Riapre il parco Vatrenus dopo gli interventi di ripristino del post alluvione
Gli interventi non hanno beneficiato di fondi pubblici e hanno richiesto un investimento di 51.172 euro. Giovedì 1 agosto la festa di inaugurazione
Il parco Vatrenus e la relativa area di sgambamento cani di Sant’Agata sul Santerno riaprirà a partire da oggi (martedì 16 luglio). L’area non era accessibile dai giorni dell’alluvione. La riapertura sarà ufficializzata con una festa di inaugurazione prevista per giovedì 1 agosto.
Gli interventi di ripristino della zona e delle attrezzature e dei giochi danneggiati sono iniziati a marzo e sono stati seguiti direttamente dagli uffici comunali: a seguito di una lista di priorità individuate nella fase di ripristino di tutte le strutture danneggiate nel paese si è scelto di non beneficiare di contributi statali per la messa a nuovo del parco.
Il costo totale degli interventi stato di 51.172 euro, finanziati in parte grazie alle donazioni ricevute e in parte da risorse comunali.
Devono essere ancora eseguiti alcuni piccoli interventi puntuali, che non incidono sulla fruibilità del parco (ripristino del bagno, della recinzione e di due giochi); inoltre, nel corso del prossimo autunno si sostituiranno alcune alberature che erano state donate da un gruppo di cittadini nel 2020.
«Questa riapertura riveste un ruolo importante per la vita della comunità, che è per noi un aspetto fondamentale delle linee di mandato – ha dichiarato il sindaco Riccardo Sabadini -. I lavori si sono svolti in tempi sostanzialmente rapidi e si inseriscono in un quadro complessivo di ritorno alla normalità del nostro paese, che vuole lasciarsi alle spalle al più presto i tragici segni dell’alluvione del 2023».
Allerta meteo arancione per le temperature estreme fino alla mezzanotte di mercoledì
Nella giornata di mercoledì 17 luglio previste massime intorno ai 38 gradi o superiori
Dalla mezzanotte di oggi, martedì 16 luglio, alla mezzanotte di domani, mercoledì 17, sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna l’allerta meteo arancione per temperature estreme, emessa dalla protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna.L’allerta completa si può consultare sul portale dedicato e anche attraverso X (@AllertaMeteoRer).
Nella giornata di mercoledì 17 luglio è prevista la persistenza di temperature massime elevate (intorno a 38°C, o localmente superiori) nelle zone di pianura centro-orientale. Il sindaco Michele de Pascale raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione: «È importante evitare di uscire nelle ore più calde, dalle 12 alle 18, soprattutto per anziani, bambini molto piccoli e persone non autosufficienti; proteggersi dal calore del sole con tende o persiane e mantenere il climatizzatore a 25-27 gradi. Se si usa un ventilatore non indirizzarlo direttamente sul corpo; bere e mangiare molta frutta ed evitare bevande alcoliche e caffeina, indossare abiti e cappelli leggeri e di colore chiaro all’aperto evitando le fibre sintetiche».
Si ricorda che per contrastare il disagio della popolazione Ausl Romagna ha lanciato un piano per il contrasto delle ondate di calore.
Tornano gli aperitivi sui campi al Pancotto: è la prima edizione dopo la pandemia
La rassegna di musica indie festeggia il decimo anniversario con l’apertura dei Baseball Gregg
Riparte mercoledì 17 luglio la stagione dell'”Aperitivo sui Campi”, la rassegna di concerti del mercoledì all’Osteria del Pancotto di Gambellara. Le serate inizieranno alle 18.30 e saranno a ingresso gratuito, per partecipare è necessaria la tessera Endas.
Dopo l’interruzione del 2020 a causa della pandemia l’evento riprende quest’anno, nel giardino sul retro dello storico Circolo Endas IX Febbraio. Non si tratta solo dell’edizione del ritorno, ma anche del decimo anniversario dell’iniziativa.
Le serate di “Aperitivo sui Campi” portano nella suggestiva cornice della campagna ravennate diverse realtà del panorama indipendente italiano. L’apertura del 17 luglio sarà affidata ai Baseball Gregg, il duo italo-americano nato nel 2013 dall’amicizia di Luca e Samuel.
