domenica
29 Giugno 2025

Procedono i lavori per il sottopasso: in costruzione le rampe verso la San Vitale

Il cantiere per la nuova viabilità ha un costo di circa 12 milioni di euro e dovrà collegare la San Vitale alla zona artigianale di via Naviglio

A Bagnacavallo procedono i lavori per la realizzazione del sottopasso ferroviario carrabile di via Bagnoli Superiore e della nuova rete viaria che andrà a collegare la strada San Vitale (creando una rotonda a ovest dell’abitato) con l’area produttiva sulla provinciale Naviglio.

Il Comune di Bagnacavallo aggiorna sullo stato di avanzamento del cantiere. Ad oggi, 19 luglio, risultano completati i lavori di risoluzione delle interferenze tra le nuove opere e i sottoservizi esistenti ed è stata ultimata la deviazione del canale di scolo Fosso Munio. Sono in fase di realizzazione le rampe di uscita del nuovo sottopasso verso la SP253 e le opere in sotterraneo del sottopasso carrabile. Contemporaneamente a queste lavorazioni, sono state avviate di recente le opere di costruzione della rotatoria in corrispondenza di via Fornazzo e via Mattei, con l’obiettivo di riaprire il prima possibile la nuova viabilità alla circolazione locale per i residenti. Si proseguirà poi con la realizzazione della seconda rotatoria che sorgerà tra il sottopasso e la via Fornazzo e, in seguito, della terza, in corrispondenza della via San Vitale. La nuova viabilità che collegherà la zona a sud della ferrovia e quella a nord, infine, sarà completata con la realizzazione delle rampe di uscita del nuovo sottopasso verso via Fornazzo.

Il nuovo tratto di viabilità, della lunghezza di circa un chilometro, collegherà direttamente – attraverso tre nuove rotatorie e il sottopasso – due importanti assi viari di Bagnacavallo, deviando il traffico ed evitando la formazione di code in prossimità del centro cittadino. Il costo complessivo del progetto è di circa 12 milioni e 850mila euro, oltre la metà dei quali finanziati dal Comune di Bagnacavallo con contributi di RFI, Regione Emilia-Romagna e Provincia di Ravenna. L’intervento permetterà anche l’eliminazione del passaggio a livello di via Bagnoli, sulla linea ferroviaria Castel Bolognese-Ravenna, con vantaggi sia per il traffico stradale che per quello ferroviario. La stazione appaltante del progetto è Rete Ferroviaria Italiana, la direzione lavori è affidata a Italferr, società entrambe appartenenti al Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, mentre la realizzazione delle opere è stata appaltata all’impresa Rem.

«Prende sempre più forma una delle infrastrutture più importanti per il nostro territorio – sottolineano il sindaco Matteo Giacomoni e l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Ravagli – che sicuramente porterà un sensibile miglioramento in termini di viabilità, qualità ambientale e sviluppo economico. Risvolti estremamente positivi che, unitamente alle altre grandi opere già in programma, andranno a beneficio non soltanto del nostro comune ma di un’area molto più vasta».

Con i burattini al mare: spettacoli per famiglie a Marina e Casal Borsetti

Al bagno Coja e in piazza Dora Markus in scena le rappresentazioni delle compagnie più note

Mattia3Sui lidi ravennati diversi appuntamenti dedicati ai burattini e al teatro di figura nel weekend 19-21 luglio.

Si comincia il 19 luglio. Al bagno Coja di Casal Borsetti alle 21.15 lo spettacolo “Sandrone Re dei Mamalucchi” nella rassegna “Burattini alla riscossa” curata da Massimiliano Venturi. I burattini di Mattia Zecchi fanno rivivere in scena un grande classico della burattineria emiliana, restituendolo all’oggi con una messinscena dal gusto contemporaneo. Rosina è disperata. Il padre Sandrone, rozzo contadino, si è fatto predire il futuro da un cartomante il quale gli ha fatto credere che diventerà ricchissimo. Per questo ha deciso di acquistare gioielli e ricchezze di ogni tipo, con il rischio però di mandare in rovina la famiglia, e ciò che è peggio opponendosi alla volontà della figlia di sposare Fagiolino. I due fidanzati però non si perderanno d’animo, e protetti da un ricco villeggiante del paese daranno a Sandrone una bella lezione; lo faranno diventare “Re dei Mammalucchi”, un regno pieno di regolamenti, leggi, prassi e abitudini che gli faranno passare la voglia di diventare ricco e importante.

