gli interpreti messo a punto da Ronconi. Al di fuori di lì c’è la miriade di esperienze e incontri che il vivere ci propone ogni giorno e che, quando siamo con le antenne ben attive, possono far nascere in noi la parola poetica».
La sua poesia è legata alla magia fonica che investe il verso quando viene pronunciato di fronte a un pubblico. Ritiene che il “rito sonoro” aggiunga valore ai versi e che l’ascolto di altre persone cambi quello che lei scrive?
«Non lo cambia ma, quando tutto va come deve, sicuramente si potenzia. In pandemia credo che quasi tutti abbiano fatto esperienza della poca energia che veniva da lezioni o incontri fatti on line. La presenza, e tanto più l’essere in tanti attenti su un identico punto, aggiunge vitalità ai presenti e alle varie espressioni che qualcuno propone».
Nelle prime poesie della sua ultima raccolta, Ruvido umano, emerge il ritratto di un mondo malato, che sembra essersi discostato dal corso naturale delle cose, un mondo in cui i figli muoiono, dove non c’è più spazio per il tempo ma solo per la morte. Lei stessa usa la parola “normalità”: cosa si può intendere con essa e come ritornarvi?
«Penso che la normalità non esista. L’eccellenza dovrebbe essere la normalità. In quella poesia uso questo vocabolo per indicare una certa assuefazione ai quotidiani bollettini di morte dei notiziari. Voglio porre l’accento sull’incapacità di indignarci di fronte all’orrore e così l’orrore pare a volte divenire la “normalità”. Con la conseguente caduta della pietà, della compassionevolezza, della fratellanza, tutti sentimenti a cui ci si educa».
Nella poesia L’animale che siamo parla di come gli uomini posseggano un animale interiore, che lei identifica nel dolore. Come riuscire ad accoglierlo? Come addomesticare il nostro animale interiore senza averne paura?
«Non è di un animale interiore che parlo, di qualcosa che si aggiunge a noi, ma di noi umane e umani come animali. Noi siamo animali, ben strani animali. E dunque qualcosa in noi avverte il pericolo di specie. Abbiamo antenne un po’ assopite ma qualcosa nel profondo sente e ragiona in termini di specie, come fanno tutti gli altri animali. Noi ne siamo piuttosto inconsapevoli e, nel nostro antropocentrismo, non pensiamo certo di essere come gli altri animali».
I figli e gli animali emergono nelle sue poesie come presenze luminose che aiutano a ricentrare il cammino, a porre domande. In che modo potremmo definire gli animali e i bambini dei maestri per noi umani?
«Bambini e animali ci sono maestri nel loro semplice accogliere la vita, maestri di gioia, chi ha un cucciolo in casa lo sa. Maestri di attenzione e di pienezza. E di tanto altro».
Il workshop a ingresso gratuito è dedicato a madri, infermiere, caregiver, dottoresse, volontarie e assistenti famigliari
A Cervia una giornata dedicata alle donne “che si prendono cura degli altri”: mamme, caregiver, operatrici sociali, insegnanti, volontarie, infermiere, dottoresse e assistenti familiari sono invitate sabato 14 dicembre (dalle 9 alle 16) nella Sala Malva Nord di Via dei Papaveri 43 per il workshop “La Giornata di vita per chi ha cura: risorse e speranze per attraversare il tempo della fragilità”, organizzato dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Cervia in collaborazione con il Servizio SeiDonna, nell’ambito del progetto “Al lavoro in-formate” finanziato dalla Regione.
La giornata rappresenta un’occasione per rallentare, ricaricarsi e riscoprire il significato del prendersi cura non solo degli altri, ma anche di sé stessé. Grazie al laboratorio condotto dalle formatrici esperte Giulia Albano e Lucia Fabbri le partecipanti esploreranno strategie per affrontare il tempo della fragilità con maggiore consapevolezza, resilienza e auto-efficacia. La partecipazione è gratuita e aperta a tutte le interessate. Per iscriversi o ottenere ulteriori informazioni, è possibile inviare una mail a seidonna@comunecervia.it o chiamare il numero 0544.979266.