I prossimi appuntamenti vedranno sul palco del Pancotto, il 24 luglio i bolognesi LaPara, il 31 luglio i ravennati Rigolò, il 7 agosto la reunion di Spagetti Bolonnaise, il 14 agosto The Manifesto, il 21 agosto Tv Fuzz, il 28 agosto Spacepony e, per concludere, il 4 settembre Altre di B.
Il piromane del distributore è incapace di intendere, probabile l’assoluzione
Il 25enne diede fuoco alla pompa di benzina Coil in piazza Caduti sul lavoro, secondo il medico legale ha una forma di psicosi legata all’abuso di sostanza alcoliche e cannabinoidi
Il giovane che lo scorso 16 aprile diede fuoco al distributore di benzina Coil in piazza Caduti sul Lavoro a Ravenna è stato ritenuto incapace di intendere e di volere per una forma di psicosi legata all’abuso di sostanze alcoliche e cannabinoidi. È l’esito della perizia medico-legale su Famakan Traoré, venticinquenne originario del Mali chiamato a rispondere di danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e incendio. La notizia è riportata dall’edizione del 16 luglio del quotidiano Il Resto del Carlino.
Tre mesi fa il giovane cosparse di carburante l’area adiacente alla pompa del distributore e poi appiccò il fuoco. Le fiamme si esaurirono rapidamente anche per effetto dei sistemi di sicurezza di cui sono dotati gli impianti.
La perizia evidenzia la pericolosità sociale del soggetto, palesando la necessità di adottare misure per controllare il suo comportamento, ma stabilisce anche che Traoré non sarebbe in grado di sostenere un processo a causa della sua condizione psicotica, strettamente connessa all’abuso di sostanze. La diagnosi apre quindi la possibilità di un’assoluzione, in vista dell’udienza del 18 luglio. Dopo tre evasioni dall’ospedale successive all’episodio del distributore, Traoré attualmente è piantonato agli arresti domiciliari al Centro di salute mentale di Ravenna.
Durante le varie udienze sostenute finora, il 25enne ha fornito giustificazioni piuttosto inverosimili: in sogno gli sarebbero apparsi i carabinieri che gli ordinavano di dare fuoco al distributore o sarebbero state voci a suggerirgli di compiere azioni che non avrebbe altrimenti voluto fare.
La rivoluzione del Ravenna Fc parte dal vivaio: «Dobbiamo diventare un riferimento»
Federico Turchetta è il nuovo responsabile del settore giovanile, affiancato per la cura della metodologia da Giulio Pastecchia (ex Empoli): «Aspettiamo il nuovo centro sportivo, ma intanto alziamo il livello. E dobbiamo distinguerci per stile, in campo e fuori»
La rivoluzione, nel calcio a Ravenna, parte dal settore giovanile. Il nuovo responsabile Federico Turchetta usa termini e si pone obiettivi probabilmente mai visti e sentiti da queste parti, a livello di vivaio. E ad affiancarlo ci sarà Giulio Pastecchia, in arrivo nientemeno che dall’Empoli. [pro_ad_display_adzone id=”326058″]Con esperienze all’estero (tra cui quella in Kuwait per conto dell’academy del Milan) e una recente esperienza in una delle realtà più innovative d’Italia nel settore, il Sudtirol, Turchetta si definisce «un eterno studente», lui che in realtà anche insegna, come la passata stagione trascorsa a fare formazione per allenatori.
«Ho fatto studi psico pedagogici-umanistici, amo gli approcci multidisciplinari su più campi e materie, dalle neuroscienze alla pedagogia e alla filosofia», ci racconta. «Oggi – continua – i formatori-allenatori fanno la differenza, perché i ragazzi giocano meno fuori dal centro sportivo e sono sempre più digitali, “istantanei” mi verrebbe da dire, quindi con una soglia di attenzione più bassa. Sono quindi affascinato dalle varie metodologie con cui trasferire qualcosa ai ragazzi, la comunicazione deve essere diversa, si deve basare sull’aspetto caratteriale, sulla gestione dell’emotività»..
Dall’alto di varie esperienze all’estero, qual è il limite dei vivai italiani?
«Io credo sia il pensiero, la cultura, che banalizza, che guarda al risultato nel breve periodo e che spesso vede il settore giovanile solo come una spesa. All’estero investono in infrastrutture, in seconde squadre, che sono un ponte di mezzo per i ragazzi, che invece da noi a 20 anni giocano ancora in Primavera».