Sabato 20 luglio la compagnia Granteatrino Casa di Pulcinella, con lo spettacolo La capra ballerina, sarà in piazza Dora Markus di Marina di Ravenna dalle 21. Lo spettacolo fa parte di “Burattini e Figure”, un progetto del Teatro del Drago/Famiglia d’Arte Monticelli. Nella fiaba si narra la storia di una vecchina che, dimenticando la porta di casa aperta, ha una brutta sorpresa. Al suo ritorno una simpatica Capra è entrata in casa e ha chiuso la porta. Che fare? La nonnina, con l’aiuto del fido cane Gustavo, cerca di rientrare a casa ma la Capra non apre la porta. Alcuni animali della fattoria, un bue, un asino e un porcello, giunti in aiuto della vecchina, non ottengono, nonostante la buona volontà, alcun risultato. Quando tutto sembra perduto due topolini, furbi e coraggiosi, riusciranno a risolvere l’inghippo.

Venerdì 26 luglio (alle 21.15 ancora al Coja Beach) lo spettacolo “Florindo un nonno da cortile” (rassegna “Burattini alla riscossa”). Gli oltre vent’anni di esperienza di Alex Gabellini nell’ambito della clownerie, della giocoleria e della magia confluiscono in questo spettacolo unico nel suo genere, comico e poetico al tempo stesso. Con l’inconfondibile pancione e il naso rosso di chi trascorre tanto tempo all’aperto, Florindo Ceccaroli è un nonno buffo, genuino e ironico. Trasporta il pubblico in dinamiche assurde, raccontando storie di terra, piante e animali. Florindo ha due grandi passioni: la campagna e il circo.

Alla festa del Pd Bersani chiamò «coglione» Vannacci, per la procura fu diffamazione

L’episodio a settembre 2023 a Ravenna. L’ex deputato e segretario dem potrebbe ricevere un decreto penale di condanna

BersaniDal palco della festa dell’Unità di Ravenna, a settembre 2023, l’ex deputato e ex ministro Pierluigi Bersani chiamò «coglione» il generale Roberto Vannacci, oggi neo europarlamentare per la Lega, e il militare lo querelò. La procura di Ravenna ritiene che quella fu diffamazione aggravata: probabile l’emissione di un decreto penale di condanna. La notizia è riportata dal quotidiano il Resto del Carlino in edicola oggi, 19 luglio.

Bersani stava trattando il celebre libro di Vannacci, “Il mondo al contrario”, e disse: «Io ho letto solo i sommari. Quando leggi quelle robe lì pensi: sciogliamo l’esercito, sciogliamo le istituzioni, facciamo un grandissimo bar, il bar Italia. Mi resta una domanda: se in quel bar lì è possibile dare dell’anormale a un omosessuale, è possibile dare del coglione a un generale?».

Saputo della querela dai giornali, a dicembre, Bersani aveva rincarato la dose in tv: «Il generale Vannacci mi ha querelato dicendo che 90 anni fa mi avrebbe sfidato a duello all’arma bianca. Lui è un generoso, non trattatelo male, perché ha aggiunto che non avrebbe infierito sul mio corpo. E io con altrettanta generosità voglio dirgli che non infierirò sulla sua mente».

In caso di decreto di condanna, Bersani potrebbe opporsi e andare a processo.

Pineta Ramazzotti: 12 anni fa bruciarono 60 ettari, ora la minaccia è l’erosione

Il 19 luglio 2012 un incendio devastò una vasta area della riserva naturale a ridosso del mare che continua a divorare terreno e il verde è destinato a ridursi

DSC 9674Sull’origine dolosa non ci sono mai stati dubbi, ma nessun colpevole è stato individuato per l’incendio alla pineta Ramazzotti a Lido di Dante. Era il 19 luglio 2012 quando in poche ore andarono distrutti circa 60-65 ettari (pari a una settantina di campi da calcio) di bosco in una zona di riserva naturale protetta. Solamente nel 2019 le autorità riaprirono l’area al pubblico, ma con accessi molto più limitati.