«L’iniziativa vuole dare un segnale forte: chi si dedica alla cura degli altri non deve sentirsi sola. È fondamentale riconoscere il valore del loro impegno e accompagnarle verso il benessere, offrendo loro strumenti e momenti di condivisione per ripartire con nuova energia” – ha dichiarato Michela Brunelli, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Cervia -. Con questo progetto vogliamo sottolineare che il prendersi cura è un atto collettivo, non solo individuale. È una responsabilità che come comunità dobbiamo condividere per costruire una rete di supporto più forte e più umana».
Gli sportivi hanno portato doni ai giovani ricoverati
Ieri mattina, 10 dicembre, una delegazione di calciatori del Ravenna FC ha visitato il reparto di pediatria dell’ospedale di Ravenna Santa Maria delle Croci, portando doni e un momento di gioia ai bambini ricoverati. Gli sportivi sono stati ricevuti dal primario del reparto, il dott. Federico Marchetti.
«Per il Ravenna FC, essere un punto di riferimento per il territorio significa non solo cercare di eccellere sul piano sportivo, ma anche impegnarsi attivamente nel sociale, sostenendo iniziative che possano regalare conforto e speranza», commenta la società sportiva. «Questa visita, pur essendo solo un piccolo gesto, rappresenta un segno tangibile della volontà del club di alleviare, anche solo per un momento, le difficoltà vissute dai piccoli pazienti e di offrire loro un sorriso in un periodo complesso».
I residenti denunciavano da anni la scarsa illuminazione in prossimità delle strisce pedonali dove la 63enne ha perso la vita
Il punto dove la donna è stata investita (immagine tratta da Google Street View)
Si accendono le polemiche sulla pericolosità di viale Zaganelli, la strada di Massa Lombarda dove il 9 dicembre ha perso la vita una 63enne. La donna è stata investita da un’automobile mentre attraversava la carreggiata. Sul Corriere di Romagna in edicola oggi è intervenuta la figlia della vittima, che ha denunciato la scarsa illuminazione della provinciale in prossimità delle strisce pedonali dove la 63enne è stata investita.
«Mia madre stava rincasando dopo una passeggiata – racconta la figlia al Corriere – e per attraversare la strada quel passaggio pedonale è praticamente obbligatorio, altrimenti bisognerebbe assurdamente andare in mezzo all’erba del marciapiede, che in questi giorni è anche piena di fango. Sono anni che qui tutti hanno paura di questa strada, per attraversarla o anche solo per uscire di casa, perché le auto non rispettano i limiti, la segnaletica è poca e deteriorata, e c’è poca luce di sera».
Secondo la ricostruzione del quotidiano, da anni i residenti segnalavano al Comune la pericolosità di quel tratto, che tuttavia è di competenza provinciale.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Stefano Sangiorgi, che ha scritto su Facebook: «Abbiamo già incontrato diverse aziende per un rifacimento totale della pubblica illuminazione, stiamo “raccogliendo” una serie di passaggi pedonali (tutti è assolutamente impossibile) da poter illuminare ad hoc con un “varco al led” che indicativamente costa 7/8.000 euro».
La sede non sarà più attiva a partire dal 20 gennaio. I dipendenti smistati negli altri sportelli della zona
Chiude l’ufficio postale di via Meucci: come dichiara un cartello affisso all’ingresso, la sede non sarà più operativa a partire dal 20 gennaio 2025. Dopo quella data, la corrispondenza in giacenza nell’ufficio sarà trasferita negli spazi di Ravenna 7 in via Fiume Abbandonato 88. L’ufficio più vicino attivo anche durante il turno pomeridiano è invece quello di Ravenna Centro (Piazza Garibaldi 1).