A Ravenna può nascere quindi un progetto diverso?
«Il progetto che mi ha proposto Davide (Mandorlini, ndr), che è una persona di grande profondità, vuole far diventare Ravenna un punto di riferimento per i ragazzi del territorio, che non devono più andare via a cercare fortuna. Si respira già aria di cambiamento. Per raggiungere i nostri obiettivi ci vuole pazienza, si dovrà instaurare un rapporto con le società del territorio, dovremo essere “aperti”, collaborare, organizzare incontri di formazione per i loro allenatori».
Le strutture, a Ravenna, però ancora mancano.
«Il progetto del nuovo centro sportivo deve essere un obiettivo, ma cito l’esempio del Medio Oriente, dove il calcio si fa anche “in mezzo alla guerra”: noi in darsena, o a Fosso Ghiaia, possiamo farcela, dobbiamo alzare il livello».
Cosa chiedete ai nuovi mister?
«Non mi interessa il curriculum ma la condivisione e la passione in quello che si fa. Devono essere giovani di testa, con continui stimoli a voler crescere. Con Giulio metteremo in atto un percorso metodologico che dovranno seguire tutti, dagli under 8 alla Juniores, in modo che tutti i ragazzi si riconoscano all’interno del “gioco”. Un progetto in cui più che la struttura a noi interesserà l’intensità cognitiva: andremo a incidere anche negli aspetti emozionali, relazionali e psicologici. Io e Giulio siamo i responsabili ma anche gli allenatori di tutti, saremo sempre sul campo, tra le varie annate».
Che scelta avete fatto sulle rose?
«Quella di confermare tutti, perché bambini e ragazzi non li valuto dal percorso precedente. Li valuteremo invece con le nuove metodologie di allenamento, diverse da quelle precedenti. E al tempo stesso attiveremo il nostro reparto scouting per schedare e prendere informazioni. Credo molto nella ripresa video per velocizzare il processo di apprendimento. Deve essere comunque chiaro che ora l’asticella si alza, che Ravenna fa selezione. Con la consapevolezza che ogni ragazzo va allenato, che ha margini di crescita ed è patrimonio della società, non del mister. E se merita, per esempio, è giusto metterlo sotto età».
E i genitori?
«Ci teniamo molto a educare l’ambiente, a spiegare come i figli vadano accompagnati in maniera serena. Non esistono fallimenti. Vogliamo che i genitori vengano a vedere le partite con un atteggiamento corretto, che possano pensare di essere fortunati ad averlo, un arbitro, che è un ragazzo come i loro figli. La prima cosa che ci chiedono, dall’alto, è che ci vuole stile, che Ravenna deve essere riconosciuta per un percorso di profondità nella formazione ma anche nei comportamenti in tutta Italia».
Un vino ravennate tra i doni istituzionali del G7 di Bologna
La Sirenyx Wine Developers di Fusignano è nota per affinare alcune collezioni in mare: questo particolare metodo si lega perfettamente alle tematiche ambientali e affrontate durante gli incontri
Dal 9 all’11 luglio Bologna e Forlì hanno ospitato la riunione dei Ministri del G7 su Scienza e Tecnologia: tra i doni istituzionali rappresentativi dei prodotti del territorio anche un vino di un’azienda ravennate, la Sirenyx Wine Developers.
L’evento ha portato in regione ministri e capi ministri e capi delegazione da Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Europea, oltre a rappresentanti di Paesi invitati e organizzazioni internazionali, per discutere il ruolo centrale della scienza e della ricerca nel garantire un futuro più equo e sostenibile. Durante gli incontri si è parlato anche di ambiente e mari, e proprio inquesto contesto nasce la collaborazione con Sirenyx. L’azienda di Fusignano infatti è nota per produrre le sue etichette con uve che nascono dal terreno tipico argilloso della Vena del Gesso della provincia. La vera particolarità di queste bottiglie però è l’affinazione per mesi in ceste metalliche posizionate tra i 25 e i 27 metri di profondità sul fondale al largo della costa nel Mar Adriatico. Questo procedimento permette al vino di acquisire qualità organolettiche non replicabili in una cantina tradizionale.
Le collezioni affinate con questo metodo sono due, Sirenyx e Palumbarus. La prima da uve 40% Sangiovese, 40% Cabernet Sauvignon e 20% Merlot, il secondo 100% Sangiovese, disponibili ogni anno in soli 999 esemplari per tipologia. In particolare, le bottiglie donate al G7 fanno parte di un lotto lasciato affinare in mare per una permanenza record di 40 mesi.