Una volta domate le fiamme partì subito l’azione delle autorità per aiutare la natura a riparare la ferita. Dal reparto per la biodiversità dei carabinieri forestali di Punta Marina ci spiegano che per prima cosa vennero abbattuti e rimossi gli scheletri degli alberi bruciati, ma rimasti in piedi, perché sarebbero caduti da soli costituendo quindi un pericolo per le persone, ma avrebbero anche causato danni alle giovani piante sottostanti. Il pino marittimo non ha bisogno di particolare aiuto dell’uomo per ricrescere: il rilascio dei semi dalle pigne, se mature al momento dell’incendio (decine e a volte anche centinaia di migliaia di semi per ettaro), consente di ricolonizzare l’area percorsa dal fuoco.

Vennero invece seminate migliaia di piante di latifoglie e con la ceduazione, cioè la recisione dei fusti degli alberi nei boschi cedui, si è cercato di favorire il cosiddetto ricaccio, cioè il germoglio di piante e arbusti che, dopo la perdita (o il taglio) dell’asse vegetativo primario, si sviluppa dalla ceppaia. Questa capacità di rigenerazione è propria di molti arbusti, ma anche di specie di latifoglie come il leccio. Sono stati creati anche degli invasi che non erano presenti per avere zone umide a favore del ritorno di alcune specie animali.

La pineta si sta riprendendo rapidamente e, in linea teorica, basterebbe lasciare scorrere il tempo per ritornare allo stesso scenario pre incendio. La realtà dei fatti dice che c’è un’altra minaccia: non il fuoco, ma l’acqua. E cioè l’erosione marina della costa. La duna costiera si è ridotta molto rispetto a come si presentava nel 2012. Oggi rimane quasi solo l’argine su cui corre la strada una volta retrodunale. Si sta tentando di ostacolare l’erosione con la realizzazione di difese avanzate, ma è inevitabile immaginare che l’ambiente attuale verrà sostituito da un altro scenario.

È morta la direttrice della libreria Feltrinelli, Chiara Cavassini aveva 57 anni

La direttrice della libreria Feltrinelli di Ravenna è morta stamani, 18 luglio: Chiara Cavassini aveva 57 anni.

Cavassini lavorava nel gruppo Feltrinelli da 30 anni, dove ha ricoperto il ruolo di esperta di musica, lavorando a lungo nella catena dei negozi di musica Ricordi. È stata buyer e poi direttrice di varie librerie del gruppo: prima Verona, poi Bologna via dei Mille e ora Ravenna.

Le Librerie Feltrinelli e tutto il Gruppo apprendono con sgomento della scomparsa improvvisa di Chiara: «Ci legano a lei 30 anni di stima reciproca, affetto e irrefrenabile passione per i libri e la lettura. Feltrinelli si stringe attorno alla famiglia e a tutti i suoi cari. Chiara, porteremo con noi il tuo umorismo e il tuo amore sincero e viscerale per ogni forma di cultura».

Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia saranno alleati alle Comunali 2025 di Ravenna

Alle elezioni comunali di Ravenna nella primavera del 2025 i tre principali partiti del centrodestra (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) saranno alleati a sostegno di un candidato sindaco unico. L’annuncio ufficiale arriva dopo un incontro tra gli esponenti delle tre forze che si dicono pronte ad avviare quanto prima i contatti con tutte le liste che siano disposte alla ricerca del cambiamento nel governo della città: «A partire dai componenti l’attuale opposizione in consiglio comunale, si tratti di liste civiche o partitiche, purché aperte ad un percorso che preveda un futuro per Ravenna non subordinato alla volontà del partito egemone nella storia della città».

L’alleanza Fdi-Lega-Fi è pronta ad aprire le porte verso il centro: «Partendo dall’alleanza dei partiti con responsabilità di governo nazionale, terremo conto non solo delle liste che hanno fatto storicamente parte dell’opposizione alla sinistra in città, ma anche di quelle più centriste che potrebbero essere a disagio nella prosecuzione del cosiddetto “campo largo a sinistra”».

Come noto, è notizia di questi giorni che Ravenna andrà al voto per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale con un anticipo di due anni rispetto alla naturale scadenza della legislatura perché il sindaco in carica Michele de Pascale passerà in Regione, come presidente al posto di Bonaccini o come consigliere regionale.