La chiusura dell’ufficio denominato Ravenna 8 (l’ultimo inaugurato in città) è stata disposta dalla sede centrale di Roma, per una riduzione degli sportelli sul territorio ravennate. Tutti gli impiegati verranno smistati negli altri uffici della zona. Negli ultimi anni, l’ufficio era stato “declassato” e il personale ridotto da 5 dipendenti a 3.
Poste Italiane, da noi interpellata, sottolinea come la chiusura di via Meucci arrivi a fronte di 27 uffici postali «che continueranno ad essere regolarmente aperti e disponibili. In particolare si evidenzia che l’ufficio postale di via Fiume Abbandonato 88 (Ravenna 7), dotato di Atm h24 sette giorni su sette, dista meno di due chilometri dalla sede di via Meucci prossima alla chiusura».
La decisione – continua la nota inviata alla nostra redazione da Poste Italiane – è stata presa «in conformità con i provvedimenti adottati dall’Autorità di regolamentazione Agcom», che ha predisposto un piano di riorganizzazione della rete postale. «Un’esigenza che nasce dalle mutate abitudini dei cittadini che utilizzano sempre di più servizi e prodotti sui canali digitali tanto che ad oggi sono oltre venti milioni le interazioni giornaliere sui canali online come il sito poste.it e le app aziendali».
Nove appuntamenti a cadenza settimanale organizzati da Ausl Romagna e dedicati a un gruppo di 15 persone maggiorenni
Ausl Romagna, in collaborazione con il Comune di Russi, organizza in città un ciclo di incontri dal titolo «Insieme per ritrovare il benessere», dedicati alla gestione dello stress. Nove appuntamenti gratuiti, dedicati a un gruppo di massimo 15 persone maggiorenni che si trovano ad affrontare un momento di stress di fronte ai cambiamenti «prevedibili» e «imprevedibili» che la vita riserva. Il percorso avrà luogo con cadenza settimanale dal 14 gennaio all’11 marzo 2025, dalle 14.30 alle 17, negli spazi della Biblioteca comunale di Russi (Via Godo Vecchia 10).
«Vogliamo creare un luogo di condivisione per incrementare la propria capacità di essere “flessibili” e “consapevoli”» commentano dall’organizzazione. Gli incontri saranno condotti dalla psicologa e psicoterapeuta di Ausl Romagna, Dottoressa Maria Grazia Attrice, che si occuperà anche di sostenere un colloquio di selezione con gli aspiranti partecipanti prima dell’inizio del ciclo.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al proprio medico di Medicina generale o scrivere a mariagrazia.attrice@auslromagna.it.
Appuntamento al museo civico San Rocco e alle pescherie della Rocca, con ingresso gratuito
Sabato 14 dicembre inaugurano due mostre artistiche a Fusignano e Lugo. Alle ore 17 a Fusignano apre “Una grande Romagna”, mostra pittorica del ‘900 nella collezione Dieter Schmid; mentre alle ore 18 a Lugo inaugura “Fango, acqua e arte”, mostra scultorea collettiva con opere di Tullo Golfarelli, Domenico Rambelli, Ercole Drei e Angelo Biancini.
“Una grande Romagna” sarà allestita al museo civico San Rocco di Fusignano e rappresenta un omaggio a Dieter Schmid (1936-2022), uno dei grandi collezionisti e appassionati d’arte del territorio romagnolo. La mostra offre al pubblico uno sguardo e una prima riflessione sulla vicenda collezionistica che ha visto protagonista Schmid, concentrandosi sull’arte locale. Alle pareti saranno visibili le opere di oltre 40 artisti romagnoli. Promossa dal Comune di Fusignano in collaborazione con Auser, la mostra è a ingresso gratuito e sarà visibile fino al 23 febbraio 2025 il sabato dalle 15 alle 18, domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Chiusa il 25 dicembre e il 1° gennaio.