«Desidero ringraziare gli organizzatori dell’evento – dice Raffaele Ravaglia, ideatore e cofondatore di Sirenyx – per aver concesso l’onore di rappresentare le eccellenze del nostro territorio e promuovere in questo modo innovazione, ricerca e tradizione. Elementi fusi imprescindibilmente nei prodotti Sirenyx che raccontano terra e mare allo stesso modo. Un ringraziamento alla Presidenza del G7 per aver scelto di dare visibilità ad una realtà come la nostra che si impegna a custodire e tramandare le conoscenze frutto di una lunga storia. Sapere che i nostri vini saranno ambasciatori nel mondo e contribuiranno a rafforzare l’immagine dei prodotti Made in Italy ci riempie d’orgoglio e conferma la nostra società tra le più importanti realtà nel settore delle underwater wines».
il Santa Maria delle Croci inaugura un nuovo ecografo grazie alla donazione di Ior
Il macchinario, dal valore di 31.500 euro, è stato donato in collaborazione con Cia-Conad e gruppo Amadori 
L’Ospedale Santa Maria delle Croci accoglie una nuova donazione da parte dell’Istituto Oncologico Romagnolo: si tratta dell’ecografo TE9 Mindray, un dispositivo del valore di 31.500 euro che verrà installato all’interno dell’Unità operativa di anestesia e rianimazione.
Si tratta di un macchinario di ultima generazione con caratteristiche uniche nel loro genere, che permetterà all’equipe diretta dalla dottoressa Marina Terzitta di adottare tecniche di anestesia loco-regionali per la chirurgia ortopedica, toracica e senologica con una definizione molto precisa, offrendo inoltre la possibilità di estensione nell’utilizzo anche in terapia intensiva (nello specifico per la valutazione del sistema cardiocircolatorio e dello stato volemico del paziente).
Si tratta del terzo dispositivo fornito dall’Istituto Oncologico Romagnolo all’ospedale nel giro di pochi mesi: a dicembre 2023 era stato il reparto di Anatomia Patologica a ricevere un microscopio del valore di circa 15.000 euro mentre a marzo era avvenuto il taglio del nastro di un altro ecografo di ultima generazione al centro di prevenzione oncologica guidato dalla dottoressa Dolores Santini. Il filo rosso che accomuna queste tre donazioni è ovvio ma non banale, ovvero quello di mantenere e se possibile aumentare gli standard d’eccellenza forniti dai professionisti del “Santa Maria delle Croci” in particolare, e degli ospedali romagnoli in generale, nella presa in carico dei cittadini che devono accedere in corsia.
L’opera di beneficenza è stata sostenuta da alcuni partner di Ior come Cia-Conad e gruppo Amadori: «Ringrazio di cuore queste due aziende che ci hanno affiancato in questa bella iniziativa a favore di tutti i cittadini di Ravenna – ha spiegato Mario Pretolani, Presidente dell’Associazione Volontari e Amici dello Ior – in un periodo di difficoltà economiche come quello che sta vivendo il nostro Sistema Sanitario essere vicini ai professionisti che si prendono carico della nostra salute è fondamentale per dare valore concreto alla seconda parte del nostro motto, “insieme a chi cura”. Questo è il modo migliore di garantire ai tanti cittadini che ci dimostrano fiducia con le loro donazioni che tutti i loro contributi vengono poi effettivamente restituiti per il benessere collettivo. Abbiamo molti altri progetti in cantiere per i prossimi mesi sempre a favore del Santa Maria delle Croci».
L’ospedale ringrazia per la generosa donazione con un commento della dottoressa Marina Terzitta: «L’ecografo entrerà a far parte della dotazione tecnologica della nostra Unità Operativa e permetterà, grazie alle sue caratteristiche, di implementare la qualità della prestazione erogata nelle tecniche di anestesia loco-regionale in Sala Operatoria, cosa che riduce notevolmente l’uso dell’analgesia sistemica e quindi degli oppiacei per degenze più brevi e con meno effetti collaterali. Sarà inoltre utilizzato nella valutazione cardio-respiratoria dei pazienti critici in Terapia Intensiva. La generosa offerta è inoltre espressione dello stretto legame tra il territorio, le associazioni e la sanità pubblica nell’intento di sostenere e perseguire due obiettivi imprescindibili rappresentati dal bene dei pazienti e dall’esito della cura».