All’incontro odierno, 18 luglio, del centrodestra hanno partecipato Luca Cacciatore (segretario comunale della Lega anche in rappresentanza del segretario provinciale Lorenzo Zandoli), Alberto Ferrero e Patrizia Zaffagnini (rispettivamente segretario provinciale e comunale Fdi), Alberto Ancarani (capogruppo in Comune per Forza Italia) e Bruno Fantinelli (della segreteria regionale di Fi in rappresentanza del segretario provinciale Fabrizio Dore). I tre partiti hanno condiviso le forti critiche ai due mandati di De Pascale, i risultati insoddisfacenti per la città e gli evidenti ritardi nel portare avanti il programma di mandato.

La prossima primavera quindi non si assisterà allo scenario del 2021 quando la coalizione dei partiti nazionali di centrodestra si presentò disunita. I tre partiti di centrodestra, nelle prossime settimane, alterneranno dunque gli incontri con le possibili liste disposte ad allargare l’alleanza a quelli meramente interni per la redazione del programma, avviando nel contempo il confronto anche con le organizzazioni datoriali, le forze sociali, le associazioni di categoria e gli ordini professionali.

Firmate le convenzioni per lo svincolo da 33 milioni di euro tra A14 e San Vitale

Seconda uscita autostradale a est del centro abitato, nella frazione di Borgo Stecchi, per creare una viabilità alternativa all’attraversamento del centro abitato

Interconnessione A14dir SP 253R Planimetria Di ProgettoProsegue l’iter verso la realizzazione della seconda uscita dell’autostrada a Bagnacavallo. Come noto, verrà realizzato uno svincolo tra l’A14 Dir e la strada provinciale 253 San Vitale alle porte del paese a est, nella frazione chiamata Borgo Stecchi. Il costo complessivo dell’opera è 33 milioni di euro.

Da Sx Giacomoni De Pascale PasiDopo l’approvazione del progetto definitivo, la Provincia di Ravenna ha concordato due convenzioni, una con Autostrade per l’Italia e una con la Regione Emilia-Romagna che consentiranno di procedere alla definizione del progetto esecutivo e avviare le procedure di appalto. Il finanziamento dell’opera è così ripartito: 16 milioni dalla Provincia, 14 milioni da parte di Autostrade per l’Italia e i restanti 3 milioni di euro dalla Regione. La convenzione riguarda le fasi di progettazione, realizzazione e collaudo delle opere e avrà una durata di sei anni a partire dalla sua sottoscrizione.

Da Borgo Stecchi 1L’intervento consiste nella creazione di una nuova interconnessione nel punto in cui attualmente il tratto liberalizzato dell’autostrada scavalca la strada provinciale. Il nuovo svincolo si inserirà al km 16+307 dell’A14dir, fra le esistenti uscite autostradali di Bagnacavallo e Fornace Zarattini. Il tratto autostradale interessato dall’intervento sarà pari a circa 1,5 km.

L’opera è stata presentata questa mattina, 18 luglio, in municipio a Bagnacavallo. In particolare, saranno realizzate due rampe di svincolo, in entrata e in uscita, posizionate lungo l’autostrada A14 dir, sia in direzione Ravenna che in direzione Bologna, e due rotonde che collegheranno le stesse alla strada provinciale 253 San Vitale.  A queste operazioni si affiancherà l’ampliamento, l’adeguamento statico e l’adeguamento sismico del viadotto autostradale esistente.

Il nuovo svincolo, offrendo una viabilità alternativa di collegamento della A14 dir con la strada provinciale 253R e l’abitato di Bagnacavallo, consentirà di ottenere un miglioramento delle condizioni della viabilità stradale, agevolando l’accessibilità alle aree produttive, fungendo da risoluzione del punto critico sulla strada provinciale n.8 “Naviglio”, costituito dal passaggio a livello della linea ferroviaria Castel Bolognese-Ravenna e sgravando il centro cittadino di Bagnacavallo dal flusso di mezzi provenienti o diretti verso la zona artigianale e industriale.