“Fango, acqua e arte” sarà visibile alle pescherie della Rocca di Lugo. La mostra mette in dialogo quattro grandi scultori romagnoli vissuti tra ‘800 e ‘900, provenienti dal medesimo ambito geografico ma appartenenti a stagioni differenti, offrendo un costante rimando al contesto politico, sociale e culturale in cui le opere stesse sono state prodotte. In esposizione ci saranno 25 sculture tra terrecotte, ceramiche, bronzi e marmi che coprono un arco temporale che va dal 1888 al 1972. La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 26 gennaio il giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30, il sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30.
Appuntamento il 12 dicembre con gli autori Pier Giorgio Missiroli e Andrea Ghinassi
Pier Giorgio Missiroli e Andrea Ghinassi, autori di “Fata Ròba”
Giovedì 12 dicembre alle 20.30, nella sala della comunità di Sant’Agata sul Santerno (via Luigia Fucci Pollini 2), si terrà la presentazione del libro Fata Ròba. Si tratta di un’opera che racconta, attraverso immagini e testi, l’alluvione che ha colpito la Romagna a maggio 2023, con particolare attenzione a Sant’Agata sul Santerno, uno tra i paesi più colpiti. Il libro nasce dall’incontro tra il fotografo Pier Giorgio Missiroli e Andrea Ghinassi, autore dei testi e testimone diretto della devastazione.
«Fata ròba» è un’espressione tipica del dialetto romagnolo che racchiude un ventaglio di significati che spaziano dalla meraviglia alla sconvolgente incredulità. Spiegano gli autori: «In questo contesto, l’espressione diventa la sintesi perfetta di un evento che ha segnato profondamente la comunità di Sant’Agata sul Santerno, ricordando quanto sia fondamentale ritrovare senso e bellezza anche nella perdita».
L’evento, patrocinato dal Comune di Sant’Agata sul Santerno, sarà moderato dal giornalista Giovanni Bucchi ed è promosso in collaborazione con il centro sociale culturale Ca di cuntadèn. La serata sarà accompagnata da vino e ciambella offerti dall’osteria del Boccaccio. Il libro è stato realizzato con il contributo di Conserve Italia. Il ricavato della vendita sarà interamente devoluto al Comune di Sant’Agata sul Santerno per la ricostruzione della biblioteca.
È stata presentata la stagione “Ravenna Musica 2025”, curata dall’Associazione musicale Angelo Mariani. La stagione propone nove concerti in abbonamento – uno in più dell’anno scorso – e un appuntamento extra fuori abbonamento nell’arco di quasi tre mesi, dal 5 febbraio al 7 maggio 2025. Tutti i concerti si svolgeranno come sempre al Teatro Alighieri (inizio ore 21).
Tra i ritorni più attesi c’è quello di Mario Brunello, che col suo violoncello piccolo suonerà un programma dedicato ai figli di Johann Sebastian Bach, insieme all’Ensemble Estrovagante e a Riccardo Doni, direttore al cembalo. Sarà un ritorno anche quello del Trio di Parma, storica formazione che a Ravenna sarà arricchita dal violista Simonide Braconi, prima viola del Teatro alla Scala, per due quartetti di Johannes Brahms.
Il pubblico di “Ravenna Musica 2025” riascolterà anche il violino di Domenico Nordio in duo con il pianista Roberto Plano, nonché un concerto della Filarmonica Toscanini diretta da Joel Sandelson con due solisti d’eccezione, Anna Tifu al violino e Giovanni Gnocchi al violoncello, nell’esecuzione del doppio concerto di Brahms.
Ancora, tra gli appuntamenti in programma c’è quello col pianoforte di Federico Colli e Giuseppe Albanese, ai quali sono affidati i due recital solistici. Infine, sono in calendario le residenze delle orchestre Leonore e Vittorio Calamani. La Leonore, diretta da Daniele Giorgi, si avvarrà della presenza del giovane pianista russo Arsenii Moon; mentre la Vittorio Calamani torna a Ravenna diretta da Nicola Valentini.
Il calendario completo è sul sito del Teatro Alighieri. Abbonamenti da 32 a 190 euro a seconda del settore e dell’età, in vendita fino al 5 febbraio 2025 presso la biglietteria del teatro.