Eolico in mare, idrogeno a terra: Agnes ha la Via del ministero, attivo nel 2027?
Il progetto da due miliardi di euro è arrivato a un punto decisivo del percorso autorizzativo. Ora si attende l’asta per gli incentivi del governo. Potrà produrre l’energia pari al fabbisogno di 500mila famiglie
Il progetto Agnes a Ravenna, 75 pale eoliche e fotovoltaico galleggiante in mare e una centrale per la produzione di idrogeno a terra, ha ottenuto il definitivo decreto di compatibilità ambientale dal ministero dell’Ambiente, passaggio finale della procedura di Via (valutazione di impatto ambientale). «Siamo al 90 percento delle autorizzazioni – dice l’ingegnere Alberto Bernabini che ha ideato l’investimento –. Questo traguardo rappresenta un record per il nostro Paese perché è il più grande e complesso impianto di energie rinnovabili ad aver mai ottenuto un risultato simile». Manca solo l’Autorizzazione unica, ma era la Via la tappa più critica del percorso. Se non ci saranno intoppi, all’inizio del 2027 potrebbe essere in funzione la parte a mare capace di produzione l’energia elettrica pari al fabbisogno di mezzo milione di famiglie (l’equivalente di quelle residenti in Romagna).
Se sarà così, vorrà dire che saranno passati dieci anni da quando Bernabini e i colleghi della società Qint’x avviarono i primi studi di fattibilità. Ma la procedura di autorizzazioni è partita solo nel 2021 e arrivare alla Via dopo tre anni è un record: «È un tempo più lungo di quanto si sarebbe potuto fare se la pratica fosse stata affidata a un commissario straordinario come successo con il rigassificatore e come avevamo richiesto – commenta il sindaco Michele de Pascale –, ma pur sempre molto più breve del percorso solito grazie a una riorganizzazione delle commissioni per la Via».
Un passaggio importante verso la realizzazione dell’opera ora sarà l’asta del decreto Fer2 che promuove la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili non pienamente mature o con costi elevati di esercizio. «Le nostre fonti romane – spiega Bernabini – ci dicono che il ministero ha già firmato il decreto e potrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale per fare l’asta entro fine 2024, ma c’è il rischio che slitti al 2025 per richieste del Gestore dei servizi energetici».
In buona sostanza il governo offre un incentivo di partenza di 185 euro per ogni megawatt/ora prodotto per 25 anni. I concorrenti alle aste faranno offerte al ribasso per aggiudicarsi il contributo. In linea teorica se Agnes non riuscisse a vincere non verrebbe realizzato l’investimento, ma le condizioni ci sono tutte per essere competitivi sul prezzo: «Il mare Adriatico è poco ventoso e quindi la produttività è bassa anche usando pale speciali molto grandi (diametro 260 m, ndr) ma la possibilità di ancorare le torri al fondale anziché farle galleggianti come richiesto in altri mari italiani riduce molto i costi di costruzione e rende il nostro investimento più competitivo». Chi vince l’asta dovrà realizzare l’opera entro cinque anni, ma Agnes stima di poterlo fare in 2-3 anni. L’investimento totale si aggira sui due miliardi di euro.
Dal punto di vista occupazionale, Agnes parla di migliaia di posti di lavoro per la fase realizzativa – con la volontà di costruire nel porto di Ravenna le pale e gli aerogeneratori – e di centinaia di posti per la gestione della manutenzione una volta in funzione. Vanno poi aggiunte le opere di compensazione per i territori prospicenti all’impianto per un valore di circa 60 milioni di euro.
Le caratteristiche del progetto Agnes per eolico, fotovoltaico e idrogeno a Ravenna
Il progetto Agnes prevede due campi fotovoltaici in mare denominati Romagna 1 e Romagna 2: in totale 75 aerogeneratori con fondazioni fisse da 8 MWp cadauno, per una capacità di 600 MWp; un impianto fotovoltaico offshore composto da moduli galleggianti con sistemi di ormeggio collegati al fondale marino per una capacità complessiva di altri 100 MWp; un sistema di stoccaggio di elettricità onshore con batterie agli ioni di litio di capacità 50 MWp; un impianto di elettrolizzazione onshore per la produzione di idrogeno di capacità 60 MWe. Entro settembre verrà richiesta l’autorizzazione per un terzo campo fotovoltaico in mare (Romagna 3) con una capacità di altri 400 MWp. La disposizione delle pale (distanti fra loro di circa 1,5-2 km) è stata studiata in base ai corridoi di traffico in entrata e uscita dal porto in modo da non modificare le rotte navali. Fra le pale sarà consentita l’attività di pesca, a partire dalla raccolta delle cozze alla base dei piloni.