Progetto Crescita chiude il bilancio in positivo dopo due anni di perdite

Il fatturato del 2023 è cresciuto di oltre 400mila euro rispetto all’anno precedente. La presidente: «Stiamo lavorando affinché le amministrazioni comunali, riconoscano il maggiore costo del lavoro nella definizione delle tariffe che ci vengono riconosciute per i servizi»

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Il bilancio del 2023 di Progetto Crescita chiude in positivo, dando alla cooperativa sociale ravennate la possibilità di rialzarsi dopo anni difficili e dal segno negativo.

Il fatturato risulta in aumento, attestandosi oltre gli 8 milioni e 500 mila euro (in crescita di oltre 400mila euro rispetto al 2022). Molto positivo anche l’utile: 42mila euro che l’assemblea ha scelto di destinare a riserva della cooperativa per risanare le perdite degli scorsi anni.

«I risultati ottenuti nel 2023 ci soddisfano molto – commenta Francesca Battistini, presidente Progetto Crescita – e ci permettono di guardare al futuro con più ottimismo e serenità. Veniamo da un biennio di bilanci in negativo, dovuti alla pandemia e ai rincari generali e soprattutto alla gestione della Scuola Maria Ausiliatrice di Lugo. Il notevole aumento del fatturato che abbiamo avuto deriva dall’incremento dalla vendita dei nostri servizi e dalle prestazioni che facciamo, che da soli (senza contare i contributi che riceviamo per alcuni servizi) hanno superato gli 8 milioni di euro. Tutto questo in un anno che ha visto uno dei nostri servizi educativi distrutto dall’alluvione, mi riferisco alla Scuola dell’Infanzia Asilo Azzaroli di Sant’Agata sul Santerno, dove siamo in cogestione insieme a Solco Ravenna, nostro consorzio di riferimento, e alla Fondazione Azzaroli».

Progetto Crescita dà lavoro a 350 persone di cui 264 donne e 174 soci della cooperativa. La cooperativa è attiva principalmente nel territorio ravennate in quattro aree principali: infanzia/ adolescenza, disabilità, integrazione sociale e dipendenze patologiche. «Per ognuna delle aree abbiamo servizi anche molto diversi tra loro – prosegue la presidente -. Tra quelli numericamente più importanti c’è sicuramente il servizio di inclusione educativa scolastica per il Comune di Ravenna e Russi che nel 2023 ha costituito da solo il 50% del fatturato. I risultati positivi sono stati possibili anche grazie alle migliori performance ottenute dai servizi gestiti in maniera diretta, come ad esempio la Comunità terapeutica l’Ancora e il Cas di via Torre. Inoltre abbiamo introdotto un sistema di controllo di gestione che ci permette di intervenire tempestivamente quando un servizio o una prestazione non ottengono i risultati sperati».

Per quanto riguarda il 2024 la cooperativa è impegnata a consolidare i servizi attivi ma soprattutto a garantire ai propri soci e alle proprie socie gli aumenti salariali previsti con il nuovo contratto nazionale della cooperazione sociale, entrato in vigore a febbraio. “Garantire l’applicazione del contratto senza che la cooperativa vada in perdita è la nostra grande sfida in questo momento – aggiunge Battistini -. Stiamo lavorando con impegno affinché i nostri committenti, per lo più amministrazioni comunali, riconoscano il maggiore costo del lavoro nella definizione delle tariffe che ci vengono riconosciute per la realizzazione dei servizi. Le risposte che abbiamo ricevuto dai primi confronti sono positive e speriamo di giungere presto a un accordo che ci permetta di lavorare anche per quest’anno con serenità».

Cristiano Cavina a Lugo per la presentazione del suo ultimo romanzo “L’ananas no”

Appuntamento venerdì 19 luglio alla scoperta della prima avventura del detective Manolo Moretti

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Il Pavaglione di Lugo si prepara ad accogliere Cristiano Cavina per la presentazione del suo ultimo romanzo L’ananas no, venerdì 19 luglio, alle ore 21. L’autore dialogherà con Cinzia Filippi dell’associazione faentina Music Academy – Area 51 per raccontare al pubblico la prima avventura di Manolo Moretti, ex sovrintendente della Polizia penitenziaria diventato pizzaiolo per scelta, ma detective suo malgrado. Lo stesso autore, nato a Casola Valsenio nel 1974, ha lavorato come pizzaiolo per oltre vent’anni e solo con il primo romanzo, pubblicato nel 2003, ha scoperto la sua vena letteraria facendola diventare una professione.