Ravenna si prepara ad accogliere l’itinerario del Giubileo 2025 in maniera inclusiva
Percorsi multisensiorali e traduzioni in Lis, la commissione della Diocesi di Ravenna-Cervia ha studiato quattro percorsi “per tutti” tra i tesori monumentali ravennati

Ravenna si prepara al passaggio del Giubileo 2025 nelle strade della città partecipando al progetto Dei “Giubileo for all”, che punta a rendere l’itinerario accessibili a tutti, in un’ottica di inclusività.
Una commissione della Diocesi di Ravenna-Cervia ha studiato quattro percorsi tra i tesori di fede ravennati. I monumenti diocesani Unesco interessati dal percorso sarà dotati di una serie di pannelli tattilie multisensoriali. I 15 pannelli saranno installati entro il mese di ottobre e sono realizzati con il supporto delle le associazioni e degli enti decati alle persone con disabilità. I video esplicativi, in italiano e in inglese, saranno sottotitolati e segnati in Lingua dei Segni Italiana (Lis) e in International Sign (Segni Internazionali). Il progetto di inclusivitòà coinvolge tutto il personale dell’Opera di Religione, che si sta formando per accogliere al meglio i pellegrini.
Il percorso e il prototipo dei pannelli saranno presentati venerdì 19 luglio (a partire dalle 10.30) al Cinema Corso nel complesso della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, in un seminario-evento dal titolo “Il volto della Speranza risplende nei mosaici di Ravenna”. All’incontro parteciperanno l’arcivescovo monsignor Lorenzo Ghizzoni, il prefetto di Ravenna Castrese de Rosa e il sindaco Michele de Pascale e interveranno, tra gli altri, la responsabile del Servizio nazionale Cei per la Pastorale delle Persone con Disabilità suor Veronica Donatello, il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, il coordinatore tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità Serafino Corti. Le conclusioni saranno affidate a don Lorenzo Rossini, delegato arcivescovile per i beni culturali ecclesiastici e al diacono Andrea Romagnoli, direttore dell’Opera di Religione ed economo diocesano e a don Pietro Parisi, delegato diocesano per il Giubileo 2025. Modererà l’incontro il giornalista Claudio Arrigoni.
Il percorso di inclusività prosegue anche in occasioni collaterali al giubileo, con un calendario di eventi a partire da questo fine settimana: la messa pontificale di martedì 23 luglio, preseduta dall’arcivescovo Ghizzoni sarà accessibile con la presenza di interpreti Lis e sottotitolazione, grazie alla collaborazione con Eni Sezione Provinciale di Ravenna e FiaddaEmilia-Romagna. Ad accompagnare la celebrazione, il Coro 1685 del Conservatorio Giuseppe Verdi, diretto da Antonio Greco con, all’organo, Andrea Berardi.
Nel corso del fine settimana sono in programma visite guidate all’interno delle iniziative Ravenna Mosaici For all, oltre che letture animate in Lis ed esperienze accessibili nei monumenti diocesani. Venerdì 19 invece, sul piazzale di Sant’Apollinare Nuovo saranno esposte delle bici inclusive, messe a disposizione dell’azienda Asspassobike, partner di “Giubileo for all”. Lo stesso giorno, alle ore 17 si terrà il “Live Reveal” per inaugurare il progetto “Colorami – Mosaici a colori”, in partnership con l’azienda EnChroma, saranno regalati ad alcuni volontari occhiali per daltonici (deuteranomalia e protanomalia), per adulti e bambini, presso la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo.