Si tratta del terzo romanzo di Cavina pubblicato con Bompiani, testimone di un periodo prolifico che l’ha visto passare dall’acclamato e intimo La parola papà a Il ragazzo sbagliato, scritto insieme a Giada Borgatti e uscito in libreria il giorno stesso dell’alluvione.

Nonostante gli elementi di novità di L’ananas no, come l’ambientazione in riviera e il genere del giallo con tanto di omicidio, indagini e colpi di scena i lettori appassionati dello scrittore casolano vi ritroveranno molto del suo stile e del suo linguaggio.

Faenza avvia lo studio per installare telecamere agli ingressi della Ztl

Dall’autunno parte la sperimentazione per raccogliere dati, dall’inizio del 2025 telecontrollo in funzione. L’estensione della Ztl non cambia

Telecamere Video SorveglianzaFaenza avvia il percorso per l’installazione di un sistema di telecontrollo, attraverso varchi elettronici, sull’ingresso dei veicoli in centro storico nelle zone a traffico limitato già esistenti e che non prevedono ampliamenti rispetto al passato.

L’attivazione del sistema di telecontrollo è prevista per l’inizio del 2025 e sarà preceduta, nell’autunno di quest’anno, da una fase di monitoraggio del traffico. Nello stesso periodo sarà effettuato un percorso di confronto con i cittadini e le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato del territorio. Questa fase servirà a raccogliere dati utili per ottimizzare il funzionamento del sistema stesso.

L’elemento centrale del progetto è costituito dall’avvio dello studio per individuare le zone del centro storico da sottoporre al controllo elettronico. L’obiettivo del sistema di telecontrollo per la gestione delle Ztl, prassi ormai consolidata in molte città italiane, è di monitorare il traffico contribuendo così a migliorare la sicurezza stradale, la fluidità della circolazione, la qualità della vita nel centro storico e la fruibilità di attività e locali.

Nulla cambierà sul fronte delle regole oggi previste per il rilascio dei permessi e rimarranno validi quelli già in possesso dagli aventi diritto (residenti, attività economiche, disabili etc.) e non saranno richiesti esborsi aggiuntivi.

Riapre il bando regionale per la sostituzione di caldaie, camini e stufe a legna

Un nuovo finanziamento da 19 milioni di euro ha permesso di stanziare nuovi fondi per contrastare l’inquinamento dell’aria

Stufa A Legno

Riapre oggi (giovedì 18 luglio) il bando per accedere ai contributi regionali per la rottamazione di un generatore di calore a biomassa legnosa e, contestualmente, acquistare e installarne uno nuovo a 5 stelle o una pompa di calore.

L’obiettivo è quello di incentivare le famiglie a migliorare l’efficienza energetica dei propri impianti e a ridurre l’inquinamento atmosferico, in linea con una delle misure previste dal Piano aria integrato regionale (Pair). Si tratta del terzo bando promosso dalla Regione (il successo dei primi due, infatti, aveva portato a una chiusura anticipata per l’esaurimento delle risorse) ed è reso possibile grazie a un nuovo finanziamento di ulteriori 19 milioni di euro.

Il contributo regionale verrà erogato a “sportello”, pertanto i contributi saranno assegnati fino a esaurimento dei fondi disponibili ai richiedenti in possesso dei requisiti secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande, che possono essere sottoposte fino al 31 dicembre 2024, accedendo con Spid, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi e compilando l’apposito applicativo informatico.

Il provvedimento è rivolto ai cittadini residenti nei comuni delle zone di pianura dell’Emilia-Romagna già assegnatari, a decorrere dal 1 gennaio 2023, del contributo “Conto termico”, il fondo per incentivare la produzione di energia termica e per sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e abitazioni da parte del Gse (Gestore servizi energetici). Il contributo regionale sarà concesso a fondo perduto a integrazione del contributo riconosciuto dal Conto termico per lo stesso intervento. Gli importi massimi di contributo varieranno in funzione delle tipologie di impianto installato: per una caldaia a legna sarà possibile ottenere fino a 8 mila euro; per una caldaia a pellet fino a 7 mila euro; fino a 6 mila euro per le pompe di calore.