Venerdì 19 alle 17 e sabato 20 alle 10, sempre a Sant’Apollinare, l’incontro “Mosaici di colori: il prato fiorito”, letture animate in LIS e CAA, un laboratorio gratuito inclusivo artistico-espressivo dedicato a tutti i bambini dai 6 ai 12 anni. L’evento realizzato a cura di ComunicLab. Altre visite guidate (alcune delle quali in Lis) in programma per il fine settimana saranno dedicate le raffigurazioni del santo patrono a Sant’Apollinare Nuovo. Durante la visita si farà esperienza di utilizzo dei prototipi di pannelli multisensoriali. L’appuntamento è venerdì 19 alle 16, 16.45 e 17.30 (quest’ultima in Lis) e sabato 20 e domenica 21 alle 9.30, 10.15 e 11 (quest’ultima in Lis) e alle 16, 16.45 e 17.30 (anche quest’ultima in lis).
Le visite in occasione della festa di Sant’Apollinare hanno una durata di circa 30 minuti e sono gratuite ma riservate esclusivamente ai possessori del biglietto (per un massimo di 15 partecipanti). Il ritrovo è 5 minuti prima dell’orario di inizio nel piazzale della basilica.
La nave Aita Mari della ong spagnola Smh in arrivo a Ravenna con 34 migranti
Attracco previsto a Marina di Ravenna. Dodicesimo sbarco in un anno e mezzo. Già decisa la ripartizione dei richiedenti asilo
Il porto di Ravenna è stato indicato dalle autorità italiane ancora una volta come destinazione per una nave carica di migranti soccorsi nelle acque del Mediterraneo. La prefettura rende noto che per la serata del 19 luglio è atteso l’arrivo della Aita Mari, battente bandiera spagnola, con a bordo 34 migranti di cui due donne, una in gravidanza, e due minori accompagnati. L’attracco dovrebbe avvenire a Marina di Ravenna alla banchina di Fabbrica Vecchia. Nel primo pomeriggio di oggi, 15 luglio, la nave si trova al largo dell’isola di Malta a circa 800 miglia marine da Ravenna. Già stabilita la ripartizione dei migranti: 8 a Bologna , 3 a Ferrara, 4 a Forlì Cesena, 5 a Modena, 3 a Parma , 2 a Piacenza, 4 a Reggio Emilia, 2 a Rimini e 3 a Ravenna. Sarà il dodicesimo sbarco a Ravenna: 1.200 persone in un anno e mezzo.
La Aita Mari è una nave del progetto di salvataggio marittimo Maydayterraneo, lanciato nel 2017 dal Salvamento Marítimo Humanitario (Smh), un’organizzazione non governativa. La nave ha preso il nome da un marinaio di Zumaia, Aita Mari, particolarmente celebrato per il salvataggio di tre marinai dalla nave San Jose nel 1861 e morto in mare in un altro tentativo di salvataggio.
A2a costruirà un parco fotovoltaico a Faenza capace di soddisfare 3.500 famiglie
La multiutility lombarda realizzerà l’impianto entro il secondo trimestre 2025
La società Aeb del Gruppo A2a, la multiutility con sede in Lombardia che fattura 22 miliardi all’anno, ha sottoscritto un’accordo per l’acquisizione del 100 percento di un impianto fotovoltaico a Faenza detenuto dalla società 2B che ha ottenuto l’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio. I lavori, appena avviati, saranno completati entro il secondo trimestre del 2025.
L’impianto sorgerà in un’area limitrofa alla zona artigianale-industriale, a nord-ovest di Faenza e si estenderà per oltre 8 ettari. In questa fase l’azienda non vuole rendere noti i dettagli economici dell’operazione.
Terminata la realizzazione, l’infrastruttura avrà una capacità installata pari a 7,6 MW e produrrà oltre 11 GWh annui, in grado di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica di oltre 3.500 famiglie ed eviterà l’emissione in atmosfera di circa 1.880 tonnellate di CO2 all’anno. L’accordo si inserisce nel quadro del piano industriale 2024-2035 di Aeb che prevede 497 milioni di investimenti per contribuire alla transizione energetica del Paese.
«La realizzazione della nuova infrastruttura consentirà di mettere a disposizione energia green, contribuendo al percorso di decarbonizzazione della nostra azienda e del nostro Paese – commenta Massimiliano Riva, presidente del consiglio di amministrazione di Aeb –. In questo contesto, la collaborazione industriale con A2a ci permette di generare nuovo valore, mettendo in campo un know-how fondamentale per contribuire allo sviluppo sostenibile e per fare di Aeb un player nazionale nelle rinnovabili».