Termocamini, termostufe e termocucine (queste ultime ammesse esclusivamente se generatori di calore collegati tramite scambiatori all’impianto di riscaldamento a radiatori o a pavimento) saranno risarcite fino a 5 mila euro; inserto camino a legna fino a 4 mila euro; inserto camino a pellet fino a 4 mila euro; stufa a legna fino a 3 mila euro; stufa a pellet fino a 3 mila euro.

De Pascale vuole la Regione: farà sindaco e candidato per 4 mesi, poi addio Ravenna

Il Pd ha scelto il dopo Bonaccini: il 39enne cervese Michele de Pascale lascerà la fascia tricolore da sindaco anche in caso di sconfitta alle Regionali

451135684 1036884701128904 5901010639835180901 NMichele de Pascale è uno abituato a bruciare le tappe. È stato così in tutta la sua carriera politica. Primo incarico nel 2004, consigliere comunale a 19 anni nella sua Cervia: ottenne 87 preferenze nella lista dei Ds una settimana prima di iniziare l’esame di maturità al liceo scientifico “Righi” di Cesena da dove uscì con un 100/100 e dove era stato, manco a dirlo, rappresentante di istituto. Poi assessore a 26 anni, ancora a Cervia. Segretario provinciale del Partito democratico a 28 anni. È stato il sindaco più giovane nella storia di Ravenna, eletto nel 2016 a 31 anni. Il prossimo novembre, a due mesi dal 40esimo compleanno, potrebbe essere il più giovane presidente nella storia della Regione Emilia-Romagna.

402637236 896012555216120 1544856333853477941 NUn predestinato? Forse. Di sicuro un miracolato, nella vita, non in politica. Lo riconosce lui stesso. All’età di 25 anni un colpo di sonno al volante di notte gli costò quasi la vita: giorni in coma e postumi pesanti, come una leggera zoppia, aggiustati solo con diversi interventi chirurgici anche a distanza di tempo.

Ambizioso, eccome. Ma esistono politici che non lo sono? Però attento a non bruciarsi. Tra la candidatura di oggi, ufficializzata il 12 luglio all’unanimità dalla direzione regionale del Pd, e quella a sindaco di otto anni fa c’è un mondo di differenza. Oggi è un De Pascale che si sente pronto per l’incarico e ha lavorato nel partito per ricevere l’investitura. Nel 2016 non voleva fare il sindaco. Voleva una carriera politica, certo, magari passando sì dalla Regione, ma forse come consigliere. Però MDP era il segretario Pd nel 2015 quando morì l’amico Enrico Liverani già nominato candidato sindaco. E per senso di responsabilità verso il partito scese in campo. Cinque anni dopo, a conclusione del primo mandato, in una intervista a Ravenna&Dintorni disse che il primo anno da sindaco fu difficile. Eufemismo politichese traducibile con “non ero preparato”. Comprensibile.

L’abilità di usare il politichese è una delle sue doti più spiccate. Non c’è un’intervista in cui esca male (forse anche per demeriti della stampa?). Se proprio se la vede brutta, butta la palla tribuna. Ma con stile e potresti non accorgertene. Ecco perché i suoi sostenitori usano la definizione di “politico di razza” per lui. Che poi è pure la stessa critica dei detrattori. Tutta questione di punti di vista.

Nel cv di De Pascale un solo lavoro fuori dalla politica: impiegato a Faenza mentre era assessore a Cervia

13227129 1097567333599264 7392167442019678730 NLa carta d’identità dice “nato a Cesena”, ma è solo un tratto distintivo di buona parte dei cervesi sotto ai 40 anni. Nella località costiera, addirittura, De Pascale è tuttora residente: emblematica la foto postata alle ultime elezioni comunali dal seggio di Cervia mentre votava, presumiamo, per Mattia Missiroli. Nipote di bagnini, si iscrisse a Medicina e poi lasciò per passare a Giurisprudenza senza essere ancora arrivato alla laurea. Nel cv ufficiale sul sito del Comune compare una sola esperienza lavorativa extra politica: impiegato commerciale per la ditta Faenza Costruzioni nel biennio 2011-2013 in cui fu assessore a Cervia.

Dal 2013 al 2019 il suo datore di lavoro, sulla carta, è stato il Partito democratico provinciale di Ravenna che lo assunse nel momento in cui divenne segretario. A ottobre 2019 diventò un dipendente della Sercoop, società strettamente legata al Pd per cui segue in particolare gli aspetti amministrativi e contabili delle Case del Popolo (a fine 2019 Sercoop confluì in Federcoop). Ma andò in aspettativa non retribuita per seguire l’attività politica.

Tifoso juventino, si dice sia un discreto bomber a Fifa con la Playstation. Appassionato di Aretha Franklin e Grey’s Anatomy. È sposato con Laura Casadio, figlia di Claudio che fu sindaco di Faenza dal 2000 al 2010 e poi presidente della Provincia. La coppia ha due figli. Ma la famiglia e la vita privata raramente sono comparsi nel De Pascale pubblico: in questo è sempre stato molto parco.

De Pascale da subito dovrà dividersi tra giunta e campagna elettorale per quattro mesi

La vacanza dei suoi sogni è il Giappone. Resterà un sogno ancora per quest’anno. Perché MDP passerà il mese di agosto immerso nell’umidità padana per farsi conoscere dagli emiliani e avere i loro voti. Per combattere il caldo toglierà, una alla volta, le tante giacchette che in questi anni ha indossato. Le più prestigiose: presidente della Provincia e dell’Unione delle Province italiane, consigliere per la gestione separata di Cassa depositi e prestiti. Quella da sindaco la toglierà solo a novembre, comunque andranno le elezioni (si vota il 17 e 18 novembre), perché «non vorrei mai che i cittadini di Ravenna pensassero che fare il loro sindaco possa essere considerato un ripiego». Se MDP non dovesse vincere le elezioni arriverebbe secondo e avrebbe il seggio da consigliere regionale.

71170374 2801440926541431 1138619508324302848 OTra la carica di sindaco e qualunque incarico in Regione (presidente, assessore, consigliere) esiste quella che la legge sugli enti locali definisce incompatibilità. Cioè un sindaco può candidarsi e può essere eletto, ma a quel punto deve optare per una delle due poltrone. Una volta insediato, De Pascale avrà poco meno di un mese per comunicare al consiglio comunale di Ravenna la sua volontà di passare in Regione e dovrà indicare un membro della giunta di quel momento che prenderà le funzioni di sindaco (non è obbligatorio che sia il vicesindaco). Il consiglio comunale voterà se accogliere la decadenza di De Pascale o decidere per lo scioglimento degli organi locali. Vista l’ampia maggioranza, verrà accolta la decadenza e fino alle elezioni, nella prima data utile del 2025, ci sarà una giunta con pieni poteri e resterà insediato anche il consiglio comunale. «Se mi dimettessi oggi invece verrebbero sciolti tutti gli organi e interverrebbe un commissario prefettizio, non ci sarebbe più nemmeno l’opposizione in consiglio comunale».

Dopo le elezioni Regionali di novembre, De Pascale passerà la fascia di sindaco a un membro della giunta “facente funzioni” fino alle Amministrative di primavera 2025

230271312 4345342055488426 3716567608360586215 NA primavera 2025 si voterà quindi per le Comunali. Senza timori di smentita si può dire che Ravenna per quasi un anno a partire da oggi sarà in una sorta di limbo. Da dicembre al voto della primavera 2025 ci sarà un interregno con un membro della giunta facente funzioni di sindaco. Certo, sulla carta avrà pieni poteri. Ma è altrettanto certo che non sarà il sindaco votato dai cittadini. E da oggi a novembre il sindaco eletto si dovrà sdoppiare tra amministratore locale e candidato. Una campagna elettorale concentrata in tre mesi su un’intera regione non è roba che si fa nei ritagli di tempo.

«Tra sindaco, candidato e sonno ho deciso di rinunciare al sonno». Anche ammesso che sia una buona idea in ottica di work-life balance e salute, qualunque quantità di tempo dedicata alla candidatura sarà tempo non dedicato al governo della città per cui De Pascale venne ampiamente votato nel 2021. Un comune di 160mila abitanti – con ambizioni da capitale dell’energia e eccellenza turistica, con centinaia di milioni di euro di investimenti dal Pnrr e una lista di cantieri pubblici in ritardo clamoroso – merita di avere quattro mesi di “sindaco part-time” e altri sei mesi con un facente funzioni?

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